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ATENOLOLO CLORTALIDONE SANDOZ
Una compressa di Atenololo/Clortalidone Sandoz 50/12,5 contiene:
Principio attivo
Atenololo 50 mg
Clortalidone 12,5 mg
Una compressa di Atenololo/Clortalidone Sandoz 100/25 contiene:
Principio attivo
Atenololo 100 mg
Clortalidone 25 mg
Compresse rivestite con film.
Ipertensione che non ha risposto in modo soddisfacente al trattamento con un beta-bloccante o con un diuretico somministrati in monoterapia.
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Una compressa al giorno. L'effetto clinico viene raggiunto rapidamente e permane per almeno 24 ore dopo la somministrazione di una singola dose orale. L’associazione fissa di Atenololo/Clortalidone Sandoz è particolarmente utilizzata come terapia di mantenimento una volta definita la dose necessaria.
Atenololo/Clortalidone Sandoz non è indicato per i bambini.
Blocco atrioventricolare di secondo e terzo grado;
scompenso cardiaco che non risponde alla terapia digitalica o ai diuretici;
grave bradicardia (< 45 bpm);
shock cardiogeno;
sindrome del nodo del seno;
feocromocitoma non trattato;
ipotensione;
acidosi metabolica;
gravi disturbi della circolazione periferica;
ipersensibilità all'atenololo, al clortalidone o a qualsiasi altro componente delle compresse;
grave insufficienza epatica
insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 35 ml/min).
Così come per altri beta-bloccanti, anche nel caso di Atenololo/Clortalidone Sandoz il trattamento di pazienti con patologie cardiache di natura ischemica non deve essere interrotto improvvisamente. La dose deve essere gradualmente ridotta in 1-2 settimane iniziando, se necessario, contemporaneamente una terapia sostitutiva per evitare l'esacerbazione dell'angina pectoris.
L'interruzione improvvisa può indurre aritmia.
Si deve prestare cautela nella somministrazione in pazienti affetti da angina di Prinzmetal in quanto il trattamento e la durata delle crisi anginose può aumentare a causa della vasocostrizione arteriosa coronarica mediata dagli alfa recettori non compensati.
L'interruzione improvvisa della terapia in pazienti con ipertensione può determinare un rapido incremento della pressione sanguigna.
I beta-bloccanti possono mascherare i sintomi adrenergici dell'ipoglicemia (come la tachicardia nel diabete) e della tireotossicosi.
Nel corso del trattamento con atenololo si possono aggravare i sintomi relativi a disturbi circolatori periferici (malattia o sindrome di Raynaud, claudicatio intermittens).
Il prodotto è controindicato in pazienti affetti da gravi disturbi della circolazione periferica (vedi “Controindicazioni”).
Durante il trattamento con beta-bloccanti i pazienti con anamnesi di reazioni anafilattiche a determinati allergeni possono essere soggetti a reazioni più gravi in seguito alla ripetuta esposizione a tali allergeni. Quando si somministra adrenalina, occorre tenere presente l'insensibilità alla dose somministrata normalmente in tali situazioni, nonché l'ipotensione mediata dall'effetto beta2-adrenergico associato alla somministrazione di dosi di adrenalina più elevate.
Scompenso cardiaco
I beta-bloccanti hanno un effetto inotropo negativo. Atenololo/Clortalidone Sandoz non deve essere usato in pazienti con scompenso cardiaco non trattato. Il trattamento può essere iniziato solo dopo aver raggiunto un controllo dello scompenso. Qualora lo scompenso si sviluppi durante il trattamento, la somministrazione di Atenololo/Clortalidone Sandoz deve essere temporaneamente interrotta finchè non si raggiunga il controllo dello scompenso stesso.
Frequenza cardiaca
I beta-bloccanti abbassano la frequenza cardiaca. Nel caso in cui la frequenza cardiaca scendesse al di sotto di 50-55 battiti al minuto, si dovrà ridurre la dose. Gli effetti indesiderati, possibilmente dovuti ad una frequenza cardiaca eccessivamente bassa, sono un'indicazione per ridurre il dosaggio.
Blocco atrioventricolare
Particolare cautela va rivolta ai pazienti con blocco atrio-ventricolare di primo grado a causa dell’effetto negativo sul tempo di conduzione.
