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AIMAFIX
Fattore IX della coagulazione del plasma umano.
AIMAFIX si presenta come polvere e solvente per soluzione per infusione contenente:
| AIMAFIX 200 UI/5 ml | AIMAFIX 500 UI/10 ml | AIMAFIX 1000 UI/10 ml |
fattore IX della coagulazione del plasma umano | 200 UI/flaconcino | 500 UI/flaconcino | 1000 UI/flaconcino |
fattore IX della coagulazione del plasma umano ricostituito con acqua per preparazioni iniettabili | 40 UI/ml (200 UI/5 ml) | 50 UI/ ml (500 UI/10 ml) | 100 UI/ ml (1000 UI/10 ml) |
volume solvente | 5 ml | 10 ml | 10 ml |
L’attività (UI) è determinata usando il metodo coagulativo della Farmacopea Europea.
L’attività specifica di AIMAFIX è circa 100 UI/ mg di proteine.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Polvere e solvente per soluzione per infusione.
Il medicinale si presenta come una polvere bianca o giallo pallida, o solido friabile.
Trattamento e profilassi delle emorragie in pazienti affetti da emofilia B (deficienza congenita di fattore IX).
Questo prodotto può essere impiegato nel trattamento della deficienza acquisita di fattore IX.
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Il trattamento deve iniziare sotto la supervisione di un medico con esperienza nel trattamento dell’emofilia.
Posologia
Il dosaggio e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità della deficienza di fattore IX, dalla sede e dall’entità dell’emorragia, dalla condizione clinica del paziente.
Il numero di unità di fattore IX somministrate è espresso in Unità Internazionali (UI), correlate allo standard attuale dell’OMS per i prodotti del fattore IX. L’attività del fattore IX nel plasma è espressa o come percentuale (relativa al plasma umano normale) o in Unità Internazionali (relative ad uno standard internazionale per il fattore IX plasmatico).
L’attività di una Unità Internazionale di fattore IX è equivalente a quella della quantità di fattore IX contenuto in un millilitro di plasma umano normale.
Il calcolo della dose di fattore IX necessaria si basa sulla osservazione empirica che 1 UI di fattore IX per Kg di peso corporeo aumenta l’attività del fattore IX plasmatico dello 0,8% dell’attività normale. La dose necessaria viene calcolata usando la seguente formula:
Unità necessarie = peso corporeo (Kg) x aumento desiderato di fattore IX (%) (UI/dl) x (reciproco del recupero osservato)
La quantità da somministrare e la frequenza delle applicazioni devono essere sempre guidate dall’efficacia clinica nel singolo caso. Raramente i prodotti di fattore IX devono essere somministrati più di una volta al giorno.
Nel caso dei seguenti eventi emorragici, l’attività del fattore IX nel periodo corrispondente non deve scendere al di sotto del dato livello di attività plasmatica (in % del normale). La seguente tabella può essere usata come riferimento in episodi emorragici e chirurgici:
Grado di emorragia/Tipo di procedura chirurgica | Livello di fattore IX necessario (%)(UI/dl) | Frequenza delle dosi (ore)/Durata della terapia (giorni) |
Emorragia |
Emartro precoce, emorragia muscolare o emorragia orale | 20 - 40 | Ripetere ogni 24 ore. Almeno 1 giorno, finché l’episodio emorragico indicato dal dolore è risolto o si è raggiunta la guarigione. |
Emartro, emorragia muscolare o ematoma più estesi | 30 - 60 | Ripetere l’infusione ogni 24 ore per 3 - 4 giorni o più, finché il dolore e l’invalidità grave sono passati. |
Emorragie a rischio di vita | 60 - 100 | Ripetere l’infusione da 8 a 24 ore finché il sintomo è passato. |
Chirurgia |
Chirurgia minore (incluse estrazioni dentarie) | 30 - 60 | Ogni 24 ore, almeno 1 giorno, fino alla guarigione. |
Chirurgia maggiore | 80 - 100 (pre- e post-operazione) | Ripetere l’infusione da 8 a 24 ore fino ad una adeguata guarigione della ferita; poi terapia per almeno altri 7 giorni per mantenere un’attività di fattore IX da 30% a 60% (UI/dl). |
Durante il corso del trattamento, è richiesta un’appropriata determinazione dei livelli di fattore IX per regolare la dose da somministrare e la frequenza delle infusioni. In particolare, nel caso di grandi interventi chirurgici, è indispensabile controllare accuratamente la terapia sostitutiva per mezzo di analisi della coagulazione (attività plasmatica del fattore IX). Le risposte al fattore IX possono variare nei singoli pazienti, raggiungendo diversi livelli del recupero in vivo e mostrando una emivita differente.
