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Amoxicillina Acido Clavulanico Ratiopharm
1 compressa rivestita con film contiene:
Amoxicillina triidrato 1004,5 mg
corrispondente a 875 mg di amoxicillina
Acido clavulanico, sale di potassio 148,9 mg
corrispondente a 125 mg di acido clavulanico
Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Compressa rivestita con film
Descrizione del prodotto: compressa oblunga, con linea di frattura, di colore da bianco a giallo chiaro
Trattamento delle infezioni batteriche causate da microrganismi Gram-negativi e Gram-positivi resistenti all’amoxicillina la cui resistenza è dovuta a β-lattamasi che sono però sensibili all’associazione amoxicillina e acido clavulanico.
Se esistono validi motivi per sospettare che i sopramenzionati microrganismi siano la causa di una particolare infezione, si può istituire una terapia con questa associazione prima che siano disponibili i risultati dei test di sensibilità.
L’associazione amoxicillina/acido clavulanico è indicata per trattare le seguenti infezioni:
• infezioni delle vie respiratorie superiori ed inferiori
• sinusite acuta
• esacerbazione acuta della bronchite cronica
• polmonite acquisita nella comunità
• otite media acuta
• infezioni cutanee e dei tessuti molli
• infezioni del tratto genitale ed urinario (esclusa la prostatite)
• infezioni intestinali e del tratto biliare
Istruzioni speciali:
Nello stadio iniziale della polmonite e soprattutto nelle forme gravi di polmonite acquisita nella comunità si deve iniziare il trattamento per via parenterale.
Si deve prestare attenzione alla guida ufficiale locale (per es. raccomandazioni nazionali) sulla resistenza batterica e sull’appropriato uso e la prescrizione di antibatterici.
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La posologia dell’associazione amoxicillina/acido clavulanico dipende dall’età, dal peso e dalla funzione renale del singolo paziente.
Gli adulti, gli adolescenti ed i bambini di età superiore ai 12 anni (con un peso superiore ai 40 kg) devono assumere una compressa rivestita di Amoxicillina e Acido Clavulanico ratiopharm 875 mg/125 mg compresse rivestite con film due volte al giorno. Le singole dosi vanno assunte ad intervalli regolari nel corso della giornata, idealmente ogni 12 ore.
Posologia nell’insufficienza renale
Nei pazienti con insufficienza renale la dose deve esserer ridotta in base alla gravità della compromissione ed in base al peso del paziente. Amoxicillina/Acido Clavulanico deve essere utilizzata esclusivamente in pazienti con velocità di filtrazione glomerulare > 30 ml/min.
Modo di somministrazione
Le compresse rivestite con film vanno assunte intere, senza masticare, con un bicchiere d’acqua o altro liquido.
Si consiglia di assumere l’associazione amoxicillina/acido clavulanico immediatamente prima dei pasti, in modo da ridurre eventuali disturbi gastrointestinali.
Durata della somministrazione
Di regola Amoxicillina e Acido Clavulanico ratiopharm 875 mg/125 mg compresse rivestite con film va somministrato fino a 3-4 giorni dopo il miglioramento / la regressione dei sintomi e si deve tuttavia continuare per almeno il periodo minimo di trattamento generalmente raccomandato. Il trattamento non deve superare i 14 giorni senza che il paziente venga rivisto dal medico.
Come misura precauzionale, è indicata una terapia di almeno 10 giorni nel trattamento di infezioni miste con partecipazione di streptococchi β-emolitici in modo da prevenire complicanze tardive (per es. febbre reumatica, glomerulonefrite).
Il prodotto si deve utilizzare solo su prescrizione medica.
Amoxicillina e Acido Clavulanico ratiopharm 875 mg/125 mg compresse rivestite con film non si deve somministrare a pazienti con ipersensibilità verso amoxicillina, acido clavulanico, o verso uno qualsiasi degli eccipienti.
