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AGRADIL
Ogni capsula rigida contiene:
Principio attivo: veralipride 100 mg.
Per gli eccipienti vedere sez. 6.1
Capsule rigide.
Trattamento delle vampate di calore nella sindrome menopausale.
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Una capsula al giorno per un ciclo di 20 giorni, eventualmente
ripetibile dopo una sospensione di 7-10 giorni, sotto il diretto
controllo del Medico curante. La durata del trattamento deve essere
limitata a 3 mesi.
Il rapporto beneficio/rischio deve essere regolarmente rivalutato prima di
iniziare un nuovo ciclo.
Ipersensibilit� al principio attivo o ad uno qualsiasi degli
eccipienti.
Pazienti con tumori prolattino-dipendenti quali prolattinomi ipofisari e
cancro mammario.
AGRADIL � controindicato inoltre nelle galattorree, nella mastopatia
fibrocistica, nelle displasie mammarie, nelle neoplasie mammarie in atto o
sospette.
Pazienti con feocromocitoma, accertato o presunto.
L'impiego con AGRADIL � sconsigliato in pazienti con porfiria acuta in quanto
la veralipride � risultata porfirogenica in studi in vitro e nell'animale da
esperimento.
Associazione con levodopa e agonisti dopaminergici (vedere sez. 4.5).
Associazione con neurolettici antipsicotici e neurolettici antiemetici
(vedere sezione 4.5).
Veralipride � un neurolettico.
Veralipride pu� indurre discinesia acuta e sintomatologia extrapiramidale che
richiedono di sospendere definitivamente il trattamento.
Veralipride pu� indurre discinesia tardiva, soprattutto in caso di
trattamento prolungato. In tal caso i farmaci antiparkinson anticolinergici sono
inefficaci o possono determinare un aggravamento dei sintomi.
Il trattamento non interferisce con l'ipoestrinismo del climaterio e quindi
non influenza gli effetti da carenza estrogenica (distrofie della mucosa
genitale e osteoporosi).
La somministrazione di veralipride � stata associata ad un marcato
innalzamento del livello di prolattina: vengono pertanto raccomandati controlli
senologici periodici.
In studi clinici randomizzati versus placebo condotti in una popolazione di
pazienti con demenza trattati con alcuni antipsicotici atipici � stato osservato
un aumento di circa tre volte del rischio di eventi cerebrovascolari. Il
meccanismo di tale aumento del rischio non � noto. Non pu� essere escluso un
aumento del rischio per altri antipsicotici o in altre popolazioni di pazienti.
Agradil deve essere usato con cautela in pazienti con fattori di rischio per
stroke.
A causa del lattosio presente nella formulazione i soggetti con rare forme
ereditarie di intolleranza al galattosio, deficit di lattasi o malassorbimento
di glucosio/galattosio non devono assumere questo medicinale.
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Associazioni controindicate:
Levodopa e agonisti dopaminergici: antagonismo reciproco degli effetti tra
agonisti della dopamina e neurolettici.
Neurolettici antipsicotici
Neurolettici antiemetici
Aumento degli effetti indesiderati neurologici e psicologici.
Associazioni non raccomandate:
� norma prudenziale evitare l'associazione con farmaci che inducono
iperprolattinemia.
Alcol: l'alcol potenzia gli effetti sedativi di veralipride. Bevande
alcoliche e farmaci contenenti alcol non sono raccomandati.
Associazioni da considerare con attenzione:
Farmaci depressori del SNC, quali derivati della morfina, antistaminici H1
sedanti, barbiturici, benzodiazepine, sedativi antidepressivi e ansiolitici,
clonidina e derivati: aumento dell'effetto sedativo della veralipride.
Controindicato: l'uso di AGRADIL durante la gravidanza e l'allattamento non
� comunque pertinente in quanto tale prodotto trova la sua indicazione
terapeutica nel trattamento dei disturbi della sindrome menopausale.
Poich� il farmaco pu� indurre sedazione e sonnolenza, i pazienti sotto
trattamento devono essere avvertiti affinch� evitino di condurre autoveicoli e
di attendere ad operazioni richiedenti integrit� del grado di vigilanza, per la
loro possibile pericolosit�.
Incremento del peso, sonnolenza.
Iperprolattinemia e disordini correlati: galattorrea, amenorrea,
ingrossamento/dolore del seno e disturbi dell'orgasmo.
Veralipride pu� indurre galattorrea soprattutto nelle pazienti in cui sia
ancora presente una secrezione endogena di estradiolo. Per tale motivo,
veralipride non � indicata durante la premenopausa ed � necessario un controllo
particolare in caso di precedenti neoplasie mammarie.
Sintomi extrapiramidali precoci e disturbi correlati quali:
parkinsonismo e sintomi correlati: tremore, rigidit�, ipocinesia, ipertonia,
ptialismo;
discinesia precoce e distonia (torcicollo spasmodico, crisi oculogire,
trisma);
akatisia.
Questi sintomi sono in genere reversibili dopo somministrazione di farmaci
antiparkinson anticolinergici; si raccomanda tuttavia di interrompere
definitivamente il trattamento con veralipride (vedi sez.4.4).
