Claritromicina Eg 250 Mg
Condividi


CERCA FARMACI O MALATTIE O SINTOMI
  www.carloanibaldi.com
 

INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

Pubblicità

 

Pubblicità

 

 

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

CLARITROMICINA EG 250 mg


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Una compressa contiene 250 mg di claritromicina.

Per l’elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Compressa rivestita con film.

Compresse rivestite con film color giallo chiaro di forma ovale biconvesse, con impresso “C1” su di un lato.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

La claritromicina è indicata per il trattamento delle seguenti infezioni batteriche croniche ed acute, quando sono state causate da batteri suscettibili in pazienti con nota ipersensibilità alle penicilline o quando l’impiego della penicillina è inappropriato per altre ragioni.

Infezioni delle vie respiratorie superiori come faringite e sinusite.

Infezioni delle vie respiratorie inferiori, come attacchi acuti di bronchite cronica e polmonite acquisita in comunità.

Infezioni della pelle ed infezioni dei tessuti molli, di grado da lieve a moderato.

In adatta associazione con regimi terapeutici di antibatterici e un appropriato agente cicatrizzante per l’eradicazione di H. pylori in pazienti con ulcere associate a H. pylori. Vedere paragrafo 4.2.

Si devono tenere in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato di agenti antibatterici.



Pubblicità

 


04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

La dose di claritromicina dipende dalle condizioni cliniche del paziente e deve essere definita in ogni caso dal medico.

Adulti e adolescenti:

Dosaggio standard: la dose abituale è di 250 mg due volte al giorno.

Trattamento ad alto dosaggio (infezioni gravi): nei casi di infezioni gravi, il dosaggio può essere aumentato fino a 500 mg due volte al giorno.

Bambini:

Non è consigliato l’uso di Claritromicina EG 250 mg compresse rivestite con film nei bambini al di sotto dei 12 anni e con peso inferiore ai 30 kg.

Eradicazione di H. pylori nei pazienti con ulcere duodenali (Adulti) dati come esempio:

La terapia tripla di prima scelta consiste nel somministrare claritromicina in dosi da 500 mg due volte al dì. Si devono tenere in considerazione le solite raccomandazioni per l’eradicazione dell’H. Pylori.

Anziani: Come per gli adulti.

Compromissione della funzionalità renale:

L’adattamento posologico non è abitualmente necessario, tranne che nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale (clearance della creatinina <30 ml/min). Se è necessario l’adeguamento posologico, si deve ridurre a metà il dosaggio giornaliero totale, per es. 250 mg una volta al giorno o 250 mg due volte al giorno nei casi di infezione più gravi. In questi pazienti il trattamento non deve essere protratto oltre i 14 giorni.

Modi di somministrazione:

Le compresse di claritromicina possono essere assunte indipendentemente dai pasti.

Durata della terapia:

La durata della terapia dipende dai batteri che hanno causato l’infezione e dalle condizioni cliniche del paziente. La durata del trattamento deve in qualunque caso essere determinata dal medico.

La durata usuale del trattamento va da 6 a 14 giorni.

La terapia deve essere continuata per almeno 2 giorni dopo che i sintomi sono scomparsi.

Nelle infezioni da Streptococcus pyogenes la durata della terapia deve essere di almeno 10 giorni così da evitare complicazioni come febbre reumatica e glomerulonefrite.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti con ipersensibilità alla claritromicina, ad altri macrolidi o ad uno qualsiasi degli eccipienti della compressa.

Non si devono somministrare contemporaneamente claritromicina e derivati ergolinici.

Trattamento concomitante di claritromicina con uno qualsiasi dei seguenti principi attivi è controindicato: cisapride, pimozide o terfenadina. Elevati livelli di cisapride, pimozide o terfenadina sono stati riscontrati in pazienti che assumevano uno qualunque di questi principi attivi concomitantemente con la claritromicina. Ciò può risultare in un prolungamento dell’intervallo Q-T ed in aritmie cardiache incluso tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e Torsade de Pointes. Simili effetti sono stati osservati in somministrazione concomitante di astemizolo ed altri macrolidi (vedere paragrafo 4.5).

