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Apidra 100 Unità/ml, soluzione iniettabile in una cartuccia.
Ciascun ml contiene 100 Unità di insulina glulisina (equivalenti a 3,49 mg).
Ciasuna cartuccia contiene 3 ml di soluzione iniettabile equivalenti a 300 Unità.
L'insulina glulisina è prodotta mediante la tecnologia del DNA ricombinante in Escherichia coli.
Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile in una cartuccia per OptiClik.
Soluzione acquosa, limpida, incolore.
Trattamento di pazienti adulti, adolescenti e bambini a partire dai 6 anni di età affetti da diabete
mellito, laddove sia richiesto un trattamento con insulina.
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La potenza di questo preparato è espressa in unità. Queste unità sono riferite solo ad Apidra e non
corrispondono alle UI nè alle unità utilizzate per esprimere la potenza di altri analoghi dell'insulina.
Vedere paragrafo 5.1 (Farmacodinamica).
Apidra deve essere somministrato poco prima (0-15 minuti) o subito dopo i pasti.
Apidra deve essere impiegato in regimi terapeutici che comprendano un'insulina ad azione intermedia
o ad azione lenta oppure un analogo dell'insulina basale e può essere usato in concomitanza con
ipoglicemizzanti orali.
Il dosaggio di Apidra deve essere stabilito specificamente per ciascun paziente.
Somministrazione
Apidra deve essere somministrato mediante iniezione sottocutanea o con una pompa da infusione
sottocutanea continua.
Apidra deve essere somministrato per via sottocutanea nella parete addominale, nella coscia o nel
muscolo deltoide oppure mediante infusione continua nella parete addominale. �ˆ necessario ruotare le
sedi di iniezione e di infusione tra un'iniezione e la successiva entro un'area adatta per l'iniezione
(addome, coscia o muscolo deltoide). Il tasso di assorbimento e, quindi, l'inizio dell'effetto e la durata
d'azione potrebbero essere influenzate dalla sede di iniezione, dall'esercizio fisico e da altre variabili.
26
L'iniezione sottocutanea nella parete addominale assicura un assorbimento leggermente più rapido
rispetto ad altre sedi di iniezione (vedere paragrafo 5.2).
�‰ necessaria cautela per assicurarsi che non sia stato penetrato un vaso. Dopo l'iniezione, il sito
d'iniezione non deve essere massaggiato. I pazienti devono essere istruiti circa la corretta tecnica
d'iniezione.
Miscelazione con altre insuline
In assenza di studi di compatibilità, l'insulina glulisina non deve essere miscelata con altri prodotti
medicinali ad eccezione dell'insulina umana NPH.
Per maggiori informazioni circa la manipolazione, vedere paragrafo 6.6.
Popolazioni particolari
Insufficienza renale
Le proprietà farmacocinetiche dell'insulina glulisina vengono di solito mantenute nei pazienti che
presentano una ridotta funzione renale. Tuttavia, il fabbisogno di insulina può essere ridotto in
presenza di alterazione renale (vedere paragrafo 5.2).
Insufficienza epatica
Le proprietà farmacocinetiche dell'insulina glulisina non sono state studiate in pazienti con diminuita
funzionalità epatica. In pazienti con insufficienza epatica, il fabbisogno di insulina può essere
diminuito a causa della ridotta capacità di gluconeogenesi e della riduzione del metabolismo
dell'insulina.
Anziani
Nei pazienti anziani con diabete mellito vi sono dati limitati. Il deterioramento della funzionalità
renale può determinare una riduzione del fabbisogno di insulina.
Bambini ed adolescenti
Non vi sono sufficienti informazioni cliniche sull'impiego di Apidra in bambini al di sotto di 6 anni.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Ipoglicemia.
Il passaggio del paziente ad un nuovo tipo o marca di insulina deve essere effettuato sotto lo stretto
controllo medico. Modifiche di concentrazione, marca (produttore), tipo (normale, NPH, lenta, ecc.),
specie (animale) e/o del metodo di produzione possono determinare una modifica della posologia. Un
trattamento antidiabetico orale concomitante può richiedere aggiustamenti del dosaggio.
