L’obiettivo dello studio è stato quello di esaminare se il trattamento con
steroidi, immunosoppressori e farmaci anti-TNF fosse associato a un aumento del
rischio di eventi avversi in pazienti con malattia di Crohn.
Lo studio ha analizzato i dati provenienti da pazienti con malattia di Crohn e
da controlli senza la malattia e con assicurazione privata ( 2002-2005 ).
I pazienti sono stati classificati in base al trattamento con steroidi,
immunosoppressori e farmaci anti-TNF, combinazioni di due o tre, e nessuno di
questi farmaci.
Nel corso del periodo di follow-up gli eventi avversi nei pazienti con malattia
di Crohn e nei controlli sono stati confrontati nelle diverse categorie di
trattamento e sono stati presentati come hazard ratio ( HR ).
Tra i pazienti con malattia di Crohn, un’analisi secondaria ha valutato la
relazione tra terapie ed esiti.
Sono stati identificati 22.310 pazienti con malattia di Crohn ( 8.581 casi di
coorte longitudinale ) e 111.550 controlli.
Rispetto ai controlli, i pazienti con malattia di Crohn hanno mostrato un più
alto rischio ( rate ratio ) per tutti gli eventi pre-specificati.
Nel sottogruppo di pazienti con malattia di Crohn, la monoterapia con steroidi,
immunosoppressori o agenti anti-TNF è risultata associata a un aumentato rischio
di tubercolosi ( HR=2.7 ), candidiasi ( HR=2.7 ), herpes zoster ( HR=1.7 ),
sepsi ( HR=1.3 ), condizioni di demielinizzazione ( HR=3.2 ) e displasia
cervicale ( HR=1.5 ) rispetto ai pazienti non sottoposti a tali trattamenti.
L’uso di due o tre di questi farmaci ha ulteriormente aumentato questi rischi:
tubercolosi ( HR=7.4 ), candidiasi ( HR=3.8 ), herpes zoster ( HR=3.7 ), sepsi (
HR=1.6 ) e displasia cervicale ( HR=1.8 ).
In conclusione, il trattamento con steroidi, immunosoppressori o farmaci
anti-TNF, da soli e in combinazione, nei pazienti con malattia di Crohn è
associato a un aumento dei rischi di infezioni, disturbi demielinizzanti e
displasia cervicale. ( 2009 )
Marehbian J et al, Am J Gastroenterol 2009; 104: 2524-2533
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