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AZITROMICINA EG 500 mg
Compresse rivestite con film da 500 mg
1 compressa rivestita con film contiene azitromicina monoidrato equivalente a 500 mg di azitromicina
Per gli eccipienti, vedere paragrafo 6.1
Compressa rivestita con film.
Compresse rivestite con film da 500 mg: compresse rivestite con film, oblunghe, di colore da bianco a crema con profonda incisione su un lato e tacca sull’altro lato.
AZITROMICINA EG può essere utilizzata in situazioni in cui i microrganismi sensibili all’azitromicina hanno causato:
- infezioni delle vie respiratorie superiori: sinusite, faringite, tonsillite (vedere paragrafo 4.4)
- otite media acuta
- infezioni delle vie respiratorie inferiori: bronchite acuta e polmonite acquisita in comunità di grado da lieve a moderato
- infezioni della cute e dei tessuti molli
- uretrite e cervicite non complicate causate da Chlamydia trachomatis (vedere paragrafo 4.4)
Si tengano in considerazione le linee guida ufficiali circa l’appropriato utilizzo di agenti antibatterici.
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AZITROMICINA EG deve essere somministrata come dose singola giornaliera. Le compresse possono essere assunte con il cibo.
Adulti
Nelle uretriti e cerviciti non complicate causate da Chlamydia trachomatis il dosaggio è di 1000 mg in singola somministrazione per via orale.
Per tutte le altre indicazioni la dose è di 1500 mg da somministrare in dosi da 500 mg/die per tre giorni consecutivi. In alternativa la stessa dose totale (1500 mg) può essere somministrata nell’arco di 5 giorni iniziando con 500 mg il primo giorno e procedendo con 250 mg dal secondo al quinto giorno.
Pazienti anziani
Il medesimo schema posologico adottato per i pazienti più giovani può essere applicato ai pazienti anziani.
Bambini
AZITROMICINA EG compresse deve essere somministrata solo a bambini con peso superiore a 45 Kg quando deve essere usato lo stesso dosaggio dell’adulto. Per bambini con peso inferiore a 45 kg sono disponibili altre forme farmaceutiche di azitromicina, come le sospensioni.
Pazienti con compromissione della funzionalità renale
Non si rende necessario un aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (GFR 10-80 ml/min) (vedere paragrafo 4.4).
Pazienti con compromissione della funzionalità epatica
Non si rende necessario un aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (vedere paragrafo 4.4).
L’impiego di azitromicina è controindicato nei pazienti ipersensibili all’azitromicina, ad altri antibiotici macrolidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti (vedere paragrafo 4.4).
Sono state riportate raramente reazioni allergiche gravi, inclusi angioedema e anafilassi (raramente fatale). Alcune di queste reazioni con azitromicina hanno causato sintomi ripetuti e richiedono l’instaurarsi di un periodo di osservazione e di un trattamento prolungato.
AZITROMICINA EG contiene lecitina di soia che potrebbe essere una fonte di proteina della soia e per questo motivo non deve essere assunta da pazienti allergici alla soia o alle arachidi a causa del rischio che si sviluppino reazioni di ipersensibilità.
Si raccomanda il monitoraggio per l’individuazione di segni di superinfezione con organismi non-sensibili, inclusi i funghi.
È stata segnalata la comparsa di colite pseudomembranosa con l’uso di antibiotici macrolidi. Pertanto, questa diagnosi deve essere considerata in pazienti che manifestano diarrea dopo aver iniziato il trattamento con azitromicina. In caso di colite pseudomembranosa indotta da azitromicina è controindicato l’impiego degli anti-peristaltici.
Non vi è esperienza circa la sicurezza e l’efficacia della somministrazione a lungo termine di azitromicina per le indicazioni sopra menzionate. In caso di recidive a rapida insorgenza si consideri un trattamento con altri antibatterici.
A causa della teorica possibilità che si verifichi ergotismo, si sconsiglia la co-somministrazione di azitromicina e derivati dell’ergotamina (vedere paragrafo 4.5).