Amoxicillina e Acido Clavulanico ratiopharm 875 mg/125 mg compresse rivestite con film non si deve somministrare a pazienti con ipersensibilità accertata verso le beta-lattamine (per es. penicilline, cefalosporine) a causa di un pericolo di shock anafilattico.
Di conseguenza, prima di iniziare il trattamento, si deve redigere un’anamnesi accurata delle reazioni allergiche (per es. dopo pregressa somministrazione di penicilline o cefalosporine) (vedere paragrafo 4.4).
I pazienti affetti da mononucleosi o leucemia presentano un rischio significativamente più elevato di sviluppare esantema con la somministrazione di amoxicillina, e pertanto in questi pazienti si deve evitare l’uso di amoxicillina/acido clavulanico.
L’associazione amoxicillina/acido clavulanico non si deve utilizzare in pazienti in cui si siano manifestati compromissione della funzionalità epatica o ittero durante un trattamento pregresso con amoxicillina/acido clavulanico.
Grave compromissione della funzione renale (VFG < 30 ml/min).
La terapia si deve applicare con cautela a pazienti con compromissione epatica preesistente.
È necessaria cautela quando si trattano pazienti con un alto grado di compromissione della funzionalità renale e pazienti anziani (60 anni e più): in questi pazienti sono indicati test della funzionalità epatica (vedere "Effetti indesiderati").
Si devono eseguire controlli della funzionalità epatica ad intervalli regolari nei pazienti con segni di lesioni epatiche, e qualora si osservi un aumento di questi parametri in corso di terapia, va presa in considerazione la sospensione del trattamento.
I pazienti con gravi disturbi gastrointestinali con vomito e/o diarrea non devono venire trattati con Amoxicillina e Acido Clavulanico ratiopharm 875 mg/125 mg compresse rivestite con film, poiché non si può garantire un assorbimento adeguato.
In caso di diarrea grave e persistente, si deve considerare la possibilità di colite pseudomembranosa causata dal Clostridium difficile e la terapia di associazione con amoxicillina/acido clavulanico deve essere interrotta. Gli antiperistaltici sono controindicati.
Prima di iniziare la terapia, si deve svolgere un’accurata indagine su pregresse reazioni di ipersensibilità verso le penicilline, le cefalosporine o altre sostanze. Sono state segnalate reazioni di ipersensibilità gravi e talvolta fatali in pazienti con un’anamnesi di ipersensibilità verso le penicilline.
I pazienti con ipersensibilità verso altre beta-lattamine (per es. le cefalosporine) mostrano spesso un’ipersensibilità incrociata verso l’amoxicillina (vedere anche capitolo 4.3).
In caso di reazioni allergiche, si deve sospendere immediatamente il trattamento con amoxicillina/acido clavulanico. Le reazioni di ipersensibilità rispondono sia agli antistaminici sia ai corticosteroidi e per lo più si risolvono quando il trattamento viene interrotto. Gravi reazioni anafilattoidi richiedono una terapia d’emergenza (la prima scelta è l’adrenalina (epinefrina) 1/1000, negli adulti 0,3-0,5 ml sottocutanei o intramuscolari e nei bambini 0,01 ml/kg sottocutanei o intramuscolari); si può proseguire il trattamento somministrando antistaminici, corticosteroidi, simpaticomimetici e, se necessario, eseguendo la respirazione artificiale.
L’associazione amoxicillina/acido clavulanico deve essere usata con cautela in pazienti con gravi allergie o asma, perché essi rispondono con maggiore facilità con reazioni allergiche.
L’amoxicillina può precipitare nel catetere vescicale se presente nell’urina ad elevate concentrazioni a temperatura ambiente e pertanto, in questi casi, si deve eseguire un periodico controllo del catetere.
Con un uso a lungo termine – come avviene con altri antibiotici ad ampio spettro – sono possibili superinfezioni con lieviti o batteri resistenti.
