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AZATIOPRINA WELLCOME 50 mg compresse rivestite con film
Una compressa contiene:
Principio attivo: azatioprina 50 mg
Per gli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Compresse rivestite con film
L'AZATIOPRINA WELLCOME è utilizzata come agente immunosoppressivo ed antimetabolita sia da sola che, più comunemente, in associazione ad altri farmaci (solitamente cortisonici) e tecniche che influenzano la risposta immunitaria.
L'effetto terapeutico può essere evidente solo dopo settimane o mesi e può comportare una riduzione della posologia degli steroidi, così riducendo la tossicità associata agli alti dosaggi e all'uso prolungato dei cortisonici.
L'AZATIOPRINA WELLCOME, in associazione con i cortisonici e/o con altri farmaci e tecniche immunosoppressive, è indicata nel trattamento dei pazienti che hanno ricevuto trapianti d'organo.
L'AZATIOPRINA WELLCOME, sia da sola che più comunemente in associazione con i cortisonici e/o altre tecniche, è stata utilizzata con beneficio clinico, comprendente anche la riduzione della posologia o l'interruzione dei cortisonici, in pazienti affetti dalle seguenti patologie: artrite reumatoide severa, lupus eritematoso sistemico, dermatomiosite, polimiosite, epatite cronica attiva autoimmune, pemfigo volgare, poliarterite nodosa, anemia emolitica autoimmune, porpora trombocitopenica cronica idiopatica refrattaria.
L’AZATIOPRINA WELLCOME è indicata nel trattamento delle forme moderate-gravi delle malattie infiammatorie croniche dell’intestino (malattia di Crohn e colite ulcerosa) nei pazienti nei quali sia richiesta la terapia corticosteroidea per tempi prolungati (pazienti con dipendenza da steroidi), nei pazienti che non tollerano la terapia corticosteroidea, o nei pazienti refrattari agli steroidi o ad altre terapie standard di primo impiego.
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Adulti e bambini
Nei trapianti, a seconda del regime di immunosoppressione adottato, si usa generalmente una dose di carico fino a 5 mg/kg/die per via orale.
La dose di mantenimento varia da 1 a 4 mg/kg/die per via orale, aggiustata a seconda delle esigenze cliniche e della tolleranza ematologica.
La terapia con AZATIOPRINA WELLCOME deve essere continuata indefinitamente, anche a dosi più basse, per evitare il rischio del rigetto del trapianto.
Nelle altre indicazioni in generale la dose iniziale raramente supera i 3 mg/kg/die che può essere ridotta a seconda delle esigenze cliniche (che possono non essere evidenti per settimane o mesi) e della tolleranza ematologica.
Quando la risposta terapeutica è evidente, occorre considerare la possibilità di ridurre la dose di mantenimento al livello di posologia più basso compatibile con il mantenimento della risposta terapeutica. Se non si osserva alcun miglioramento nello stato di salute del paziente nei primi tre mesi, occorre considerare la possibilità di interrompere la terapia con AZATIOPRINA WELLCOME.
Tuttavia, nei pazienti con malattia infiammatoria cronica dell’intestino, deve essere presa in considerazione una durata di trattamento non inferiore ai 4 mesi in quanto una risposta al trattamento può non essere clinicamente evidente prima di tale periodo.
La dose di mantenimento richiesta può variare fra 1 e 3 mg/kg/die, dipendendo dalla patologia in trattamento e dalla risposta individuale del paziente, compresa la tolleranza ematologica.
Anziani
Il rapido metabolismo in vivo dell'azatioprina seguita dalla conseguente fissazione tissutale rendono impossibile correlare i livelli plasmatici del farmaco con la tossicità.
Non ci sono dati specifici riguardanti la tolleranza dell'AZATIOPRINA WELLCOME nei pazienti anziani. Si raccomanda di utilizzare le dosi più basse fra quelle considerate per la terapia degli adulti e dei bambini.
Attenzione particolare deve essere fatta al monitoraggio costante della risposta ematologica e a ridurre la dose di mantenimento al minimo richiesto per ottenere la risposta clinica.
L'AZATIOPRINA WELLCOME è controindicata nei pazienti con ipersensibilità all'azatioprina.
Anche l'ipersensibilità alla 6-mercaptopurina può essere causa di ipersensibilità al farmaco.
