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CALCITONINA SANDOZ 50 UI/ml
Ogni ml di soluzione fornisce 50 UI di calcitonina come calcitonina (di salmone, sintetica) dove una UI corrisponde a 0,167 mcg di principio attivo.
Calcitonina Sandoz è essenzialmente senza sodio, vedere paragrafo 4.4.
Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.
Soluzione iniettabile e per infusione.
Calcitonina Sandoz 50 UI/ml è una soluzione acquosa limpida, incolore.
La calcitonina è indicata per:
• prevenzione della perdita acuta di massa ossea dovuta ad improvvisa immobilizzazione come in pazienti che hanno recentemente subito fratture di natura osteoporotica
• malattia di Paget
• ipercalcemia da tumori maligni
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Calcitonina Sandoz deve essere impiegata in soggetti dai 18 anni di età in su per via sottocutanea, intramuscolare o per infusione endovenosa (prodotto specifica).
La calcitonina di salmone può essere somministrata prima di andare a letto per ridurre l’incidenza di nausea o vomito che possono verificarsi soprattutto all’inizio della terapia.
Prevenzione della perdita acuta di massa ossea
La dose raccomandata è di 100 UI al giorno o 50 UI due volte al giorno per 2-4 settimane somministrate per via sottocutanea o intramuscolare. La dose può essere ridotta a 50 UI al giorno all’inizio della fase di rimobilizzazione. Il trattamento deve essere continuato finchè i pazienti tornano ad essere totalmente mobilizzati.
Malattia di Paget
La dose raccomandata è di 100 UI al giorno per iniezione sottocutanea o intramuscolare, tuttavia è stato raggiunto un miglioramento clinico e biochimico al dosaggio minimo di 50 UI tre volte alla settimana. La dose deve essere modificata a seconda delle necessità individuali del paziente. La durata della terapia dipende dalle indicazioni per le quali il trattamento è richiesto e dalla risposta del paziente. L’effetto della calcitonina può essere monitorato attraverso la misurazione di appropriati indicatori di rimodellamento osseo, come i livelli sierici della fosfatasi alcalina o i livelli urinari dell’idrossiprolina o desossipiridinolina. Il dosaggio può essere ridotto in seguito a miglioramento delle condizioni del paziente.
Ipercalcemia da tumori maligni
La dose iniziale raccomandata è di 100 UI ogni 6-8 ore per iniezione sottocutanea o intramuscolare. In aggiunta, la calcitonina di salmone può essere somministrata per iniezione endovenosa in seguito a precedente reidratazione.
Se dopo uno o due giorni la risposta non è soddisfacente, il dosaggio può essere aumentato ad un massimo di 400 UI ogni 6-8 ore. In casi di particolare gravità o di emergenza l’infusione endovenosa, contenente fino a 10 UI/kg di peso corporeo in 500 ml di soluzione di sodio cloruro allo 0,9% può essere somministrata in un arco di tempo di almeno 6 ore.
Dato che la calcitonina di salmone è un peptide, può verificarsi un adsorbimento nel materiale plastico del set di infusione. Ciò può potenzialmente ridurre la dose totale somministrata al paziente. Si raccomanda un frequente monitoraggio della risposta clinica e di laboratorio, compresa la misurazione del calcio sierico, specialmente nelle prime fasi del trattamento. Il dosaggio di Calcitonina Sandoz deve essere individualizzato in base alle specifiche necessità del paziente.
Uso in pazienti anziani, con compromissione della funzionalità epatica e renale
L’esperienza con l’uso di calcitonina nei pazienti anziani non ha dimostrato una tollerabilità ridotta, nè necessità posologiche diverse. Lo stesso vale per i pazienti con alterata funzionalità epatica. La clearance metabolica è molto più bassa in pazienti con un’insufficienza renale allo stadio finale piuttosto che in volontari sani. Tuttavia la rilevanza clinica di queste evidenze non è nota (vedere paragrafo 5.2).
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Inoltre la calcitonina è controindicata in pazienti con ipocalcemia.