L'impiego di regimi posologici inadeguati o la sospensione del trattamento, specialmente nel diabetico
insulino-dipendente, può provocare iperglicemia e chetoacidosi diabetica, condizioni potenzialmente
fatali.
Il passaggio ad altro tipo o marca di insulina deve essere fatto sotto stretto controllo medico e può
richiedere modifiche del dosaggio.
Ipoglicemia
Il tempo di insorgenza dell'ipoglicemia dipende dal profilo d'azione delle insuline impiegate e
potrebbe, pertanto, cambiare quando si varia il regime terapeutico.
27
Le condizioni che potrebbero rendere diversi o meno evidenti i primi segni premonitori
dell'ipoglicemia comprendono una lunga durata del diabete, l'insulinoterapia intensificata, le
neuropatie diabetiche, prodotti medicinali come i beta-bloccanti o il passaggio dall'insulina animale a
quella umana.
Potrebbero essere necessari aggiustamenti della posologia anche se i pazienti aumentano l'intensità
della loro attività fisica o apportino modifiche al loro regime dietetico abituale. L'esercizio fisico
immediatamente dopo i pasti potrebbe aumentare il rischio di ipoglicemia.
Se dopo l'iniezione di analoghi dell'insulina ad azione rapida si dovesse manifestare ipoglicemia,
questa potrebbe verificarsi prima rispetto all'insulina umana solubile.
Le reazioni ipoglicemiche o iperglicemiche non corrette possono provocare perdita dello stato di
coscienza, coma o morte.
Il fabbisogno di insulina può essere alterato durante malattie o in presenza di disturbi emotivi.
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Non sono stati ancora condotti studi sulle interazioni farmacocinetiche. In base alle conoscenze
empiriche di prodotti medicinali simili, è improbabile che vi siano interazioni farmacologiche di
rilevanza clinica.
Certe sostanze influenzano il metabolismo del glucosio e possono richiedere un aggiustamento della
dose di insulina glulisina e un monitoraggio particolarmente attento.
Le sostanze in grado di potenziare l'attività ipoglicemizzante ed aumentare la suscettibilità
all'ipoglicemia comprendono: antidiabetici orali, inibitori dell'enzima di conversione
dell'angiorensina (ACE), disopiramide, fibrati, fluoxetina, inibitori delle monoamino-ossidasi (MAO),
pentossifillina, propossifene, salicilati ed antibiotici sulfonamidici.
Le sostanze che possono ridurre l'attività ipoglicemizzante comprendono: corticosteroidi, danazolo,
diazossido, diuretici, glucagone, isoniazide, derivati fenotiazinici, somatropina, simpaticomimetici (ad
esempio epinefrina [adrenalina], salbutamolo, terbutalina), ormoni tiroidei, estrogeni, progestinici (ad
esempio nei contraccettivi orali), inibitori delle proteasi e antipsicotici atipici (ad esempio olanzapina e
clozapina).
Beta-bloccanti, clonidina, sali di litio o alcool possono potenziare o indebolire l'attività
ipoglicemizzante dell'insulina. La pentamidina può provocare ipoglicemia, a cui a volte può far
seguito iperglicemia.
Inoltre, sotto l'influenza di simpaticolitici come i beta-bloccanti, la clonidina, la guanetidina e la
reserpina, i segni di una controregolazione adrenergica possono essere ridotti o assenti.
Gravidanza
Non vi sono dati adeguati riguardanti l'uso di insulina glulisina in donne in gravidanza.
Studi sulla riproduzione animale non hanno rivelato alcuna differenza tra l'insulina glulisina e
l'insulina umana in termini di gravidanza, sviluppo embrio-fetale, parto o sviluppo post-natale (vedere
paragrafo 5.3).
�ˆ necessario agire con cautela nella prescrizione del farmaco a donne gravide. Un monitoraggio
accurato della glicemia è indispensabile.
�ˆ essenziale che le pazienti affette da diabete pre-esistente o gestazionale mantengano un buon
controllo del metabolismo durante la gravidanza. Il fabbisogno di insulina potrebbe ridursi nel corso
28
del primo trimestre di gravidanza ed aumentare generalmente durante il secondo ed il terzo trimestre.
