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ANASTROZOLO DOC GENERICI 1 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
Ogni compressa rivestita con film contiene 1 mg di anastrozolo.
Eccipienti: lattosio monoidrato 91,0 mg.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film.
Compressa da bianca a biancastra, rotonda, biconvessa, rivestita con film.
Trattamento del carcinoma della mammella in fase avanzata in donne in postmenopausa.
L’efficacia non è stata dimostrata nelle pazienti con recettori per gli estrogeni negativi a meno che non avessero precedentemente avuto una risposta clinica positiva al tamoxifene.
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Adulti compresi gli anziani: una compressa da 1 mg da assumere per via orale una volta al giorno.
Bambini e adolescenti: non raccomandato per l’uso nei bambini (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
Compromissione renale: non sono raccomandati aggiustamenti della dose nei pazienti con compromissione lieve o moderata della funzionalità renale.
Compromissione epatica: non sono raccomandati aggiustamenti della dose nei pazienti con patologia epatica lieve.
Modo di somministrazione
Uso orale
L’anastrozolo è controindicato:
- nelle donne in premenopausa
- in gravidanza e durante l’allattamento
- nelle pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min)
- nelle pazienti con epatopatia moderata o grave
- nelle pazienti con ipersensibilità nota all’anastrozolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti riportati nel paragrafo 6.1.
Le terapie a base di estrogeni non devono essere somministrate in concomitanza ad ANASTROZOLO DOC Generici poiché ne contrasterebbero l’azione farmacologica.
Terapia concomitante con il tamoxifene (vedere paragrafo 4.5).
L’uso dell’anastrozolo non è raccomandato nei bambini poiché la sicurezza e l’efficacia non sono state stabilite in questo gruppo di pazienti (vedere paragrafi 5.1 e 5.2).
La menopausa deve essere accertata biochimicamente in qualsiasi paziente in cui esista qualche dubbio sullo stato ormonale.
Non ci sono dati che supportino la sicurezza d’impiego dell’anastrozolo nelle pazienti con compromissione epatica moderata o grave o nelle pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min).
Le donne con osteoporosi o ad alto rischio di osteoporosi devono essere sottoposte alla valutazione della densità minerale ossea mediante densitometria ossea quale ad esempio la densitometria digitale a raggi X (DEXA) all’inizio del trattamento e successivamente ad intervalli regolari. Il trattamento o la profilassi per l’osteoporosi devono essere iniziati in modo appropriato e monitorati attentamente.
Non ci sono dati disponibili per l’utilizzo dell’anastrozolo con gli analoghi dell’LHRH. Questa combinazione non deve essere utilizzata al di fuori degli studi clinici.
Poiché ANASTROZOLO DOC Generici abbassa i livelli circolanti di estrogeno può causare una riduzione della densità minerale ossea con conseguente possibile aumento del rischio di frattura. L’uso dei bifosfonati può impedire l’ulteriore perdita della densità minerale ossea causata dall’anastrozolo nelle donne in postmenopausa e potrebbe essere tenuto in considerazione.
Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di carenza di Lapp lattasi o di malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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Gli studi di interazione clinica con antipirina o cimetidina indicano che è improbabile che la co-somministrazione dell’anastrozolo con altri farmaci causi interazioni mediate dal citocromo P450 clinicamente significative.
Una revisione dei dati di sicurezza degli studi clinici non ha evidenziato interazioni clinicamente significative nelle pazienti trattate con anastrozolo che avevano ricevuto anche altri farmaci comunemente prescritti. Non ci sono state interazioni clinicamente significative con i bifosfonati (vedere paragrafo 5.1).
Le terapie a base di estrogeni non devono essere somministrate in concomitanza con ANASTROZOLO DOC Generici poiché ne contrasterebbero l’azione farmacologica.
Il tamoxifene non deve essere somministrato in concomitanza con ANASTROZOLO DOC Generici in quanto potrebbe diminuirne l’azione farmacologica (vedere paragrafo 4.3).
Uso in gravidanza
ANASTROZOLO DOC Generici è controindicato nelle donne in gravidanza.
Uso durante l’allattamento
ANASTROZOLO DOC Generici è controindicato nelle donne che allattano.