Durante il trattamento con altri macrolidi è stato osservato un prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT con conseguente rischio di aritmia cardiaca e torsione di punta. La possibilità che si verifichi un effetto simile con l’azitromicina in pazienti ad elevato rischio di prolungata ripolarizzazione cardiaca non può essere completamente esclusa. Per questa ragione l’azitromicina non deve essere somministrata:
- a pazienti con prolungamento QT congenito o acquisito e documentato
- con altre sostanze attive che prolungano l’intervallo QT come gli antiaritmici delle classi IA e III, cisapride e terfenadina
- a pazienti con disturbi elettrolitici, soprattutto nei casi di ipopotassiemia e ipomagnesiemia
- a pazienti con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o grave insufficienza cardiaca.
L’azitromicina non è la sostanza di prima scelta per il trattamento di faringite e tonsillite causate da Streptococcus piogenes. Per quest’ultima indicazione e per la profilassi della febbre reumatica acuta il trattamento di elezione è rappresentato dalla penicillina.
In caso di malattie sessualmente trasmesse è necessario escludere una infezione concomitante da T. pallidum.
Utilizzo in caso di compromissione della funzionalità renale
Non si rende necessario l’aggiustamento posologico nei pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (GFR 10-80 ml/min). Si raccomanda prudenza nei pazienti con compromissione renale di grado severo (GFR < 10 ml/min) a causa di un possibile aumento dell’esposizione sistemica (vedere paragrafo 5.2).
Utilizzo in caso di compromissione della funzionalità epatica
Dato che l’azitromicina viene metabolizzata nel fegato e viene escreta attraverso la bile, il farmaco non deve essere somministrato a pazienti affetti da danno epatico di grado severo. Non sono stati condotti studi relativamente al trattamento di tali pazienti con azitromicina. In caso di insorgenza di insufficienza epatica di grado severo è necessario interrompere la terapia con azitromicina.
L’azitromicina deve essere somministrata con cautela a pazienti affetti da disturbi neurologici o psichiatrici.
L’azitromicina non è indicata per il trattamento di ustioni infette.
L’azitromicina, sotto forma di compresse rivestite con film, non è adatta per il trattamento di infezioni gravi che necessitano una rapida e alta concentrazione di antibiotico nel sangue.
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Teofillina
Studi di farmacocinetica su volontari sani non hanno evidenziato alcuna interazione tra azitromicina e teofillina quando le due sostanze sono state somministrate contemporaneamente. Dato che sono state segnalate interazioni di altri macrolidi con la teofillina, i segni di un aumento dei livelli di teofillina devono essere monitorati con cura.
Anticoagulanti orali di tipo cumarinico
È stato segnalato un potenziamento della tendenza al sanguinamento a seguito della somministrazione concomitante di azitromicina e di warfarin o di anticoagulanti orali di tipo cumarinico. Si consiglia di rivalutare la frequenza con cui monitorare il tempo di protrombina.
Carbamazepina
Nell’ambito di uno studio di interazione farmacocinetica su volontari sani non è stato riscontrato alcun effetto significativo nella farmacocinetica della carbamazepina o del suo metabolita attivo.
Derivati dell’ergotamina
Nei pazienti in trattamento con derivati dell’ergotamina, la somminstrazione concomitante di alcuni antibiotici macrolidi può indurre lo sviluppo di ergotismo. Non sono disponibili informazioni circa la possibilità di interazione tra i derivati dell’ergotamina e l’azitromicina. A causa della teorica possibilità che si verifichi ergotismo, si sconsiglia la co-somministrazione di azitromicina e derivati dell’ergotamina.
Ciclosporina
Non sono stati svolti studi clinici o farmacocinetici su possibili interazioni tra azitromicina e ciclosporina; l’uso concomitante di questi due farmaci dovrà quindi avvenire solo dopo attenta valutazione della situazione terapeutica. Se la co-somministrazione viene ritenuta opportuna, si consiglia un attento monitoraggio delle concentrazioni di ciclosporina e un adeguato aggiustamento del dosaggio.
Digossina
È noto che alcuni macrolidi limitano il metabolismo della digossina (nell’intestino). È quindi opportuno considerare la possibilità che pazienti trattati simultaneamente con azitromicina e digossina manifestino un incremento delle concentrazioni di digossina, ragion per cui i livelli di digossina devono essere monitorati.
