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CLARITROMICINA HEXAL COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
CLARITROMICINA HEXAL 250 mg compresse rivestite con film
Principio attivo: claritromicina 250 mg
CLARITROMICINA HEXAL 500 mg compresse rivestite con film
Principio attivo: claritromicina 500 mg
Per gli eccipienti vedere sezione 6.1
Compressa rivestita con film.
Compressa bianca, oblunga, convessa, con linea di frattura su entrambi i lati
CLARITROMICINA HEXAL 250 mg e 500 mg compresse rivestite con film è indicata nel trattamento delle seguenti infezioni batteriche acute e croniche, causate da patogeni sensibili alla claritromicina:
Infezioni delle vie respiratorie inferiori, quali riacutizzazioni di bronchiti croniche e polmoniti batteriche.
Infezioni delle vie respiratorie superiori, quali sinusiti e faringiti.
Infezioni della pelle e dei tessuti molli di gravità da lieve a moderata.
Nei pazienti affetti da ulcera associata a Helicobacter pylori la claritromicina è inoltre indicata nell’eradicazione dell’Helicobacter pylori quando somministrata in associazione ad appropriati regimi terapeutici antibatterici e a farmaci anti-ulcera (vedere sezione 4.2).
Devono essere inoltre prese in considerazione le linee guida ufficiali sull’uso appropriato di farmaci antibatterici.
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La dose raccomandata di claritromicina dipende dalle condizioni cliniche del paziente e deve comunque essere stabilita dal medico.
Adulti e adolescenti
La dose abituale è pari a 250 mg due volte al giorno. Nei casi di infezioni gravi il dosaggio può essere aumentato fino a 500 mg due volte al giorno.
Bambini:
CLARITROMICINA HEXAL 250 mg e 500 mg compresse rivestite con film non deve essere somministrata ai bambini di età inferiore ai 12 anni e con peso inferiore ai 30 kg.
Per questi pazienti sono disponibili altre forme farmaceutiche.
Anziani: come per gli adulti
Eradicazione dell’Helicobacter pylori negli adulti
Nei pazienti affetti da ulcera gastrica duodenale causata da Helicobacter pylori, la claritromicina può essere somministrata alla dose di 500 mg due volte al giorno nella fase di eradicazione della malattia in associazione con amoxicillina 1000 mg due volte al giorno e omeprazolo 20 mg due volte al giorno.
Posologia nei pazienti con compromissione renale: generalmente non sono necessari aggiustamenti di dose, salvo casi di pazienti con grave compromissione renale (clearance della creatinina <30 ml/min). Se è necessario un aggiustamento, la dose totale giornaliera deve essere ridotto della metà, ossia 250 mg una volta al giorno oppure 250 mg due volte al giorno nel caso di infezioni più gravi.
In tali pazienti la somministrazione non deve essere proseguita oltre i 14 giorni.
Durata della terapia
La durata della terapia con claritromicina dipende dalle condizioni cliniche del paziente e deve essere comunque stabilita dal medico.
La durata abituale del trattamento è di 7-14 giorni
Il trattamento deve essere continuato almeno per due giorni dopo la scomparsa dei sintomi
Nelle infezioni da Streptococcus pyogenes (streptococco del gruppo A beta-emolitico) la durata del trattamento deve essere di almeno 10 giorni.
La terapia combinata per l’eradicazione dell’Helicobacter pylori, per es. 500 mg di claritromicina (due compresse da 250 mg o una compressa da 500 mg) due volte al giorno in associazione con amoxicillina 1000 mg due volte al giorno e omeprazolo 20 mg due volte al giorno, deve essere proseguita per 7 giorni.
Modo di somministrazione
CLARITROMICINA HEXAL 250 mg e 500 mg compresse rivestite con film può essere assunta indipendentemente dai pasti (vedere sezione 5.2).
La claritromicina è controindicata nei pazienti con ipersensibilità accertata al principio attivo claritromicina, ad altri macrolidi o a uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nelle compresse.
La claritromicina ed i derivati della segale cornuta non devono essere somministrati in associazione.
