Pubblicità
CONFIDEX
Confidex si presenta come polvere e solvente per soluzione iniettabile contenente il complesso protrombinico umano. Il prodotto nominalmente contiene le seguenti U.I. dei fattori umani della coagulazione come riportato dalla tabella seguente:
Componenti | Contenuto per ml dopo la ricostituzione | Confidex 500 Polvere e solvente per soluzione iniettabile contenuto per flaconcino |
Componenti attive | | |
Fattore II della coagulazione umana | 20 – 48 U.I./ml | 400 – 960 U.I. |
Fattore VII della coagulazione umana | 10 – 25 U.I./ml | 200 – 500 U.I. |
Fattore IX della coagulazione umana | 20 – 31 U.I./ml | 400 – 620 U.I. |
Fattore X della coagulazione umana | 22 – 60 U.I./ml | 440 – 1200 U.I. |
Altre componenti attive | | |
Proteina C | 15 – 45 U.I./ml | 300 – 900 U.I. |
Proteina S | 12 – 38 U.I./ml | 240 – 760 U.I. |
Le proteine totali contenute dopo ricostituzione sono 6 – 14 mg/ml
L'attività specifica di Fattore IX è pari a 2,5 U.I. per mg di proteina totale.
L’attività di tutti i fattori della coagulazione, nonché delle proteine C ed S (antigene) sono stati testati in conformità agli standard internazionali dell’OMS attualmente validi.
Per la lista completa degli eccipienti, vedere il paragrafo 6.1.
Polvere e solvente per soluzione iniettabile.
- Trattamento e profilassi perioperatoria degli episodi emorragici nei casi di carenza acquisita dei fattori della coagulazione del complesso protrombinico, come la carenza causata da una terapia con antagonisti della vitamina K oppure in caso di sovradosaggio di antagonisti della vitamina K, quando è richiesta una rapida correzione della carenza stessa.
- Trattamento e profilassi perioperatoria degli episodi emorragici nei casi di carenza congenita di uno o più fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K quando non sia disponibile un prodotti a base dello specifico fattore della coagulazione.
Pubblicità
Posologia
Qui di seguito vengono riportate solo le linee guida generali per la posologia.
Il trattamento deve essere iniziato sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento dei disturbi della coagulazione. La dose e la durata della terapia sostitutiva dipendono dalla gravità della patologia, dalla localizzazione e dall’entità dell’emorragia, nonché dalle condizioni cliniche del paziente.
La quantità e la frequenza delle somministrazioni devono essere calcolate individualmente per ogni paziente. Gli intervalli di somministrazione delle singole dosi devono essere adattati ai differenti tempi di emivita dei fattori della coagulazione presenti nel complesso protrombinico (vedere paragrafo 5.2). Le dosi individuali necessarie possono calcolate unicamente in base a regolari determinazioni dei livelli plasmatici dei fattori della coagulazione in questione, oppure sulla base dei test per la determinazione dei livelli di attività del complesso protrombinico (INR, test di Quick) e con un continuo monitoraggio delle condizioni cliniche del paziente.
In caso di interventi di chirurgia maggiore è essenziale effettuare un accurato monitoraggio della terapia sostitutiva con i test di controllo della coagulazione (test specifici per i singoli fattori della coagulazione e/o test per l’attività del complesso protrombinico).
La posologia e il modo di somministrazione per i pazienti anziani (>65 anni), sono le stesse riportate nelle raccomandazioni generali.
Non sono note esperienze cliniche in merito all'impiego nei bambini (vedere paragrafi 4.4 e 5.2).
- Trattamento e profilassi perioperatoria delle emorragie dei pazienti in terapia con antagonisti della vitamina K:
La dose dipenderà dal valore INR prima del trattamento e da quello desiderato. La tabella seguente riporta le dosi (ml di prodotto ricostituito /kg di peso corporeo e U.I. di F IX/kg p.c.) approssimative richieste per la normalizzazione del valore INR (ad esempio: ≤1,3) in base ai differenti valori iniziali di INR.
INR iniziale | 2,0 – 3,9 | 4,0 – 6,0 | > 6,0 |
Dose approssimativa in ml/kg p.c. | 1 | 1.4 | 2 |
Dose approssimativa in U.I. (Fattore IX)/kg p.c. | 25 | 35 | 50 |
Si raccomanda di non superare la dose massima di 5000 U. I. di F IX.
