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CLOROCHINA BAYER 250 MG COMPRESSE RIVESTITE
Una compressa rivestita contiene:
Principio attivo: clorochina bifosfato 250 mg
(pari a 155 mg di clorochina base)
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere sezione 6.1
Compresse rivestite
Profilassi e trattamento dei quattro tipi di malaria patogeni per l’uomo, ad eccezione dei ceppi clorochino-resistenti.
Amebiasi extraintestinale, nei casi in cui i composti nitroimidazolici siano controindicati o si siano dimostrati privi di efficacia. Artrite reumatoide (poliartrite cronica), comprese le forme giovanili. Lupus eritematoso discoide cronico, lupus eritematoso sistemico.
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1.Profilassi della malaria
Informazioni generali
Dose per adulti | Dose pediatrica | Osservazioni |
310 mg di clorochina base (500 mg di clorochina bifosfato) per via orale, una volta alla settimana. | 5 mg/kg di p.c. di clorochina base (8,1 mg/kg di clorochina bifosfato) per via orale, una volta alla settimana, fino ad un massimo corrispondente alla dose per adulti di 310 mg di clorochina base. | Iniziare la profilassi una settimana o due prima del viaggio in zona malarica e proseguirla per tutta la durata del soggiorno, nello stesso giorno della settimana, e per altre 4 settimane dopo aver lasciato la zona malarica. |
Adulti:
Secondo le linee guida dell’OMS, dosi cumulative di clorochina base pari a 1 g/kg di p.c. oppure a 50-100 g complessivi sono state associate a danno retinico. Pertanto, la dose cumulativa totale negli adulti non deve essere superiore ai 50 g di clorochina base.
In relazione a questa dose cumulativa totale, la durata totale del trattamento può variare a seconda del peso del paziente e dello specifico regime posologico prescritto. Si raccomanda di calcolare la durata totale del trattamento per ogni singolo paziente in occasione della prima prescrizione ed assicurare che essa venga ricalcolata ogniqualvolta si modifichino i parametri del trattamento. La durata totale del trattamento così calcolata dovrebbe essere comunicata anche al paziente. Dev’essere prestata particolare attenzione affinché la durata totale del trattamento non venga superata.
Successivamente la profilassi dovrà essere proseguita con un farmaco che non contenga clorochina.
Bambini:
Numero di compresse da 250 mg, pari a 155 mg di clorochina base,per la profilassi della malaria, corrispondenti a5 mg/kg p.c.alla settimana
Peso corporeo | Numero di compresse [una volta alla settimana] |
3 – 10 kg | ¼ |
> 10 – 15 kg | ½ |
> 15 – 25 kg | ¾ |
> 25 – 30 kg | 1 |
> 30 – 35 kg | 1+¼ |
> 35 – 50 kg | 1 +½ |
Per ragioni di sicurezza si raccomanda un dosaggio più elevato di mezza compressa al giorno per 6 giorni alla settimana per soggiorni più brevi in alcune regioni malariche.
Clorochina non dev’essere somministrata ai bambini per la profilassi della malaria a lungo termine.
Modo di somministrazione
Per la profilassi della malaria, le compresse devono essere assunte sempre nello stesso giorno della settimana, inghiottite intere con un po’ d’acqua dopo un pasto.
2. Terapia della malaria
La dose totale usualmente impiegata per il trattamento della malaria causata da plasmodi sensibili alla clorochina è di 25-30 mg di clorochina base per kg di peso corporeo. Questa dose dev’essere somministrata per via orale e distribuita nell’arco di un trattamento di 3-4 giorni: inizialmente 10 mg/kg; dopo 6 ore altri 5 mg/kg; quindi 5 mg/kg nei due-tre giorni successivi.
Adulti:
Agli adulti viene somministrata una dose iniziale di 4 compresse da 250 mg di clorochina, altre 2 compresse da 250 mg dopo 6 ore, quindi 2 compresse da 250 mg al giorno nei due-tre giorni successivi.
Bambini:
Ai bambini viene somministrata una dose stabilita in rapporto al loro peso corporeo.