Poiché la calcitonina è un peptide, esiste la possibilità di reazioni allergiche sistemiche e reazioni di tipo allergico compresi casi isolati di shock anafilattico segnalati in pazienti in trattamento con calcitonina. Tali reazioni devono essere differenziate dall’arrossamento generalizzato o locale, che rappresenta un effetto comune non allergico della calcitonina (vedere paragrafo 4.8). Nei pazienti per i quali si sospetti una sensibilità verso la calcitonina, si devono effettuare dei test di reazione cutanea prima di iniziare il trattamento con calcitonina.
Calcitonina Sandoz 50 UI/ml contiene meno di 23 mg di sodio per 1 ml, e può essere considerato “privo di sodio”.
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In seguito a somministrazione di calcitonina i livelli sierici di calcio possono diminuire in via transitoria al di sotto dei valori normali, cosa che è maggiormente evidente all’inizio della terapia nei pazienti con un ricambio osseo troppo elevato. Questo effetto viene diminuito quando l’attività osteoclastica è ridotta. Tuttavia si deve impiegare cautela nei pazienti che assumono contemporaneamente glicosidi cardiaci o bloccanti dei canali del calcio. Può essere necessario rivedere il dosaggio di questi farmaci poichè i loro effetti possono essere modificati da cambiamenti nelle concentrazioni cellulari di elettroliti.
L’utilizzo di calcitonina in associazione a bifosfonati può portare ad un effetto additivo sulla riduzione del calcio.
L’uso contemporaneo di calcitonina e litio può portare ad una riduzione delle concentrazioni plasmatiche di litio. Può essere necessario riaggiustare il dosaggio di litio.
La calcitonina non è stata studiata in donne in gravidanza. La calcitonina deve essere utilizzata in gravidanza solo se il trattamento è considerato dal medico assolutamente necessario.
Non è noto se tale sostanza viene escreta nel latte materno. Negli animali è stato dimostrato che la calcitonina di salmone diminuisce la lattazione e viene escreta nel latte (vedere paragrafo 5.3). Pertanto non è raccomandato allattare durante il trattamento.
Non esistono studi sull’effetto di Calcitonina Sandoz sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Calcitonina Sandoz può causare affaticamento, capogiri e disturbi della visione (vedere paragrafo 4.8) che possono compromettere la risposta del paziente. Pertanto i pazienti devono essere avvisati che si possono verificare questi effetti. In questo caso non devono guidare veicoli o usare macchinari.
Gli effetti indesiderati osservati più frequentemente sono nausea, vomito e arrossamento. Essi sono dose-dipendenti e più frequenti dopo somministrazione e.v. che dopo somministrazione i.m. o s.c.
Le reazioni avverse sono state elencate in classi di frequenza secondo la seguente convenzione: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Esami diagnostici |
Raro: | Sviluppo di anticorpi neutralizzanti la calcitonina¹ |
Patologie del sistema nervoso |
Comune: | Capogiri, cefalea, disgeusia |
Patologie dell’occhio |
Non comune: | Disturbi della visione |
Patologie gastointestinali |
Molto comune: | Nausea con o senza vomito² |
Comune: | Diarrea, dolore addominale |
Patologie renali e urinarie |
Non comune: | Poliuria |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo |
Non comune: | Rash generalizzato, prurito |
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo |
Comune: | Dolore muscoloscheletrico, inclusa artralgia |
Disturbi del metabolismo e della nutrizione |
Raro: | Diminuzione transitoria della calcemia³ |
Patologie vascolari |
Molto comune: | Arrossamento (del volto o della parte superiore del corpo) 4 |
Non comune: | Ipertensione |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione |
Comune: | Affaticamento |
Non comune: | Sintomi simil-influenzali, edema (facciale, periferico e generalizzato), reazioni al sito di iniezione |
Disturbi del sistema immunitario |
Non comune: | Ipersensibilità |
Molto raro: | Gravi reazioni di tipo allergico, come broncospasmo, gonfiore della lingua e della gola, shock anafilattico |
Le frequenze degli effetti indesiderati sopra elencati sono in parte basati sui risultati degli studi clinici con Calcitonina Sandoz spray nasale.
