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BICALUTAMIDE BLUEFISH 150 mg
Ogni compressa rivestita con film contiene 150 mg di bicalutamide.
Eccipiente(i): ogni compressa contiene 188,0 mg di lattosio monoidrato
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Compressa rivestita con film.
Bianca, di forma circolare, biconvessa, con un diametro pari a 10. 5 mm e un’incisione su un lato.
L’incisione facilita la rottura e il successivo inghiottimento; non serve per dividere la compressa in dosi uguali.
Bicalutamide Bluefish 150 mg è indicato in monoterapia o come adiuvante alla prostatectomia radicale o alla radioterapia in pazienti affetti da carcinoma della prostata localmente avanzato ad alto rischio di progressione della malattia (vedere paragrafo 5.1).
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Uomini adulti compresi gli anziani
Una compressa rivestita con film (150 mg) al giorno con o senza cibo.
Uso: orale.
Le compresse devono essere inghiottite intere con del liquido.
Continuare il trattamento con Bicalutamide Bluefish 150 mg per almeno due anni o durante l’intera durata della malattia.
Bambini e adolescenti
Bicalutamide Bluefish 150 mg non è indicato nei bambini e negli adolescenti.
Insufficienza renale
Nei pazienti con insufficienza renale non è necessario modificare il dosaggio.
Non si dispone di dati sull’uso di bicalutamide nei pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min) (vedere paragrafo 4.4).
Insufficienza epatica
Nei pazienti con insufficienza epatica lieve non è necessario modificare il dosaggio. Nei pazienti con insufficienza epatica moderata o grave il medicinale può accumularsi (vedere paragrafo 4.4).
Bicalutamide Bluefish 150 mg è controindicato nelle donne, nei bambini e negli adolescenti.
Bicalutamide Bluefish 150mg è controindicato nei pazienti con ipersensibilità al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipienti
La somministrazione concomitante di terfenadina, astemizolo o cisapride con Bicalutamide Bluefish 150 mg è controindicata (vedere paragrafo 4.5).
Il trattamento va iniziato sotto la supervisione diretta di uno specialista; successivamente è necessario sorvegliare i pazienti a intervalli regolari.
Bicalutamide viene ampiamente metabolizzata nel fegato. Nei soggetti con grave insufficienza epatica vi sono dati che indicano un rallentamento dell’eliminazione, con un conseguente maggiore accumulo della bicalutamide. Quindi Bicalutamide Bluefish 150mg deve essere utilizzato con cautela nei pazienti con insufficienza epatica moderata o grave.
A causa delle possibili alterazioni della funzione epatica valutare l’opportunità di controllarla periodicamente. Si prevede che la maggior parte delle alterazioni avvenga nei primi 6 mesi di terapia con bicalutamide.
In rari casi con Bicalutamide Bluefish 150 mg sono state osservate gravi alterazioni della funzione epatica (vedere paragrafo 4.8).
In tale evenienza si deve sospendere la terapia con bicalutamide.
In assenza di dati sull’uso di bicalutamide in pazienti con insufficienza renale grave (clearance della creatinina < 30 ml/min), in questi bicalutamide deve essere usato con cautela.
Nei pazienti cardiopatici è consigliabile il monitoraggio periodico della funzione cardiaca.
Nei pazienti affetti da un’evidente progressione della malattia ed un elevato PSA, deve essere considerata una potenziale interruzione della terapia con bicalutamide
Bicalutamide Bluefish 150 mg contiene lattosio. I pazienti affetti da rare condizioni ereditarie di intolleranza al galattosio, carenza di Lapp lattasi o malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.
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Studi in vitro hanno dimostrato che R-bicalutamide è un inibitore del CYP 3A4, con effetti inibitori più lievi sull’attività del CYP 2C9, 2C19 e 2D6.
Benchè gli studi in vitro abbiano evidenziato la possibilità che bicalutamide inibisca il citocromo 3A4, numerosi studi clinici dimostrano che l’ampiezza di tale inibizione per la maggior parte dei farmaci metabolizzati dal citocromo P450 probabilmente non ha rilevanza clinica.
Nonostante ciò, l’inibizione del CYP 3A4 causata dalla bicalutamide può essere rilevante dal momento che l’indice terapeutico di questo tipo di medicine nel fegato è minimo. Per questo l’uso concomitante di terfenadina, astemizolo e cisapride è controindicato, mentre richiede cautela la somministrazione concomitante di bicalutamide con composti come la ciclosporina e i calcioantagonisti. Per questi farmaci può essere necessario ridurre il dosaggio, soprattutto in presenza di segni di un maggiore effetto farmacologico o di effetti indesiderati. Nel caso della ciclosporina si consiglia un attento monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche e della condizione clinica dopo l’inizio e la fine della terapia con bicalutamide.
