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Alendronato Merck Generics 70 mg compresse
Ogni compressa contiene 70 mg di acido alendronico in forma di alendronato sodico.
Eccipienti:
lattosio monoidrato.
Per l´elenco completo degli eccipienti vedere sezione 6.1.
Compresse.
Compresse bianche, bi-convesse, con inciso �€œAD70�€� su di un lato e �€œG�€� sull´altro.
Trattamento dell´osteoporosi postmenopausale.
L´alendronato riduce il rischio di fratture sia delle vertebre sia dell´anca.
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Per assicurare un adeguato assorbimento dell´acido alendronico:
l´alendronato deve essere assunto a stomaco vuoto con normale acqua del rubinetto almeno 30 minuti prima dell´assunzione di cibo, bevande o altri farmaci.
Altre bevande (inclusa l´acqua minerale), il cibo ed altri farmaci possono ridurre l´assorbimento dell´alendronato (vedere sezione 4.5).
Per facilitare il trasporto nello stomaco e ridurre il rischio di effetti collaterali locali e di irritazione dell´esofago (vedere sezione 4.4) devono essere adottate le seguenti misure:
L´Alendronato Merck Generics deve essere assunto con un intero bicchiere di acqua del rubinetto (almeno 200 ml), al mattino al risveglio.
L´Alendronato Merck Generics deve essere ingerito intero.
Le compresse non devono essere masticate o fatte disciogliere in bocca a causa del rischio di ulcerazioni oro-faringee.
I pazienti non devono restare sdraiati fino a quando non hanno consumato il primo pasto della giornata, il che dovrebbe avvenire non prima di mezz´ora dopo l´assunzione della compressa.
Il paziente non deve stare sdraiato durante la prima mezz´ora dopo l´assunzione della compressa.
1 L´Alendronato Merck Generics non deve essere assunto prima di coricarsi o prima di alzarsi.
I pazienti devono ricevere supplementi di calcio e vitamina D, a meno che quantitativi sufficienti non vengano assunti con la dieta (vedere sezione 4.4).
Adulti La dose raccomandata è di una compressa (70 mg) una volta alla settimana.
Bambini L´alendronato non è stato studiato nei bambini e non deve essere loro somministrato Anziani.
Gli studi clinici non hanno mostrato differenze correlate all´età.
Pertanto non è richiesta una riduzione della dose.
Compromissione renale La riduzione della dose non è richiesta in pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina
>35 ml/min.
A causa della mancanza di esperienza, l´acido alendronico non è raccomandato in pazienti con clearance della creatinina
<35 ml/min.
L´alendronato 70 mg non è stato studiato nel trattamento dell´osteoporosi indotta da glucocorticoidi.
Anomalie dell´esofago e altri fattori che ne riducono lo svuotamento, ad es.
stenosi o acalasia.
Impossibilità a stare eretti o seduti in posizione eretta per almeno 30 minuti.
Ipersensibilità all´alendronato o ad uno o più dei suoi eccipienti.
Ipocalcemia.
Vedere sezione 4.4.
L´alendronato può causare irritazione locale delle membrane mucose della parte superiore del tratto gastrointestinale.
A causa del rischio di peggioramento di malattie preesistenti, si deve usare cautela nel somministrare alendronato in pazienti con disturbi gastrointestinali in corso, quali:
disfagia, sindromi esofagee, gastrite, duodenite, ulcere o gravi malattie gastrointestinali quali ulcera peptica negli ultimi 12 mesi, emorragia gastrointestinale attiva o pazienti sottoposti ad operazioni chirurgiche del tratto gastrointestinale superiore, a parte la chirurgia piloroplastica.
(vedere sezione 4.3).
Effetti collaterali a carico dell´esofago, quali esofagite, ulcera ed erosione esofagea raramente seguite da stenosi esofagea, sono stati riportati in pazienti trattati con 2 alendronato.
In alcuni pazienti questi effetti sono risultati gravi ed hanno richiesto l´ospedalizzazione.
Di conseguenza, il medico deve stare attento ad ogni segno di reazione esofagea o sintomi indicativi di effetti collaterali esofagei.
I pazienti devono essere istruiti a sospendere il trattamento con alendronato e consultare il loro medico se presentano sintomi di irritazione esofagea, quali disfagia, dolore alla deglutizione, dolore retrosternale, bruciore gastrico intensificato o di nuova comparsa.
Il rischio di gravi effetti collaterali all´esofago sembra maggiore nei pazienti che non assumono l´alendronato come prescritto e/o che continuano ad assumerlo dopo aver sviluppato sintomi di irritazione all´esofago.