L’assunzione concomitante di claritromicina e di uno qualsiasi dei seguenti principi attivi è controindicata: cisapride, pimozide e terfenadina. Un aumento nei livelli di cisapride, pimozide e terfenadina è stato riportato nei pazienti che hanno assunto uno di questi principi attivi e claritromicina contemporaneamente. Tale assunzione simultanea potrebbe provocare prolungamento dell’intervallo QT e aritmie cardiache, incluse tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsioni di punta. Effetti simili sono stati riscontrati in caso di assunzione contemporanea di astemizolo e altri macrolidi (vedere sezione 4.5).
La claritromicina non deve essere somministrata a pazienti affetti da ipokaliemia (rischio di prolungamento dell’intervallo QT).
La claritromicina viene escreta principalmente a livello epatico. Pertanto va posta particolare cautela nella somministrazione di claritromicina a pazienti con funzionalità epatica compromessa.
Come per altri antibiotici in presenza di ridotta funzionalità renale, la dose di claritromicina deve essere ridotta in modo appropriato in funzione della gravità della compromissione (vedere sezione 4.2). Nei pazienti anziani dovrà essere tenuta in considerazione la possibile presenza di disfunzioni renali.
La claritromicina usata per il trattamento dell’Helicobacter pylori potrebbe far insorgere organismi resistenti al farmaco.
I pazienti con ipersensibilità alla lincomicina o alla clindamicina potrebbero risultare sensibili anche alla claritromicina. È pertanto opportuno prestare cautela quanto la claritromicina viene prescritta a questi pazienti.
L’uso prolungato o ripetuto di claritromicina può provocare l’insorgenza di superinfezioni da batteri resistenti. In tal caso l’assunzione di claritromicina deve essere interrotta.
Con l’uso di antibiotici ad ampio spettro è stata segnalata colite pseudomembranosa . Pertanto è importante considerare la sua diagnosi nei pazienti con grave diarrea durante o successivamente al trattamento con claritromicina.
La claritromicina può provocare prolungamento dell’intervallo QT e pertanto deve essere usata con cautela in pazienti con malattia coronarica, anamnesi di aritmia ventricolare, insufficienza cardiaca grave, ipokaliemia non compensata e/o ipomagnesiemia, bradicardia (<50 bpm) o quando viene somministrata in associazione ad altri farmaci che influiscono sul prolungamento dell’intervallo QT. La claritromicina non deve essere prescritta a pazienti con prolungamento dell’intervallo QT congenito o acquisito (vedere sezione 4.5)
La claritromicina deve essere usata con cautela quando è indicata in pazienti che stanno assumendo farmaci induttori del CYP3A4 (vedere sezione 4.5)
La claritromicina è un induttore del CYP3A4, quindi l’uso concomitante con altri farmaci metabolizzati ampiamente da questo enzima deve essere riservato a situazioni in cui risulta chiaramente indicato (vedere sezione 4.5).
La claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni inibitori dell’HMG-CoA reduttasi che porta a un aumento della concentrazione plasmatica di questi farmaci (vedere sezione 4.5)
Questo farmaco non deve essere assunto da pazienti con rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, di deficit di Lapp-lattasi o di malassorbimento al glucosio-galattosio.
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Associazioni controindicate
La concomitante somministrazione di claritromicina con terfenadina, cisapride, pimozide e alcaloidi della segale cornuta è controindicata.
Effetti di altri medicinali sulla claritromicina
La claritromicina viene metabolizzata dall’enzima CYP3A4. Perciò forti inibitori di questo enzima possono inibire il metabolismo della claritromicina e provocare un aumento delle concentrazioni plasmatiche di claritromicina.
Sebbene le concentrazioni plasmatiche di claritromicina e omeprazolo possano aumentare quando essi vengono assunti contemporaneamente, non è necessario alcun aggiustamento delle dosi. Può verificarsi un incremento delle concentrazioni plasmatiche di claritromicina quando viene assunta in concomitanza a farmaci antiacidi o alla ranitidina. Anche in questo caso non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio.
