Pubblicità
ANZEMET IV 20 MG/ML SOLUZIONE INIETTABILE
Dolasetron mesilato 20 mg/ml
Ciascuna fiala contiene:
dolasetron 74 mg (sotto forma di sale mesilato 100 mg) in 5 ml di soluzione iniettabile
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile.
Soluzione chiara, incolore, priva di particelle visibili.
Il pH della soluzione è da 3.1 a 3.8.
- Prevenzione e trattamento della nausea e del vomito nei pazienti che ricevono un ciclo iniziale o cicli ripetuti di chemioterapia antiblastica (ivi incluso il cisplatino a dosi elevate).
Pubblicità
Anzemet IV può essere iniettato in 30 secondi o diluita in 50 ml di soluzione fisiologica, in destrosio al 5% o in altri fluidi compatibili per uso endovenoso (vedere paragrafo 6.2) e somministrato mediante una infusione avente una durata compresa tra 30 secondi e 15 minuti. Una somministrazione iv più rapida dovrebbe essere evitata. Vedere paragrafo 4.8.
Adulti
Per la prevenzione della nausea e del vomito nei pazienti in trattamento con chemioterapia antiblastica emetizzante, si consiglia una dose singola di 100 mg di Anzemet IV circa 30 minuti prima di ciascun trattamento chemioterapico. Per la prevenzione di nausea e vomito ritardati dopo la fine del ciclo chemioterapico, è consigliata una dose singola giornaliera di 200 mg sotto forma di Anzemet compresse. Anzemet IV o compresse può essere somministrato per un massimo di 4 giorni consecutivi in relazione ad un singolo ciclo chemioterapico.
L’efficacia di Anzemet IV nel controllo della nausea e del vomito può essere incrementata mediante la somministrazione concomitante di corticosteroidi.
Bambini
L’uso di Anzemet IV è controindicato nei bambini (vedere i paragrafi 4.3 e 4.4)
Anziani
I dati ottenuti in pazienti ed in volontari sani indicano che la farmacocinetica di Anzemet IV e del suo metabolita attivo non si modifica nei pazienti aventi età uguale o superiore a 65 anni e che pertanto non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio.
Pazienti con insufficienza renale
Nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 10 ml/min) i livelli plasmatici del metabolita attivo sono aumentati in seguito a somministrazione per via endovenosa. Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio.
È possibile che una modesta percentuale di pazienti con compromissione della funzionalità renale metabolizzi scarsamente Anzemet IV e che i livelli plasmatici in questi pazienti siano conseguentemente più elevati.
Pazienti con insufficienza epatica
Nei pazienti con insufficienza epatica grave (classe di Child-Pugh B o C) i livelli plasmatici del metabolita attivo sono inalterati in seguito a somministrazione per via endovenosa. Non è richiesto alcun aggiustamento del dosaggio.
Per ulteriori dettagli sull’uso, vedere paragrafo 6.6
L’uso di Anzemet è controindicato nei bambini e negli adolescenti sotto i 18 anni di età (vedere paragrafo 4.4).
Non devono essere trattati con Anzemet IV pazienti con un intervallo QTc marcatamente prolungato (per esempio, in associazione con un prolungamento dell’intervallo QT di tipo congenito), pazienti con blocco atrioventricolare di grado II o III e pazienti in trattamento concomitante con antiaritmici di classe I e III.
Non ci sono in tali pazienti informazioni sufficienti sugli effetti di Anzemet IV sull’elettrocardiogramma per asserire che il prodotto possa essere somministrato con sicurezza in tali circostanze.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Gli antagonisti dei recettori 5-HT3, incluso Anzemet IV, hanno mostrato causare prolungamenti dell’intervallo elettrocardiografico, incluso l’intervallo QTc.
L’uso di antagonisti dei recettori 5-HT3 e di altri farmaci che prolungano gli intervalli elettrocardiografici richiede una particolare cautela nei pazienti che presentano un allungamento preesistente degli intervalli relativi alla conduzione cardiaca, con particolare riferimento all’intervallo QTc, nei pazienti con disturbi elettrolitici significativi, con blocco di branca o con malattie cardiache di base, come l’insufficienza cardiaca congestizia. Vedere paragrafi 4.3 e 4.8.
