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CEFAMEZIN
Ogni flacone da 250 mg (uso i.m) contiene:
Principio attivo: cefazolina sodica mg 262 pari a mg 250 di cefazolina.
Ogni flacone da 500 mg (uso i.m.) contiene:
Principio attivo: cefazolina sodica mg 524 pari a mg 500 di cefazolina.
Ogni flacone da 1 g (uso i.m.) contiene:
Principio attivo: cefazolina sodica g 1,048 pari a g 1 di cefazolina.
Ogni flacone da 1 g (uso e.v.) contiene:
Principio attivo: cefazolina sodica g 1,048 pari a g 1 di cefazolina.
Polvere per preparazione iniettabile + solvente
- 1 Flacone da 250 mg + fiala solvente.
- 1 Flacone da 500 mg + fiala solvente.
- 1 Flacone da 1 g + fiala solvente.
Uso intramuscolare
- 1 Flacone da 1 g + fiala solvente.
Uso endovenoso.
Cefamezin è indicato nel trattamento delle seguenti infezioni sostenute da microrganismi sensibili come: infezioni dell'apparato respiratorio, infezioni genito-urinarie, infezioni ostetrico-ginecologiche, infezioni della pelle e dei tessuti molli, infezioni otorinolaringoiatriche, infezioni oftalmologiche, infezioni gastroenterologiche, infezioni epatobiliari, infezioni osteoarticolari, appendiciti, peritoniti, setticemie, endocarditi.
È inoltre indicato per la profilassi e la terapia delle infezioni chirurgiche.
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Adulti e bambini
La posologia di Cefamezin è di 1-3 g/die nell'adulto e di 20-50 mg/kg/die nel bambino.
In pazienti con insufficienza renale le dosi vanno aggiustate in funzione del grado di compromissione (vedi lo schema seguente).
Clearance creatinina (ml/min) | Dose iniziale | Dose di mantenimento | Intervallo approssimativo di dosaggio |
0 | 500-1000 mg | metà dose iniziale | 48 ore |
5 | 500-1000 mg | metà dose iniziale | 24 ore |
10 | 500-1000 mg | metà dose iniziale | 16 ore |
15 | 500-1000 mg | metà dose iniziale | 12 ore |
20 | 500-1000 mg | metà dose iniziale | 9-10 ore |
25 | 500-1000 mg | metà dose iniziale | 8 ore |
30-50 | 500-1000 mg | uguale alla dose iniziale | 16-24 ore |
50-80 | 500-1000 mg | uguale alla dose iniziale | 12 ore |
Di solito Cefamezin si somministra ogni 12 ore; in casi gravi è preferibile ripartire la dose giornaliera in 3 somministrazioni. Nel trattamento delle infezioni particolarmente gravi Cefamezin è stato impiegato alla dose di 4-12 g/die nell'adulto e di 100 mg/kg/die nel bambino.
Modalità di somministrazione
Cefamezin può essere somministrato sia per via intramuscolare, sia per via endovenosa.
Somministrazione intramuscolare: sciogliere il contenuto di un flacone con il solvente annesso.
La fiala di solvente contenente anestetico, annessa alle confezioni da 1 g, 500 mg, 250 mg, deve essere usata esclusivamente per somministrazione intramuscolare.
Somministrazione endovenosa: Cefamezin può essere somministrato per iniezione endovenosa diretta lenta (10 ml di soluzione in 3-5 minuti) per infusione endovenosa continua o intermittente.
Per la somministrazione endovenosa sciogliere il contenuto dei flaconi in acqua per preparazioni iniettabili oppure in: acqua per preparazioni iniettabili oppure in soluzione glucosata, soluzione fisiologica, destrosio 5% e 10%, destrosio 5% + sodio cloruro 0,90%, destrosio 5% + sodio cloruro 0,45%, destrosio 5% + sodio cloruro 0,20%, destrosio 5% in soluzione di Ringer, Ringer, Ringer lattato, sodio bicarbonato 5%, invertosio 5% o 10%.
Cefamezin è controindicato nei pazienti nei quali sia stata evidenziata allergia nei confronti delle cefalosporine.
Sia a livello clinico che di laboratorio vi è evidenza di parziale allergenicità crociata fra penicillina e cefalosporine e, per quanto rari, sono stati segnalati casi di pazienti che hanno presentato reazioni ad entrambi i farmaci, talora anche di tipo anafilattico specie dopo somministrazione parenterale.
La somministrazione delle cefalosporine può interferire con alcune prove di laboratorio, causando pseudopositività della glicosuria con i metodi di Benedict, Felhing e "Clinitest", ma non con i metodi enzimatici.
Sono state segnalate, in corso di trattamento con cefalosporine, positività dei tests di Coombs (talora false).
La tollerabilità di Cefamezin risulta buona, però la funzionalità del rene va comunque controllata specie nei casi di insufficienza renale e di uso contemporaneo di farmaci potenzialmente nefrotossici.
L'uso prolungato di antibiotici può favorire lo sviluppo di microrganismi non sensibili.
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
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In caso di associazione con un altro antibiotico, si consiglia di non somministrare la cefazolina nella stessa siringa o nello stesso contenitore per infusione.