�ˆ estremamente importante che i pazienti ricevano e capiscano completamente le informazioni sul dosaggio (vedere sezione 4.2).
I pazienti devono essere informati che il rischio di problemi all´esofago aumenta se essi non seguono queste istruzioni.
In ampi studi clinici non è stato osservato un aumento del rischio, ma sono stati riportati rari casi (post-marketing) di ulcera gastrica e del duodeno, alcuni dei quali gravi e con complicazioni.
Una correlazione causale non può essere esclusa.
Se i pazienti dimenticano di prendere una compressa, devono essere istruiti ad assumere la dose al mattino successivo dopo che si sono resi conto della dimenticanza.
Essi non devono assumere 2 compresse nello stesso giorno, ma devono continuare a prendere una compressa una volta alla settimana nel giorno scelto all´inizio.
L´alendronato non è raccomandato in pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina
<35 ml/min (vedere sezione 4.2).
Devono essere considerate altre cause dell´osteoporosi oltre alla mancanza di estrogeni ed all´età.
L´ipocalcemia deve essere trattata prima di iniziare la terapia con alendronato (vedere sezione 4.3).
Anche altri disturbi del metabolismo minerale (es.
deficit della vitamina D e ipoparatiroidismo) devono essere trattati efficacemente.
In pazienti con tali disturbi il calcio sierico ed i sintomi d´ ipocalcemia devono essere monitorati durante il trattamento con alendronato.
A causa dell´ effetto positivo dell´alendronato sulla densitometria minerale ossea, piccole riduzioni asintomatiche del calcio e del fosforo sierici, possono comparire durante la terapia, specialmente in pazienti in terapia con glucocorticoidi, poiché questi pazienti possono presentare un ridotto assorbimento del calcio.
Tuttavia l´ipocalcemia sintomatica è stata riportata raramente.
Alcuni casi sono risultati gravi e sono comparsi in pazienti che presentavano condizioni predisponenti (ad es.
ipoparatiroidismo, deficienza della vitamina D o malassorbimento del calcio).
Di conseguenza, è particolarmente importante assicurare un sufficiente apporto di calcio e vitamina D ai pazienti che ricevono glucocorticoidi.
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, insufficienza della lattasi di Lapp o malassorbimento del glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale in quanto contiene lattosio.
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In caso di somministrazione concomitante, cibo, bevande (inclusa l´acqua minerale), supplementi di calcio, antiacidi ed alcuni farmaci somministrati per via orale, si può verificare un´alterazione nell´assorbimento dell´alendronato.
Pertanto, i pazienti devono attendere almeno mezz´ora dopo l´assunzione di alendronato prima di assumere altri farmaci (vedere sezioni 4.2 e 5.2).
Non sono attese altre interazioni clinicamente significative.
Negli studi clinici, diversi pazienti ricevevano estrogeni (per via intravaginale, transdermica o orale) in associazione con alendronato.
Non sono stati osservati effetti collaterali causati dalla co-somministrazione.
Benché non siano stati condotti specifici studi di interazione, l´alendronato, negli studi clinici, è stato associato a vari medicinali di uso comune senza segni di interazione clinica.
Gravidanza:
Non si dispone di dati adeguati sull´uso di alendronato in donne gravide.
Studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale o sullo sviluppo post-natale.
L´alendronato somministrato a ratte gravide ha causato distocia correlata ad ipocalcemia (vedere sezione 5.3).
Sulla base della sua indicazione, l´alendronato non deve essere usato in gravidanza.
Allattamento:
Non è noto se l´alendronato venga escreto nel latte materno.
Sulla base della sua indicazione, l´alendronato non deve essere usato da donne in allattamento.
Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
In uno studio della durata di un anno in donne in post-menopausa con osteoporosi, il profilo globale di sicurezza di alendronato 70 mg una volta alla settimana (n="5"19) è risultato
equivalente al profilo di sicurezza di alendronato 10
mg/die (n="3"70). In due studi della durata di 3 anni con identico disegno, in donne in post-menopausa(alendronato
10
mg:
n=196,
placebo:
n="3"97)
i
profili
globali
di
sicurezza
di alendronato 10
mg e placebo sono risultati gli
stessi. Gli
effetti
collaterali
riportati
dagli
sperimentatori
con
correlazione
al
farmaco
possibile, probabile o certa, sono inclusi nella tabella che segue se la loro incidenza era
>1% in uno dei gruppi trattati nello studio ad un anno o se la loro incidenza in 4uno degli studi a 3 anni era
>1% nei pazienti trattati con alendronato 10 mg/die e maggiore che nel gruppo
trattato con placebo.