Nei trattamenti prolungati, sono raccomandabili controlli periodici della funzionalità epatica o renale e della crasi ematica.
In rari casi è stato osservato un prolungamento del tempo di protrombina. L’associazione amoxicillina/acido clavulanico deve essere utilizzata con cautela nei pazienti in terapia anticoagulante (vedere paragrafo 4.5).
Il trattamento con amoxicillina/acido clavulanico in gravidanza può essere associato ad un aumento del rischio di enterocolite necrotizzante nei neonati (vedere paragrafo 4.6).
In caso di convulsioni, si deve sospendere il trattamento con amoxicillina/acido clavulanico.
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Amoxicillina/acido clavulanico / altri antibiotici o sostanze chemioterapiche: Amoxicillina/acido clavulanico non deve essere associato a sostanze chemioterapiche batteriostatiche/antibiotici (come le tetracicline, i macrolidi, i sulfamidici o il cloramfenicolo) poiché in vitro è stato osservato un effetto antagonistico.
Amoxicillina/acido clavulanico /disulfiram.
L’associazione amoxicillina/acido clavulanico non si deve usare in concomitanza con disulfiram.
Amoxicillina/acido clavulanico / probenecid
La somministrazione contemporanea di probenecid porta ad un aumento ed al prolungamento delle concentrazioni sieriche e biliari di amoxicillina a causa dell’inibizione dell’escrezione renale. Tuttavia, questo non influisce sull’escrezione di acido clavulanico.
Amoxicillina/acido clavulanico / allopurinolo
La somministrazione contemporanea di allopurinolo durante la terapia con amoxicillina/acido clavulanico può promuovere la comparsa di reazioni allergiche cutanee (esantema).
Amoxicillina/acido clavulanico/sulfasalazina:
L’aminopenicillina può ridurre le concentrazioni plasmatiche di sulfasalazina.
Amoxicillina/acido clavulanico /metotressato:
È stata riferita un’interazione fra amoxicillina e metotressato che porta a tossicità da metotressato.
Pertanto, i livelli sierici di metotressato devono essere accuratamente controllati nei pazienti che seguono un trattamento contemporaneo con amoxicillina. L’amoxicillina diminuisce la clearance renale del metotressato, probabilmente per competizione a livello del comune sistema di secrezione tubulare.
Amoxicillina/acido clavulanico / digossina
È possibile un aumento di assorbimento della digossina durante la contemporanea somministrazione di amoxicillina/acido clavulanico.
Amoxicillina/acido clavulanico / anticoagulanti
La somministrazione contemporanea di amoxicillina/acido clavulanico ed anticoagulanti della classe dei cumarinici può potenziare una tendenza al sanguinamento (vedere paragrafo 4.4)
Amoxicillina/acido clavulanico / anticoncezionali ormonali
In rari casi l’amoxicillina può contrastare l’efficacia degli anticoncezionali ormonali. E’ opportuno prendere misure supplementari anticoncezionali non ormonali.
Influenza sui risultati dei test diagnostici di laboratorio
I metodi non enzimatici per la determinazione di zucchero nelle urine possono dare risultati falsipositivi.
Anche il test dell’urobilina può essere altrettanto falsato.
Nelle donne in gravidanza trattate con ampicillina è stata osservata una diminuzione transitoria di estriolo e coniugati nell’urina. Tale effetto può essere dovuto all’associazione amoxicillina/acido clavulanico.
Altre interazioni
La diarrea può ridurre l’assorbimento di altri farmaci ed avere di conseguenza un’influenza negativa sulla loro efficacia.
La diuresi forzata porta ad una maggiore eliminazione di amoxicillina che ha come conseguenza una diminuzione delle concentrazioni sieriche.
I dati relativi a circa 560 gravidanze esposte indicano l’assenza di effetti avversi dell’associazione amoxicillina/acido clavulanico sulla gravidanza o sulla salute del feto/neonato. Tuttavia, uno studio singolo su donne con rottura prematura dell’amnio ha riferito che il trattamento profilattico con amoxicillina/acido clavulanico può essere associato ad un aumento del rischio di enterocolite necrotizzante nei neonati. Entrambe le sostanze passano nell’embrione/feto attraverso la placenta.