E’ improbabile che ANASTROZOLO DOC Generici influisca sulla capacità di guidare e di usare macchinari. Tuttavia, poiché con l’uso di anastrozolo sono stati riportati casi di astenia e sonnolenza, deve essere prestata attenzione nel guidare o nell’usare macchinari se tali sintomi persistono.
A meno che non sia specificato, le seguenti categorie di frequenza sono state calcolate in base al numero di eventi avversi riportati in un ampio studio di fase III condotto in 9366 donne in postmenopausa con carcinoma della mammella operabile trattate per cinque anni (studio ATAC).
All’interno di ciascun gruppo di frequenza, gli effetti indesiderati sono presentati in ordine decrescente di gravità.
Gli effetti indesiderati seguenti possono verificarsi durante il trattamento con ANASTROZOLO DOC Generici 1 mg compresse rivestite con film. Le frequenze sono definite come di seguito:
Molto comune (≥1/10)
Comune (da ≥1/100 a <1/10)
Non comune (da ≥1/1000 a <1/100)
Raro (da ≥1/10000 a <1/1000)
Molto raro (da <1/10000),
Non nota (non può essere stimata in base ai dati disponibili)
Frequenza | Classificazione Sistemica Organica | Reazioni avverse |
Molto comune 1/10) | Patologie vascolari | Vampate di calore, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie sistemiche | Astenia, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo e osseo | Dolore/rigidità alle articolazioni, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie del sistema nervoso | Cefalea, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie gastrointestinali | Nausea, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Rash cutaneo, principalmente di natura lieve o moderata |
Comune 1% e <10%) | Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Assottigliamento dei capelli, principalmente di natura lieve o moderata. Reazioni allergiche |
| Patologie gastrointestinali | Diarrea, principalmente di natura lieve o moderata. Vomito, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie del sistema nervoso | Sonnolenza, principalmente di natura lieve o moderata. Sindrome del tunnel carpale |
| Patologie epatobiliari | Aumento della fosfatasi alcalina, dell’alanina aminotransferasi e dell’aspartato aminotransferasi |
| Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Secchezza vaginale, principalmente di natura lieve. Sanguinamento vaginale, principalmente di natura lieve o moderata*. |
| Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia, principalmente di natura lieve o moderata. Ipercolesterolemia, principalmente di natura lieve o moderata. |
Non comune (≥ 0.1% e <1%) | Patologie epatobiliari | Aumenti di gamma GT e bilirubina. Epatite |
| Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Orticaria |
| Muscoloscheletrici, connettivali ed ossei | Dito a scatto |
Raro (≥ 0.01% e <0.1%) | Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo e osseo | Eritema multiforme. Reazioni anafilattoidi |
Non nota | Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Sindrome di Stevens-Johnson**, angioedema** |
* il sanguinamento vaginale è stato riportato comunemente soprattutto nelle pazienti con carcinoma della mammella in fase avanzata durante le prime settimane dopo aver cambiato la terapia ormonale in atto con il trattamento con l’anastrozolo. Se il sanguinamento persiste, devono essere prese in considerazione ulteriori valutazioni.
**non può essere stimata in base ai dati disponibili.
Poiché ANASTROZOLO DOC Generici abbassa i livelli circolanti di estrogeno può causare una riduzione della densità minerale ossea esponendo alcuni pazienti ad un più alto rischio di fratture (vedere paragrafo 4.4).
La tabella seguente riporta la frequenza degli eventi avversi predefiniti nello studio ATAC riportati nelle pazienti trattate con la terapia in studio e fino a 14 giorni dopo la sospensione della terapia in studio, indipendentemente dalla causalità.
