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AZITROMICINA TEVA ITALIA 200 MG/5ML POLVERE PER SOSPENSIONE ORALE
1 millilitro di sospensione orale ricostituita contiene azitromicina monoidrato emietanolato, equivalente a 40 mg di azitromicina (200 mg/5 ml).
Ogni 5 ml di sospensione orale ricostituita contengono azitromicina monoidrato emietanolato equivalente a 200 mg di azitromicina per 5 ml di sospensione.
1 ml di sospensione orale ricostituita contiene azitromicina monoidrato emietanolato, equivalente a 40 mg di azitromicina.
Eccipienti:
Un millilitro di sospensione orale contiene 766,1 mg di saccarosio.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
Polvere per sospensione orale.
Polvere di colore bianco-biancastro.
Azitromicina Teva Italia è indicata nelle seguenti infezioni causate da microrganismi sensibili all’azitromicina (vedere i paragrafi 4.4 e 5.1):
infezioni delle vie respiratorie inferiori: bronchite e polmonite da lievi a moderatamente gravi, acquisite in comunità.
infezioni delle vie respiratorie superiori: sinusite e faringite/tonsillite da streptococco
otite media acuta
infezioni della cute e dei tessuti molli
uretrite e cervicite da Chlamydia trachomatis non complicate.
Si devono tenere in considerazione le indicazioni ufficiali relative all’uso appropriato degli agenti antibatterici.
L’azitromicina non è il medicinale di prima scelta per il trattamento empirico delle infezioni in aree in cui la prevalenza di isolati resistenti è pari o superiore al 10% (vedere il paragrafo 5.1).
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La sospensione di azitromicina va somministrata come dose singola giornaliera. La sospensione può essere assunta indifferentemente a stomaco pieno o vuoto. La durata del trattamento per ciascuna patologia infettiva è indicata di seguito.
Bambini e adolescenti di peso corporeo superiore a 45 kg, adulti e anziani:
La dose totale di azitromicina è 1500 mg distribuiti nell’arco di 3 giorni (500 mg una volta al giorno). In alternativa, la dose può essere distribuita nell’arco di 5 giorni (500 mg in dose singola il primo giorno e successivamente 250 mg una volta al giorno).
Per uretrite e cervicite da Chlamydia trachomatis non complicate, la dose è 1000 mg in dose singola orale.
Per la sinusite, il trattamento è riservato ad adulti e adolescenti al di sopra di 16 anni di età.
Sono disponibili altre forme farmaceutiche per pazienti con peso corporeo superiore a 45 kg.
Bambini di peso corporeo inferiore a 45 kg:
La sospensione di azitromicina va utilizzata per i bambini con peso corporeo inferiore a 45 kg. Le raccomandazioni che seguono si riferiscono alla sospensione ricostituita con 40 mg/ml (200 mg/5 ml).
Con l’unica eccezione del trattamento della faringite da streptococco, la dose totale nei bambini di età pari o superiore a 1 anno è 30 mg/kg, da somministrarsi come singola dose giornaliera di 10 mg/kg per 3 giorni. In alternativa, l’azitromicina può essere somministrata anche nell’arco di un periodo di 5 giorni, con una singola dose di 10 mg/kg il primo giorno, seguita da una singola dose giornaliera di 5 mg/kg dal secondo al quinto giorno.
Per i bambini con un peso corporeo compreso fra 10 e 15 kg, la sospensione di azitromicina va misurata il più attentamente possibile utilizzando la siringa dosatrice inclusa nella confezione, che è graduata con tacche da 0,5 ml; ciascuna tacca contiene 20 mg di azitromicina.
Per i bambini con peso corporeo superiore ai 15 kg, la sospensione di azitromicina va somministrata utilizzando il cucchiaio dosatore, in grado di contenere dosi da 3,75, 5, 7,5 o 10 ml, corrispondenti rispettivamente a 150, 200, 300 o 400 mg di azitromicina, secondo lo schema posologico seguente:
Peso (kg) | Trattamento di 3 giorni* | Trattamento di 5 giorni* | Contenuto del flacone |
10-15 | 10 mg/kg una volta al giorno dal 1° al 3° giorno | 10 mg/kg una volta al giorno il 1° giorno, seguiti da 5 mg/kg una volta al giorno dal 2° al 5° giorno | 600 mg |
16-25 | 200 mg (5 ml) una volta al giorno dal 1° al 3° giorno | 200 mg (5 ml) una volta al giorno il 1° giorno, seguiti da 100 mg (2,5 ml) una volta al giorno dal 2° al 5° giorno | 600 mg |
26-35 | 300 mg (7,5 ml) una volta al giorno dal 1° al 3° giorno | 300 mg (7,5 ml) una volta al giorno il 1° giorno, seguiti da 150 mg (3,75 ml) una volta al giorno dal 2° al 5° giorno | 900 mg |
35-45 | 400 mg (10 ml) una volta al giorno dal 1° al 3° giorno | 400 mg (10 ml) una volta al giorno il 1° giorno, seguiti da 200 mg (5 ml) una volta al giorno dal 2° al 5° giorno | 1.200 mg |
>45 | Dosaggio come per gli adulti | | |
* Alla faringite da streptococco si applicano raccomandazioni posologiche differenti che sono descritte qui di seguito.
