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CISPLATINO TEVA
Ogni ml di soluzione per infusione endovenosa contiene:
Cis-diamminodicloroplatino mg 0,5
Eccipienti:
Sodio cloruro mg 9
Acido cloridrico q.b. a pH 3.3
Acqua per preparazioni q.b. a ml 1
10 mg/20 ml Soluzione per infusione endovenosa - 1 flacone
50 mg/100 ml Soluzione per infusione endovenosa - 1 flacone
CISPLATINO TEVA è indicato nella terapia palliativa come farmaco da usarsi da solo o, più comunemente, in associazione ad altri chemioterapici. In pazienti che sono stati sottoposti a trattamenti chirurgici e/o radioterapeutici per:
tumori del testicolo
tumori delle ovaie
carcinomi della vescica
carcinomi della testa e del collo.
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CISPLATINO TEVA può essere somministrato in dose singola endovenosa di 50-100 mg/mq ogni 3-4 settimane oppure in dosi da 15-20 mg/mq/die per via endovenosa per 5 giorni consecutivi per 3-4 settimane. La scelta degli schemi posologici da adottare e l’eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati devono essere effettuati in base alle condizioni del paziente, alla terapia concomitante con altri agenti antineoplastici e alle manifestazioni tossiche del paziente.
Tumori del testicolo
Normalmente in combinazione con Bleomicina e Vinblastina. Sono state impiegate varie combinazioni di CISPLATINO TEVA ed altri agenti chemioterapici.
Tumori dell’ovaio
Normalmente in combinazione con Bleomicina e Vinblastina. Sono state impiegate varie combinazioni di CISPLATINO TEVA ed altri agenti chemioterapici.
Carcinoma della vescica
Normalmente usato da solo. La dose varia in relazione alla estensione della precedente esposizione a terapia radiante e/o precedente chemioterapia.
Metodo di somministrazione
La somministrazione del CISPLATINO TEVA viene preferibilmente effettuata per infusione lenta in 6-8 ore. Tuttavia dosi fino a 60 mg/mq somministrate in 1-2 ore sono state ben tollerate. CISPLATINO TEVA può essere diluito in soluzione salina isotonica (NaCl 0,9%) o in soluzione fisiologica ½ N o 1/3 N contenente destrosio al 5%. Al fine di evitare danni renali irreversibili un’abbondante diuresi deve essere favorita prima, durante e dopo la somministrazione del farmaco. Si consiglia pertanto un pretrattamento idratante con 1 o 2 litri di soluzione per via venosa prima della somministrazione del CISPLATINO TEVA ed una adeguata post-idratazione nelle 24 ore successive, con un flusso di 200 ml/h. La diuresi deve essere mantenuta intorno ai 100-200 ml/h e nel caso si dovesse dimostrare insufficiente è possibile aumentarla tramite la somministrazione e.v. di mannitolo. Non devono essere effettuati trattamenti successivi con CISPLATINO TEVA fino a che la creatinina sierica non sia al di sotto di 1,5 mg/100 ml e/o l'azotemia non sia inferiore a 25 mg/100 ml. La somministrazione successiva non deve essere eseguita fino a che gli elementi corpuscolati del sangue non siano ad un livello accettabile (piastrine > 100.000/mmc; globuli bianchi > 4.000/mmc). Un esame audiometrico deve accertare valori entro i limiti della norma prima di somministrare dosi successive del farmaco. Poiché il cisplatino a contatto con l’alluminio si degrada, l’ago ed il set di perfusione non devono contenere tale metallo. Come per altri prodotti potenzialmente tossici occorre cautela nella manipolazione di CISPLATINO TEVA. Nel caso di contatto diretto del farmaco possono verificarsi reazioni locali. E’ necessario fare uso di guanti. Qualora CISPLATINO TEVA venisse a diretto contatto con cute o mucose, occorre lavare immediatamente la parte con acqua e sapone.
