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ARIMIDEX
Ogni compressa contiene 1 mg di anastrozolo.
Per gli Eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Compresse rivestite con film.
La compressa è bianca, rotonda, biconvessa con il logo su un lato ed il dosaggio sull’altro lato.
Trattamento del carcinoma della mammella in fase avanzata in donne in postmenopausa.
L’efficacia non è stata dimostrata nelle pazienti con recettori per gli estrogeni negativi a meno che non avessero precedentemente avuto una risposta clinica positiva a tamoxifene.
Trattamento adiuvante degli stadi precoci del carcinoma invasivo della mammella con recettori ormonali positivi in donne in postmenopausa.
Trattamento adiuvante degli stadi precoci del carcinoma della mammella con recettori ormonali positivi in donne in postmenopausa, dopo 2 o 3 anni di terapia adiuvante con tamoxifene.
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Adulti compresi gli anziani:
Una compressa da 1 mg per via orale una volta al giorno.
Bambini:
Arimidex è sconsigliato nei bambini.
Pazienti con alterata funzionalità renale: non sono raccomandati aggiustamenti del dosaggio nelle pazienti con alterata funzionalità renale lieve o moderata.
Pazienti con alterata funzionalità epatica: non sono raccomandati aggiustamenti del dosaggio nelle pazienti con epatopatia lieve.
Per gli stadi precoci della malattia la durata raccomandata del trattamento è di 5 anni.
Arimidex è controindicato:
nelle donne in premenopausa;
in gravidanza e durante l’allattamento;
nelle pazienti con grave compromissione renale (con clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min);
nelle pazienti con epatopatia moderata o severa;
nelle pazienti con ipersensibilità nota all’anastrozolo o ad uno qualsiasi degli eccipienti riportati nel paragrafo 6.1.
Le terapie a base di estrogeni non devono essere somministrate in concomitanza ad Arimidex poichè ne contrasterebbero l’azione farmacologica.
Terapia concomitante con tamoxifene (vedere paragrafo 4.5).
Arimidex non è raccomandato nei bambini poichè la sicurezza e l’efficacia non sono state verificate in questo gruppo di pazienti.
La menopausa deve essere accertata biochimicamente in qualsiasi paziente in cui esista qualche dubbio sullo stato ormonale.
Non ci sono dati che supportino la sicurezza d’impiego di Arimidex nelle pazienti con compromissione epatica moderata o severa e nelle pazienti con compromissione renale severa (con clearance della creatinina inferiore a 20 ml/min).
Le donne con osteoporosi o ad alto rischio di osteoporosi devono essere sottoposte alla valutazione della densità minerale ossea mediante densitometria ossea quale ad esempio la densitometria digitale a raggi X (DEXA), all’inizio del trattamento e successivamente ad intervalli regolari. Il trattamento o la profilassi per l’osteoporosi devono essere iniziati in modo appropriato e monitorati attentamente.
Non ci sono dati disponibili per l’utilizzo di anastrozolo con gli analoghi dell’LHRH. Questa combinazione non deve essere utilizzata al di fuori di studi clinici.
Poiché Arimidex abbassa i livelli circolanti di estrogeno può causare una riduzione della densità minerale ossea. Non sono attualmente disponibili dati adeguati che dimostrino l’effetto dei bifosfonati sulla perdita della densità minerale ossea causata da anastrozolo o la loro utilità quando usati come profilassi.
Questo prodotto contiene lattosio. I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficit di Lapp lattasi o di malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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Gli studi di interazione clinica con antipirina o cimetidina indicano che la co-somministrazione di Arimidex con altri farmaci probabilmente non causa interazioni, mediate dal citocromo P450, clinicamente significative.
Una revisione dei dati di tollerabilità emersi dagli studi clinici non ha evidenziato interazioni clinicamente significative nelle pazienti trattate con Arimidex e contemporaneamente con altri farmaci comunemente prescritti.
Le terapie a base di estrogeni non devono essere somministrate in concomitanza con Arimidex poiché ne contrasterebbero l’azione farmacologica.
Tamoxifene non deve essere somministrato in concomitanza con Arimidex in quanto potrebbe diminuirne l’azione farmacologica (vedere paragrafo 4.3).
Arimidex è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento.
