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ANGIZEM
ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato
Ogni compressa contiene, principio attivo: diltiazem cloridrato 60 mg.
Eccipienti: lattosio 125,5 mg, olio di ricino idrogenato 28 mg.
ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato
Ogni compressa contiene, principio attivo:diltiazem cloridrato 120 mg.
Eccipienti: saccarosio 32 mg (nucleo); saccarosio 37,4 mg, olio di ricino polimerizzato 0,87 mg (rivestimento).
ANGIZEM 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato
Ogni capsula contiene una miscela di microgranuli a rilascio immediato e a rilascio prolungato.
Ogni capsula contiene, principio attivo: diltiazem cloridrato 200 mg.
ANGIZEM 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato
Ogni capsula contiene una miscela di microgranuli a rilascio immediato e a rilascio prolungato.
Ogni capsula contiene, principio attivo: diltiazem cloridrato 300 mg.
ANGIZEM 50 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
Ogni fiala contiene, principio attivo: diltiazem cloridrato 50 mg.
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1
Compresse divisibili a rilascio modificato.
Compresse rivestite a rilascio prolungato.
Capsule rigide a rilascio prolungato.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile.
ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato, ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato, ANGIZEM 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato, ANGIZEM 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato
• Trattamento dell’angina pectoris da sforzo, post infartuale e vasospastica (angina di Prinzmetal).
• Trattamento dell’ipertensione arteriosa di grado lieve e moderato.
ANGIZEM 50 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
• Protezione del miocardio in corso di ischemia acuta da spasmo coronarico o da occlusione coronarica non funzionale.
• Protezione del miocardio in corso di chirurgia cardiaca in circolazione extracorporea.
• Tachicardia giunzionale parossistica. Fibrillazione e flutters atriali rapidi.
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ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato
Angina pectoris
1 compressa tre volte al giorno, ad intervalli regolari. Se necessario, la dose potrà essere aumentata fino a due compresse tre volte al giorno in base al parere del Medico.
Ipertensione
Da mezza ad una compressa tre volte al giorno.
Nei pazienti anziani ed in quelli con insufficienza renale od epatica o che necessitano di due farmaci anti-ipertensivi la dose iniziale sarà di mezza compressa tre volte al giorno.
ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato
Angina pectoris e ipertensione
Una compressa ogni dodici ore.
ANGIZEM 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato, ANGIZEM 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato
Angina pectoris e ipertensione
La dose iniziale consigliata è di una capsula da 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato al giorno.
Tale dose potrà essere aumentata ad una capsula da 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato al giorno, in funzione della risposta terapeutica e della tollerabilità.
Nei pazienti anziani e in quelli con insufficienza renale o epatica o che necessitano di due farmaci anti-ipertensivi, la dose iniziale sarà di una capsula da 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato al giorno.
L’ora di assunzione nel corso della giornata è indifferente, ma deve rimanere costante per lo stesso paziente; ideale è l’assunzione prima o durante un pasto.
Le capsule e le compresse non devono essere masticate, ma deglutite intere con un pò di liquido.
ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato, ANGIZEM 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato, ANGIZEM 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato sono forme farmaceutiche indicate per la terapia di mantenimento.
ANGIZEM 50 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
Ischemia acuta del miocardio
0,15 mg/kg per via endovenosa diretta (in 1-2 minuti).
In caso di necessità il trattamento può essere seguito da infusione endovenosa continua a velocità costante.
In questo caso la posologia massima sarà di 10 mg/h per 24 ore. La somministrazione dovrà essere condotta sotto controllo elettrocardiografico continuo e diluendo il prodotto in soluzione fisiologica o glucosata al 5%.
In ogni caso non dovrà essere superata la dose totale di 240 mg di diltiazem al giorno.
Chirurgia cardiaca in circolazione extracorporea
Aggiungere da 0,05 a 0,2 mg/kg (dose totale) alle soluzioni comunemente usate in cardioplegia.
La dose consigliata è di 0,1 mg/kg, somministrata come infusione endovenosa a velocità costante a partire da 30 minuti prima dell’induzione dell’anestesia.
Il trattamento deve proseguire durante il periodo post-operatorio, in particolare quando il paziente riprende i sensi e ritorna alla temperatura normale.
Nel caso di bypass delle arterie coronarie, l’infusione va mantenuta per almeno 24 ore dopo l’interruzione della circolazione extra-corporea. Il trattamento endovenoso dovrebbe essere mantenuto finchè non si può riprendere la precedente terapia antianginosa.
Tachicardia giunzionale
Da 0,25 a 0,30 mg/kg per via endovenosa diretta (in 1-2 minuti).