È stato osservato che il metabolismo della claritromicina (500 mg b.i.d.) viene inibito dal ritonavir (200 mg 3 volte al giorno) quando sono assunti contemporaneamente, aumentando la Cmax del 31%, la Cmin del 182% e l’AUC del 77%. È stata inoltre notata una completa inibizione della formazione del metabolita attivo 14-OH-idrossi. Nei pazienti con funzionalità renale normale non dovrebbero essere necessarie riduzioni di dose, tuttavia la dose giornaliera non deve superare 1 g. Nei pazienti con compromissione renale deve essere presa in considerazione una riduzione della dose. Nei pazienti con clearance della creatinina da 30 a 60 ml/min la dose di claritromicina deve essere ridotta del 50% mentre nei pazienti con clearance della creatinina <30ml/min la dose deve essere ridotta del 75%.
Farmaci induttori del CYP3A4 (per es. rifampicina, fenitoina, carbamazepina, fenobarbital, erba di S. Giovanni) possono ridurre il metabolismo della claritromicina. Ciò può causare concentrazioni sub-terapeutiche di claritromicina e ridurre la sua efficacia. Quando la claritromicina è chiaramente indicata, può essere necessario aumentare la dose e monitorare attentamente la sua efficacia e la sicurezza d’impiego. Inoltre, potrebbe essere necessario il monitoraggio delle concentrazioni plasmatiche degli induttori del CYP3A4 poiché queste possono aumentare a causa dell’inibizione della CYP3A4 da parte della claritromicina (vedere anche le istruzioni per la somministrazione dei farmaci induttori la CYP3A4).
L’assunzione contemporanea di rifabutina e claritromicina ha prodotto un aumento e una diminuzione, rispettivamente, dei livelli plasmatici, seguiti da un aumentato rischio di uveiti.
Quando la claritromicina viene assunta in associazione all’induttore del CYP3A4 efavirenz è stata riportata una riduzione del 39% dell’AUC della claritromicina e un aumento del 34% dell’AUC del metabolita attivo 14-OH-idrossi.
Effetti di claritromicina compresse su altri farmaci
La claritromicina è un inibitore dell’enzima metabolizzante CYP3A4 e delle proteina trasportatore glicoproteina P. È difficile pronosticare il grado di inibizione con diversi substrati del CYP3A4 Pertanto, la claritromicina non deve essere usata durante il trattamento con medicinali che sono substrati della CYP3A4 , a meno che non si possa eseguire un attento monitoraggio dei livelli plasmatici, dell’effetto terapeutico e degli eventi avversi del substrato della CYP3A4. Può essere necessaria una riduzione della dose dei medicinali substrati del CYP3A4 se vengono somministrati in associazione con la claritromicina.
In alternativa, il trattamento con questi farmaci può essere interrotto durante l’assunzione di claritromicina.
Medicinali che possono prolungare l’intervallo QT
È stato segnalato che la claritromicina inibisce il metabolismo della cisapride e della terfenadina, aumentando di 2-3 volte i livelli plasmatici di terfenadina.
Ciò è stato associato a un prolungamento dell’intervallo QT e ad aritmie cardiache, incluse tachicardia ventricolare, fibrillazione ventricolare e torsioni di punta. Simili sintomi sono stati riportati da pazienti trattati con pimozide in associazione a claritromicina. La somministrazione concomitante di claritromicina e terfenadina, cisapride o pimozide è controindicata (vedere sezione 4.3).
Sono stati riportati casi di torsioni di punta in pazienti che assumevano claritromicina in associazione a chinidina e disopiramide. Tali associazioni devono pertanto essere evitate oppure devono essere attentamente monitorati i livelli plasmatici di chinidina e disopiramide per consentire aggiustamenti di dosaggio.
Cautela è garantita quando la claritromicina viene assunta da pazienti trattati con altri medicinali che potenziano un allungamento dell’intervallo QT (vedere sezione 4.4).