¹ Sviluppo di anticorpi neutralizzanti la calcitonina. Lo sviluppo di tali anticorpi non è di solito correlato a perdita di efficacia clinica, sebbene la loro presenza in una piccola percentuale di pazienti in terapia a lungo termine con calcitonina possa comportare una riduzione della risposta al prodotto. Sembra che la presenza di anticorpi non sia correlata alle reazioni allergiche, che sono rare. La diminuzione dei recettori della calcitonina può anche portare ad una riduzione della risposta clinica in una piccola percentuale di pazienti in terapia a lungo termine.
² Nausea con o senza vomito si è verificata in circa il 10% dei pazienti trattati con calcitonina. L’effetto è più evidente all’inizio della terapia e tende a diminuire o a scomparire con una somministrazione continua o con una riduzione del dosaggio. Se richiesto, può essere somministrato un antiemetico. Nausea/vomito sono meno frequenti se l’iniezione viene fatta alla sera e dopo i pasti.
³ In caso di pazienti con un elevato rimodellamento osseo (Morbo di Paget e pazienti giovani) si può verificare una diminuzione transitoria della calcemia, di solito asintomatica, tra la 4ª e la 6ª ora dalla somministrazione.
4 L’arrossamento (del volto o della parte superiore del corpo) non è una reazione allergica ma è dovuto a un effetto farmacologico, e di solito si verifica da 10 a 20 minuti dopo la somministrazione.
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Nausea, vomito, arrossamento e capogiri sono noti essere dose-dipendenti quando la calcitonina è somministrata per via parenterale. Sono state somministrate dosi singole (fino a 10.000 UI) di calcitonina di salmone iniettabile senza che si siano verificate reazioni avverse differenti da nausea, vomito ed esacerbazione di effetti farmacologici.
In caso di sintomi da sovradosaggio, si deve ricorrere ad un trattamento sintomatico.
È stato dimostrato che le proprietà farmacologiche dei peptidi sintetici e ricombinanti sono equivalenti da un punto di vista qualitativo e quantitativo.
Categoria farmacoterapeutica: ormone antiparatiroideo, codice ATC: H05 BA 01 (calcitonina di salmone).
La calcitonina è un ormone calciotropico, che inibisce il riassorbimento osseo attraverso un’azione diretta sugli osteoclasti. Inibendo l’attività degli osteoclasti attraverso dei recettori specifici, la calcitonina di salmone diminuisce il riassorbimento osseo. In studi di farmacologia, la calcitonina ha dimostrato di avere attività analgesica in modelli animali.
La calcitonina riduce marcatamente il ricambio osseo in presenza di condizioni caratterizzate da un aumentato tasso di riassorbimento osseo come nel morbo di Paget e nella perdita acuta di massa ossea dovuta ad improvvisa immobilizzazione. Attraverso studi istomorfometrici dell’osso condotti sia nell’uomo che nell’animale è stato dimostrato che la calcitonina non produce difetti nella mineralizzazione. In seguito a somministrazione di calcitonina sia in volontari sani che in pazienti con patologie ossee, inclusi il morbo di Paget e l’osteoporosi, è stata osservata diminuzione del riassorbimento osseo come evidenziato da una diminuzione della escrezione urinaria di idrossiprolina e deossipiridinolina.
L’effetto della calcitonina sull’abbassamento dei livelli del calcio è causato sia da una diminuzione dell’efflusso di calcio dalle ossa ai fluidi extracellulari sia da una inibizione del riassorbimento del calcio a livello del tubolo renale.
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Caratteristiche generali del principio attivo
La calcitonina di salmone viene rapidamente assorbita ed eliminata.
I picchi di concentrazioni plasmatiche si raggiungono entro la prima ora dalla somministrazione. Dopo somministrazione sottocutanea, i livelli di picco plasmatici si raggiungono in circa 23 minuti.
