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ANASTROZOLO TEVA COMPRESSE RIVESTITE 1 mg
Ogni compressa contiene 1 mg di anastrozolo.
Eccipienti:
Ogni compressa contiene 87 mg di lattosio monoidrato.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compresse rivestite con film.
Compresse rivestite con film di colore bianco-biancastro, di forma rotonda. Su un lato della compressa è inciso il numero “93”. Sull’altro lato della compressa è inciso il numero “A10”.
Trattamento del carcinoma della mammella in fase avanzata in donne in postmenopausa.
L’efficacia non è stata dimostrata nelle pazienti con recettori per gli estrogeni negativi a meno che non avessero precedentemente avuto una risposta clinica positiva a tamoxifene.
Trattamento adiuvante degli stadi precoci del carcinoma invasivo della mammella con recettori ormonali positivi in donne in postmenopausa.
Trattamento adiuvante degli stadi precoci del carcinoma della mammella con recettori ormonali positivi in donne in postmenopausa, dopo 2 o 3 anni di terapia adiuvante con tamoxifene.
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Adulti (inclusi gli anziani) | Una compressa da 1 mg da assumere per via orale una volta al giorno |
Bambini | L’uso non è raccomandato nei bambini. |
Compromissione renale | Non sono raccomandati aggiustamenti della dose in pazienti con compromissione renale da lieve a moderata |
Compromissione epatica | Non sono raccomandati aggiustamenti della dose in pazienti con lieve patologia epatica |
Per gli stadi precoci della malattia la durata raccomandata del trattamento è di 5 anni.
L’anastrozolo è controindicato in:
- donne in premenopausa,
- donne in gravidanza o che allattano,
- pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min),
- pazienti con epatopatia moderata o grave,
- pazienti con ipersensibilità all’anastrozolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti come indicato nel paragrafo 6.1.
Le terapie a base di estrogeni non devono essere somministrate in concomitanza con l’anastrozolo poiché contrasterebbero la sua azione farmacologica.
Terapia concomitante con tamoxifene (vedere paragrafo 4.5).
L’uso di anastrozolo nei bambini non è raccomandato, poiché non sono state stabilite la sicurezza e l’efficacia in questo gruppo di pazienti.
La menopausa deve essere accertata biochimicamente per qualsiasi paziente per la quale sussistano dubbi sullo stato ormonale.
Non ci sono dati che supportino la sicurezza d’impiego di anastrozolo nelle pazienti con compromissione epatica moderata o grave o nelle pazienti con compromissione renale grave (con clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min).
Le donne con osteoporosi o a rischio di osteoporosi devono essere sottoposte alla valutazione della densità minerale ossea mediante densitometria ossea, quale ad esempio scansione DEXA, all’inizio del trattamento e a intervalli regolari in seguito. Il trattamento o la profilassi per l’osteoporosi devono essere iniziati in modo appropriato e monitorati attentamente.
Non ci sono dati disponibili per l’utilizzo di anastrozolo con gli analoghi del LHRH. Questa combinazione non deve essere utilizzata al di fuori di studi clinici.
Poiché anastrozolo abbassa i livelli circolanti di estrogeno può causare una riduzione della densità minerale ossea. Non sono attualmente disponibili dati adeguati che dimostrino l’effetto dei bifosfonati sulla perdita della densità minerale ossea causata da anastrozolo o la loro utilità quando usati come profilassi.
Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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L’anastrozolo ha inibito il citocromo P450 1A2, 2C8/9 e 3A4 in vitro, tuttavia uno studio di interazione clinica con warfarin ha indicato che anastrozolo a una dose di 1 mg non inibisce significativamente il metabolismo delle sostanze metabolizzate tramite il citocromo P450.
Non sono state osservate interazioni clinicamente significative tra anastrozolo e bifosfonati.
Il tamoxifene non deve essere somministrato in concomitanza con anastrozolo, poiché potrebbe ridurne l’azione farmacologica (vedere paragrafo 4.3).
L’anastrozolo è controindicato nelle donne in gravidanza o che allattano.
È improbabile che anastrozolo influisca sulla capacità dei pazienti di guidare veicoli o di usare macchinari. Tuttavia, sono state segnalate astenia e sonnolenza con l’uso di anastrozolo e deve essere usata cautela durante la guida o l’uso di macchinari se tali sintomi persistono.
