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CARVASIN compresse sublinguali
CARVASIN compresse
CARVASIN 5 mg compresse sublinguali
Ogni compressa sublinguale contiene:
Principio attivo: Isosorbide dinitrato 5 mg.
CARVASIN 10 mg compresse
Ogni compressa contiene:
Principio attivo: Isosorbide dinitrato 10 mg.
CARVASIN 40 mg compresse
Ogni compressa contiene:
Principio attivo: Isosorbide dinitrato 40 mg.
Per gli eccipienti vedere sezione 6.1
Compresse sublinguali
Compresse.
Insufficienza coronarica, prevenzione e cura dell'angina pectoris. Il Carvasin sublinguale per la sua rapidità d'azione, può essere indicato nella cura dell'angina di petto; per la durata della sua azione, di circa 2 ore, è indicato nella prevenzione dell'attacco di angina quando ci si impegna in uno sforzo che può provocare l'attacco (attività muscolare, atto sessuale, pasto abbondante).
Il Carvasin per uso orale, di azione meno rapida, ma più prolungata, è indicato nella prevenzione degli attacchi di angina di petto e nella terapia dell'insufficienza coronarica.
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La dose iniziale non dovrebbe superare i 5 mg per il verificarsi occasionale di gravi effetti ipotensivi.
Carvasin sublinguale: (le compresse si sciolgono in 20 secondi) lasciar sciogliere una compressa sotto la lingua come cura e/o prevenzione dell'attacco di angina di petto. La somministrazione sublinguale può essere ripetuta ogni 2-3 ore.
Carvasin 10 mg compresse: una compressa 4 volte al dì, prima dei tre pasti e prima di coricarsi.
Carvasin 40 mg compresse: una compressa ogni 12 ore.
La scelta del Carvasin sublinguale o orale dovrebbe essere fatta sulla base della durata di azione piuttosto che sul grado di risposta, visto che questa è la maggiore differenza osservata tra queste formulazioni.
Per ottenere un completo effetto terapeutico è importante che il dosaggio della forma sublinguale e orale sia individualizzato in accordo con le esigenze del singolo paziente, con la risposta clinica e il monitoraggio emodinamico.
La terapia con Carvasin dovrebbe cominciare con il più basso dosaggio efficace e poi aggiustata secondo le necessità, in base alla efficienza del ventricolo sinistro. La dose iniziale dipende dalla valutazione delle gravità dello scompenso di cuore.
Ipersensibilità al farmaco, ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Il sildenafil potenzia gli effetti ipotensivi dei nitrati e, pertanto, la sua co-somministrazione con nitrati organici è controindicata (vedere sezione 4.5).
AVVERTENZE
Il Carvasin, come tutti i vasodilatatori, potendo aumentare la tensione endo-oculare, va usato con cautela nel glaucoma.
Il Carvasin dilatando i vasi endocranici, può provocare nel periodo iniziale della terapia cefalea che, in soggetti sensibili, può essere grave e persistente; talora può essere prevenuta somminstrando dosi inferiori nei primi giorni di cura (per esempio, mezza compressa da 10 mg per quattro volte al giorno) o può essere trattata, associando un analgesico.
I dati in favore dell'uso di nitrati durante i primi giorni della fase acuta di un infarto miocardico non sono ancora tali da poterne garantire la sicurezza.
Come con altri vasodilatatori, il Carvasin può causare effetti paradossi in pazienti sensibili, questi effetti possono aumentare l’ischemia e anche portare all’estensione del danno miocardio e scompenso cardiaco congestizio avanzato. Se si decide di utilizzare i nitrati organici nelle fasi precoci dell’infarto, bisognerebbe utilizzare il monitoraggio emodinamico e valutare frequentemente lo status del paziente per via dei possibili effetti deleteri dell’ipotensione.
Il sildefanil può potenziare gli effetti vasodilatatori dei prodotti contenenti nitrati come il Carvasin, e può causare grave ipotensione. Un’adeguata terapia di supporto non è stata studiata, ma è ragionevole trattare tale evento allo stesso modo di un sovradosaggio da nitrati (vedere sezione 4.5).
PRECAUZIONI PER L'USO
Si può sviluppare tolleranza al farmaco e tolleranza crociata con altri nitriti e nitrati.