Numero di compresse da 250 mg, pari a 155 mg di clorochina base, per la terapia della malaria, secondo le linee guida sulla posologia: prima dose 10 mg di clorochina base/kg, 6 ore dopo altri 5 mg/kg, poi 5 mg/kg/die per i successivi due-tre giorni
Peso corporeo | Numero di compresse | |
| 1° giorno | 1° giorno [6 ore dopo] | 2°-4° giorno [dose giornaliera] | |
4 – 5 kg | ¼ | ¼ | ¼ | |
> 5 – 7 kg | ½ | ¼ | ¼ | |
> 7 – 10 kg | ¾ | ¼ | ¼ | |
> 10 – 12 kg | ¾ | ½ | ½ | |
> 12 – 15 kg | 1 | ½ | ½ | |
> 15 – 20 kg | 1 + ¼ | ¾ | ¾ | |
> 20 – 25 kg | 1 + ½ | ¾ | ¾ | |
> 25 – 30 kg | 2 | 1 | 1 | |
> 30 – 35 kg | 2 + ¼ | 1 + ¼ | 1 + ¼ | |
> 35 – 40 kg | 2 + ½ | 1 + ¼ | 1 + ¼ | |
> 40 - 45 kg | 3 | 1 + ½ | 1 + ½ | |
3. Trattamento dell’artrite reumatoide, del lupus eritematoso discoide cronico e del lupus eritematoso sistemico
Adulti:
A causa del rischio di sviluppare retinopatia nel trattamento a lungo termine, il dosaggio giornaliero negli adulti non deve superare i 2,5 mg/kg di p.c., pari ad 1 compressa. Il trattamento può essere valutato non prima di 4-12 settimane. Qualora non si verifichi alcun miglioramento dopo 6 mesi, il trattamento andrà sospeso.
Secondo le linee guida dell’OMS, dosi cumulative di clorochina base pari a 1 g/kg di p.c. oppure a 50-100 g complessivi sono state associate a danno retinico. Pertanto, la dose cumulativa totale negli adulti non deve essere superiore ai 50 g di clorochina base.
In relazione a questa dose cumulativa totale, la durata totale del trattamento può variare a seconda del peso del paziente e dello specifico regime posologico prescritto. Si raccomanda di calcolare la durata totale del trattamento per ogni singolo paziente in occasione della prima prescrizione ed assicurare che essa venga ricalcolata ogniqualvolta si modifichino i parametri del trattamento. La durata totale del trattamento così calcolata dovrebbe essere comunicata anche al paziente. Dev’essere prestata particolare attenzione affinché la durata totale del trattamento non venga superata.
Bambini:
Anche nei bambini la dose consigliata è di 2,5 mg di clorochina base/kg di p.c.. Qualora non si verifichi alcun miglioramento dopo 6 mesi, il trattamento andrà sospeso.
4. Amebiasi extraintestinale
Adulti:
La dose standard da somministrare nell’adulto, che nel trattamento dell’amebiasi extraintestinale viene somministrata solo in associazione con altri principi attivi, è di 620 mg di clorochina base al giorno, per 2 giorni, seguita da 310 mg al giorno, per 14-28 giorni.
Gli adulti assumeranno pertanto 4 compresse da 250 mg di Clorochina al giorno per 2 giorni, seguite da 2 compresse da 250 mg di Clorochina al giorno per 14-28 giorni.
Bambini:
Nel bambino, la dose dovrà essere di 10 mg di clorochina base/kg di p.c. al giorno per 2 giorni, seguita da 5 mg/kg di p.c. al giorno per 14-28 giorni.
Clorochina non deve essere somministrata nei casi di ipersensibilità al principio attivo, a sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico (in particolare alle 4-aminochinoline) o ad uno qualsiasi degli eccipienti, nei pazienti affetti da retinopatia o da alterazioni del campo visivo, da patologie degli organi ematopoietici, da carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (favismo; sintomo: anemia emolitica), da miastenia grave, in corso di gravidanza (eccetto che per la profilassi ed il trattamento della malaria) e durante l’allattamento.
Clorochina non dovrebbe essere impiegata nei pazienti con psoriasi, porfiria (anomalia metabolica), epilessia, gravi nefropatie ed epatopatie.
Analogamente, non andrebbe usata nei bambini per la profilassi a lungo termine.