Molto comuni (≥1/10) | Patologie vascolari | Vampate di calore, principalmente di natura lieve o moderata |
Comuni (≥1/100, < 1/10) | Patologie del sistema nervoso | Cefalea, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie gastrointestinali | Nausea, principalmente di natura lieve o moderata; Diarrea, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Assottigliamento dei capelli, principalmente di natura lieve o moderata; Eruzione cutanea, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | Dolore/rigidità articolare, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Astenia, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Secchezza vaginale, principalmente di natura lieve o moderata |
Non comuni (≥ 1/1.000, <1/100) | Patologie del sistema nervoso | Sonnolenza, principalmente di natura lieve o moderata |
Patologie gastrointestinali | Vomito, principalmente di natura lieve o moderata |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | Anoressia, principalmente di natura lieve; Ipercolesterolemia, principalmente di natura lieve o moderata |
| Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Sanguinamento vaginale, principalmente di natura lieve o moderata* |
Molto rari (<1/10.000) | Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Eritema multiforme; Sindrome di Stevens Johnson; Reazioni allergiche inclusi angioedema, orticaria e anafilassi. |
*Il sanguinamento vaginale è stato segnalato non comunemente, principalmente nelle pazienti con carcinoma mammario in stadio avanzato durante le prime settimane, dopo aver cambiato la terapia ormonale in atto con il trattamento con anastrozolo. Se il sanguinamento persiste devono essere prese in considerazione ulteriori valutazioni.
Poiché anastrozolo riduce i livelli circolanti di estrogeno può causare una riduzione della densità minerale ossea esponendo alcuni pazienti ad un più alto rischio di fratture (vedere paragrafo 4.4).
Non comunemente sono stati segnalati aumenti della fosfatasi alcalina e delle gamma-GT (≥0,1%, <1%). Non è stata accertata una relazione causale per queste alterazioni.
La tabella seguente riporta la frequenza degli eventi avversi pre–definiti nello studio ATAC riportati nelle pazienti trattate con la terapia in studio e fino a 14 giorni dopo la sospensione della terapia in studio, indipendentemente dalla causalità.
Effetti avversi: | Anastrozolo (N=3092) | Tamoxifene (N=3094) |
Vampate di calore | 1104 (35,7%) | 1264 (40,9%) |
Dolore/rigidità delle articolazioni | 1100 (35,6%) | 911 (29,4%) |
Disturbi dell’umore | 597 (19,3%) | 554 (17,9%) |
Affaticamento/astenia | 575 (18,6%) | 544 (17,6%) |
Nausea e vomito | 393 (12,7%) | 384 (12,4%) |
Fratture | 315 (10,2%) | 209 (6,8%) |
Fratture della colonna vertebrale, dell’anca o del polso/di Colles | 133 (4,3%) | 91 (2,9%) |
Fratture del polso/di Colles | 67 (2,2%) | 50 (1,6%) |
Fratture della colonna vertebrale | 43 (1,4%) | 22 (0,7%) |
Fratture dell’anca | 28 (0,9%) | 26 (0,8%) |
Cataratta | 182 (5,9%) | 213 (6,9%) |
Sanguinamento vaginale | 167 (5,4%) | 317 (10,2%) |
Malattie ischemiche cardiovascolari | 127 (4,1%) | 104 (3,4%) |
Angina pectoris | 71 (2,3%) | 51 (1,6%) |
Infarto miocardico | 37 (1,2%) | 34 (1,1%) |
Arteriopatia coronarica | 25 (0,8%) | 23 (0,7%) |
Ischemia miocardica | 22 (0,7%) | 14 (0,5%) |
Perdite vaginali | 109 (3,5%) | 408 (13,2%) |
Qualsiasi evento tromboembolico venoso | 87 (2,8%) | 140 (4,5%) |
Eventi tromboembolici venosi profondi incluso embolia polmonare | 48 (1,6%) | 74 (2,4%) |
Eventi ischemici cerebrovascolari | 62 (2,0%) | 88 (2,8%) |
Carcinoma dell’endometrio | 4 (0,2%) | 13 (0,6%) |
Dopo un follow up mediano di 68 mesi sono stati osservati tassi di fratture rispettivamente di 22 e 15 per 1000 pazienti-anni per i gruppi trattati con anastrozolo e tamoxifene.
Il tasso di fratture osservato per anastrozolo è simile all’intervallo riportato in popolazioni in postmenopausa della stessa età. Non è stato determinato se i tassi di fratture e di osteoporosi osservati nello studio ATAC, nelle pazienti in trattamento con anastrozolo, riflettono un effetto protettivo di tamoxifene o un effetto specifico di anastrozolo oppure entrambi.
