Citoplatino
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

CITOPLATINO


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Un flacone di liofilizzato contiene:                      10 mg              25 mg            50 mg

- Principio attivo:

   cisplatino                                                            10 mg              25 mg             50 mg


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Polvere liofilizzata.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Il Citoplatino ha dimostrato elevata attività antitumorale, sia da solo, sia in associazione ad altri citostatici, in numerosi tipi e sedi di tumori.

- Sfera genitale: testicolo, ovaio, utero.

- Collo e testa

- Vescica e prostata

- Per altri tipi e sedi di tumori (sarcomi, linfomi, metastasi di melanomi, tumori dell’esofago, della tiroide e dei polmoni) esistono dati preliminari ed una casistica limitata trattata prevalentemente con polichemioterapia.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Posologia

Quando Citoplatino viene utilizzato da solo, si consigliano attualmente due schemi terapeutici:

- 80-100 mg/m² in dose unica endovenosa, o in 6 dosi refratte nelle 24 ore, ogni 3-4 settimane, oppure

- 15-20 mg/m²   al giorno per 5 giorni consecutivi per via endovenosa ogni 3-4 settimane.

In pazienti con funzionalità renale compromessa e con depressione midollare dovranno essere impiegate dosi ridotte.

Quando Citoplatino viene utilizzato in associazione con altri farmaci antitumorali, il dosaggio dovrà essere opportunamente adeguato.

Modo di somministrazione

Sciogliere il liofilizzato con il relativo solvente e diluire in almeno 500 ml di soluzione fisiologica, somministrando per infusione preferibilmente entro 6-8 ore. Al fine di ridurre il rischio di nefrotossicità il cisplatino va somministrato dopo idratazione del paziente che può essere effettuata durante la notte precedente l’inizio del trattamento e va protratta in modo da mantenere una diuresi costante fino ad almeno 24 ore dopo la fine della somministrazione.

Diversi autori hanno adottato l’uso simultaneo di iperidratazione e diuresi osmotica indotta con infusione di mannitolo. La quantità di liquido perfuso varia ovviamente a seconda del tipo di trattamento.

I successivi cicli di terapia con Citoplatino non devono essere effettuati qualora intervengano segni di insufficienza renale (valori di creatininemia superiori a 1,5 mg/100 ml) e quando la crasi ematica non sia ad un livello accettabile (piastrine > 100.000/mm³ leucociti > 4.000/mm³).


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Una pregressa reazione allergica al cisplatino o ad altri composti contenenti platino rappresenta una controindicazione all’impiego del farmaco.

Controindicazioni relative sono: ridotta funzionalità renale, depressione midollare, disturbi uditivi.

Il cisplatino è mutageno in batteri e produce alterazioni cromosomiche in cellule coltivate in vitro.

Il prodotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali ed immunodepressori, ha dimostrato proprietà cancerogene negli animali in particolari condizioni sperimentali. Pur non essendoci attualmente informazioni sufficienti, è comunque possibile che il cisplatino abbia influenza sulla fertilità maschile e femminile.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

La tossicità generale del farmaco ed in particolare la sua nefrotossicità possono essere ridotte somministrando Citoplatino per infusione anzichè per iniezione endovenosa: anche la iperidratazione del paziente contribuisce a migliorare la tollerabilità.

Citoplatino deve essere somministrato sotto il controllo del medico specialista in chemioterapia antitumorale esclusivamente in centri specializzati ed opportunamente attrezzati.

Prima dell’inizio della terapia e ad ogni ciclo è necessario valutare la funzionalità renale mediante controlli di creatininemia, azotemia e clearance della creatinina. E’ opportuno inoltre controllare la diuresi e la concentrazione degli elettroliti del siero compresa la magnesiemia. La tossicità renale si aggrava con il ripetersi dei cicli di trattamento.

La funzionalità renale deve tornare alla norma prima di tornare alla dose successiva. L’uso concomitante di farmaci potenzialmente nefrotossici, come gli antibiotici aminoglicosidici, può compromettere gravemente la funzione renale.

Dosi elevate possono essere ototossiche: è consigliabile valutare la capacità uditiva prima e ad intervalli regolari durante la terapia.

La mielotossicità è dose-dipendente: è necessario controllar frequentemente la crasi ematica mediante conteggio di eritrociti, leucociti e piastrine.

La possibile neurotossicità da cisplatino richiede esami neurologici regolari.

Periodicamente occorre controllare la funzionalità epatica.