Subito dopo il parto, il fabbisogno di insulina si riduce rapidamente.
Allattamento
Non è noto se l'insulina glulisina sia escreta nel latte umano, ma di solito l'insulina non passa nel latte
materno e non viene assorbita dopo la somministrazione orale.
L'allattamento al seno può richiedere aggiustamenti del dosaggio di insulina e della dieta.
Le capacità di concentrazione e di reazione del paziente possono risultare compromesse in seguito ad
ipoglicemia o iperglicemia oppure, ad esempio, come conseguenza di un'alterazione visiva. Ciò
potrebbe costituire un rischio in situazioni in cui le suddette capacità risultino di particolare
importanza (ad esempio nella guida di veicoli e nell'uso di macchinari).
I pazienti devono essere informati circa la necessità di adottare le dovute precauzioni per evitare
l'insorgenza di ipoglicemia durante la guida di veicoli. Ciò risulta di particolare rilevanza nei casi in
cui la consapevolezza dei sintomi di ipoglicemia sia ridotta o assente o vi siano frequenti episodi di
ipoglicemia. �ˆ importante considerare se sia o meno opportuno guidare in queste circostanze.
L'ipoglicemia, che rappresenta l'effetto indesiderato più frequente con la terapia insulinica, può
verificarsi se la dose di insulina è troppo alta rispetto al fabbisogno di insulina.
Le seguenti reazioni avverse correlate al farmaco risultanti dagli studi clinici, sono state elencate per
classe sistemica organica in ordine di incidenza decrescente (molto comuni: �‰�1/10; comuni: �‰�1/100,
<1/10; non comuni: �‰�1/1.000, <1/100; rari: �‰�1/10.000, <1/1.000; molto rari: <1/10.000), non nota (la
frequenza non puo essere definita sulla base dei dati disponibili).
All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente
di gravità.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Molto comuni: Ipoglicemia.
I sintomi dell'ipoglicemia di solito si verificano all'improvviso. Possono comprendere sudorazione
fredda, cute pallida e fredda, affaticamento, nervosismo o tremori, ansia, stanchezza o debolezza
insolite, confusione, difficoltà a concentrarsi, sonnolenza, fame eccessiva, alterazioni visive, cefalea,
nausea e palpitazioni. L'ipoglicemia può divenire molto grave e portare a perdita della coscienza e/o
convulsioni e può determinare compromissione temporanea o permanente della funzione cerebrale o
anche morte.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Comuni: reazioni al sito d'iniezione e reazioni di ipersensibilità locale.
Le reazioni di ipersensibilità locale (arrossamento, gonfiore e prurito al sito d'iniezione) possono
verificarsi durante la terapia con insulina. Tali reazioni sono generalmente transitorie e di solito
scompaiono con il proseguimento della terapia.
Rari: Lipodistrofia.
La lipodistrofia si può verificare al sito d'iniezione come conseguenza della mancata variazione dei
punti d'iniezione all'interno di un'area.
Disordini generali
Non comuni: reazioni di ipersensibilità sistemica.
29
Reazioni di ipersensibilità sistemica possono comprendere orticaria, senso di oppressione al torace,
dispnea, dermatite allergica e prurito. I casi gravi di allergia generalizzata, comprese le reazioni
anafilattiche, possono mettere il paziente in pericolo di vita.
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Può verificarsi ipoglicemia dovuta ad un eccesso di attività insulinica relativa all'assunzione di cibi e
al consumo di energia.
Non esistono dati specifici riguardanti il sovradosaggio con insulina glulisina. Tuttavia, l'ipoglicemia
può manifestarsi in fasi sequenziali.
Lievi episodi ipoglicemici possono essere trattati mediante la somministrazione orale di glucosio o
prodotti ricchi di zuccheri. Pertanto, si raccomanda al paziente diabetico di portare sempre con sé
zollette di zucchero, dolciumi, biscotti o succhi di frutta zuccherati.