Effetti avversi | Anastrozolo (N=3092) | Tamoxifene (N=3094) |
Vampate di calore | 1104 (35.7%) | 1264 (40.9%) |
Dolore/rigidità delle articolazioni | 1100 (35.6%) | 911 (29.4%) |
Disturbi dell’ umore | 597 (19.3%) | 554 (17.9%) |
Stanchezza/astenia | 575 (18.6%) | 544 (17.6%) |
Nausea e vomito | 393 (12.7%) | 384 (12.4%) |
Fratture | 315 (10.2%) | 209 (6.8%) |
Fratture della colonna vertebrale, dell’anca o del polso/di Colles | 133 (4.3%) | 91 (2.9%) |
Fratture del polso/di Colles | 67 (2.2%) | 50 (1.6%) |
Fratture della colonna vertebrale | 43 (1.4%) | 22 (0.7%) |
Fratture dell’anca | 28 (0.9%) | 26 (0.8%) |
Cataratta | 182 (5.9%) | 213 (6.9%) |
Sanguinamento vaginale | 167 (5.4%) | 317 (10.2%) |
Patologie ischemiche cardiovascolari | 127 (4.1%) | 104 (3.4%) |
Angina pectoris | 71 (2.3%) | 51 (1.6%) |
Infarto miocardico | 37 (1.2%) | 34 (1.1%) |
Arteriopatia coronarica | 25 (0.8%) | 23 (0.7%) |
Ischemia miocardica | 22 (0.7%) | 14 (0.5%) |
Perdite vaginali | 109 (3.5%) | 408 (13.2%) |
Qualsiasi evento tromboembolico venoso | 87 (2.8%) | 140 (4.5%) |
Eventi tromboembolici venosi profondi inclusa embolia polmonare | 48 (1.6%) | 74 (2.4%) |
Eventi ischemici cerebrovascolari | 62 (2.0%) | 88 (2.8%) |
Carcinoma dell’endometrio | 4 (0.2%) | 13 (0.6%) |
Dopo un follow up mediano di 68 mesi sono stati osservati tassi di fratture rispettivamente di 22 e 15 per 1000 pazienti-anni per i gruppi trattati con l’anastrozolo e il tamoxifene. Il tasso di fratture osservato per l’anastrozolo è simile al range riportato in popolazioni in postmenopausa della stessa età. Non è stato determinato se i tassi di fratture e di osteoporosi osservati nello studio ATAC, nelle pazienti in trattamento con l’anastrozolo, riflettono un effetto protettivo del tamoxifene o un effetto specifico dell’ anastrozolo oppure entrambi.
L’incidenza di osteoporosi è stata del 10,5% nelle pazienti trattate con l’anastrozolo e del 7,3% nelle pazienti trattate con il tamoxifene.
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L’esperienza clinica di sovradosaggio accidentale è limitata. Negli studi sull’animale, l’anastrozolo ha dimostrato bassa tossicità acuta. Gli studi clinici sono stati condotti con varie dosi di anastrozolo, fino a 60 mg in dose singola nei volontari maschi sani e fino a 10 mg al giorno nelle donne in post-menopausa con carcinoma della mammella in fase avanzata; questi dosaggi sono stati ben tollerati. Non è stata stabilita la dose singola di anastrozolo che provoca sintomi tali da porre il soggetto in pericolo di vita. Non esiste un antidoto specifico in caso di sovradosaggio ed il trattamento deve essere sintomatico.
Nel trattamento del sovradosaggio, si deve tenere in considerazione la possibilità che siano stati assunti diversi farmaci. Se il paziente è cosciente, il vomito può essere indotto. La dialisi può essere d’aiuto poiché l’anastrozolo non si lega altamente alle proteine plasmatiche. Sono indicate misure di supporto generali, incluso il monitoraggio frequente dei segni vitali ed una attenta osservazione del paziente.
Categoria farmacoterapeutica: inibitori enzimatici.
Codice ATC: L02BG03.
L’anastrozolo è un inibitore non steroideo, potente ed altamente selettivo, dell’aromatasi. Nelle donne in post-menopausa, l’estradiolo viene prodotto principalmente nei tessuti periferici a seguito della conversione, mediante il complesso enzimatico aromatasi, dell’androstenedione in estrone. L’estrone viene poi successivamente convertito in estradiolo. E’ stato dimostrato che la riduzione dei livelli plasmatici di estradiolo determina un effetto benefico nelle donne affette da carcinoma della mammella. Nelle donne in post-menopausa, l’anastrozolo alla dose giornaliera di 1 mg ha determinato una soppressione dei livelli di estradiolo superiore all’80%, misurata usando un test altamente sensibile.
L’anastrozolo non possiede attività progestinica, androgenica o estrogenica.