Questo medicinale contiene lattosio, in caso di intolleranza ad alcuni zuccheri, contattare il proprio medico curante prima del’assunzione.
La terapia con AZATIOPRINA WELLCOME non dovrebbe essere iniziata in donne in stato di gravidanza.
L'uso di questo farmaco presenta rischi potenziali, pertanto esso non dovrebbe essere usato a meno che il paziente non possa essere adeguatamente controllato per gli effetti tossici durante la terapia.
Durante le prime otto settimane di terapia con AZATIOPRINA WELLCOME si devono eseguire esami emocromocitometrici, inclusa la conta delle piastrine, almeno settimanalmente (e più frequentemente quando vengono utilizzate le alte dosi o in presenza di alterazioni della funzionalità renale od epatica).
La frequenza degli esami emocromocitometrici può essere ridotta nel prosieguo della terapia, ma si raccomanda di effettuarli a intervalli ripetuti distanziati di non più di 3 mesi.
I pazienti a cui viene somministrata l'AZATIOPRINA WELLCOME devono essere istruiti a riferire al proprio medico curante qualsiasi evidenza di infezioni, facilità all'evenienza di emorragie od ematomi od altre manifestazioni che possano essere legate a depressione midollare.
E' impossibile correlare i livelli plasmatici di azatioprina o di 6-mercaptopurina all'efficacia terapeutica o alla tossicità. La conversione metabolica dell'acido 6-tioinosinico in acido 6-tiourico per mezzo dell'enzima xantino-ossidasi non è dipendente da una funzione epatica e/o renale intatte. Ciononostante si raccomanda che la posologia utilizzata in caso di insufficienza epatica e/o renale sia ai livelli minimi terapeutici e che la risposta ematologica venga attentamente controllata. La posologia di mantenimento per la terapia delle malattie epatiche è anch'essa ai livelli minimi terapeutici della posologia considerata per il mantenimento.
Aberrazioni cromosomiche, che possono osservarsi indipendentemente dall'uso dell'AZATIOPRINA WELLCOME, sono state dimostrate sia in trapiantati di sesso maschile che femminile.
Anomalie cromosomiche sono state osservate nei figli di pazienti trapiantati, ma scompaiono nel corso degli anni.
Eccetto che in casi molto eccezionali non sono state rilevate evidenti anomalie fisiche.
Non c'è una chiara evidenza che, alle dosi terapeutiche, l'azatioprina per sé sia cancerogena nell'uomo.
I pazienti immunosoppressi presentano un'aumentata incidenza di linfomi atipici rispetto alla popolazione generale.
I pazienti trapiantati di rene sono esposti ad una maggiore incidenza di tumori cutanei se appartenenti ad alcune aree geografiche.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
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L'attività della xantino-ossidasi è inibita dall'allopurinolo, dall'oxipurinolo e dal tiopurinolo con la conseguenza di un ridotto metabolismo dell'acido 6-tioinosinico biologicamente attivo in acido 6-tiourico biologicamente inattivo. Quando l'allopurinolo, l'oxipurinolo e/o il tiopurinolo sono somministrati in associazione con la 6-mercaptopurina o con l'azatioprina la dose di questi ultimi deve essere ridotta ad un quarto della dose originale.
L'AZATIOPRINA WELLCOME può potenziare il blocco neuromuscolare prodotto dagli agenti depolarizzanti come la succinilcolina e riduce il blocco promosso dai farmaci non depolarizzanti come la tubocurarina. L'AZATIOPRINA WELLCOME deve essere somministrata con cautela nei pazienti a cui sono somministrati, o che sono stati trattati, con altri farmaci mielodepressivi.
Sono state riportate interazioni dell'AZATIOPRINA WELLCOME con la cimetidina, la penicillamina e la furosemide ma il significato clinico e la natura di queste interazioni deve ancora essere definito.
La decisione di continuare o interrompere la terapia con AZATIOPRINA WELLCOME durante la gravidanza, o di interrompere la gravidanza stessa, dipende dalla patologia in trattamento, per cui occorre valutare lo stato di salute della madre e la conseguente necessità di terapia adeguata rispetto ai rischi che può correre il feto.
Come regola generale la terapia con AZATIOPRINA WELLCOME non dovrebbe essere intrapresa nelle donne in gravidanza.
L'azatioprina e/o i suoi metaboliti sono stati rinvenuti in basse concentrazioni nel sangue fetale e nel liquido amniotico.