Negli studi eseguiti su animali l’associazione amoxicillina/acido clavulanico non ha mostrato effetti teratogeni (vedere paragrafo 5.3). Come misura precauzionale, l’associazione amoxicillina/acido clavulanico si deve usare in gravidanza solo se a giudizio del medico i potenziali benefici sono superiori ai possibili rischi.
Le due sostanze passano nel latte materno (non si sa nulla sugli effetti dell’acido clavulanico sul neonato allattato al seno). Conseguentemente, nel bambino allattato al seno si possono manifestare diarrea e colonizzazione delle mucose da parte di lieviti, ed in tal caso può essere necessario sospendere l’allattamento. Si deve tenere in considerazione la possibilità di sensibilizzazione.
L’associazione amoxicillina/acido clavulanico si deve usare durante l’allattamento dopo attenta valutazione del rapporto rischi/benefici da parte del medico curante.
L’associazione amoxicillina/acido clavulanico ha una piccola o una moderata influenza sulla capacità di guidare ed usare macchinari.
L’associazione amoxicillina/acido clavulanico può talvolta venire messa in relazione con reazioni avverse, quali confusione mentale, in rari casi capogiri ed in casi ancor più rari convulsioni che possono alterare la capacità di guidare un veicolo, azionare macchinari e/o lavorare in un clima di sicurezza (vedere paragrafo 4.8).
Le reazioni avverse sono suddivise per frequenza, utilizzando i seguenti parametri:
molto comuni (≥ 1/10); comuni (≥ 1/100, <1/10); non comuni (≥ 1/1.000, <1/100); rari (≥ 1/10.000, <1/1.000); molto rari (< 1/10.000); non noti (non possono essere calcolati in base ai dati disponibili).
Infezioni e infestazioni
Non comuni
In seguito ad un utilizzo prolungato e ripetuto della preparazione, possono verificarsi superinfezioni e colonizzazione con organismi resistenti o lieviti.
Patologie del sistema emolinfopoietico:
Rari
Trombocitosi, anemia emolitica, prolungamento del tempo di sanguinamento e del tempo di protrombina.
Molto rari
Variazioni della conta ematica: leucopenia, granulocitopenia, trombocitopenia, pancitopenia, anemia, mielosoppressione. Queste manifestazioni sono reversibili dopo l’interruzione della terapia.
Disturbi del sistema immunitario:
Rari
Sono state osservate gravi reazioni allergiche, conseguenti a sensibilizzazione verso il gruppo 6-aminopenicillanico, per es. sotto forma di febbre da farmaci, eosinofilia, edema angioneurotico (edema di Quincke), edema laringeo, malattia da siero, anemia emolitica, vasculite allergica o nefrite interstiziale.
Può esistere un’associazione antigenica fra fungi e penicilline, così che in pazienti con reazioni micotiche simili a quelle osservate dopo un contatto rinnovato non la si può escludere anche dopo la prima somministrazione di penicillina.
Molto rari
Shock anafilattico.
Patologie del sistema nervoso:
Rari
Capogiro, cefalea, convulsioni, iperchinesia (reversibile)
Molto rari
Iperattività, ansia, insonnia, confusione mentale, aggressione
Patologie gastrointestinali:
Comuni
Mal di stomaco, disturbi di stomaco, nausea (più frequente a dosi elevate), vomito, meteorismo, feci molli, diarrea. Si tratta per lo più di reazioni lievi, che spesso regrediscono durante la terapia o poco dopo la sua interruzione. La tollerabilità si può migliorare assumendo amoxicillina/acido clavulanico all’ora dei pasti.