La correzione dello squilibrio emostatico indotto dall'antagonista della vitamina K viene raggiunta, al più tardi, 30 minuti dopo l'iniezione e si mantiene per circa 6-8 ore. Comunque, gli effetti della vitamina K, se somministrata contemporaneamente, sono in genere raggiunti entro 4-6 ore. Pertanto, in caso di somministrazione di vitamina K, non è in genere necessario ripetere il trattamento con il complesso protrombinico umano.
Queste raccomandazioni sono basate sull’esperienza di studi clinici condotti su un limitato numero di soggetti. L'efficacia e la durata dell'effetto possono variare, è pertanto indispensabile, durante il trattamento, controllare il valore INR.
Emorragie e profilassi perioperatoria nei casi di carenza congenita di uno o più fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K quando non siano disponibili prodotti purificati a base di specifici fattori della coagulazione:
Il calcolo della dose di complesso protrombinico necessario si basa su dati ottenuti da sperimentazioni cliniche.
1 U.I. di Fattore IX per kg di peso corporeo aumenta dell'1,3 % (0.013 U.I./ml) l'attività plasmatica del Fattore IX rispetto alla norma;
1 U.I. di Fattore VII per kg di peso corporeo aumenta dell'1,7 % (0.017 U.I./ml) l'attività plasmatica del Fattore VII rispetto alla norma;
1 U.I. di Fattore II per di peso corporeo aumenta dell'1,9 % (0.019 U.I./ml) l'attività plasmatica del Fattore II rispetto alla norma;
1 U.I. di Fattore X per kg di peso corporeo aumenta dell'1,8 % (0.018 U.I./ml) l'attività plasmatica del Fattore X, rispetto alla norma.
La dose dello specifico fattore somministrato è espressa in Unità Internazionali (U.I.), con riferimento allo standard attualmente vigente dell’OMS per ciascun fattore. L'attività plasmatica di ogni singolo fattore della coagulazione è espressa in percentuale (relativa al plasma normale) oppure in Unità Internazionali (in conformità allo standard internazionale per lo specifico fattore della coagulazione).
Una Unità Internazionale (U.I.) di attività dei singoli fattori della coagulazione è equivalente alla quantità dello stesso fattore presente in un ml di plasma umano normale.
Esempio: il calcolo della dose necessaria di Fattore X si basa sulla conclusione che 1 Unità Internazionale (U.I.) di Fattore X per kg di peso corporeo aumenta l’attività del Fattore X nel plasma di 0,018 U.I./ml.
La dose necessaria viene determinata usando la seguente formula:
Unità richieste = peso corporeo [kg] x aumento desiderato di Fattore X [U.I./ml] x 56
dove 56 (ml/kg) è il reciproco del recupero stimato.
Se si è a conoscenza del valore di recupero individuale questo può essere utilizzato per il calcolo della dose necessaria.
Metodo di somministrazione
Confidex deve essere ricostituito come descritto al paragrafo 6.6. La soluzione ricostituita deve essere somministrata per via endovenosa (non più di 3 U.I./kg/min, max. 210 U.I./min e, approssimativamente, 8 mL/min.).
Ipersensibilità nota a uno qualsiasi dei componenti del prodotto.
Rischio di trombosi, angina pectoris, recente infarto del miocardio (eccezione: emorragie a rischio della vita stessa del paziente conseguenti a sovradosaggio di anticoagulanti orali e prima dell'instaurazione di una terapia fibrinolitica).
In caso di coagulazione intravasale disseminata (CID) i prodotti contenenti complesso protrombinico possono essere somministrati solo dopo risoluzione della fase di consumo.
Nota predisposizione a trombocitopenia associata all’Eparina
È opportuno richiedere la collaborazione di uno specialista esperto nel trattamento dei disordini della coagulazione.
Nei pazienti con carenza acquisita dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K (ad es. indotta in seguito a terapia con antagonisti della vitamina K) Confidex può essere impiegato solo nei casi in cui è necessaria una rapida correzione dei livelli del complesso protrombinico, come nei casi di eccessivi episodi emorragici o in chirurgia d'emergenza. In altri casi è in genere sufficiente ridurre la dose degli antagonisti della vitamina K e/o la somministrazione di vitamina K.
Nei pazienti sotto trattamento con antagonisti della vitamina K possono presentare uno stato di ipercoagulabilità che può essere accentuato dall'infusione di complesso protrombinico umano.
In caso di carenza congenita di uno dei fattori dipendenti dalla vitamina K sarebbe opportuno utilizzare, quando disponibili, un prodotto a base dello specifico fattore della coagulazione.
