Bicalutamide Chiesi Compresse 150 Mg
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

BICALUTAMIDE CHIESI COMPRESSE 150 mg


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Una compressa contiene 150 mg di bicalutamide.

Una compressa contiene 186,75 mg di lattosio.

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere sezione 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compressa rivestita con film.

Compresse rivestite rotonde bianche, biconvesse.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Bicalutamide Chiesi 150 mg è usato da solo o come adiuvante alla prostatectomia radicale o alla radioterapia in pazienti affetti da carcinoma della prostata localmente avanzato ad alto rischio di progressione della malattia (vedere sezione 5.1).



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Adulti di sesso maschile compresi gli anziani:

Una compressa da 150 mg al giorno.

Via di somministrazione: orale.

Le compresse devono essere assunte continuativamente per almeno 2 anni o fino alla progressione della malattia.

Compromissione renale

Non sono necessarie modifiche della dose in pazienti con compromissione renale. Non vi è esperienza con l’uso di bicalutamide in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min) (vedere sezione 4.4).

Compromissione epatica

Non sono necessarie modifiche del dosaggio in pazienti con compromissione epatica lieve. Il medicinale può essere accumulato in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave (vedere sezione 4.4).

Bambini e adolescenti

Bicalutamide Chiesi non è indicato nei bambini e negli adolescenti.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Bicalutamide Chiesi è controindicato nelle donne e nei bambini.

Ipersensibilità alla bicalutamide o a uno qualsiasi degli eccipienti.

La co-somministrazione di terfenadina, astemizolo o cisapride con Bicalutamide Chiesi è controindicata (vedere sezione 4.5).


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

L’inizio del trattamento deve avvenire sotto la diretta supervisione di uno specialista e successivamente i pazienti devono essere tenuti sotto regolare osservazione.

La bicalutamide è metabolizzata nel fegato. I risultati degli studi suggeriscono che l’eliminazione della bicalutamide può essere rallentata in pazienti con grave insufficienza epatica, che può dare luogo a un maggior accumulo di bicalutamide. Pertanto, la bicalutamide deve essere impiegata con cautela in pazienti con compromissione epatica da moderata a grave.

Raramente con la bicalutamide sono state osservate modificazioni epatiche gravi (vedere sezione 4.8). La terapia con bicalutamide deve essere interrotta se le modificazioni sono gravi.

Si raccomanda di monitorare periodicamente la funzione epatica allo scopo di verificare la possibile insorgenza di modificazioni epatiche. La maggioranza di questi casi dovrebbe manifestarsi entro i primi 6 mesi di terapia con bicalutamide.

Poiché non vi è esperienza con l’uso di bicalutamide in pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina < 30 ml/min), la bicalutamide deve essere usata con cautela in questi pazienti.

In pazienti con malattie cardiache è consigliabile un monitoraggio periodico della funzione cardiaca.

Pazienti con carcinoma della prostata localmente avanzato in monoterapia con bicalutamide:

Per quei pazienti che presentano una obiettiva progressione della malattia unitamente a elevati livelli di PSA, va considerata l’opportunità di una cessazione della terapia con bicalutamide.

È stato riscontrato che la bicalutamide inibisce il citocromo P450 (CYP 3A4); pertanto, deve essere usata cautela quando il prodotto è co-somministrato con farmaci metabolizzati prevalentemente dal CYP 3A4 (vedere sezioni 4.3 e 4.5).

Questo medicinale contiene lattosio. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp-lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio non devono assumere questo medicinale.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Non sono state identificate interazioni farmacodinamiche o farmacocinetiche fra la bicalutamide e gli analoghi LHRH.

Studi in vitro hanno mostrato che l’R-enantiomero della bicalutamide è un inibitore del CYP 3A4, con minori effetti inibitori sull’attività di CYP 2C9, 2C19 e 2D6.

Sebbene studi in vitro abbiano indicato la possibilità che la bicalutamide inibisca il citocromo 3A4, diversi studi clinici mostrano che l’entità di tale inibizione per la maggior parte dei farmaci metabolizzati dal citocromo P450 probabilmente non riveste un significato clinico.

Ciononostante, per farmaci con un ristretto indice terapeutico metabolizzati nel fegato, l’inibizione del CYP 3A4 causata dalla bicalutamide potrebbe essere rilevante. Perciò, l’uso concomitante di terfenadina, astemizolo e cisapride è controindicato. Deve essere usata cautela con la co-somministrazione di bicalutamide con composti quali la ciclosporina e i bloccanti dei canali del calcio. Per questi farmaci può essere richiesta una riduzione della dose, particolarmente se vi è evidenza di un effetto aumentato o di effetti indesiderati. Per la ciclosporina, si raccomanda di monitorare attentamente le concentrazioni plasmatiche e la condizione clinica dopo l’inizio o la cessazione della terapia con bicalutamide.