La claritromicina non si deve somministrare a pazienti ipocaliemici (prolungamento dell’intervallo Q-T).

La claritromicina non deve essere usata concomitantemente con simvastatina o atorvastatina. Il trattamento con uno qualunque di questi agenti deve essere sospeso durante il trattamento con claritromicina (vedere paragrafo 4.5).


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

La claritromicina è principalmente eliminata dal fegato. Perciò si deve prestare cautela nel somministrare claritromicina a pazienti con funzione epatica ridotta.

Come per altri antibiotici quando la funzionalità renale è compromessa, si deve adeguatamente ridurre il dosaggio di claritromicina a seconda del grado di compromissione (vedere paragrafo 4.2).

In pazienti anziani, la possibilità di compromissione della funzionalità renale deve essere presa in considerazione.

La terapia con claritromicina per H. Pylori può far insorgere organismi resistenti.

Pazienti che sono ipersensibili ad altri macrolidi, clindamicina e lincomicina possono pure essere sensibili alla claritromicina. Perciò si deve prestare attenzione nel prescrivere claritromicina per tali pazienti.

Con l’uso di antibiotici a largo spettro si è riscontrata colite pseudomembranosa. Perciò è importante considerare la sua diagnosi in pazienti che sviluppano grave diarrea durante o dopo la terapia con claritromicina. Il trattamento con claritromicina deve essere sospeso e si deve iniziare una adeguata terapia. Gli anti-peristaltici sono controindicati.

L’uso prolungato o ripetuto di claritromicina può risultare in superinfezioni con organismi non suscettibili. In caso di superinfezioni, la terapia con claritromicina deve essere sospesa.

A causa del rischio di prolungamento dell’intervallo Q-T, claritromicina deve essere usata con cautela in pazienti affetti da vasculopatia coronarica, con una storia di aritmia ventricolare, grave insufficienza cardiaca, ipokaliemia e/o ipomagnesemia non controllate, bradicardia (<50 bpm) o quando co-somministrato con altri farmaci con un effetto prolungante sull’intervallo Q-T. La claritromicina non deve essere usata su pazienti con prolungamento dell’intervallo Q-T congenito o acquisito in modo dimostrabile (vedere paragrafo 4.5).

La claritromicina deve essere usata con cautela qualora indicata per l’uso in pazienti sotto trattamento con un induttore del CYP3A4 a causa della possibilità di livelli subterapeutici di claritromicina ( vedere paragrafo 4.5).

La claritromicina è un inibitore del CYP3A4 e l’uso concomitante con altri farmaci ampiamente metabolizzati da questo enzima deve essere limitato a situazioni chiaramente indicate (vedere paragrafo 4.5).

La claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori della HMG-CoA riduttasi, che comporta un’aumentata concentrazione plasmatica di questi farmaci.

Com’è noto per altri macrolidi, la claritromicina può causare un peggioramento o aggravamento della miastenia grave e deve perciò essere usato con cautela in pazienti con miastenia grave.


Links sponsorizzati

 

04.5 Interazioni - Inizio Pagina

L’effetto delle compresse di claritromicina su altri farmaci.

La claritromicina è un inibitore dell’enzima metabolizzante CYP3A4 e della proteina di trasporto glicoproteina-P. È difficile da predire il grado di inibizione su diversi substrati per CYP3A4. Perciò, non si deve usare claritromicina durante trattamenti con altri farmaci metabolizzati da CYP3A4, a meno che non siano attentamente monitorati le concentrazioni plasmatiche, l’effetto terapeutico e le reazioni avverse. Può essere necessaria una riduzione della dose per quei farmaci metabolizzati dal CYP3A4 se co-somministrati con claritromicina. Alternativamente, il trattamento con questi farmaci può essere sospeso durante il trattamento con claritromicina.

Farmaci con un potenziale di prolungare l’intervallo Q-T:

È stato riportato che la claritromicina inibisce il metabolismo di cisapride e terfenadina, con un aumento di 2 fino a 3 volte dei livelli plasmatici riscontrato per terfenadina. Ciò è stato associato ad un prolungamento dell’intervallo Q-T, aritmie cardiache incluso tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e Torsade de Pointes. Simili effetti sono stati osservati in pazienti trattati con pimozide qualora in combinazione con claritromicina. Trattamento concomitante di claritromicina con terfenadina, cisapride o pimozide è controindicato (vedere paragrafo 4.3).