E’ improbabile che Arimidex influisca sulla capacità di guidare e di usare macchinari. Tuttavia, poiché con l’uso di Arimidex sono stati riportati casi di astenia e sonnolenza, deve essere prestata attenzione nel guidare o nell’usare macchine se tali sintomi persistono.
Molto comuni (≥10%) | Vascolari: | Vampate di calore, principalmente di natura lieve o moderata |
Comuni ( ≥ 1% e < 10%) | Generali: | Astenia, principalmente di natura lieve o moderata. |
| Muscoloscheletrici, connettivali e ossei: | Dolore o rigidità alle articolazioni, principalmente di natura lieve o moderata. |
| Sistema riproduttivo e mammella: | Secchezza vaginale, principalmente di natura lieve o moderata. |
| Cute e tessuto sottocutaneo: | Assottigliamento dei capelli, principalmente di natura lieve o moderata. Rash cutaneo, principalmente di natura lieve o moderata. |
| Gastrointestinali: | Nausea, principalmente di natura lieve o moderata. Diarrea, principalmente di natura lieve o moderata. |
| Sistema Nervoso: | Cefalea, principalmente di natura lieve o moderata. Sindrome del tunnel carpale |
| Patologie epatobiliari | Aumenti della fosfatasi alcalina, dell’alanina aminotransferasi e dell’aspartato aminotransferasi |
Non comuni ( ≥ 0,1% e <1%) | Sistema riproduttivo e mammella: | Sanguinamento vaginale, principalmente di natura lieve o moderata*. |
| Metabolismo e nutrizione: | Anoressia, principalmente di natura lieve. Ipercolesterolemia, principalmente di natura lieve o moderata. |
| Gastrointestinali: | Vomito, principalmente di natura lieve o moderata. |
| Sistema Nervoso: | Sonnolenza, principalmente di natura lieve o moderata. |
| Patologie epatobiliari | Aumenti di gamma GT e bilirubina Epatite |
Molto rari (<0,01%) | Cute e tessuto sottocutaneo: | Eritema multiforme Sindrome di Stevens-Johnson Reazioni allergiche incluso angioedema, orticaria e anafilassi |
*Sanguinamento vaginale è stato riportato non comunemente soprattutto nelle pazienti con carcinoma della mammella in fase avanzata durante le prime settimane dopo aver cambiato la terapia ormonale in atto con il trattamento con Arimidex. Se il sanguinamento persiste, devono essere prese in considerazione ulteriori valutazioni.
Poiché Arimidex abbassa i livelli circolanti di estrogeno può causare una riduzione della densità minerale ossea esponendo alcuni pazienti ad un più alto rischio di fratture (vedere sezione 4.4).
La tabella seguente riporta la frequenza degli eventi avversi pre–definiti nello studio ATAC riportati nelle pazienti trattate con la terapia in studio e fino a 14 giorni dopo la sospensione della terapia in studio, indipendentemente dalla causalità.
Effetti avversi | Arimidex (N=3092) | Tamoxifene (N=3094) |
Vampate di calore | 1104 (35.7%) | 1264 (40.9%) |
Dolore/rigidità delle articolazioni | 1100 (35.6%) | 911 (29.4%) |
Disturbi dell’ umore | 597 (19.3%) | 554 (17.9%) |
Stanchezza/astenia | 575 (18.6%) | 544 (17.6%) |
Nausea e vomito | 393 (12.7%) | 384 (12.4%) |
Fratture | 315 (10.2%) | 209 (6.8%) |
Fratture della colonna vertebrale, dell’anca o del polso/di Colles | 133 (4.3%) | 91 (2.9%) |
Fratture del polso/di Colles | 67 (2.2%) | 50 (1.6%) |
Fratture della colonna vertebrale | 43 (1.4%) | 22 (0.7%) |
Fratture dell’anca | 28 (0.9%) | 26 (0.8%) |
Cataratta | 182 (5.9%) | 213 (6.9%) |
Sanguinamento vaginale | 167 (5.4%) | 317 (10.2%) |
Malattie ischemiche cardiovascolari | 127 (4.1%) | 104 (3.4%) |
Angina pectoris | 71 (2.3%) | 51 (1.6%) |
Infarto Miocardico | 37 (1.2%) | 34 (1.1%) |
Disordini coronarici | 25 (0.8%) | 23 (0.7%) |
Ischemia miocardica | 22 (0.7%) | 14 (0.5%) |
Perdite vaginali | 109 (3.5%) | 408 (13.2%) |
Qualsiasi evento tromboembolico venoso | 87 (2.8%) | 140 (4.5%) |
Tromboembolie venose profonde incluso embolia polmonare | 48 (1.6%) | 74 (2.4%) |
Eventi ischemici cerebrovascolari | 62 (2.0%) | 88 (2.8%) |
Carcinoma dell’ endometrio | 4 (0.2%) | 13 (0.6%) |
Dopo un follow up mediano di 68 mesi sono stati osservati tassi di fratture rispettivamente di 22 e 15 per 1000 anni-paziente per i gruppi trattati con Arimidex e tamoxifene. Il tasso di fratture osservato per Arimidex è simile al range riportato in popolazioni in postmenopausa della stessa età. Non è stato determinato se i tassi di fratture e di osteoporosi osservati nello studio ATAC, nelle pazienti in trattamento con anastrozolo, riflettono un effetto protettivo di tamoxifene o un effetto specifico di anastrozolo oppure entrambi.