Deve essere usata cautela quando si somministra bicalutamide a pazienti che assumono medicinali che inibiscono i processi di ossidazione a livello epatico, per es. cimetidina e ketoconazolo. Ciò può dare luogo ad aumentate concentrazioni plasmatiche di bicalutamide che in teoria potrebbero causare maggiori effetti indesiderati.

Studi in vitro hanno mostrato che la bicalutamide può spiazzare l’anticoagulante cumarinico warfarin dai suoi siti di legame alle proteine. È pertanto raccomandato un attento monitoraggio del tempo di protrombina se si inizia una terapia con bicalutamide in pazienti che già ricevono anticoagulanti cumarinici.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

La bicalutamide è controindicata nelle donne e non deve essere somministrata a donne gravide o a madri che allattano.

Fertilità

Negli studi sull’animale è stata osservata una compromissione reversibile della fertilità maschile (vedere sezione 5.3). Si deve ipotizzare pertanto un periodo di subfertilità o infertilità nell’uomo.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Non sono stati effettuati studi sugli effetti sulla capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.

Tuttavia, si deve notare che occasionalmente si possono manifestare vertigini o sonnolenza (vedere sezione 4.8). I pazienti che avvertono tali sintomi devono prestare cautela.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Gli effetti indesiderati osservati con la bicalutamide sono classificati secondo le classi sistemiche organiche ed elencati più avanti come segue:

Molto comune: > 1/10

Comune: > 1/100 e < 1/10

Non comune: > 1/1.000 e < 1/100

Raro: > 1/10.000 e < 1/1.000

Molto raro: < 1/10.000, non noto (non valutabile dai dati disponibili).

Disturbi del sistema immunitario

Non comune: reazioni di ipersensibilità, compresi angioedema e orticaria.

Disturbi psichiatrici

Non comune: depressione.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune: malattia polmonare interstiziale.

Patologie gastrointestinali

Comune: diarrea, nausea.

Raro: vomito.

Patologie epatobiliari

Comune: modificazioni epatiche (livelli elevati di transaminasi, colestasi, ittero, bilirubinemia)¹, epatomegalia.

Molto raro: insufficienza epatica².

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: prurito.

Raro: pelle secca.

Patologie renali e urinarie

Non comune: ematuria.

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Molto comune: tensione mammaria³, ginecomastia³.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Molto comune: vampate di calore³.

Comune: astenia.

¹ Le modificazioni epatiche sono di rado severe e sono risultate frequentemente transitorie, scomparendo o migliorando con il proseguimento della terapia o dopo la cessazione della terapia (vedere sezione 4.4).

² Molto raramente nei pazienti trattati con bicalutamide si è verificata insufficienza epatica, ma non è stata stabilita con certezza una relazione di causalità. Occorre valutare l’opportunità di un monitoraggio periodico della funzione epatica (vedere anche sezione 4.4).

³ Può essere ridotta dalla concomitante castrazione.

Inoltre, negli studi clinici durante il trattamento con bicalutamide con o senza un analogo LHRH sono stati segnalati i seguenti effetti indesiderati:

Patologie del sistema emolinfopoietico

Comune: anemia.

Molto raro: trombocitopenia.

Disturbi del metabolismo e della nutrizione

Comune: diabete mellito, aumento ponderale.

Non comune: iperglicemia, calo ponderale.

Patologie del sistema nervoso

Comune: capogiri, insonnia.

Non comune: sonnolenza.

Patologie cardiache

Molto raro: insufficienza cardiaca, angina, difetti della conduzione, compreso il prolungamento degli intervalli PR e QT, aritmie e modificazioni ECG aspecifiche.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Non comune: dispnea.

Patologie gastrointestinali

Comune: stipsi.

Non comune: bocca secca, dispepsia, flatulenza.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Comune: eruzione cutanea, sudorazione, irsutismo.

Non comune: alopecia.

Patologie renali e urinarie

Non comune: nicturia.

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Molto comune: diminuzione della libido, disfunzione erettile, impotenza.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Comune: edema, dolore generale, dolore pelvico, brividi.

Non comune: dolore addominale, dolore toracico, cefalea, dolore alla schiena, dolore al collo.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. Poiché la bicalutamide è una anilide, c’è il rischio teorico di sviluppo di metaemoglobinemia. La metaemoglobinemia è stata osservata in animali dopo sovradosaggio. Pertanto, un paziente con una intossicazione acuta può apparire cianotico. Non c'è un antidoto specifico, il trattamento deve essere sintomatico. La dialisi difficilmente può essere di aiuto, perché la bicalutamide presenta un elevato legame proteico e non viene escreta tal quale nelle urine. È indicata una terapia generale di supporto comprendente un frequente monitoraggio dei segni vitali.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: antiandrogeni.