Inibitori dell’HMG-CoA reduttasi
La claritromicina inibisce il metabolismo di alcuni farmaci inibitori dell’HMG-CoA reduttasi e ciò provoca un aumento delle concentrazioni plasmatiche di questi medicinali. In associazione all’aumento delle concentrazioni plasmatiche è stata raramente riportata rabdomiolisi dopo contemporanea somministrazione di claritromicina e simvastatina o lovastatina. La claritromicina può provocare una interazione simile con l’atorvastatina e una interazione minore con la cerivastatina. Quando la claritromicina è indicata in pazienti in trattamento con simvastatina, lovastatina, atorvastatina o cerivastatina, essi devono essere attentamente monitorati per eventuali segni e sintomi di miopatia.
Vasocostrittori derivati della segale cornuta (es. diidroergotamina, ergotamina)
Sono stati riportati casi di ergotismo causati da aumenti delle concentrazioni plasmatiche di alcaloidi della segale cornuta quando questi farmaci sono stati somministrati in associazione a macrolidi. Tale associazione è controindicata (vedere sezione 4.3).
Benzodiazepine
Quando il midazolam viene somministrato in associazione con claritromicina compresse (250 mg 2 volte al giorno), l’AUC del midazolam è risultata aumentata di 2,7 volte dopo somministrazione endovenosa del midazolam e di 7 volte dopo somministrazione orale. La somministrazione contemporanea di midazolam per via orale e claritromicina deve essere evitata. Se il midazolam è somministrato per via endovenosa in concomitanza con claritromicina il paziente deve essere attentamente monitorato per consentire eventuali aggiustamenti del dosaggio. Le stesse precauzioni devono essere tenute in considerazione anche per le altre benzodiazepine che vengono metabolizzate dal CYP3A4, specialmente il triazolam, ma anche l’alprazolam. Per le benzodiazepine che non sono metabolizzate dal CYP3A4 (temazepam, nitrazepam, lorazepam) un’interazione con la claritromicina è improbabile.
Ciclosporina, tacrolimus, sirolimus
L’uso concomitante di claritromicina per via orale e ciclosporina o tacrolimus ha portato a un aumento di due volte della Cmin di entrambi i farmaci. Simili effetti sono attesi anche per il sirolimus. Quando si inizia la terapia con claritromicina in pazienti in trattamento con questi farmaci immunosoppressori, i livelli plasmatici di ciclosporina, tacrolimus o sirolimus devono essere attentamente monitorati e le dosi devono essere diminuite secondo necessità.
In questi pazienti, anche dopo la sospensione del trattamento con claritromicina, dovranno comunque essere attentamente monitorati i livelli plasmatici di ciclosporina, tacrolimus e sirolimus per definire eventuali aggiustamenti delle dosi.
Digossina
La concentrazione di digossina può essere aumentata se viene assunta in associazione con la claritromicina. Deve essere preso in considerazione il monitoraggio dei livelli plasmatici di digossina all’inizio e alla sospensione del trattamento con claritromicina poiché può essere richiesto un aggiustamento del dosaggio.
Teofillina
La somministrazione di claritromicina in pazienti che ricevono teofillina è stata associata a un aumento dei livelli sierici di teofillina e potenziale tossicità da teofillina.
Warfarin
L’uso contemporaneo di claritromicina e warfarin può potenziare l’effetto del warfarin. In questi pazienti deve essere frequentemente controllato il tempo di protrombina.
Zidovudina
La somministrazione contemporanea di claritromicina compresse e zidovudina a pazienti adulti affetti da HIV può portare a una riduzione dei livelli di zidovudina allo stato stazionario. Ciò può essere evitato sfalsando di 1-2 ore le somministrazioni di claritromicina e zidovudina. Tale reazione non è stata riportata nei pazienti pediatrici.
Gravidanza
Dati sull’uso di claritromicina durante il primo trimestre su più di 200 gravidanze di non hanno evidenziato effetti teratogeni o eventi avversi o effetti sulla salute del neonato. I dati provenienti da un numero limitato di donne gravide esposte durante il primo trimestre indicano un possibile aumento del rischio di aborti. Ad oggi non sono disponibili altri dati epidemiologici di rilievo.