Si deve pensare alla colite pseudomembranosa se si verifica grave diarrea persistente durante il trattamento o nelle prime settimane dopo la sua sospensione (causata nella maggior parte dei casi dal Clostridium difficile).
Non comuni
Dispepsia.
Rari
Candidiasi intestinale, colite emorragica, alterazione del colore della superficie dei denti.
Molto rari
Lingua nera pelosa.
Patologie epatobiliari:
Rari
Moderato aumento delle concentrazioni di enzimi epatici.
Epatite transitoria ed ittero colestatico. I sintomi/segni di un disturbo della funzione epatica possono manifestarsi durante o immediatamente dopo la terapia con amoxicillina/acido clavulanico, ma in alcuni casi non si osservano che a distanza di diverse settimane dall’interruzione della terapia. Questi disturbi della funzione epatica si manifestano prevalentemente nei maschi o nei pazienti anziani (60 anni e più) e possono essere gravi.
Queste reazioni raramente sono state riferite nei bambini. Il rischio di reazioni epatiche aumenta se il trattamento si prolunga oltre i 14 giorni. Di norma sono reversibili.
Tuttavia, in casi estremamente rari è stato segnalato un esito fatale, quasi sempre però associato a gravi malattie primarie o alla somministrazione contemporanea di altri farmaci.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Comuni
Reazioni cutanee: esantemi, prurito. Il tipico esantema simile a morbillo si presenta a distanza di 5-11 giorni dall’inizio della terapia.
Un’immediata reazione orticarioide indica probabilmente allergia alla penicillina, e alla sua comparsa si deve interrompere il trattamento ed istituire una terapia appropriata. Si deve chiedere il consiglio del medico circa il futuro uso di antibiotici beta-lattamici.
L’incidenza di esantema è più elevata nei pazienti con mononucleosi infettiva e con leucemia linfatica.
Si possono manifestare anche esantemi, soprattutto nella zona della bocca. Sono possibili secchezza delle fauci ed alterazioni della percezione del gusto.
Molto rari
Reazioni cutanee bollose o esfoliative (per es. eritema multiforme essudativo, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica)
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella:
Non comuni
Prurito e perdite vaginali, irritazione
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I sintomi di sovradosaggio corrispondono in massima parte al profilo delle reazioni avverse (vedere paragrafo 4.8 “Effetti indesiderati”).
a) Sintomi di intossicazione
In caso di sovradosaggio, si possono manifestare sintomi gastrointestinali, come nausea, vomito e diarrea, e disturbi del bilancio idro-elettrolitico. Vi possono essere anche convulsioni. Sono possibili una riduzione del livello di coscienza, fascicolazioni muscolari, scatti mioclonici, coma, reazioni emolitiche, insufficienza renale e acidosi. In casi eccezionali si può verificare shock entro 20-40 minuti.
b) Trattamento dell’intossicazione
Non esiste nessun antidoto specifico in caso di sovradosaggio. Il trattamento consiste nell’emodialisi e misure sintomatiche che prestino una particolare attenzione al bilancio idro-elettrolitico. In casi di sovradosaggio particolarmente elevato è utile somministrare carbone vegetale ed effettuare una lavanda gastrica.
Categoria farmacoterapeutica: antibatterici β-lattamici; associazione di penicilline incl. inibitori della beta-lattamasi.
Codice ATC: J01CR02
Amoxicillina:
L’amoxicillina è una penicillina semisintetica battericida aminobenzilica (p-idrossi ampicillina).
Essa inibisce il legame crociato delle strutture della parete cellulare attraverso un legame con le transpeptidasi. L’instabilità risultante porta a morte cellulare per lisi.
Acido clavulanico:
L’acido clavulanico è un prodotto naturale dello Streptomyces clavuligerus e la sua struttura assomiglia a quella del nucleo delle penicilline. Esso possiede solo una leggera attività antibatterica, ma inibisce in modo irreversibile le beta-lattamasi cromosomiche delle classi II, IV e VI di Richmond e le beta-lattamasi plasmidiche delle classi III e V di Richmond.