|
Studio ad 1 anno |
Studio a 3 anni |
|
Alendronato70mg
una volta/ settimana(n="5"19) % |
Alendronato10mg/die(n="3"70) % |
Alendronato10mg/die(n=196) % |
Placebo(n="3"97) % |
Disturbi gastrointestinali |
|
|
|
|
Dolore addominale |
3,7 |
3,0 |
6,6 |
4,8 |
Dispepsia |
2,7 |
2,2 |
3,6 |
3,5 |
Rigurgito acido |
1,9 |
2,4 |
2,0 |
4,3 |
Nausea |
1,9 |
2,4 |
3,6 |
4,0 |
Distensione addominale |
1,0 |
1,4 |
1,0 |
0,8 |
Stitichezza |
0,8 |
1,6 |
3,1 |
1,8 |
Diarrea |
0,6 |
0,5 |
3,1 |
1,8 |
Disfagia |
0,4 |
0,5 |
1,0 |
0,0 |
Flatulenza |
0,4 |
1,6 |
2,6 |
0,5 |
Gastrite |
0,2 |
1,1 |
0,5 |
1,3 |
Ulcera gastrica |
0,0 |
1,1 |
0,0 |
0,0 |
Ulcera esofagea |
0,0 |
0,0 |
1,5 |
0,0 |
Disturbi muscolo- scheletrici e
del tessuto connettivo |
|
|
|
|
Dolore
muscolo- scheletrico (ossa,
muscoli, o articolazioni) |
2,9 |
3,2 |
4,1 |
2,5 |
Crampi
muscolari |
0,2 |
1,1 |
0,0 |
1,0 |
Disturbi del sistema nervoso |
|
|
|
|
Cefalea |
0,4 |
0,3 |
2,6 |
1,5 |
I seguenti effetti collaterali sono
stati riportati in studi clinici e/o dopo lacommercializzazione:
Comuni
(>1/100, <1/10): |
|
Disturbi gastrointestinali |
Dolore addominale,
dispepsia,stitichezza, diarrea,
flatulenza, ulcera esofagea*, disfagia*, distensione addominale*,
rigurgito acido |
Disturbi
muscolo-scheletrici e del
tessuto connettivo |
Dolori alle ossa,
muscoli, o articolazioni |
Disturbi del sistema
nervoso |
Cefalea |
Non comuni
(>1/1000, <1/100): |
|
5Disordini generali e alterazioni del
sito di somministrazione
Rash, eritema,
prurito Disturbi dell´apparatogastrointestinale
Nausea, vomito,
gastrite, esofagite*,erosioni esofagee*,
melena Rari (>1/10000, <1/1000):Disordini generali e alterazioni del
sito di somministrazione Alterazioni del
metabolismo
e della nutrizione Disturbi dell´apparato
gastrointestinale
Reazioni di ipersensibilità, inclusa
orticaria ed angioedema.
Rash con
fotosensibilità.
Sintomi
transitori come in una fase di
risposta acuta(mialgia,
malessere e raramente
febbre) tipicamente
all´inizio della terapiaIpocalcemia
sintomatica, spesso associata a
condizioni predisponenti(vedere sezione 4-4)Stenosi esofagea*, ulcere oro-
faringee*, sintomi del tratto
gastrointestinale superiore(perforazione, ulcere, emorragia).
Un rapporto causale non può essere escluso.Disturbi oculari Uveite, sclerite,
episclerite Sono stati riportati casi isolati di
gravi reazioni cutanee, inclusa la sindrome
diStevens-Johnson e di necrolisi epidermica
tossica.* vedere sezioni 4-2 e 4-4 .
Reperti
di laboratorioNegli
studi
clinici
una
riduzione
asintomatica,
lieve
e
transitoria
del
calcio
e
del
fosfato sierici è stata riportata rispettivamente in circa il 18% e 10% dei pazienti che assumevano
alendronato
10
mg/die
versus
rispettivamente
il
12%
e
3%
circa
dei pazienti
che
prendevano
placebo.
Tuttavia,
l´incidenza
della
riduzione
del
calcio sierico a <8,0 mg/dl (2,0 mmol/l) e del fosfato sierico a <2,0 mg/dl (0,65 mmol/l) è risultata la stessa in entrambi
i gruppi.
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Il sovradosaggio può causare ipocalcemia, ipofosfatemia ed effetti collaterali del tratto gastrointestinale superiore come disturbi gastrici, pirosi, esofagite, gastrite o ulcera gastrica.
