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BUSODED
Una capsula da 100 mcg contiene budesonide 100 mcg .
Una capsula da 200 mcg contiene budesonide 200 mcg .
Una capsula da 400 mcg contiene budesonide 400 mcg .
Per l’elenco completo degli eccipienti vedi sezione 6.1.
Polvere per inalazione, capsule rigide.
BUSODED è indicato nel trattamento dell’asma bronchiale.
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La posologia di BUSODED va adattata al singolo paziente in relazione alla gravità dell’asma e alla fase della terapia.
Adulti
Nei casi di asma severo all’inizio della terapia con corticosteroidi per via inalatoria o in corso di riduzione o sospensione della terapia corticosteroidea per via orale, la posologia consigliata è di 200 mcg 2-4 volte al dì.
La dose di mantenimento è individuale e dovrebbe essere la dose minima che permetta l’assenza di sintomatologia: usualmente è sufficiente una inalazione da 200 mcg al giorno.
Bambini da 5 anni in su
In genere 200 mcg al giorno, in due somministrazioni. In caso di necessità, la posologia può essere aumentata fino a 400 mcg al giorno.
In caso di riacutizzazioni si raccomanda un incremento posologico di BUSODED, secondo prescrizione medica.
Insorgenza dell’effetto
Il miglioramento del controllo dell’asma a seguito della somministrazione di BUSODED per via inalatoria può verificarsi entro 24 ore dall’inizio del trattamento, sebbene il massimo beneficio si ottenga dopo 1-2 settimane o più di trattamento.
Pazienti non trattati con corticosteroidi
L’effetto terapeutico di BUSODED si manifesta di solito entro 10 giorni dall’inizio del trattamento tuttavia in quei pazienti in cui è presente abbondante secrezione bronchiale, tale da ostacolare la penetrazione del principio attivo nella mucosa, si consiglia di associare per un breve periodo (circa 2 settimane) un trattamento corticosteroideo orale. Inizialmente si comincia con dosaggio pieno e si riduce gradualmente fino ad effettuare il mantenimento con solo BUSODED.
Le riacutizzazioni dell’asma a seguito di infezioni batteriche dovranno essere trattate con antibiotici incrementando la posologia di BUSODED.
Pazienti trattati con corticosteroidi
Particolare attenzione deve essere posta nel trasferire un paziente dalla terapia corticosteroidea orale a quella con BUSODED, a causa del lento ripristino delle funzioni ipotalamiche alterate da un trattamento prolungato con corticosteroidi orali. L’introduzione di BUSODED nella terapia dovrà avvenire in una fase relativamente stabile della condizione asmatica del paziente.
BUSODED dovrà essere associato per circa 10 giorni alla terapia orale e quindi si dovrà iniziare la riduzione della dose del corticosteroide orale fino alla dose minima che in associazione con BUSODED dà una risposta stabile; in molti casi è possibile sospendere del tutto la somministrazione per via orale, mentre in altri casi si dovrà mantenere il trattamento con una dose minima di corticosteroidi orali.
Tuttavia nel passare dalla terapia orale a BUSODED in qualche caso potrà verificarsi una diminuzione dell’effetto steroideo sistemico con comparsa di sintomi quali rinite, eczema, cefalea, dolori muscolari ed articolari e, raramente, nausea e vomito. In questi casi sarà il medico a giudicare l’opportunità o meno di mantenere il paziente in terapia per via inalatoria.
Il tempo necessario per recuperare la produzione fisiologica di corticosteroidi naturali può essere lungo e in alcune condizioni, quali stress fisico per infezioni gravi, traumi e interventi chirurgici, può essere necessario associare a BUSODED un trattamento di corticosteroidi per via orale; anche nei casi di riacutizzazioni, specialmente se associate ad un aumento di viscosità e formazione di tappi di muco, può essere necessario un trattamento complementare di breve durata con steroidi orali.
BUSODED consente una somministrazione estremamente semplice: l’inalatore è attivato dal respiro mediante inspirazione e non richiede coordinazione motoria, a differenza delle preparazioni in aerosol dosato.