Per il trattamento della faringite da streptococco nei bambini di età pari o superiore a 2 anni: azitromicina in dose singola di 10 mg/kg o di 20 mg/kg per tre giorni, nel corso dei quali non deve essere superata la dose giornaliera massima di 500 mg. Comunque, la penicillina resta il medicinale di prima scelta per il trattamento della faringite da Streptococcus pyogenes e per la profilassi del reumatismo acuto (vedere il paragrafo 4.1).
La dose massima nei bambini è correlata alla dose comune per gli adulti, pari a 1500 mg di azitromicina.
Sinusite
Sono disponibili dati limitati relativamente alla cura della sinusite in bambini sotto i 16 anni di età.
Anziani
Non sono necessarie correzioni della dose per i pazienti anziani.
Pazienti con compromissione renale
Non sono necessarie correzioni della dose per i pazienti con compromissione renale da lieve a moderata (VFG 10-80 ml/min) (vedere il paragrafo 4.4)
Pazienti con compromissione epatica
Non sono necessarie correzioni della dose per i pazienti con compromissione epatica da lieve a moderata (classe di Child-Pugh A o B) (vedere il paragrafo 4.4).
Ipersensibilità all’azitromicina, a uno degli altri antibiotici macrolidi o a uno qualsiasi degli eccipienti.
Azitromicina non va utilizzata nei pazienti affetti da una grave malattia epatica.
Reazioni allergiche
Sono stati segnalati rari casi in cui l’azitromicina ha causato gravi reazioni allergiche (raramente fatali), come ad esempio edema angioneurotico e anafilassi. Alcune di queste reazioni hanno provocato sintomi ricorrenti e hanno reso necessari periodi di osservazione e trattamento più prolungati.
Compromissione renale
Non sono necessarie correzioni della dose per i pazienti con una compromissione renale da lieve a moderata (VFG 10-80 ml/min). Si raccomanda cautela per i pazienti che presentano grave compromissione renale (VFG <10 ml/min), perché la concentrazione sistemica potrebbe aumentare (vedere il paragrafo 5.2).
Insufficienza epatica
Poiché l’azitromicina è metabolizzata nel fegato ed escreta nella bile, il medicinale non va somministrato ai pazienti affetti da grave patologia epatica. Non sono stati condotti studi sul trattamento con azitromicina di tali pazienti.
Se si verifica grave compromissione epatica, il trattamento con azitromicina va interrotto.
Se la somministrazione è considerata essenziale, è necessario monitorare la funzione epatica.
Alcaloidi della segale cornuta e azitromicina
È stato riscontrato che l’uso concomitante di alcaloidi della segale cornuta e antibiotici macrolidi accelera lo sviluppo di ergotismo. Le interazioni tra alcaloidi della segale cornuta e azitromicina non sono state studiate. Lo sviluppo di ergotismo è tuttavia possibile, pertanto l’azitromicina e gli alcaloidi della segale cornuta non devono essere somministrati insieme.
Prolungamento dell’intervallo QT
Durante il trattamento con altri macrolidi è stato osservato prolungamento della ripolarizzazione cardiaca e dell’intervallo QT. Un effetto simile con l’azitromicina non può essere completamente escluso nei pazienti maggiormente esposti al rischio di effetti cardiaci. Pertanto:
l’uso di azitromicina in pazienti con prolungamento dell’intervallo QT congenito o acquisito documentato è controindicato.
l’azitromicina non deve essere usata in concomitanza con altri principi attivi che prolungano l’intervallo QT, come antiaritmici di classe IA e III, cisapride e terfenadina (vedere il paragrafo 4.5).
l’azitromicina non deve essere usata in pazienti con disturbi dell’equilibrio degli elettroliti, in particolare in caso di ipokaliemia e ipomagnesiemia.
l’azitromicina non deve essere usata in pazienti con bradicardia clinicamente rilevante, aritmia cardiaca o insufficienza cardiaca grave.
