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BEHRIFIL
Una compressa a rilascio modificato contiene: pentossifillina 600 mg.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compresse a rilascio modificato oblunghe.
Ulcere venose croniche.
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In genere la posologia è di 1 compressa 2 volte al giorno.
Le compresse vanno ingerite dopo i pasti e senza masticare.
La somministrazione regolare ed il trattamento protratto sono determinanti per il successo terapeutico.
Popolazioni particolari
Insufficienza renale
Nei pazienti con insufficienza renale sono necessarie le seguenti riduzioni di dosaggio:
Clearance della creatinina inferiore a 30 mL/min: 30% - 50% della dose
Clearance della creatinina inferiore a 10 mL/min: 50% - 70% della dose
Insufficienza epatica
È necessaria una riduzione del dosaggio, secondo la tollerabilità individuale, nei pazienti con grave compromissione della funzionalità epatica.
Malattie cardiocircolatorie
La terapia deve essere iniziata a bassi dosaggi nei pazienti ipotesi o nei pazienti con labilità circolatoria ed anche nei pazienti che sono particolarmente a rischio di un calo pressorio (ad es. pazienti con grave coronaropatia o stenosi rilevante dei vasi che irrorano il cervello); in tali pazienti la dose deve essere aumentata solo gradualmente.
Behrifil non deve essere utilizzato nei pazienti con:
• ipersensibilità al principio attivo, ad altre metilxantine o ad uno qualsiasi degli eccipienti
• infarto miocardico recente
• emorragie gravi (per il rischio di aumento dell’evento emorragico)
• emorragia retinica estesa (per il rischio di aumentato sanguinamento)
• gravidanza (vedere paragrafo 4.6)
Un monitoraggio particolarmente attento è necessario nei pazienti che presentano:
• ipotensione
• compromissione della funzionalità renale (vedere paragrafo 4.2)
• grave compromissione della funzionalità epatica
• aumentata tendenza all’emorragia dovuta, ad esempio, a terapie anticoagulanti o a disturbi della coagulazione (vedere anche paragrafo 4.3)
• aritmie cardiache gravi
Non vi sono dati circa l’uso di Behrifil nei bambini.
Se durante il trattamento con Behrifil 600 si manifesta emorragia della retina, la somministrazione va sospesa.
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L’effetto ipoglicemizzante dell’insulina o degli antidiabetici orali può risultare potenziato. Pertanto si raccomanda un attento monitoraggio dei pazienti in terapia farmacologica per diabete mellito.
Behrifil può aumentare l’effetto ipotensivo di farmaci antipertensivi o con potenziale effetto ipotensivo.
La somministrazione concomitante di pentossifillina e teofillina può determinare in alcuni pazienti un aumento dei livelli di teofillina. Pertanto si potrebbero verificare sia aumento della frequenza che intensificazione delle reazioni avverse da teofillina.
L’uso contemporaneo di ketorolac trometamina può aumentare il rischio di sanguinamento.
Gravidanza
Non vi è sufficiente esperienza clinica sull’uso del farmaco in gravidanza. Per tale motivo Behrifil è controindicato durante la gravidanza.
Allattamento
Nelle pazienti che allattano occorre decidere se rinunciare a nutrire al seno il lattante ed iniziare il trattamento o, viceversa, proseguire l’allattamento evitando la somministrazione del medicinale.
Non sono state segnalate interferenze sulla capacità di guidare veicoli e usare macchinari.
Si possono verificare i seguenti effetti indesiderati, soprattutto se Behrifil viene somministrato a dosi elevate: frequentemente arrossamento del viso (flush), disturbi gastrointestinali (oppressione gastrica, nausea, vomito, diarrea) e, talvolta, aritmie cardiache (ad es. tachicardia).
Inoltre si possono verificare occasionalmente prurito, arrossamento della cute e orticaria, in casi isolati gravi reazioni anafilattiche/anafilattoidi con, ad esempio, angioedema, broncospasmo ed a volte anche shock.