Anestesia
Il blocco continuato dei beta-recettori riduce il rischio di aritmie durante l'induzione e l'intubazione. Tuttavia, in caso di impiego di anestetici quali il ciclopropano, il tricloroetilene e l'etere è necessario prestare una particolare attenzione. La reazione emodinamica allo stress cambia. L'uso di alotano in associazione con beta-bloccanti non determina normalmente alcun problema. Il paziente può essere protetto dall'influenza vagale mediante somministrazione endovenosa di 1-2 mg di atropina. Se si decide di interrompere la somministrazione di Atenololo/Clortalidone Sandoz prima dell'intervento chirurgico, occorre attendere per un periodo di tempo di almeno 24 ore.
Apparato respiratorio
Atenololo/Clortalidone Sandoz contiene atenololo (un bloccante cardio selettivo dei beta-recettori), il quale agisce prevalentemente sui beta-recettori cardiaci. Sotto monitoraggio, esso può essere somministrato a pazienti con malattie croniche e ostruttive dell'apparato respiratorio. Nei pazienti asmatici può essere aumentata la resistenza delle vie respiratorie così da provocare un’esacerbazione del respiro affannoso. A differenza del broncospasmo causato da beta-bloccanti non selettivi, l'aumentata resistenza delle vie respiratorie può essere contrastata con l'uso di comuni broncodilatatori quali il salbutamolo o l'isoprenalina.
Metabolismo
Gli effetti metabolici del clortalidone sono dose-dipendenti. Dal momento che la dose di clortalidone è bassa, i suoi effetti collaterali metabolici sono improbabili; tuttavia essi devono essere tenuti in considerazione:
Livello di potassio
Con l'uso di Atenololo/Clortalidone Sandoz si prevedono solo lievi modificazioni della concentrazione plasmatica di potassio. Poiché il blocco dei beta-recettori determina un trasporto di ioni potassio dall'interno della cellula allo spazio extracellulare, è possibile che si verifichi una deplezione intracellulare di potassio. Pertanto si deve prestare particolare attenzione in soggetti anziani, in pazienti trattati anche con preparati digitalici o con lassativi o che seguono una dieta povera di potassio, nonché in pazienti affetti da patologie gastrointestinali.
Concentrazione serica di acido urico
Atenololo/Clortalidone Sandoz contiene un saluretico che porta ad un moderato incremento della concentrazione di acido urico, in grado di provocare sintomi clinici gottosi.
Glicemia
Il componente saluretico di Atenololo/Clortalidone Sandoz può diminuire la tolleranza al glucosio, che potrebbe determinare la manifestazione o l'aggravamento di un diabete mellito latente.
Funzione renale
Atenololo/Clortalidone Sandoz non deve essere usato in pazienti con una clearance della creatinina inferiore a 35 ml al minuto.
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Si deve prestare particolare attenzione in caso di associazione di beta-bloccanti con calcio-antagonisti che hanno un effetto negativo sulla contrattilità e la conduzione atrio-ventricolare. Questo si applica in particolare al verapamil e, in minor misura, al diltiazem. Questa associazione è controindicata in pazienti con compromissione della funzione cardiaca. La somministrazione endovenosa di verapamil può essere effettuata solo 48 ore dopo l’interruzione della terapia con Atenololo/Clortalidone Sandoz. Quando si usa l'associazione con i derivati della diidropiridina (p. es. la nifedipina) si deve tenere presente che l'effetto antiipertensivo potrebbe essere potenziato. In pazienti con compromissione della conduzione o con disturbi della funzione cardiaca, la somministrazione concomitante di beta-bloccanti e di derivati della diidropiridina (p. es. la nifedipina) deve essere praticata con la dovuta cautela. Occorre prestare attenzione anche quando si usa l'associazione con i cosiddetti antiaritmici di classe I quali la disopiramide e la chinidina, poiché potrebbe verificarsi un potenziamento dell'effetto sul tempo di conduzione atrioventricolare e un effetto inotropo negativo. Qualora si usi contemporaneamente Atenololo/Clortalidone Sandoz e clonidina, la terapia con clonidina deve essere interrotta solo alcuni giorni dopo la cessazione della somministrazione dei beta-bloccanti. I beta-bloccanti possono aggravare il rialzo dei valori pressori dovuto alla sospensione della clonidina. Qualora la clonidina sia sostituta da un beta-bloccante, quest'ultimo deve essere somministrato solo alcuni giorni dopo la cessazione della somministrazione di clonidina. L'effetto di abbassamento della glicemia dovuto all'azione dell'insulina e degli ipoglicemizzanti orali viene aumentato dai beta-bloccanti. Gli anestetici inalatori possono aggravare l'effetto inotropo negativo dei beta-bloccanti. Durante l'uso di anestetici in combinazione con beta-bloccanti occorre usare una particolare attenzione: l'anestesista deve essere informato di tale terapia. Si deve dare la preferenza ad anestetici che presentano la minore attività inotropa negativa. I farmaci antinfiammatori non steroidei possono ridurre l'effetto antiipertensivo dei beta-bloccanti e dei diuretici. L'associazione con i glicosidi cardiaci può portare a dissociazione atrio-ventricolare. L'uso simultaneo di preparazioni al litio e diuretici può ridurre la clearance renale. L’uso concomitante di farmaci simpaticomimetici, come l’adrenalina, può antagonizzare l’effetto dei beta-bloccanti.