Nella donna in gravidanza e durante l'allattamento il prodotto va somministrato in casi di effettiva necessità e sotto il controllo del Medico.
Non sono noti dati al riguardo.
Come con le altre cefalosporine, le reazioni indesiderabili sono essenzialmente limitate, occasionalmente, a fenomeni di ipersensibilità. La possibilità della comparsa di questi ultimi è maggiore in individui che in precedenza abbiano manifestato reazioni di ipersensibilità ed in quelli con precedenti anamnestici di allergia, asma, febbre da fieno, orticaria. Segnalate le seguenti reazioni secondarie: glossite, nausea, vomito, diarrea, pirosi gastrica, dolori addominali riferiti da alcuni pazienti; molto raramente lieve orticaria o rash cutaneo, prurito, artralgie. Occasionalmente variazioni transitorie di alcuni parametri di laboratorio come eosinofilia, leucopenia, neutropenia, aumento delle transaminasi sieriche, della bilirubina totale e dell'azotemia. Altre reazioni osservate sono state vertigine, senso di costrizione toracica, vaginite da Candida in rapporto anche con lo sviluppo di microrganismi non sensibili. Raramente questi fenomeni collaterali sono stati così intensi da richiedere l'interruzione della terapia.
Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine.
In caso di insorgenza di qualsiasi effetto indesiderato, che non sia tra quelli sopra riportati durante il trattamento, il paziente è tenuto ad informare il proprio Medico o il proprio Farmacista.
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Non sono stati segnalati in letteratura effetti tossici da iperdosaggio di cefazolina.
Attività antibatterica. La cefazolina agisce inibendo la sintesi della parete cellulare batterica. La sua azione di tipo battericida si esplica su numerosi germi Gram-positivi e Gram-negativi, in particolare: Staph. aureus (penicillino-sensibili e penicillino-resistenti), Strept. viridans, Strept. pyogenes, Staph. epidermiis, Diploc. pneumoniae, Klebs. pneumoniae, Enterobacter aerogenes, H. influenzae, Neiss. gonorrhoeae, E. coli, Proteus mirabilis.
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Somministrato per via parenterale nell'uomo, Cefamezin raggiunge rapidamente i massimi livelli ematici e si mantiene in concentrazioni utili per 8-12 ore. Il legame con le proteine plasmatiche è del 60-80%. Cefamezin è rilevabile in concentrazioni efficaci in molti tessuti ed organi come polmoni, tonsille, parete colecistica, appendice. Raggiunge livelli elevati (circa la metà di quelli ematici) nella bile e nel liquido sinoviale. Diffonde invece scarsamente nel liquor e in maniera trascurabile nel latte. La sua emivita biologica è di 1.8-2 ore e l'eliminazione è prevalentemente urinaria, raggiungendo il 70-80% della dose alla 24ª ora. Le massime concentrazioni urinarie di antibiotico sono dell'ordine di 2400 mcg/ml e 4000 mcg/ml rispettivamente dopo l'iniezione i.m. di 500 mg e 1 g.
I dati della tossicità acuta, studiata in varie specie animali e per diverse vie di somministrazione, indicano che Cefamezin è privo di effetto tossico alle dosi terapeutiche. Con somministrazioni prolungate per os ed endovena a ratti e a cani, il farmaco è stato ben tollerato a tutte le dosi e non ha provocato alterazioni a carico dei vari organi. Inoltre Cefamezin non ha indotto effetti embriotossici e teratogeni.
Ogni fiala solvente per somministrazione intramuscolare contiene: lidocaina cloridrato, acqua per preparazioni iniettabili.
Ogni fiala solvente per somministrazione endovenosa contiene: acqua per preparazione iniettabile.
È stata riscontrata incompatibilità fisico-chimica con antinfiammatori non steroidei appartenenti al gruppo dei derivati dell'acido fenil-propionico.
A confezionamento integro: 24 mesi.
Previa ricostituzione del prodotto: dopo la preparazione estemporanea, la soluzione è stabile per 24 ore a temperatura ambiente e per 96 ore se conservata in frigorifero (5 °C).
Il prodotto va conservato al riparo dalla luce.
Nelle soluzioni si può formare un deposito cristallino: per riottenere la soluzione limpida riscaldare il fialoide nel cavo della mano o in acqua tiepida.
Flacone in vetro con chiusura in gomma/alluminio contenente cefazolina e fiala in vetro contenente solvente.
1 flacone da 250 mg + fiala solvente da 2 ml
1 flacone da 500 mg + fiala solvente da 2 ml
1 flacone da 1 g + fiala solvente da 4 ml
Via Intramuscolare
1 flacone + fiala solvente 10 ml
Via Endovenosa.
Nessuna.
PHARMACIA & UPJOHN S.p.A. - Milano
1 Flacone da 250 mg + fiala solvente i.m. AIC n. 022662098
1 Flacone da 500 mg + fiala solvente i.m. AIC n. 022662062
1 Flacone da 1 g + fiala solvente i.m. AIC n. 022662011
1 Flacone da 1 g + fiala solvente e.v. AIC n. 022662124
Giugno 2000
Giugno 2000