L’ Euro Heart Survey sulla fibrillazione atriale ha arruolato 5.333 pazienti
affetti da questa aritmia sopraventricolare nel periodo 2003-2004.
I dati di follow-up ad 1 anno erano disponibili per l’80% dei pazienti.
Tra i pazienti con fibrillazione atriale di prima individuazione, il 46% non ha
presentato nessuna recidiva durante il primo anno; la fibrillazione atriale
parossistica è rimasta nella maggioranza dei casi parossistica; il 30% della
fibrillazione striale parossistica è progredita verso la forma permanente.
L’anticoagulazione orale è stata iniziata nel 19% dei pazienti ed interrotta nel
16%.
Tra i pazienti in cui inizialmente era stato adottato l’approccio controllo del
ritmo, il 27% non ha ricevuto il controllo del ritmo durante il periodo di
follow-up, mentre per il 15% dei pazienti inizialmente trattati con farmaci per
il controllo della frequenza, è stato adottato l’approccio controllo del ritmo.
L’incidenza di mortalità è stata più alta tra i pazienti con fibrillazione
atriale permanente ( 8.2% ), ma è risultata alta anche tra i pazienti con
fibrillazione atriale di prima individuazione ( 5.7% ).
All’analisi multivariata, il ritmo sinusale al basale era associato ad una più
bassa mortalità, ma nessun significativo effetto è stato osservato riguardo
all’applicazione del controllo del ritmo o del controllo della frequenza. (
2008 )
Nieuwlaart R et al, Eur Heart J 2008; 29: 1181-1189
|