Casi con Torsades de Pointes sono stati riferiti in pazienti in cui claritromicina è stata cosomministrata con chinidina o disopiramide. Queste combinazioni devono perciò essere evitate, o i livelli plasmatici di chinidina o disopiramide devono essere attentamente esaminati per permettere l’aggiustamento della dose.

Occorre prestare cautela quando la claritromicina è somministrata a pazienti trattati che assumono altri farmaci col potenziale di prolungare l’intervallo QT (vedere paragrafo 4.4).

Inibitori della HMG-CoA riduttasi:

La claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori della HMG-CoA riduttasi che danno luogo ad aumentate concentrazioni plasmatiche di questi farmaci. In rari casi è stata riscontrata la rabdomiolisi in associazione ad aumentate concentrazioni plasmatiche in pazienti trattati con claritromicina e simvastatina. La claritromicina può produrre una simile interazione con atorvastatina ed una minore interazione con cerivastatina. La claritromicina non deve essere usata concomitantemente con simvastatina ed atorvastatina. Il trattamento con alcuni di questi agenti deve essere sospeso durante trattamento di claritromicina (vedere paragrafo 4.3). Quando il trattamento con claritromicina è indicato in pazienti che ricevono un trattamento con cerivastatina, i pazienti devono essere monitorati per segni e sintomi di miopatia. Vasocostrittori della segale cornuta (come diidroergotamina, ergotamina)

Sono stati descritti casi di ergotismo a causa di aumentati livelli plasmatici di alcaloidi ergolinici quando questi farmaci sono stati co-somministrati con macrolidi. La combinazione è pertanto controindicata (vedere paragrafo 4.3).

Benzodiazepine:

Quando midazolam fu somministrato contemporaneamente alle compresse di claritromicina (250 mg b.i.d.), l’AUC del midazolam fu aumentato di 2,7 volte dopo somministrazione endovenosa di midazolam e di 7 volte dopo somministrazione orale. La somministrazione orale concomitante di midazolam e claritromicina deve essere evitata. Se midazolam è somministrato per via endovenosa contemporaneamente alla claritromicina, il paziente deve essere attentamente monitorato per permettere l’aggiustamento della dose. Le stesse precauzioni devono essere applicate anche ad altre benzodiazepine metabolizzate dal CYP3A4, specialmente triazolam ma anche alprazolam. Per le benzodiazepine non metabolizzate dal CYP3A4 (temazepam, nitrazepam, lorazepam) un'interazione con claritromicina è improbabile.

Ciclosporina, tacrolimus e sirolimus:

L’uso concomitante di claritromicina orale e ciclosporina o tacrolimus ha portato ad un aumento di più di 2 volte dei livelli Cmin di ciclosporina e tacrolimus. Si possono attendere effetti simili anche per sirolimus. Quando si inizia il trattamento con claritromicina in pazienti che già ricevono un qualsiasi agente immunosoppressivo, i livelli plasmatici di ciclosporina, tacrolimus o di sirolimus devono essere attentamente monitorati e le loro dosi diminuite quando necessario. Quando il trattamento con la claritromicina viene sospeso in questi pazienti, è nuovamente necessario un monitoraggio attento dei livelli plasmatici di ciclosporina, tacrolimus o sirolimus per determinare l’aggiustamento della dose.

Digossina:

La concentrazione di digossina può essere aumentata quando somministrata contemporaneamente alla claritromicina. Occorre monitorare le concentrazioni plasmatiche di digossina quando si inizia e si finisce un trattamento con claritromicina dato che occorre aggiustare la dose della digossina.

Teofillina:

La somministrazione di claritromicina a pazienti che assumono teofillina è stata associata ad un aumento dei livelli sierici di teofillina e della tossicità potenziale della teofillina.

Zidovudina:

La somministrazione orale contemporanea di compresse di claritromicina e zidovudina a pazienti adulti infettati con HIV può dare luogo a livelli diminuiti di steady-state della zidovudina. Questo può essere ampiamente evitato scaglionando le dosi di claritromicina e zidovudina di 1-2 ore. Nessuna reazione simile è stata descritta nei bambini.