Antiacidi
Nell’ambito di uno studio farmacocinetico sull’effetto dell’assunzione contemporanea di antiacidi e azitromicina, non è stato osservato alcun cambiamento complessivo nella biodisponibilità, nonostante il picco di concentrazione sierica dell’azitromicina sia diminuito del 30%. Si raccomanda di assumere l’azitromicina almeno un’ora prima o due ore dopo la somministrazione degli antiacidi.
Trimetoprim/sulfametoxazolo
La somministrazione concomitante di trimetroprim/sulfametoxazolo (160 mg/800 mg) per 7 giorni con 1200 mg di azitromicina al settimo giorno non ha influenzato significativamente i picchi di concentrazione, l’esposizione totale o l’escrezione renale del trimetoprim o del sulfametoxazolo. Le concentrazioni sieriche dell’azitromicina erano simili a quelle viste in altri studi.
Fluconazolo
La co-somministrazione di azitromicina in dose singola da 1200 mg non ha alterato la farmacocinetica di una dose singola di fluconazolo da 800 mg. Dopo somministrazione concomitante di fluconazolo, l’esposizione totale e l’emivita dell’azitromicina sono rimasti invariati, anche se è stata osservata una diminuzione non significativa dal punto di vista clinico nella Cmax (18%) dell’azitromicina.
Zidovudina
La somministrazione di dosi singole da 1000 mg e di dosi ripetute da 600 mg o 1200 mg di azitromicina non ha influenzato la farmacocinetica plasmatica o l’escrezione urinaria della zidovudina o del suo metabolita glucuronide. Tuttavia, la somministrazione di azitromicina ha determinato un aumento delle concentrazioni della zidovudina fosforilata, suo metabolita clinicamente attivo, nelle cellule periferiche mononucleate.
L’importanza clinica di questo dato non è chiara, ma può comunque costituire un beneficio per il paziente.
Terfenadina
L’azitromicina non influenza la farmacocinetica della terfenadina somministrata ogni 12 ore alla dose raccomandata di 60 mg. L’aggiunta di azitromicina non ha determinato un’alterazione significativa nella ripolarizzazione cardiaca (intervallo QT) misurata in un dosaggio di terfenadina allo stato stazionario.
Cisapride
La cisapride viene metabolizzata nel fegato dall’enzima CYP3A4. Dato che i macrolidi inibiscono questo enzima, la somministrazione concomitante di cisapride può comportare un aumento del prolungamento dell’intervallo QT, delle aritmie ventricolari e delle torsioni di punta.
Didanosina
Dosaggi giornalieri di 1200 mg di azitromicina somministrati contemporaneamente a didanosina in 6 volontari non hanno influenzato la farmacocinetica della didanosina in comparazione al placebo.
Rifabutina
La somministrazione concomitante di azitromicina e rifabutina non ha influenzato le concentrazioni sieriche dei due farmaci. È stata osservata neutropenia in pazienti trattati contemporaneamente con azitromicina e rifabutina. Sebbene la comparsa di neutropenia sia stata associata all’uso di rifabutina non è stata stabilita una relazione causale con la combinazione con azitromicina.
Astemizolo, triazolam, midazolam, alfentanil
Non sono disponibili dati circa le interazioni con astemizolo, triazolam, midazolam o alfentanil. Si richiede cautela durante l’uso concomitante di queste sostanze con l’azitromicina dato che è stato descritto il potenziamento dell’effettodurante l’uso contemporaneo dell’antibiotico macrolide eritromicina.
Inibitori della proteasi
La somministrazione concomitante di una dose singola di azitromicina da 1200 mg non ha influenzato in modo significativo la farmacocinetica dell’indinavir somministrato in dosi da 800 mg tre volte al giorno per 5 giorni.