Prima di prescrivere l’azitromicina, va tenuto in considerazione quanto segue:
La polvere di azitromicina per sospensione orale non è idonea per il trattamento delle infezioni gravi in cui sia necessario ottenere rapidamente una concentrazione elevata dell’antibiotico nel sangue.
Nelle aree con una elevata incidenza di resistenza all’eritromicina A, è particolarmente importante tenere in considerazione l’evoluzione del tipo di suscettibilità all’azitromicina e ad altri antibiotici.
Come per gli altri macrolidi, in alcuni Paesi europei è stato riferito un alto tasso di resistenza all’azitromicina (> 30%) di Streptococcus pneumoniae (vedere il paragrafo 5.1). Questo dato va tenuto in considerazione quando si trattano le infezioni causate da Streptococcus pneumoniae.
Faringite/tonsillite
L’azitromicina non è la sostanza di prima scelta per il trattamento di faringite e tonsillite causate da Streptococcus pyogenes. Per questo disturbo e per la profilassi della febbre reumatica acuta, il trattamento di prima scelta è la penicillina.
Sinusite
Spesso l’azitromicina non è il farmaco di prima scelta per il trattamento della sinusite.
Otite media acuta
Spesso l’azitromicina non è il farmaco di prima scelta per il trattamento dell’otite media acuta.
Ferite infette provocate da ustioni
L’azitromicina non è indicata per il trattamento delle ferite infette provocate da ustioni.
Malattie sessualmente trasmissibili
In caso di malattie a trasmissione sessuale, va esclusa un’infezione concomitante da T. pallidum.
Sovrainfezioni
È necessario prestare attenzione ai possibili sintomi di sovrainfezioni provocate da agenti causali non sensibili, per esempio funghi. Una sovrainfezione può rendere necessaria l’interruzione del trattamento con azitromicina e l’istituzione di misure adeguate.
Disturbi neurologici o psichiatrici
L’azitromicina va somministrata con cautela ai pazienti affetti da disturbi neurologici o psichiatrici.
Colite pseudomembranosa
In seguito all’impiego di antibiotici macrolidi, è stata segnalata l’insorgenza di colite pseudomembranosa. Tale diagnosi deve pertanto essere tenuta in considerazione per i pazienti che manifestano episodi di diarrea dopo l’inizio del trattamento con azitromicina. Nel caso in cui la colite pseudomembranosa sia indotta dall’azitromicina, è controindicato l’impiego di agenti antiperistaltici.
Uso a lungo termine
Non vi sono esperienze relative alla sicurezza e all’efficacia dell’impiego a lungo termine di azitromicina per le indicazioni menzionate. In caso di infezioni rapide ricorrenti, deve essere preso in considerazione il trattamento con un altro antibiotico.
Nei bambini di età inferiore a 6 mesi, i dati sulla sicurezza dell’azitromicina sono limitati.
I pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, deficienza di Lapp lattasi, malassorbimento di glucosio-galattosio o carenza di saccarasi-isomaltasi non devono assumere il medicinale, perché contiene saccarosio.
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Antiacidi
Nel corso di studi sugli effetti della somministrazione concomitante di un antiacido sulla farmacocinetica dell’azitromicina, nel complesso non sono state osservate variazioni della biodisponibilità, sebbene le concentrazioni massime dell’azitromicina misurate nel plasma fossero diminuite del 30%. L’azitromicina va assunta almeno 1 ora prima o 2 ore dopo l’assunzione dell’antiacido.
Ergotamina
L’uso combinato di ergotamina e azitromicina può, in teoria, causare ergotismo; di conseguenza, il loro impiego in associazione non è raccomandato (vedere anche il paragrafo 4.4).
Anticoagulanti orali cumarinici
È stato segnalato un aumento della tendenza allo sviluppo di emorragia in connessione all’uso concomitante di azitromicina e warfarin o anticoagulanti orali cumarinici. È necessario prestare attenzione alla frequenza del monitoraggio del tempo di protrombina.
Digossina
È stato segnalato che in certi pazienti l’impiego di alcuni antibiotici macrolidi ha alterato il metabolismo della digossina nell’intestino. Di conseguenza, in caso di pazienti che assumono azitromicina e digossina, è importante tenere in considerazione la possibilità di un aumento delle concentrazioni di digossina.