In caso di reazioni allergiche o anafilattoidi la somministrazione di Confidex deve essere sospesa immediatamente (ad es. interrompendo l'iniezione) e deve essere avviato un adeguato trattamento terapeutico. I trattamenti terapeutici dipendono dalla tipologia e dalla gravità dell'effetto indesiderato. In caso di shock deve essere instaurato il trattamento medico standard.
Quando pazienti con un elevato deficit congenito o acquisito vengono trattati con complesso protrombinico parziale, specialmente quando ricevono infusioni ripetute, esiste il rischio di trombosi o di coagulazione intravasale disseminata. Il rischio può essere maggiore nel trattamento di un deficit isolato di Fattore VII, dal momento che gli altri fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K, che hanno un tempo di emivita più lungo, possono accumularsi a livelli decisamente superiori a quelli della norma. I pazienti che ricevono il complesso protrombinico umano, devono essere attentamente controllati in modo da accertare tempestivamente segni clinici di coagulazione intravasale disseminata o di trombosi.
A causa del rischio potenziale di complicanze tromboemboliche, si deve agire con prudenza quando si somministra Confidex a pazienti con anamnesi di malattia coronarica o di infarto miocardico, a pazienti affetti da epatopatia, a pazienti in fase post-operatoria, a neonati oppure a pazienti a rischio di eventi tromboembolici o coagulazione intravasale disseminata. In ognuna di queste situazioni, si devono valutare i potenziali benefici derivanti dal trattamento con Confidex a fronte del rischio potenziale di insorgenza delle suddette complicanze. Se possibile, è consigliata la somministrazione di antitrombina III prima della somministrazione di preparazioni contenenti il complesso protrombinico.
Nei pazienti con coagulazione intravasale disseminata può rendersi necessaria, in determinate circostanze, la sostituzione dei fattori della coagulazione del complesso protrombinico. Comunque, questa sostituzione può essere iniziata solo dopo risoluzione della fase di consumo (ad es. mediante trattamento della causa di base, mediante normalizzazione persistente del livello di antitrombina III).
Si prega di tener presente che, nei pazienti sottoposti a terapia con anticoagulanti orali e nei casi in cui Confidex è somministrato allo scopo di normalizzare i valori della coagulazione, si dovrebbe considerare l’uso di eparina, allo scopo di prevenire la trombosi.
Non vi sono dati disponibili in merito all'impiego di Confidex in caso di episodi emorragici perinatali dovuti alla carenza di vitamina K nel neonato.
Confidex contiene fino a 343 mg di sodio (ca. 15 mmol)/ 100 ml. Ciò va tenuto in considerazione dai pazienti che seguono una dieta controllata di sodio.
Sicurezza virale
Le misure standard adottate per prevenire infezioni conseguenti all'impiego di medicinali derivati da sangue o plasma umano comprendono la selezione dei donatori, il controllo delle singole donazioni e dei pool di plasma per specifici marcatori di infezioni e l’adozione di procedure di produzione efficaci per l'inattivazione/eliminazione dei virus. Nonostante questo, quando si somministrano prodotti derivati da sangue o plasma umano, non è comunque possibile escludere completamente la possibilità di una trasmissione di agenti infettivi. Questo concetto si applica anche a virus sconosciuti o emergenti e ad altri patogeni.
Le misure adottate sono considerate efficaci nei confronti di virus capsulati come HIV, HBV e HCV.
Le misure adottate possono essere di limitato valore nei confronti di altri virus non capsulati come l’HAV e il parvovirus B 19.
L'infezione da parvovirus B19 può avere gravi conseguenze nelle donne in gravidanza (infezione fetale) e negli individui con immunodeficienza o aumentata eritropoiesi (ad es. anemia emolitica).
Per i pazienti che ricevono regolarmente/ripetutamente prodotti derivati da plasma umano, deve essere presa in considerazione un’appropriata vaccinazione (epatite A e B).
Si raccomanda vivamente che ad ogni somministrazione di Confidex siano registrati il nome e il numero di lotto del prodotto somministrato, in modo da poter mantenere un collegamento tra il paziente e il lotto del prodotto.
Links sponsorizzati
I prodotti contenenti il complesso protrombinico umano neutralizzano l'efficacia del trattamento con antagonisti della vitamina K, ma non sono note interazioni con altri medicinali.
Quando pazienti ai quali sono somministrate alte dosi di complesso protrombinico umano sono sottoposti a test sulla coagulazione sensibili all'eparina, occorre tener conto che l'eparina stessa è contenuta nel prodotto somministrato.