Effetto di altri farmaci su compresse di Claritromicina:

La claritromicina è metabolizzata dall'enzima CYP3A4. Pertanto, inibitori potenti di questo enzima possono inibire il metabolismo di claritromicina determinando l’aumento delle concentrazioni plasmatiche di claritromicina.

Anche se le concentrazioni plasmatiche di claritromicina ed omeprazolo possono essere aumentate quando sono somministrati contemporaneamente nessuna correzione della dose è necessaria. Può anche verificarsi un aumento delle concentrazioni plasmatiche di claritromicina quando è somministrata contemporaneamente agli antacidi o alla ranitidina. Nessuna correzione del dosaggio è necessaria.

Si è dimostrato che ritonavir (200 mg tre volte/die) inibisce il metabolismo di claritromicina (500 mg due volte/die), con un aumento in Cmax, Cmin ed AUC rispettivamente del 31, 182 e 77%, quando somministrata contemporaneamente al ritonavir. La formazione del 14-idrossi metabolita attivo fu quasi completamente inibito. Una riduzione generale della dose non è probabilmente richiesta in pazienti con funzione renale normale, ma la dose giornaliera di claritromicina non deve superare 1 g.

La riduzione della dose deve essere considerata in pazienti con compromissione della funzionalità renale. Per pazienti con una clearance della creatinina di 30-60 ml/min, la dose di claritromicina deve essere ridotta al 50%, ed a una clearance della creatinina < 30 ml/min la dose deve essere ridotta al 75%.

Farmaci induttori del CYP3A4 (come rifampicina, fenitoina, carbamazepina, fenobarbitale, iperico):

possono determinare l’aumento del metabolismo di claritromicina. Questo può portare a livelli subterapeutici di claritromicina comportando una riduzione dell’efficacia. Quando la claritromicina è indicata chiaramente, può essere necessario aumentare la dose di claritromicina ed esaminare attentamente l'efficacia e la sicurezza della claritromicina. Può essere inoltre necessario monitorare le concentrazioni plasmatiche dell’induttore del CYP3A4 perché questi ultimi possono essere aumentati per l'inibizione del CYP3A4 da parte della claritromicina (vedere anche le informazioni attinenti al farmaco per l’induttore di CYP3A4 somministrato).

La somministrazione concomitante di rifabutina e claritromicina risultò in un aumento e diminuzione, rispettivamente, dei livelli sierici, seguito da un aumentato rischio di uveite.

Quando la claritromicina fu usata contemporaneamente con l’induttore di CYP3A4 efavirenz è stata notata una riduzione del 39% nell’ AUC per claritromicina ed un aumento del 34% nell’ AUC per il 14-idrossi metabolita attivo.

Interazione nei regimi di eradicazione di H.pylori:

Anche se le concentrazioni plasmatiche di claritromicina ed omeprazolo possono essere aumentate quando sono somministrati contemporaneamente, nessun aggiustamento del dosaggio è necessaria. Alle dosi raccomandate, non vi è alcuna interazione clinicamente significativa tra claritromicina e lansoprazolo. Può anche verificarsi un aumento delle concentrazioni plasmatiche di claritromicina quando è co-somministrata con antacidi o ranitidina. Nessuna correzione del dosaggio è necessaria. Non ci sono interazioni farmacocinetiche con antibiotici specifici che sono usati nella terapia di eradicazione di H.pylori.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Gravidanza:

I dati sull’uso di claritromicina durante il primo trimestre di più di 200 gravidanze non mostrano alcuna chiara evidenza di effetti teratogeni o avversi sulla salute del neonato. I dati desunti da un numero limitato di donne incinte esposte nel primo trimestre indicano un possibile aumentato rischio di aborti. Fino ad oggi non vi sono altri dati epidemiologici particolari disponibili.

I dati da studi su animali hanno dimostrato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio per la specie umana è sconosciuto. La claritromicina deve essere data a donne incinte solamente dopo un accurato accertamento del rapporto rischio/beneficio.