L’uso concomitante di diuretici e farmaci anticoagulanti orali può ridurre l’effetto anticoagulante.
Le resine possono ridurre l’assorbimento del clortalidone a causa del loro legame con il clortalidone; pertanto devono essere somministrate 1 ora prima o 4 ore dopo l’assunzione di Atenololo/Clortalidone Sandoz.
L'atenololo passa attraverso la placenta. La concentrazione nel latte materno è tre volte superiore a quella presente nel sangue. I beta-bloccanti possono teoricamente indurre una riduzione della perfusione placentare che può determinare morte intrauterina del feto, parto immaturo o prematuro. Anche durante la gravidanza, il parto o l'allattamento possono verificarsi effetti collaterali (soprattutto bradicardia) a carico del feto o del neonato. Durante il periodo postnatale, il rischio di complicazioni cardiache e polmonari nel neonato è teoricamente aumentato. Durante l'allattamento, nel bambino si trovano solo bassi livelli di atenololo. Comunque, a lungo termine, non si può escludere il manifestarsi di effetti beta-bloccanti nel bambino.
La decisione di usare atenololo - senza aggiunta di clortalidone - durante la gravidanza o l'allattamento può essere fatta solo dopo un'attenta analisi del rapporto rischio-beneficio. Tuttavia, Atenololo/Clortalidone Sandoz non deve essere usato durante la gravidanza o l'allattamento, dal momento che il clortalidone - a causa delle sue proprietà farmacologiche - può causare disturbi della funzione riproduttiva che possono implicare rischi per il feto.
Non sono disponibili dati concernenti gli effetti sulla capacità di guidare. Poiché fra gli effetti collaterali che si possono manifestare sono compresi i capogiri, si deve eventualmente considerare la possibilità di effetti negativi sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
Possono verificarsi i seguenti effetti indesiderati dovuti alla presenza di atenololo:
bradicardia, rallentamento della conduzione AV o aumento di un preesistente blocco AV, ipotensione, insufficienza cardiaca, estremità fredde e cianotiche, sindrome di Raynoud, parestesia delle estremità, peggioramento di preesistente claudicatio intermittens.
Affaticamento, mal di testa, alterazioni della vista, allucinazioni, psicosi, confusione, impotenza, capogiri, disturbi del sonno, depressioni, incubi.
Disturbi gastrointestinali, nausea, vomito, diarrea.
Broncospasmo in pazienti con asma bronchiale o con anamnesi di disturbi asmatici. Reazioni cutanee, in particolar modo rash cutanei. Secchezza agli occhi.
I beta-bloccanti possono mascherare i sintomi di tireotossicosi o di ipoglicemia.
E’ stato osservato un incremento di anticorpi antinucleo, tuttavia non è chiara la rilevanza clinica.
Possono verificarsi i seguenti effetti indesiderati dovuti alla presenza di clortalidone:
Nausea, vomito, diarrea.
Esantema, vasculite necrotica cutanea, necrosi epidermica (sindrome di Lyell).
Edema periorbitale, disturbi della vista (miopia, edema della retina, xantopsia), coma iperosmolare non chetosico, nefrite interstiziale, ipotensione ortostatica, idiosincrasia, disidratazione, raramente impotenza.