Retinopatia
Non essendo possibile prevedere l’eventuale insorgenza di reazioni avverse a carico dell’occhio, è indicato un controllo oculistico prima di intraprendere una terapia a lungo termine, da ripetersi ad intervalli trimestrali. Al primo segno di retinopatia (perdita della percezione visiva del colore rosso), il trattamento deve essere sospeso.
Le alterazioni del campo visivo irreversibili, derivate dalla retinopatia indotta dalla clorochina, rappresentano una complicanza ben documentata del trattamento a lungo termine e ad alto dosaggio. Nei pazienti trattati a lungo termine con Clorochina viene raccomandato il monitoraggio della retina. Dosi cumulative di 1 g di clorochina base/kg p.c. o 50-100 g come dosaggio totale di clorochina base, sono stati associati a danno retinico. La retinopatia raramente si è manifestata ai dosaggi raccomandati per la profilassi della malaria. Può diventare una patologia rilevante soprattutto nella profilassi a lungo termine (più di 5 anni).
Insufficienza epatica
Dal momento che la clorochina si accumula nel fegato, in pazienti con alterazione delle funzioni epatiche deve essere apportato un aggiustamento della dose.
Insufficienza renale
La clorochina viene parzialmente escreta per via renale. Quindi, in pazienti con alterazione delle funzioni renali deve essere apportato un aggiustamento della dose.
Malattia renale allo stadio terminale (ESRD)
La clorochina non dovrebbe essere impiegata in pazienti con insufficienza renale con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min a causa della mancanza di dati scientifici al riguardo.
Quadro ematico completo
Anche il quadro ematico completo (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) deve essere controllato prima di iniziare una terapia a lungo termine e quindi ricontrollato ogni due mesi.
Sistema nervoso
Pazienti affetti da epilessia in trattamento con clorochina devono essere sottoposti a controlli regolari.
Prolungamento del tratto QT
La clorochina può causare un prolungamento del tratto QT (vedere sezione 4.9).
Profilassi a lungo termine in pazienti donne in età fertile
Le pazienti che assumano clorochina per la profilassi a lungo termine della malaria devono utilizzare un adeguato metodo anticoncezionale durante il periodo di profilassi con clorochina e devono evitare la gravidanza nei tre mesi successivi, dopo il termine della profilassi.
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Farmaci che hanno effetto sulla clorochina:
Data la possibilità di un’aumentata incidenza di reazioni avverse, Clorochina non dovrebbe essere somministrata congiuntamente ad altre terapie di base.
Antiacidi e caolinopossono ridurre l’assorbimento della clorochina. Si raccomanda quindi di assumere questi farmaci almeno 4 ore dopo l’assunzione di clorochina.
L’uso concomitante di fenilbutazone può indurre, con maggior frequenza, la comparsa di dermatite esfoliativa.
La somministrazione concomitante di probenecid ne accresce il rischio di sensibilizzazione.
La contemporanea somministrazione di derivati dei corticosteroidi può accentuare eventuali miopatie o cardiomiopatie.
Clorochina non dev’essere assunta in concomitanza a sostanze con potenziale noto di reazioni epatotossiche (come isoniazide, amiodarone, carbamazepina, fenitoina, fenotiazide e chetoconazolo) ed agli inibitori delle MAO (Mono-Amino-Ossidasi) (come fenelzina, tranilcipromide, isocarbossazide e selegilina).
L‘escrezione di clorochina può essere ridotta dalla cimetidina.
L’uso concomitante di meflochina e bupropione può aumentare il rischio di convulsioni.
Una reazione distonica acuta è stata osservata a seguito di somministrazione simultanea di clorochina e metronidazolo.
La combinazione di clorochina con pirimetamina/sulfadoxina può accrescere decisamente la comparsa di reazioni cutanee.
L’uso concomitante con penicillamina può aumentare il potenziale di eventi avversi seri ematologici o renali associati alla penicillamina tanto quanto reazioni cutanee.
Effetti della clorochina sugli altri farmaci:
E’ stato osservato che la clorochina riduce la risposta anticorpale al vaccino antirabbico da cellule diploidi umane (HDCV), ma non altera la risposta immunitaria ad altri vaccini utilizzati nell’immunizzazione di routine (tetano, difterite, morbillo, poliomielite, tifo e vaccino di Calmette-Guérin). Il Centro per il Controllo delle Malattie e la Prevenzione (Dipartimento della Salute e Servizi Umani, U.S.A.) raccomanda che il vaccino HDCV sia somministrato per via intramuscolare, non intradermica, per la profilassi alla pre-esposizione alla rabbia, dal momento che la somministrazione intradermica può dare una protezione inadeguata mentre la somministrazione intramuscolare offre un margine di efficacia sufficiente in questi individui.