Dati provenienti da studi su animali hanno dimostrato tossicità riproduttiva (vedere sezione 5.3). Non è noto il rischio nel genere umano. La claritromicina deve essere somministrata alle donne gravide solo dopo attenta valutazione beneficio/rischio.
Allattamento
La claritromicina e il suo metabolita attivo sono escreti nel latte materno. Pertanto, nel neonato allattato al seno si possono verificare diarrea o infezioni da funghi delle membrane mucose possono essere trasmesse, e ciò potrebbe richiedere la sospensione dell’allattamento. Si deve tenere presente la possibilità di sensibilizzazione. Deve essere valutato il beneficio del trattamento per la madre contro il potenziale rischio per il bambino.
Non sono disponibili dati sugli effetti della claritromicina sulla capacità di guidare autoveicoli o di usare macchinari. Quando vengono svolte queste attività deve essere tenuto in considerazione che si possono verificare reazioni avverse quali stordimento, vertigini, confusione e disorientamento.
In questo paragrafo gli effetti indesiderati sono suddivisi nel seguente modo: molto comuni (>1/10), comuni (>1/100, <1/10), non comuni (>1/1000, <1/100), rari (>1/10.000, <1/1000), molto rari (<1/10.000)
Infezioni e infestazioni
Comuni: Candida orale
Come per altri antibiotici l’uso prolungato può sviluppare la crescita di organismi non sensibili
Patologie del sistema emolinfopoietico
Non comuni: Diminuzione dei leucociti
Molto rari: Trombocitopenia
Disturbi del sistema immunitario
Non comuni: Reazioni allergiche che variano da orticaria a lievi eruzioni della cute fino a reazioni anafilattiche
Disturbi psichiatrici
Molto rari: Ansia, insonnia, allucinazioni, psicosi, disorientamento, depersonalizzazione, incubi e confusione
Patologie del sistema nervoso
Comuni: cefalea, alterazioni dell’olfatto
Molto rari: stordimento, vertigini, parestesia, convulsioni
Patologie dell’orecchio e del labirinto
Rari: tinnito
Molto rari: perdita reversibile dell’udito
Patologie cardiache
Molto rari: prolungamento dell’intervallo QT, tachicardia ventricolare e torsioni di punta
Patologie gastrointestinali
Comuni:nausea, diarrea, vomito, dolore addominale, dispepsia, stomatite, glossite, decolorazione della lingua e dei denti reversibili, alterazioni del gusto (es. gusto metallico o amaro)
Molto rari: pancreatite. Durante l’uso di claritromicina è stata raramente riportata la comparsa di colite pseudomembranosa, di gravità da lieve fino a portare il paziente in pericolo di vita.
Patologie epatobiliari
Non comuni: disfunzioni epatiche, di solito transitorie e reversibili, epatite e colestasi con o senza ittero.
Molto rari: Sono state riportati casi di disfunzioni epatiche fatali particolarmente in pazienti affetti da disturbi epatici pregressi o in trattamento con altri farmaci epatotossici.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Molto rari: sindrome di Stevens-Johnson e necrolisi epidermica tossica.
Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa
Non comuni: artralgia, mialgia.
Patologie renali e urinarie
Molto rari: nefrite interstiziale, insufficienza renale
Esami diagnostici
Comuni: Elevazione del BUN
Non comuni: prolungamento del tempo di protrombina, elevazione dei livelli di creatinina sierica, alterazione dei test sulla funzionalità epatica (elevazione delle transaminasi).
Molto rari: specialmente a seguito di somministrazione contemporanea con farmaci antidiabetici e insulina è stata osservata ipoglicemia
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Sintomi da intossicazione
I rapporti disponibili indicano che, a seguito dell’ingestione di elevate quantità di claritromicina, può provocare sintomi gastro-intestinali. Sintomi da sovradosaggio possono corrispondere ampiamente al profilo di un effetto indesiderato. Un paziente con storia di sindrome bipolare, che aveva ingerito 8 grammi di claritromicina, ha manifestato turbe mentali, comportamento paranoide, ipopotassiemia ed ipossiemia.
Trattamento dell’intossicazione
Non esiste un antidoto specifico. I livelli sierici di claritromicina possono essere ridotti dall’emodialisi o dalla dialisi peritoneale.
