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CORVALGAN 8 MG COMPRESSE A RILASCIO PROLUNGATO
Una compressa contiene:
Principio attivo: molsidomina 8 mg
Per gli eccipienti: vedere paragrafo 6.1
Compresse a rilascio prolungato.
Profilassi e trattamento a lungo termine dell’angina pectoris.
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Adulti
La posologia sarà adattata alla severità della malattia anginosa e alla sua evoluzione. Generalmente il trattamento consisterà in 1 compressa di Corvalgan 8 mg 2 volte al giorno.
Pazienti con insufficienza epatica
In pazienti con alterata funzionalità epatica può essere necessario ridurre il dosaggio giornaliero, rispetto a quello usato in pazienti con funzionalità epatica normale.
Pazienti anziani o con insufficienza renale
In pazienti con insufficienza renale possono essere giustificati una riduzione del dosaggio o un prolungamento degli intervalli di somministrazione. Questi interventi, tuttavia, devono essere basati sulla risposta clinica individuale o sulla tollerabilità, piuttosto che su considerazioni farmacocinetiche.
Modo di somministrazione
Le compresse devono essere assunte ad intervalli di tempo regolari.
Assumere le compresse con acqua, senza masticarle né succhiarle.
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Shock cardiogeno, ipotensione arteriosa severa (pressione arteriosa sistolica inferiore a 100 mmHg). Infarto acuto del miocardio ed insufficienza ventricolare sinistra acuta con bassa pressione di riempimento. Gravidanza (vedere paragrafo 4.6).
I farmaci utilizzati per il trattamento delle disfunzioni erettili (sildenafil, vardenafil, tadalafil) potenziano gli effetti ipotensivi dei nitrati o dei farmaci che rilasciano ossido d’azoto (NO), pertanto la somministrazione concomitante di molsidomina e sildenafil (o vardenafil o tadalafil) è controindicata (vedere paragrafo 4.5).
La molsidomina non trova indicazione nel trattamento dell’attacco acuto di angina .
Una lieve riduzione della pressione arteriosa è frequente durante il trattamento con molsidomina. Pertanto è necessaria cautela nei pazienti ipotesi, in particolare se anziani e/o ipovolemici o in quelli già trattati con agenti vasodilatatori.
L’uso della molsidomina in soggetti con infarto miocardico recente deve essere effettuato sotto stretto controllo medico.
In pazienti con alterata funzionalità epatica può essere necessario ridurre il dosaggio giornaliero, rispetto a quello usato in pazienti con funzionalità epatica normale.
Insufficienza renale: poiché oltre il 90% dei metaboliti della molsidomina sono eliminati attraverso l’emuntorio renale, possono essere giustificati una riduzione del dosaggio o un prolungamento degli intervalli di somministrazione. Questi interventi, tuttavia, devono essere basati sulla risposta clinica individuale o sulla tollerabilità, piuttosto che su considerazioni farmacocinetiche.
I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al galattosio, da deficit di Lapp lattasi, o da malassorbimento di glucosio-galattosio, non devono assumere questo medicinale.
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Non esiste interazione tra la molsidomina e la maggior parte dei farmaci ad azione cardiovascolare. I β-bloccanti, i calcio-antagonisti, gli antiipertensivi quali i diuretici e la clonidina e gli anticoagulanti quali i derivati cumarinici, in caso di necessità, possono essere somministrati contemporaneamente alla molsidomina.
Non si è osservata interazione con il diazepam.
L’associazione tra β-bloccanti o calcio-antagonisti e molsidomina è spesso vantaggiosa.
E’ sconsigliata invece la somministrazione cronica contemporanea di nitrati, tenuto conto che il meccanismo di azione e gli effetti sono additivi.
In corso di trattamento con molsidomina i nitrati possono essere somministrati per via sublinguale in caso di attacco anginoso.