La prolungata co-somministrazione di digossina può indurre fenomeni di tossicità del glicoside legati al suo aumento della concentrazione plasmatica.
L’azione degli antagonisti dell’acido folico (metotrexate) viene potenziata dalla clorochina.
La clorochina antagonizza gli effetti di neostigmina e piridostigmina.
L’uso concomitante di ciclosporina può portare ad un incremento improvviso della concentrazione plasmatica di ciclosporina.
L’assorbimento dell’ampicillina può essere ridotto dalla contemporanea somministrazione di clorochina. Si raccomanda pertanto che la somministrazione di ampicillina avvenga almeno 2 ore dopo la somministrazione di clorochina.
L’assunzione contemporanea di clorochina e praziquantel, può provocare la riduzione della concentrazione ematica del praziquantel.
Gravidanza
I dati sugli eventi avversi a seguito di esposizione alla clorochina durante il primo trimestre di gravidanza sono particolarmente limitati.
Il farmaco può essere utilizzato durante la gravidanza solo se assolutamente necessario. Il rapporto rischio beneficio dev’essere considerato quando si consigliano donne in gravidanza, in quanto il rischio della malaria durante la gestazione è superiore agli effetti dannosi connessi alla terapia.
La clorochina attraversa la barriera placentare e può indurre dei danni organici al feto: per questa ragione è controindicata durante tutta la gravidanza (eccetto che per la malaria).
Se impiegato nell’indicazione antimalarica, il trattamento con clorochina alle dosi proposte sarebbe virtualmente indicato, dato che la malaria, come tale, rappresenta un pericolo considerevole per il feto.
Prima d’iniziare il trattamento con clorochina per indicazioni diverse dalla malaria, va esclusa la possibilità di un’eventuale gravidanza. Dev’essere, inoltre, adottato un efficace metodo contraccettivo durante il trattamento e per almeno 3 mesi dopo la sua conclusione. Analogamente, in corso di profilassi antimalarica alle dosi indicate, è consigliabile la contraccezione sia durante che nei 3 mesi successivi.
Allattamento
La clorochina passa nel latte materno in proporzioni variabili tra il 2 ed il 4%. Sebbene non siano note segnalazioni di effetti tossici nei lattanti, a titolo cautelativo l’allattamento andrebbe interrotto durante l’assunzione del farmaco.
In relazione agli eventi avversi della clorochina sul Sistema Nervoso Centrale (mal di testa, vertigini, sonnolenza, stato confusionale) e sulla vista (disturbi visivi (percezione di un alone incolore intorno alle sorgenti luminose, annebbiamento della vista ed aumentata sensibilità alla luce abbagliante, alterata percezione dei colori e disturbi dell’accomodazione), retinopatia) la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari può essere compromessa.
Tutti questi disturbi possono manifestarsi soprattutto all’inizio della terapia o durante la concomitante somministrazione di sedativi e/o di alcool.
La maggior parte delle reazioni avverse osservate durante la somministrazione di clorochina sono dose-dipendenti e si manifestano quando la concentrazione plasmatica supera i 250 mcg/l.