Zidovudina
Dosi singole da 1000 mg e dosi ripetute da 1200 mg o 600 mg di azitromicina hanno avuto solo un lieve effetto sulla farmacocinetica della zidovudina o del suo metabolita glucuronide nel plasma o sull’escrezione attraverso l’urina. Tuttavia, la somministrazione di azitromicina ha aumentato la concentrazione di zidovudina fosforilata, il metabolita clinicamente attivo, nelle cellule mononucleate della circolazione periferica. La significatività clinica di questo riscontro non è chiara, ma i pazienti potrebbero trarne beneficio.
Didanosina
Dosi giornaliere di 1200 mg di azitromicina somministrate in concomitanza con la didanosina in 6 volontari HIV positivi non sembrano aver avuto alcun effetto sulla farmacocinetica della didanosina rispetto al placebo.
Rifabutina
La somministrazione concomitante di azitromicina e rifabutina può avere effetto sui livelli sierici di entrambi i principi attivi. In pazienti sottoposti a trattamento concomitante con azitromicina e rifabutina è stata osservata neutropenia (vedere il paragrafo 4.8).
Teofillina
L’azitromicina non ha influito sulla farmacocinetica della teofillina in caso di somministrazione concomitante di azitromicina e teofillina a volontari sani. I livelli di teofillina possono aumentare nei pazienti che assumono azitromicina.
Anche se l’azitromicina non sembra inibire l’enzima CYP3A4, si raccomanda cautela quando si associa il medicinale con chinidina, ciclosporina, cisapride, astemizolo, terfenadina, alcaloidi della segale cornuta, pimozide o altri medicinali con un indice terapeutico ridotto, prevalentemente metabolizzati dal CYP3A4.
Ciclosporina
Poiché non sono stati condotti studi farmacocinetici e clinici sui possibili effetti combinati della somministrazione di azitromicina e ciclosporina, è necessario esaminare attentamente la situazione terapeutica prima di somministrare contemporaneamente questi principi attivi. Se il trattamento combinato è ritenuto giustificabile, è opportuno monitorare attentamente i livelli di ciclosporina e adattare la dose di conseguenza.
Terfenadina
Negli studi di farmacocinetica condotti, non vi sono state segnalazioni di interazioni tra azitromicina e terfenadina.
Sono stati segnalati rari casi in cui non è stato possibile escludere del tutto tale interazione, tuttavia non sussistevano prove specifiche che tale interazione si fosse verificata.
L’azitromicina deve essere somministrata con cautela in associazione con la terfenadina.
Cisapride
La cisapride è metabolizzata nel fegato dall’enzima CYP3A4. Poiché i macrolidi inibiscono questo enzima, la somministrazione concomitante di cisapride può causare incremento del prolungamento dell’intervallo QT, aritmie ventricolari e torsioni di punta.
Astemizolo, triazolam, midazolam, alfentanil
Non sono disponibili dati relativi alle interazioni con astemizolo, triazolam, midazolam e alfentanil. È opportuno usare cautela nella somministrazione concomitante di questi agenti e azitromicina in considerazione del potenziamento descritto del suo effetto durante l’uso concomitante dell’antibiotico macrolide eritromicina.
Sostanze che prolungano l’intervallo QT
L’azitromicina non va usata contemporaneamente ad altri principi attivi che prolungano l’intervallo QT (vedere il paragrafo 4.4).
Gravidanza
Non sono stati condotti studi adeguati e ben controllati su donne in gravidanza. Gli studi riproduttivi condotti sugli animali evidenziano il passaggio attraverso la placenta. Non sono stati osservati effetti teratogeni negli studi riproduttivi condotti sui ratti (vedere il paragrafo 5.3). La sicurezza dell’azitromicina non è stata confermata in relazione all’uso del principio attivo durante la gravidanza. Pertanto, l’azitromicina durante la gravidanza deve essere usata solo se sussiste un pericolo di vita.
Allattamento
L’azitromicina è escreta nel latte materno. Poiché non è noto se l’azitromicina può avere effetti avversi sul lattante, è opportuno interrompere l’allattamento durante il trattamento con azitromicina. Nel lattante è possibile riscontrare l’insorgenza, tra gli altri effetti, di diarrea, infezioni fungine delle membrane mucose e fenomeni di sensibilizzazione. Si raccomanda di eliminare il latte prodotto durante il trattamento e fino a 2 giorni dopo la sua interruzione. L’allattamento può essere ripreso successivamente.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Tuttavia, la possibilità di insorgenza di effetti indesiderati quali capogiri e convulsioni deve essere tenuta in considerazione durante lo svolgimento di queste attività.
In circa il 13% dei pazienti che hanno partecipato a studi clinici sono stati segnalati effetti indesiderati, più comunemente disturbi gastrointestinali.