Profilassi
Per la profilassi a lungo termine delle emorragie in pazienti con emofilia B grave le dosi usuali sono da 20 a 40 UI di fattore IX per kg di peso corporeo a intervalli di 3 - 4 giorni. In alcuni casi, specialmente per i pazienti più giovani, possono essere necessari intervalli terapeutici più brevi o dosi più elevate.
Non ci sono dati sufficienti per raccomandare l’uso di AIMAFIX nei bambini di età inferiore a 6 anni.
I pazienti devono essere controllati per lo sviluppo di inibitori del fattore IX. Se i livelli di attività plasmatica di fattore IX attesi non sono raggiunti, o se l’emorragia non è sotto controllo con una dose appropriata, si deve eseguire un’analisi per determinare se è presente un inibitore del fattore IX. In pazienti con alti livelli di inibitore, la terapia con fattore IX può non essere efficace e devono essere prese in considerazione altre opzioni terapeutiche. Il trattamento di tali pazienti deve essere diretto da un medico con esperienza nella cura di pazienti emofiliaci.
Vedere anche sezione 4.4.
Modo di somministrazione
Sciogliere la polvere come descritto al punto 6.6.
Il prodotto deve essere somministrato per via endovenosa, per iniezione o infusione lenta.
Si raccomanda di non somministrare dosi superiori a 100 UI/Kg di peso corporeo pro die.
La velocità di infusione deve essere valutata per ogni singolo paziente.
Ipersensibilitàal principio attivo o ad uno qualunque degli eccipienti.
Come con qualunque prodotto proteico endovenoso, sono possibili reazioni di ipersensibilità di tipo allergico.
Il prodotto contiene tracce di proteine umane diverse dal fattore IX. I pazienti devono essere informati sui primi segni di reazioni di ipersensibilità incluso orticaria, orticaria generalizzata, senso di costrizione toracica, respiro sibilante, ipotensione e anafilassi. I pazienti devono essere avvisati di interrompere immediatamente la somministrazione del prodotto e di contattare il proprio medico se questi segni si manifestano.
In caso di shock devono essere seguite le linee guida specifiche attuali della terapia dello shock.
Sicurezza virale
Misure standard per prevenire le infezioni conseguenti all’uso di prodotti medicinali preparati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, lo screening delle donazioni individuali e dei pool plasmatici per specifici marcatori di infezione e l’inclusione di step di produzione efficaci per l’inattivazione/rimozione dei virus.
Ciò nonostante, quando si somministrano specialità medicinali preparate da sangue o plasma umano non può essere totalmente esclusa la possibilità di trasmissione di agenti infettivi. Ciò si applica anche a virus e altri patogeni emergenti o sconosciuti.
Le misure prese sono considerate efficaci per i virus con involucro lipidico come HIV, HBV e HCV e per il virus senza involucro lipidico come HAV. Le misure prese possono avere un effetto limitato contro i virus senza involucro lipidico come il parvovirus B19. L’infezione da parvovirus B19 può essere grave in gravidanza (infezione fetale) ed in individui con immunodeficienza o eritropoiesi aumentata (es. anemia emolitica).
Una vaccinazione appropriata (epatite A e B) dovrebbe essere presa in considerazione per i pazienti che ricevono fattore IX della coagulazione del plasma umano regolarmente.
È fortemente consigliato che ogni volta che si somministra AIMAFIX ad un paziente, siano registrati sia il nome che il numero di lotto del prodotto, in modo tale da mantenere la tracciabilità tra il paziente ed il lotto del prodotto.
Dopo trattamenti ripetuti con fattore IX della coagulazione del plasma umano i pazienti devono essere controllati per lo sviluppo di anticorpi neutralizzanti (inibitori) che devono essere quantificati in Unità Bethesda (BU) usando appropriati test biologici.