Ai primi segni di una reazione anafilattica/anafilattoide, la somministrazione di Behrifil deve essere sospesa immediatamente e deve esserne informato il medico.
Occasionalmente si possono verificare capogiri, cefalea, agitazione e disturbi del sonno, come anche, in casi isolati, colestasi intraepatica, aumento delle transaminasi e meningite asettica.
Raramente si possono verificare angina pectoris, calo della pressione arteriosa e, particolarmente nei pazienti con elevata tendenza al sanguinamento, emorragie (ad es. cutanee e/o delle mucose, allo stomaco e/o intestino).
Sono stati segnalati anche rari casi di trombocitopenia.
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Sintomi
I sintomi iniziali da sovradosaggio acuto di pentossifillina possono essere nausea, capogiri, tachicardia o calo pressorio. Inoltre si possono verificare anche segni quali febbre, agitazione, senso di calore e arrossamento del viso, perdita della coscienza, areflessia, convulsioni tonico-cloniche e vomito caffeano come segno di emorragia gastrointestinale.
Trattamento
Non si conosce alcun antidoto specifico. Se l’assunzione è avvenuta da poco tempo si possono adottare delle misure per prevenire un ulteriore assorbimento sistemico del principio attivo (ad es. lavanda gastrica) o per ritardarne l’assorbimento (ad es. carbone attivo).
Il trattamento di un sovradosaggio acuto e la prevenzione delle complicanze può richiedere un attento monitoraggio, sia generale che specifico, nonché l’istituzione di misure terapeutiche.
In caso di forte diminuzione della pressione arteriosa occorre infondere plasma-expander (attenzione ai segni di edema).
Tenere libere le vie respiratorie.
Diazepam in caso di convulsioni.
Categoria farmacoterapeutica: vasodilatatori periferici.
Codice ATC: C04AD03.
La pentossifillina è caratterizzata dalla capacità di modificare le proprietà reologiche del sangue; normalizza infatti le condizioni di perfusione riducendo la viscosità ematica e ripristinando la dinamica degli scambi metabolici a livello della microcircolazione.
La sua azione si esplica mediante l’aumento della flessibilità dei globuli rossi, l’inibizione dell’aggregazione piastrinica, il miglioramento dell’attività fibrinolitica e l’inibizione dell’attivazione leucocitaria.
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Dopo somministrazione giornaliera di 2 compresse da 600 mg si sono osservati livelli ematici, allo steady state, di 65 ng/ml per la pentossifillina e di 239 ng/ml per il metabolita M1. Il metabolita M1, [1-(5-idrossiesil)-3,7 dimetilxantina] è terapeuticamente attivo ed ha profilo d’azione sovrapponibile a quello della pentossifillina; il suo picco ematico supera di oltre 2,5 volte quello della molecola immodificata.
I livelli ematici di pentossifillina e del metabolita attivo M1 sono risultati terapeuticamente attivi per 8-12 ore.
La somministrazione di più compresse nell’arco della giornata, non determina accumulo tissutale del farmaco, poiché l’eliminazione renale dei metaboliti pentossifillinici aumenta proporzionalmente alla dose somministrata.
I dati preclinici hanno scarsa rilevanza clinica alla luce della vasta esperienza acquisita con l’uso nell’uomo del principio attivo contenuto nel medicinale.
Idrossietilcellulosa, povidone, talco, magnesio stearato, ipromellosa, titanio diossido, E127 e macrogol 8000.
Non note.
3 anni.
Conservare a temperatura inferiore a +25°C.
Blister; 30 compresse a rilascio modificato.
Nessuna istruzione particolare.
sanofi-aventis S.p.A.
Viale L. Bodio, 37/B - 20158 Milano
BEHRIFIL 600 mg compresse a rilascio modificato, 30 compresse - AIC n. 028918011
Maggio 1996 / Giugno 2010
Maggio 2009