È essenziale che il paziente esegua correttamente le istruzioni indicate per l’uso dell’inalatore.
Ipersensibilità alla budesonide. Tubercolosi polmonare ed altre infezioni batteriche, virali e micotiche a carico delle vie aeree.
BUSODED costituisce un trattamento di base della malattia asmatica per cui deve essere assunto regolarmente alle dosi prescritte e finché il medico lo riterrà opportuno.
In caso di ulcera a carico dell’apparato digerente si impone un’attenta sorveglianza del paziente durante tutta la durata della terapia.
BUSODED non è destinato al rapido miglioramento degli episodi acuti di asma, per i quali è necessario utilizzare un broncodilatatore per via inalatoria a breve durata d’azione.
Il medico deve valutare con attenzione i casi di pazienti che non traggono beneficio dall’uso di broncodilatatori a breve durata di azione o che aumentano il numero delle inalazioni rispetto all’usuale. In questi casi il medico deve valutare la necessità di incrementare la terapia con farmaci antinfiammatori, ad esempio aumentando le dosi di budesonide per via inalatoria o iniziando un ciclo di terapia orale con glucocorticosteroidi.
Particolare attenzione va posta nel trasferire i pazienti da terapia con steroidi orali in quanto può permanere il rischio di compromissione surrenale per un lungo periodo di tempo. Possono essere a rischio anche i pazienti che hanno richiesto terapie di emergenza con dosi elevate di corticosteroidi o trattamento prolungato con dosi elevate di corticosteroidi per via inalatoria. Tali pazienti possono mostrare segni e sintomi di insufficienza surrenalica se esposti a stress severo. In periodi di stress o in caso di interventi chirurgici di elezione deve essere presa in considerazione una copertura supplementare con corticosteroide per via sistemica.
Durante la fase di soppressione della terapia glucocorticosteroidea sistemica alcuni pazienti possono manifestare malessere generico come ad esempio dolori muscolari e articolari. Una insufficienza glucocorticosteroidea generale deve essere sospettata nei rari casi di comparsa di sintomi quali stanchezza, cefalea, nausea e vomito. In questi casi può rendersi a volte necessario un temporaneo aumento della dose dei glucocorticosteroidi orali.
La sostituzione del trattamento steroideo sistemico con la terapia per via inalatoria a volte può rendere manifeste allergie, come ad esempio riniti ed eczemi, precedentemente controllate dal trattamento steroideo sistemico. Queste manifestazioni allergiche devono essere sintomaticamente controllate con farmaci antistaminici e/o con preparazioni topiche.
Una ridotta funzionalità epatica può influenzare l’eliminazione dei glucocorticosteroidi. Tuttavia, le caratteristiche farmacocinetiche di budesonide somministrata per via endovenosa a pazienti cirrotici sono risultate simili a quelle rilevate nei soggetti sani. La farmacocinetica di budesonide dopo somministrazione orale è risultata influenzata dalla funzionalità epatica compromessa, come viene evidenziato da una aumentata disponibilità sistemica. Tuttavia, ciò riveste una importanza clinica limitata per BUSODED in quanto, dopo la somministrazione per via inalatoria, il suo contributo orale alla disponibilità sistemica è relativamente piccolo.
Studi eseguiti in vivo hanno dimostrato che la somministrazione orale di ketoconazolo e itraconazolo (noti inibitori della attività del CYP3A4 a livello epatico e della mucosa intestinale - vedi sezione 4.5) può aumentare l’esposizione sistemica a budesonide. Ciò riveste una importanza clinica limitata nel caso di trattamento a breve termine (1-2 settimane) ma deve essere tenuto in considerazione nel trattamento a lungo termine.
Nel trattamento a lungo termine, con alte dosi di BUSODED, possono verificarsi effetti locali e sistemici. Gli effetti sistemici nel trattamento con corticosteroidi inalatori si verificano con meno frequenza rispetto a quelli verificatisi durante il trattamento con corticosteroidi orali.