Comuni Tra ≥1% e <10% | Non comuni Tra ≥0,1% e < 1% | Rari Tra ≥0,01% e < 0,1% | Molto rari <0,01% |
Patologie del Sistema Emolinfopoietico |
| | Agranulocitosi Pancitopenia Trombocitopenia | Eosinofilia Metaemoglobinemia |
Disturbi del Sistema Immunitario |
| | | Sindrome da ipersensibilità indotta dal farmaco Eosinofilia polmonare |
Disturbi del Metabolismo e della Nutrizione |
Perdita dell’appetito | | Esacerbazione della porfiria Porfirinuria | Lipidosi acquisita (fosfolipidosi) |
Disturbi Psichiatrici |
| Irrequietezza | Psicosi | |
Patologie del Sistema Nervoso |
| Confusione mentale e disorientamento Vertigini Cefalea Ipotonia Disturbi del sonno Insonnia Parestesia e disestesia Sonnolenza | Convulsioni Neuropatia periferica e polineuropatia | |
Patologie dell’Occhio |
Opacamento corneale Disturbi visivi Cecità ai colori (reversibile) | Disturbi dell’accomodazione | Alterazioni della retina (irreversibili) Difetti del campo visivo (teicopsia) Scotoma scintillante | |
Patologie dell’Orecchio e del Labirinto |
| | Deficit uditivi Tinnito | |
Patologie Cardiovascolari |
| Ipotensione Diminuzione dell’ampiezza dell’onda T all’ECG | | Cardiomiopatia Alterazioni elettrocardiografiche |
Patologie Gastrointestinali |
Dolori addominali e gastrontestinali Diarrea Nausea Vomito | | | |
Patologie Epatobiliari |
| | Compromissione della funzionalità epatica Incremento delle transaminasi | |
Patologie della Cute e del Tessuto Sottocutaneo |
| | Alopecia Esacerbazione della psoriasi Depigmentazione dei capelli Reazioni da fotosensibilità Prurito Decolorazione della cute e della mucosa orale Eruzioni cutanee | Sindrome di Stevens-Johnson Necrolisi epidermica tossica |
Patologie del Sistema Muscoloscheletrico e del Tessuto Connettivo |
| | Miastenia Miopatia Ridotta contrattilità della muscolatura scheletrica | |
Patologie Sistemiche e Condizioni Relative alla Sede di Somministrazione |
Perdita di peso | | | |
Esami Diagnostici |
| | Alterazione dei test di laboratorio | |
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Bambini
Se un bambino, momentaneamente non sorvegliato, dovesse inghiottire delle compresse, è necessario consultare un medico immediatamente ed indurre immediatamente il vomito.
Si consiglia di procedere come segue:
lattanti: si deve far bere al lattante la maggior quantità possibile di succo di frutta diluito con acqua e, dopo averlo adagiato sulle ginocchia di un adulto (a testa e faccia in giù) in modo da comprimere leggermente l’addome, indurre il vomito, stimolando l’ipofaringe (la gola) con un dito o con il manico di un cucchiaio.
bambini: far bere rapidamente al bambino acqua salata tiepida (1-2 cucchiai da tavola di sale da cucina in 1 bicchiere d’acqua), poi stimolare l’ipofaringe (la gola) con un dito o con il manico di un cucchiaio. Continuare così fino a che il bambino non vomiti del liquido limpido.
Adulti
Sovradosaggio acuto
In caso di assunzione accidentale del farmaco consultare immediatamente un medico .
L’intossicazione acuta da clorochina (dopo sovradosaggi elevati di 2-5 g) può causare la morte entro 1-3 ore come conseguenza dell’arresto cardiocircolatorio e respiratorio.
Lo stadio prodromico è caratterizzato da cefalea, disturbi visivi e alterazione del ritmo cardiaco. La caduta della pressione arteriosa può essere seguita da uno stato di shock, con perdita di coscienza e convulsioni. La morte può sopraggiungere per arresto cardiaco e respiratorio.
Il sovradosaggio acuto di clorochina può causare prolungamento del tratto QT, Torsione di punta ed aritmie ventricolari.
Sovradosaggio cronico
Il sovradosaggio cronico può portare a cardiomiopatia potenzialmente fatale. Se compaiono segni di tossicità cardiaca, il trattamento dev’essere interrotto. Gli effetti cardiotossici possono essere reversibili se riconosciuti precocemente.
Il sovradosaggio cronico può determinare arresto cardiaco.
Trattamento del sovradosaggio nell’uomo
Non è conosciuto nessun antidoto. Si dovrebbe provvedere all’immediata eliminazione del principio attivo tramite lavanda gastrica. Quindi si dovrebbe adottare precocemente l’assistenza respiratoria e cardiaca (adrenalina). Le convulsioni devono essere controllate con benzodiazepine (diazepam), fenobarbitale e, se necessario, con rilassanti della muscolatura periferica e con la ventilazione artificiale.
L’emodialisi è inefficace.
L’ipopotassiemia pronunciata richiede le correzioni del caso.
Categoria farmacoterapeutica: Antimalarici, aminochinoline.