I farmaci utilizzati per il trattamento delle disfunzioni erettili (sildenafil, vardenafil, tadalafil) potenziano gli effetti ipotensivi dei nitrati o dei farmaci che rilasciano ossido d’azoto (NO), pertanto la somministrazione concomitante di molsidomina e sildenafil (o vardenafil o tadalafil) è controindicata (vedere paragrafo 4.3).
Poichè i dati disponibili non sono sufficienti a garantire la totale sicurezza dell’uso della molsidomina in gravidanza nella specie umana, Corvalgan non deve essere somministrato in caso di gravidanza.
Non è noto se la molsidomina passi nel latte materno umano: nel caso il trattamento con Corvalgan sia ritenuto indispensabile in questa condizione, l’allattamento al seno dovrà essere interrotto.
Poichè alcuni eventuali effetti indesiderati quali ipotensione, vertigini, nausea, cefalea (vedere paragrafo 4.8) possono attenuare la capacità di reazione, si raccomanda prudenza nella guida di autoveicoli e nell’uso di macchinari.
All’inizio del trattamento può manifestarsi cefalea che si risolve generalmente nel corso della terapia; in ogni caso questo effetto può essere controllato adattando la posologia al singolo caso clinico.
Durante il trattamento può verificarsi abbassamento della pressione arteriosa.
Le reazioni di seguito riportate sono indicate in ordine di frequenza decrescente di comparsa: molto comune (>1/10), comune (>1/100, <1/10), non comune (>1/1.000, <1/100), raro (>1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000)
Disturbi del sistema immunitario
Raro: Shock anafilattico
Patologie del sistema nervoso
Comune: Cefalea
Non comune: Vertigini
Patologie cardiache
Non comune: Ipotensione ortostatica
Raro: Ipotensione ortostatica severa, collasso e shock
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Non comune: Asma, broncospasmo
Patologie gastrointestinali
Non comune: Nausea, disturbi gastro-enterici
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Non comune: Reazioni allergiche cutanee
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La dose tossica di molsidomina nell’uomo è ancora sconosciuta. L’assunzione di dosi elevate (sovraterapeutiche) di molsidomina può indurre ipotensione con senso di malessere, vertigini, sincope. In tale caso far stendere il paziente e tenergli gli arti inferiori sollevati, controllare la pressione arteriosa e la frequenza cardiaca.
In caso di ipotensione severa il paziente deve essere ospedalizzato e sottoposto a lavanda gastrica, se del caso.
Non esiste un antidoto specifico alla molsidomina. Per risolvere la bradicardia possono essere utilizzati farmaci cronotropi positivi (atropina, etc.). L’ipotensione può essere fronteggiata intervenendo con sostituti del plasma, dopamina o altri farmaci vasocostrittori (simpaticomimetici).
Codice ATC: C01DX12 – Altri vasodilatatori usati nelle malattie cardiache.
Farmacodinamica
L’effetto terapeutico della molsidomina è dovuto alla dilatazione dei vasi venosi di capacitanza con aumento della capacità venosa e diminuzione del precarico cardiaco: ne consegue riduzione della pressione telediastolica del ventricolo sinistro, della tensione parietale miocardica e del diametro ventricolare sinistro. Questi effetti determinano un risparmio del consumo di ossigeno miocardico.
Inoltre, la molsidomina aumenta l’apporto miocardico di ossigeno dilatando le arterie coronarie particolarmente a livello delle lesioni ateromatose.
La riduzione della tensione parietale favorisce la ridistribuzione del flusso coronarico verso le regioni subendocardiche. La efficienza contrattile del miocardio non è influenzata dalla molsidomina. Molsidomina esplica inoltre un’azione antiaggregante piastrinica.
Meccanismo d’azione
La molsidomina in vivo è metabolizzata in SIN-1(linsidomina) e successivamente in SIN-1A (N-nitroso-N-morfolinoamino-acetonitrile), il quale rilascia ossido di azoto (NO) che attiva direttamente la guanilato-ciclasi solubile, responsabile della formazione di cGMP da GTP. L’aumento di cGMP nelle cellule della muscolatura liscia vascolare e nelle piastrine è responsabile rispettivamente dell’effetto vasodilatante e antiaggregante.