Gli episodi ipoglicemici gravi, in cui il paziente perde lo stato di coscienza, possono essere trattati con
glucagone (0,5-1 mg) per via intramuscolare o sottocutanea somministrato da una persona
adeguatamente istruita, oppure con glucosio per via endovenosa somministrato da un operatore
sanitario qualificato. Nel caso in cui il paziente non risponda al glucagone entro 10-15 minuti è
necessario somministrare anche glucosio per via endovenosa.
Una volta riacquistato lo stato di coscienza, si raccomanda la somministrazione di carboidrati orali per
prevenire recidive.
Dopo l'iniezione di glucagone, il paziente deve essere tenuto sotto controllo in ospedale al fine di
determinare la ragione del grave attacco ipoglicemico e prevenire altri episodi simili.
Categoria farmacoterapeutica: insulina ed analoghi dell'insulina, ad azione rapida. Codice ATC:
A10AB06
L'insulina glulisina è un analogo ricombinante dell'insulina umana equipotente all'insulina umana
regolare. L'insulina glulisina presenta un inizio d'azione più rapido ed una durata d'azione più breve
rispetto all'insulina umana regolare.
L'attività primaria delle insuline e degli analoghi dell'insulina, compresa l'insulina glulisina, è la
regolazione del metabolismo del glucosio. Le insuline abbassano la glicemia stimolando l'assunzione
di glucosio a livello periferico, specialmente dai muscoli scheletrici e dal tessuto adiposo e mediante
l'inibizione della produzione epatica di glucosio. L'insulina inibisce la lipolisi negli adipociti, inibisce
la proteolisi ed aumenta la sintesi proteica.
Studi condotti su volontari sani e pazienti diabetici hanno dimostrato che l'insulina glulisina presenta
un inizio d'azione più rapido ed una durata d'azione più breve rispetto all'insulina umana regolare
dopo somministrazione sottocutanea. Quando l'insulina glulisina viene iniettata sottocute, l'attività
ipoglicemizzante inizierà entro 10-20 minuti. Le attività ipoglicemizzanti dell'insulina glulisina e
dell'insulina umana regolare sono equipotenti se somministrate per via endovenosa. Un'unita di
insulina glulisina presenta la stessa attività ipoglicemizzante di un'unità di insulina umana regolare.
Proporzionalità della dose
In uno studio effettuato su 18 soggetti di sesso maschile con diabete mellito di tipo 1 di età compresa
tra 21 e 50 anni, l'insulina glulisina ha dimostrato un effetto ipoglicemizzante dose-proporzionale nel
range della dose terapeutica compreso tra 0,075 e 0,15 U/kg ed un aumento inferiore al proporzionale
dell'effetto ipoglicemizzante di 0,3 U/kg o dosi superiori, come per l'insulina umana.
L'insulina glulisina esplica il suo effetto circa due volte più rapidamente dell'insulina umana regolare
e completa l'effetto ipoglicemizzante 2 ore prima rispetto all'insulina umana regolare.
30
Uno studio di Fase I su pazienti affetti da diabete mellito di tipo I ha esaminato i profili
ipoglicemizzanti dell'insulina glulisina e dell'insulina umana regolare somministrate per via
sottocutanea a dosi di 0,15 U/kg, in tempi diversi in relazione ad un pasto standard di 15 minuti. I dati
hanno indicato che l'insulina glulisina somministrata 2 minuti prima del pasto fornisce lo stesso
controllo glicemico post-prandiale dell'insulina umana regolare somministrata 30 minuti prima del
pasto. Quando somministrata 2 minuti prima del pasto, l'insulina glulisina ha fornito un miglior
controllo postprandiale rispetto all'insulina umana regolare somministrata 2 minuti prima del pasto.
L'insulina glulisina assunta 15 minuti dopo l'inizio del pasto fornisce un controllo glicemico simile a
quello dell'insulina umana regolare somministrata 2 minuti prima del pasto (vedere la Figura 1)
Figura 1 A Figura 1B Figura 1C
Figura 1: Effetto ipoglicemizzante medio in un periodo di 6 ore in 20 pazienti affetti da diabete mellito
di tipo 1. Insulina glulisina somministrata 2 minuti (GLULISINA-prima) prima dell'inizio del pasto
confrontata con l'insulina umana regolare somministrata 30 minuti (REGOLARE-30 min) prima
dell'inizio del pasto (Figura 1A) e rispetto all'insulina umana regolare somministrata 2 minuti
(REGOLARE-prima) prima del pasto (Figura 1B). Insulina glulisina somministrata 15 minuti
(GLULISINA-dopo) dopo l'inizio del pasto confrontata con l'insulina umana regolare somministrata 2
minuti (REGOLARE-prima) prima dell'inizio del pasto (Figura 1C). Sull'asse x, lo zero (freccia)
corrisponde all'inizio di un pasto di 15 minuti.