Pancreatite emorragica acuta, raramente colestasi o ittero.
Ipercalcemia, iperuricemia, alterazioni del metabolismo glucidico e lipidico, alterazioni degli elettroliti: carenza di potassio, sodio, magnesio, cloro; agranulocitosi, raramente leucopenia.
Sonnolenza, capogiri.
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I più importanti sintomi di un sovradosaggio di beta-bloccanti sono la bradicardia, l'ipotensione, l'insufficienza respiratoria ed il coma. Dopo assunzione di un sovradosaggio è indicato il ricovero presso un'unità di terapia intensiva per il monitoraggio della pressione cardiaca, della frequenza cardiaca e della funzione respiratoria, soprattutto per il fatto che pazienti precedentemente in condizioni apparentemente stabili possono improvvisamente manifestare sintomi in grado di mettere in pericolo la vita del paziente stesso. Per evitare l'assorbimento occorre provocare il vomito o praticare una lavanda gastrica, seguita dalla somministrazione di carbone attivo e lassativi. In caso di ridotto stato di coscienza del paziente, la lavanda gastrica deve essere praticata solo dopo intubazione del paziente stesso, al fine di evitare l'aspirazione del contenuto gastrico. Dal momento che l'atenololo ha un carattere idrofilo, si lega scarsamente alle proteine e presenta un piccolo volume di distribuzione, è da considerare la possibilità di utilizzare l’emodialisi e, se necessario, l’emoperfusione. In caso di diuresi eccessiva, occorre mantenere un corretto bilancio idroelettrolitico. L'ipotensione e lo shock devono essere trattati primariamente per mezzo di sostituti del plasma. In caso di insufficienza respiratoria occorre contrastare l'ipossia (somministrazione di O2 con mascherina/catetere) ed eventualmente intubare precocemente il paziente e sottoporlo a respirazione artificiale. In caso di broncospasmo può essere somministrato un derivato della metilxantina per via endovenosa. In caso di abbassamento della concentrazione di calcio nel siero, si può considerare la somministrazione di ioni calcio onde promuovere la forza di contrazione del muscolo cardiaco. Le convulsioni possono essere trattate con diazepam.
Anche l'ipoglicemia deve essere corretta. L'atropina viene spesso usata in caso di bradicardia, ma in pratica si è rivelata poco efficace: la somministrazione di più di 3 mg complessivi di atropina (per via endovenosa) risulta inutile. Nella bradicardia resistente alla terapia o nel blocco cardiaco totale si deve usare un pacemaker (esterno), anche se l'effetto previsto non è molto significativo. In particolare, sulla base di osservazioni fatte in singoli pazienti, il trattamento può essere seguito dalla somministrazione di glucagone (dose in bolo di 10 mg per via endovenosa, se necessario seguita da un'infusione continua di 1-10 mg/h) e/o di un beta-mimetico per via endovenosa: isoprenalina (si inizia con 5 µg/minuto) o dobutamina (si inizia con 5 µg/kg/minuto). In genere è necessario l'uso di dosaggi elevati (aggiustati sulla base del quadro clinico). Una eventuale caduta della pressione arteriosa indotta dal trattamento (vasodilatazione) può essere risolta con somministrazione di dopamina o noradrenalina.
Atenololo/Clortalidone Sandoz associa le proprietà antiipertensive dell'atenololo (un beta-bloccante cardio selettivo) a quelle diuretiche del clortalidone. L'atenololo è un bloccante selettivo dei recettori beta1-adrenergici senza proprietà intrinseche simpaticomimetiche o di stabilizzazione delle membrane. L'atenololo è un farmaco estremamente idrofilo e attraversa la barriera emato-encefalica solo in misura molto ridotta, comportando così un'incidenza relativamente bassa di effetti collaterali a carico del SNC. Atenololo/Clortalidone Sandoz è indicato per il trattamento di pazienti in cui un beta-bloccante da solo non riesce a ottenere un effetto soddisfacente e per i quali si considera opportuna la concomitante somministrazione di un diuretico. Entrambi i principi attivi hanno una lunga emivita farmacologica così che viene garantito un effetto antiipertensivo per almeno 24 ore. In casi in cui è indicata la terapia in associazione, questo farmaco semplifica il trattamento ed incrementa la compliance del paziente. L'associazione di una bassa dose di un beta-bloccante e di una bassa dose di un diuretico (come nel caso di Atenololo/Clortalidone Sandoz 50/12,5) è particolarmente importante per pazienti anziani in cui le dosi dei singoli principi attivi comunemente somministrate risulterebbero troppo elevate.