L’incidenza di osteoporosi è stata del 10,5% nelle pazienti trattate con Arimidex e del 7,3% nelle pazienti trattate con tamoxifene.
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L’esperienza clinica di sovradosaggio accidentale di Arimidex è limitata. Negli studi sull’animale, anastrozolo ha dimostrato bassa tossicità acuta. Gli studi clinici sono stati condotti con varie dosi di Arimidex, fino a 60 mg in dose singola nei volontari maschi sani e fino a 10 mg al giorno nelle donne in post-menopausa con carcinoma della mammella in fase avanzata; questi dosaggi sono stati ben tollerati. Non è stata stabilita la dose singola di Arimidex che provoca sintomi tali da porre il soggetto in pericolo di vita. Non esiste un antidoto specifico in caso di sovradosaggio ed il trattamento deve essere sintomatico, tenendo anche in considerazione la possibilità che siano stati assunti diversi farmaci. Se il paziente è sveglio, il vomito può essere indotto. Inoltre, poiché Arimidex non si lega altamente alle proteine plasmatiche, la dialisi può essere d’aiuto. Sono indicate misure di supporto generali, incluso il monitoraggio frequente dei segni vitali ed una attenta osservazione del paziente.
Codice ATC: L02BG03 (inibitori enzimatici).
Arimidex è un inibitore non steroideo, potente ed altamente selettivo, dell’ aromatasi. Nelle donne in post-menopausa, l’estradiolo viene prodotto principalmente nei tessuti periferici a seguito della conversione, mediante l’enzima aromatasi, dell’androstenedione in estrone. L’estrone viene poi successivamente convertito in estradiolo. E’ stato dimostrato che la riduzione dei livelli plasmatici di estradiolo determina un effetto benefico nelle donne affette da carcinoma della mammella. Nelle donne in post-menopausa, Arimidex alla dose giornaliera di 1 mg ha determinato una soppressione dei livelli di estradiolo superiore all’80%. Tali concentrazioni sono state misurate con un test altamente sensibile.
Arimidex non possiede attività progestinica, androgenica o estrogenica.
Dosi giornaliere di Arimidex fino a 10 mg non hanno dimostrato alcun effetto sulla secrezione di cortisolo o di aldosterone, misurati prima o dopo test standard di stimolazione con ACTH. Pertanto non è necessaria la somministrazione aggiuntiva di corticosteroidi.
Trattamento primario adiuvante degli stadi precoci del carcinoma della mammella
In un ampio studio di fase III condotto in 9366 donne in postmenopausa con carcinoma della mammella operabile trattate per 5 anni, Arimidex si è dimostrato statisticamente superiore a tamoxifene per quanto riguarda la sopravvivenza libera da malattia. Il beneficio osservato per la sopravvivenza libera da malattia è stato maggiore nella popolazione di pazienti con recettori ormonali positivi, prospetticamente definita. Arimidex è risultato statisticamente superiore a tamoxifene per quanto riguarda il tempo alla recidiva. La differenza era maggiore di quella osservata per la sopravvivenza libera da malattia sia per la popolazione complessiva sia per la popolazione con i recettori ormonali positivi. Arimidex è risultato statisticamente superiore a tamoxifene in termini di tempo alla recidiva a distanza. L’incidenza di carcinoma della mammella controlaterale è risultata statisticamente ridotta per Arimidex rispetto a tamoxifene. Dopo 5 anni di terapia anastrozolo è almeno efficace quanto tamoxifene in termini di sopravvivenza totale. Tuttavia, a causa dei bassi tassi di decessi, è richiesto un ulteriore follow-up per determinare più precisamente la sopravvivenza a lungo termine di anastrozolo rispetto a tamoxifene. Con un follow-up mediano di 68 mesi le pazienti nello studio ATAC non sono state seguite per un tempo sufficiente dopo i 5 anni di trattamento per permettere un confronto degli effetti a lungo termine del trattamento con Arimidex rispetto a tamoxifene.