Obesità
Uno studio di Fase I condotto con insulina glulisina, lispro ed insulina umana regolare in una
popolazione obesa ha dimostrato che l'insulina glulisina mantiene le sue proprietà di azione rapida. In
questo studio il tempo fino al 20% dell'AUC totale e l'AUC (0-2h) che rappresentano l'attività
ipoglicemizzante precoce erano rispettivamente di 114 minuti e di 427 mg.kg-1 per l'insulina glulisina,
di 121 minuti e 354 mg.kg-1 per l'insulina lispro, di 150 minuti e 197 mg.kg-1 per l'insulina umana
regolare (vedere la Figura 2).
TEMPO - ora
-1 0 1 2 3 4 5 6
GLICEMIA - mg/dL
80
100
120
140
160
180
200 GLULISINA - prima
REGOLARE - 30 min
TEMPO - ora
-1 0 1 2 3 4 5 6
GLICEMIA - mg/dL
80
100
120
140
160
180
200 GLULISINA - prima
REGOLARE - prima
TEMPO - ora
-1 0 1 2 3 4 5 6
GLICEMIA - mg/dL
80
100
120
140
160
180
200 GLULISINA - dopo
REGOLARE - prima
31
0 2 4 6 8 10
TIME - hour
0
2
4
6
8
10
12
GIR - mg/kg/min
REGULAR
LISPRO
GLULISINE
Figura 2: Velocità di infusione del glucosio dopo l'iniezione sottocutanea di 0,3 U/kg di insulina
glulisina (GLULISINA) o di insulina lispro (LISPRO) o di insulina umana regolare (REGOLARE) in
una popolazione di obesi.
Un altro studio di Fase I con insulina glulisina e insulina lispro effettuato su una popolazione di 80
soggetti non diabetici con un'ampia gamma di indici di massa corporea (18-46 kg/m2) ha dimostrato
che l'azione rapida è mantenuta generalmente attraverso un'ampia gamma di indici di massa corporea,
mentre l'effetto ipoglicemizzante totale diminuisce con l'aumento dell'obesità.
Il range totale medio per GIR AUC, compreso tra 0-1 ora, è stato rispettivamente di 102±75 mg/kg e
158±100 mg/kg in seguito a somministrazione di 0,2 e 0,4 U/kg di insulina glulisina e rispettivamente
di 83,1±72,8 mg/kg e 112,3±70,8 mg/kg dopo somministrazione di 0,2 e 0,4 U/kg di insulina lispro.
Uno studio di Fase I in 18 pazienti obesi affetti da diabete mellito di tipo 2 (BMI compreso tra 35 e 40
kg/m2 ) trattati con insulina glulisina e insulina lispro [90% CI: 0,81, 0,95 (p=<0,01)] ha dimostrato
che l'insulina glulisina controlla efficacemente le escursioni glicemiche diurne post-prandiali.
Studi clinici
Diabete mellito di tipo 1 - Adulti
In uno studio clinico di Fase III della durata di 26 settimane che ha confrontato l'insulina glulisina con
l'insulina lispro, entrambe iniettate per via sottocutanea poco prima di un pasto (0-15 minuti) in
pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1 utilizzando insulina glargine come insulina basale,
l'insulina glulisina era paragonabile all'insulina lispro per quanto riguarda il controllo glicemico
come risulta dalle variazioni dei livelli di emoglobina glicata (espressa come HbA1c equivalente) dal
basale all'end-point. Sono stati osservati valori confrontabili di glicemia automonitorata . Non è stato
necessario alcun aumento della dose di insulina basale con l'insulina glulisina rispetto all'insulina
lispro.