Non vi sono specifiche informazioni sul trattamento del sovradosaggio di alendronato.
Latte o antiacidi devono essere ingeriti per legare l´alendronato.
A causa del rischio di irritazione esofagea, non deve essere indotto il vomito ed il paziente deve rimanere in posizione eretta.
6 Categoria farmacoterapeutica:
bifosfonati per il trattamento delle malattie delle ossa.
Codice ATC:
M05BA04.
Il principio attivo dell´Alendronato Merck Generics, l´alendronato di sodio triidrato, è un bifosfonato che inibisce il riassorbimento osseo degli osteoclasti senza un effetto diretto sulla formazione dell´osso.
Sperimentazioni precliniche hanno dimostrato che l´alendronato si localizza principalmente in siti con riassorbimento attivo.
L´attività osteoclastica viene inibita, ma il reclutamento ed il legame degli osteoclasti non vengono alterati.
La massa ossea formatasi durante il trattamento con alendronato ha una struttura normale.
Trattamento dell´osteoporosi post-menopausa:
L´osteoporosi viene definita come una densità della massa ossea (BMD) della colonna vertebrale o dell´anca inferiore di 2,5 deviazioni standard (DS) rispetto al valore medio di una popolazione normale più giovane oppure come una precedente frattura da fragilità indipendentemente dalla BMD.
L´equivalenza terapeutica dell´alendronato 70 mg una volta alla settimana (n="5"19) e di alendronato10 mg/die (n="3"70) è stata dimostrata in uno studio multicentrico della durata di un anno in donne in post-menopausa con osteoporosi.
Gli aumenti medi rispetto al basale della BMD della colonna lombare dopo un anno furono del 5,1% (intervallo di confidenza al 95%:
4,8 – 5,4%) nel gruppo trattato con 70 mg e del 5,4% (intervallo di confidenza al 95%:
5,0 – 5,8%) nel gruppo trattato con 10 mg.
Gli aumenti medi della BMD nei gruppi di trattamento con 70 mg una volta alla settimana e con 10 mg/die furono rispettivamente del 2,3% e del 2,9% nel collo del femore e rispettivamente del 2,9% e del 3,1% nell´anca intera.
I due gruppi di trattamento furono inoltre simili per quanto riguarda gli aumenti della BMD in altri distretti.
Gli effetti dell´alendronato sulla BMD e sull´incidenza delle fratture sono stati sperimentati in due studi di egual disegno sull´effetto iniziale (n=994) e nello studio �€œFracture Intervention Trial�€� (FIT) (n="6"459).
Negli studi sull´effetto iniziale, dopo 3 anni di trattamento con alendronato 10 mg/die, sono stati osservati aumenti medi della densità della massa ossea (BMD) del 8,8%, 5,9% e 7,8% rispetto al placebo, rispettivamente nella colonna vertebrale, nel collo del femore e nel trocantere.
Inoltre la BMD totale è aumentata significativamente.
Il 48% in meno dei pazienti trattati con alendronato ha presentato una o più fratture vertebrali rispetto a quelli trattati con placebo (alendronato 3,2% versus placebo 6,2%).
Nei due anni di estensione di questi studi è stato osservato un continuo aumento della BMD della colonna vertebrale e del trocantere, mentre la BMD totale e quella del collo del femore sono rimaste invariate.
Il FIT consisteva in 2 studi controllati verso placebo con alendronato (5 mg/die per 2 anni e 10 mg/die per altri 1 o 2 anni):
FIT 1:
studio di 3 anni in 2027 pazienti con almeno una frattura vertebrale (da compressione) al basale.
In questo studio, l´alendronato somministrato una volta al giorno ha ridotto l´incidenza di una o più nuove fratture vertebrali del 47% (alendronato 7,9% versus placebo 15,0%).
Inoltre è stata dimostrata una riduzione statisticamente significativa dell´incidenza delle fratture dell´anca 7 (1,1% versus 2,2%, riduzione del 51%).
FIT 2:
studio di 4 anni in 4432 pazienti con ridotta massa ossea ma senza fratture vertebrali al basale.
Un´analisi di questo sottogruppo di donne con osteoporosi (il 37% della popolazione globale con osteoporosi corrispondeva a questa definizione) ha dimostrato una significativa differenza nell´incidenza delle fratture dell´anca (alendronato 1,0% versus placebo 2,2%, riduzione del 56%) e dell´incidenza di una o più fratture vertebrali (2,9% versus 5,8%, riduzione del 50%).