In pazienti affetti da ipermotilità gastrointestinale funzionale od organica o da sindrome da malassorbimento dovrà preferirsi l'uso del Carvasin da 5 mg o da 10 mg, in quanto con le compresse da 40 mg in alcuni casi la compressa si è disgregata parzialmente ed è stata ritrovata nelle feci.
Anche con bassi dosaggi di Carvasin si possono verificare casi di gravi effetti ipotensivi, in particolare di ipotensione ortostatica. Bradicardia paradossa e aggravamento dell’angina pectoris possono accompagnare l’ipotensione indotta da nitrati. Il farmaco dovrebbe essere utilizzato con cautela in soggetti che possono avere una deiezione della volemia indotta da terapia diuretica o in soggetti che hanno una bassa pressione sistolica (es. inferiore a 90 mmHg).
Nel trattamento dello scompenso cardiaco congestizio, la pressione polmonare capillare non dovrebbe scendere al di sotto dei 15 mmHg o la pressione sistolica al di sotto del range fisiologico in pazienti normali o ipertesi. La pressione sistolica dovrebbe essere mantenuta, nei pazienti con ipotensione preesistente, nel range 90-100 mmHg.
Con l’uso di calcioantagonisti e nitrati organici utilizzati in combinazione sono stati riportati casi di ipotensione ortostatica con sintomatologia rilevante. Può rendersi necessario un aggiustamento di dose di entrambi i tipi di farmaci.
La terapia con nitrati può aggravare l’angina causata dalla cardiomiopatia ipertrofica.
Può verificarsi tolleranza al Carvasin e tolleranza crociata con altri nitrati e nitriti. L’importanza della tolleranza in relazione all’approcciato uso di Carvasin nella gestione del paziente con angina non è stata determinata.
In studi clinici su pazienti con angina pectoris sono stati segnalati attacchi di angina provocati come “rebound” di effetti emodinamici subito dopo la sospensione di nitrati. Sembra prudente, quindi, sospendere gradualmente l’isosorbide di nitrato quando si deve terminare la terapia, piuttosto che sospendere bruscamente la somministrazione del farmaco.
Uso nei bambini
La sicurezza e l’efficacia del Carvasin nei bambini non è stata stabilita.
Uso geriatrico
Gli studi clinici sul Carvasin non hanno incluso un numero sufficiente di soggetti con età uguale o maggiore di 65 anni, per poter determinare se questi rispondono in modo differente rispetto ai soggetti più giovani. Altre esperienze cliniche non hanno individuato differenze nella risposta tra pazienti giovani e anziani.
In generale, la scelta della dose per un paziente anziano dovrebbe essere cauta, cominciando normalmente dal dosaggio più basso, considerando una maggiore frequenza di ridotta funzionalità epatica, renale, o cardiaca, di malattie concomitanti o altre terapie farmacologiche.
Il medicinale contiene lattosio non è quindi adatto per i soggetti con deficit di lattasi, galattosemia o sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio.
CARVASIN 10 mg compresse contiene inoltre saccarosio non è quindi adatto per i soggetti con intolleranza ereditaria al fruttosio, sindrome da malassorbimento di glucosio/galattosio o deficit di saccarasi-isomaltasi.
Tenere il medicinale fuori dalla portata dei bambini.
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Il farmaco può agire come antagonista fisiologico della norepinefrina, acetilcolina ed istamina. I nitrati possono causare ipotensione come risultato di una vasodilatazione periferica. L’alcool può aumentare questo effetto. I pazienti a cui viene prescritto Carvasin dovrebbero essere avvisati.
In pazienti in trattamento con farmaci antiipertensivi, beta-bloccanti o fenotiazine con nitrati dovrebbero essere tenuti sotto osservazione per il rischio di possibili effetti ipotensivi additivi.
Il sildefanil può potenziare gli effetti vasodilatatori dei prodotti contenenti nitrati come il Carvasin, e può causare grave ipotensione (vedere sezione 4.3). Un’adeguata terapia di supporto non è stata studiata, ma è ragionevole trattare tale evento allo stesso modo di un sovradosaggio da nitrati.
Il Carvasin dovrebbe essere utilizzato in gravidanza solo se i benefici potenziali giustificano i potenziali rischi per il feto.