Sono molto frequenti modifiche significative dei tracciati elettrocardiografici in bambini ed adolescenti. Ci sono dati a riprova del fatto che tali modifiche dell'intervallo QTc sono più evidenti nei bambini che negli adulti.
Sono stati segnalati, in bambini ed adolescenti, singoli casi di aritmia sopraventricolare e ventricolare prolungata, arresto cardiaco e infarto del miocardio.
L'uso di dolasetron in bambini ed adolescenti è quindi controindicato (vedere paragrafo 4.3).
Anzemet IV non deve essere somministrato per via intramuscolare.
In pazienti che hanno ricevuto altri antagonisti selettivi dei recettori 5-HT3 sono state riscontrate reazioni di ipersensibilità crociata. Nonostante che reazioni di ipersensibilità crociata non siano ancora state riportate con dolasetron mesilato, i pazienti nei quali si siano verificate reazioni di ipersensibilità con altri antagonisti selettivi dei recettore 5-HT3 devono essere attentamente monitorati dopo somministrazione di Anzemet IV.
Links sponsorizzati
Il potenziale di interazioni clinicamente significative di Anzemet IV e del suo metabolita con altri farmaci appare essere basso per i farmaci comunemente usati in chemioterapia, dato che il metabolita attivo è eliminato per vie molteplici. L’inibizione o l’induzione del citocromo P450 non causa alterazioni rilevanti nella clearance di Anzemet IV come dimostrato dalla somministrazione concomitante di cimetidina per 7 giorni (le concentrazioni del picco plasmatico e l’esposizione sistemica del metabolita attivo sono aumentate del 15% e del 24%, rispettivamente) e dalla somministrazione concomitante di rifampicina per 7 giorni (le concentrazioni del picco plasmatico e l’esposizione sistemica del metabolita sono diminuite del 17% e del 28%, rispettivamente).
L’efficacia di Anzemet IV può essere aumentata dalla somministrazione concomitante di desametasone.
Non vi è alcuna esperienza nell’uomo. Anzemet IV non deve essere prescritto in gravidanza a meno che il medico ritenga che il beneficio atteso per la paziente superi il potenziale rischio per il feto.
Il dolasetron mesilato non ha esplicato effetti teratogeni nell’animale da esperimento e non ha influenzato negativamente né la fertilità maschile e femminile, nè lo sviluppo perinatale e postnatale della prole.
Non è noto se Anzemet o i suoi metaboliti vengano escreti nel latte materno. Pertanto Anzemet non deve essere usato durante l’allattamento al seno.
Non è noto alcun effetto.
Gli effetti indesiderati più frequentemente riferiti da pazienti oncologici trattati con Anzemet nell’ambito di studi a dose singola sono stati cefalea (21,9%), diarrea (9,9%), tachicardia (3,3%), febbre (3,2%) e affaticamento (3,2%); tali eventi sono stati osservati con la medesima frequenza in pazienti trattati con altri antagonisti dei recettori 5-HT3.
In uno studio in cui Anzemet IV è stato somministrato a pazienti oncologici per sette giorni consecutivi gli effetti indesiderati più frequenti sono stati i seguenti: cefalea (43,7%), stipsi (32,1%), affaticamento (24,2%), disturbi del sonno (16,9%), dispepsia (16,3%), diarrea (16,3%), dolore addominale (15,7%), capogiro (14,0%), sonnolenza (12,0%), vampate (11,4%), dolore (11,4%), anoressia (10,8%), alterazione del gusto (8,7%), tremori/brividi (7,9%) e flatulenza (6,1%); tali eventi sono stati osservati con la medesima frequenza in pazienti trattati con altri antagonisti dei recettori 5-HT3.
In tutte le sperimentazioni cliniche con Anzemet IV è stata osservata ipotensione nell’1,9% dei pazienti trattati con dolasetron; la frequenza di tale manifestazione è stata simile con il placebo o con un confronto attivo. Allo stesso modo, sono stati segnalati casi sporadici e asintomatici di innalzamento temporaneo dei livelli delle transaminasi nel siero. Inoltre, sono stati segnalati raramente (< 0,1%) casi di ostruzione intestinale, pancreatite, ittero, crisi epilettiche, aritmie cardiache, broncospasmo, bradicardia grave ed edema. Il rapporto causale con Anzemet non è stato stabilito.
