La terapia precoce con immunomodulatori potrebbe modificare la storia clinica
della malattia di Crohn in certi pazienti.
I Ricercatori della Mayo Clinic di Jacksonville ( Stati Uniti ) hanno condotto
uno studio per determinare se l’uso di immunomodulatori fosse associato a un
minor rischio di prima chirurgia tra i pazienti con malattia di Crohn
non-penetrante e non-stenosante.
In totale, sono stati identificati in maniera retrospettiva 159 pazienti
consecutivi con tale patologia dal 1994 al 2005 e seguiti dalla diagnosi fino al
loro primo intervento chirurgico ( gruppo chirurgia ) o all’ultimo follow-up
clinico ( gruppo farmaco ) in un’analisi di coorte storica.
Sono stati confrontati l’uso di immunomodulatore, la durata, la localizzazione
della malattia, l’età alla diagnosi, l’abitudine al fumo, la storia familiare e
la decade di diagnosi.
Modelli di rischi proporzionali di Cox sono stati aggiustati per il propensity
score con l’obiettivo di determinare se l’uso di immunomodulatori per più di 6
mesi fosse in grado di diminuire il rischio di prima chirurgia e se la durata
della terapia influenzasse il rischio.
Nel gruppo chirurgia rispetto al gruppo farmaco, la durata mediana del periodo
di follow-up è risultata simile ( 6.0 vs 5.5 anni ), l’età alla diagnosi 10 anni
più bassa e la malattia del colon isolata 3 volte meno comune ( 18 vs 49% ).
L’uso di un immunomodulatore è aumentato con il tempo, ma in generale è
risultato meno comune nel gruppo chirurgia ( 24 vs 48% ).
Nel modello multivariato a rischi proporzionali di Cox l’impiego di un
immunomodulatore è risultato associato a un minor rischio di chirurgia ( hazard
ratio, HR=0.41 ) dopo aggiustamento per il propensity score.
In modo simile, il rischio di chirurgia è diminuito con la durata dell’utilizzo.
In conclusione, l’uso di immunomodulatori è associato a una diminuzione del
rischio di prima chirurgia tra i pazienti con malattia di Crohn non-penetrante e
non-stenosante.
La terapia precoce con immunomodulatori potrebbe essere utile nel prevenire la
prima chirurgia in questa popolazione che non ha ancora sviluppato complicazioni
penetranti o di fistole. ( 2009 )
Picco MF et al, Am J Gastroenterol 2009; 104: 2754-2759
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