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Frequenza dell’emicrania e rischio di malattia cardiovascolare nelle donne

Da uno studio è emerso che l'associazione tra emicrania e malattie cardiovascolari varia a seconda della frequenza dell’emicrania.
Associazioni di rilievo sono state trovate solo tra le donne con emicrania con aura.
L’ ictus ischemico è risultato essere l'unico outcome associato ad un’elevata frequenza di attacchi, mentre una bassa frequenza di attacchi era correlata a qualsiasi evento vascolare.
Tuttavia, il basso numero di eventi deve indurre a cautela nell’interpretazione dei dati.

Lo studio prospettico di coorte è stato effettuato su 27.798 donne statunitensi di età maggiore o uguale a 45 anni, che non presentavano patologie cardiovascolari e per le quali erano disponibili dati sulla lipidemia e sulla frequenza di emicrania.

E’ emerso che in 3.568 donne con emicrania attiva basale, il 75.3% ha riportato una frequenza di emicrania inferiore ad un mese, il 19.7% una frequenza mensile e il 5% una frequenza settimanale.
Durante gli 11.9 anni del periodo osservazionale, si sono manifestati 706 eventi cardiovascolari.

Rispetto alle donne senza emicrania, l’hazard ratio (HR), aggiustato per le multivariabili, per le patologie cardiovascolari tra le donne con emicrania attiva è stato pari a 1.55, 0.65 e 1.93 per una frequenza di attacchi inferiore ad un mese, mensile e settimanale, rispettivamente.

L'associazione tra frequenza dell’emicrania e patologie cardiovascolari era evidente solo in coloro che soffrivano di emicrania con aura; l’hazard ratio aggiustato per le donne con una frequenza di emicrania inferiore al mese variava da 1.81 per la rivascolarizzazione coronarica a 2.43 per l’infarto del miocardio.

Per le donne con emicrania con aura attiva e frequenze, settimanali o superiori, di emicrania, i Ricercatori hanno trovato solo un significativo aumento del rischio di ictus ischemico ( HR=4.25 ).( 2009 )

Kurth T et al, Neurology 2009; 73: 576-577






 

 
 
 
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