Codice ATC: L02BB03.

La bicalutamide è un antiandrogeno non steroideo privo di attività endocrina. Essa si lega al recettore androgeno normale (“wild-type”) senza attivazione dell’espressione genica, in tal modo inibendo lo stimolo androgeno. Da questa inibizione deriva la regressione dei tumori prostatici. Clinicamente, l’interruzione del trattamento con bicalutamide può dare luogo alla sindrome da astinenza antiandrogena in una frazione di pazienti.

La bicalutamide 150 mg è stata valutata come trattamento di pazienti affetti da carcinoma della prostata localizzato (T1-T2, N0 o NX, M0) o localmente avanzato (T3-T4, qualsiasi N, M0; T1-T2, N+, M0) non metastatico in un’analisi congiunta di 3 studi controllati verso placebo in doppio cieco su 8113 pazienti, nei quali il farmaco è stato somministrato come terapia ormonale di prima scelta o come trattamento adiuvante alla prostatectomia radicale o alla radioterapia (principalmente esterna). A 7,4 anni di follow up mediano, il 27,4% e il 30,7% di tutti i pazienti trattati rispettivamente con bicalutamide e con placebo, hanno mostrato progressione obiettiva della malattia.

Una riduzione del rischio di progressione obiettiva della malattia è stata osservata nella maggior parte dei gruppi di pazienti, ma è stata più evidente in quelli con il più alto rischio di progressione della malattia.

Pertanto, i medici possono decidere che la strategia medica ottimale per un paziente con un basso rischio di progressione della malattia, particolarmente nel contesto di terapia adiuvante a seguito di prostatectomia radicale, possa essere quella di rimandare la terapia ormonale fino alla comparsa di segnali di progressione della malattia.

Non è stata osservata alcuna differenza nella sopravvivenza globale al follow up mediano di 7,4 anni con il 22,9% di mortalità (HR = 0,99; 95% IC 0,91-1,09). Tuttavia, alcuni andamenti sono stati evidenziati in analisi esploratorie di sottogruppi.

I dati di sopravvivenza libera da progressione e di sopravvivenza globale per i pazienti con malattia localmente avanzata sono riportati nelle tabelle qui di seguito:

Tabella 1: Sopravvivenza libera da progressione nella malattia localmente avanzata per sottogruppo di terapia

Popolazione analizzata Eventi (%) nei pazienti trattati con bicalutamide Eventi (%) nei pazienti trattati con placebo Hazard ratio (95% IC)
Vigile attesa 193/335 (57,6) 222/322 (68,9) 0,60 (0,49 - 0,73)
Radioterapia 66/161 (41,0) 86/144 (59,7) 0,56 (0,40 - 0,78)
Prostatectomia radicale 179/870 (20,6) 213/849 (25,1) 0,75 (0,61 - 0,91)

Tabella 2: Sopravvivenza globale nella malattia localmente avanzata per sottogruppo di terapia

Popolazione analizzata Decessi (%) nei pazienti trattati con bicalutamide Decessi (%) nei pazienti trattati con placebo Hazard ratio (95% IC)
Vigile attesa 164/335 (49,0) 183/322 (56,8) 0,81 (0,66 - 1,01)
Radioterapia 49/161 (30,4) 61/144 (42,4) 0,65 (0,44 - 0,95)
Prostatectomia radicale 137/870 (15,7) 122/849 (14,4) 1,09 (0,85 - 1,39)

Per i pazienti con malattia localizzata che ricevono bicalutamide da sola, non vi è stata differenza significativa nella sopravvivenza libera da progressione. In questi pazienti si è osservata anche una tendenza alla diminuzione della sopravvivenza rispetto ai pazienti trattati con placebo (HR = 1,16; 95% IC 0,99-1,37). Alla luce di ciò, il profilo rischio-beneficio della bicalutamide non è considerato favorevole in questo gruppo di pazienti.

La bicalutamide è una miscela racemica la cui attività antiandrogena risiede quasi esclusivamente nell’enantiomero (R).


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

La bicalutamide è ben assorbita dopo somministrazione orale. Non vi è evidenza di effetti clinicamente rilevanti del cibo sulla biodisponibilità.

L’enantiomero (S) è eliminato rapidamente rispetto all’enantiomero (R), che ha un’emivita di eliminazione plasmatica di circa 1 settimana.