Ci sono segnalazioni in letteratura che mostrano una correlazione tra presenza di inibitori del fattore IX e reazioni allergiche. Perciò, in pazienti che manifestano reazioni allergiche, deve essere presa in considerazione la presenza di un inibitore. Da notare che i pazienti con inibitori di fattore IX possono avere un maggior rischio di anafilassi ad una successiva esposizione con fattore IX.
A causa del rischio di reazioni allergiche con i concentrati di fattore IX, la somministrazione iniziale di fattore IX deve avvenire, in accordo con il parere del medico curante, sotto controllo medico e in un ambiente dove può essere fornita un’appropriata cura medica per le reazioni allergiche.
Poiché l’uso di concentrati di fattore IX è stato storicamente associato con lo sviluppo di complicanze tromboemboliche, con un rischio più elevato per i preparati scarsamente purificati, l’impiego di prodotti contenenti fattore IX può essere potenzialmente rischioso in pazienti con segni di fibrinolisi ed in quelli con coagulazione intravascolare disseminata (CID). Pertanto, a causa del rischio potenziale di complicanze trombotiche, quando si somministra questo prodotto a pazienti con epatopatie, a quelli in periodo post-operatorio o a pazienti a rischio di fenomeni trombotici o CID, dovrebbe essere intrapresa, mediante appropriati test biologici, una sorveglianza clinica per individuare i primi segni di coagulopatie trombotiche e da consumo. In ognuna di queste situazioni, il beneficio del trattamento con AIMAFIX dovrebbe essere valutato in rapporto al rischio di tali complicazioni.
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Non sono conosciute interazioni del concentrato di fattore IX della coagulazione del plasma umano con altri prodotti medicinali.
Non sono stati condotti studi sulla riproduzione animale con fattore IX. In base al raro manifestarsi dell’emofilia B nelle donne, dati sull’uso del fattore IX durante la gravidanza e l’allattamento non sono disponibili. Pertanto il concentrato di fattore IX della coagulazione del plasma umano può essere usato durante la gravidanza e l’allattamento solo se chiaramente indicato.
Non è stato osservato alcun effetto sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
Ipersensibilità o reazioni allergiche (che possono includere angioedema, bruciore e sensazione urticante in sede di infusione, brividi, rossore, orticaria generalizzata, cefalea, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, irrequietezza, tachicardia, senso di costrizione toracica, parestesia, vomito, respiro sibilante) sono state osservate raramente in pazienti trattati con prodotti contenenti fattore IX. In alcuni casi queste reazioni sono progredite ad anafilassi acuta e si sono manifestate in stretta associazione temporale con lo sviluppo di inibitori del fattore IX (vedere anche la sezione 4.4).
La sindrome nefrosica è stata riportata in seguito a tentativo di induzione di tolleranza immunologica in pazienti con emofilia B con inibitori del fattore IX e anamnesi di reazioni allergiche.
In casi rari è stata osservata febbre.
Pazienti con emofilia B possono sviluppare anticorpi neutralizzanti del fattore IX (inibitori). La presenza di questi inibitori si manifesta con una insufficiente risposta clinica. In tali casi, è consigliabile contattare un centro specializzato in emofilia.
Non ci sono dati sulla comparsa di inibitori nei pazienti trattati con AIMAFIX.
Esiste un potenziale rischio di eventi tromboembolici in seguito alla somministrazione di prodotti contenenti fattore IX, con un rischio maggiore per i preparati scarsamente purificati. L’uso di prodotti di fattore IX a basso grado di purezza è stato associato con casi di infarto miocardico, coagulazione intravascolare disseminata, trombosi venosa ed embolia polmonare. L’uso di fattore IX ad elevato grado di purezza è raramente associato alla comparsa di tali effetti collaterali.