Studi sugli animali hanno dimostrato che la calcitonina in seguito a somministrazione parenterale è principalmente metabolizzata nel rene per proteolisi. I metaboliti perdono la specifica attività biologica della calcitonina.
La biodisponibilità in seguito a somministrazione sottocutanea e intramuscolare nell’uomo è elevata e simile per le due vie di somministrazione (71% e 66%, rispettivamente).
La calcitonina ha una breve emivita di assorbimento (10-15 minuti). L’emivita di eliminazione è di circa 1 ora in caso di somministrazione intramuscolare e di 1 - 1,5 ore in caso di somministrazione sottocutanea. La calcitonina di salmone è principalmente e quasi esclusivamente degradata nel rene, formando dei frammenti di molecola farmacologicamente inattivi. Pertanto, la clearance metabolica è molto più bassa in pazienti con insufficienza renale allo stadio finale piuttosto che in volontari sani. Tuttavia, la rilevanza clinica di tali evidenze non è nota.
Il legame alle proteine plasmatiche è compreso tra 30 e 40%.
Caratteristiche nei pazienti
C’è una correlazione tra la dose di calcitonina somministrata per via sottocutanea e le concentrazioni plasmatiche al picco. In seguito a somministrazione per via parenterale di 100 UI di calcitonina, la concentrazione plasmatica al picco è tra 200 e 400 pg/ml. Concentrazioni plasmatiche maggiori possono essere associate ad un’aumentata incidenza di nausea e vomito.
Sono stati condotti studi convenzionali su animali da laboratorio per la valutazione della tossicità a lungo termine, degli effetti sulla funzione riproduttiva, del potere mutageno e della carcinogenesi. La calcitonina di salmone è priva di potenziale embriotossico, teratogeno e mutageno.
È stato osservato un aumento dell’incidenza di adenomi ipofisari nel ratto a cui era stata somministrata calcitonina di salmone sintetica per 1 anno. Ciò è considerato un effetto specie-specifico, privo di alcuna rilevanza clinica.
La calcitonina di salmone non attraversa la barriera placentare.
È stata osservata la soppressione della produzione di latte in animali che allattavano a cui era stata somministrata calcitonina. La calcitonina è secreta nel latte.
Acido acetico glaciale
Sodio acetato triidrato
Sodio cloruro
Acqua per preparazioni iniettabili
Non devono essere utilizzati contenitori per e.v. di vetro o di plastica rigida.
5 anni.
Conservare in frigorifero (2°C - 8°C). Non congelare.
Da un punto di vista microbiologico, il prodotto da iniettare deve essere usato immediatamente dopo aver raggiunto la temperatura ambiente; quello destinato all’infusione deve essere usato immediatamente dopo la diluizione in sodio cloruro 0,9% p/v, solo in sacche di PVC morbido.
Per ulteriori istruzioni fare riferimento ai paragrafi 6.3 e 6.6.
Fiale di vetro trasparente, di tipo I, contenenti 1 ml di soluzione. Calcitonina Sandoz 50 UI/ml è confezionata in astucci da 5, 10, 50 e 100 fiale, e 5 fiale da 1 ml + 5 siringhe.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Calcitonina Sandoz fiale 50 UI/ml deve essere ispezionata visivamente. Non usare il medicinale se la soluzione non è trasparente e se non è incolore o se contiene particelle, o la fiala è danneggiata.
Le soluzioni per infusione devono essere preparate immediatamente prima dell’uso in sacche per infusione di PVC morbido. Non devono essere utilizzati contenitori per e.v. di vetro o di plastica rigida.
Le fiale sono monouso. Le quantità residue devono essere eliminate. Prima dell’utilizzo intramuscolo o sottocute, lasciare che la soluzione raggiunga la temperatura ambiente.
Novartis Farma S.p.A.
Largo Umberto Boccioni, 1 - 21040 Origgio (VA)
AIC n. 023704214/M - 5 fiale
Prima autorizzazione: 22.02.1983
Rinnovo: 07.05.2007
Dicembre 2009