Non è ancora stata accertata la sicurezza d'impiego di Confidex in gravidanza e durante l'allattamento. Gli studi su animali non sono adatti per valutare la sicurezza per quanto riguarda la riproduzione, lo sviluppo embrionale o fetale, il parto e lo sviluppo post-natale.
Pertanto, Confidex può essere somministrato durante la gravidanza e l'allattamento solo se specificatamente indicato.
Non sono stati fatti studi per osservare gli effetti sulle capacità di guidare veicoli o di usare macchinari.
Le effetti indesiderati riportati di seguito si basano tanto sull’esperienza post-marketing quanto sulla letteratura scientifica. Per la frequenza sono state adottate le seguenti categorie standard:
Molto comune: ≥1/10
Comune: ≥1/100 e <1/10
Non comune: ≥1/1000 e <1/100
Raro: ≥1/10.000 e <1/1000
Molto raro: <1/10.000 (inclusi casi singoli riportati)
Patologie renali e urinarie:
In singoli casi è stata segnalata l'insorgenza di sindrome nefrosica successivamente alla tentata induzione di immunotolleranza in pazienti affetti da emofilia B con inibitori del Fattore IX e con anamnesi di reazioni allergiche.
Patologie vascolari:
Da considerare il possibile rischio di episodi tromboembolici con la somministrazione del complesso protrombinico umano (vedere paragrafo 4.4).
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
In casi molto rari è stato osservato aumento della temperatura corporea.
Disturbi del sistema immunitario:
In casi molto rari, riguardanti pazienti trattati con prodotti contenenti il fattore IX, sono state osservate reazioni di ipersensibilità o allergiche (comprendenti: angioedema, bruciore e dolore pungente nella sede dell'iniezione, brividi di freddo, sensazione di calore, orticaria generalizzata, emicrania, orticaria, ipotensione, letargia, nausea, irrequietezza, tachicardia, angina pectoris formicolio, vomito o dispnea). In alcuni casi, queste reazioni hanno progredito sino ad anafilassi grave, e si sono verificate in stretta associazione temporale con lo sviluppo di inibitori del fattore IX (vedere paragrafo 4.4).
Se si verificano reazioni allergiche si dovrà immediatamente interrompere la somministrazione di Confidex (per esempio sospendendo l'iniezione) e dovrà essere instaurato un adeguato trattamento terapeutico (vedere paragrafo 4.4).
In casi molto rari è stato osservato lo sviluppo di anticorpi contro uno o più fattori del complesso protrombinico. La presenza di questi inibitori si manifesta con una insufficiente risposta clinica. In questi casi, si raccomanda di contattare un centro specializzato per l’emofilia.
Tra gli effetti indesiderati può essere inclusa anche una trombocitopenia indotta da eparina, di tipo II (HIT, tipo II). Segni caratteristici della HIT sono un forte calo del numero di piastrine >50% e/o l’insorgenza di nuove o inspiegabili complicazioni tromboemboliche durante la terapia con eparina. L’insorgenza si colloca, tipicamente, fra i 4 e i 10 giorni dopo l’inizio della terapia con eparina ma può verificarsi entro 10 ore in quei pazienti esposti precedentemente all’eparina (entro 100 giorni).
Per la sicurezza nei confronti della trasmissione di patogeni, vedere il paragrafo 4.4.
Links sponsorizzati
Per evitare un sovradosaggio è indicato monitorare regolarmente lo stato della coagulazione nel corso del trattamento, dato che la somministrazione di elevate dosi di concentrato del complesso protrombinico (sovradosaggio) è stata associata all'insorgenza di infarto del miocardio, coagulazione intravasale disseminata, trombosi venosa ed embolia polmonare. In caso di sovradosaggio, il rischio di complicanze tromboemboliche o di coagulazione intravasale disseminata è maggiore nei pazienti già a rischio per le suddette complicanze.
Categoria farmacoterapeutica: antiemorragico, associazione dei fattori della coagulazione del sangue II, VII, IX e X in combinazioni.
Codice ATC: B02B D01.
I fattori della coagulazione II, VII, IX e X, sono sintetizzati nel fegato con l’aiuto della vitamina K, e sono comunemente denominati complesso protrombinico. Oltre ai suddetti fattori della coagulazione Confidex contiene gli inibitori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K, cioè la proteina C e la proteina S.
