Il virus dell’epatite C ( HCV ) può persistere nel fegato, nelle cellule
linfoidi e nel siero di individui con risoluzione apparentemente completa,
spontanea o indotta dalla terapia antiepatite, e può replicarsi in vivo e in
vitro nelle cellule T umane.
Uno studio canadese ha valutato l’infettività di HCV che persisteva a livelli
molto bassi.
Le cellule linfoidi naive sono state esposte al plasma e/o ai supernatanti di
cellule mononucleari coltivate del sangue periferico di 9 pazienti con risposta
virologica apparentemente sostenuta dopo completamento della terapia antivirale.
Le cellule esposte sono state analizzate con filamenti di RNA a polarità
positiva e negativa, e, in casi selezionati, per la proteina NS5a, la comparsa
di varianti di HCV, e il rilascio di virioni.
E’ stato osservato che il virus dell’epatite C che persiste a bassissimi livelli
dopo la risoluzione dell’infezione virale indotta dalla terapia, può rimanere
infettivo. ( Xagena2008 )
MacParland SA et al., Hepatology 2008 ; Epub ahead of print
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