Possono verificarsi alterazioni elettrocardiografiche reversibili (prolungamento degli intervalli PR e QTc, allargamento del complesso QRS), la cui entità e frequenza sono correlate ai livelli ematici del metabolita attivo. Esse regrediscono con la diminuzione dei livelli ematici. Alcuni pazienti possono presentare un prolungamento degli intervalli sopracitati per 24 ore ed oltre. Tale prolungamento può avere delle conseguenze a livello cardiovascolare, ivi inclusi blocco AV ed aritmie, peraltro riferiti raramente.
In casi molto rari, si può avere grave ipotensione, bradicardia e possibile perdita di coscienza immediatamente o subito dopo una somministrazione in bolo di dolasetron mesilato.
Ci sono segnalazioni molto rare di tachicardia a QRS largo o tachicardia ventricolare e di fibrillazione ventricolare/arresto cardiaco in seguito a somministrazione endovenosa.
Nella somministrazione endovenosa si potrebbe avere dolore locale o bruciore.
Come con altri antagonisti dei recettori 5HT3, ci sono state segnalazioni di reazioni di ipersensibilità quali rash, prurito, orticaria, broncospasmo e segnalazioni molto rare di angioedema ed anafilassi. Vedere paragrafo 4.4.
Links sponsorizzati
Non vi è alcun antidoto specifico contro Anzemet IV. Nei casi di sospetto sovradosaggio dovrà essere somministrato un appropriato trattamento sintomatico e di supporto nell’ambito di un atteggiamento di attesa. Se indicato dal punto di vista clinico, il paziente deve essere sottoposto a monitoraggio cardiaco.
Sono state riportate ipotensione grave e vertigini subito dopo infusione endovenosa di 13 mg/kg: dopo due ore dall’infusione all’elettrocardiogramma è stato registrato un ritmo sinusale regolare con prolungamento degli intervalli PR, QRS e QTc. Per informazioni sul prolungamento asintomatico degli intervalli ECG, vedere paragrafo 4.8. Un bambino, a cui erano stati somministrati 6 mg/kg per via orale, non ha manifestato alcun sintomo e non si è resa necessaria alcuna terapia.
Categoria farmacoterapeutica: antagonisti della serotonina (5-HT3).
Codice ATC: A04A A04.
Il dolasetron mesilato ed il suo metabolita principale sono antagonisti selettivi dei recettori serotoninergici 5-HT3. L’esatto meccanismo di azione alla base della attività antiemetica non è conosciuto. I recettori serotoninergici 5-HT3 sono localizzati sulle terminazioni nervose periferiche del nervo vago, nonché nel sistema nervoso centrale in corrispondenza della zona chemorecettrice scatenante dell’area postrema. Si ritiene che gli agenti chemioterapici inducano nausea e vomito mediante il rilascio di serotonina dalle cellule enterocromaffini dell’intestino tenue e che la serotonina liberata attivi i recettori 5-HT3 localizzati sulle vie efferenti vagali, stimolando il riflesso del vomito. L’effetto di Anzemet IV nel controllo di nausea e vomito indotti da terapia antineoplastica è dovuto all’antagonismo dei recettori 5-HT3 sui neuroni localizzati a livello periferico e/o centrale.
Links sponsorizzati
a) Caratteristiche generali del principio attivo
Il dolasetron mesilato viene rapidamente (t ½ < 10 minuti) e completamente metabolizzato. Si forma un metabolita attivo ridotto che viene ampiamente distribuito nel corpo con un volume apparente di distribuzione pari a 5,0-7,9 l/kg. Il legame del metabolita attivo alle proteine plasmatiche è di circa 69-77%.
La biodisponibilità assoluta di una soluzione per uso orale è di circa il 75%.
Il metabolita attivo viene escreto per via renale (circa il 30%) e mediante metabolizzazione, principalmente glucuronidazione e idrossilazione.
Nell’uomo il t ½ del metabolita attivo è di 7-9 ore. La farmacocinetica del metabolita attivo è lineare a tutte le dosi terapeutiche.
b) Caratteristiche nel paziente
La farmacocinetica del metabolita attivo è simile nei pazienti oncologici, negli anziani e nei volontari sani di entrambi i sessi.
Nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 10 ml/min), i picchi plasmatici del metabolita ottenuti dopo somministrazione di Anzemet per via endovenosa sono aumentati del 17%, mentre la esposizione sistemica è approssimativamente raddoppiata.
Nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica (Classe Child-Pugh B o C) l’esposizione sistemica non è alterata dopo somministrazione endovenosa di Anzemet IV.
Nei soggetti che metabolizzano scarsamente la sparteina/la debrisochina, il picco plasmatico del metabolita rimane inalterato, mentre la esposizione sistemica è aumentata fino ad essere raddoppiata.
La somministrazione endovenosa giornaliera ripetuta di dolasetron mesilato nei ratti e nei cani ha determinato effetti sul SNC a concentrazioni plasmatiche comprese nel range del picco plasmatico nell’uomo trattato con la dose massima consigliata per via endovenosa (100 mg). La frequenza di effetti simili nell’uomo non è stata superiore a quanto riferito con il controllo positivo o con placebo.
Sono state osservate convulsioni in seguito a somministrazione ripetuta per via endovenosa nei ratti (60 mg/kg/die) associate a concentrazioni plasmatiche pari o superiori a 7 volte il picco plasmatico rilevato nell’uomo dopo la somministrazione della massima dose terapeutica consigliata (100 mg). Sono state osservate convulsioni anche in seguito alla somministrazione di dosi singole per via endovenosa pari a 140 e 126 mg/kg rispettivamente nel topo e nel ratto.
Il dolasetron mesilato non ha presentato attività mutagena nell’ambito di una serie di prove di mutagenesi condotte sia in vitro che in vivo, ivi incluso il saggio del micronucleo nel topo. I tumori rilevati in uno studio di carcinogenesi nel topo trattato per via orale ad alte dosi non sono stati considerati rilevanti per il breve periodo di trattamento clinico.
A concentrazioni micromolari, dolasetron ed il suo metabolita MDL 74.156, così come altri antagonisti dei recettori 5-HT3, hanno bloccato i canali per gli ioni Na+ e HERG K+ nelle cellule cardiache umane clonate.
mannitolo iniettabile
sodio acetato triidrato
acido acetico glaciale
acqua per preparazioni iniettabili
In generale, Anzemet IV non deve essere miscelato in soluzione con altre specialità medicinali ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.6. Quando vengono somministrati altri farmaci contemporaneamente ad Anzemet IV, è importante che i tubicini di conduzione ed il sito di inserimento ad Y siano completamente e accuratamente lavati mediante lo scorrimento di fluido compatibile per infusione tra la somministrazione di un farmaco e l’altro.
Prodotto non diluito: 3 anni.
Prodotto diluito: 24 ore.
Prodotto non diluito: tenere la fiala nell’imballaggio esterno per tenerlo al riparo dalla luce.
Prodotto diluito: le diluizioni di fluidi per uso endovenoso dovrebbero essere usate immediatamente dopo la preparazione. Se la conservazione non può essere evitata, il tempo massimo di conservazione delle diluizioni è di 24 ore. Conservare in frigorifero (2°C-8°C).
Per le condizioni di conservazione del prodotto diluito, vedere paragrafo 6.3.
Le fiale sono fiale di vetro trasparente di tipo I da 5 ml (100 mg), confezionate in una scatoletta di cartone. Le scatole di cartone sono impacchettate in un foglio trasparente.
Quantità contenuta nella confezione:
1 fiala
5 fiale
10 fiale
5x10 fiale
E’ possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
La fiala e la soluzione devono essere visivamente controllate prima dell’uso. Utilizzare solo soluzioni chiare, incolori e prive di particelle. Non utilizzare se la fiala è danneggiata.
Compatibilità con fluidi per infusione: Anzemet IV dovrebbe essere mescolato solo con i fluidi per infusione consigliati. Anzemet IV è fisicamente e chimicamente stabile a concentrazioni fino a 2 mg/ml nei seguenti fluidi per infusione:
- glucosata al 5%
- sodio cloruro allo 0,9%
- mannitolo al 10%
- lattato di sodio composto
- sodio cloruro allo 0,18% / glucosata al 4%
Anzemet IV è compatibile con siringhe di polipropilene.
Sanofi-aventis S.p.A.
Viale Luigi Bodio, 37/b
20158 Milano
ANZEMET IV, 1 fiala 100 mg - AIC 033108022/M
22 Luglio 1997 / 26 Settembre 2006
Giugno 2010.