Uno studio clinico di Fase III di 12 settimane, condotto su pazienti affetti da diabete mellito di tipo I
trattati con insulina glargine come terapia basale, indica che la somministrazione di insulina glulisina
immediatamente dopo il pasto fornisce un'efficacia paragonabile a quella della somministrazione
prima del pasto di insulina glulisina (0-15 minuti) o dell'insulina regolare (30-45 minuti).
Nella popolazione per protocollo è stata osservata una riduzione significativamente più elevata di
HbA1c nel gruppo trattato con glulisina prima del pasto rispetto al gruppo trattato con insulina
regolare.
GLULISINA
LISPRO
REGOLARE
TEMPO - ora
32
Diabete mellito di tipo 1 - Pazienti pediatrici
In uno studio clinico di Fase III della durata di 26 settimane che ha confrontato l'insulina glulisina con
l'insulina lispro, entrambe iniettate per via sottocutanea poco prima di un pasto (0-15 minuti) in
bambini (4-5 anni: n=9; 6-7 anni: n=32 e 8-11 anni: n=149) ed in adolescenti (12-17 anni: n=382)
affetti da diabete mellito di tipo 1 utilizzando insulina glargine o insulina NPH come insulina basale.
L'insulina glulisina era paragonabile all'insulina lispro per quanto riguarda il controllo glicemico
come risulta dalle variazioni dei livelli di emoglobina glicata (GHb espressa come HbA1c equivalente)
dal basale all'endpoint, ed i risultati ottenuti erano costanti in tutti i gruppi di età trattati.
Non vi sono sufficienti informazioni cliniche sull'impiego di Apidra in bambini al di sotto di 6 anni.
Diabete mellito di tipo 2 - Adulti
�ˆ stato condotto uno studio di Fase III di 26 settimane seguito da uno studio di sicurezza esteso a 26
settimane per confrontare l'insulina glulisina (0-15 minuti prima di un pasto) con l'insulina umana
regolare (30-45 minuti prima) iniettata per via sottocutanea in pazienti affetti da diabete mellito di tipo
2 che utilizzavano insulina NPH come insulina basale. La media dell'indice di massa corporea (BMI)
dei pazienti era di 34,55 kg/m2. L'insulina glulisina si è dimostrata comparabile all'insulina umana
regolare per quanto riguarda i cambiamenti dal basale all'end-point a 6 mesi dell'emoglobina glicata
(espressa come HbA1c equivalente) (-0,46% per l'insulina glulisina e -0,30% per l'insulina regolare
umana, p=0,0029) e dal basale all'end-point a 12 mesi (-0,23% per l'insulina glulisina e -0,13% per
l'insulina umana regolare, differenza non significativa). In questo studio, la maggior parte dei pazienti
(79 %) ha mescolato l'insulina a breve durata d'azione con l'insulina NPH immediatamente prima
dell'iniezione ed il 58% dei soggetti faceva uso di ipoglicemizzanti orali alla randomizzazione ed essi
sono stati istruiti a continuarne l'assunzione allo stesso dosaggio.
Razza e sesso
In studi clinici controllati condotti negli adulti, l'insulina glulisina non ha mostrato differenze di
sicurezza e di efficacia nelle analisi di sottogruppi in base alla razza o al sesso.
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Nell'insulina glulisina la sostituzione dell'aminoacido asparagina in posizione B3 con la lisina e della
lisina in posizione B29 con l'acido glutammico nell'insulina umana favorisce un assorbimento più
rapido.
In uno studio effettuato su 18 soggetti di sesso maschile con diabete mellito di tipo 1 di età compresa
tra 21 e 50 anni, l'insulina glulisina ha mostrato una proporzionalità dose-correlata in seguito ad
esposizione iniziale, massima e totale nel range di dosaggio compreso tra 0,075 e 0,4 U/kg.
Assorbimento e biodisponibilità
I profili di farmacocinetica nei volontari sani e nei pazienti diabetici (di tipo 1 o 2) hanno dimostrato
che l'assorbimento dell'insulina glulisina era circa due volte più rapido con un picco di concentrazione
approssimativamente due volte più elevato rispetto all'insulina umana regolare.