Sintesi degli obiettivi dello studio ATAC: analisi al completamento di 5 anni di terapia |
Obiettivi di efficacia | Numero di eventi (frequenza) |
| Popolazione globale secondo il principio dell’Intention-to-treat | Tumore con recettore ormonale positivo |
| Arimidex (N=3125) | Tamoxifene (N=3116) | Arimidex (N=2618) | Tamoxifene (N=2598) |
Sopravvivenza libera da malattia a | 575 (18.4) | 651 (20.9) | 424 (16.2) | 497 (19.1) |
Hazard ratio | 0.87 | 0.83 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.78 - 0.97 | 0.73 - 0.94 |
valore di p | 0.0127 | 0.0049 |
Sopravvivenza libera da malattia a distanza b | 500 (16.0) | 530 (17.0) | 370 (14.1) | 394 (15.2) |
Hazard ratio | 0.94 | 0.93 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.83 - 1.06 | 0.80 - 1.07 |
valore di p | 0.2850 | 0.2838 |
Tempo alla recidiva c | 402 (12.9) | 498 (16.0) | 282 (10.8) | 370 (14.2) |
Hazard ratio | 0.79 | 0.74 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.70 - 0.90 | 0.64 - 0.87 |
valore di p | 0.0005 | 0.0002 |
Tempo alla recidiva a distanza d | 324 (10.4) | 375 (12.0) | 226 (8.6) | 265 (10.2) |
Hazard ratio | 0.86 | 0.84 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.74 - 0.99 | 0.70 - 1.00 |
valore di p | 0.0427 | 0.0559 |
Carcinoma primario della mammella controlaterale | 35 (1.1) | 59 (1.9) | 26 (1.0) | 54 (2.1) |
Odds ratio | 0.59 | 0.47 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.39 - 0.89 | 0.30 - 0.76 |
valore di p | 0.0131 | 0.0018 |
Sopravvivenza totale e | 411 (13.2) | 420 (13.5) | 296 (11.3) | 301 (11.6) |
Hazard ratio | 0.97 | 0.97 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.85 - 1.12 | 0.83 - 1.14 |
valore di p | 0.7142 | 0.7339 |
a. La sopravvivenza libera da malattia include tutti gli eventi di tipo recidiva ed è definita come primo evento di recidiva locoregionale, di nuovo carcinoma della mammella controlaterale, di recidiva a distanza o di decesso (per qualsiasi causa).
b. La sopravvivenza libera da malattia a distanza è definita come primo evento di recidiva a distanza o di decesso (per qualsiasi causa).
c. Il tempo alla recidiva è definito come primo evento di recidiva locoregionale, di nuovo carcinoma della mammella controlaterale, di recidiva a distanza o di decesso per carcinoma mammario.
d. Il tempo alla recidiva a distanza è definito come primo evento di recidiva a distanza o di decesso per carcinoma mammario.
e. Numero (%) di pazienti deceduti.
Come per tutte le decisioni sui trattamenti, le donne con carcinoma della mammella e i loro medici devono valutare insieme i relativi benefici e i rischi del trattamento.
Quando Arimidex e tamoxifene sono stati co-somministrati, l’efficacia e la tollerabilità sono risultate simili a quelle osservate con tamoxifene da solo, indipendentemente dallo stato recettoriale. L’esatto meccanismo di questo effetto non è ancora chiaro. Non si ritiene che sia dovuto a una riduzione del grado di soppressione dell’estradiolo da parte di Arimidex.
Trattamento adiuvante degli stadi precoci del carcinoma della mammella nelle pazienti in trattamento adiuvante con tamoxifene.
