L’obiettivo dello studio è stato quello di valutare l’incidenza di eventi
vascolari in relazione all’impiego dei triptani e degli alcaloidi della segale
cornuta ( ergot ) tra le persone che soffrono di emicrania rispetto a coloro che
non soffrono di emicrania.
E’ stato ipotizzato che l’impiego dei triptani o dei farmaci a base di alcaloidi
della segale cornuta potesse incrementare il rischio di eventi ischemici per
vasocostrizione.
E’ stato condotto uno studio retrospettivo di coorte su 130.411 persone con
emicrania e su 130.411 persone senza emicrania.
Gli outcome misurati sono stati l’incidenza di eventi cardiovascolari e
cerebrovascolari e la mortalità.
Le persone che soffrono di emicrania e quelle che non ne soffrono hanno
presentato la stessa incidenza di insorgenza di infarto miocardico ( 1.4 per
1.000 persone/anno ).
Le persone con emicrania avevano una probabilità maggiore del 67% di essere
colpiti da un ictus rispetto alle persone senza emicrania ( rischio relativo
aggiustato, RR = 1.67 ), con più alte percentuali di manifestare angina
instabile ed attacchi ischemici transitori ( TIA ).
Non è stato riscontrato un incremento del rischio di infarto miocardico con
l’impiego corrente o recente di triptano ( RR aggiustato = 0.80 e 1.15,
rispettivamente ).
Il rischio di insorgenza di ictus non è stato correlato con l’impiego né
corrente ( RR aggiustato = 0.90 ) né recente ( RR aggiustato = 0.84 ) di
triptano.
Coloro che facevano uso corrente di alcaloidi della segale cornuta hanno
presentato una maggiore probabilità di essere colpiti da ictus ( RR aggiustato =
1.49 ), ma non è stata riscontrata alcuna relazione dose-risposta.
Questo studio ha dimostrato che l’impiego dei triptani non è associato ad un
incremento del rischio di eventi ischemici, quali l’infarto miocardico e
l’ictus, o di mortalità.
Coloro che soffrono di emicrania, in generale, manifestano un elevato rischio di
insorgenza di ictu s, ma non di infarto miocardico rispetto a coloro che non
soffrono di emicrania. ( 2004 )
Velentgas P et al, Headache 2004; 44: 642-651
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