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CEFOPER
CEFOPER 1000 mg/3 ml polvere e solvente per soluzione iniettabile
Il flacone contiene:
Principio attivo: cefoperazone sodico 1.034 mg pari a 1.000 mg cefoperazone acido.
CEFOPER 1000 mg/10 ml polvere e solvente per soluzione per infusione
Il flacone contiene:
Principio attivo: cefoperazone sodico 1.034 mg pari a 1.000 mg cefoperazone acido.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile.
Polvere e solvente per soluzione per infusione.
Di uso elettivo e specifico in infezioni batteriche gravi di accertata o presunta origine da Gram-negativi difficili o da flora mista con presenza di Gram-negativi resistenti ai più comuni antibiotici, in particolare, trova indicazione nelle suddette infezioni in pazienti defedati e/o immunodepressi.
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Adulti: 2-4 g/die in due somministrazioni uguali equidistanziate (ogni 12 h). Nelle infezioni particolarmente gravi, fino a 8 g/die in due dosi uguali. Sono stati somministrati fino a 12 g/die suddivisi in 3 somministrazioni uguali ogni 8 h. Nei nefropatici con filtrato glomerulare <18 ml/min. o con creatininemia >3,5 mg/100 ml è consigliabile non superare i 4 g/die.
Bambini: 50-200 mg/kg/die suddivisi in 2 (ogni 12 h) o più somministrazioni, in caso di necessità. In casi eccezionali sono state somministrate, senza complicanze, dosi superiori a 200 mg/kg/die.
Somministrazione intramuscolare:
La fiala di Cefoper per uso i.m. da 1 g, va disciolta con la fiala solvente (annessa alla confezione) contenente 3 ml di soluzione di lidocaina cloridrato allo 0,5%. La somministrazione va effettuata mediante iniezione intramuscolare profonda a livello di masse muscolari voluminose, quali i glutei o la faccia anteriore delle cosce. Per la presenza della lidocaina la soluzione ricostituita si presenta lattescente.
Agitare energicamente prima dell'uso.
Somministrazione endovenosa:
Per la somministrazione e.v. sono disponibili fiale da 1g. Alla confezione è annessa, come solvente, una fiala di acqua per preparazioni iniettabili da 10 ml. Per l'iniezione e.v. diretta la dose massima di Cefoper è di 2 g e va iniettata in un periodo di tempo non inferiore ai 3 minuti per 1 g di principio attivo. Ogni grammo di farmaco va disciolto in 10 ml di adatto solvente. Per l'infusione e.v. intermittente, le fiale di Cefoper vanno disciolte in 20-100 ml di soluzione sterile per uso e.v. compatibile col farmaco e infuse in un intervallo di tempo variabile da 15 minuti ad un'ora. Se si preferisce utilizzare come solvente acqua sterile per iniezioni, non se ne devono impiegare più di 20 ml. Per l'infusione e.v. continua, ogni grammo di Cefoper va disciolto in 5 ml di acqua sterile per iniezioni e la soluzione così ottenuta va addizionata ad un adatto diluente per uso e.v. Il Cefoper è fisicamente compatibile con le seguenti soluzioni: destrosio e fruttosio al 5%; sodio cloruro allo 0,9%; miscela di soluzioni di sodio cloruro e destrosio, destrano a basso peso molecolare, soluzioni di lattato di Ringer, albumina e alcuni aminoacidi.
Ipersensibilità gia nota verso le cefalosporine (e verso la lidocaina per la preparazione che la contiene).
In caso di reazione allergica, si deve interrompere la terapia e istituire un trattamento idoneo (amine vasopressorie, antistaminici, corticosteroidei) o, in presenza di anafilassi, un immediato trattamento con adrenalina od altre opportune misure di emergenza.
L'insorgenza di una qualsiasi reazione di tipo allergico impone la sospensione del trattamento.
Casi di colite pseudomembranosa sono stati segnalati con l'uso di cefalosporine (e di altri antibiotici a largo spettro); perciò è importante prendere in considerazione questa eventualità nei pazienti che presentano diarrea in conseguenza dell'uso di antibiotici. Il trattamento con antibiotici a largo spettro altera la normale flora batterica del colon e ciò può consentire la crescita di Clostridi. Alcuni studi hanno evidenziato che una delle cause principali di colite associata agli antibiotici è una tossina prodotta dal Clostridium difficile. Casi lievi di colite si possono risolvere con la semplice interruzione della terapia. I casi di colite moderati e gravi vanno trattati con l'integrazione delle perdite di liquidi, elettroliti e proteine. Se la colite non si risolve con l'interruzione della terapia o è grave, il trattamento di scelta per la colite pseudomembranosa da antibiotico, causata da Clostridium difficile, è la vancomicina per via orale. Bisogna anche valutare la possibilità di altre cause per la colite.