Gravidanza
Non sono stati condotti studi adeguati e ben controllati su donne in gravidanza. Studi di riproduzione animale hanno dimostrato che l’azitromicina attraversa la placenta. In studi di riproduzione nei ratti non sono stati osservati effetti teratogeni (vedere paragrafo successivo 5.3). Non è stata confermata la sicurezza d’impiego dell’azitromicina durante la gravidanza. L’utilizzo di azitromicina durante la gravidanza deve essere quindi riservato ai casi che pongono a rischio per la vita.
Allattamento
L’azitromicina viene escreta nel latte materno. Non è noto se l’azitromicina può causare effetti avversi nel bambino allattato al seno. Si consiglia pertanto di sospendere l’allattamento durante il trattamento. Il bambino allattato al seno può manifestare tra l’altro diarrea, infezioni micotiche delle mucose e sensibilizzazione. Si raccomanda di non allattare durante e fino a due giorni dopo la sospensione del trattamento. Dopodiché è possibile ricominciare ad allattare.
Non sono stati condotti studi relativamente alla capacità di guidare veicoli e sull’utilizzo di macchinari. Si deve comunque tenere presente la possibilità che possano manifestarsi effetti indesiderati come vertigini e convulsioni durante lo svolgimento di queste attività.
In questo paragrafo gli effetti indesiderati vengono definiti come segue: Molto comune (>1/10); comune (>1/100, <1/10); non comune (>1/1.000, <1/100); raro (>1/10.000, <1/1,000); molto raro (<1/10.000), incluse le segnalazioni isolate.
Nell’ambito degli studi clinici, circa il 13% dei pazienti ha manifestato effetti indesiderati. I disturbi gastrointestinali (approssimativamente 10%) si sono manifestati con maggiore frequenza.
Infezioni e infestazioni
Non comune: vaginite.
Raro: candidosi.
Patologie del sistema emolinfopoietico
Raro: trombocitopenia, anemia emolitica.
In studi clinici sono stati occasionalmente riscontrati episodi transitori di lieve neutropenia, sebbene non sia stata confermata una relazione causale con l’azitromicina.
Disturbi del sistema immunitario
Raro: anafilassi, incluso edema (raramente fatale) (vedere paragrafo 4.4).
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
Non comune: anoressia.
Disturbi psichiatrici
Raro: reazioni aggressive, agitazione, ansia, nervosismo, depersonalizzazione, nei pazienti anziani può manifestarsi delirio.
Patologie del sistema nervoso
Non comune: capogiri/vertigini, convulsioni, cefalea, sonnolenza, alterazione del senso dell’odorato e/o del gusto.
Raro: parestesia, sincope, insonnia, iperattività.
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Raro: alterazione della funzionalità uditiva.
Nel corso di studi sperimentali condotti con dosaggi molto elevati e per periodi prolungati sono stati osservati episodi di alterazione della funzionalità uditiva, inclusi sordità e/o tinnito. In base alle informazioni relative al decorso dei pazienti è stato comunque constatato che nella maggior parte dei casi si è trattato di episodi reversibili.
Patologie cardiache
Raro: palpitazioni, aritmia (inclusa tachicardia ventricolare). Sussiste un rischio potenziale di prolungamento QT e torsione di punta, soprattutto in pazienti soggetti a queste condizioni.
Patologie gastrointestinali
Comune: nausea, diarrea, disturbi addominali (dolori/crampi), vomito.
Non comune: feci molli (conseguenti a disidratazione infrequente), flatulenza, dispepsia.
Raro: costipazione, colite pseudomembranosa, pancreatite, scolorimento dei denti, scolorimento della lingua.
Patologie epatobiliari
Raro: alterazione dei valori dei test di funzionalità epatica, epatite, ittero colestatico, rari casi di necrosi epatica ed insufficienza epatica, che hanno in rari casi provocato la morte del paziente.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune: rash, prurito.
Raro: edema angioneurotico, orticaria, fotosensibilità, eritema multiforme, Sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
Non comune: artralgia.
Patologie renali ed urinarie
Raro: nefrite interstiziale, insufficienza renale acuta.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Raro: astenia, affaticamento, malessere.