I possibili effetti sistemici includono soppressione surrenalica, ritardo nella crescita di bambini e adolescenti, riduzione della densità minerale ossea, cataratta e glaucoma. Quindi, sulla scorta di quanto sopra riportato, una volta ottenuto il controllo dell’asma, la dose da utilizzare nel trattamento di mantenimento deve essere la minima efficace. BUSODED deve essere impiegato con cautela nei bambini. Il medico deve controllare con attenzione la crescita dei bambini che assumono corticosteroidi attraverso qualsiasi via di somministrazione e valutare i benefici della terapia corticosteroidea ed il controllo dell’asma rispetto alla possibilità di soppressione della crescita. BUSODED, infine, va impiegato con cautela in caso di esposizioni virali (quali varicella, morbillo) e nei soggetti affetti da glaucoma e cataratta.
BUSODED contiene lattosio come eccipiente: i pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di lattasi o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
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Nei pazienti in terapia con corticosteroidi per via orale il passaggio all’impiego del solo BUSODED per via inalatoria deve avvenire in modo graduale. Dopo stabilizzazione del paziente, si associa BUSODED e si riduce progressivamente la dose del corticosteroide orale, controllando lo stato generale del paziente a intervalli regolari. Ciò è necessario a causa del lento ripristino della funzionalità surrenalica compromessa dall’impiego prolungato del corticosteroide orale (vedi sezione 4.2).
Non sono state osservate interazioni di budesonide con nessun altro farmaco utilizzato nel trattamento dell’asma.
Il metabolismo di budesonide è principalmente mediato dal CYP3A4, isoenzima del citocromo p450. Gli inibitori di tale enzima, quali il ketoconazolo e l’itraconazolo, possono quindi aumentare l’esposizione sistemica a budesonide (vedi sezione 4.4).
Alle dosi raccomandate, cimetidina ha un leggero effetto sulla farmacocinetica di budesonide somministrata per via orale, non rilevante clinicamente.
Non esistono studi adeguati e ben controllati sull’uso del medicinale in gravidanza o nell’allattamento. Pertanto, in tali condizioni il medicinale deve essere usato solo in caso di necessità, sotto il diretto controllo del medico, dopo aver valutato attentamente il beneficio atteso per la madre in rapporto al possibile rischio per il feto o per il lattante.
BUSODED non influisce sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari.
Le sperimentazioni cliniche, la letteratura e l’esperienza dovuta alla commercializzazione del farmaco suggeriscono che si possano verificare le seguenti reazioni avverse:
Comuni (>1/100 <1/10) | lieve irritazione della gola |
infezioni da Candida nell’orofaringe |
raucedine |
tosse |
nausea |
Rare (>1/10.000 <1/1000) | irritabilità, irrequietezza, depressione e disturbi comportamentali |
reazioni di ipersensibilità immediate o tardive che includono rash, dermatite da contatto, orticaria, angioedema e broncospasmo |
strie cutanee |
Raramente, per meccanismi non noti, i farmaci somministrati per via inalatoria possono causare broncospasmo.
Con la somministrazione per via inalatoria di glucocorticosteroidi possono raramente manifestarsi segni e sintomi di effetti glucocorticosteroidei sistemici tra i quali ipofunzionalità surrenalica e riduzione della velocità di crescita che probabilmente dipendono dalla dose, dal tempo di esposizione, dal trattamento concomitante e precedente con steroidi e dalla sensibilità individuale.
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Un sovradosaggio acuto con BUSODED, anche in dosi elevate, non dovrebbe causare problemi clinici.
Categoria farmacoterapeutica: altri asmatici, inalatori, glucocorticoidi.
ATC: R03BA02.
Budesonide è un glucocorticosteroide ad elevata attività antinfiammatoria locale.