Non ci sono dati consistenti sulla frequenza degli effetti indesiderati ricavati da studi clinici. I seguenti effetti indesiderati sono stati riportati:
Classificazione per sistemi ed organi secondo MedDRA | Effetti indesiderati (MedDRA PT*) |
Patologie cardiache | Infarto miocardico, tachicardia |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Coagulazione intravascolare disseminata, sviluppo di inibitori del fattore IX (inibizione del fattore IX) |
Patologie del sistema nervoso | Letargia, parestesia, cefalea |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Embolia polmonare (embolia polmonare e infarto polmonare), respiro sibilante (sibilo) |
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito |
Patologie renali e urinarie | Sindrome nefrosica |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Angioedema, orticaria |
Patologie vascolari | Rossore, ipotensione, trombosi venosa, eventi tromboembolici (embolia e trombosi) |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Bruciore e sensazione urticante in sede di infusione (dolore in sede di infusione), brividi, senso di costrizione toracica (fastidio al torace), febbre (piressia). |
Disturbi del sistema immunitario | Ipersensibilità o reazioni allergiche (ipersensibilità), anafilassi acuta |
Disturbi psichiatrici | Irrequietezza |
* laddove non ci sia corrispondenza tra la descrizione riportata per gli effetti indesiderati con i termini preferiti (Preferred Term-PT) del dizionario MedDRA, quest’ultimi sono riportati tra parentesi
Per la sicurezza nei confronti di agenti trasmissibili, vedere la sezione 4.4.
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Non è stata riportato nessun sintomo di sovradosaggio con fattore IX della coagulazione del plasma umano.
Gruppo farmacoterapeutico: antiemorragici: fattore IX della coagulazione del sangue. Codice ATC: B02BD04.
Il fattore IX è una glicoproteina a catena singola con un peso molecolare di circa 68.000 Dalton. È un fattore della coagulazione vitamina K-dipendente ed è sintetizzato nel fegato. Il fattore IX è attivato dal fattore XIa nel sistema intrinseco della coagulazione e dal complesso fattore VII/fattore tissutale nel sistema estrinseco. Il fattore IX attivato, in combinazione con il fattore VIII attivato, attiva il fattore X. Il fattore X attivato converte la protrombina in trombina. La trombina, quindi, converte il fibrinogeno in fibrina con formazione del coagulo.
L’emofilia B è un disordine della coagulazione del sangue. È ereditaria e legata al sesso e dovuta a diminuiti livelli di fattore IX. Porta ad abbondanti emorragie nelle articolazioni, muscoli o organi interni, sia spontaneamente sia come conseguenza di traumi accidentali o chirurgici. Con la terapia sostitutiva i livelli plasmatici di fattore IX sono aumentati, perciò è possibile una correzione provvisoria della deficienza del fattore ed una correzione della tendenza al sanguinamento.
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L’infusione del concentrato di fattore IX della coagulazione del plasma umano in pazienti con emofilia B porta ad un recupero dell’attività plasmatica del fattore IX che va dal 30 al 60%.
L’emivita plasmatica del fattore IX va da 16 a 30 ore con una media di 24 ore.
Il fattore IX della coagulazione del plasma umano (del concentrato) è un normale costituente del plasma umano ed agisce come il fattore IX endogeno.
Il controllo della tossicità della singola dose non è rilevante in quanto dosi maggiori causano un sovraccarico.
Il controllo della tossicità di dosi ripetute nell’animale è impraticabile per l’interferenza dello sviluppo di anticorpi verso la proteina eterologa.
Anche dosi diverse volte più grandi di quelle consigliate per Kg di peso corporeo nell’uomo, non mostrano effetti tossici negli animali da esperimento.
Dato che l’esperienza clinica non fornisce alcuna indicazione di effetti oncogeni e mutageni del fattore IX della coagulazione del plasma umano, non vengono considerati imperativi gli studi sperimentali, con particolare riguardo a quelli su specie eterologhe.
Flaconcino di polvere
Sodiocloruro
Sodiocitrato
Glicina
Eparinasodica
Antitrombina III umana concentrata
Flaconcino di solvente
Acqua per preparazioni iniettabili.
AIMAFIX non deve essere mescolato con altri prodotti medicinali.
Devono essere usati solo dispositivi per l’iniezione/infusione acclusi alla confezione in quanto si può avere inefficacia del trattamento per assorbimento del fattore IX della coagulazione del plasma umano alle pareti interne di alcuni dispositivi da infusione.
2 anni.
Una volta ricostituito il prodotto va usato immediatamente.
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C). Non congelare.
Tenere il flaconcino nell’imballaggio esterno, per proteggere il medicinale dalla luce.
Un flaconcino in vetro di tipo I con tappo in elastomero di tipo I contenente la polvere; un flaconcino in vetro di tipo I con tappo in elastomero di tipo I contenente il solvente; un set sterile e apirogeno, monouso costituito da un dispositivo a tripla via per la ricostituzione, da una siringa per iniezione e da un ago a farfalla con tubicino in PVC.
