Studi precedenti hanno
individuati anticorpi diretti contro Proteus mirabilis nei pazienti con artrite
reumatoide.
Ricercatori, coordinati da M.M. Newkirk della McGill University Health Care di
Montreal ( Canada ), hanno esaminato la prevalenza di anticorpi anti-Proteus
mirabilis e la loro associazione con l’artrite reumatoide nei pazienti con
sinovite in fase precoce.
Lo studio prospettico ha riguardato 246 pazienti con artrite infiammatoria da
meno di 1 anno.
Il periodo di follow-up è stato di 12 mesi.
Il 30% dei pazienti arruolati presentava artrite reumatoide positiva per il
fattore reumatoide ( RF ), il 16% con artrite reumatoide negativa per RF, il 17%
con spondiloartropatia ed il 37% con artrite non differenziata.
I livelli di anticorpi IgM e IgA anti-Proteus mirabilis sono risultati
significativamente più alti nei pazienti con artrite reumatoide positiva per RF
rispetto ad altri gruppi di pazienti ( p < 0.0005 e p < 0.005 ).
Non c’è stata differenza tra i gruppi riguardo agli anticorpi IgG anti-Proteus
mirabilis e agli anticorpi IgG, IgA e IgM verso altri patogeni potenzialmente
artritogenici ( Chlamydia, Salmonella, Shigella, Campylobacter, Yersinia,
Parvovirus B19 ).
Gli anticorpi IgM contro Escherichia coli sono risultati elevati nei pazienti
con artrite reumatoide RF-positiva.
Gli anticorpi anti-Proteus mirabilis e anti-E.coli erano più alti nei pazienti
positivi per il fattore reumatico e con anticorpi anti-IgG-AGE ( anticorpi
specifici per l’immunoglobulina G danneggiata da prodotti terminali di
glicazione ) ( p < 0.001 ).
I pazienti con erosione tendevano ad avere più elevati titoli di IgA
anti-Proteus mirabilis.
I dati dello studio hanno indicato che l’aumento degli anticorpi IgM e IgA
anti-Proteus mirabilis e dell’anticorpo IgM anti-Escherichia coli è associato
all’artrite reumatoide precoce sieropositiva e con la presenza di anticorpi anti
IgG-AGE.
Secondo gli Autori il ruolo svolto da Proteus mirabilis o da Escherichia coli
nell’artrite reumatoide precoce RF-positiva merita ulteriori indagini. (
2005 )
Newkirk MM et al, Rheumatology 2005; 44: 1433-1441
|