Non si sa se il Carvasin sia escreto nel latto umano. Siccome molti farmaci sono escreti nel latte, dovrebbe essere presa una decisione se interrompere l’allattamento o il trattamento con Carvasin, tenendo in considerazione l’importanza del farmaco per la madre e il potenziale rischio per il lattante.
Embriotossicità, mutagenesi e disturbi della fertilità vedere sezione 5.3.
Non risultano riportati in letteratura episodi specifici; in ogni caso, tenere presenti le possibilità accidentali riferite tra gli effetti indesiderati.
Vasodilatazione cutanea, vampate, capogiri transitori, astenia e altri segni di ipotensione posturale, cefalea che può essere grave e persistente.
Episodi transitori di vertigini e astenia, così come altri segni di ischemia cerebrale associata all’ipotensione ortostatica possono manifestarsi occasionalmente. Particolari pazienti possono mostrare una spiccata sensibilità agli effetti ipotensivi dei nitrati, anche con gli usuali dosaggi terapeutici. Possono manifestarsi sintomi importanti come nausea, vomito, astenia, agitazione, pallore, sudorazione e collasso. L’alcool può intensificare questo effetto. Misure che facilitino il ritorno venoso (es. posizione di Trendeleburg, respirazioni profonde e movimenti delle estremità) di solito risolvono la sindrome.
Sono stati descritti rari casi di esantemi da farmaco e di dermatite esfoliativa.
Nausea e vomito non sembrano comuni.
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I sintomi da sovradosaggio possono includere: una repentina caduta della pressione sanguigna, una cefalea persistente e pulsante, vertigini, palpitazioni, disturbi visivi, vampate e sudorazione (la cute diventa poi algida e cianotica), nausea e vomito (con coliche e diarrea associata a sanguinamento), sincope (specialmente in ortostatismo), metaemoglobinemia con cianosi e anossia, iperpnea iniziale, dispnea e rallentamento della respirazione, polso debole (dicrotico e intermittente), blocco cardiaco, aumento della pressione intracranica con sintomi cerebrali di confusione e febbre moderata, paralisi e coma seguito da convulsioni e possibile morte dovuta a collasso circolatorio.
Non si conosce quale sia la dose di farmaco associata ai sintomi di sovradosaggio o quale sia la dose di farmaco che costituisce rischio per la vita. Non è noto se il farmaco sia dializzabile.
Trattamento suggerito per il sovradosaggio:
Immediata rimozione delle sostanze ingerite mediante lavanda gastrica, se l’ingestione è stata recente e se il paziente è cosciente. Tenere il paziente sdraiato in posizione anti-shock e a temperatura confortevole. Movimenti passivi delle estremità favoriscono il ritorno venoso. Somministrare ossigeno o effettuare la respirazione artificiale se necessario. Se è presente metaemoglobinemia somministrare blu di metilene (soluzione all’1%), 1-2 mg/kg per via endovenosa.
L’epinefrina è inefficace nel contrastare gravi episodi ipotensivi gravi associati al sovradosaggio.
L’epinefrina e i composti correlati sono controindicati in questa situazione.
Categoria farmacoterapeutica: Vasodilatatori utilizzati nelle patologie cardiache
Codice ATC: C01DA08
Il Carvasin (Isosorbide dinitrato) è un vasodilatatore dimostratosi efficace nell'insufficienza coronarica e nell'angina di petto aumentando, per il migliore flusso ematico indotto nel letto coronarico, la resistenza del cuore allo sforzo e quindi riducendo la frequenza e la gravità degli attacchi anginosi.
L’esatto meccanismo d’azione dei nitrati nel mitigare l’angina pectoris non è completamente chiarito. Sembra che il sollievo dei sintomi anginosi sia dovuto alla riduzione della richiesta miocardica di ossigeno per esempio tramite la riduzione del post e pre-carico cardiaco con la dilatazione dei vasi di capacitanza venosi periferici e in misura minore dei vasi arteriosi di resistenza. I nitrati possono determinare una ridistribuzione del flusso ematico coronario alle aree ischemiche dilatando selettivamente i grandi vasi coronarici o i vasi collaterali che si possono sviluppare secondariamente all’ischemia miocardica.