Sono stati riportati casi molto rari, generalmente dopo somministrazione a
lungo termine, di discinesia tardiva, caratterizzata da movimenti ritmici,
involontari, soprattutto della lingua e/o della faccia (vedere sez. 4.4).
In tal caso i farmaci antiparkinson anticolinergici sono inefficaci o possono
determinare un aggravamento dei sintomi.
In casi molto rari sono stati osservati sintomi da astinenza con o senza
ansia, o sindromi depressive con o senza ansia all'interruzione del trattamento
o nell'intervallo tra due cicli. In tale evenienza si consiglia di riprendere la
terapia che deve essere ridotta progressivamente fino a definitiva sospensione.
Effetti di classe:
Sindrome Neurolettica Maligna.
Allungamento dell'intervallo Q-T.
Tali effetti, riportati in casi molto rari con altri neurolettici, non sono
stati osservati durante il trattamento con veralipride.
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L'esperienza in caso di sovradosaggio di veralipride � limitata. E' stata
riferita una esacerbazione degli effetti farmacologici della veralipride, in
particolare episodi neuro-muscolari discinetici locali o generalizzati.
In alcuni casi sindrome parkinsoniana gravissima e coma.
Non esiste un antidoto specifico di veralipride. Il trattamento � unicamente
sintomatico. Devono venire istituite appropriate misure di supporto, stretto
controllo delle funzioni vitali e monitoraggio cardiaco fino a quando il
paziente non si ristabilisce.
In caso di sintomi extrapiramidali gravi, devono venire somministrati farmaci
anticolinergici.
Categoria farmacoterapeutica: Psicolettici antipsicotici: benzamidi -
Codice ATC: N05AL06
La veralipride, appartenente al gruppo delle orto-veratramidi, esercita un
antagonismo di tipo selettivo a livello dei recettori D2 ipotalamici ed esplica,
a basse dosi, una potente azione antidopaminergica a livello dei centri
ipotalamici della termoregolazione o grazie al blocco selettivo degli
autorecettori dopaminergici un'efficace azione antidepressiva.
La sua attivit� farmacobiologica si esplica:
a livello delle gonadi femminili, con azione antigonadotropa;
a livello del SNC, con azione antidopaminergica;
a livello dell'ipofisi, con azione antigonadotropa (inibizione della
formazione delle cellule "da castrazione", diminuzione del 50% dell'ipertrofia
dell'ovaio residuo nella emicastrazione).
La veralipride � totalmente sprovvista di azione estrogena sperimentale,
esplica una sensibile azione prolattinogena e non modifica le cellule
somatotrope.
La veralipride non influenza significativamente il livello ematico di FSH,
LH, estrone, estradiolo.
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La veralipride � bene assorbita per via orale; la biodisponibilit� delle
capsule � in media dell'80%.
La concentrazione plasmatica massima viene ottenuta circa 2,5 ore dopo la
somministrazione.
La sua metabolizzazione � scarsa, come documenta la formazione di metaboliti
in piccolissima quantit�; la sua eliminazione avviene attraverso le urine e le
feci.
L'emivita di eliminazione � di 4 ore; la clearance totale della veralipride �
pari a 775 ml/minuto, essendo la clearance renale in media di 250 ml/minuto.
Gli studi di tossicit� acuta condotti nel ratto e nel topo, con
somministrazione per via orale e intraperitoneale, hanno evidenziato valori
della DL50 elevati per entrambe le specie (DL50 nel topo: per os= 3300
mg/Kg, i.p. = 375 mg/Kg, DL50 nel ratto: per os = 5200 mg/Kg, i.p. = 520
mg/Kg).
Gli studi di tossicit� a medio e lungo termine, condotti sia nel ratto (fino
a dosi di 1250 mg/kg/die e 500-800 mg/kg/die rispettivamente) che nel cane (gi�
a dosi di 180-200 mg/kg), hanno evidenziato la comparsa di fenomeni di
intossicazione a dosi >200 mg/kg/die nel cane. Nel ratto tali effetti si sono
evidenziati a dosi almeno 5 volte maggiori.
Prove di teratogenicit� e mutagenicit�, condotte da ricercatori diversi nel
topo, nel ratto e nel coniglio, hanno dimostrato l'assenza di interferenze
negative. Inoltre non sono stati evidenziati elementi che facciano ritenere che
il farmaco possieda potenziale carcinogenetico nella specie umana, alle
posologie utilizzate in terapia.
Lattosio, amido di patata, cellulosa microcristallina, sodio laurilsolfato,
metilcellulosa 1500 Cps, talco, magnesio stearato.
Composizione della capsula: gelatina, titanio diossido, indigotina, giallo di
chinolina.
Nessuna nota.
5 anni a confezionamento integro e correttamente conservato.
Nessuna.
20 capsule in blister PVC/alluminio.
Nessuna istruzione particolare
SANOFI-SYNTHELABO S.p.A., Via Messina, 38 - Milano
AIC n.: 024751012
Rinnovo: 01.06.2005