Fibrillazione e flutters atriali rapidi
Una dose da 0,25 a 0,30 mg/kg per via endovenosa diretta (in 1-2 minuti) è spesso sufficiente per rallentare la frequenza cardiaca al di sotto di 100 battiti/minuto.
Per la continuazione della terapia oltre le 24 ore si raccomanda di usare la forma orale.
Popolazioni speciali
Età pediatrica
Non sono state accertate la sicurezza di impiego e l’efficacia nei bambini. L’uso di diltiazem non è raccomandato nei bambini.
Per le formulazioni orali:
• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti
• Ipotensione (pressione sistolica inferiore a 90 mmHg).
• Infarto miocardico acuto con congestione polmonare.
• Sindrome del nodo del seno, disturbi della conduzione (blocco seno-atriale, blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado in pazienti senza pace-maker ventricolare funzionante), bradicardia grave (meno di 40 bpm).
• Insufficienza cardiaca congestizia.
• Insufficienza ventricolare sinistra con stasi polmonare.
• Associazione con amiodarone e dantrolene (infusione) (vedere paragrafo 4.5).
• Gravidanza accertata o presunta, allattamento, donne in età fertile (vedere paragrafo 4.6).
• Generalmente controindicato in età pediatrica (vedere paragrafo 4.2).
Per la formulazione iniettabile:
• Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
• Disfunzioni sinusali senza pacemaker funzionante.
• Blocco atrio-ventricolare di secondo o terzo grado senza pacemaker ventricolare funzionante.
• Fibrillazione atriale o flutter con sindrome da pre-eccitazione ventricolare, in particolare quando il periodo refrattario della via accessoria è breve.
• Bradicardia grave.
• Ipotensione (pressione sistolica inferiore a 90 mmHg), associata a ipovolemia e/o a insufficienza cardiaca.
• Tachicardia ventricolare a complessi larghi (QRS ≥ 0,12 sec.).
• Shock cardiogeno.
• Insufficienza cardiaca congestizia.
• Insufficienza ventricolare sinistra con stasi polmonare.
• Associazione con amiodarone e dantrolene (vedere paragrafo 4.5).
• Gravidanza accertata o presunta, allattamento, donne in età fertile (vedere paragrafo 4.6).
• Generalmente controindicato in età pediatrica (vedere paragrafo 4.2).
• Diltiazem e.v. non deve essere somministrato a pazienti con un bypass accessorio (sindrome Wolf-Parkinson-White o sindrome del PR corto) e che sviluppano fibrillazione o flutter atriale.
Per le formulazioni orali
È necessario un attento monitoraggio nei pazienti con ridotta funzionalità del ventricolo sinistro, bradicardia (rischio di esacerbazioni) o con blocco atrio-ventricolare di primo grado evidenziato da ECG (rischio di esacerbazione e raramente di blocco completo).
Durante il trattamento è opportuno eseguire periodici controlli della funzione epatica e renale.
Negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale o epatica si può osservare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di diltiazem. La somministrazione concomitante di altri antiipertensivi può potenziare l’effetto ipotensivo del diltiazem. Pertanto, in tutti questi casi, può essere necessaria una modifica della posologia.
Nei pazienti anziani e in quelli con insufficienza renale o epatica o che assumono contemporaneamente altri farmaci antipertensivi, utilizzare la dose minima efficace.
Particolare cautela è richiesta all’inizio del trattamento.
I calcio-antagonisti, come diltiazem, possono essere associati a cambiamenti dell’umore, inclusa depressione.
Come altri calcio-antagonisti, diltiazem ha un effetto inibitore sulla motilità intestinale. Pertanto deve essere utilizzato con cautela in pazienti a rischio di sviluppare un blocco intestinale. Nelle feci dei pazienti possono essere presenti residui delle formulazioni a rilascio prolungato; tuttavia questo fatto non ha rilevanza clinica.
Le controindicazioni e le precauzioni devono essere osservate scrupolosamente e deve esservi un controllo costante, in particolare della frequenza cardiaca, all’inizio del trattamento.
La brusca interruzione del trattamento può essere associata ad un peggioramento dell’angina.
In caso di anestesia generale, l’anestesista deve essere informato che il paziente sta assumendo diltiazem. La depressione della contrattilità, della conduttività e dell’automatismo cardiaci e la vasodilatazione associati agli anestetici possono essere potenziati dai farmaci bloccanti i canali del calcio.