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Gli eventi avversi verificatisi con dosi superiori a quelle consigliate sono stati simili a quelli registrati con dosi normali. I sintomi tipici di un sovradosaggio con antibiotici macrolidi includono: perdita reversibile dell’udito, nausea di grado severo, vomito e diarrea. In caso di sovradosaggio sono indicate la lavanda gastrica e le misure generali di supporto.
Categoria farmacoterapeutica: agenti antibatterici per uso sistemico, macrolidi. Codice ATC: J01FA10 L’azitromicina è un azalide derivato dalla classe degli antibiotici macrolidi.
L’azitromicina esplica la sua attività inibendo la sintesi proteica batterica mediante legame con la subunità ribosomiale 50s e prevenendo la traslocazione peptidica. L’azitromicina è solitamente batteriostatica. Tuttavia, ad alte concentrazioni, l’azitromicina può svolgere un’attività battericida nei confronti di microrganismi selezionati. L’azitromicina è attiva contro molti batteri Gram-positivi e Gram-negativi aerobi ed anaerobi come pure contro patogeni batterici come Mycobacterium avium complex, Mycoplasma spp., Borrelia burgdorferi, Chlamydia spp. e Campylobacter spp. Inoltre l’azitromicina dimostra attività contro microrganismi protozoici come il Toxoplasma gondii.
Valori soglia
In base al NCCLS (National Committee on Clinical Laboratory Standards) nel 2001 sono stati definiti per l’azitromicina i seguenti valori soglia:
• sensibili a 2 mcg/ml; sensibilità intermedia a 4 mcg/ml; resistenti a ≥ 8 mcg/ml.
• Haemophilus spp.: sensibile a ≤ 4 g/ml
• Streptococcus pneumoniae e Streptococcus pyogenes: sensibili a ≤ 0.5 mcg/ml; sensibilità intermedia a 1 mcg/ml; resistenti a ≥ 2 mcg/ml
Al momento non sono disponibili valori soglia raccomandati dal NCCLS per Enterobacteriaceae, Neisseria gonorrhoeae, Moraxella catarrhalis e Mycobacterium avium complex.
Sensibilità
La prevalenza di resistenza acquisita può variare geograficamente e nel tempo per le specie selezionate ed è auspicabile avere informazioni locali sulla resistenza, soprattutto quando si trattano infezioni gravi. Quando necessario, si deve richiedere il parere di un esperto, nei casi in cui la prevalenza locale di resistenza è tale che l’utilità della sostanza in almeno alcuni tipi di infezione è dubbia.
Specie | Intervallo di resistenza acquisita (%) |
Specie comunemente sensibili |
Batteri aerobi gram-positivi |
Corynebacterium diphteriae | - |
Listeria spp. | - |
Staphylococcus aureus sensibile alla meticillina | 0-19 |
Coagulase-neg. staphylococci sensibile alla meticillina | - |
Streptococcus pneumoniae | 5-37 |
sensibile all’eritromicina | - |
sensibile alla penicillina | 3-23 |
Streptococcus pyogenes | 0-43 |
sensibile all’eritromicina | 21 |
Streptococchi del gruppo viridans | 20-32 |
Aerobi gram-negativi |
Bordetella pertussis | - |
Escherichia coli - ETEC | - |
Escherichia coli - EAEC | - |
Haemophilus influenzae | 0-2 |
Haemophilus ducreyi | - |
Legionella spp. | - |
Moraxella catarrhalis | 0-2 |
sensibile all’eritromicina | - |
sensibile in modo intermedio all’eritromicina | - |
Neisseria gonorrhoeae | 0 |
Pasteurella multocida | - |
Batteri anaerobi |
Clostridium perfringens | - |
Fusobacterium spp. | - |
Prevotella spp. | - |
Porphyromonas spp. | - |
Propionibacterium spp. | - |
Altri microrganismi |
Borrelia burgdorferi | - |
Chlamydia pneumoniae | - |
Chlamydia trachomatis | - |
Helicobacter pylori | - |
Mycobacterium avium complex | - |
Mycoplasma pneumoniae | - |
Ureaplasma urelyticum | - |
Specie per cui la resistenza acquisita può costituire un problema |
Aerobi gram-positivi |
Streptococcus pneumoniae | 20-62 |
sensibile in modo intermedio alla penicillina resistente alla penicillina | 23-78 |
sensibile in modo intermedio all’eritromicina | - |
Streptococcus pyogenes sensibile in modo intermedio all’eritromicina | - |