Allattamento:

La claritromicina ed i suoi metaboliti attivi sono secreti nel latte materno. Perciò, diarrea ed infezioni micotiche delle membrane mucose possono verificarsi nei bambini allattati al seno, tanto da dover sospendere l’allattamento. La possibilità di sensibilizzazione deve essere tenuta presente. Il beneficio del trattamento della madre deve essere valutato in relazione al rischio potenziale per il bambino.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Non ci sono dati disponibili sull'effetto di claritromicina sulla capacità di guidare e sull’uso di macchinari. Quando si compiono queste attività si deve prendere in considerazione il possibile verificarsi delle reazioni avverse quali capogiro, vertigine, confusione e disorientamento.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Gli eventi più spesso riferiti in adulti che assumono compresse di claritromicina sono diarrea (3%), nausea (3%), disgeusia (3%), dispepsia (2%), dolore/malessere addominale (2%) e mal di testa (2%).

In questo paragrafo gli effetti indesiderati sono definiti come segue: Molto comuni (>=1/10), comuni (>=1/100; < 1/10), non comuni (>=1/1000; < 1/100), rari (>=1/10 000; < 1/1000), molto rari (< 1/10 000).

Esami diagnostici:

Comuni: azotemia elevata.

Non comuni: prolungamento del tempo di protrombina, creatinina sierica elevata, prove alterate di funzione epatica (aumentati livelli delle transaminasi).

Molto rari: ipoglicemia è stata osservata specialmente dopo somministrazione concomitante con farmaci antidiabetici ed insulina.

Patologie cardiache:

Molto rari: prolungamento dell’intervallo QT, tachicardia ventricolare e Torsades de Pointes.

Patologie del sistema emolinfopoietico:

Non comuni: diminuiti livelli dei leucociti

Molto rari: trombocitopenia

Patologie del sistema nervoso:

Comuni: mal di testa, alterazione dell’olfatto.

Molto rari: capogiro, vertigine, parestesia, convulsioni.

Patologie dell’orecchio e del labirinto:

Rari: tinnito

Molto rari: perdita dell'udito reversibile

Patologie gastrointestinali:

Comuni: nausea, diarrea, vomito, dolore addominale, dispepsia, stomatite, glossite, alterazione reversibile del colore della lingua e dei denti ed alterazione del gusto, ovvero gusto metallico o amaro.

Molto rari: pancreatite.

È stata descritta molto raramente colite pseudomembranosa con claritromicina, e può variare in gravità da mite a pericolosa per la vita.

Patologie renali e urinarie:

Molto rari: nefrite interstiziale, insufficienza renale.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:

Molto rari: sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica.

Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e dell’osso:

Non comuni: artralgia, mialgia.

Infezioni ed infestazioni:

Comuni: candidosi orale

Come per altri antibiotici, l’uso prolungato può dare luogo a crescita eccessiva di organismi nonsuscettibili.

Disturbi del sistema immunitario:

Non comuni: reazioni allergiche che variano da orticaria ed eruzioni miti della pelle ad anafilassi.

Patologie epatobiliari:

Non comuni: disfunzione epatica che è di solito transitoria e reversibile, epatite e colestasi con o senza ittero.

Molto rari: insufficienza epatica mortale è stata descritta particolarmente in pazienti con epatopatie pre-esistenti o che assumevano altri farmaci epatotossici.

Disturbi psichiatrici:

Molto rari: ansia, insonnia, allucinazioni, psicosi, disorientamento, depersonalizzazione, incubi e confusione.


Links sponsorizzati

 

04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Sintomi dell’avvelenamento:

Le relazioni indicano che l'ingestione di grandi quantità di claritromicina possono causare sintomi gastrointestinali. I sintomi di overdose possono corrispondere considerevolmente al profilo delle reazioni avverse. Un paziente che aveva una storia di disturbo bipolare ingerì 8 grammi di claritromicina e mostrò uno status mentale alterato, comportamento paranoico, ipokaliemia e ipossiemia.

Terapia dell'avvelenamento:

Non c'è uno specifico antidoto per l’overdose. I livelli sierici di claritromicina non possono essere ridotti con l’emodialisi o la dialisi peritoneale.

