L’American College of Chest
Physicians ( ACCP ) ha presentato le raccomandazioni riguardo alla diagnosi e al
trattamento della tosse dovuta a bronchite acuta.
La bronchite acuta è una delle più comuni diagnosi per il medico di medicina
generale e per il medico di Pronto Soccorso.
E’ un’infezione respiratoria acuta senza segni alla radiografia del torace, che
si manifesta con tosse accompagnata o meno da produzione di flegma, con una
durata fino a 3 settimane.
I virus respiratori sembrano essere la causa più comune di bronchite acuta;
tuttavia, l’organismo responsabile è raramente identificato nella pratica
clinica perché le culture virali ed i test sierologici non sono di norma
eseguiti.
In meno del 10% dei pazienti viene diagnosticata un’infezione batterica come
causa della bronchite.
La diagnosi della bronchite dovrebbe essere fatta solo quando non ci sono
evidenze cliniche o radiografiche di polmonite e dopo aver scartato come causa
della tosse il comune raffreddore, l’asma acuto o l’esacerbazione della
broncopneumopatia cronica ostruttiva ( BPCO ).
Qualora la tosse dovesse persistere per più di tre settimane, altre diagnosi
dovrebbero essere prese in considerazione.
Per i pazienti con diagnosi di presunta bronchite acuta, il trattamento di
routine con gli antibiotici non è giustificato.
I farmaci antitosse sono occasionalmente utili e possono essere prescritti per
brevi periodi con l’obiettivo di produrre un sollievo sintomatico della tosse,
ma non c’è alcuna ragione per impiegare i broncodilatatori o gli espettoranti.
I pazienti adulti ed in età pediatrica con diagnosi confermata di pertosse
dovrebbero ricevere un antibiotico macrolide, con isolamento del soggetto per 5
giorni dall’inizio del trattamento.
Un trattamento precoce, entro le prime settimane, permetterà di ridurre i
parossismi di tosse e di prevenire la diffusione della malattia. ( 2006 )
Braman SS, Chest 2006; 129 ( 1 Suppl ): 955-1035
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