La possibilità peraltro rara di rilevare nel neonato leucopenia e/o piastrinopenia che possono non essere clinicamente evidenti può essere prevenuta riducendo il dosaggio dell'AZATIOPRINA WELLCOME nella madre, alla 32^ settimana di gestazione se la conta dei leucociti materni è uguale o inferiore a 8,6 x 109/l.
Studi effettuati su ratti, topi e conigli in gravidanza, utilizzando l'azatioprina alla dose di 5-15 mg/kg/die per tutto il periodo dell'organogenesi, hanno rilevato anomalie fetali di vario grado. Nel coniglio la teratogenicità è risultata evidente alle dosi di 10 mg/kg/die.
Dati epidemiologici nell'uomo dimostrano che l'incidenza di anomalie congenite nella prole di madri trapiantate è simile a quella della popolazione generale.
L'azatioprina e/o i suoi metaboliti non sono stati rilevati nel latte di madri in terapia con AZATIOPRINA WELLCOME. La ripresa di una funzionalità renale normale in pazienti sottoposti a trapianto renale in terapia con AZATIOPRINA WELLCOME si è accompagnata ad aumentata fertilità sia nei pazienti di sesso maschile che di sesso femminile.
Non sono noti effetti negativi dell'AZATIOPRINA WELLCOME sulla capacità di guidare e sull'uso di macchinari.
Sono state descritte occasionalmente alcune sindromi cliniche, probabilmente conseguenti a reazioni di ipersensibilità. Esse comprendono malessere generale, vertigini, vomito, febbre, brividi, mialgie, artralgie, alterazioni della funzionalità epatica, ittero colestatico, pancreatite, disritmia cardiaca ed ipotensione. In molti casi la ripresa del trattamento con AZATIOPRINA WELLCOME ha confermato l'evenienza di tali effetti indesiderati.
La pancreatite è stata osservata in una bassa percentuale di pazienti in terapia con AZATIOPRINA WELLCOME, in particolare in quelli sottoposti a trapianto renale o in coloro affetti da malattie infiammatorie intestinali. E' difficile correlare l'evenienza della pancreatite con la somministrazione di un solo farmaco, sebbene la ripresa del trattamento con AZATIOPRINA WELLCOME abbia confermato l'osservazione.
E' stato suggerito che sia la componente imidazolica del farmaco a causare questi eventi correlabili a reazioni da ipersensibilità mentre la 6-mercaptopurina sarebbe responsabile della colestasi. L'immediata sospensione dell'azatioprina e l'opportuna terapia di sostegno nella gran parte dei casi risolvono l'evento patologico. Molto raramente sono stati descritti decessi ma in pazienti con altre patologie concomitanti.
L'AZATIOPRINA WELLCOME dovrebbe essere definitivamente sospesa all'insorgenza di queste sindromi cliniche. L'uso terapeutico dell'AZATIOPRINA WELLCOME è associato ad un aumento del volume corpuscolare medio e della concentrazione emoglobinica dei globuli rossi, evento reversibile e dipendente dalla posologia. Sono state riportate alterazioni megaloblastiche a carico del midollo osseo, ma sono assai rare l'anemia megaloblastica grave o l'aplasia della serie eritroide.
L'uso terapeutico dell'AZATIOPRINA WELLCOME è associato ad una riduzione del numero dei globuli bianchi circolanti, dei granulociti e dei linfociti, ma è reversibile e dipendente dalla posologia. Questi eventi sono stati anche presi a riferimento per valutare la risposta del paziente.
L'uso terapeutico dell'AZATIOPRINA WELLCOME è associato a depressione midollare più frequentemente in forma di leucopenia, meno frequentemente di piastrinopenia, anch'essa generalmente reversibile e dipendente dalla posologia.
La mancata riduzione della posologia dell'AZATIOPRINA WELLCOME in presenza di concomitante terapia con allopurinolo può conseguire in una grave depressione midollare con pancitopenia.
Alopecia è stata descritta nel 50% dei pazienti sottoposti a trapianto renale in trattamento con AZATIOPRINA WELLCOME in associazione a cortisonici, ma non sembra essere evenienza rilevante quando l'AZATIOPRINA WELLCOME è utilizzata in altre condizioni patologiche. E' comunque reversibile nell'80% dei casi anche se si continua la terapia immunosoppressiva.