Con la somministrazione contemporanea di acido clavulanico ed amoxicillina, quest’ultima viene protetta dall’azione demolitrice delle beta-lattamasi. Di conseguenza, l’associazione di amoxicillina ed acido clavulanico è attiva contro numerosi ceppi batterici resistenti all’amoxicillina.
Punti di rottura
I punti di rottura della MIC (in base agli NCCLS del gennaio 2003) sono espressi come la concentrazione di amoxicillina. I batteri vengono solitamente considerati sensibili a < 4 mcg/ml e resistenti a > 8 mcg/ml, mentre la Moraxella catarrhalis b-lattamasi-negativa è considerata sensibile a < 0,25 mcg/ml e resistente a > 0,5 mcg/ml e l’Haemophilus influenzae b-lattamasi-negativo è considerato sensibile a <2 mcg/ml. Lo Streptococcus pneumoniae (non meningite) è considerato sensibile all’associazione A/C ad una MIC < 2/1 mcg/ml, intermedio a 4/2 mcg/ml e resistente a > 8/4 mcg/ml.
Spettro d’azione dell’amoxicillina/acido clavulanico:
La prevalenza di resistenza acquisita può variare in base all’area geografica ed in base al tempo per le specie scelte ed è pertanto desiderabile avere informazioni locali sulla resistenza, soprattutto quando si trattano infezioni gravi. Quando necessario, si deve chiedere il parere di un esperto nei casi in cui la prevalenza di resistenza locale è tale che l’utilità dell’agente, almeno in alcuni tipi di infezione, è dubbia.
Specie | Range delle funzioni di resistenza in EU (se > 10%) (valori estremi) |
Specie comunemente suscettibili | |
Aerobi Gram-positivi | |
Bcillus Anthracis | |
| |
Listeria monocytogenes | |
Nocardia asteroides | |
Streptococcus pyogenes*# | |
Streptococcus species | |
Streptococcus viridans | |
| |
Aerobi Gram-negativi | |
Bordetella pertussis# | |
| |
Gardnerella vaginalis | |
Haemophilus influenzae* | (0-0,3%) |
Moraxella catarrhalis* | |
Neisseria gonorrhoeae | |
Neisseria meningitidis# | |
Pasteurella multocida | |
Proteus mirabilis | |
| |
Anaerobi | |
Bacteroides species, comprendenti Bacteroides Fragilis * | (1%) |
Fusobacterium species | |
| |
Specie per cui la resistenza acquisita può costituire un problema | |
Aerobi Gram-positivi | |
Enterococcus faecalis* | |
Staphylococcus aureus* | (1-43%) |
Stafilococchi coagulasi-negativi (comprendenti lo Stafilococco) | |
Streptococcus pneumoniae* | (0-26%) |
Aerobi Gram-negativi | |
Escherichia coli* | (5-20%) |
Klebsiella species* | (7%) |
Proteus vulgaris | |
Salmonella species (ceppi amoxicillina-resistenti) | |
| |
Yersinia enterocolitica (ceppi amoxicillina resistenti) | |
| |
Organismi intrinsecamente resistenti | |
Aerobi Gram-negativi | |
Meti-R-Staphylococci | |
Aerbi Gram-negativi | |
Acinetobacter | |
Citrobacter | |
Enterobacter | |
Serratia | |
Proteus rettgeri | |
Morganella morganii | |
Providencia | |
Pseudomona aeruginosa | |
Altri microorganismi | |
Clamidia | |
Mycoplasma | |
Rickettsia | |
# Per queste specie batteriche non sono stati finora riferiti produttori di beta-lattamasi.
* E’ stata dimostrata efficacia clinica per isolati sensibili in indicazioni cliniche approvate.