CISPLATINO TEVA è controindicato in pazienti con pre-esistente compromissione della funzionalità renale; in pazienti con depressione midollare o con menomazioni dell’udito. E’ controindicato nei soggetti con riconosciuta ipersensibilità al cisplatino o ad altri composti contenenti il platino. Il cisplatino è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento, in quanto nelle sperimentazioni su topo è risultato teratogeno ed embriotossico. Il cisplatino è mutageno in batteri e produce alterazioni cromosomiche in cellule coltivate in vitro. Il prodotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali ed immunosoppressori ha dimostrato proprietà cancerogene negli animali in particolari condizioni sperimentali. Pur non essendoci attualmente informazioni sufficienti, è comunque possibile che il cisplatino abbia influenza sulla fertilità maschile e femminile.
Un attento controllo audiometrico deve essere effettuato prima di iniziare la terapia e prima di successive dosi di CISPLATINO TEVA. Deve essere subito segnalata ogni perdita di udito, in modo da poter intraprendere azioni curative il più presto possibile. La somministrazione di CISPLATINO TEVA sotto forma di infusione per 6-8 ore per via intravenosa con mannitolo e liquidi è stata usata per ridurre la nefrotossicità; tuttavia, anche con queste precauzioni, si può avere tossicità renale. Nausea e vomito possono essere controllati facendo precedere somministrazioni di metoclopramide. La creatinina sierica, l’azotemia e la clearance della creatinina devono essere determinate prima di iniziare la terapia e prima di ogni successiva somministrazione. Devono essere eseguite settimanalmente le analisi del sangue (crasi ematica) e periodicamente deve essere controllata la funzionalità epatica. I pazienti che ricevono CISPLATINO TEVA devono essere controllati attentamente in relazione a possibili reazioni anafilattico-simili e deve essere a disposizione un adatto supporto medico per trattare tali complicazioni (vedi par. 5.3 Effetti indesiderati). La terapia con CISPLATINO TEVA deve essere sospesa non appena vengono individuati sintomi di neurotossicità. Esami neurologici devono essere eseguiti regolarmente.
Avvertenze
CISPLATINO TEVA deve essere somministrato sotto il controllo del medico specialista in chemioterapia antitumorale, esclusivamente in centri specializzati ed opportunamente attrezzati. Il cisplatino produce nefrotossicità cumulativa. Prima di iniziare la terapia e prima di ogni successiva somministrazione bisogna valutare la creatinina e l’azotemia. E’ opportuno inoltre controllare la diuresi e la concentrazione degli elettroliti nel siero compresa la magnesiemia. La funzionalità renale deve ritornare alla norma prima di somministrare la dose successiva. Al dosaggio raccomandato, il prodotto non deve essere somministrato più di una volta ogni 3 o 4 settimane (vedere par. 5.3 Effetti indesiderati e par. 5.4 Speciali precauzioni per l’uso). Sono state riportate reazioni di tipo anafilattico al cisplatino. Queste reazioni sono comparse entro pochi minuti dalla somministrazione a pazienti trattati precedentemente con adrenalina, corticosteroidi ed antistaminici. Cisplatino può causare ototossicità. Questa ototossicità è cumulativa e quindi controlli audiometrici dovranno essere eseguiti prima di iniziare la terapia e prima di ogni somministrazione successiva (vedere par. 5.3 Effetti indesiderati e par. 5.4 Speciali precauzioni per l’uso).
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(vedi anche par. 5.3 Effetti Indesiderati)
La somministrazione concomitante di agenti chelanti con CISPLATINO TEVA deve essere evitata poiché questo può ridurre l’efficacia di entrambi. CISPLATINO TEVA può ridurre l’assorbimento di fenitoina con risultante diminuzione di effetto antiepilettico. CISPLATINO TEVA può causare un aumento del livello di acido urico nel sangue, può quindi essere necessario, in pazienti che ricevono tale terapia, un aggiustamento nel dosaggio di agenti antiiperuricemici. A causa della sua potenziale attività mielosoppressiva, la somministrazione concomitante di CISPLATINO TEVA con altri agenti mielosoppressivi richiede attento monitoraggio delle funzioni del midollo osseo. Allo stesso modo, a causa della sua potenziale nefrotossicità ed ototossicità, la somministrazione concomitante di CISPLATINO TEVA con altri prodotti nefrotossici e/o ototossici (ad esempio antibiotici aminoglicosidici) deve essere evitata. CISPLATINO TEVA causa immunosoppressione, quindi vaccinazioni concomitanti devono essere evitate poiché potrebbero causare una severa reazione antigenica. Cambiamenti di valori del sangue e del siero in pazienti che ricevono CISPLATINO TEVA possono interferire con procedure diagnostiche.