Streptococchi del gruppo viridans sensibile in modo intermedio alla penicillina | - |
Aerobi gram-negativi |
Moraxella catarrhalis resistenti all’eritromicina |
Anaerobi |
Peptostreptococcus spp. | - |
Organismi intrinsecamente resistenti |
Aerobi gram-positivi |
Corynebacterium spp. | - |
Enterococcus spp. | - |
Staphylococci MRSA, MRSE | Resistenti |
Streptococcus pneumoniae | |
resistenti all’eritromicina | - |
resistente alla penicillina e all’eritromicina | - |
Streptococcus pyogenes resistenti all’eritromicina | - |
Streptococchi del gruppo viridans | |
resistente alla penicillina | - |
resistenti all’eritromicina | - |
Aerobi gram-negativi |
Pseudomonas aeruginosa | - |
Anaerobi |
Bacteriodi del gruppo fragilis | - |
Altre informazioni
Le procedure diagnostiche al momento disponibili in vitro per determinare la sensibilità dei microrganismi Mycobacterium avium complex (MAC) non sono generalmente accettate e validate. Gli streptococchi e gli stafilococchi resistenti all’eritromicina sono anche resistenti all’azitromicina. Tra claritromicina e azitromicina si verifica una resistenza crociata ai microrganismi Mycobacterium avium complex.
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Assorbimento
Dopo somministrazione orale, la biodisponibilità dell’azitromicina è di circa il 37%. I livelli plasmatici di picco vengono raggiunti 2-3 ore dopo la somministrazione (Cmax dopo una dose singola orale di 500 mg era circa 0,4 mg/l).
Distribuzione
Gli studi di cinetica hanno dimostrato livelli tissutali di azitromicina considerevolmente più elevati rispetto a quelli plasmatici (fino a 50 volte la massima concentrazione osservata nel plasma), indicando così che la sostanza è altamente legata ai tessuti (volume di distribuzione allo stato stazionario approssimativamente di 31 l/kg). Le concentrazioni negli organi bersaglio quali il polmone, le tonsille e la prostata eccedono le MIC90 per probabili patogeni dopo la somministrazione di 500 mg in dose singola.
In studi sperimentali in-vitro ed in-vivo l’azitromicina si accumula nei fagociti ed il suo rilascio avviene per mezzo di fagociti attivati. Nei modelli animali questo processo sembra contribuire all’accumulo dell’azitromicina nei tessuti. Il legame dell’azitromicina alle proteine nel siero può variare da 50% a 0.05 mg/l fino a 12% a 0.5 mg/l a seconda della concentrazione sierica.
Escrezione
Il tempo di emivita plasmatica terminale riflette il tempo di emivita di deplezione tissutale (da 2 a 4 giorni). Circa il 12% di una dose di azitromicina somministrata per via intravenosa viene eliminata nelle urine in forma immodificata nell’arco di 3 giorni; la proporzione maggiore si riscontra nelle prime 24 ore. L’escrezione biliare dell’azitromicina, per lo più in forma immodificata, rappresenta la principale via di eliminazione. I metaboliti identificati (formati mediante processi di N- e O-demetilazione, mediante idrossilazione della desosamina e degli anelli agliconici e mediante scissione dei cladinosio-coniugati) sono microbiologicamente inattivi.
In volontari anziani (>65 anni), sono stati osservati dopo un ciclo di 5 giorni valori di AUC leggermente più alti (29%) rispetto ai volontari più giovani (<45 anni). Queste differenze non sono comunque considerate clinicamente rilevanti e non si raccomanda pertanto alcun aggiustamento posologico.
Farmacocinetica in popolazioni speciali
Insufficienza renale
A seguito della somministrazione di una singola dose orale di 1 g di azitromicina, i valori medi di Cmax e AUC0-120 sono aumentati del 5,1% e 4,2%, rispettivamente, in soggetti con compromissione renale da lieve a moderata (velocità di filtrazione glomerulare di 10-80 ml/min) rispetto a pazienti con funzione renale normale (GFR > 80ml/min). In soggetti con compromissione renale di grado severo i valori medi di Cmax e AUC0-120 sono aumentati del 61% e 35%, rispettivamente, rispetto al normale.