I pazienti sottoposti a trapianti di organo in trattamento con AZATIOPRINA WELLCOME in associazione a cortisonici hanno dimostrato un'aumentata suscettibilità ad infezioni virali, fungine e batteriche, sia a carico del distretto cutaneo che in altri distretti corporei. La terapia con AZATIOPRINA WELLCOME in altre patologie non sembra causare un'aumentata suscettibilità a queste infezioni.
Una bassa percentuale di pazienti riferisce nausea dopo la terapia con AZATIOPRINA WELLCOME. Questa sembra diminuire se le compresse sono assunte dopo i pasti.
Complicanze gravi, quali la perforazione intestinale, sono state descritte in pazienti trapiantati e sembrano essere in relazione agli alti dosaggi dei cortisonici piuttosto che all'azatioprina in quanto tale.
Sono state descritte, molto raramente, delle polmoniti reversibili.
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I principali segni del sovradosaggio sono le infezioni opportunistiche, le ulcerazioni a carico del faringe, la facilità dell'evenienza di emorragie ed ematomi, conseguenti alla depressione midollare che dovrebbe essere massima dopo 9-14 giorni. Questi segni sono più frequenti nel caso di sovradosaggio cronico, piuttosto che a seguito di un unico caso di sovradosaggio. Sono stati descritti casi di assunzione di 0,5-0,7 grammi di AZATIOPRINA WELLCOME in una sola occasione senza effetti collaterali rilevanti.
Il trattamento è sintomatico e può essere opportuno effettuare una lavanda gastrica.
L'azatioprina è dializzabile ma questa procedura è di dubbia efficacia dato il rapido metabolismo del farmaco ed il rapido ingresso nelle cellule.
Categoria farmacoterapeutica: Altre sostanze ad azione immunosoppressiva. Codice ATC: L04AX01
L'azatioprina è un derivato della 6-mercaptopurina in cui un anello imidazolico sostituisce l'idrogeno del gruppo sulfidrilico. L'attività immunosoppressiva dell'azatioprina è stata ampiamente dimostrata da numerosi studi sia sull'animale che sull'uomo.
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Usando azatioprina marcata i picchi di radioattività si raggiungono tra le 2 e le 4 ore, e l'emivita risulta variabile da 4,5 a 6 ore.
I livelli di radioattività diminuiscono molto più lentamente dopo 6-10 ore. L'azatioprina è ben assorbita a livello intestinale: il 50% della dose è rilevabile nelle urine delle 24 ore.
Quando si usa azatioprina marcata con C14 solo il 20% della dose viene ritrovata nelle urine. Ciò indica che la parte metil-nitroimidazolica della molecola ha un'emivita più lunga della parte purinica. La azatioprina è ampiamente metabolizzata in vitro e trasformata in 6-mercaptopurina e nei suoi derivati, specie quelli ossidati e metilati.
La DL50 dopo somministrazione orale è di 2500 mg/kg nel topo e di 400 mg/kg nel ratto.
Dosi singole di farmaco risultano relativamente non tossiche ma dosi ripetute hanno mostrato di aumentare notevolmente la tossicità. Anche a dosi tossiche l'effetto letale è ritardato nel tempo. Il principale effetto tossico è la depressione midollare.
Dopo somministrazione cronica gli effetti sono riscontrabili anche a livello dei tessuti linfoidi.
Il cane sembra più sensibile dei roditori all'effetto tossico dell'azatioprina.
Dopo dosi di 10 mg/kg per 10 giorni si osserva morte per agranulocitosi.
Compresse rivestite con film 50 mg:
Eccipienti: lattosio monoidrato, amido di mais, amido di mais pregelatinizzato, magnesio stearato, acido stearico. Rivestimento: ipromellosa, macrogol 400.
Non sono note incompatibilità con altri farmaci.
5 anni.
Non conservare al di sopra di 25°C. Conservare nella confezione originale.
Blister opaco PVC/Al da 50 compresse rivestite con film.
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THE WELLCOME FOUNDATION LTD. - Greenford - Gran Bretagna
Rappresentante legale e di vendita: GlaxoSmithKline S.p.A. – Via A. Fleming, 2 - Verona
50 compresse rivestite con film 50 mg A.I.C. 020957039
Maggio 2000
Maggio 2004