Dosi giornaliere di anastrozolo fino a 10 mg non hanno dimostrato alcun effetto sulla secrezione di cortisolo o di aldosterone, misurati prima o dopo test standard di stimolazione con ACTH. Pertanto non è necessaria la somministrazione aggiuntiva di corticosteroidi.
Trattamento primario adiuvante degli stadi precoci del carcinoma della mammella
In un ampio studio di fase III condotto in 9366 donne in postmenopausa con carcinoma della mammella operabile trattate per 5 anni, l’anastrozolo si è dimostrato statisticamente superiore al tamoxifene per quanto riguarda la sopravvivenza libera da malattia. Il beneficio maggiore per la sopravvivenza libera da malattia in favore dell’anastrozolo rispetto al tamoxifene è stato osservato nella popolazione delle pazienti con recettori ormonali positivi, prospetticamente definita. L’anastrozolo è risultato statisticamente superiore al tamoxifene per quanto riguarda il tempo alla recidiva.
La differenza era maggiore di quella osservata per la sopravvivenza libera da malattia sia per la popolazione “Intention to treat” (ITT) sia per la popolazione con i recettori ormonali positivi.
L’anastrozolo è risultato statisticamente superiore al tamoxifene in termini di tempo alla recidiva a distanza. L’incidenza di carcinoma della mammella controlaterale è risultata statisticamente ridotta per l’anastrozolo rispetto al tamoxifene. Dopo 5 anni di terapia l’anastrozolo è almeno efficace quanto il tamoxifene in termini di sopravvivenza totale. Tuttavia, a causa dei bassi tassi di decessi, è richiesto un ulteriore follow-up per determinare più precisamente la sopravvivenza a lungo termine dell’anastrozolo rispetto al tamoxifene. Con un follow-up mediano di 68 mesi le pazienti nello studio ATAC non sono state seguite per un tempo sufficiente dopo i 5 anni di trattamento per permettere un confronto degli effetti a lungo termine del trattamento con l’anastrozolo rispetto al tamoxifene.
Sintesi degli endpoints dello studio ATAC: analisi al completamento di 5 anni di terapia |
Endpoints di efficacia | Numero di eventi (frequenza) |
| Popolazione ‘Intention-to-treat’ | Stato tumorale con recettore ormonale positivo |
| Anastrozolo (N=3125) | Tamoxifene (N=3116) | Anastrozolo (N=2618) | Tamoxifene (N=2598) |
Sopravvivenza libera da malattia a | 575 (18.4) | 651 (20.9) | 424 (16.2) | 497 (19.1) |
Rapporto di rischio | 0.87 | 0.83 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | 0.78 - 0.97 | 0.73 - 0.94 |
valore di p | 0.0127 | 0.0049 |
Sopravvivenza libera da malattia a distanza b | 500 (16.0) | 530 (17.0) | 370 (14.1) | 394 (15.2) |
Rapporto di rischio | 0.94 | 0.93 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | 0.83 - 1.06 | 0.80 - 1.07 |
valore di p | 0.2850 | 0.2838 |
Tempo alla recidiva c | 402 (12.9) | 498 (16.0) | 282 (10.8) | 370 (14.2) |
Rapporto di rischio | 0.79 | 0.74 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | 0.70 - 0.90 | 0.64 - 0.87 |
valore di p | 0.0005 | 0.0002 |
Tempo alla recidiva a distanza d | 324 (10.4) | 375 (12.0) | 226 (8.6) | 265 (10.2) |
Rapporto di rischio | 0.86 | 0.84 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | 0.74 - 0.99 | 0.70 - 1.00 |
valore di p | 0.0427 | 0.0559 |
Carcinoma primario della mammella controlaterale | 35 (1.1) | 59 (1.9) | 26 (1.0) | 54 (2.1) |
Odds ratio | 0.59 | 0.47 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | 0.39 - 0.89 | 0.30 - 0.76 |
valore di p | 0.0131 | 0.0018 |
Sopravvivenza totale e | 411 (13.2) | 420 (13.5) | 296 (11.3) | 301 (11.6) |
Rapporto di rischio | 0.97 | 0.97 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | 0.85 - 1.12 | 0.83 - 1.14 |
valore di p | 0.7142 | 0.7339 |
a. La sopravvivenza libera da malattia include tutti gli eventi di recidiva ed è definita come primo evento di recidiva locoregionale, di nuovo carcinoma della mammella controlaterale, di recidiva a distanza o di decesso (per qualsiasi causa).