Classe sistemica organica | Comuni ≥1/100, <1/10 | Non comuni ≥1/1000, ≤1/100 | Rari ≥1/10.000, ≤1/1000 | Non noti |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | | trombocitopenia, anemia emolitica, nel corso di studi clinici sono state occasionalmente osservate diminuzioni lievi e transitorie del numero di neutrofili, per le quali non è stata confermata alcuna relazione causale con il trattamento a base di azitromicina | |
Disturbi psichiatrici | | | aggressività, agitazione, ansia, nervosismo, spersonalizzazione; nei pazienti anziani si può manifestare delirio | |
Patologie del sistema nervoso | | capogiri/vertigini, sonnolenza, cefalea, convulsioni, alterazione del senso dell’olfatto e del gusto | parestesia, sincope e astenia, insonnia, iperattività | |
Patologie dell’occhio | | | | alterazioni della vista |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | | | sono stati segnalati casi di danni all’udito conseguentemente all’impiego di antibiotici macrolidi In alcuni pazienti in terapia con azitromicina, sono stati segnalati compromissione dell’udito, sordità e tinnito. Molti di questi casi si riferiscono a studi sperimentali nei quali azitromicina è stata impiegata a dosi elevate per periodi prolungati. In base alle segnalazioni di follow-up disponibili, la maggior parte di questi problemi era comunque reversibile. | |
Patologie cardiache | | | Palpitazioni, aritmia, inclusa la tachicardia ventricolare associata. Sussiste un potenziale rischio di prolungamento dell’intervallo QT e di torsioni di punta, in particolare per i pazienti predisposti a tali disturbi. | dolore al torace, edema (correlato al disturbo toracico) |
Patologie vascolari | | | Ipotensione | |
Patologie gastrointestinali | nausea/vomito, diarrea, disturbi addominali (dolore/crampi) | feci molli, flatulenza, anoressia, disturbi della digestione | costipazione, scolorimento della lingua, pancreatite, scolorimento dei denti, colite pseudomembranosa | dispepsia, gastrite |
Patologie epatobiliari | | | esiti anomali dei test della funzionalità epatica, epatite, ittero colestatico, necrosi epatica e insufficienza epatica che hanno condotto raramente al decesso | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | reazioni allergiche, inclusi prurito ed eruzione cutanea | reazioni allergiche, inclusi edema angioneurotico, orticaria e fotosensibilità; gravi reazioni cutanee, inclusi eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica | eruzione cutanea maculopapulare |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo | | artralgia | | |
Patologie renali e urinarie | | | nefrite interstiziale, insufficienza renale acuta | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | | vaginite | | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministra-zione | | | anafilassi, incluso edema (raramente fatale), affaticamento, malessere, candidosi, | dolore |
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Gli effetti indesiderati con dosi superiori rispetto a quelle consigliate sono stati simili a quelli osservati con dosi normali.
Sintomi
I sintomi tipici di un sovradosaggio con antibiotici macrolidi includono perdita reversibile dell’udito, grave sensazione di nausea, vomito e diarrea.
Trattamento
In caso di sovradosaggio, ove necessario sono indicati somministrazione di carbone medicinale, trattamento sintomatico in generale e misure di supporto delle funzioni vitali.
Categoria farmacoterapeutica: Antibatterici per uso sistemico; macrolidi.
Codice ATC: J01FA10.
L’azitromicina è un antibiotico macrolide che appartiene al gruppo degli azalidi.
La molecola è prodotta incorporando un atomo di azoto all’anello lattonico dell’eritromicina A. Il nome chimico dell’azitromicina è 9-deossi-9a-aza-9a-metil-9a-omoeritromicina A. Il peso molecolare è 749,0.
Meccanismo d’azione
Il meccanismo di azione dell’azitromicina si basa sulla soppressione della sintesi proteica batterica, effettuata legandosi alla subunità 50 S e inibendo in tal modo la traslocazione dei peptidi.
Resistenza (crociata)
Generalmente è stato segnalato che la resistenza di diverse specie batteriche ai macrolidi si manifesta conseguentemente a tre meccanismi associati all’alterazione del sito bersaglio, alla modificazione dell’antibiotico o al trasporto alterato dell’antibiotico (efflusso). L’efflusso negli streptococchi è conferito dai geni mef e determina una resistenza macrolide-limitata (fenotipo M). La modificazione del bersaglio è controllata da metilasi codificate dai geni erm.
Esiste una resistenza crociata completa tra eritromicina, azitromicina, altri macrolidi e lincosamidi per Streptococcus pneumoniae, streptococchi beta-emolitici di gruppo A, Enterococcus spp. eStaphylococcus aureus, tra cui S. aureus resistente alla meticillina (MRSA).
