Ricercatori della Ulleval
University Hospital ad Oslo, in Norvegia, hanno valutato la necessità di
ripetute resezioni intestinali per recidiva di malattia di Crohn in pazienti
tenuti in osservazione da più di 20 anni dopo la prima resezione.
Lo studio ha riguardato 53 pazienti consecutivi, di cui 28 donne, con malattia
di Crohn, nel periodo compreso tra il 1954 ed il 2002.
L’età mediana alla prima resezione intestinale era di 24.5 anni.
Il periodo osservazionale mediano è stato di 26.5 anni.
I pazienti presentavano una media di 2.7 resezioni intestinali.
Su un totale di 144 resezioni intestinali, 111 ( 77.1% ) sono state eseguite
durante i primi 3 interventi chirurgici.
Dal primo al terzo intervento chirurgico è stato osservato un aumento della
malattia penetrante dal 15 al 39% ( p = 0.046 ) ed una riduzione della malattia
stenosante dal 72 al 44% ( p = 0.048 ) dei pazienti.
E’ stata anche osservata una riduzione della malattia ileocolica dal 45 al 5% (
p = 0.003 ) e una tendenza verso un aumento della malattia ileale dal 38 al 67%.
Un paziente è morto a causa di perforazione del rettosigmoide dopo il terzo
intervento di resezione.
Sei pazienti hanno necessitato di un ulteriore intervento per occlusione
intestinale, sanguinamento del tratto anastomotico, perforazione del
rettosigmoide e dolore addominale; 34 pazienti hanno necessitato di un’ulteriore
resezione intestinale durante i 25.3 anni dopo la prima resezione ripetuta.
Questo studio ha indicato una diminuzione dell’attività della malattia di Crohn
nel tempo, come dimostrato dalla non necessità di resezione intestinale ripetuta
25 anni dopo la prima resezione. ( 2006 )
Landsend E et al, Scand J Gastroenterol 2006; 41: 1204-1208
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