Attività antinfiammatoria topica
L’esatto meccanismo di azione dei glucocorticosteroidi nel trattamento dell’asma non è completamente noto. Sono probabilmente importanti attività antinfiammatorie quali l’inibizione del rilascio dei mediatori infiammatori e l’inibizione della risposta immunitaria mediata dalle citochine. La potenza intrinseca di budesonide, misurata come affinità nei confronti dei recettori per i glucocorticoidi, è di circa 15 volte più elevata, rispetto a quella di prednisolone.
Uno studio clinico condotto in pazienti asmatici, in cui la somministrazione di budesonide per via inalatoria è stata confrontata con quella per via orale, ha dimostrato un’evidenza di efficacia statisticamente significativa con la somministrazione per via inalatoria, ma non con la somministrazione per via orale, rispetto al placebo.
Pertanto, l’effetto terapeutico di dosi convenzionali di budesonide, somministrata per via inalatoria, può essere ampiamente attribuito all’azione locale nel tratto respiratorio.
Negli studi di provocazione, condotti negli animali e nei pazienti, budesonide ha dimostrato di possedere un effetto antianafilattico ed antinfiammatorio, rappresentato dalla riduzione del grado di ostruzione bronchiale nella risposta allergica immediata e tardiva.
Reattività delle vie respiratorie
Nei pazienti iperreattivi, budesonide ha dimostrato di ridurre la reattività delle vie aeree allo stimolo diretto e indiretto.
Attività dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene
Studi con budesonide in volontari sani hanno dimostrato effetti dose-correlati sul cortisolo plasmatico ed urinario.
Il test dell’ACTH ha dimostrato che il trattamento con budesonide ai dosaggi consigliati, produce effetti significativamente inferiori sulla funzione surrenalica rispetto a prednisone 10 mg.
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Assorbimento
Studi di cinetica hanno mostrato che dopo l’inalazione di 1 mg di budesonide la massima concentrazione plasmatica è inferiore a circa 3,5 nmol/l e viene raggiunta dopo circa 20 minuti.
Dopo una inalazione orale ripetuta di 800 mcg d budesonide due volte/die, la massima concentrazione plasmatica è di circa 4 nmol/l e viene raggiunta dopo circa 30 minuti.
Distribuzione
Budesonide ha un volume di distribuzione di circa 3 l/kg. Il legame alle proteine plasmatiche è pari, in media, a 85-90%.
Biotrasformazione
Budesonide al primo passaggio epatico viene rapidamente metabolizzata in elevata percentuale (circa 90%) in metaboliti caratterizzati da una scarsa attività glucorticosteroidea. I principali metabolici sono la 6beta-idrossibudesonide ed il 16alfa-idrossiprednisolone, la cui attività glucocorticosteroidea è inferiore all’1%, rispetto a quella di budesonide. Il metabolismo di budesonide è mediato principalmente dall’isoenzima CYP3A4, appartenente al citocromo p450.
Eliminazione
I metaboliti di budesonide sono escreti come tali o in forma coniugata, soprattutto per via renale. Nelle urine non si riscontra la presenza di budesonide immodificata. Budesonide ha una clearance sistemica elevata (all’incirca 1,2 l/min) e, dopo somministrazione per via e.v., l’emivita terminale è, in media, di 2-3 ore.
Linearità
Ai dosaggi rilevanti dal punto di vista clinico, i parametri cinetici di budesonide sono dose-dipendenti.
I risultati degli studi di tossicità acuta, subacuta e cronica dimostrano che gli effetti sistemici di budesonide sono o meno gravi, o simili a quelli osservati dopo somministrazione di altri glucocorticosteroidi, ad esempio, diminuzione dell’incremento ponderale, atrofia dei tessuti linfoidi e dei surreni.
Budesonide, valutata con sei differenti test, non ha dimostrato alcun effetto mutageno o clastogeno.