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La somministrazione associata di atenololo e clortalidone esercita solo un effetto limitato sulle proprietà farmacocinetiche dei singoli componenti.
Assorbimento e distribuzione
Dopo somministrazione orale vengono assorbiti circa il 50% dell'atenololo e circa il 60% del clortalidone.
In seguito a somministrazione orale ripetuta, il picco delle concentrazioni plasmatiche dell'atenololo e del clortalidone vengono osservate rispettivamente dopo 2-4 ore e dopo 12 ore (per il clortalidone esistono considerevoli variazioni individuali). L'atenololo ha proprietà molto idrofile. Circa il 5% è legato alle proteine plasmatiche e attraversa la barriera emato-encefalica solo in misura molto ridotta. La percentuale di clortalidone legato alle proteine plasmatiche è di circa il 75%. Sia l'atenololo che il clortalidone attraversano la placenta e vengono escreti nel latte materno.
Biotrasformazione ed eliminazione
L'escrezione di entrambe le sostanze avviene principalmente per via renale. Dopo somministrazione orale, l'atenololo viene escreto nelle urine per circa il 50%. L'atenololo viene metabolizzato solo in piccola parte. L'emivita di eliminazione è di circa 6-8 ore. L'emivita di eliminazione media del clortalidone è di 50 ore a causa del forte legame esistente con gli eritrociti. In seguito a somministrazione prolungata, il 30-60% del clortalidone viene escreto nelle urine in forma immodificata. L'eliminazione avviene in piccola parte attraverso metabolismo epatico ed escrezione biliare; non più del 10% viene escreto nelle feci.
Nessun dato.
Magnesio carbonato, amido di mais, gelatina, sodio laurilsolfato, magnesio stearato, idrossipropilmetilcellulosa, polietilenglicole (macrogol 6000), talco, titanio biossido (E171).
Non applicabile.
La validità di Atenololo/Clortalidone Sandoz in blister (PVC/alluminio) è di 5 anni.
La data di scadenza viene indicata sulla confezione dopo la parola "Scade".
Conservare a temperatura non superiore a 25° C nella confezione originale.
Atenololo/Clortalidone Sandoz 50/12,5 mg: 14, 20, 28, 30, 50, 56 e 98 compresse in blister di PVC/alluminio: 10 o 14 compresse per blister a seconda della confezione.
Atenololo/Clortalidone Sandoz 100/25 mg: 14, 20, 28, 30, 50, 56 e 98 compresse in blister di PVC/alluminio 10 o 14 compresse per blister a seconda della confezione.
Vedere "Posologia e modo di somministrazione".
Sandoz Spa – Largo Umberto Boccioni 1 - 21040 Origgio (VA)
Atenololo/Clortalidone Sandoz 50/12,5 mg 14 compresse in blister
A.I.C. n° 033455015/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz / 50/12,5 mg 28 compresse in blister
A.I.C. n° 033455027/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 100/25 mg 14 compresse in blister
A.I.C. n° 033455039/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 100/25 mg 28 compresse in blister
A.I.C. n° 033455041/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 50/12,5 mg 20 compresse in blister
A.I.C. n° 033455054/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 50/12,5 mg 30 compresse in blister
A.I.C. n° 033455066/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 50/12,5 mg 50 compresse in blister
A.I.C. n° 033455078/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 50/12,5 mg 56 compresse in blister
A.I.C. n° 033455080/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 50/12,5 mg 98 compresse in blister
A.I.C. n° 033455092/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 100/25 mg 20 compresse in blister
A.I.C. n° 033455104/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 100/25 mg 30 compresse in blister
A.I.C. n° 033455116/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 100/25 mg 50 compresse in blister
A.I.C. n° 033455128/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 100/25 mg 56 compresse in blister
A.I.C. n° 033455130/MG
Atenololo/Clortalidone Sandoz 100/25 mg 98 compresse in blister
A.I.C. n° 033455142/MG
09.02.2000
Marzo 2004