b. La sopravvivenza libera da malattia a distanza è definita come primo evento di recidiva a distanza o di decesso (per qualsiasi causa).
c. Il tempo alla recidiva è definito come primo evento di recidiva locoregionale, di nuovo carcinoma della mammella controlaterale, di recidiva a distanza o di decesso per carcinoma mammario.
d. Il tempo alla recidiva a distanza è definito come primo evento di recidiva a distanza o di decesso per carcinoma mammario.
e. Numero (%) di pazienti deceduti.
Come per tutte le decisioni sui trattamenti, le donne con carcinoma della mammella e i loro medici devono valutare i relativi benefici e rischi del trattamento.
Quando l’anastrozolo e il tamoxifene sono stati co-somministrati, l’efficacia e la sicurezza sono risultate simili a quelle osservate con il tamoxifene da solo, indipendentemente dallo stato recettoriale ormonale. L’esatto meccanismo di questo effetto non è ancora chiaro. Non si ritiene che sia dovuto a una riduzione del grado di soppressione dell’estradiolo da parte dell’anastrozolo.
Trattamento adiuvante degli stadi precoci del carcinoma della mammella nelle pazienti in trattamento adiuvante con tamoxifene.
In uno studio di fase III (ABCSG 8) condotto in 2579 donne in postmenopausa con carcinoma della mammella in fase precoce, con recettori ormonali positivi, che erano state sottoposte a chirurgia con o senza radioterapia e senza chemioterapia, il passaggio al trattamento con l’anastrozolo, dopo due anni di trattamento adiuvante con il tamoxifene è risultato statisticamente superiore in termini di sopravvivenza libera da malattia rispetto al proseguimento del tamoxifene dopo un follow-up mediano di 24 mesi.
Il tempo a qualsiasi recidiva, il tempo a una recidiva locale o a distanza e il tempo alla recidiva a distanza hanno confermato un vantaggio statistico per l’anastrozolo, in linea con i risultati per la sopravvivenza libera da malattia. L’incidenza di carcinoma della mammella controlaterale è stata molto bassa nei due bracci di trattamento con un vantaggio numerico per l’anastrozolo. La sopravvivenza totale è stata simile nei due gruppi di trattamento.
Sintesi degli endpoints e dei risultati dello studio ABCSG 8 |
Endpoints di efficacia | Numero di eventi (frequenza) |
| Anastrozolo (N=1297) | Tamoxifene (N=1282) |
Sopravvivenza libera da malattia | 65 (5.0) | 93 (7.3) |
Rapporto di rischio | 0.67 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | 0.49 - 0.92 |
Valore di p | 0.014 |
Tempo alla recidiva | 36 (2.8) | 66 (5.1) |
Rapporto di rischio | 0.53 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | 0.35 to 0.79 |
Valore di p | 0.002 |
Tempo alla recidiva locale o a distanza | 29 (2.2) | 51 (4.0) |
Rapporto di rischio | 0.55 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | 0.35 - 0.87 |
Valore di p | 0.011 |
Tempo alla recidiva a distanza | 22 (1.7) | 41(3.2) |
Hazard ratio | 0.52 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.31 to 0.88 |
Valore di p | 0.015 |
Nuovo carcinoma della mammella controlaterale | 7 (0.5) | 15 (1.2) |
Odds ratio | 0.46 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | 0.19 to 1.13 |
Valore di p | 0.090 |
Sopravvivenza totale | 43(3.3) | 45 (3.5) |
Rapporto di rischio | 0.96 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | 0.63 to 1.46 |
Valore di p | 0.840 |
Due ulteriori studi simili (GABG/ARNO 95 e ITA), in uno dei quali le pazienti erano state sottoposte a chirurgia e chemioterapia, così come l’analisi combinata di ABCSG 8 e GABG/ARNO 95 hanno supportato questi risultati.