Porre cautela durante la somministrazione della bicalutamide in pazienti che assumono medicinali che inibiscono i processi di ossidazione nel fegato, e.s cimetidina e chetoconazolo. Ne può derivare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di bicalutamide che in teoria può indurre un aumento degli effetti indesiderati.
Studi in vitro hanno dimostrato che la bicalutamide è in grado di spostare l’anticoagulante cumarinico, warfarin, dai suoi siti di legame con le proteine. Si consiglia quindi un attento monitoraggio del tempo di protrombina quando si inizia la somministrazione di bicalutamide in pazienti già in trattamento con anticoagulanti cumarinici.
Non pertinente, dal momento che il medicinale non viene usato nella donna
Fertilitá
Una diminuzione della fertilità maschile è stata rilevata durante gli studi effettuati sugli animali (vedi paragrafo 5.3). Si prevede nell’uomo un perido di fertilità minima o infertilità.
Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Tuttavia va notato che a volte possono verificarsi vertigini o sonnolenza (vedere paragrafo 4.8). I pazienti che dovessero accusare tali sintomi devono fare attenzione.
Durante il trattamento con Bicalutamide Bluefish 150 mg possono verificarsi i seguenti effetti indesiderati.
Classificazione per sistemi e organi | Molto comuni (≥1/10) | Comuni (≥1/100, <1/10) | Non comuni (≥1/1000, <1/100) | Rari (≥1/10.000, <1/1000) | Molto rari (<1/10.000) |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Vampate di calore | Astenia | | | |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Ginecomastia, dolorabilità mammaria. Possono essere ridotti in caso di castrazione concomitante. La maggior parte dei pazienti in trattamento con bicalutamide 150 mg in monoterapia presenta ginecomastia e/o dolore mammario. Negli studi questi sintomi sono stati considerati gravi anche nel 5% dei pazienti. La ginecomastia può non risolversi spontaneamente alla cessazione della terapia, soprattutto dopo un trattamento prolungato. | | | | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Prurito | | Secchezza della cute | |
Patologie gastrointestinali | | Diarrea, nausea | | Vomito | |
Patologie epatobiliari | | Alterazioni della funzione epatica (livelli elevati delle transaminasi e della bilirubinemia, colestasi e ittero), epatomegalia. Tali alterazioni solo di rado sono gravi e spesso sono risultate transitorie, risolvendosi o migliorando con il proseguire della terapia o dopo la cessazione della stessa (vedere paragrafo 4.4). | | | In rari casi i pazienti trattati con bicalutamide hanno sviluppato insufficienza epatica, ma non è stata accertata una correlazione causale certa. Valutare l’opportunità di effettuare controlli periodici della funzione epatica (vedere paragrafo 4.4). |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | | | Pneumopatia interstiziale | | |
Patologie renali e urinarie | | | Ematuria | | |
Disturbi del sistema immunitario | | | Reazioni di ipersensibilità, compresi angioedema e orticaria | | |
Disturbi psichiatrici | | | Depressione | | |
Inoltre negli studi clinici sono stati riportati i seguenti effetti indesiderati durante il trattamento con bicalutamide con o senza analogo dell’LHRH: |
Classificazione per sistemi e organi | Molto comuni | Comuni | Non comuni | Rari | Molto rari |
Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella | Riduzione della libido, disfunzione erettile, impotenza | | | | |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | | Edema, dolore generale, dolore pelvico, brividi | Dolore addominale, dolore al torace, cefalea, dolore lombare, dolore al collo | | |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | | Eruzione, sudorazione, irsutismo | Alopecia | | |
Patologie gastrointestinali | | Stipsi | Secchezza delle fauci, dispepsia, meteorismo | | |
Patologie del sistema nervoso | | Vertigini, insonnia | Sonnolenza | | |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione | | Aumento ponderale, diabete mellito | Anoressia, iperglicemia, perdita di peso | | |
Patologie del sistema emolinfopoietico | | Anemia | | | Trombocitopenia |
Patologie renali e urinarie | | | Nicturia | | |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | | | Dispnea | | |
Patologie cardiache | | | | | Scompenso cardiaco, angina, difetti della conduzione compresi l’allungamento degli intervalli PR e QT, aritmie e alterazioni aspecifiche dell’ECG. |
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Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. Bicalutamide appartiene al gruppo dei composti dell’anilide per cui esiste il rischio teorico di sviluppare una metaemoglobinemia. Metaemoglobinemia a seguito di sovradosaggio è stata osservata negli animali. Di conseguenza un paziente con un’intossicazione acuta può essere cianotico.
