C’è
una crescente evidenza che la risposta dei pazienti infettati dal genotipo1b del
virus dell’epatite C ( HCV ) alla terapia con Interferone sia influenzata
dal numero di mutazioni nella regione carbossi-terminale del gene NS5A, la
regione ISDR (
Interferon Sensitivity Determining Region ).
Sono
stati analizzati i dati ottenuti da ceppi ISDR di 1.230 pazienti infettati dal
genotipo 1b dell’HCV, soprattutto pazienti giapponesi ed europei.
La
risposta virologica sostenuta ( SVR ) è stata definita come negatività all’RNA
del virus dell’epatite C cronica, 6 mesi dopo il trattamento.
La
distribuzione delle sequenze ISDR wild-type ( tipo selvatico ),
intermediate-type ( tipo intermedio ) e mutant-type ( tipo mutante ) è risultata
significativamente differente tra i pazienti giapponesi ( n = 655 ) e quelli
europei ( n = 525 ) ( p < 0.001 ).
E’
stata riscontrata una correlazione positiva tra il numero di mutazioni di ISDR e
la percentuale di risposta virologica sostenuta, senza riguardo alla regione
geografica.
La
viremia pre-trattamento inferiore a 6.6 log copie/ml e l’infezione da parte di
ceppi ISDR mutant-type è risultata associata ad una risposta virologica
sostenuta del 97.1% tra i pazienti giapponesi ma solo del 52.2% tra i pazienti
europei.
Nei
pazienti giapponesi la viremia pre-trattamento era un predittore di risposta
virologica sostenuta più forte rispetto al numero di mutazioni, mentre tra i
pazienti europei il potere predittivo è risultato simile per entrambi i
parametri.
Questi dati indicano che i ceppi ISDR mutant-type possano rappresentare un
sottotipo all’interno del genotipo 1b con una risposta più favorevole nei
confronti della terapia con Interferone. ( Xagena2004 )
Pascu M et al, Gut 2004; 53 :
1354-1351