Il fattore VII è lo zimogeno della serina proteasi attiva, fattore VIIa, mediante il quale si inizia la via estrinseca della coagulazione del sangue. Il complesso fattore tessutale-fattore VIIa attiva i fattori della coagulazione IX e X, con conseguente formazione dei fattori IXa e Xa. Con la successiva attivazione della cascata della coagulazione la protrombina (fattore II) viene attivata e trasformata in trombina. Per azione della trombina il fibrinogeno è convertito in fibrina, che da luogo alla formazione del coagulo. La normale formazione di trombina è di vitale importanza anche per la funzione piastrinica in quanto parte dell'emostasi primaria.
Una grave carenza del solo fattore VII determina una ridotta formazione di trombina e una tendenza al sanguinamento dovuta alla ridotta formazione di fibrina e ridotta emostasi primaria. Il deficit isolato di fattore IX è una delle emofilie classiche (emofilia B). Il deficit isolato di fattore II o di fattore X è molto raro, ma in forma grave, possono causare una tendenza emorragica analoga a quella che si osserva nell'emofilia classica.
Gli altri ingredienti, gli inibitori della coagulazione proteina C e proteina S, sono anch'essi sintetizzati nel fegato. L'attività biologica della proteina C è potenziata dal cofattore proteina S.
La proteina C attivata inibisce la coagulazione mediante l'inattivazione dei fattori della coagulazione Va e VIIIa. La proteina S, quale cofattore della proteina C, partecipa all'inattivazione della coagulazione. Il deficit di proteina C è associata a un aumentato rischio di trombosi.
Durante il trattamento con antagonisti della vitamina K si verifica una carenza acquisita di fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K. Se il deficit si accentua si osserva un aggravarsi della tendenza emorragica, caratterizzata da sanguinamento retroperitoneale o cerebrale piuttosto che da episodi emorragici a livello muscolare ed articolare. Una grave insufficienza epatica porta anche a una marcata riduzione dei livelli dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K e a una tendenza a episodi emorragici clinicamente significativi. In molti casi questa tendenza rappresenta un fenomeno complesso dovuto al contemporaneo instaurarsi di una situazione di coagulazione intravascolare di basso profilo, di bassi livelli di piastrine, di carenza di inibitori della coagulazione e di fibrinolisi compromessa.
La somministrazione di complesso protrombinico di origine umana comporta un incremento dei livelli plasmatici dei fattori della coagulazione dipendenti dalla vitamina K ed è in grado di correggere temporaneamente il difetto della coagulazione in pazienti affetti da carenza congenita di uno o più di questi fattori.
Links sponsorizzati
Di seguito sono riportati i tempi di emivita plasmatica (i dati sono stati ricavati da uno studio clinico condotto su 15 volontari sani; valori della mediana, intervallo):
Fattore II: | 60 | (25 – 135) ore |
Fattore VII: | 4 | (2 – 9) ore |
Fattore IX: | 17 | (10 – 127) ore * |
Fattore X: | 31 | (17 – 44) ore |
Proteina C: | 47 | (9 – 122) ore * |
Proteina S: | 49 | (33 – 83) ore * |
*emivita finale; modello a due compartimenti |
Confidex è distribuito e metabolizzato nell'organismo nello stesso modo dei fattori endogeni della coagulazione II, VII, IX e X.
Con la somministrazione endovenosa si ottiene un'immediata disponibilità della preparazione; la biodisponibilità è proporzionale alla dose somministrata.
Confidex contiene come componenti attivi i fattori del complesso protrombinico (fattori II, VII, IX e X) che, derivati dal plasma umano, esplicano un'azione analoga a quella dei costituenti plasmatici endogeni.
La somministrazione di singole dosi di Confidex a differenti specie animali non ha portato all'evidenziazione di effetti tossici. Nei modelli animali tradizionali non sono razionalmente effettuabili studi preclinici con somministrazioni ripetute (tossicità cronica, cancerogenicità, tossicità della riproduzione e mutagenicità) a seguito dello sviluppo di anticorpi indotti dalla somministrazione di proteine eterologhe di origine umana.
La tollerabilità a livello locale dopo somministrazione endovenosa di Confidex è stata controllata nel coniglio. Uno studio di neo-antigenicità nel coniglio e nella cavia non ha evidenziato la comparsa di alcun neoepitopo riconducibile al processo di pastorizzazione.
Liofilizzato:
Eparina
Albumina umana
Antitrombina III umana
Sodio cloruro
sodio citrato
HCl o NaOH (in piccole quantità, per la correzione del pH)
Solvente fornito:
Acqua per preparazioni iniettabili 20 ml
Confidex non deve essere miscelato con altri prodotti medicinali, diluenti o solventi.