Il cisplatino possiede attività teratogena ed embriotossica per cui è da evitarne l’uso in gravidanza e durante l’allattamento.
Essendo possibili fenomeni di ototossicità e neurotossicità è consigliabile evitare di guidare autoveicoli durante i cicli di cura con CISPLATINO TEVA.
Il Cisplatino è principalmente somministrato in combinazione con altri agenti chemioterapici. A causa dell’effetto tossico associato a questo tipo di farmaco, possono verificarsi effetti cumulativi quando qualcuno di questi agenti viene somministrato con il cisplatino.
Nefrotossicità
I danni renali e l’insufficienza renale cumulativa del cisplatino costituiscono la principale limitazione di dosaggio di questo farmaco. Tossicità renale è stata notata nel 28-36% dei pazienti trattati con una singola dose di 50 mg/mq di cisplatino. La tossicità renale si osserva durante la seconda settimana dopo la somministrazione e si manifesta con l’aumento dell’azotemia, creatinina, acido urico sierico e/o diminuzione della clearance della creatinina. Sono inoltre stati osservati casi di microematuria. La tossicità renale aumenta con ripetute somministrazioni del farmaco. Le funzioni renali devono ritornare normali prima di ripetere la somministrazione. L’alterazione renale può essere associata a danno tubulare. La nefrotossicità può essere ridotta somministrando CISPLATINO TEVA con infusioni di 6-8 ore insieme a mannitolo e liquidi idratanti. La tossicità renale tuttavia può comparire anche con queste precauzioni.
Ototossicità
Ototossicità è stata osservata in più del 31% dei pazienti trattati con una singola dose di CISPLATINO TEVA di 50 mg/mq e si è manifestata con tinnito e/o perdita dell’udito nell’alta frequenza (da 4000 a 8000 Hz).
Può manifestarsi pure una diminuita capacità all’ascolto dei normali toni della conversazione. Gli effetti ototossici si manifestano in maniera più grave nei bambini. La perdita dell’udito può essere unilaterale o bilaterale e tende ad aggravarsi dopo ripetute somministrazioni del farmaco. Non è ancora chiaro se l’ototossicità indotta da CISPLATINO TEVA sia reversibile.
Ematologia
La depressione midollare può avvenire nel 25-35% dei pazienti trattati: su alcuni pazienti si può osservare una diminuzione di mielociti. Il massimo abbassamento delle piastrine e dei leucociti circolanti appare tra il 18°-23° giorno (varia da 7,5 a 45); la maggior parte dei pazienti si ristabilisce verso il 39° giorno (varia da 13 a 62). Leucopenia e trombocitopenia sono più pronunciate a dosi più alte di 50 mg/mq. L’anemia (diminuzione di emoglobina maggiore di 2 g/100 ml) compare approssimativamente con la stessa frequenza e periodicità della leucopenia e trombocitopenia.
Tratto gastrointestinale
Comparsa di nausea e vomito avviene in quasi tutti i pazienti trattati con CISPLATINO TEVA e sono a volte così forti da dover sospendere il trattamento. Nausea e vomito di solito iniziano 1-4 ore dopo il trattamento e durano all’incirca 24 ore. Un certo grado di nausea ed anoressia può persistere per una settimana dopo il trattamento.
Iperuricemia
L’iperuricemia compare approssimativamente con la stessa frequenza dell’aumento dell’azotemia e della creatininemia. E’ più pronunciata a dosi superiori ai 50 mg/mq e i massimi livelli di acido urico generalmente compaiono dopo 3 o 5 giorni dalla somministrazione. Una terapia con Allopurinolo può diminuire i livelli di acido urico.