Il profilo di sicurezza dell’anastrozolo in questi 3 studi è risultato in linea con il profilo di sicurezza riscontrato nelle donne in postmenopausa con carcinoma della mammella in fase precoce con recettori ormonali positivi.
Studio dell’anastrozolo con il bifosfonato risedronato (SABRE)
Densità Minerale Ossea (BMD)
Nello studio di fase III/IV SABRE, 234 donne in postmenopausa con carcinoma della mammella in fase precoce con recettori ormonali positivi, reclutate per il trattamento con anastrozolo 1 mg al giorno sono state suddivise in gruppi a rischio basso, moderato o elevato in accordo al loro rischio esistente di fragilità alla frattura. Il parametro primario di efficacia era l’analisi della densità minerale ossea della colonna vertebrale lombare usando la scansione DEXA. Tutte le pazienti hanno ricevuto un trattamento con vitamina D e calcio. Le pazienti del gruppo con basso rischio hanno ricevuto l’anastrozolo da solo (N=42), quelle nel gruppo con rischio moderato sono state randomizzate per anastrozolo più risedronato 35 mg una volta a settimana (N=77) o anastrozolo più placebo (N=77) e quelle nel gruppo con elevato rischio hanno ricevuto anastrozolo più risedronato 35 mg una volta a settimana (N=38). L’endpoint primario era la variazione della densità minerale ossea nella colonna vertebrale lombare rispetto al basale a 12 mesi.
L’analisi principale a 12 mesi ha mostrato che le pazienti con rischio da moderato ad elevato di fragilità alla frattura non hanno evidenziato nessuna diminuzione della densità di massa ossea (misurata tramite scansione DEXA della densità minerale ossea a livello della colonna vertebrale lombare) quando trattate con anastrozolo 1 mg al giorno in combinazione con risedronato 35 mg una volta a settimana. Inoltre, nel gruppo con basso rischio trattato con anastrozolo 1 mg al giorno da solo è stata vista una diminuzione della BMD non statisticamente significativa. Questi risultati si riflettevano nella variabile secondaria di efficacia di variazione della BMD totale dell’anca rispetto al basale a 12 mesi.
Questo studio mostra evidenza del fatto che l’uso dei bifosfonati deve essere tenuto in considerazione nel trattamento della possibile perdita della densità minerale ossea nelle donne in postmenopausa con carcinoma della mammella in fase precoce destinate al trattamento con l’anastrozolo.
Lipidi
Nello studio SABRE si è visto sui lipidi plasmatici un effetto neutro nelle pazienti trattate con anastrozolo e risedronato.
Pazienti pediatrici
Sono stati condotti tre studi clinici su pazienti pediatrici (2 su ragazzi in età puberale con ginecomastia e 1 su una ragazza con sindrome di McCune-Albright).
Studi sulla ginecomastia
Lo studio 0006 era uno studio randomizzato, in doppio cieco, multicentrico condotto su 82 ragazzi in età puberale (con un’età compresa tra gli 11 e i 18 anni) con ginecomastia da più di 12 mesi trattati con anastrozolo 1 mg al giorno o placebo giornalmente fino a 6 mesi. Tra il gruppo trattato con l’anastrozolo 1 mg e il gruppo trattato con placebo non è stata osservata nessuna differenza significativa riguardo al numero dei pazienti che hanno avuto una riduzione del 50% o più del volume totale della mammella dopo sei mesi di trattamento.
Lo studio 0001 era uno studio in aperto di farmacocinetica, a dose multipla di anastrozolo 1 mg al giorno, su 36 ragazzi in età puberale con ginecomastia da meno di 12 mesi.
Gli obiettivi secondari erano quelli di valutare la proporzione dei pazienti con riduzione dal livello basale in base al volume calcolato di ginecomastia di entrambe le mammelle di almeno il 50% tra il giorno 1 e dopo 6 mesi di trattamento, la tollerabilità dei pazienti e la sicurezza.
In questo studio è stata selezionata una sottopopolazione farmacodinamica di 25 ragazzi per verificare i potenziali benefici dell’anastrozolo. È stata vista nel 55,6% (misurata tramite ultrasioni) e nel 77,8% (misurata con il calibro) dei ragazzi una diminuzione del volume totale della mammella del 50% o più a 6 mesi (solo dati osservazionali , nessuna analisi statistica è stata condotta su questi risultati).