Le reazioni avverse che accompagnano il sovradosaggio devono essere trattati con il lavaggio gastrico e misure di supporto. Molto raramente si possono osservare gravi reazioni allergiche acute, come lo shock anafilattico. Ai primi segnali di reazioni di ipersensibilità la terapia con claritromicina deve essere sospesa e le misure richieste devono essere iniziate immediatamente.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Gruppo farmacoterapeutico: Macrolidi

Codice ATC J01FA09.

Meccanismo d’azione:

La claritromicina esercita la sua azione antibatterica, legando la subunità ribosomiale 50 S dei batteri suscettibili e sopprime la sintesi proteica. È molto potente contro una grande varietà di microrganismi aerobi ed anaerobi, gram-positivi e gram-negativi. Le concentrazioni minime inibitorie (MIC) di claritromicina sono in genere due volte più basse di quelle dell’eritromicina.

Il 14-idrossi metabolita della claritromicina ha anch’esso una attività antibatterica. Le MIC del metabolita sono uguali o due volte maggiori delle MIC del composto di partenza, eccetto che per H.

Influenzae ove il metabolita 14-OH è due volte più attivo del composto di origine.

Punti di rottura:

Secondo le NCCLS (US National Committee on Clinical Laboratory Standards) nel Gennaio 2004 sono stati definiti I seguenti punti di rottura per claritromicina:

NCCLS:            Stafilococco spp.: S <= 2 mcg/ml, R = 8 mcg/ ml

Streptococcus pneumoniae: S <= 0,25 mcg/ ml, R = 1 mcg/ ml

Streptococcus spp. diversoda S. pneumoniae: S <= 0,25 mcg/ml, R >=1 mcg/ml

Haemophilus spp.: S <= 8 mcg/ml, R = 32 mcg/ml

Helicobacter pylori: S <= 0,25 mcg/ml, R > 1 mcg/ml

SRGA: altri microorganismi importanti (Maroxella, Enterococchi, Bordetella, Chlamydia, Mycoplasma, Legionella e Mycobacterium): S <= 0,5 mcg/ml, R = 8,0 mcg/ml

Suscettibilità:

La prevalenza della resistenza può variare geograficamente e col tempo per gli organismi selezionati e sono necessarie informazioni locali sulla resistenza, specialmente in caso di infezioni gravi.

Le informazioni a seguito fornite offrono solo una guida approssimativa circa le probabilità che i microrganismi siano o meno suscettibili alla claritromicina. Per quanto sia possibile è indicato tra parentesi il range europeo di resistenza acquisita per i singoli microrganismi.

Specie Frequenza di range nell’UE di resistenza (se >10 %) (valori estremi)
Specie comunemente suscettibili
Aerobi gram-positivi
Gruppo C, F, G Streptococchi
Aerobi gram-negativi
Legionella spp.
Moraxella catarrhalis*
Pasteurella multocida
Anaerobi
Bacteroides spp.
Clostridium spp. diverso da C. difficile
Fusobacterium spp.
Peptococcus/Peptostreptococcus spp.
Altri
Chlamydia trachomatis
Chlamydia pneumoniae*
Mycoplasma pneumoniae*
Specie per cui una resistenza acquisita può essere un problema
Aerobi gram-positivi
Staphylococcus aureus* Suscettibile alla meticillina (18.1%)
Gruppo A,B Streptococchi (beta-emolitici) (21,4 %)
Streptococcus pneumoniae + (37.8%)
Aerobi gram-negativi
Haemophilus influenzae*
Helicobacter pylori* (14%)
Microrganismi intrinsecamente resistenti
Aerobi gram-positivi
Enterococcusspp.
Staphylococcus aureus (Resistente all’ eritromicina o MRSA)

+ per commenti sulla resistenza vedere più avanti La suscettibilità e la resistenza di Steptococcus pneumoniae e Steptococcus spp. alla claritromicina può essere predetto testando sull’eritromicina.