Come con altri antibiotici, sono stati segnalati casi di deficit di vitamina K in corso di trattamento con Cefoper. Con tutta probabilità tale fenomeno va ricondotto alla soppressione della flora batterica intestinale che normalmente sintetizza questa vitamina e i soggetti a rischio appaiono essere quelli sottoposti a dieta deficitaria o con condizioni di malassorbimento (es. fibrosi cistica) o in pazienti alimentati per lunghi periodi per via e.v. Con l'uso di cefoperazone possono verificarsi rari casi di ipoprotrombinemia. Sono maggiormente a rischio di emorragie e di fenomeni tromboembolici i pazienti con disordini primari e secondari della emocoagulazione (trombocitopenia, trombopatia o altri disordini della coagulazione). In questi pazienti "a rischio" è opportuno effettuare il test di Quick ogni 2/3 giorni e somministrare vitamina K (10 mg per settimana).
Come per altre b-lattamine, durante un trattamento prolungato con cefoperazone, possono svilupparsi resistenze microbiche: tale evenienza è maggiore verso microorganismi opportunisti specialmente Enterobacteriacee e Pseudomonas, in soggetti immunodepressi e, probabilmente, associando tra loro più b-lattamine. Si può verificare una falsa positività della glicosuria se si impiegano i reattivi di Fehling, di Benedict e "Clinitest".
Sono state segnalate in corso di trattamento con cefalosporine, positività dei test di Coombs (talora false).
Data la possibile allergia crociata tra penicilline e cefalosporine, occorre accertare, prima di somministrare il farmaco, l'esistenza di precedenti reazioni di ipersensibilità nei confronti di cefalosporine, penicilline o altri farmaci. Sono stati infatti segnalati casi di pazienti che hanno presentato reazioni, talora anche di tipo anafilattico, ad entrambe queste classi di antibiotici. Il cefoperazone va, quindi, somministrato con cautela ai pazienti sensibili alla penicillina. Gli antibiotici vanno somministrati con cautela ad ogni paziente che abbia presentato qualche forma di allergia, in particolare ai farmaci.
Nei pazienti affetti da epatopatia e/o da ostruzione delle vie biliari, l'emivita sierica del cefoperazone è generalmente prolungata e l'eliminazione renale aumentata. In assenza di concomitante insufficienza renale si possono somministrare negli adulti 2 g/die, suddivisi in due somministrazioni, senza rischio di accumulo. Per posologie superiori ai 2 g/die è necessario monitorare le concentrazioni sieriche del farmaco.
Nei pazienti affetti contemporaneamente da insufficienza epatica e renale sarà opportuno rinunciare all'impiego di Cefoper.
L'emodialisi riduce lievemente l'emivita di Cefoper, pertanto il farmaco va somministrato dopo la seduta dialitica.
Analogamente a quanto segnalato con altre cefalosporine, in corso di trattamento con cefoperazone, è stata descritta a seguito della ingestione di alcool (e fino a 5 giorni dopo l'ultima somministrazione) una reazione caratterizzata da arrossamento intenso al volto, sudorazione, cefalea e tachicardia. È pertanto necessario evitare l'assunzione di alcool sotto qualsiasi forma in corso di trattamento con cefoperazone.
La somministrazione concomitante di cefalosporine e aminoglucosidi può determinare effetti nefrotossici. Le soluzioni contenenti lidocaina non possono essere utilizzate nei bambini al di sotto dei 30 mesi di età.
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Se il cefoperazone viene impiegato in associazione con aminoglucosidi è necessario il monitoraggio della funzionalità renale durante il trattamento. I due farmaci non vanno miscelati nella stessa siringa e devono essere iniettati in sedi diverse, dato che tra essi esiste un'incompatibilità di ordine chimico-fisico.
Fra le precauzioni d'uso sono descritti gli effetti da contemporanea assunzione di alcool.
Benché negli esperimenti sugli animali di laboratorio non si siano osservati effetti teratogeni, non è dimostrato che il Cefoper può essere utilizzato in tutta sicurezza nella gravidanza e nell'allattamento. L'antibiotico è reperibile in concentrazioni ridotte nel latte materno.
Il Cefoper è stato somministrato con successo nell'infanzia. Non è stato però esaurientemente studiato nei prematuri e nei neonati fino a 6 mesi di vita.
Pertanto nelle donne in stato di gravidanza, durante l'allattamento e nella primissima infanzia, il prodotto va somministrato in caso di effettiva necessità, sotto il diretto controllo del medico.
Non è stato riportato alcun effetto del Cefoper sulla capacità di guidare e sull'uso di macchine.
Come con altre cefalosporine anche con il cefoperazone si possono manifestare le seguenti reazioni secondarie:
Ipersensibilità: eruzioni maculo-papulose, orticaria, febbre ed eosinofilia, reazioni anafilattoidi.
Effetti ematologici: per somministrazione protratta, neutropenia reversibile e/o eosinofilia transitoria e rari casi di ipoprotrombinemia, talora riduzione dell'emoglobina e dell'ematocrito. Sono stati segnalati casi di anemia emolitica in seguito a trattamento con cefalosporine.