L’incidenza di osteoporosi è stata del 10,5% nelle pazienti trattate con anastrozolo e del 7,3% nelle pazienti trattate con tamoxifene.
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L’esperienza clinica di sovradosaggio accidentale di anastrozolo è limitata. Negli studi sull’animale, anastrozolo ha dimostrato bassa tossicità acuta. Gli studi clinici sono stati condotti con varie dosi di anastrozolo, fino a 60 mg in dose singola nei volontari maschi sani e fino a 10 mg al giorno nelle donne in post-menopausa con carcinoma della mammella in fase avanzata; questi dosaggi sono stati ben tollerati. Non è stata stabilita la dose singola di anastrozolo che provoca sintomi tali da porre il soggetto in pericolo di vita. Non esiste un antidoto specifico in caso di sovradosaggio ed il trattamento deve essere sintomatico.
Nella gestione di un sovradosaggio è necessario tenere in considerazione la possibilità che siano stati assunti diversi farmaci. La dialisi può essere d’aiuto poiché l’anastrozolo non si lega altamente alle proteine plasmatiche. Sono indicate misure di supporto generali, incluso il monitoraggio frequente dei segni vitali ed una attenta osservazione del paziente.
Categoria farmacoterapeutica: Farmaci antineoplastici e immunomodulatori – Terapia endocrina – antagonisti ormonali e sostanze correlate– inibitori enzimatici.
Codice ATC: L02B G03
L’anastrozolo è un inibitore non steroideo, potente ed altamente selettivo, dell’aromatasi. Nelle donne in post-menopausa, l’estradiolo viene prodotto principalmente nei tessuti periferici a seguito della conversione, mediante l’enzima aromatasi, dell’androstenedione in estrone.
L’estrone viene successivamente convertito in estradiolo. E’ stato dimostrato che la riduzione dei livelli plasmatici di estradiolo determina un effetto benefico nelle donne affette da carcinoma della mammella. Nelle donne in post-menopausa, l’anastrozolo alla dose giornaliera di 1 mg ha determinato una soppressione dei livelli di estradiolo superiore all’80%, utilizzando un test altamente sensibile.
L’anastrozolo non ha alcuna attività progestinica, androgenica o estrogenica.
Dosi giornaliere di anastrozolo fino a 10 mg non hanno alcun effetto sulla secrezione di cortisolo o aldosterone, misurata prima o dopo il test standard di stimolazione con ACTH. Pertanto non è necessaria la somministrazione aggiuntiva di corticoidi.
In un ampio studio di fase III condotto su 9366 donne in postmenopausa con carcinoma della mammella operabile trattate per 5 anni, l’anastrozolo si è dimostrato statisticamente superiore al tamoxifene in termini di sopravvivenza libera da malattia. Il beneficio osservato per la sopravvivenza libera da malattia è stato maggiore nella popolazione di pazienti con recettori ormonali positivi, prospetticamente definita. L’anastrozolo è risultato statisticamente superiore al tamoxifene in termini di tempo alla recidiva.
La differenza era maggiore di quella osservata per la sopravvivenza libera da malattia sia per la popolazione complessiva trattata “Intention to treat” (ITT) sia per la popolazione con i recettori ormonali positivi. L’anastrozolo è risultato statisticamente superiore a tamoxifene in termini di tempo alla recidiva a distanza. L’incidenza di carcinoma della mammella controlaterale è risultata statisticamente ridotta per l’anastrozolo rispetto al tamoxifene.
Dopo 5 anni di terapia anastrozolo è almeno efficace quanto tamoxifene in termini di sopravvivenza totale. Tuttavia, a causa dei bassi tassi di decessi, è richiesto un ulteriore follow-up per determinare più precisamente la sopravvivenza a lungo termine di anastrozolo rispetto a tamoxifene. Con un follow-up mediano di 68 mesi le pazienti nello studio ATAC non sono state seguite per un tempo sufficiente dopo i 5 anni di trattamento per permettere un confronto degli effetti a lungo termine post trattamento con anastrozolo rispetto a tamoxifene.
