Fibrillazione atriale parossistica: l'isolamento delle vene
polmonari, un approccio altamente efficace
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Le vene polmonari sono ritenute
alla base dell'insorgenza della fibrillazione atriale , particolarmente della
fibrillazione atriale isolata ( lone atrial fibrillation ).
Uno studio prospettico ha esaminato la sicurezza e l'efficacia dell'isolamento
delle vie polmonari in 70 pazienti consecutivi ( 57 uomini ) con fibrillazione
atriale parossistica e persistente.
I pazienti con fibrillazione atriale sono stati dapprima cardiovertiti e
successivamente sottoposti ad ablazione mediante radiofrequenza.
La terapia con farmaci antiaritmici è stata interrotta nel caso di assenza di
recidive aritmiche dopo 1 mese dall'intervento ablativo.
L'età media dei pazienti era di 53 +/- 11 anni , e la fibrillazione atriale era
stata diagnosticata 7,4 +/- 7,8 anni prima.
La fibrillazione atriale parossistica era presente in 58 pazienti e la
fibrillazione atriale persistente (durata di almeno 30 giorni ) in 12.
In media i pazienti avevano assunto 2,4 +/- 1,2 farmaci antiaritmici , che si
erano dimostrati inefficaci.
Dopo 5 mesi di follow-up, il 70% dei pazienti con fibrillazione atriale
parossistica ed il 22% di quelli con fibrillazione atriale persistente non
presentavano recidive aritmiche ( p < 0.001 ).
Nei casi recidivanti , l'episodio di fibrillazione atriale si è presentato in
media a 6 giorni ( range 1-45 giorni ).
Un paziente ha sviluppato una quadrantopsia unilaterale, la sola complicanza
dell'intervento ablaltivo.
La maggior parte dei pazienti con fibrillazione atriale idiopatica non ha
richiesto terapia antiaritmica ed anticoagulativa. ( 2002 )
Oral H et al , Circulation 2002 ; 105: 1077-1081
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