Neurotossicità
In alcuni pazienti è stata riscontrata neurotossicità, di solito caratterizzata da neuropatie periferiche. Sono stati anche osservati casi di perdita del gusto e del senso dello spazio. Neuropatie da riferirsi all’uso di CISPLATINO TEVA possono comparire dopo terapia prolungata di 4 o 7 mesi. Tuttavia sono stati osservati sintomi neurologici dopo una singola dose. La terapia con CISPLATINO TEVA deve essere interrotta alla prima comparsa dei sintomi di neuropatia periferica poiché tali sintomi, in alcuni pazienti, possono rivelarsi irreversibili.
Reazioni anafilattico simili
Queste reazioni sono state occasionalmente riscontrate in pazienti precedentemente trattati con cisplatino. Le reazioni consistono in edema facciale, dispnea sibilante, tachicardia ed ipotensione che si manifestano entro pochi minuti dalla somministrazione del farmaco: tali reazioni possono essere controllate con adrenalina, corticosteroidi ed antistaminici. Altri effetti collaterali riscontrati con minor frequenza sono anormalità cardiaca, anoressia, SGOT elevate, flebiti locali e diminuzione degli elettroliti plasmatici (in particolare ipomagnesiemia, ipocalcemia ed ipokaliemia).
Carcinogenicità
Studi preliminari di carcinogenicità con cisplatino indicano che il prodotto può essere potenzialmente carcinogenico.
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Dato il tipo di somministrazione ed i controlli ematologici e clinici, non si deve arrivare ad un sovradosaggio. In caso di grave nefrotossicità, leuco e/o piastrinopenia, interrompere la terapia.
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In seguito a una dose intravenosa, CISPLATINO TEVA si concentra nel fegato, nei reni, nell’intestino tenue e crasso dell’uomo e degli animali; apparentemente il farmaco ha una limitata penetrazione nel sistema nervoso centrale. I livelli plasmatici diminuiscono in modo bifasico con una iniziale emivita di 20-50 minuti ed una emivita finale di 58-72 ore. Più del 90% della quantità di platino somministrata si lega alle proteine nella fase di post-somministrazione. CISPLATINO TEVA viene escreto principalmente nell’urina per filtrazione glomerulare.
La DL50 nei topi per via e.v. è risultata di 13,36 mg/kg e 12,36 mg/kg per maschi e femmine rispettivamente.
Nei cani Beagle la DL50 approssimativa è di 0,75 mg/kg per 5 giorni. I segni di tossicità includono: enterocoliti emorragiche gravi, grave depressione del midollo osseo e dei tessuti linfoidi, marcata necrosi dei tubuli renali. Le lesioni renali sono le più gravi modificazioni tossiche. La DL50 nelle scimmie Rhesus è risultata di 7,7 mg/kg per iniezione intraperitoneale. Il cisplatino ha potere mutageno ed anche teratogeno nei ratti e nei conigli.
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La somministrazione concomitante di agenti chelanti con CISPLATINO TEVA deve essere evitata, poiché questo può ridurre l’efficacia di entrambi.
24 mesi a confezionamento integro correttamente conservato.
Conservare a temperatura ambiente (sotto i 25° C) al riparo dalla luce.
Flacone in vetro ambrato tipo I (borosilicato) chiuso mediante guarnizione in gomma clorobutile o bromobutile e ghiera in alluminio.
CISPLATINO TEVA
10 mg/20 ml Soluzione per infusione endovenosa - 1 flacone
CISPLATINO TEVA
50 mg/100 ml Soluzione per infusione endovenosa - 1 flacone
TEVA PHARMA B.V. – Industrieweg, 23 / P.O. Box 217 – 3640 AE Mijdrecht (Olanda)
Rappresentante esclusivo per la vendita in Italia
TEVA PHARMA ITALIA S.r.l. - Viale G. Richard, 7 - 20143 MILANO
CISPLATINO TEVA 10 mg/20 ml Soluzione per infusione endovenosa - 1 flacone: AIC n. 026543013 in commercio da ottobre 1989
CISPLATINO TEVA 50 mg/100 ml Soluzione per infusione endovenosa - 1 flacone: AIC n. 026543025 in commercio da ottobre 1989
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