Codice ATC: P01BA01
L’azione antimalarica della clorochina è attribuita tra l’altro al suo legame con le porfirine. Questo porta alla distruzione o all’inibizione delle forme asessuate dei plasmodi non resistenti negli eritrociti e interferisce con lo sviluppo delle forme sessuate (gametociti) del P. ovale, P. vivax e P. malariae e le forme immature del P. falciparum.
In combinazione con i derivati delle emetine, la clorochina è anche efficace contro le amebiasi extraintestinali.
Introdotto in terapia come antimalarico presenta numerose altre azioni, alcune delle quali vengono sfruttate in terapia umana (artrite reumatoide, lupus eritematoso, amebiasi extraintestinale).
La clorochina è un principio attivo che, se somministrato per un lungo periodo, può modificare il corso dell’artrite reumatoide tanto da indurne la remissione. Non possiede attività antiinfiammatoria nella maggior parte dei modelli di infiammazione animale. La sua azione antireumatica può portare ad un effetto immunosoppressivo. Ne è stata dimostrata l’efficacia nei confronti del lupus eritematoso.
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La clorochina è rapidamente e quasi totalmente assorbita per via digerente, quindi si ripartisce nei tessuti in diverse concentrazioni. La concentrazione massima è raggiunta dopo 3 ore.
Il volume di distribuzione è elevato. Nel sangue intero la maggior parte della clorochina si trova legata agli elementi cellulari. La frazione presente nel plasma è legata alle proteine plasmatiche per il 50-60%. Con il progredire del trattamento, la clorochina si accumula negli organi. Le concentrazioni riscontrate in cuore, polmoni, reni e fegato sono più di 10 volte superiori alla concentrazione plasmatica, mentre la concentrazione nelle cellule parenchimali e nelle cellule pigmentate è rispettivamente 100-500 volte e fino a 1.000 volte la concentrazione plasmatica.
La clorochina viene escreta in forma immodificata per il 40-70% per via renale.
Il metabolita principale è la monodesetilclorochina. Il metabolismo avviene nel fegato. Il metabolita viene escreto nella bile e attraverso i reni. La monodesetilclorochina presenta ancora attività antimalarica.
L'eliminazione dai compartimenti profondi è molto lenta (tanto che, dopo una settimana dall'arresto delle somministrazioni, permane ancora il 40% della concentrazione ematica raggiunta a fine trattamento).
L’emivita, calcolata sulla base di un sistema multicompartimentale, è di 30-60 giorni.
La clorochina attraversa la barriera placentare e può provocare danni d’organo nel feto. Il 2-4% della dose somministrata passa nel latte materno.
Per la profilassi della malaria i livelli plasmatici devono essere superiori a 9,6 mcg/l (>30 nmol/l), cioè pari a circa 12,8-32 mcg/l.
La terapia della malaria richiede livelli plasmatici di 96-192 mcg/l.
I dati tossico-farmacologici e l'attività clinica della clorochina, dato il suo impiego a livello mondiale, sono indiscutibilmente acquisiti; la clorochina è riportata su tutti i testi ufficiali ed è pertanto da considerarsi farmaco di uso consolidato.
Tuttavia non sono disponibili studi di tossicità cronica e subacuta, teratogenicità e cancerogenicità. La clorochina è teratogena nel ratto (diverse malformazioni). In un ulteriore studio la clorochina ha provocato danno oculare nel 47% dei ratti esposti nel periodo prenatale.
Aberrazioni cromosomiche sono state osservate in pazienti con artrite reumatoide durante il trattamento con clorochina.
amido di mais, talco, magnesio stearato
la lacca di rivestimento contiene:
ipromellosa, macrogol 4000, titanio diossido
Non pertinente
5 anni
Nessuna particolare precauzione per la conservazione
Blister di PP bianco opaco e alluminio
Astuccio da 30 compresse rivestite da 250 mg
Nessuna istruzione particolare.
Il medicinale non utilizzato e i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
Bayer HealthCare AG Leverkusen-Germania
Concessionaria di vendita:
Bayer S.p.A.
Viale Certosa 130, Milano
Clorochina Bayer 250 mg compresse rivestite - AIC 008366015
14.11.1953 Giugno 2005
Determinazione AIFA dell’Aprile 2009