Nonostante il significativo
aumento dei farmaci a disposizione per il trattamento del disturbo bipolare, la
risposta nel trattamento degli episodi depressivi acuti o maniacali o nella
prevenzione nel lungo periodo è ancora inadeguata.
I trattamenti di prima linea comprendono il Litio, il Valproato e gli
antipsicotici di seconda generazione nel trattamento della mania in acuto, ed il
Litio ed il Valproato nel mantenimento.
I recenti trattamenti validati sono rappresentati da Carbamazepina a rilascio
prolungato per la mania in fase acuta e la Lamotrigina ( Lamictal ), Olanzapina
( Zyprexa ) ed Aripiprazolo ( Abilify ) nel mantenimento.
Per la mania resistente al trattamento e nel mantenimento, alcuni dei più nuovi
farmaci anticonvulsivanti, ed uno più vecchio, la Fenitoina, hanno mostrato di
essere efficaci.
Tuttavia, non tutti gli anticonvulsivanti sono efficaci e ciascun farmaco
necessita di essere valutato individualmente.
L’associazione di più farmaci è una comune strategia per il trattamento dei
pazienti con disturbo bipolare non-responder, nonostante ci sia una relativa
mancanza di dati clinici a sostegno, ad eccezione della mania in fase acuta per
la quale il Litio, o il Valproato, più un antipsicotico di seconda generazione
rappresenta un trattamento ottimale.
Altri approcci che possono essere efficaci nel trattamento di pazienti
non-responder comprendono alte dosi di ormone tiroideo, la Clozapina, i
calcioantagonisti e la terapia anticonvulsivante.
Esiste controversia sull’impiego dei farmaci antidepressivi nel mantenimento
della depressione bipolare.
La maggior parte degli approcci per la depressione bipolare resistente al
trattamento sono relativamente simili a quelli impiegati per la depressione
unipolare, con la possibile eccezione di un maggior ruolo per gli antipsicotici
di seconda generazione, prescritti da soli o in combinazione con gli
antidepressivi.( 2006 )
Gitlin M, Mol Psychiatry 2006; Epub ahead of print
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