Le reazionidi tipo anafilattico possono essere controllate con antistaminici, adrenalina e/o glicocorticoidi.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Dotato di alcune caratteristiche degli alchilanti, il cisplatino non ha però mostrato in clinica resistenza crociata con questo gruppo di sostanze antitumorali. I sinergismi messi in evidenza sperimentalmente (soprattutto con la ciclofosfamide)  hanno trovato conferma clinica nell’efficacia di alcuni tipi di associazioni, in particolare CAP e VAB III (CAP = cisplatino + adriamicina + ciclofosfamide; VAB III = vinblastina + actinomicina - bleomicina + ciclofosfamide + cisplatino).Non sono intervenuti segni di incompatibilità a seguito di somministrazione di adrenalina, corticosteroidi e antistaminici, utilizzati in caso di reazioni allergiche, e dopo allopurinolo usato  per abbassare la concentrazione ematica dell’acido urico.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Il cisplatino è controindicato in gravidanza e durante l’allattamento, in quanto possiede attività teratogena ed embriotossica in topi Swiss.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Nessuno.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Nefrotossicità

Recenti studi clinici indicano che una idonea idratazione riduce la tossicità renale immediata del cisplatino.

La possibile tossicità renale dopo cicli ripetuti, richiede uno scrupoloso monitoraggio della funzione renale. La compromissione renale è svelata da un aumento dell’azotemia, della creatininemia e dell’uricemia, nonchè da una diminuita clearance della creatinina.

Sono stati inoltre osservati casi di microematuria. Le lesioni renali sono localizzate nei tubuli distali e nei dotti collettori.

Tossicità gastrointestinale

Gran parte dei pazienti trattati con cisplatino lamenta nausea e vomito. I sintomi iniziano di solito entro 1 ora dal trattamento e durano fino a 24 ore. A volte anoressia, nausea e vomito possono persistere più a lungo, fino a 1 settimana e talvolta questi sintomi sono così gravi da dover procedere alla sospensione del trattamento.

Mielotossicità

Il cisplatino può provocare una depressione di tutte e tre le serie cellulari. La leucopenia è dose-dipendente, forse cumulativa ed è di solito reversibile: essa inizia tra il 6° e il 26° giorno dalla somministrazione e regredisce  tra il 21° e il 45° giorno.

Anche la piastrinopenia rappresenta un effetto dose-limitante del cisplatino, ma è solitamente reversibile: essa inizia tra il 10° e il 26° giorno dalla somministrazione e regredisce tra il 28° e il 45° giorno.

L’anemia (caduta dell’emoglobina superiore a 2 g/100 ml) che si presenta con una certa frequenza ed è un effetto di difficile interpretazione, data la molteciplità dei fattori che, nel paziente canceroso, possono portare ad anemia.

Ototossicità

Si manifesta con ronzii e perdita dell’udito alle frequenze più elevate (4000 - 8000 Hz); è stata osservata anche dopo una dose singola, ma sembra correlata alla dose totale o alla somministrazione di alte dosi; nei bambini essa appare particolarmente grave. E’ ancora oggetto di discussione se sia reversibile.

Neurotossicità

In alcuni pazienti è stata segnalata la comparsa di una neuropatia periferica con parestesie agli arti superiori e inferiori, tremori. Sono stati anche osservati casi di perdita del gusto e del senso dello spazio. Questi disturbi si sono verificati di solito dopo cicli ripetuti di terapia. La sintomatologia neurologica è stata tuttavia osservata anche dopo la somministrazione  di una singola dose.

Il trattamento con cisplatino deve essere immediatamente sospeso alla comparsa dei sintomi sopraindicati. I dati preliminari fanno ritenere che le neuropatie periferiche siano in alcuni pazienti irreversibili.

Reazioni di tipo anafilattico

In alcuni casi entro pochi minuti dalla somministrazione endovenosa di cisplatino, si sono verificate reazioni di tipo anafilattico, quali rossore improvviso, edema del volto, broncospasmo, tachicardia, ipotensione. Tali reazioni sono controllabile con antistaminici, adrenalina e/o corticosteroidi.

Iperuricemia

Il cisplatino può causare iperuricemia, più elevata quando la dose supera i 50 mg/m², controllabile mediante allopurinolo.

Ipomagnesiemia

In un certo numero di pazienti è stata documentata ipomagnesiemia asintomatica; solo in pochissimi casi sono stati rilevati sintomi da ipomagnesiemia.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

In caso di iperdosaggio aumentano l’incidenza e l’intensità dei disturbi digestivi e la possibilità di un danno renale. Occorre praticare iperidratazione facendo ricorso a perfusioni venose con soluzioni isotoniche di cloruro di sodio, associate eventualmente a perfusioni di mannitolo, al fine di favorire l’eliminazione del prodotto, ridurre il rischio di insorgenza di insufficienza renale, eliminare lo stato di disidratazione provocato dal vomito.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

L’azione del cisplatino si esplica inibendo in modo selettivo e preferenziale la sintesi del DNA. Alcune analogie di comportamento con agenti alchilanti fanno supporre che l’inibizione possa avvenire con la formazione di legami fra il complesso a base di platino e la struttura elicoidale del DNA stesso.