Studi sulla sindrome di McCune-Albright
Lo studio 0046 era uno studio esplorativo internazionale, multicentrico, in aperto su 28 ragazze (età tra i 2 e i 10 anni) con sindrome di McCune-Albright (SMA). L’obiettivo primario era di valutare la sicurezza e l’efficacia dell’anastrozolo 1 mg al giorno nelle pazienti con SMA. L’efficacia del trattamento dello studio era basata sulla proporzione dei pazienti che rispondevano a criteri definiti riguardo al sanguinamento vaginale, l’età ossea e la velocità di crescita.
Non è stata osservata nessuna variazione statisticamente significativa nella frequenza dei giorni di sanguinamento vaginale durante il trattamento.
Non c’è stata nessuna variazione clinicamente significativa negli stadi di Tanner, nel volume ovarico medio o nel volume uterino medio. Non è stata osservata nessuna variazione statisticamente significativa nel tasso della velocità di aumento dell’età ossea durante il trattamento rispetto alla velocità al livello basale. La velocità di crescita (cm/anno) si è significativamente ridotta (p<0.05) dal pre-trattamento dal mese 0 al mese 12 e dal pre-trattamento ai successivi 6 mesi (dal mese 7 al mese 12). Dei pazienti con sanguinamento vaginale al basale, il 28% ha avuto una riduzione ≥50% nella frequenza dei giorni di sanguinamento durante il trattamento; il 40% ha avuto un’interruzione per più di 6 mesi e il 12% ha avuto un’interruzione per più di 12 mesi.
La valutazione globale degli eventi avversi nei bambini di età inferiore a 18 anni non ha sollevato problematiche riguardo la sicurezza o la tollerabilità.
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L’assorbimento dell’anastrozolo è rapido e le concentrazioni plasmatiche massime si ottengono generalmente entro due ore dalla somministrazione (a digiuno). L’anastrozolo è eliminato lentamente con un’emivita plasmatica di 40-50 ore. Il cibo diminuisce lievemente la velocità ma non l’entità dell’assorbimento. Si ritiene che la lieve variazione nella velocità di assorbimento non determini un effetto clinicamente significativo sulle concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario durante la somministrazione giornaliera di anastrozolo in compresse. Circa il 90-95% delle concentrazioni plasmatiche di anastrozolo allo stato stazionario sono ottenute dopo 7 giorni.
Non c’è evidenza di tempo o dose dipendenza dei parametri farmacocinetici di anastrozolo.
Nelle donne in post-menopausa la farmacocinetica dell’anastrozolo è indipendente dall’età.
Nei ragazzi con ginecomastia puberale, l’anastrozolo è rapidamente assorbito, ampiamente distribuito ed eliminato lentamente con un’emivita di approssimativamente 2 giorni. La clearance dell’anastrozolo era più bassa nelle ragazze che nei ragazzi e l’esposizione più alta. L’anastrozolo nelle ragazze era ampiamente distribuito e lentamente eliminato con un’emivita stimata di approssimativamente 0,8 giorni.
L’anastrozolo si lega alle proteine plasmatiche soltanto per il 40%.
L’anastrozolo è ampiamente metabolizzato nelle donne in post-menopausa: meno del 10% della dose è escreta in forma immodificata nelle urine entro 72 ore dall’assunzione. Il metabolismo dell’anastrozolo si verifica mediante N-dealchilazione, idrossilazione e glucuronidazione. I metaboliti vengono escreti principalmente tramite le urine. Il triazolo, il principale metabolita presente nel plasma, non inibisce l’enzima aromatasi.
La clearance plasmatica dopo una dose orale di anastrozolo nei volontari affetti da cirrosi epatica stabile o da compromissione renale è rimasta nell’intervallo osservato nei volontari sani.
Tossicità acuta
Negli studi di tossicità acuta nei roditori, la dose letale mediana di anastrozolo è risultata superiore a 100 mg/Kg/die per via orale e superiore a 50 mg/Kg/die per via intraperitoneale. In uno studio di tossicità acuta orale nel cane la dose letale mediana è risultata superiore a 45mg/kg/die.