Sintesi degli endpoint dello studio ATAC: Analisi al completamento di 5 anni di terapia |
Endpoint di Efficacia | Numero di eventi (frequenza) |
Popolazione ITT (Intention-to-treat) | Stato tumorale con recettore ormonale positivo |
Anastrozolo (N=3125) | Tamoxifene (N=3116) | Anastrozolo (N=2618) | Tamoxifene (N=2598) |
Sopravvivenza libera da malattia a | 575 (18,4) | 651 (20,9) | 424 (16,2) | 497 (19,1) |
Rapporto di rischio | 0,87 | 0,83 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,78 a 0,97 | da 0,73 a 0,94 |
valore di p | 0,0127 | 0,0049 |
Sopravvivenza libera da malattia a distanza b | 500 (16,0) | 530 (17,0) | 370 (14,1) | 394 (15,2) |
Rapporto di rischio | 0,94 | 0,93 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,83 a 1,06 | da 0,80 a 1,07 |
valore di p | 0,2850 | 0,2838 |
Tempo alla recidiva c | 402 (12,9) | 498 (16,0) | 282 (10,8) | 370 (14,2) |
Rapporto di rischio | 0,79 | 0,74 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,70 a 0,90 | da 0,64 a 0,87 |
valore di p | 0,005 | 0,002 |
Tempo alla recidiva a distanza d | 324 (10,4) | 375 (12,0) | 226 (8,6) | 265 (10,2) |
Rapporto di rischio | 0,86 | 0,84 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,74 a 0,99 | da 0,70 a 1,00 |
valore di p | 0,0427 | 0,0559 |
Carcinoma mammario primario controlaterale | 35 (1,1) | 59 (1,9) | 26 (1,0) | 54 (2,1) |
Odds ratio | 0,59 | 0,47 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,39 a 0,89 | da 0,30 a 0,76 |
valore di p | 0,0131 | 0,0018 |
Sopravvivenza complessiva e | 411 (13,2) | 420 (13,5) | 296 (11,3) | 301 (11,6) |
Rapporto di rischio | 0,97 | 0,97 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,85 a 1,12 | da 0,83 a 1,14 |
valore di p | 0,7142 | 0,7339 |
a. La sopravvivenza libera da malattia include tutti gli eventi di recidiva ed è definita come la prima recidiva loco-regionale, nuovo carcinoma mammario controlaterale, recidiva a distanza o di decesso (per qualsiasi causa).
b. La sopravvivenza libera da malattia a distanza è definita come il primo evento di recidiva a distanza o decesso (per qualsiasi causa).
c. Il tempo alla recidiva è definito come la prima insorgenza di recidiva loco-regionale, di nuovo carcinoma mammario controlaterale, di recidiva a distanza o decesso dovuto a carcinoma mammario.
d. il tempo alla recidiva a distanza è definito come il primo evento di recidiva a distanza o decesso per carcinoma mammario.
e. Numero (%) di pazienti deceduti.
Come per tutte le decisioni sui trattamenti, le donne con carcinoma della mammella e i loro medici devono valutare insieme i relativi benefici e rischi del trattamento.
Quando anastrozolo e tamoxifene sono stati somministrati in concomitanza, l’efficacia e sicurezza erano simili a quelle di tamoxifene somministrato da solo, indipendentemente dallo stato del recettore ormonale. L'esatto meccanismo di questo non è ancora chiaro. Non si ritiene che sia dovuto a una riduzione del grado di soppressione dell’estradiolo da parte dell’anastrozolo.
Trattamento adiuvante degli stadi precoci del carcinoma della mammella nelle pazienti in trattamento adiuvante con tamoxifene.
In uno studio di fase III (ABCSG 8) condotto su 2579 donne in postmenopausa con carcinoma della mammella in fase precoce, con recettori ormonali positivi, che erano state sottoposte a chirurgia con o senza radioterapia e senza chemioterapia, il passaggio all’anastrozolo, dopo due anni di trattamento adiuvante con tamoxifene, è risultato statisticamente superiore in termini di sopravvivenza libera da malattia rispetto a proseguire tamoxifene, dopo un follow-up mediano di 24 mesi.
Il tempo a qualsiasi recidiva, il tempo alla recidiva locale o a distanza, e il tempo alla recidiva a distanza hanno confermato un vantaggio statistico per anastrozolo, in linea con i risultati per la sopravvivenza libera da malattia. L’incidenza di carcinoma della mammella controlaterale è stata molto bassa nei due bracci di trattamento con un vantaggio numerico per anastrozolo. La sopravvivenza globale è stata simile nei due gruppi di trattamento.