In uno studio in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 1 dopo somministrazione sottocutanea di
0,15 U/kg, per l'insulina glulisina Tmax era di 55 minuti e Cmax era di 82 ± 1,3 8U/ml rispetto ad un
Tmax di 82 minuti ed un Cmax di 46 ± 1,3 8U /ml per l'insulina umana regolare. Il tempo medio di
residenza per l'insulina glulisina era più breve (98 min) di quello dell'insulina umana regolare
(161 min) (vedere la Figura 3).
NCENTRAZIONE INSULINA - µU/mL
0
20
40
60
80
GLULISINA
REGOLARE
33
Figura 3: Profilo farmacocinetico dell'insulina glulisina e dell'insulina umana regolare in pazienti con
diabete mellito di tipo 1 dopo una dose di 0,15 U/kg.
In uno studio in pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 dopo somministrazione sottocutanea di
insulina glulisina 0,2 U/kg, la Cmax è stata di 91 µU/ml con il range dell'interquartile da 78 a
104 µU/ml.
Quando l'insulina glulisina è stata iniettata per via sottocutanea nell'addome, nel muscolo deltoide e
nella coscia, i profili tempo-concentrazione erano simili con un assorbimento leggermente più rapido
nel caso della somministrazione nell'addome rispetto alla coscia. L'assorbimento dai siti del deltoide
presentava valori intermedi (vedere paragrafo 4.2). La biodisponibilità assoluta (70%) dell'insulina
glulisina era simile per i diversi siti di somministrazione e di bassa variabilità intra-individuale (11%
di CV).
Obesità
Un altro studio di Fase I con insulina glulisina e insulina lispro condotto su una popolazione di 80
soggetti non diabetici con un'ampia gamma di indici di massa corporea (18-46 kg/m2) ha dimostrato
che l'assorbimento rapido e l'esposizione totale vengono mantenuti generalmente attraverso un'ampia
gamma di indici di massa corporea.
Il tempo fino al 10% dell'esposizione totale di INS è stato raggiunto in anticipo, entro 5-6 min. circa,
in seguito a somministrazione di insulina glulisina.
Distribuzione ed eliminazione
La distribuzione e l'eliminazione dell'insulina glulisina e dell'insulina umana regolare dopo
somministrazione per via endovenosa sono simili con volumi di distribuzione di 13 litri e 22 litri e le
emivite corrispondenti sono rispettivamente pari a 13 e 18 minuti.
Dopo somministrazione sottocutanea, l'insulina glulisina è eliminata più rapidamente dell'insulina
umana regolare con un'emivita apparente di 42 minuti rispetto agli 86 minuti. In una analisi di più
studi su insulina glulisina nei soggetti sani oppure nei soggetti affetti da diabete mellito di tipo 1 o 2,
l'emivita apparente è risultata tra 37 e 75 minuti (range dell'interquartile).
L'insulina glulisina ha dimostrato un basso legame alle proteine plasmatiche simile a quello
riscontrato con l'insulina umana.
Popolazioni particolari
Insufficienza renale
In uno studio clinico condotto su soggetti non diabetici che coprivano un ampio range di funzionalità
renale (CrCl > 80 ml/min, 30-50 ml/min, < 30 ml/min), le proprietà di rapidità d'azione dell'insulina
glulisina sono state generalmente mantenute. Tuttavia in caso di insufficienza renale il fabbisogno di
insulina può essere ridotto.
Insufficienza epatica
Le proprietà farmacocinetiche non sono state studiate in pazienti con alterata funzionalità epatica.
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Anziani
Sono molto limitati i dati disponibili di farmacocinetica nel paziente anziano affetto da diabete mellito.
Bambini ed adolescenti
Le proprietà farmacocinetiche e farmacodinamiche dell'insulina glulisina sono state valutate in
bambini (7-11 anni) e in adolescenti (12-16 anni) affetti da diabete mellito di tipo 1. L'insulina
glulisina è stata rapidamente assorbita in entrambe le fasce d'età con Tmax e Cmax simili a quelli
riscontrati negli adulti (vedere paragrafo 4.2). Quando somministrata immediatamente prima di un
pasto, l'insulina glulisina ha fornito un miglior controllo post-prandiale rispetto all'insulina umana
regolare, come negli adulti (vedere paragrafo 5.1). L'escursione glicemica (AUC 0-6h) è stata di
641 mg.h.dl-1 per l'insulina glulisina e di 801mg.h.dl-1 per l'insulina umana regolare.