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Assorbimento:
in confronto con la dose endovenosa di riferimento, la biodisponibilità orale dell´alendronato è dello 0,64% in donne con dosi di 5.70 mg somministrati dopo una notte a digiuno e 2 ore prima di una colazione standard.
La biodisponibilità era ridotta a circa lo 0,46% e rispettivamente 0,39% quando l´alendronato veniva somministrato un´ora o mezz´ora prima di una colazione standard.
Negli studi nell´osteoporosi, l´alendronato è risultato efficace quando somministrato almeno mezz´ora prima del primo pasto o della prima bevanda del giorno.
La biodisponibilità è risultata trascurabile quando l´alendronato è stato assunto assieme a una colazione standard o fino a 2 ore dopo.
Il caffè ed il succo d´arancia hanno ridotto la biodisponibilità di circa il 60%.
In volontari sani, il prednisone orale (20 mg tre volte al giorno per 5 giorni) non ha modificato significativamente la biodisponibilità dell´alendronato (aumento medio del 20-44%).
Distribuzione:
Studi nel ratto hanno mostrato che l´alendronato si distribuisce temporaneamente nei tessuti molli dopo somministrazione di 1 mg/kg, ma poi viene rapidamente ridistribuito nelle ossa o escreto nelle urine.
Il volume medio di distribuzione allo �€œsteady state�€�, escludendo le ossa, è di almeno 28 litri nell´uomo.
Le concentrazioni plasmatiche del prodotto, dopo somministrazione orale di una dose terapeutica, sono al di sotto del limite di sensibilità del metodo di dosaggio (<5 ng/ml).
Il legame con le proteine del plasma umano è di circa il 78%.
Biotrasformazione:
Non vi sono segni che l´alendronato venga metabolizzato negli animali o nell´uomo.
Eliminazione:
Dopo una singola dose e.v.
di alendronato [C14], circa il 50% della radioattività viene escreta con le urine entro 72 ore.
La radioattività riscontrata nelle feci è molto scarsa o nulla.
La clearance renale è di 71 ml/min dopo una dose singola di 10 mg e.v.
e la clearance sistemica non supera i 200 ml/min.
Entro 6 ore la concentrazione plasmatica diminuisce fino ad oltre il 95% dopo somministrazione e.v.
A causa del lento rilascio dell´alendronato dallo scheletro si stima che l´emivita nell´uomo sia
>10 anni.
Nei ratti l´alendronato non viene escreto attraverso il sistema di trasporto acido-base dei reni e pertanto non ci si aspetta che interferisca con l´escrezione di altri farmaci attraverso questi sistemi nell´uomo.
8 Popolazioni particolari:
Sperimentazioni pre-cliniche hanno mostrato che un prodotto medicinale che non venga depositato nell´osso, viene escreto rapidamente nelle urine.
Dopo somministrazione cronica di dosi cumulative e.v.
fino a 35 mg/kg in animali, non è stata dimostrata saturazione dell´assorbimento da parte dell´osso.
Come negli animali, è probabile che l´eliminazione dell´alendronato per via renale sia ridotta in pazienti con insufficienza renale.
Tuttavia, non vi sono dati clinici disponibili al riguardo.
Di conseguenza un maggior accumulo di alendronato nelle ossa è prevedibile in soggetti con ridotta funzionalità renale (vedere sezione 4.2).
Sulla base di sperimentazioni convenzionali di sicurezza, farmacologia, tossicità a dosi ripetute, genotossicità e potenziale carcinogenetico, i dati preclinici non hanno rivelato alcun speciale rischio per gli essere umani.
Studi nei ratti hanno dimostrato che il trattamento con alendronato durante la gravidanza è associato con distocia correlata all´ipocalcemia in ratti femmina durante il parto.
I ratti che nelle sperimentazioni hanno ricevuto dosi elevate hanno mostrato un´aumentata incidenza di incompleta ossificazione fetale.
Non è noto se ciò sia rilevante per gli esseri umani.
Cellulosa microcristallina (E460) Lattosio monoidrato Sodio croscarmelloso Magnesio stearato (E572) Povidone.
Non pertinente.
2 anni.
Questo prodotto medicinale non richiede speciali precauzioni per la conservazione.
Blister in alluminio/PVC verdi e opachi.
Contenitore in polipropilene con tappo in polietilene.
Confezioni da 4, 8 e 12 compresse.
�ˆ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
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Nessuna istruzione particolare.
Merck Generics Italia S.p.A, Via Aquileia, 35 20092 Cinisello Balsamo - MI
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