Non esiste un antidoto specifico; il trattamento deve essere sintomatico. La dialisi può non essere efficace, dal momento che bicalutamide è fortemente legato alle proteine e non si trova immodificato nelle urine. È indicata una terapia di supporto generale comprensiva di un monitoraggio frequente dei segni vitali.
Categoria farmacoterapeutica: antagonisti ormonali e sostanze correlate, antiandrogeni, codice ATC: L02BB03.
Bicalutamide è un antiandrogeno non steroideo, privo di altra attività endocrina. Si lega ai recettori per gli androgeni senza attivare l’espressione genica e quindi inibisce lo stimolo androgenico. Tale inibizione induce la regressione dei tumori della prostata. Da un punto di vista clinico, in un sottogruppo di pazienti la sospensione di bicalutamide può dare luogo a una sindrome da astinenza da antiandrogeni.
Bicalutamide è un racemato la cui attività antiandrogena è dovuta quasi esclusivamente all’enantiomero (R).
Bicalutamide Bluefish 150 mg è stato valutato come trattamento di pazienti affetti da carcinoma della prostata localizzato (T1-T2, N0 o NX, M0) o localmente avanzato (T3-T4, qualsiasi N, M0; T1-T2, N+, M0) non metastatico in un’analisi congiunta di 3 studi controllati verso placebo in doppio cieco su 8113 pazienti, nei quali il farmaco è stato somministrato come terapia ormonale di prima scelta o come trattamento adiuvante alla prostatectomia radicale o alla radioterapia, (principalmente esterna). A 7,4 anni di follow up mediano, il 27,4% e il 30,7% di tutti i pazienti trattati rispettivamente con bicalutamide e con placebo, hanno mostrato progressione obiettiva della malattia.
Una riduzione del rischio di progressione obiettiva della malattia è stata osservata nella maggior parte dei gruppi di pazienti, ma è stata più evidente in quelli con il più alto rischio di progressione della malattia.
Pertanto, i medici possono decidere che la strategia medica ottimale per un paziente con un basso rischio di progressione della malattia, particolarmente nel contesto di terapia adiuvante a seguito di prostatectomia radicale, possa essere quella di rimandare la terapia ormonale fino alla comparsa di segnali di progressione della malattia.
Non è stata osservata alcuna differenza nella sopravvivenza globale al follow up mediano di 7,4 anni con il 22,9% di mortalità (HR= 0,99; 95% IC 0,91-1,09). Tuttavia, alcuni andamenti sono stati evidenziati in analisi esploratorie di sottogruppi.
I dati di sopravvivenza libera da progressione e di sopravvivenza globale per i pazienti con malattia localmente avanzata sono riportati nelle tabelle qui di seguito:
Tabella 1: Sopravvivenza libera da progressione nella malattia localmente avanzata per sottogruppo di terapia
Popolazione analizzata | Eventi (%) nei pazienti trattati con bicalutamide | Eventi (%) nei pazienti trattati con placebo | Hazard ratio (95% IC) |
Vigile attesa | 193/335 (57,6) | 222/322 (68,9) | 0,60 (0,49-0,73) |
Radioterapia | 66/161 (41,0) | 86/144 (59,7) | 0,56 (0,40-0,78) |
Prostatectomia radicale | 179/870 (20,6) | 213/849 (25,1) | 0,75 (0,61-0,91) |
Tabella 2: Sopravvivenza globale nella malattia localmente avanzata per sottogruppo di terapia
Popolazione analizzata | Decessi (%) nei pazienti trattati con bicalutamide | Decessi (%) nei pazienti trattati con placebo | Hazard ratio (95% IC) |
Vigile attesa | 164/335 (49,0) | 183/322 (56,8) | 0,81 (0,66-1,01) |
Radioterapia | 49/161 (30,4) | 61/144 (42,4) | 0,65 (0,44-0,95) |
Prostatectomia radicale | 137/870 (15,7) | 122/849 (14,4) | 1,09 (0,85-1,39) |
Nei pazienti con malattia localizzata trattati con bicalutamide in monoterapia, non vi è stata una differenza significativa nella sopravvivenza libera da progressione. In questi pazienti vi è stata inoltre una tendenza verso una ridotta sopravvivenza confrontata con i pazienti trattati con placebo (HR= 1,16; 95% IC 0,99- 1,37). In base a ciò, il profilo rischio-beneficio per l’uso di bicalutamide non viene considerato favorevole in questo gruppo di pazienti.
