Le lineeguida dell’American
College of Cardiology / American Heart Association ( ACC/AHA ) riguardo al
management delle sindromi coronariche acute senza sopraslivellamento ST ( NSTE
ACS ) raccomandano l’intervento invasivo precoce per i pazienti ad alto rischio.
L’obiettivo dei Ricercatori dello studio CRUSADE è stato quello di
determinare,nei pazienti ad alto rischio con NSTE ACS:
- l’incidenza dell’intervento invasivo precoce ( cateterizzazione cardiaca entro
48 ore dalla presentazione );
- il predittore dell’intervento invasivo precoce;
- la mortalità associata all’intervento invasivo precoce.
Lo studio CRUSADE ( Can Rapid Risk Stratification of Unstable Angina Patients
Suppress Adverse Outcomes with Early Implementation of the ACC/AHA Guidelines )
ha preso in esame 17.926 pazienti con sindromi coronariche acute senza
sopraslivellamento ST, ad alto rischio.
Dei 17.926 pazienti analizzati, il 44,8% ( 8.037 ) sono stati sottoposti a
cateterizzazione cardiaca entro le 48 ore dalla loro presentazione in ospedale.
I predittori del trattamento invasivo precoce comprendevano: l’esistenza del
laboratorio di cateterizzazione, la più giovane età, l’assenza di insufficienza
cardiaca congestizia, l’assenza di insufficienza renale, i cambiamenti dei
parametri elettrocardiografici di ischemia, la positività ai marker cardiaci, la
razza bianca, il sesso maschile.
I pazienti sottoposti ad intervento invasivo precoce avevano una maggiore
probabilità di seguire le raccomandazioni delle lineeguida ACC/AHA e
presentavano un minor rischio di mortalità ospedaliera ( 2,5% versus 3,7%; p <
0,001 ).
Questo studio ha mostrato che la strategia d’intervento invasivo precoce non è
impiegata nella maggioranza dei pazienti ad alto rischio con sindromi
coronariche acute senza sopraslivellamento ST. ( 2004 )
Bhatt DL et al, JAMA 2004; 292: 2096-2104
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