L’attività citostatica è dovuta solo all’isomero cis del composto.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

La farmacocinetica del cisplatino è stata studiata nell’animale prevalentemente dopo somministrazione i.v., cioè la stessa per cui è indicato il Citoplatino in terapia, nell’uomo.

Studi effettuati nel cane dopo iniezione di una singola dose hanno messo in evidenza un decadimento plasmatico bifasico, con una prima fase di eliminazione rapida (t½ di circa 30 minuti) e una seconda fase molto lenta (t½ di alcuni giorni).

I numerosi studi in distribuzione effettuati (anche con composto marcato) in diverse specie animali hanno dato risultati sovrapponibili: elevate concentrazioni di cisplatino negli organi escretori (fegato, rene) subito dopo la somministrazione, e concentrazioni alte e durature (alcuni giorni) negli organi escretori, gonadi, milza e polmoni. Concentrazioni pressochè nulle nel cervello fanno supporre che il farmaco non attraversi la barriera ematoencefalica. L’eliminazione avviene principalmente attraverso la via renale; un’alta percentuale della dose somministrata viene rapidamente escreta con le urine (60% nel cane dopo 4 ore, 80% nel topo dopo 24 ore); la quota restante viene escreta molto lentamente.

Nell’uomo il comportamento farmacocinetico è risultato analogo a quello dell’animale (stessi valori iniziali elevati, stessi organi preferenziali di accumulo). Fa eccezione soltanto l’escrezione urinaria in pazienti neoplastici, nei quali ha mostrato un andamento più lento che nell’animale: circa il 30% nelle prime 6-12 ore, di poco superiore nelle 24 ore. Tale comportamento è presumibilmente dovuto ad una maggiore permanenza tissutale del farmaco: la clearance epatica e la distribuzione nei tessuti, seguite con prodotto marcato, hanno evidenziato una emivita di 8-10 giorni.

La presenza di radioattività nella zona epatica dopo 7 giorni dalla somministrazione fa supporre anche un accumulo o un riciclo enteroepatico.

Non sono stati evidenziati prodotti catabolici del cisplatino.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Il cisplatino è mutageno in batteri e produce alterazioni cromosomiche in cellule coltivate in vitro.

Il prodotto, come del resto la maggior parte dei farmaci antitumorali ed immunodepressori, ha dimostrato proprietà cancerogene negli animali in particolari condizioni sperimentali. Pur non essendoci attualmente informazioni sufficienti, è comunque possibile che il cisplatino abbia influenza sulla fertilità maschile e femminile.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Un flacone di liofilizzato contiene:

Eccipienti:

mannitolo

sodio cloruro.

La fiala solvente contiene:

acqua per preparazioni iniettabili.


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Poichè il cisplatino a contatto con l’alluminio si degrada, non si devono usare apparecchiature contenenti tale metallo.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

Allo stato secco, in flacone chiuso e conservato al riparo dalla luce, a temperatura ordinaria, Citoplatino è stabile per 36 mesi. La soluzione ricostituita non deve essere conservata in frigorifero, perchè il cisplatino può cristallizzarsi; conservata a temperatura ordinaria è stabile per 20 ore al riparo dalla luce.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Il cisplatino è sensibile alla luce ed al calore.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Citoplatino è disponibile nei flaconi di liofilizzato da 10, 25 e 50 mg nelle seguenti confezioni:

- 1 flacone di liofilizzato da 10 mg + 1 fiala di solvente da 10 ml

- 1 flacone di liofilizzato da 25 mg + 1 flacone di solvente da 25 ml

- 1 flacone di liofilizzato da 50 mg + 1 flacone di solvente da 50 ml


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna particolare


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Bellon S.A.- Neuilly sur Seine - Parigi (Francia)

Rappresentante per la vendita:

AVENTIS PHARMA S.p.A.

P.le S. Türr, 5 - 20149 Milano


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

- Citoplatino 10 mg                AIC n. 025074016

- Citoplatino 25 mg                AIC n. 025074028

- Citoplatino 50 mg                AIC n. 025074030


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Citoplatino 10 mg

10.06.1983/ 31.05.2000

Citoplatino 25 mg

10.06.1983/ 31.05.2000

Citoplatino 50 mg

27.07.1984/ 31.05.2000


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Aprile 2001.