AIMAFIX 200 UI / 5 ml polvere e solvente per soluzione per infusione. 1 flacone polvere + 1 flacone solvente + set per la ricostituzione e la somministrazione.
AIMAFIX 500 UI / 10 ml polvere e solvente per soluzione per infusione. 1 flacone polvere + 1 flacone solvente + set per la ricostituzione e la somministrazione.
AIMAFIX 1000 UI / 10 ml polvere e solvente per soluzione per infusione. 1 flacone polvere + 1 flacone solvente + set per la ricostituzione e la somministrazione.
Ricostituzione della polvere con il solvente:
1. portare la polvere ed il solvente a temperatura ambiente;
2. togliere le capsule di protezione dei flaconcini di polvere e di solvente;
3. pulire con alcool le superfici dei tappi dei due flaconcini;
4. aprire la confezione del dispositivo togliendo la parte superiore; fare attenzione a non toccare l’interno;
5. non rimuovere il dispositivo dalla confezione;
6. capovolgere la scatola del dispositivo ed inserire il puntale in plastica attraverso il tappo del flaconcino di solvente);
7. afferrare il bordo della scatola del dispositivo e sfilarla liberando il dispositivo;
8. tenere il dispositivo collegato al flaconcino del solvente; capovolgere il sistema in modo che il flaconcino del solvente si venga a trovare sopra il dispositivo;
9. inserire l’altro puntale in plastica attraverso il tappo del flaconcino con la polvere; il vuoto presente nel flaconcino di polvere farà si che il solvente sia aspirato all’interno del flaconcino di polvere;
10. agitare moderatamente fino a completa solubilizzazione; assicurarsi che il prodotto sia disciolto completamente, altrimenti il principio attivo non passerà attraverso il filtro del dispositivo.
Il liofilizzato può essere disciolto più rapidamente scaldando il solvente a bagnomaria e continuando a scaldare il flaconcino dopo la ricostituzione non superando mai la temperatura di 37° C.
Se la polvere non è interamente disciolta si ha una perdita di attività legata alla filtrazione. Facendo scendere il solvente lentamente lungo le pareti del flaconcino si evita la formazione di schiuma.
Tempo di ricostituzione mediamente inferiore a 3 minuti.
Somministrazione della soluzione
La soluzione si presenta limpida o lievemente opalescente.
Prima della somministrazione ispezionare visivamente la soluzione per individuare corpuscoli o alterazioni cromatiche. Non usare soluzioni torbide o che presentano depositi.
1. abbassare la valvola del dispositivo verso il flaconcino di polvere contenente la soluzione ricostituita e rimuovere il cappuccio che la ricopre;
2. riempire d’aria la siringa tirando indietro lo stantuffo, collegarla al dispositivo ed iniettare l’aria nel flaconcino della polvere contenente la soluzione ricostituita;
3. tenendo fermo lo stantuffo, capovolgere il sistema in modo che il flaconcino della polvere si venga a trovare sopra il dispositivo ed aspirare il concentrato nella siringa tirando indietro lo stantuffo lentamente;
4. riportare la valvola lateralmente, nella sua posizione originale e scollegare la siringa;
5. collegare l’ago a farfalla alla siringa ed infondere od iniettare lentamente per via endovenosa.
Una volta che i flaconcini sono stati aperti il contenuto deve essere usato immediatamente.
La soluzione ricostituita e trasferita nella siringa deve essere somministrata immediatamente.
Il contenuto del flaconcino deve essere adoperato in una unica somministrazione.
Non usare dopo la data di scadenza riportata sull’etichetta.
Il medicinale non utilizzato ed i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Kedrion S.p.A. - Loc. Ai Conti, 55051 Castelvecchio Pascoli, Barga (Lucca).
AIMAFIX 200 UI/ 5 ml polvere e solvente per soluzione per infusione + set per la ricostituzione e la somministrazione - AIC n. 025841077
AIMAFIX 500 UI/10 ml polvere e solvente per soluzione per infusione + set per la ricostituzione e la somministrazione - AIC n. 025841089
AIMAFIX 1000 UI/10 ml polvere e solvente per soluzione per infusione + set per la ricostituzione e la somministrazione - AIC n. 025841103
Rinnovo: giugno 2005
Gennaio 2010