Le reazioni avverse conseguenti a sovradosaggio devono essere trattate praticando una lavanda gastrica ed adottando le misure di supporto. Molto raramente possono manifestarsi reazioni allergiche acute gravi, come lo shock anafilattico. Al manifestarsi dei primi segni di reazioni di ipersensibilità il trattamento con claritromicina deve essere sospeso e devono essere immediatamente istituite le misure appropriate.
Proprietà generali
Categoria farmacoterapeutica: macrolidi
Codice ATC: J01F A09
Meccanismo d’azione
La claritromicina è un derivato semi-sintetico dell’eritromicina A. Essa esercita la sua azione antibatterica legandosi alle subunità ribosomiali 50s dei batteri sensibili e inibendo la sintesi proteica. È estremamente efficace contro una grande varietà di organismi aerobi e anaerobi gram-positivi e gram-negativi. La minima concentrazione inibente (MIC) della claritromicina è, generalmente, due volte più bassa di quella dell’eritromicina.
Anche il metabolita 14-idrossi della claritromicina possiede un’attività antimicrobica. La MIC di questo metabolita risulta uguale o due volte più elevata della MIC del composto originario, ad eccezione per l’H. influenzae dove il 14-idrossi metabolita risulta due volte più efficace rispetto al composto originario.
Meccanismi di resistenza:
I meccanismi di resistenza verso gli antibiotici macrolidi includono alterazioni del sito bersaglio dell’antibiotico o si basano su una modificazione e/o sull’efflusso attivo dell’antibiotico.
Lo sviluppo di resistenze può essere mediato attraverso cromosomi o plasmidi, può essere indotto o può esistere per costituzione. I batteri resistenti ai farmaci macrolidi producono enzimi che comportano la metilazione dei residui di adenina sull’RNA ribosomiale e, conseguentemente, l’inibizione del legame degli antibiotici al ribosoma. Gli organismi resistenti ai macrolidi generalmente manifestano resistenza crociata a lincosamidi e streptogramine B, grazie alla metilazione del sito di legame ribosomiale. Anche la claritromicina rientra nel numero dei forti induttori di questo enzima. Inoltre, i macrolidi svolgono azione batteriostatica attraverso l’inibizione della peptidiltransferasi dei ribosomi.
Esiste resistenza crociata completa tra claritromicina, eritromicina e azitromicina.
Gli stafilococchi resistenti alla meticillina e gli streptococchi resistenti alla penicillina sono resistenti ai farmaci macrolidi, inclusa la claritromicina.
Valori soglia
Nel 2003 sono stati stabiliti per la claritromicina i seguenti valori soglia secondo gli standard del NCCLS (National Committee for Clinical Laboratory Standards):
Staphylococcus spp : organismi sensibili: ≤2 mg/ml, organismi resistenti: ≥8 mg/ml
Haemophilus spp: organismi sensibili: ≤8 mg/ml
Streptococcus spp incluso Streptococcus pneumoniae: organismi sensibili: ≤0,25 mg/ml, organismi resistenti: ≥1 mg/ml
Sensibilità
La prevalenza della resistenza acquisita può variare dal punto di vista geografico e nel tempo per specie selezionate, pertanto sono auspicabili informazioni locali sulla resistenza, soprattutto quando si trattano infezioni gravi. Se necessario, deve essere sentito il parere di esperti se la prevalenza locale delle resistenze è tale da mettere in discussione l’utilità del farmaco in almeno alcuni tipi di infezione.