Tossicità cronica
Studi di tossicità a dosi multiple sono stati effettuati sia nel ratto che nel cane. Non sono stati stabiliti livelli dell’anastrozolo senza effetti in studi di tossicità; tuttavia, gli effetti riscontrati a basse dosi (1 mg/Kg/die) e a dosi medie (cane 3 mg/Kg/die; ratto 5 mg/Kg/die) sono stati correlati sia alle proprietà farmacologiche che di induzione enzimatica dell’anastrozolo e non sono stati associati a significative alterazioni tossicologiche o degenerative.
Mutagenicità
Gli studi di tossicologia genetica con anastrozolo hanno mostrato che esso non è né mutageno né clastogeno.
Tossicologia riproduttiva
La somministrazione orale di anastrozolo in femmine di ratto ha indotto un’alta incidenza di infertilità alla dose di 1 mg/kg/die e alla dose di 0,02 mg/kg/die un aumento della perdita dei pre-impianti. Questi effetti si sono verificati a dosi clinicamente rilevanti. Non si può escludere un effetto nell’uomo. Questi effetti sono stati correlati agli effetti farmacologici del prodotto e sono completamente regrediti dopo un periodo di 5 settimane di sospensione del prodotto.
La somministrazione orale di anastrozolo in femmine di ratto e di coniglio gravide non ha causato effetti teratogeni rispettivamente alle dosi fino a 1 e 0,2 mg/Kg/die. Gli effetti osservati (quali ingrossamento placentare nel ratto ed interruzione della gravidanza nei conigli) sono stati correlati alla farmacologia del prodotto.
La sopravvivenza dei nati da femmine di ratto trattate con anastrozolo a dosi uguali o superiori a 0,02 mg/kg/die (dal 17° giorno di gravidanza al 22° giorno dopo il parto) è risultata compromessa. Questi effetti sono stati correlati agli effetti farmacologici del prodotto sul parto. Non si è avuto alcun effetto avverso sul comportamento o sulla performance riproduttiva della prole di prima generazione attribuibile al trattamento materno con l’anastrozolo.
Carcinogenicità
Uno studio di carcinogenesi di due anni nel ratto ha evidenziato un aumento dell’ incidenza di neoplasie epatiche e di polipi stromali uterini nelle femmine e di adenomi comparse ad una dose che corrisponde ad un’esposizione 100 volte superiore a quella che si verifica con le dosi terapeutiche nell’uomo e non sono considerate clinicamente rilevanti per il trattamento delle pazienti con l’anastrozolo.
Uno studio di carcinogenesi di due anni nel topo ha evidenziato induzione di tumori ovarici benigni ed un’alterazione dell’incidenza di neoplasie linforeticolari (un minor numero di sarcomi istiocitici nelle femmine ed un maggior numero di decessi dovuti a linfoma). Questi cambiamenti sono considerati essere specie-specifici dell’inibizione dell’aromatasi nel topo e non sono considerati clinicamente rilevanti per il trattamento delle pazienti con l’anastrozolo.
Nucleo della compressa:
Lattosio monoidrato
Povidone K 30
Sodio amido glicolato Tipo A
Magnesio stearato
Rivestimento della compressa:
Ipromellosa
Titanio diossido (E171)
Macrogol 6000
Talco
Non pertinente.
3 anni
Conservare a temperatura inferiore a 25°C.
Blister PVC/PVDC/Alluminio – confezioni da 28, 30, 84 e 100 compresse rivestite con film.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna particolare precauzione.
DOC Generici S.r.l.
Via Manuzio, 7
20124 Milano
Italia
ANASTROZOLO DOC Generici 1 mg compresse rivestite con film – 28 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC 039793017/M
ANASTROZOLO DOC Generici 1 mg compresse rivestite con film – 30 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC 039793029/M
ANASTROZOLO DOC Generici 1 mg compresse rivestite con film – 100 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC 039793031/M
ANASTROZOLO DOC Generici 1 mg compresse rivestite con film – 84 compresse in blister PVC/PVDC/AL – AIC 039793043/M
Febbraio 2011
Febbraio 2011