Questi effetti sono simili a quelli dell’EDRF (endotelium derived relaxing factor). La molsidomina, precursore di SIN-1 e SIN-1A, costituisce pertanto una sorgente esogena e diretta di NO.
Tale specifico meccanismo di liberazione di NO non richiede l’utilizzo di gruppi tiolici, il che può spiegare la mancata comparsa con l’uso di questo principio attivo del fenomeno della “tolleranza”.
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La molsidomina è un profarmaco.
Assorbimento
Dopo somministrazione orale, l’assorbimento di molsidomina è completo.
Distribuzione
Il picco ematico di molsidomina è raggiunto dopo 1-3 ore dall’assunzione di una compressa di Corvalgan 8 mg Compresse a rilascio prolungato, ed è pari a circa 33,0 ± 4,0 ng/ml. Dodici ore dopo l’assunzione, la concentrazione plasmatica di molsidomina è ancora di circa 5 ng/ml, valore corrispondente al livello minimo di efficacia; la durata d’azione di Corvalgan 8 mg Compresse a rilascio prolungato dovrebbe pertanto essere di 12 ore circa.
Il legame con le proteine plasmatiche è molto basso.
Metabolismo
Molsidomina viene metabolizzata a livello epatico in SIN-1 che è rapidamente trasformato nel sangue in SIN-1A senza intervento enzimatico. La molsidomina è un “profarmaco”, SIN-1 e SIN-1A sono i suoi metaboliti attivi. SIN-1A viene degradato a SIN-1C, inattivo, e NO. Il meccanismo di liberazione di NO non richiede l’intervento di gruppi tiolici, fatto che potrebbe giustificare l’assenza di saturazione di questo processo.
Eliminazione
L’emivita plasmatica della molsidomina non trasformata è di 2-4 ore; quella del SIN-1 è di 2-3 ore. L’escrezione della molsidomina e dei suoi metaboliti è renale: il 90% della dose somministrata si ritrova nelle urine come metaboliti inattivi. Meno del 2% di molsidomina immodificata è presente nelle urine.
Farmacocinetica in popolazioni speciali
Pazienti anziani o con disfunzioni renali
La farmacocinetica della molsidomina resta praticamente immodificata anche nei pazienti anziani o nei soggetti con insufficienza renale. In particolare non esiste accumulo del farmaco e/o metaboliti per somministrazioni ripetute.
Pazienti con disfunzioni epatiche
Nei pazienti con insufficienza epatica la farmacocinetica del prodotto si modifica con allungamento dell’emivita plasmatica della molsidomina e di SIN-1 e riduzione della clearance della molsidomina.
Tossicità dopo somministrazioni ripetute
Gli studi di tossicità nelle diverse specie animali e per differenti vie di somministrazione hanno dimostrato che la molsidomina è ben tollerata e non ha effetti tossici anche a dosaggi molto superiori alla dose terapeutica raccomandata nell’uomo.
Mutagenicità e carcinogenicità
Dai numerosi test e studi di mutagenesi e carcinogenesi si evince che la molsidomina non ha effetti mutagenetici né presenta fenomeni che facciano sospettare la possibile induzione di tumori nell’uomo.
Lattosio, cellulosa microcristallina, Macrogol 6000, olio di ricino idrogenato, magnesio stearato.
Non sono note.
3 anni
Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Astuccio contenente 60 compresse a rilascio prolungato da 8 mg in blister (alluminio/PVC/PVDC)
Nessuna istruzione particolare.
Therabel GiEnne Pharma S.p.A. - Via Lorenteggio 270/A - 20152 Milano.
Corvalgan 8 mg Compresse a rilascio prolungato - 60 compresse AIC n° 033011053
14.04.03/14.04.08
Determinazione AIFA del 18.05.09