I meccanismi di resistenza acquisita sui macrolidi sono: espulsione del principio attivo per mezzo di un meccanismo di trasporto attivo, produzione inducibile o costitutiva di un enzima metilasi che cambia il target ribosomiale, idrolisi di macrolidi attraverso un esterasi, mutazioni cromosomiche che alterano una proteina ribosomiale 50s. Si possono verificare perciò resistenze crociate tra claritromicina ed altri macrolidi e tra clindamicina e lincomicina. Staphylococcus Aureus resistente alla meticillina (MRSA) ed i pneumococchi penicillina-resistenti sono resistenti a tutti gli antibiotici beta-lattamici attualmente disponibili e ai macrolidi come la claritromicina. L'esperienza clinica ottenuta dagli studi clinici randomizzati controllati disponibili indica che 500 mg di claritromicina due volte al giorno in combinazione con un altro antibiotico ad esempio amoxicillina o metronidazolo e ad esempio omeprazolo (dato a livelli approvati) per 7 giorni realizzano un tasso di eradicazione di H. pylori superiore all’80% in pazienti con ulcere gastro-doudenali. Come ci si aspettava, tassi di eradicazione significativamente più bassi furono osservati in pazienti con isolati di base di H. pylori metronidazolo-resistente. Perciò, si deve prendere in considerazione nella scelta di un regime di combinazione adatto per la terapia di eradicazione di H. pylori sia l’informazioni locale sulla prevalenza delle resistenze che gli orientamenti terapeutici locali. Inoltre, in pazienti con infezione persistente, lo sviluppo potenziale di resistenza secondaria (in pazienti con ceppi suscettibili primari) nei confronti di un agente antimicrobico deve essere preso in esame per un nuovo regime di ritrattamento.


Links sponsorizzati

 

05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Assorbimento:

La claritromicina è assorbita ampiamente e rapidamente dal tratto gastrointestinale – primariamente nel digiuno – ma subisce un esteso metabolismo di primo passaggio dopo somministrazione orale.

La biodisponibilità assoluta per una compressa di claritromicina 250 mg è del 50% circa. Il cibo ritarda di poco l’assorbimento ma non interferisce sull’entità della biodisponibilità. Perciò, le compresse di claritromicina possono essere date senza riguardo all’assunzione di cibo. Grazie alla sua struttura chimica (6-O-Metileritromicina) la claritromicina è abbastanza resistente alla degradazione da parte dell’acido gastrico. Si sono osservati livelli plasmatici di picco di 1 – 2 mcg/ml di claritromicina in adulti dopo somministrazione orale di 250 mg due volte al giorno. Dopo somministrazione di 500 mg di claritromicina due volte al giorno il picco plasmatico di era di 2,8 mcg/ml.

Dopo somministrazione di 250 mg di claritromicina due volte al giorno il 14-idrossi metabolita microbiologicamente attivo raggiunge un picco di concentrazione plasmatica di 0,6 mcg/ml. Lo steadystate si raggiunge entro 2 giorni.

Distribuzione:

La claritromicina penetra bene nei differenti compartimenti, con un volume di distribuzione stimato di 200-400 l. La claritromicina fornisce delle concentrazioni in alcuni tessuti che sono alcune volte maggiori dei livelli del farmaco nel sangue. Sono stati trovati livelli aumentati sia nel tessuto polmonare che in quello delle tonsille. La claritromicina penetra anche la mucosa gastrica.

La claritromicina è legata all’ 80% circa alle proteine plasmatiche ai livelli terapeutici.

Biotrasformazione ed eliminazione:

La claritromicina è ampiamente e velocemente metabolizzata dal fegato. Il metabolismo riguarda principalmente N-dealchilazione, ossidazione e idrossilazione stereospecifica sulla posizione del C 14.

La farmacocinetica di claritromicina è non-lineare per saturazione del metabolismo epatico ad alte dosi. L’emivita di eliminazione aumentò da 2-4 ore dopo somministrazione di 250 mg di claritromicina due volte al giorno fino a 5 ore dopo somministrazione di 500 mg di claritromicina due volte al giorno. L’emivita del 14-idrossi metabolita attivo va da 5 a 6 ore.

Dopo somministrazione orale di claritromicina radioattiva il 70-80% della radioattività fu trovata nelle feci. Circa il 20-30% della claritromicina è raccolta come principio attivo immodificato nelle urine.