I dati non clinici non hanno rivelato dati di particolare tossicità oltre a quelli correlati all'attività
farmacodinamica di abbassamento della glicemia (ipoglicemia), diversi da quelli dell'insulina umana
regolare o di rilevanza clinica per l'uomo.
Metacresolo
Sodio cloruro
Trometamolo
Polisorbato 20
Acido cloridrico, concentrato
Sodio idrossido
Acqua per preparazioni iniettabili
In assenza di studi di compatibilità questo medicinale non deve essere miscelato con altri medicinali
ad eccezione dell'insulina umana NPH.
2 anni.
Validità dopo il primo utilizzo della cartuccia:
Il prodotto può essere conservato per un massimo di 4 settimane a temperatura non superiore a 25°C
lontano dal calore diretto o dalla luce diretta. La penna che contiene una cartuccia non deve essere
conservata in frigorifero.
Il cappuccio della penna deve essere riposizionato sulla penna dopo ogni iniezione per proteggere il
medicinale dalla luce.
Cartucce integre
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C).
Non congelare.
Non mettere Apidra a diretto contatto con il compartimento congelatore o con buste refrigeranti.
Conservare la cartuccia nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.
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Cartucce in uso:
Per le precauzioni per la conservazione, vedere paragrafo 6.3.
3 ml di soluzione in una cartuccia (vetro incolore tipo I), con stantuffo (gomma elastomerica) e
capsula flangiata (alluminio) con tappo (gomma elastomerica).
La cartuccia in vetro è irreversibilmente integrata in un contenitore trasparente ed attaccata ad un
meccanismo in plastica ad un'estremità tramite una barra filettata.
Sono disponibili confezioni da 1, 3, 4, 5, 6, 8, 9 e 10 cartucce per OptiClik. �ˆ possibile che non tutte le
confezioni siano commercializzate.
Le cartucce per OptiClik devono essere utilizzate solamente con OptiClik e come raccomandato dalle
informazioni fornite dal produttore del dispositivo.
Le istruzioni del produttore per l'utilizzo della penna devono essere seguite scrupolosamente per il
caricamento della cartuccia, l'inserimento dell'ago e la somministrazione dell'iniezione di insulina.
Se OptiClik è danneggiata o non funziona in modo appropriato (a causa di difetti meccanici), essa
deve essere eliminata ed utilizzata una nuova OptiClik.
Prima dell'inserimento della cartuccia nella penna riutilizzabile, la cartuccia deve essere conservata a
temperatura ambiente per 1 - 2 ore. Controllate la cartuccia prima dell'uso. Deve essere utilizzata solo
se intatta e se la soluzione è limpida, incolore, senza particelle visibili.
�‰ necessario rimuovere le bolle d'aria presenti nella cartuccia prima dell'iniezione (vedere le istruzioni
per l'uso della penna). Le cartucce vuote non vanno reriempite.
In caso di malfunzionamento della penna (vedere le istruzioni per l'uso della penna), la soluzione può
essere estratta dalla cartuccia con una siringa (adatta all'insulina con 100 Unità/ml) ed iniettata.
Al fine di prevenire qualsiasi contaminazione, il riutilizzo della penna deve essere fatto solo da un
singolo paziente.
Miscelazione con altre insuline
Se miscelato con l'insulina umana NPH, Apidra deve essere aspirata nella siringa per prima.
L'iniezione deve essere praticata subito dopo aver eseguito la miscelazione poiché non vi sono dati
relativi a miscelazioni eseguite molto tempo prima dell'iniezione.
Sanofi-Aventis Deutschland GmbH, Brueningstrasse 50, D-65926 Frankfurt am Main, Germania.
EU/1/04/285/021-028
Data prima autorizzazione: 27 Settembre 2004
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