Poichè le formulazioni a rilascio controllato di diltiazem sono caratterizzate da un diverso meccanismo per il rilascio del principio attivo e da velocità di dissoluzione differenti, è improbabile che abbiano lo stesso profilo farmacocinetico. Pertanto si sconsiglia la sostituzione di una formulazione a rilascio controllato di diltiazem con un’altra.
Le compresse di ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato sono rivestite da una membrana polimerica insolubile che permette il rilascio controllato del principio attivo; tale membrana non viene modificata dal passaggio nel tratto gastrointestinale, il suo eventuale ritrovamento nelle feci non è quindi da interpretarsi come un segno di non efficacia del prodotto.
ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato contiene olio di ricino idrogenato, che può causare disturbi gastrici e diarrea.
ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato contiene saccarosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insuffcienza di sucrasi isomaltasi, non devono assumere questo medicinale.
ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato contiene olio di ricino polimerizzato, che può causare disturbi gastrici e diarrea.
Per la formulazione iniettabile:
Si raccomanda di utilizzare ANGIZEM 50 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile in ambiente ospedaliero; questa raccomandazione è da ritenersi obbligatoria per quanto riguarda l’uso perfusionale.
Le formulazioni iniettabili di diltiazem vanno impiegate con cautela nei pazienti con blocco atrio-ventricolare di primo grado.
In caso di cardiomegalia o di insufficienza cardiaca o ipotensione (quando non associata con ipovolemia e/o con insufficienza cardiaca) il trattamento deve essere intrapreso solo in ambiente ospedaliero.
La formulazione iniettabile non è raccomandata nei casi di grave bradicardia, a meno che il beneficio non superi il rischio. In ogni caso il paziente deve essere strettamente monitorato.
Pazienti anziani e pazienti con insufficienza renale o epatica: non sono disponibili informazioni sull’uso di diltiazem iniettabile in tali pazienti. Comunque è possibile un aumento dei livelli plasmatici di diltiazem in tali pazienti, dopo somministrazione orale.
Nei pazienti anziani e in quelli con insufficienza renale o epatica o che assumono contemporaneamente altri farmaci antipertensivi, utilizzare la dose minima efficace.
Particolare cautela è richiesta all’inizio del trattamento.
In caso di anestesia generale, l’anestesista deve essere informato che il paziente sta assumendo diltiazem. La depressione della contrattilità, della conduttività e dell’automatismo cardiaci e la vasodilatazione associati agli anestetici possono essere potenziati dai farmaci bloccanti i canali del calcio. Durante l’anestesia, in relazione all’effetto ipotensivo del diltiazem, l’uso contemporaneo dei nitrati richiede cautela.
Se anestetici alogenati e diltiazem vengono utilizzati contemporaneamente, la dose di diltiazem deve essere adattata alla risposta emodinamica. Nei pazienti trattati contemporaneamente con diltiazem e curaro durante l’anestesia, si può osservare una riduzione della velocità di decurarizzazione.
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Associazioni controindicate
Per tutte le formulazioni:
DANTROLENE (infusione)
Quando un altro calcio-antagonista (verapamil) e dantrolene vengono somministrati contemporaneamente nell’animale, si osserva costantemente fibrillazione ventricolare ad esito letale.
L’associazione di un calcio-antagonista e di dantrolene è dunque potenzialmente pericolosa (vedere paragrafo 4.3).
AMIODARONE
Diltiazem è controindicato in pazienti che ricevono amiodarone, (rischio di bradicardia e blocco atrioventricolare) (vedere paragrafo 4.3).
Associazioni che richiedono cautela
Per tutte le formulazioni:
ANTIIPERTENSIVI
Aumento dell’effetto ipotensivo, in particolare degli alfa-antagonisti.
L’associazione di diltiazem con un alfa-antagonista richiede una stretta sorveglianza della pressione arteriosa.
BETA-BLOCCANTI
Possibilità di disturbi del ritmo (forte bradicardia, arresto sinusale), disturbi della conduzione seno-atriale e atrio-ventricolare, scompenso cardiovascolare (effetto sinergico).
Tali associazioni non devono essere impiegate se non sotto stretta sorveglianza clinica ed elettrocardiografica, in particolare all’inizio del trattamento.
GLICOSIDI CARDIOATTIVI
Aumento della concentrazione plasmatica di digossina; aumento del rischio di bradicardia; occorre prudenza in caso di associazione con diltiazem, soprattutto nei pazienti anziani e se vengono impiegate dosi elevate.
Gli effetti elettrofisiologici del diltiazem sul nodo del seno e sul nodo atrio-ventricolare potenziano quelli dei preparati a base di digitale.