Dopo dosi terapeutiche del farmaco, la pressione arteriosa sistemica di solito viene ridotta, la frequenza cardiaca resta immodificata o subisce un lieve incremento compensatorio. In assenza di scompenso cardiaco, la gittata cardiaca aumenta temporaneamente per poi decrescere. La resistenza vascolare polmonare e la pressione polmonare vengono ridotte.
L’effetto antianginoso del Carvasin sublinguale di solito si manifesta in 2-5 minuti dopo la somministrazione e dura per 1-2 ore. L’effetto emodinamico delle compresse orali viene osservato in 20-60 minuti e dura per 4-6 ore.
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L'isosorbide dinitrato ha una solubilità paragonabile a quella della nitroglicerina e di gran lunga superiore a quella del pentaeritritoltetranitrato.
Somministrato per via sublinguale esso viene rapidamente assorbito e manifesta la sua azione entro 5 minuti. L’attività vasodilatatrice persiste per circa 2 ore.
L’isosorbide di nitrato è ben assorbito anche per via orale. I suoi effetti in questo caso sono più lenti a manifestarsi (30 minuti).
Studi in vivo ed in vitro stabiliscono che il tasso di inattivazione epatica dell'isosorbide dinitrato è molto più lento di quello della nitroglicerina.
L'isosorbide dinitrato è metabolizzato nel fegato, con la formazione di due metaboliti, il 2-mononitrato ed il 5-mononitrato, entrambi, e particolarmente il primo, farmacologicamente attivi.
La DL50 nel ratto (via orale) è di circa 1100 mg/Kg. Esperimenti sugli animali indicherebbero che 500 volte la dose terapeutica usuale dovrebbe essere richiesta per produrre effetti tossici sull’uomo. Studi di tossicità cronica in ratti e cani (via orale) non hanno evidenziato fenomeni tossici alle dosi impiegate. Nell'uomo, alcuni studi hanno dimostrato che il farmaco somministrato ad alte dosi (120/360 mg/die) per periodi di 3-10 mesi non produce metaemoglobinemia nè altre alterazioni ematologiche o biochimiche.
Carcinogenesi, Mutagenesi, Disturbi di fertilità
Non sono stati condotti studi a lungo termine sugli animali per valutare il potenziale carcinogenico di questo farmaco. Uno studio bi-generazionale sulla riproduzione condotto sui ratti trattati con isosorbide disidrato alla dose di 25 o 100 mg/kg/die non ha rivelato effetti sulla fertilità o sulla gestazione o alcuna patologia dell’accrescimento né sulla generazione parentale né sulla prole dei ratti trattati con isosorbide disidrato in confronto con i ratti nutriti con una dieta basale controllata.
L’isosorbide disidrato ha determinato un incremento della embriotossicità nei conigli a dosi orali di 35 e 150 volta la dose giornaliera massima raccomandata sull’uomo. Non esistono studi controllati adeguati su donne in gravidanza.
CARVASIN 5 mg compresse sublinguali: lattosio, amido, eritrosina (E127), cellulosa polvere, magnesio stearato.
CARVASIN 10 mg compresse: lattosio, mannitolo, amido, saccarosio, magnesio stearato.
CARVASIN 40 mg compresse: lattosio, alluminio tristearato, magnesio stearato, talco, metilcellulosa, sodio silicoalluminato, potassio polacrilin.
Non vi sono incompatibilità note.
CARVASIN 5 mg compresse sublinguali: 5 anni
CARVASIN 10 mg compresse: 3 anni
CARVASIN 40 mg compresse: 3 anni
Non esistono speciali precauzioni se il prodotto viene conservato alle temperature ordinarie.
CARVASIN 5 mg compresse sublinguali: 50 compresse sublinguali
CARVASIN 10 mg compresse: 50 compresse
CARVASIN 40 mg compresse: 50 compresse
Vedere sezione 4.2.
TEOFARMA S.r.l. - Via F.lli Cervi, 8 – Valle Salimbene (PV)
Carvasin 5 mg compresse sublinguali: AIC n. 018269050.
Carvasin 10 mg compresse: AIC n. 018269011.
Carvasin 40 mg compresse: AIC n. 018269035.
Carvasin 5 mg compresse sublinguali: 1975/31 maggio 2000
Carvasin 10 mg compresse: 1960/31 maggio 2000
Carvasin 40 mg compresse: 1975/31 maggio 2000
Gennaio 2004