Sintesi degli endpoint e dei risultati per lo studio ABCSG 8 |
Endpoint di Efficacia | Numero di eventi (frequenza) |
| Anastrozolo (N=1297) | Tamoxifene (N=1282) |
Sopravvivenza libera da malattia | 65 (5,0) | 93 (7,3) |
Rapporto di rischio | 0,67 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,49 a 0,92 |
Valore di p | 0,014 |
Tempo a qualsiasi recidiva | 36 (2,8) | 66 (5,1) |
Rapporto di rischio | 0,53 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,35 a 0,79 |
Valore di p | 0,002 |
Tempo alla recidiva locale o a distanza | 29 (2,2) | 51 (4,0) |
Rapporto di rischio | 0,55 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,35 a 0,87 |
Valore di p | 0,011 |
Tempo alla recidiva a distanza | 22 (1,7) | 41 (3,2) |
Rapporto di rischio | 0,52 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,31a 0,88 |
Valore di p | 0,015 |
Nuovo carcinoma mammario controlaterale | 7 (0,5) | 15 (1,2) |
Odds ratio | 0.46 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,19 a 1,13 |
Valore di p | 0,090 |
Sopravvivenza complessiva | 43(3,3) | 45 (3,5) |
Rapporto di rischio | 0,96 |
Intervallo di confidenza al 95% bilaterale | da 0,63 a 1,46 |
Valore di p | 0,840 |
Questi risultati sono supportati sia da due ulteriori studi simili (GABG/ARNO 95 e ITA), in uno dei quali le pazienti erano state sottoposte a chirurgia e chemioterapia, sia dall’analisi combinata degli studi ABCSG 8 e GABG/ARNO 95.
Il profilo di sicurezza di anastrozolo in questi 3 studi è risultato in linea con il noto profilo di sicurezza stabilito nelle donne in postmenopausa con carcinoma della mammella in fase precoce con recettori ormonali positivi.
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L’assorbimento di anastrozolo è rapido e le concentrazioni plasmatiche massime si ottengono generalmente entro due ore dalla somministrazione (a digiuno). L’anastrozolo è eliminato lentamente con un’emivita plasmatica di 40-50 ore. Il cibo diminuisce lievemente la velocità ma non l’entità dell’assorbimento. Si ritiene che tale lieve variazione della velocità di assorbimento non determini un effetto clinicamente significativo sulle concentrazioni plasmatiche allo steady-state durante la somministrazione una volta al giorno di anastrozolo.
Circa il 90-95% delle concentrazioni plasmatiche di anastrozolo allo steady-state sono ottenute dopo 7 giorni. Non c’è evidenza di tempo o dose dipendenza dei parametri farmacocinetici di anastrozolo.
La farmacocinetica di anastrozolo è indipendente dall’età nelle donne in postmenopausa.
Non sono stati condotti studi di farmacocinetica nei bambini.
L’anastrozolo si lega alle proteine plasmatiche soltanto per il 40%.
L’anastrozolo è ampiamente metabolizzato nelle donne in post-menopausa, meno del 10% della dose è escreta in forma immodificata nelle urine entro 72 ore dall’assunzione. Il metabolismo di anastrozolo si verifica mediante N-dealchilazione, idrossilazione e glucuronidazione. I metaboliti vengono escreti principalmente tramite le urine. Il triazolo, il principale metabolita presente nel plasma, non inibisce l’enzima aromatasi.
La clearance plasmatica dopo una dose orale di anastrozolo nei volontari affetti da cirrosi epatica stabile o da compromissione renale è rimasta nell’intervallo osservato nei volontari sani.
Tossicità acuta
Negli studi di tossicità acuta nei roditori, la dose letale mediana di anastrozolo è risultata superiore a 100 mg/Kg/die per via orale e superiore a 50 mg/Kg/die per via intraperitoneale. In uno studio di tossicità orale acuta nel cane la dose letale mediana è risultata superiore a 45 mg/kg/die.
Tossicità cronica
Studi di tossicità a dosi multiple sono stati effettuati sia nel ratto che nel cane. In tali studi non sono stati stabiliti i livelli di anastrozolo privi di effetto, ma gli effetti riscontrati a basse dosi (1 mg/Kg/die) e a dosi medie (cane 3 mg/Kg/die; ratto 5 mg/Kg/die) sono stati correlati sia alle proprietà farmacologiche che di induzione enzimatica di anastrozolo e non sono stati associati a significative modifiche tossiche o degenerative.
Mutagenicità
Gli studi di tossicologia genetica con anastrozolo hanno mostrato che non è né mutageno né clastogeno.