Specie comunemente sensibili (es. resistenza < 10% in tutti i Paesi dell’Unione Europea) |
Microrganismi aerobi Gram-positivi |
Streptococcus gruppo A |
Streptococcus gruppo B |
Streptococcus gruppo C, F, G |
Microrganismi aerobi Gram-negativi |
Moraxella catarrhalis |
Pasteurella multocida |
Legionella spp. |
Microrganismi anaerobi |
Bacteroides spp. |
Peptococcus/Peptostreptococcus spp. |
Clostridium spp. other than C. difficile |
Fusobacterium spp. |
Altri microorganismi |
Mycoplasma pneumoniae |
Chlamydia trachomatis |
Chlamydia pneumoniae |
Specie per le quali la resistenza acquisita potrebbe costituire un problema (es. resistenza ³ 10% in almeno uno dei Paesi dell’Unione Europea) |
Microrganismi aerobi Gram-positivi |
Staphylococcus aureus ............Sensibile alla meticillina |
Streptococcus pneumoniae* |
Microrganismi aerobi Gram-negativi |
Haemophilus influenzae |
Helicobacter pylori |
Organismi intrinsecamente resistenti |
Microrganismi aerobi Gram-positivi |
Enterococcus spp. |
Staphylococcus aureus ............resistenti alla meticillina o all’eritromicina |
Altri microrganismi |
Mycobacterium tuberculosis |
* per commenti sulle resistenza, vedi “Meccanismi di resistenza”
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Assorbimento
Dopo somministrazione orale, la claritromicina viene rapidamente e ben assorbita dal tratto gastro-intestinale, inizialmente nel digiuno, ma è sottoposta a esteso metabolismo di primo passaggio.
La biodisponibilità assoluta delle compresse da 250 mg è approssimativamente del 50%
L’assunzione di cibo ritarda lievemente l’assorbimento ma non influisce sul grado di biodisponibilità. Pertanto, la claritromicina compresse può essere assunta indipendentemente dai pasti. Grazie alla propria struttura chimica (6-O-metileritromicina), la claritromicina è abbastanza resistente alla degradazione da parte degli acidi dello stomaco. Negli adulti sono stati osservati livelli plasmatici di claritromicina di 1-2 mcg/ml a seguito di somministrazione orale di 250 mg due volte al giorno. Dopo somministrazione di 500 mg di claritromicina due volte al giorno i livelli plasmatici erano di 2,8 mcg/ml.
Dopo somministrazione di 250 mg di claritromicina due volte al giorno il metabolita microbiologicamente attivo 14-idrossi raggiunge il picco di concentrazione plasmatica di 0,6 mcg/ml. Lo stato stazionario viene raggiunto dopo due giorni di trattamento.
Distribuzione
La claritromicina penetra in diversi compartimenti, con un volume di distribuzione stimato di 200-400 l. La claritromicina raggiunge in alcuni tessuti concentrazioni parecchie volte più elevate rispetto ai livelli del farmaco in circolo. Livelli aumentati sono stati riscontrati sia nel tessuto tonsillare che in quello polmonare. La claritromicina, inoltre, penetra nelle mucose gastriche.
A livelli terapeutici, la claritromicina è legata circa per l’80% alle proteine plasmatiche.
Biotrasformazione ed eliminazione
La claritromicina viene rapidamente ed ampiamente metabolizzata dal fegato. Il metabolismo coinvolge principalmente N-dealchilazione, ossidazione e idrossilazione stereospecifica alla posizione C14.
La farmacocinetica della claritromicina è non lineare a causa della saturazione del metabolismo epatico ad alte dosi. L’emivita di eliminazione aumenta da 2-4 ore dopo la somministrazione di 250 mg di claritromicina due volte al giorno a 5 ore dopo la somministrazione di 500 mg due volte al giorno. L’emivita del metabolita attivo 14-idrossi varia tra 5-6 ore dopo la somministrazione di 250 mg di claritromicina due volte al giorno.
Dopo somministrazione orale di claritromicina radioattiva il 70-80% della radioattività è stata ritrovata nelle feci. Circa il 20-30% della claritromicina viene raccolta in forma immodificata nelle urine. Questa percentuale aumenta con dosi più elevate. La presenza di insufficienza renale aumenta i livelli plasmatici di claritromicina se non si abbassa la dose.
La clearance plasmatica totale è stata stimata circa a 700 ml/min, con una clearance renale di circa 170 ml/min.
Particolari gruppi di pazienti
Disfunzioni renali: la presenza di insufficienza renale porta ad aumento dei livelli plasmatici di claritromicina e del metabolita attivo.