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Amoxicillina:
La biodisponibilità assoluta dell’amoxicillina dipende dalla dose e sta approssimativamente fra il 72 ed il 94%. L’assorbimento non viene influenzato dall’assunzione di cibo. Le concentrazioni plasmatiche di picco vengono raggiunte 1-2 ore dopo somministrazione dell’amoxicillina. Il volume di distribuzione apparente va da 0,3 a 0,4 l/kg ed il legame con le proteine sieriche è del 17 - 20% circa. L’amoxicillina attraversa la barriera placentare ed una piccola frazione viene escreta nel latte materno.
L’amoxicillina viene prevalentemente eliminata per via renale (52 ± 15% di una dose in forma invariata entro 7 ore) ed in piccola parte per via biliare. La clearance totale va da 250 a 370 ml/min approssimativamente. L’emivita sierica dell’amoxicillina in soggetti con funzionalità renale normale è di circa 1 ora (0,9 – 1,2 h), nei pazienti con clearance della creatinina compresa fra i 10 ed i 30 ml/min è di 6 ore circa, mentre nei pazienti anurici raggiunge le 10-15 ore.
Acido clavulanico:
La biodisponibilità assoluta dell’acido clavulanico del 60% circa varia enormemente da individuo ad individuo. Le concentrazioni di picco dell’acido clavulanico vengono raggiunte dopo 1-2 ore circa.
Il volume di distribuzione apparente è di circa 0,2 l/kg ed il legame con le proteine plasmatiche è del 22% circa. L’acido clavulanico attraversa la barriera placentare. Non sono al momento disponibili dati precisi sull’escrezione nel latte materno.
La sostanza viene in parte metabolizzata (50 - 70% circa) ed in parte eliminata (40% circa) per via renale (18 - 38% della dose in forma inalterata). La clearance totale è di circa 260 ml/min.
L’emivita plasmatica dell’acido clavulanico in soggetti con funzionalità renale normale è di circa 1 ora, nei pazienti con clearance della creatinina compresa fra i 20 ed i 70 ml/min è di circa 2,6 ore, mentre nei pazienti anurici raggiunge le 3-4 ore.
In studi sulla tossicità con ripetizione della dose su ratti e cani, si sono osservati lievi cambiamenti ematologici e della chimica del sangue solo dopo dosi elevate (corrispondenti a 20-50 volte la dose massima umana), che sono comunque regrediti completamente dopo l’interruzione della terapia.
Gli studio in vitro ed in vivo non hanno rivelato nessun segno di effetti mutageni dell’associazione amoxicillina ed acido clavulanico.
L’associazione amoxicillina/acido clavulanico non è risultata teratogena nei ratti. L’amoxicillina non ha influito sulla gestazione né ha evidenziato effetti teratogeni né embriotossici nei ratti e nei topi. In uno studio pre/post-natale con amoxicillina eseguito sul ratto, il peso dei ratti esposti alla nascita era significativamente più basso rispetto ai controlli. Tuttavia, non si sono osservate malformazioni né anomalie.
Nucleo della compressa:
Silice colloidale anidra, magnesio stearato (E572), talco, povidone K25, croscarmellosa sodica, cellulosa microcristallina;
Rivestimento:
trietilcitrato, etilcellulosa, sodio laurilsolfato, alcol cetilico, ipromellosa, talco, titanio biossido (E171).
Non pertinente
3 anni
Non conservare a temperatura superiore ai 25 °C, conservare nella confezione originale.
Strips di alluminio rivestiti in polietilene in confezioni da 10, 12 e 20 compresse rivestite con film.
E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
ratiopharm GmbH – Graf-Arco Strasse, 3 – 89079 Ulm (Germania)
10 compresse rivestite con film AIC n.036926018/M
12 compresse rivestite con film AIC n.036926020/M
20 compresse rivestite con film AIC n.036926032/M
Determinazione n. 211/2006 del 7.4.2006 – G.U. n. 112 del 16.5.2006/ Provvedimento del 18/11/2009
GU n. 300 del 28/12/2009
Novembre 2009