Funzionalità epatica: possibile transitorio aumento di SGOT, SGPT, fosfatasi alcalina.
Funzionalità renale: segnalato transitorio aumento di azotemia e creatinina sierica.
Effetti gastrointestinali: segnalate transitorie modificazioni dell'alvo (feci molli o diarrea), nausea, vomito. La diarrea in genere risponde alla terapia sintomatica o alla sospensione dell'antibiotico. Se persistente, considerare l'eventualità dell'insorgenza di colite pseudomembranosa.
Reazioni locali: occasionalmente dolenzia transitoria in sede di inoculo dopo somministrazione intramuscolare. Come altre cefalosporine, può determinare flebiti nella sede di infusione, a seguito di somministrazione con catetere endovenoso. Segnalati raramente tremori, cefalea, vertigini.
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Il cefoperazone è dializzabile. In caso di sovradosaggio il farmaco può essere eliminato mediante trattamento emodialitico o dialisi peritoneale.
Categoria farmacoterapeutica:
antibatterico per uso sistemico, appartenente alla classe delle cefalosporine di terza generazione (codice ATC: J01DD12).
Cefoper è una cefalosporina semi-sintetica di terza generazione, per uso parenterale, resistente a molte b-lattamasi e dotata di attività antibatterica ad ampio spettro nei confronti di numerosi germi Gram-positivi, Gram-negativi, aerobi ed anaerobi.
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Non assorbito dal tubo gastroenterico. Picco di concentrazione sierica di 22, 33 e 65 µg/ml in media dopo 1 h dalla somministrazione i.m. di 0,25, 0,5 e 1 g rispettivamente; e di 153, 252 e 340 µg/ml dopo infusione e.v. per 15 minuti a velocità costante di 1, 2 e 3 g rispettivamente. Legame reversibile con proteine plasmatiche: circa 90%; emivita media nel siero: circa 2 h; indipendentemente dalla via di somministrazione (nei neonati l'emivita è compresa in un range 6-12 h, correlato alla durata della gestazione) Cefoper raggiunge concentrazioni terapeutiche in tutti i liquidi e tessuti esaminati: liquido ascitico, liquido peritoneale, liquido cefalorachidiano (in pazienti con infiammazione meningea), urine, bile e parete della colecisti, espettorato, polmone, tonsilla palatina, mucosa dei seni paranasali, orecchietta atriale, rene, uretere, prostata, testicoli, utero, tube di Falloppio, tessuto osseo, sangue ombelicale e liquido amniotico. Cefoper viene eliminato sia con la bile (70-80%) che con le urine (20-30%). Concentrazioni massime nella bile, a 3 h dalla somministrazione e.v. di 2 g: 6.000 µg/ml. Concentrazioni urinarie massime 2.200 µg/ml (dopo infusione e.v. di 2 g). Il farmaco è eliminato in forma attiva (meno dell'1% viene metabolizzato). Cefoper non spiazza la bilirubina dal legame con le proteine plasmatiche.
La DL50 nel topo (via orale e sottocutanea) è superiore a 13-15 g/kg; per via endovenosa, nella specie animale, è pari a 4,76 g/kg nei maschi e a 3,84 g/kg nelle femmine. Negli studi a lungo termine nel cane non ha determinato lesioni istologiche a carico del rene. A dosi di 1-2 g/kg/die per 4 settimane, nel ratto non ha provocato lesioni istopatologiche significative a carico dell'orecchio interno. Dosi fino a 10 volte superiori a quelle impiegate nell'uomo non hanno evidenziato nel topo, ratto e scimmia, alcuna compromissione della fertilità ne attività teratogena.
CEFOPER 1000 mg/3 ml
La fiala solvente contiene:
Eccipienti: lidocaina cloridrato 15 mg, acqua per preparazioni iniettabili q.b. a 3 ml.
CEFOPER 1000 mg/10 ml
La fiala solvente contiene:
Eccipienti: acqua per preparazioni iniettabili q.b. a 10 ml.
Il cefoperazone non va miscelato con aminoglucosidi.
Allo stato secco: 2 anni.
In soluzione è stabile per 24 ore se conservato alle temperature tra i 5° e i 25°C.
Per il Cefoper iniettabile non sono previste speciali precauzioni per la conservazione.
CEFOPER 1000 mg/3 ml: polvere sterile in flaconcino di vetro incolore con tappo di gomma perforabile e ghiera di alluminio e fiala solvente.
CEFOPER 1000 mg/10 ml: polvere sterile in flaconcino di vetro incolore con tappo di gomma perforabile e ghiera di alluminio e fiala solvente.
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A. Menarini Industrie Farmaceutiche Riunite s.r.l. - Via Sette Santi 3, Firenze.
Concessionario per la vendita: Istituto Farmacobiologico Malesci S.p.A. - Firenze.
CEFOPER 1000 mg/3 ml - A.I.C. n. 025270036.
CEFOPER 1000 mg/10 ml - A.I.C. n. 025270048.
01/05/2005
01/04/2006