In uno studio di fase III (ABCSG 8) condotto in 2579 donne in postmenopausa con carcinoma della mammella in fase iniziale, con recettori ormonali positivi, che erano state sottoposte a chirurgia con o senza radioterapia e senza chemioterapia, sostituire Arimidex, dopo due anni di trattamento adiuvante con tamoxifene, è risultato statisticamente superiore rispetto a proseguire tamoxifene, in termini di sopravvivenza libera da malattia, dopo un follow-up mediano di 24 mesi.
Il tempo alla ricaduta, sia locale che a distanza, e il tempo alla ricaduta a distanza hanno confermato un vantaggio statisticamente significativo per Arimidex, in linea con i risultati per la sopravvivenza libera da malattia. L’incidenza di carcinoma della mammella controlaterale è stata molto bassa nei due bracci di trattamento con un vantaggio numerico per Arimidex. La sopravvivenza globale è stata simile nei due gruppi di trattamento.
Sintesi degli obiettivi e dei risultati dello studio ABCSG 8 |
Obiettivi di efficacia | Numero di eventi (frequenza) |
| Arimidex (N=1297) | Tamoxifene (N=1282) |
Sopravvivenza libera da malattia | 65 (5.0) | 93 (7.3) |
Hazard ratio | 0.67 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.49 - 0.92 |
Valore di p | 0.014 |
Tempo alla recidiva | 36 (2.8) | 66 (5.1) |
Hazard ratio | 0.53 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.35 - 0.79 |
Valore di p | 0.002 |
Tempo alla recidiva locale o a distanza | 29 (2.2) | 51 (4.0) |
Hazard ratio | 0.55 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.35 - 0.87 |
Valore di p | 0.011 |
Tempo alla recidiva a distanza | 22 (1.7) | 41(3.2) |
Hazard ratio | 0.52 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.31 - 0.88 |
Valore di p | 0.015 |
Carcinoma della mammella controlaterale | 7 (0.5) | 15 (1.2) |
Odds ratio | 0.46 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.19 - 1.13 |
Valore di p | 0.090 |
Sopravvivenza totale | 43(3.3) | 45 (3.5) |
Hazard ratio | 0.96 |
Intervallo di confidenza al 95% a 2 code | 0.63 - 1.46 |
Valore di p | 0.840 |
Questi risultati sono supportati sia da due ulteriori studi simili (GABG/ARNO 95 e ITA), in uno dei quali le pazienti erano state sottoposte a chirurgia e chemioterapia, sia dall’analisi combinata degli studi ABCSG 8 e GABG/ARNO 95.
Il profilo di sicurezza di Arimidex in questi 3 studi è risultato in linea con il profilo di sicurezza precedentemente riscontrato nelle donne in postmenopausa con carcinoma della mammella in fase precoce con recettori ormonali positivi.
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L’assorbimento di anastrozolo è rapido e le concentrazioni plasmatiche massime si ottengono generalmente entro due ore dalla somministrazione (a digiuno).
Anastrozolo è eliminato lentamente con un’emivita plasmatica di 40-50 ore. Il cibo diminuisce lievemente la velocità ma non l’entità dell’assorbimento. Si ritiene che tale lieve variazione della velocità di assorbimento non determini un effetto clinicamente significativo sulle concentrazioni plasmatiche allo steady-state durante la somministrazione una volta al giorno di Arimidex in compresse. Circa il 90-95% delle concentrazioni plasmatiche di anastrozolo allo steady-state sono ottenute dopo 7 giorni.
Non c’è evidenza di tempo o dose dipendenza dei parametri farmacocinetici di anastrozolo.
Nelle donne in post-menopausa la farmacocinetica di Arimidex è indipendente dall’età.
Non è stata studiata la farmacocinetica nei bambini.
Anastrozolo si lega alle proteine plasmatiche soltanto per il 40%.
Anastrozolo è ampiamente metabolizzato nelle donne in post-menopausa: meno del 10% della dose è escreta in forma immodificata nelle urine entro 72 ore dall’assunzione. Il metabolismo di anastrozolo si verifica mediante N-dealchilazione, idrossilazione e glucuronidazione. I metaboliti vengono escreti principalmente tramite le urine. Il triazolo, il principale metabolita presente nel plasma, non inibisce l’enzima aromatasi.