In studi su animali della durata di 4-settimane, si è scoperto che la tossicità di claritromicina è dose-dipendente e collegata alla durata del trattamento. In tutte le specie studiate, i primi segni di tossicità sono stati osservati nel fegato, dove le lesioni sono state osservate entro 14 giorni nei cani e nelle scimmie. I livelli di esposizione sistemica collegati a tale tossicità non sono noti, tuttavia le dosi tossiche erano chiaramente più elevate rispetto alle dosi terapeutiche raccomandate per l’uomo. Malformazioni cardiovascolari sono state riportate in ratti trattati alla dose di 150 mg/kg/die. Studi condotti con la claritromicina in vitro ed in vivo non hanno mostrato la presenza di alcun effetto mutageno. Gli studi di tossicità riproduttiva hanno mostrato che la somministrazione di claritromicina a dosi 2 volte la dose clinica nel coniglio (ev) e 10 volte la dose clinica nella scimmia (os) ha prodotto un aumento dell’incidenza di aborti spontanei. Queste dosi erano associate a tossicità nella madre. Negli studi condotti nei ratti non è stata riscontrata alcuna embriotossicicità o teratogenesi. Nel topo sono stati riportati casi di palatoschisi alla dose di 70 volte superiore la dose raccomandata per l’uomo con un incidenza variabile (3-30%).
Nucleo:Cellulosa microcristallina, croscarmellosa sodica, magnesio stearato, cellulosa polvere, silice colloidale anidra
Rivestimento (OPADRY bianco OY-L-28900):
ipromellosa, lattosio monoidrato, titanio diossido (E 171), macrogol 4000
Nessuna.
4 anni.
Questo medicinale non richiede speciali condizioni di conservazione.
Le compresse rivestite con film sono confezionate in blister PVC/Al.
I blister sono inseriti negli astucci di cartone.
CLARITROMICINA HEXAL 250 mg compresse rivestite con film
Confezioni:
7, 8, 10, 12, 14, 15, 16, 20, 50, 60, 100 compresse rivestite con film.
CLARITROMICINA HEXAL 500 mg compresse rivestite con film
Confezioni:
7, 10, 12, 14, 15, 16, 20, 21, 30, 42, 50, 56, 60, 100 e 140 compresse rivestite con film.
È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.
Nessuna particolare.
HEXAL SPA
Via Paracelso, 16
20041 Agrate Brianza - Milano
Concessionario per la vendita:
Sandoz S.p.A.– Largo U. Boccioni, 1 – 21040 Origgio (VA)
250 mg compresse rivestite con film 7 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833011/M
250 mg compresse rivestite con film 8 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833023/M
250 mg compresse rivestite con film 10 compresse in blister PVC/AL
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250 mg compresse rivestite con film 12 compresse in blister PVC/AL
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250 mg compresse rivestite con film 14 compresse in blister PVC/AL
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250 mg compresse rivestite con film 15 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833062/M
250 mg compresse rivestite con film 16 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833074/M
250 mg compresse rivestite con film 20 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833086/M
250 mg compresse rivestite con film 50 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833098/M
250 mg compresse rivestite con film 60 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833100/M
250 mg compresse rivestite con film 100 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833112/M
500 mg compresse rivestite con film 7 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833124/M
500 mg compresse rivestite con film 10 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833136/M
500 mg compresse rivestite con film 12 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833148/M
500 mg compresse rivestite con film 14 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833151/M
500 mg compresse rivestite con film 15 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833163/M
500 mg compresse rivestite con film 16 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833175/M
500 mg compresse rivestite con film 20 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833187/M
500 mg compresse rivestite con film 21 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833199/M
500 mg compresse rivestite con film 30 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833201/M
500 mg compresse rivestite con film 42 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833213/M
500 mg compresse rivestite con film 50 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833225/M
500 mg compresse rivestite con film 56 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833237/M
500 mg compresse rivestite con film 60 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833249/M
500 mg compresse rivestite con film 100 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833252/M
500 mg compresse rivestite con film 140 compresse in blister PVC/AL
AIC n. 037833264/M
31 dicembre 2007
Dicembre 2007