L’aumento di incidenza di gliomi cerebrali, riscontrato in uno studio di cancerogenesi condotto in ratti maschi, non ha trovato conferma in uno studio successivo, nel quale l’incidenza dei gliomi osservata nei gruppi trattati con i farmaci attivi (budesonide, predisolone, triamcinolone acetato) è risultata sovrapponibile a quella osservata nei gruppi di controllo. Studi di cancerogenesi condotti nei ratti maschi hanno consentito di osservare alterazioni epatiche (neoplasie primarie epatocellulari) e sono state confermate in un altro studio effettuato trattando gli animali con budesonide e con glucocorticosteroidi di riferimento. Queste manifestazioni sono probabilmente da mettersi in relazione ad effetti recettoriali dei glucocorticosteroidi e rappresentano un effetto tipico della classe terapeutica.
L’esperienza clinica disponibile evidenzia che non ci sono elementi per affermare che budesonide, o altri glucocorticosteroidi, causano gliomi cerebrali o neoplasie primarie epatocellulari nell’uomo.
Gli studi condotti negli animali hanno evidenziato effetti teratogeni variabili in funzione della specie animale.
Lattosio monoidrato.
Nessuna per quanto noto.
36 mesi.
Conservare a temperatura non superiore a 25°C.
Blister in alluminio/PVC
BUSODED - 100 mcg polvere per inalazione, capsule rigide - confezione da 16 blister da 15 capsule con inalatore.
BUSODED - 200 mcg polvere per inalazione, capsule rigide - confezione da 8 blister da 15 capsule con inalatore.
BUSODED - 400 mcg polvere per inalazione, capsule rigide - confezione da 4 blister da 15 capsule con inalatore.
1 | Togliere il cappuccio protettivo del boccaglio. |
2 | Tenere ferma la base dell’inalatore in posizione verticale e ruotare il boccaglio nella direzione indicata dalla freccia. |
3 | Mettere la capsula nell’apposito alloggiamento dell’inalatore. È importante che la capsula venga tolta dal blister (l’astuccio di alluminio) solo immediatamente prima della somministrazione. |
4 | Girare il boccaglio nella posizione di chiusura fino al "click". |
5 | Premere i pulsanti rossi, tenendo l’inalatore in posizione verticale, e poi rilasciare i pulsanti. |
6 | Espirare completamente. |
7 | Mettere in bocca il boccaglio stringendo con le labbra ed inspirare rapidamente e più profondamente possibile. |
ATTENZIONE | Durante l’inspirazione si deve ascoltare il rumore di frullio prodotto dalla capsula che gira. Se non si ascolta questo rumore premere nuovamente i pulsanti rossi per sganciare la capsula che sarà rimasta agganciata agli aghetti. Ripetere quindi l’inalazione. |
9 | Togliere il boccaglio e trattenere il respiro il più a lungo possibile; quindi espirare. |
10 | Aprire l’inalatore e controllare se nella capsula vi è ancora polvere: in tal caso ripetere le operazioni. |
11 | Dopo l’uso, togliere la capsula, richiudere il boccaglio e rimettere il cappuccio. |
Al fine di assicurare una corretta somministrazione del farmaco, il medico dovrebbe spiegare al paziente la modalità di utilizzo dell’inalatore. Le istruzioni complete sull’utilizzo dell’inalatore sono riportate nel foglio illustrativo.
È importante che il paziente sappia che in casi eccezionali la capsula di gelatina può rompersi e quindi piccoli pezzi di gelatina possono raggiungere il cavo orale o la gola a seguito dell’inalazione. Comunque il paziente può essere rassicurato dal momento la gelatina viene ammorbidita in bocca e può essere deglutita. La tendenza alla rottura delle capsule viene minimizzata evitando di perforare la capsula più di una volta.
Togliere la capsula dal blister solo immediatamente prima dell’uso.
Istituto Biochimico Nazionale SAVIO S.r.l. - Via E. Bazzano, 14 - 16019 Ronco Scrivia (Ge)
BUSODED - “100 mcg capsule rigide” - 240 capsule - AIC n. 036378040
BUSODED - “200 mcg capsule rigide” - 120 capsule - AIC n. 036378053
BUSODED - “400 mcg capsule rigide” - 60 capsule - AIC n. 036378065
30.12.2008
Determina AIFA del: Aprile 2009