ANTIARITMICI
Poichè il diltiazem ha proprietà antiaritmiche, la co-prescrizione con altri antiaritmici è sconsigliata a causa dell’aumento di effetti indesiderati cardiaci per effetto additivo.
Tale associazione non deve essere impiegata se non sotto stretta sorveglianza clinica ed elettrocardiografica.
NITRODERIVATI
Aumento dell’effetto ipotensivo e lipotimie (effetti vasodilatatori additivi). In tutti i pazienti trattati con calcio-antagonisti, la prescrizione di nitroderivati deve essere effettuata a dosi gradualmente crescenti.
CICLOSPORINA
Aumento dei livelli ematici di ciclosporina libera.
Si consiglia di ridurre la dose di ciclosporina, controllare la funzionalità renale, misurare i livelli ematici di ciclosporina e adattare la posologia sia durante la terapia in associazione che dopo la sua sospensione.
CARBAMAZEPINA
Aumento dei livelli ematici di carbamazepina libera.
Si consiglia di misurare i livelli ematici di carbamazepina e adattare la posologia, se necessario.
FENITOINA
Il diltiazem determina un aumento della concentrazione plasmatica di fenitoina; la fenitoina riduce l’effetto del diltiazem.
ANTIDEPRESSIVI
Aumento della concentrazione plasmatica dell’imipramina e, probabilmente, anche degli altri triciclici.
ANTIPSICOTICI
Aumento dell’effetto ipotensivo.
TEOFILLINA
Aumento dei livelli ematici di teofillina libera.
ANTI-H2 (cimetidina, ranitidina)
Aumento dei livelli ematici di diltiazem.
I pazienti in terapia con diltiazem devono essere attentamente controllati quando iniziano o interrompono il trattamento con farmaci anti-H2. Può essere necessaria una modifica della dose giornaliera di diltiazem.
RIFAMPICINA
Rischio di riduzione dei livelli plasmatici di diltiazem dopo l’inizio del trattamento con rifampicina. I pazienti devono essere controllati attentamente quando iniziano o interrompono il trattamento con rifampicina.
LITIO
Rischio di aumento degli effetti neurotossici del litio.
ANESTETICI: vedere paragrafo 4.4.
Associazioni da considerare con attenzione
Per tutte le formulazioni:
A causa dei potenziali effetti additivi, sono necessari cautela e attenta titolazione in pazienti che ricevono diltiazem insieme ad altri farmaci che modificano la contrattilità o la conduzione cardiaca.
Diltiazem è metabolizzato dal CYP3A4. È stato documentato un aumento moderato (meno di 2 volte) delle concentrazioni plasmatiche di diltiazem in caso di co-somministrazione con un più potente inibitore del CYP3A4. Diltiazem è anche un inibitore dell’isoforma CYP3A4. La co-somministrazione con altri substrati del CYP3A4 può comportare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di uno dei due farmaci co-somministrati. La co-somministrazione di diltiazem con un induttore del CYP3A4 può comportare una diminuzione delle concentrazioni plasmatiche di diltiazem.
BENZODIAZEPINE (midazolam, triazolam)
Diltiazem aumenta significativamente le concentrazioni plasmatiche di midazolam e triazolam e ne aumenta l’emivita plasmatica.
È necessaria particolare cautela quando si prescrivono benzodiazepine a breve durata d’azione metabolizzate dal CYP3A4 in pazienti che assumono diltiazem.
CORTICOSTEROIDI (metilprednisolone)
Inibizione del metabolismo del metilprednisolone (CYP3A4) e inibizione della glicoproteina P. I pazienti devono essere monitorati quando si inizia un trattamento con metilprednisolone. Può essere necessario modificare la dose di metilprednisolone.
STATINE
Diltiazem è un inibitore del CYP3A4; è stato osservato che aumenta significativamente l’AUC di alcune statine. Il rischio di miopatia e rabdomiolisi conseguente alle statine metabolizzate dal CYP3A4 può essere aumentato dall’uso concomitante di diltiazem. Se possibile, con diltiazem dovrebbe essere utilizzata una statina non metabolizzata dal CYP3A4, altrimenti è richiesto uno stretto monitoraggio di segni e sintomi di una potenziale tossicità della statina.
Gravidanza
L’uso del diltiazem è controindicato in gravidanza.
Il diltiazem ha mostrato tossicità riproduttiva in alcune specie animali (ratto, topo, coniglio). Nell’uomo sono disponibili, ad oggi, dati molto limitati sull’uso del diltiazem in gravidanza.
In donne in età fertile un’eventuale gravidanza deve essere sempre esclusa prima dell’inizio del trattamento e durante il trattamento stesso deve essere assicurata un’efficace copertura anticoncezionale.