Esiste una probabilità maggiore che i ceppi di S. pneumoniae sensibili alla penicillina siano sensibili all’azitromicina, rispetto ai ceppi di S. pneumoniae resistenti alla penicillina; è meno probabile che S. aureus resistente alla meticillina (MRSA) sia sensibile all’azitromicina rispetto a S. aureus sensibile alla meticillina (MSSA).
L’induzione di una resistenza significativa in modelli sia in vivo sia in vitro è ≤ 1 incremento della diluizione della MIC per S. pyogenes, H. influenzae ed Enterobacteriaceae dopo nove passaggi sub-letali del principio attivo, e pari a 3 incrementi della diluizione per S. aureus, mentre lo sviluppo di resistenza in vitro dovuta a mutazione è raro.
Valori soglia
Valori soglia di sensibilità all’azitromicina per tipici agenti patogeni batterici:
NCCLS (2000):
sensibile ≤2 mg/l; intermedio 4 mg/l; resistente ≥ 8 mg/l
Haemophilus spp: sensibile ≤ 4 mg/l
Streptococcus pneumoniae e Streptococcus pyogenes: sensibile ≤0,5 mg/l; intermedio 1 mg/l; resistente ≥2 mg/l
Si osservi che i valori soglia nazionali possono essere diversi da quelli indicati dal NCCLS.
Attualmente non vi sono valori soglia di azitromicina indicati dal NCCLS per Neisseria gonorrhoeae e Moraxella catarrhalis.
Attualmente non vi sono valori soglia indicati dal NCCLS per gli agenti patogeni atipici contro i quali l’azitromicina ha dimostrato di avere un’attività clinicamente significativa, quali ad esempio Chlamydia spp., complesso Mycobacterium avium (MAC), Mycoplasma spp., Borrelia spp. ed Helicobacter pylori.
La prevalenza della resistenza acquisita per alcune specie selezionate può differire sia da un punto di vista geografico sia da un punto di vista temporale. Dati locali relativi alla resistenza sono opportuni, in particolare per il trattamento di infezioni gravi. In base alle necessità, è opportuno richiedere la consulenza di un esperto quando la prevalenza locale della resistenza è tale che l’utilità dell’agente in almeno alcuni tipi di infezione è dubbia.
Patogeni per i quali la resistenza potrebbe rappresentare un problema: la prevalenza della resistenza è pari o superiore al 10% in almeno 1 Paese dell’Unione Europea.
Tabella: spettro antibatterico dell’azitromicina
Specie | |
Specie comunemente sensibili | |
Aerobi Gram-positivi | |
Corynebacterium diphteriae | |
Streptococcus pneumoniae | |
Sensibili all’eritromicina |
Sensibili alla penicillina |
Streptococcus pyogenes Sensibile all’eritromicina | |
Aerobi Gram-negativi | |
Bordetella pertussis | |
Escherichia coli-ETEC | |
Escherichia coli-EAEC | |
Haemophilus influenzae | |
Haemophilus ducreyi | |
Legionella spp. | |
Moraxella catarrhalis | |
Sensibili all’eritromicina | |
Mediamente sensibili all’eritromicina | |
Neisseria gonorrhoeae | |
Pasteurella multocida | |
Anaerobi | |
Fusobacterium nucleatum | |
Fusobacterium necrophorum | |
Prevotella spp. | |
Porphyromonas spp. | |
Propionibacterium spp. | |
Altri microrganismi | |
Chlamydophila pneumoniae | |
Chlamydia trachomatis | |
Listeria spp. | |
Complesso Mycobacterium avium | |
Mycoplasma pneumoniae | |
Ureaplasma urelyticum | |
Specie per le quali la resistenza acquisita può costituire un problema | |
Aerobi Gram-positivi | |
Staphylococcus aureus Sensibile alla meticillina | |
Stafilococchi coagulasi negativi Sensibili alla meticillina+ | |
Streptococcus pneumoniae | |
Mediamente sensibile alla penicillina | |
Resistente alla penicillina | |
Mediamente sensibile all’eritromicina | |
Streptococcus pyogenes | |
Mediamente sensibile a eritromicina | |
Gruppo Streptococchi viridans | |
Mediamente sensibile alla penicillina | |
Aerobi Gram-negativi | |
Moraxella catarrhalis Resistente all’eritromicina | |
Anaerobi | |
Peptostreptococcus spp. | |
Organismi intrinsecamente resistenti | |
Aerobi Gram-positivi | |
Corynebacterium spp. | |
Enterococcus spp. | |
Stafilococchi MRSA, MRSE | |
Streptococcus pneumoniae | |
Resistenti all’eritromicina | |
Resistenti a penicillina ed eritromicina | |
Streptococcus pyogenes Resistente all’eritromicina | |
Gruppo Streptococchi viridans | |
Resistente alla penicillina | |
Resistente all’eritromicina | |
Aerobi Gram-negativi | |
Pseudomonas aeruginosa | |
Anaerobi | |
Gruppo Bacteroides fragilis | |
+Resistenza superiore al 50%.