Dopo somministrazione giornaliera di bicalutamide, l’enantiomero (R) presenta un accumulo di circa 10 volte nel plasma come conseguenza della sua lunga emivita.

Concentrazioni plasmatiche allo stato stazionario dell’enantiomero (R) di circa 22 mcg /ml sono state osservate durante la somministrazione giornaliera di bicalutamide alle dosi di 50 mg e 150 mg. Allo stato stazionario, l’enantiomero (R) prevalentemente attivo costituisce il 99% degli enantiomeri totali circolanti.

La farmacocinetica dell’enantiomero (R) non è influenzata dall’età,dalla compromissione renale o dalla compromissione epatica da lieve a moderata. Vi è evidenza che per i soggetti con compromissione epatica grave l’enantiomero (R) è eliminato più lentamente dal plasma.

La bicalutamide è altamente legata alle proteine (miscela racemica 96%, enantiomero (R) > 99%) ed è estensivamente metabolizzata (ossidazione e glucuronidazione); i suoi metaboliti sono eliminati attraverso i reni e la bile in proporzioni approssimativamente uguali.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

La bicalutamide è un potente antagonista puro del recettore degli androgeni negli animali sperimentali e nell’uomo. La principale azione farmacologica secondaria è l’induzione delle ossidasi miste CYP450-dipendenti. Le modificazioni agli organi bersaglio, fra cui l’induzione tumorale (cellule di Leydig, tiroide, fegato) osservate negli animali sono chiaramente in relazione alle azioni farmacologiche primaria e secondaria della bicalutamide. Non è stata osservata induzione enzimatica nell’uomo, e nessuno di tali risultati è ritenuto avere rilevanza nel trattamento di pazienti con carcinoma della prostata. L’atrofia dei tubuli seminiferi è un effetto di classe previsto con gli antiandrogeni ed è stato osservato in tutte le specie esaminate. Da uno studio di tossicità con somministrazioni ripetute della durata di 12 mesi nel ratto, è stata osservata la totale scomparsa dell’atrofia testicolare dopo 24 settimane, sebbene il ripristino della funzionalità è stato evidente negli studi riproduttivi 7 settimane dopo il termine di un trattamento di 11 settimane. Si deve ipotizzare pertanto un periodo di subfertilità o infertilità nell’uomo.

Gli studi di genotossicità non hanno rivelato alcun potenziale mutageno della bicalutamide.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Nucleo: lattosio monoidrato, crospovidone (Tipo A), povidone (K25), magnesio stearato.

Rivestimento: OPADRY II 85F28751 (alcol polivinilico, macrogol 3000, titanio diossido (E171), talco).


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non applicabile.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

3 anni (in blister PVC+PVDC/Alu).

3 anni (in blister OPA/Alu/PVC/Alu).


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Non conservare al di sopra di 30°C se confezionato in blister PVC+PVDC/Alu.

Non richiede alcuna particolare condizione di conservazione se confezionato in blister OPA/Alu/PVC/Alu.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Blister PVC+PVDC/Alluminio.

Blister OPA/Alluminio/PVC/Alluminio.

Le confezioni contengono 10, 20, 28, 30, 50, 60, 90 o 100 compresse da 150 mg di bicalutamide.

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna particolare precauzione.

Il prodotto non utilizzato deve essere smaltito in accordo con la normativa locale.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Chiesi Farmaceutici S.p.A.

Via Palermo, 26/A

43122 Parma - Italia


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 10 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al  AIC n. 038830271/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 20 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al  AIC n. 038830131/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 28 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al  AIC n. 038830143/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 30 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al  AIC n. 038830156/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 50 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al  AIC n. 038830257/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 60 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al  AIC n. 038830168/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 90 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al  AIC n. 038830170/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in blister Pvc/Pvdc/Al  AIC n. 038830182/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 10 compresse in blister Opa/Al/Pvc/Al  AIC n. 038830283/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 20 compresse in blister Opa/Al/Pvc/Al  AIC n. 038830194/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 28 compresse in blister Opa/Al/Pvc/Al  AIC n. 038830206/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 30 compresse in blister Opa/Al/Pvc/Al  AIC n. 038830218/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 50 compresse in blister Opa/Al/Pvc/Al AIC n. 038830269/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 60 compresse in blister Opa/Al/Pvc/Al  AIC n. 038830220/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 90 compresse in blister Opa/Al/Pvc/Al  AIC n. 038830232/M

BICALUTAMIDE CHIESI “150 mg compresse rivestite con film” 100 compresse in blister Opa/Al/Pvc/Al  AIC n. 038830244/M


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

23/06/2009


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Settembre 2010