Allattamento
Diltiazem viene escreto nel latte materno in bassa concentrazione. Mentre si assume questo farmaco deve essere evitato l’allattamento. Nelle pazienti che allattano occorre decidere se rinunciare a nutrire al seno il lattante ed iniziare il trattamento o, viceversa, proseguire l’allattamento evitando la somministrazione del medicinale.
Attenzione. Raramente il medicinale può indurre sonnolenza. Evitare, in tal caso, di guidare veicoli o di usare macchinari.
Esami diagnostici
Iperglicemia.
Patologie cardiache
Occasionalmente: bradicardia, blocco atrio-ventricolare (di primo grado), anomalie elettrocardiografiche.
Raramente: blocco seno-atriale, blocco atrio-ventricolare (di secondo o terzo grado), palpitazioni, aritmia, asistolia, ipotensione ortostatica, sincope, insufficienza cardiaca congestizia, angina.
Inoltre in caso di somministrazione endovenosa o per infusione:
- talvolta ipotensione scarsamente tollerata,
- bradicardia o blocco atrioventricolare a livello nodo.
Tali effetti si risolvono quando il trattamento viene interrotto o la dose viene ridotta.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Molto raramente sono stati riportati trombocitopenia e leucopenia.
Allungamento del tempo di emorragia.
Raramente: epistassi.
Patologie del sistema nervoso
Occasionalmente: cefalea, vertigini, capogiri.
Raramente: parestesie, tinnito, tremore.
Come con altri calcio-antagonisti sono stati riportati casi eccezionali di sintomi extrapiramidali (disturbi dell’andatura), regredibili dopo sospensione del trattamento.
Patologie dell’occhio
Raramente: ambliopia, irritazione oculare.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Raramente: dispnea.
Patologie gastrointestinali
Occasionalmente: nausea.
Raramente: dispepsia, vomito, dolori addominali, stipsi, diarrea, secchezza della bocca, alterazione del gusto, iperplasia gengivale.
Patologie renali e urinarie
Raramente: nicturia, poliuria.
Molto raramente è stata riportata nefrite interstiziale.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Occasionalmente: eritema.
Raramente: edema angioneurotico, dermatite esfoliativa, eritema multiforme, eritema generalizzato (caratterizzato da vasculite leucocitoclastica), eritemi desquamativi (eventualmente febbrili), dermatite esantematica pustolare generalizzata acuta, fotosensibilità (inclusa cheratosi lichenoide nelle aree cutanee esposte al sole), petecchie, orticaria, prurito.
Sono stati riportati casi di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica (sindrome di Lyell).
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Raramente: dolore osteoarticolare.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Raramente: anoressia, aumento ponderale.
Patologie vascolari
Edema (soprattutto degli arti inferiori), vampate di calore, sudorazione.
Vasculiti, inclusa vasculite leucocitoclastica.
I fenomeni dovuti a vasodilatazione (mal di testa, vampate di calore e in particolare edema degli arti inferiori) sono dose-dipendenti e risultano più frequenti negli anziani e sono in relazione all’attività farmacologica del prodotto.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Occasionalmente: astenia, malessere.
Patologie epatobiliari
Raramente: aumento degli enzimi epatici (transaminasi, latticodeidrogenasi, fosfatasi alcalina, creatinfosfochinasi), tali aumenti sono in genere transitori; epatite, reversibile dopo interruzione del trattamento.
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella
Come con altri calcio-antagonisti sono stati riportati casi eccezionali di ginecomastia, regredibili dopo sospensione del trattamento.
Raramente: impotenza.
Disturbi psichiatrici
Raramente: amnesia, depressione, cambiamento della personalità, nervosismo, allucinazioni, sonnolenza, insonnia.
Frequenza non nota: cambiamenti dell’umore (inclusa depressione).
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Gli effetti clinici del sovradosaggio acuto possono includere grave ipotensione, fino al collasso, bradicardia sinusale con o senza dissociazione isoritmica e disturbi della conduzione atrioventricolare.
Il trattamento da intraprendere in sede ospedaliera consisterà in lavanda gastrica e diuresi osmotica.
I disturbi dell’automaticità e della conduzione possono essere risolti con una induzione elettrosistolica temporanea. I trattamenti farmacologici consigliati sono: atropina, agenti vasopressori quali l’adrenalina, agenti inotropi, glucagone e calcio gluconato per infusione.
Categoria farmacoterapeutica: Calcioantagonisti selettivi con effetto cardiaco diretto, derivati benzotiazepinici.