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L’assorbimento di bicalutamide dopo somministrazione orale è buono. Non vi sono prove di un effetto clinicamente rilevante del cibo sulla biodisponibilità.
L’enantiomero (S) viene eliminato rapidamente rispetto all’enantiomero (R), che ha un’emivita di eliminazione plasmatica di circa 1 settimana.
Dopo una somministrazione a lungo termine di bicalutamide, la concentrazione di picco dell’enantiomero (R) nel plasma è pari a circa 10 volte i livelli misurati dopo una singola dose di 50 mg di bicalutamide.
Uno schema posologico di 150 mg di Bicalutamide al giorno darà luogo a una concentrazione dell’enantiomero R allo stato stazionario di 22 mcg/ml; a causa della lunga emivita lo stato stazionario si raggiunge dopo circa 1 mese di terapia.
La farmacocinetica dell’enantiomero (R) non è influenzata dall’età, dall’insufficienza renale o da un’insufficienza epatica lieve o moderata. Nei soggetti con grave insufficienza epatica risulta che l’enantiomero (R) venga eliminato dal plasma più lentamente.
Bicalutamide è legato in quantità rilevante alle proteine (96% il racemato, 99,6% l’enantiomero (R)) e viene ampiamente metabolizzato (attraverso l’ossidazione e la glucuronidazione); i metaboliti vengono eliminati per via renale e biliare in proporzioni simili. Durante uno studio clinico si rilevò che la concentrazione del (R)- bicalutamide nel seme dell’uomo che è stato trattato con bicalutamide è pari a 4, 9 mcg /ml. La quantità di bicalutamide potenzialmente trasmessa al partner femminile durante il trattamento è minima ed è pari approssimativamente a 0,3 mcg /kg. Questo è inferiore a quanto richiede variazioni nella prole degli animali da laboratorio.
Negli studi sperimentali negli animali e nell’uomo bicalutamide agisce come un agonista puro e potente del recettore per gli androgeni. La più importante attività farmacologica secondaria è l’induzione delle ossidasi a funzione mista dipendenti dal CYP450 nel fegato. I cambiamenti dell’organo bersaglio, incluso il profilo cancerogeno (cellule di Leydig, tiroide, fegato negli animali) sono direttamente legati all’azione primaria e secondaria della bicalutamide. L’induzione enzimatica non è stata osservata negli uomini e nessuna di queste rilevazioni è stata considerata come rilevante nel trattamento dei pazienti affetto da cancro alla prostata.
Atrofia dei tubuli seminiferi è un effetto collaterale prevedibile con gli androgeni ed è stato osservato in tutte le specie esaminate. Un’atrofia totale reversibile è stata rilevata 24 settimane dopo l’esecuzione di uno studio sulla tossicitá attraverso la ripetuta somministrazione sui ratti durante l’arco di 12 mesi, benché una reversione funzionale era evidente negli studi riproduttivi 7 settimane dopo la conclusione di un periodo di dosaggio di 11 settimane. Si prevede di conseguenza un periodo di infertilità o bassa fertilità nell’uomo. Studi sulla genotossicità non rilevavano nessun potenziale mutagenico della bicalutamide.
Interno della compressa
Lattosio monoidrato
Povidone K-25
Sodio amido glicolato (Tipo A)
Magnesio stearato
Film di rivestimento
Opadry OY-S-9622 costituito da:
Ipromellosa 5 Cp (E364)
Titanio biossido (E171)
Propilenglicole
Non pertinente.
30 mesi
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione
Blister in PVC/PVDC/alluminio
14, 28, 30, 90, 98, 100 compresse contenute in un cartone
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna istruzione particolare.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Bluefish Pharmaceuticals AB
Birger Jarlsgatan 37
111 45 Stoccolma
Svezia
AIC n. 039241070/M - 150 mg compresse rivestite con film 14 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al
AIC n. 039241082/M - 150 mg compresse rivestite con film 28 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al
AIC n. 039241094/M - 150 mg compresse rivestite con film 30 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al
AIC n. 039241106/M - 150 mg compresse rivestite con film 90 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al
AIC n. 039241118/M - 150 mg compresse rivestite con film 98 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al
AIC n. 039241120/M - 150 mg compresse rivestite con film 100 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al
Dicembre 2009