Insufficienza epatica
In pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata non vi è evidenza di marcata alterazione della farmacocinetica sierica dell’azitromicina rispetto ai pazienti con funzione epatica normale. In questi pazienti il recupero dell’azitromicina nelle urine sembra aumentare, forse a compensazione della ridotta clearance epatica.
Pazienti anziani
La farmacocinetica dell’azitromicina negli uomini anziani era simile a quella degli adulti giovani; nelle pazienti anziane non si è comunque verificato alcun accumulo significativo, nonostante siano state osservate concentrazioni di picco più alte (con aumenti del 30-50%).
Neonati, lattanti, bambini e adolescenti
È stata studiata la farmacocinetica in bambini dai 4 mesi ai 15 anni che assumevano capsule, granulato o sospensione. La somministrazione di 10 mg/kg al primo giorno, seguita da 5 mg/kg nei 4 giorni successivi ha determinato una Cmax leggermente più bassa rispetto a quella degli adulti con 224 mcg/l in bambini di età tra 0,6 e 5 anni e dopo 3 giorni di dosaggio e 383 mcg/l in quelli di età tra i 6 e i 15 anni. La t½ di 36h nei bambini più vecchi si collocava nell’intervallo atteso per gli adulti.
In sperimentazioni su animali ad alto dosaggio è stato trovato che l’azitromicina somministrata a dosi 40 volte maggiori rispetto alle dosi cliniche causa fosfolipidosi reversibile,in genere non correlato a nessun reale effetto tossicologico. Non vi sono prove che questo abbia rilevanza nel normale utilizzo dell’azitromicina nell’uomo.
Potenziale carcinogenico
Non sono stati condotti studi a lungo termine su animali volti a stabilire la possibile cancerogenicità del prodotto.
Potenziale mutageno
L’azitromicina non ha mostrato di possedere potenziale mutagenico nei normali test di laboratorio: test del linfoma di topo, test di attività clastogenica nel linfocita umano e test di attività clastogenica nel midollo osseo del topo.
Tossicità riproduttiva
Negli studi di embriotossicità condotti su topi e ratti non sono stati osservati effetti teratogeni. La somministrazione di 100-200 mg/kg/peso corporeo/die di azitromicina nei ratti ha comportato un leggero ritardo nell’ossificazione del feto e un lieve aumento di peso della madre. In studi pre- e post-natali sui ratti dopo somministrazione di 50 mg/kg/die o più di azitromicina sono stati osservati leggeri ritardi.
Nucleo
Cellulosa microcristallina
Amido di mais pregelatinizzato
Carbossimetilamido sodico
Silice colloidale anidra
Sodio laurilsolfato
Magnesio stearato
Rivestimento
Polivinile alcool
Titanio diossido (E 171)
Talco
Lecitina di soia
Gomma xantana
Non pertinente.
3 anni.
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
Blister in PVC/PVDC/Alluminio.
Confezioni da 500 mg: 2, 3, 6, 12, 24, 30, 50, e 100 compresse rivestite con film.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
EG S.p.A. Via D. Scarlatti, 31 -20124 Milano
AZITROMICINA EG 500 mg compresse rivestite con film, 3 cpr riv - AIC n. 037495025/M
AZITROMICINA EG 500 mg compresse rivestite con film, 2 cpr riv
AZITROMICINA EG 500 mg compresse rivestite con film, 6 cpr riv
AZITROMICINA EG 500 mg compresse rivestite con film,12 cpr riv
AZITROMICINA EG 500 mg compresse rivestite con film, 24 cpr riv
AZITROMICINA EG 500 mg compresse rivestite con film,30 cpr riv
AZITROMICINA EG 500 mg compresse rivestite con film,50 cpr riv
AZITROMICINA EG 500 mg compresse rivestite con film,100 cpr riv
Aprile 2009
Aprile 2009