Codice ATC: C08DB01
Il diltiazem è un calcio-antagonista che riduce selettivamente l’ingresso di calcio nel canale lento del calcio della muscolatura liscia vascolare e delle fibre muscolari miocardiche in modo voltaggio-dipendente. Mediante tale meccanismo, il diltiazem riduce la concentrazione intracellulare di calcio nella vicinanza delle proteine contrattili.
Il diltiazem è riconosciuto dall’OMS come prodotto di riferimento per la classe III dei calcio-antagonisti.
Studi negli animali
Proprietà anti-anginose
Il diltiazem aumenta il flusso ematico coronarico senza indurre fenomeni di furto delle coronarie. Agisce sulle piccole arterie e sui rami collaterali delle grandi arterie. Questo effetto vasodilatatore, che è moderato a livello del sistema arterioso periferico, si rileva a dosi prive di effetto inotropo negativo ed è associato ad un aumento delle resistenze cardiache allo sforzo e alla prevenzione dello spasmo coronarico, con conseguente riduzione nella frequenza delle crisi di angina.
A livello miocardico, il diltiazem ha un effetto diretto sul metabolismo energetico; inoltre riduce le resistenze coronariche ed il consumo di ossigeno nel muscolo cardiaco.
I due principali metaboliti circolanti, cioè deacetildiltiazem e N-monodemetildiltiazem, inducono una vasodilatazione coronarica pari al 10 e al 20%, rispettivamente, di quella del principio attivo.
Proprietà antiipertensive
Il diltiazem diminuisce il tono della muscolatura liscia arteriosa riducendo l’ingresso di calcio nelle cellule muscolari lisce vascolari e determina vasodilatazione, che, a sua volta, causa una diminuzione nella resistenza periferica totale. Il diltiazem riduce la pressione arteriosa senza determinare tachicardia riflessa in diversi modelli di ipertensione nell’animale, in particolare nel ratto geneticamente iperteso.
Non modifica la gettata cardiaca e il flusso ematico renale.
Inoltre inibisce preferenzialmente gli effetti vasocostrittori della noradrenalina e dell’angiotensina II.
Il diltiazem aumenta la diuresi senza modificare il rapporto sodio/potassio urinario e riduce l’ipertrofia cardiaca nel ratto geneticamente iperteso.
Dosi elevate di diltiazem riducono lo sviluppo di calcinosi arteriosa nel ratto trattato con alte dosi di vit. D3 o diidrotachisterolo.
I due principali metaboliti circolanti (deacetildiltiazem e N-monodemetildiltiazem) hanno un’attività farmacologica pari al 50% circa di quella del principio attivo.
Studi nell’uomo
Per le formulazioni orali:
Proprietà anti-anginose
Il diltiazem aumenta il flusso ematico coronarico riducendo la resistenza coronarica.
Grazie al suo moderato effetto bradicardizzante e alla riduzione delle resistenze arteriose sistemiche, il diltiazem riduce il lavoro cardiaco.
Dal punto di vista elettrofisiologico, il diltiazem causa moderata bradicardia nei soggetti normali, prolunga marginalmente la conduzione intranodale e non ha effetto sulla conduzione nel fascio di His e nelle strutture infrahissiane.
Proprietà antiipertensive
A livello vascolare, l’effetto calcio-antagonista del diltiazem produce una moderata vasodilatazione arteriosa e migliora la compliance delle grandi arterie. Tale ben bilanciata vasodilatazione porta ad una riduzione della pressione arteriosa nei soggetti ipertesi, grazie alla diminuzione delle resistenze periferiche, senza determinare tachicardia riflessa. Si osserva anzi un lieve rallentamento della frequenza cardiaca. Le entità dei flussi ematici viscerali, in particolare quello renale e quello coronarico, risultano immodificate o aumentate.
Dopo somministrazione acuta si osserva un moderato effetto natriuretico. Il diltiazem non stimola il sistema renina-angiotensina-aldosterone nel corso della terapia a lungo termine e non causa ritenzione di acqua e di sodio, come evidenziato dall’assenza di variazioni del peso corporeo e nel bilancio idrico ed elettrolitico del plasma.
Il diltiazem si comporta nei confronti del cuore come un coronarodilatatore, riducendo l’ipertrofia ventricolare sinistra nei soggetti ipertesi. Ha solo un lieve effetto sulla gettata cardiaca.
Il diltiazem riduce il lavoro cardiaco mediante il suo moderato effetto bradicardizzante associato alla riduzione delle resistenze arteriose sistemiche.