La clearance plasmatica dopo una dose orale di anastrozolo nei volontari affetti da cirrosi epatica stabile o da insufficienza renale è rimasta nell’intervallo osservato nei volontari sani.
Tossicità acuta:
Negli studi di tossicità acuta nei roditori, la dose letale mediana di anastrozolo è risultata superiore a 100 mg/Kg/die per via orale e superiore a 50 mg/Kg/die per via intraperitoneale. In uno studio di tossicità acuta nel cane la dose letale mediana è risultata superiore a 45mg/kg/die per via orale.
Tossicità cronica:
Studi di tossicità a dosi multiple sono stati effettuati sia nel ratto che nel cane. In tali studi non sono state stabilite le dosi prive di effetto; tuttavia, gli effetti riscontrati a basse dosi (1 mg/Kg/die) e a dosi medie (cane 3 mg/Kg/die; ratto 5 mg/Kg/die), sono stati correlati sia alle proprietà farmacologiche che di induzione enzimatica di anastrozolo e non sono stati associati a significative modifiche tossicologiche o degenerative.
Mutagenesi:
Gli studi di tossicità genetica con anastrozolo hanno mostrato che il prodotto non è né mutageno né clastogeno.
Studi di tossicità sulla riproduzione:
La somministrazione orale di 1mg/Kg/die di anastrozolo in femmine di ratto ha indotto un’alta incidenza di infertilità e alla dose di 0,02 mg/Kg/die un aumento della perdita dei pre-impianti. Questi effetti si sono verificati a dosi clinicamente rilevanti. Non si può escludere un effetto nell’uomo. Questi effetti sono stati correlati agli effetti farmacologici del prodotto e sono completamente regrediti dopo un periodo di 5 settimane di sospensione del prodotto.
La somministrazione orale di anastrozolo in femmine di ratto e di coniglio gravide non ha causato effetti teratogeni rispettivamente alle dosi fino a 1 e 0,2 mg/Kg/die.
Gli effetti osservati (quali ingrossamento placentare nel ratto ed interruzione della gravidanza nei conigli) sono stati correlati agli effetti farmacologici del prodotto.
La sopravvivenza dei nati da femmine di ratto trattate con anastrozolo a dosi uguali o superiori a 0,02 mg/kg/die (dal 17° giorno di gravidanza al 22° giorno dopo il parto) è risultata compromessa. Questi effetti sono stati correlati agli effetti farmacologici del prodotto sul parto. Non si è avuto alcun effetto avverso sul comportamento o sulla performance riproduttiva della prole di prima generazione attribuibile al trattamento materno con anastrozolo.
Carcinogenesi:
Uno studio di carcinogenesi di due anni nel ratto ha evidenziato un aumento dell’ incidenza di neoplasie epatiche e di polipi stromali uterini nelle femmine e di adenomi tiroidei nei maschi, soltanto alla dose elevata (25 mg/kg/die). Queste alterazioni sono insorte ad una dose che corrisponde ad un’ esposizione 100 volte superiore a quella che si verifica con le dosi terapeutiche nell’ uomo e non sono considerate clinicamente rilevanti per il trattamento delle pazienti con anastrozolo.
Uno studio di carcinogenesi di due anni nel topo ha evidenziato induzione di tumori ovarici benigni ed un’alterazione dell’ incidenza di neoplasie linforeticolari (un minor numero di sarcomi istiocitici nelle femmine ed un maggior numero di decessi dovuti a linfoma). Questi cambiamenti sono considerati essere specie-specifici dell’inibizione aromatasica nel topo e non sono considerati clinicamente rilevanti per il trattamento delle pazienti con anastrozolo.
Lattosio monoidrato, povidone, sodio amido glicolato, magnesio stearato, ipromellosa, macrogol 300, titanio diossido.
Non pertinente.
5 anni a confezionamento integro.
Non conservare al di sopra di 30°C.
Blister in PVC/Alluminio.
Confezione da 28 compresse da 1 mg.
Nessuna istruzione particolare.
AstraZeneca UK Limited
Macclesfield
Cheshire
Regno Unito
Confezione da 28 compresse da 1 mg - A.I.C. 031809015/M
28 compresse da 1 mg:
Data A.I.C. 23.05.96 / Data rinnovo: Agosto 2005.
01/10/2007