3 anni
Dopo ricostituzione, sotto il profilo microbiologico e considerato che Confidex non contiene conservanti, si raccomanda di usare il prodotto immediatamente. Dopo la ricostituzione è stata dimostrata una stabilità chimico-fisica per 24 ore a temperatura ambiente (massimo 25°C). Comunque, se non viene somministrato immediatamente conservare a temperatura ambiente per non più di 8 ore.
Non conservare a temperatura superiore a +25°C.
Non congelare.
Tenere il contenitore nella scatola esterna per proteggerlo dalla luce.
Confidex 500 Polvere e solvente per soluzione iniettabile:
Liofilizzato: flaconcino per iniezioni, vetro incolore (Tipo II ), chiuso con tappo di gomma per infusione, cappuccio in alluminio e chiusura a strappo, di plastica.
Solvente: 20 ml di acqua per iniezioni in un flaconcino di vetro incolore (Tipo I ), chiuso con tappo di gomma per infusione, cappuccio in alluminio e chiusura a strappo, di plastica.
1 dispositivo di trasferimento a filtro 20/20
Il prodotto non utilizzato e il materiale di scarto devono essere smaltiti in conformità ai requisiti di legge locali.
Metodo di somministrazione
Istruzioni generali
- La soluzione deve essere limpida o leggermente opalescente. Dopo il filtraggio/prelievo (vedere di seguito) il prodotto ricostituito, prima della somministrazione, deve essere ispezionato visivamente per individuare l'eventuale presenza di particelle o di alterazioni di colore. Non usare soluzioni torbide o contenenti residui (depositi/particelle).
- Ricostituzione e prelievo devono essere effettuati in condizioni asettiche.
Ricostituzione
Portare il solvente a temperatura ambiente. Accertarsi che i cappucci di protezione a strappo dei flaconcini contenenti rispettivamente il prodotto e il diluente siano stati rimossi, disinfettare i tappi con una soluzione asettica e aspettare che siano asciugati prima di aprire la confezione di Mix2Vial.
1. Aprire la confezione di Mix2Vial, staccandone la chiusura
2. Posizionare il flaconcino del diluente su una superficie piana e pulita, tenendo il flaconcino ben fermo. Prendere il Mix2Vial insieme con la confezione e spingere la parte terminale blu nel tappo del diluente.
3. Togliere con prudenza la confezione dal set Mix2Vial. Assicurarsi di tirare verso l’alto soltanto la confezione e non il set Mix2Vial.
4. Posizionato in modo sicuro il flaconcino del prodotto su un piano d’appoggio, capovolgere il flaconcino del diluente connesso con il set e applicare l’adattatore trasparente sul tappo del flaconcino contenente il prodotto. Il diluente sarà automaticamente trasferito nel flaconcino del prodotto.
5. Tenere con una mano la parte prodotto del set Mix2Vial, trattenere con l’altra mano la parte solvente e svitare il set fino ad ottenere due parti separate.
Eliminare la fiala del solvente con la parte del set blu attaccata.
6. Ruotare can cautela il flaconcino del prodotto fino ad ottenere una soluzione completa. Non scuotere
7. Aspirare aria in una siringa sterile, vuota. Con il flacone del prodotto in posizione verticale, connettere la siringa all’attacco Kuer Lock del set Mix2Vial e iniettare l’aria nel flacone contenente il prodotto.
Prelievo e somministrazione
8. Tenendo premuto lo stantuffo della siringa capovolgere il sistema e, risollevando lentamente lo stantuffo, aspirare il concentrato nella siringa.
9. Dopo che tutto il concentrato è stato trasferito nella siringa, afferrare in modo fermo il cilindro della siringa (tenendo lo stantuffo della siringa rivolto verso il basso) e scollegare il set Mix2Vial dalla siringa.
Fare attenzione che non entri sangue nella siringa riempita con il prodotto, perché c'è il rischio che il sangue coaguli nella siringa e che i coaguli di fibrina siano somministrato al paziente.
La soluzione ricostituita deve essere somministrata utilizzando un adatto set per infusione (non compreso nella confezione).
CSL Behring GmbH
Emil-von-Behring-Str. 76
35041 Marburg
Germania
Rappresentante legale per l’Italia:
CSL Behring S.p.A. – P,le Stefano Türr, 5 – 20149 Milano
Italia
AIC n.: 038844015/M
29 Settembre 2009
Settembre 2009