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Assorbimento
Dopo la somministrazione orale, la biodisponibilità dell’azitromicina è di circa il 37%. I livelli plasmatici massimi sono raggiunti dopo 2-3 ore.
Distribuzione
L’azitromicina somministrata per via orale è ampiamente distribuita in tutto l’organismo. Studi farmacocinetici hanno evidenziato concentrazioni di azitromicina nei tessuti molto più elevate (fino a 50 volte la concentrazione massima osservata nel plasma) rispetto a quelle plasmatiche. Ciò indica che la sostanza è ampiamente legata nei tessuti (volume di distribuzione allo stato stazionario pari a circa 31 l/kg). La concentrazione massima media osservata (Cmax) dopo una singola dose di 500 mg è circa 0,4 mcg/ml, 2-3 ore dopo la somministrazione. Alle dosi consigliate, non si verifica alcun accumulo nel siero/plasma. L’accumulo si verifica nei tessuti in cui i livelli sono molto più elevati rispetto a quelli riscontrati nel siero/plasma. Tre giorni dopo la somministrazione di 500 mg in dose singola o in dosi suddivise, concentrazioni di 1,3-4,8 mcg/g, 0,6-2,3 mcg/g, 2,0-2,8 mcg/g e 0-0,3 mcg/ml sono osservate rispettivamente in polmoni, prostata, tonsille e siero.
Le concentrazioni massime medie misurate nei leucociti periferici sono superiori alla MIC90 dei patogeni più comuni.
Negli studi sperimentali in vitro e in vivo, l’azitromicina si accumula nei fagociti; il rilascio è indotto mediante fagocitosi attiva. Nei modelli animali tale processo sembra aver contribuito all’accumulo di azitromicina nel tessuto.
Il legame dell’azitromicina alle proteine plasmatiche è variabile e oscilla tra il 52% a 0,005 mcg/ml e il 18% a 0,5 mcg/ml, in base alla concentrazione nel siero.
Metabolismo ed escrezione
L’emivita terminale di eliminazione plasmatica segue di 2-4 giorni l’emivita di deplezione dai tessuti. In volontari anziani (>65 anni) sono stati sempre osservati valori di AUC più elevati (29%) dopo un trattamento di 5 giorni rispetto a volontari più giovani (<45 anni). Tuttavia, tali differenze non sono considerate clinicamente rilevanti, perciò non si consiglia alcun aggiustamento della dose. Circa il 12% di una dose somministrata per via endovenosa è escreto in forma invariata nell’urina nell’arco di 3 giorni, la percentuale maggiore nelle prime 24 ore. Due giorni dopo un trattamento della durata di 5 giorni, sono state osservate concentrazioni fino a 237 mcg/ml di azitromicina nella bile umana insieme a 10 metaboliti (formati mediante N- e O-demetilazione, idrossilazione degli anelli desosaminico e agliconico, e scissione dei cladinosio-coniugati). Un confronto tra il metodo di determinazione HPLC e quello microbiologico indica che i metaboliti non rivestono alcun ruolo nell’attività microbiologica di azitromicina.
Farmacocinetica in popolazioni particolari
Insufficienza renale
Dopo la somministrazione di una singola dose di azitromicina da 1 g, la Cmax media e l’AUC0-120 media sono aumentate rispettivamente del 5,1% e del 4,2%, in soggetti con una compromissione renale da lieve a moderata (velocità di filtrazione glomerulare pari a 10-80 ml/min) rispetto a quelli con una funzionalità renale normale (GFR > 80 ml/min). In soggetti con una grave compromissione della funzionalità renale (GFR < 10 ml/min), la Cmax media e l’AUC0-120 media sono aumentate rispettivamente del 61% e del 35% rispetto ai valori normali.
Insufficienza epatica
In pazienti con una compromissione epatica da lieve a moderata, non vi sono prove di una variazione marcata della farmacocinetica dell’azitromicina nel siero rispetto a pazienti con una funzionalità epatica normale. In questi pazienti il recupero urinario di azitromicina sembra aumentare, forse per compensare la clearance epatica ridotta. Non esistono dati sull’impiego di azitromicina nei casi di compromissione epatica più grave.