Tossicologia riproduttiva
La somministrazione orale di 1 mg/Kg/die di anastrozolo in femmine di ratto ha indotto un’alta incidenza di infertilità e alla dose di 0,02 mg/Kg/die un aumento della perdita dei pre-impianti. Questi effetti si sono verificati a dosi clinicamente rilevanti. Non si può escludere un effetto nell’uomo. Questi effetti sono stati correlati agli effetti farmacologici del prodotto e sono completamente regrediti dopo un periodo di 5 settimane di sospensione del prodotto.
La somministrazione orale di anastrozolo in femmine di ratto e di coniglio gravide non ha causato effetti teratogeni rispettivamente alle dosi fino a 1 e 0,2 mg/Kg/die.
Gli effetti osservati (quali ingrossamento placentare nel ratto ed interruzione della gravidanza nei conigli) sono stati correlati agli effetti farmacologici del prodotto.
La sopravvivenza dei nati da femmine di ratto trattate con anastrozolo a dosi uguali o superiori a 0,02 mg/kg/die (dal 17° giorno di gravidanza al 22° giorno dopo il parto) è risultata compromessa. Questi effetti sono stati correlati agli effetti farmacologici del prodotto sul parto. Non si è avuto alcun effetto avverso sul comportamento o sulla performance riproduttiva della prole di prima generazione attribuibile al trattamento della madre con anastrozolo.
Carcinogesi
Uno studio di carcinogenesi di due anni nel ratto ha evidenziato un aumento dell’incidenza di neoplasie epatiche e di polipi stromali uterini nelle femmine e di adenomi tiroidei nei maschi, soltanto alla dose elevata (25 mg/kg/die). Queste alterazioni sono insorte ad una dose che corrisponde ad un’esposizione 100 volte superiore a quella che si verifica con le dosi terapeutiche nell’ uomo e non sono considerate clinicamente rilevanti per il trattamento delle pazienti con anastrozolo.
Uno studio di carcinogenesi di due anni nel topo ha evidenziato induzione di tumori ovarici benigni ed un’alterazione dell’incidenza di neoplasie linforeticolari (un minor numero di sarcomi istiocitici nelle femmine ed un maggior numero di decessi dovuti a linfoma). Questi cambiamenti sono considerati essere specie-specifici dell’inibizione dell’aromatasi nel topo e non sono considerati clinicamente rilevanti per il trattamento delle pazienti con anastrozolo.
Nucleo
Lattosio monoidrato
Magnesio stearato (E572)
Povidone K-30
Carbossimetilamido sodico Tipo A
Rivestimento
Ipromellosa (E464)
Macrogol 400 e macrogol 6000
Titanio diossido (E171)
Non pertinente.
30 mesi
Questo medicinale non richiede alcuna speciale condizione di conservazione.
Blister trasparenti in PVC/PVdC-alluminio.
Confezioni:
1, 14, 20, 28, 30, 30 (3 x 10), 56, 60, 84, 90, 98, 100 e 300 compresse rivestite con film.
Confezioni ospedaliere da 84 compresse rivestite con film.
Confezioni ospedaliere a dose unitaria: 10 (10 x 1), 50 (50 x 1) compresse rivestite con film.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
Teva Italia S.r.l. – Via Messina 38 - 20154 Milano
1 compressa rivestita con film - AIC N. 038101010/M
14 compresse rivestite con film - AIC N. 038101162/M
20 compresse rivestite con film - AIC N. 038101022/M
28 compresse rivestite con film - AIC N. 038101034/M
30 compresse rivestite con film - AIC N. 038101046/M
30 (3x10) compresse rivestite con film - AIC N. 038101059/M
56 compresse rivestite con film - AIC N. 038101061/M
60 compresse rivestite con film - AIC N. 038101073/M
84 compresse rivestite con film - AIC N. 038101085/M
90 compresse rivestite con film - AIC N. 038101097/M
98 compresse rivestite con film - AIC N. 038101109/M
100 compresse rivestite con film - AIC N. 038101111/M
300 compresse rivestite con film - AIC N. 038101123/M
Confezione ospedaliera da 84 compresse - AIC N. 038101135/M
Confezione ospedaliera a dose unitaria da 10 (10 x 1) compresse rivestite con film - AIC N. 038101147/M
Confezione ospedaliera a dose unitaria da 50 (50 x 1) compresse rivestite con film - AIC N. 038101150/M
Febbraio 2011
Gennaio 2011