Nel miocardio sano non si sono osservati effetti inotropi negativi. Il diltiazem riduce moderatamente la frequenza cardiaca e può determinare depressione dell’attività del nodo del seno, se questo è disturbato. Rallenta la conduzione atrioventricolare e vi è quindi un rischio di blocco AV.
Il diltiazem non modifica la conduzione nel fascio di His o a livello infrahissiano.
Il diltiazem non influenza la glicoregolazione e non ha effetti negativi sulle lipoproteine plasmatiche e sul metabolismo lipidico.
Per la formulazione iniettabile:
Gli studi condotti con diltiazem nella forma iniettabile hanno evidenziato le seguenti proprietà:
- attività antiaritmica a livello giunzionale;
- attività benefica nell’ischemia del miocardio; riduzione nel consumo di ossigeno, aumento del flusso ematico coronarico, correzione dello spasmo coronarico, protezione del miocardio durante la chirurgia cardiaca extracorporea;
- nessun effetto sulla conduzione intraventricolare e nessun effetto diretto sulla conduzione anterograda o retrograda delle vie alternative.
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ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato
Dopo somministrazione orale nel volontario sano, il diltiazem è ampiamente assorbito (90%). Il picco di concentrazione plasmatica si osserva dopo 3-4 ore dall’assunzione e l’emivita media apparente plasmatica è di 4-8 ore.
Le cinetiche del diltiazem sono lineari e non soggette a saturazione. Nel corso della somministrazione a lungo termine, la concentrazione plasmatica di diltiazem in ogni paziente permane costante.
A causa dell’effetto di primo passaggio, la biodisponibilità delle compresse da 60 mg è del 40% circa ed è dose-dipendente.
Il diltiazem è legato alle proteine plasmatiche per l’80-85%. Viene estesamente metabolizzato a livello epatico. Il principale metabolita circolante N-monodemetildiltiazem rappresenta circa il 35% del diltiazem in circolo.
Una percentuale di diltiazem compresa tra lo 0,7% e il 5% viene escreta immodificata con le urine.
Le concentrazioni plasmatiche medie sono più elevate nei pazienti con insufficienza renale ed epatica che nei soggetti sani.
Il diltiazem e i suoi metaboliti sono scarsamente dializzabili.
ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato
Dopo somministrazione orale nel volontario sano, il diltiazem è ampiamente assorbito (90%); a causa dell’effetto di primo passaggio, la biodisponibilità è del 40% circa.
La biodisponibilità di questa formulazione a rilascio controllato di diltiazem è pari a circa il 90% di quella delle compresse tradizionali. L’emivita media apparente plasmatica è di 7-8 ore e vengono mantenuti per almeno 12 ore livelli plasmatici efficaci.
Dopo somministrazioni ripetute si ottiene un aumento del 30% dei seguenti parametri: Cmax, AUC, Cmin; tale aumento è dovuto alla parziale saturazione del metabolismo epatico di primo passaggio.
Il diltiazem è legato alle proteine plasmatiche per l’80-85%. Viene estesamente metabolizzato a livello epatico. Il principale metabolita circolante N-monodemetildiltiazem rappresenta circa il 35% del diltiazem in circolo.
Una percentuale di diltiazem compresa tra lo 0,7% e il 5% viene escreta immodificata con le urine.
Le concentrazioni plasmatiche medie sono più elevate nei pazienti con insufficienza renale ed epatica.
Il diltiazem e i suoi metaboliti sono scarsamente dializzabili.
ANGIZEM 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato, ANGIZEM 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato
Le cinetiche del diltiazem sono lineari e non soggette a saturazione.
Dopo somministrazione orale nel volontario sano, il diltiazem è ampiamente assorbito (90%).
La biodisponibilità di questa formulazione a rilascio controllato di diltiazem è pari a circa l’80% di quella di ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato. L’emivita media apparente plasmatica è di 8 ore.
Ventiquattro ore dopo l’assunzione, anche con la dose di 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato, le concentrazioni plasmatiche nei pazienti si mantengono al livello di 50 ng/ml. Nel corso della somministrazione a lungo termine, la concentrazione plasmatica di diltiazem in ogni paziente permane costante.
Dopo la somministrazione di ANGIZEM 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato le concentrazioni plasmatiche medie risultano più elevate nei soggetti anziani che in quelli giovani; comunque i livelli plasmatici di diltiazem sono inferiori a quelli riscontrati nei soggetti giovani dopo la somministrazione di ANGIZEM 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato.
Il diltiazem è legato alle proteine plasmatiche per l’80-85%. Viene estesamente metabolizzato a livello epatico. Il principale metabolita circolante N-monodemetildiltiazem rappresenta circa il 35% del diltiazem in circolo.