Anziani
La farmacocinetica dell’azitromicina negli anziani di sesso maschile era simile a quella dei giovani adulti; tuttavia, negli anziani di sesso femminile, sebbene siano state osservate concentrazioni massime più elevate (aumentate del 30-50%), non si è verificato alcun accumulo significativo.
Neonati, bambini e adolescenti
La farmacocinetica è stata studiata nei bambini di età compresa tra 4 mesi e 15 anni che assumevano capsule, granuli o sospensioni. Con una dose di 10 mg/kg il 1° giorno, seguita da 5 mg/kg dal secondo al quinto giorno, la Cmax raggiunta è lievemente inferiore rispetto agli adulti con 224 mcg/l nei bambini di età compresa tra 0,6 e 5 anni e dopo 3 giorni di somministrazione e 383 mcg/l in quelli di età compresa tra 6 e 15 anni. Il t½ di 36 ore nei bambini più grandi rientrava nell'intervallo previsto per gli adulti.
Negli studi condotti sugli animali, che hanno utilizzato esposizioni pari a 40 volte quelle raggiunte con i dosaggi terapeutici clinici, è stato riscontrato che l’azitromicina causava fosfolipidosi reversibile, ma di regola non vi erano conseguenze tossicologiche associate. La rilevanza di tali riscontri per gli esseri umani che assumono l’azitromicina in conformità alle indicazioni non è nota.
Studi elettrofisiologici hanno dimostrato che l’azitromicina prolunga l’intervallo QT.
Potenziale carcinogeno
Non sono stati condotti studi a lungo termine sugli animali per valutare il potenziale carcinogeno.
Potenziale mutageno
In modelli di test in vivo e in vitro non si sono ottenute prove di potenziali mutazioni genetiche e cromosomiche.
Tossicità riproduttiva
Non sono stati osservati effetti teratogeni negli studi di embriotossicità condotti sui ratti dopo la somministrazione orale di azitromicina. Nei ratti, dosi di azitromicina pari a 100 e 200 mg/kg di peso corporeo al giorno hanno provocato un lieve ritardo dell’ossificazione fetale e dell’aumento ponderale per le madri. Nell’ambito di studi peri- e post-natali condotti sui ratti, sono stati osservati lievi ritardi dopo il trattamento con 50 mg/kg al giorno e oltre di azitromicina.
Silice colloidale anidra (E551)
Saccarosio
Gomma di xanthan (E415)
Iprolosa (E463)
Aroma ciliegia, banana, vaniglia (E222033)
Sodio fosfato tribasico dodecaidrato
Non pertinente.
Flacone integro: 2 anni
Dopo la ricostituzione: 10 giorni
Flacone integro: Questo medicinale non richiede particolari condizioni di conservazione.
Dopo la ricostituzione: conservare a una temperatura inferiore a 25 °C.
Flaconi in polietilene ad alta densità con chiusure in polipropilene a prova di bambino.
Dimensioni delle confezioni:
Azitromicina 1500 mg/37,5 ml
33,0 g di polvere per la preparazione di 37,5 ml di sospensione
Misurino in polipropilene per la ricostituzione.
Cucchiaio multidose in stirene-butadiene da 5/10 ml, graduato a 3,75 ml e 7,5 ml
Siringa dosatrice in polipropilene per somministrazione orale, con adattatore a pressione per il flacone. La siringa è graduata con tacche da 0,5 ml ciascuna.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Preparazione della sospensione:
Innanzitutto sciogliere la polvere picchiettando bene.
Per il flacone da 37,5 ml (1.500 mg): aggiungere 18 ml di acqua usando il misurino.
Agitare bene.
È necessario spiegare se la dose va misurata usando la siringa dosatrice per somministrazione orale o il cucchiaio dosatore inclusi nella confezione, e fornire informazioni circa il loro corretto utilizzo.
Se la dose va assunta usando la siringa per somministrazione orale, prima dell’assunzione l’adattatore della siringa va staccato dalla siringa stessa e inserito nel collo del flacone, il quale va poi richiuso con il tappo.
Dopo la ricostituzione, si otterrà una sospensione di colore biancastro-grigio.
Teva Italia S.r.l. -Via Messina, 38 - 20154 Milano
AIC 038929042/M - "200mg/5ml polvere per sospensione orale" 1 flacone da 37,5 ml
2 ottobre 2009
settembre 2009