Questa proporzione aumenta all’aumentare della dose. L’insufficienza renale aumenta i livelli di claritromicina nel plasma, se non si diminuisce la dose. La clearance totale plasmatica è stata valutata attorno ai 700 ml/min con una clearance renale di circa 170 ml/min.

Popolazioni speciali:

Compromissione della funzionalità renale: la ridotta funzionalità dovuta all’insufficienza renale comporta un aumento dei livelli plasmatici di claritromicina e dei livelli del metabolita attivo nel plasma.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

In studi di 4 settimane su animali, si è trovato che la tossicità della claritromicina era legata alla dose ed alla durata del trattamento. In tutte le specie, i primi segni di tossicità si sono osservati nel fegato, in cui si potevano osservare lesioni entro 14 giorni nei cani e nelle scimmie. I livelli sistemici di esposizione, legati a questa tossicità non si conoscono in dettaglio, ma le dosi tossiche (300 mg/kg/die) erano chiaramente più elevate delle dosi terapeutiche raccomandate per gli uomini.

Malformazioni cardiovascolari furono osservate in ratti trattati con dosi di 150 mg/kg/die.

Non si sono notati effetti mutageni negli studi in vitro e in vivo con claritromicina. Studi sulla tossicità riproduttiva mostrarono che la somministrazione di claritromicina al doppio della dose clinica in conigli (e.v.) e a dieci volte la dose clinica in scimmie (per os.) implicò un’ aumentata incidenza di aborti spontanei. Queste dosi furono legate a tossicità materna. Nei topi a dosi 70 volte superiori rispetto alle dosi cliniche si verificò la palatoschisi a varie percentuali (3-30%).


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Nucleo: croscarmellosa sodica; cellulosa microcristallina; silice colloidale anidra; povidone (K 30); acido stearico; magnesio stearato; talco. Rivestimento (Opadry 20 H 52875): ipromellosa; glicole propilenico; idrossipropilcellulosa; talco; titanio diossido (E 171); giallo chinolina (E 104); vanillina.


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non pertinente.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

3 anni.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Nessuna speciale precauzione per la conservazione.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Confezioni da: 1, 2, 7, 10, 12, 14, 15, 20, 21, 28, 30, 32, 42, 50, 56, 60, 90, 100, 250, 500 compresse (confezione in blister, PVC/PVDC/alluminio).


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna istruzione particolare.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

EG S.p.A., Via D. Scarlatti, 31 - 20124 Milano


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Claritromicina EG 250 mg 1 cpr riv. con film AIC n. 037374016/M

Claritromicina EG 250 mg 2 cpr riv. con film AIC n. 037374028/M

Claritromicina EG 250 mg 7 cpr riv. con film AIC n. 037374030/M

Claritromicina EG 250 mg 10 cpr riv. con film AIC n. 037374042/M

Claritromicina EG 250 mg 12 cpr riv. con film AIC n. 037374055/M

Claritromicina EG 250 mg 14 cpr riv. con film AIC n. 037374067/M

Claritromicina EG 250 mg 15 cpr riv. con film AIC n. 037374079/M

Claritromicina EG 250 mg 20 cpr riv. con film AIC n. 037374081/M

Claritromicina EG 250 mg 21 cpr riv. con film AIC n. 037374093/M

Claritromicina EG 250 mg 28 cpr riv. con film AIC n. 037374105/M

Claritromicina EG 250 mg 30 cpr riv. con film AIC n. 037374117/M

Claritromicina EG 250 mg 32 cpr riv. con film AIC n. 037374129/M

Claritromicina EG 250 mg 42 cpr riv. con film AIC n. 037374131/M

Claritromicina EG 250 mg 50 cpr riv. con film AIC n. 037374143/M

Claritromicina EG 250 mg 56 cpr riv. con film AIC n. 037374156/M

Claritromicina EG 250 mg 60 cpr riv. con film AIC n. 037374168/M

Claritromicina EG 250 mg 90 cpr riv. con film AIC n. 037374170/M

Claritromicina EG 250 mg 100 cpr riv. con film AIC n. 037374182/M

Claritromicina EG 250 mg 250 cpr riv. con film AIC n. 037374194/M

Claritromicina EG 250 mg 500 cpr riv. con film AIC n. 037374206/M


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

01/12/2007


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

01/12/2007