Una percentuale di diltiazem compresa tra lo 0,7% e il 5% viene escreta immodificata con le urine.
Le concentrazioni plasmatiche medie sono più elevate nei pazienti con insufficienza renale ed epatica.
L’assunzione di cibo non influisce significativamente sulle cinetiche di questa formulazione a rilascio controllato di diltiazem; tuttavia, quando il diltiazem viene assunto con il cibo, si osserva un maggiore assorbimento nelle prime ore dopo l’assunzione.
Il diltiazem e i suoi metaboliti sono scarsamente dializzabili.
ANGIZEM 50 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
Dopo somministrazione endovenosa nell’uomo, l’emivita di distribuzione del diltiazem è compresa tra 25 e 30 minuti.
Il diltiazem è legato alle proteine plasmatiche per l’80-85%. Viene estesamente metabolizzato a livello epatico. Il principale metabolita attivo è il desacetildiltiazem. L’emivita di eliminazione plasmatica è di circa 3 ore. Solo il 3% della dose somministrata, mediamente, viene escreta immodificata con le urine.
Gli studi di tossicità acuta e subacuta nell’animale hanno confermato la buona tollerabilità del farmaco alle dosi terapeutiche impiegate nell’uomo.
Gli studi di teratogenesi e di tossicità peri- e post-natale in diverse specie animali hanno portato a controindicare il farmaco in caso di gravidanza accertata o presunta.
ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato
Lattosio, macrogol 6000, olio di ricino idrogenato, magnesio stearato.
ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato
Nucleo: sodio citrato monobasico, saccarosio, povidone, macrogol 6000, magnesio stearato.
Rivestimento: saccarosio, PVC modificato, acetiltributilcitrato, olio di ricino polimerizzato, sodio bicarbonato, etilvanillina, titanio diossido (E171).
ANGIZEM 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato
Cellulosa microcristallina, carmellosa sodica, copolimero acrilico e metacrilico esteri, etilcellulosa, monogliceridi diacetilati, magnesio stearato.
Composizione della capsula: gelatina, titanio diossido (E171), ossidi di ferro (E172).
ANGIZEM 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato
Cellulosa microcristallina, carmellosa sodica, copolimero acrilico e metacrilico esteri, etilcellulosa, monogliceridi diacetilati, magnesio stearato.
Composizione della capsula: gelatina, titanio diossido (E171), ossidi di ferro (E172).
ANGIZEM 50 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
Mannitolo.
La fiala solvente contiene: acqua per preparazioni iniettabili.
Non pertinente.
ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato: 5 anni.
ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato: 3 anni
ANGIZEM 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato e ANGIZEM 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato: 3 anni.
ANGIZEM 50 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile: 3 anni.
ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato
ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato
Conservare a temperatura non superiore a 25°C.
ANGIZEM 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato
ANGIZEM 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato
Conservare a temperatura non superiore a 30°C.
ANGIZEM 50 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Dopo ricostituzione: dal punto di vista microbiologico il prodotto dovrebbe essere utilizzato immediatamente. In caso contrario, le condizioni di conservazione dopo ricostituzione sono sotto la responsabilità dell’utilizzatore e normalmente non si dovrebbero superare le 24 ore tra 2°C e 8°C, a meno che la ricostituzione non avvenga in condizioni di asepsi controllata e validata.
ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato
Astuccio da 50 compresse contenute in blister di PVC/alu.
ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato
Astuccio da 24 compresse contenute in blister di (oPA/Alluminio/PVC)/Alluminio.
ANGIZEM 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato
Astuccio da 36 capsule a rilascio controllato contenute in blister di PVC/alu.
ANGIZEM 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato
Astuccio da 14 capsule a rilascio controllato contenute in blister di PVC/alu.
ANGIZEM 50 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
Astuccio contenente 5 fiale in vetro e 5 fiale di solvente da 2,5 ml.
Per la soluzione iniettabile
Il prodotto va ricostituito con la fiala inclusa nella confezione.
Sanofi-aventis S.p.A. - Viale L. Bodio, 37/B – Milano
ANGIZEM 60 mg compresse a rilascio modificato
AIC n. 025280025
ANGIZEM 120 mg compresse a rilascio prolungato
AIC n. 025280049
ANGIZEM 200 mg capsule rigide a rilascio prolungato
AIC n. 025280064
ANGIZEM 300 mg capsule rigide a rilascio prolungato
AIC n. 025280052
ANGIZEM 50 mg/2,5 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
AIC n. 025280037
Rinnovo dell’autorizzazione: 01.06.2005
Determinazione AIFA del Gennaio 2010