Decapeptyl 11.25 Mg / 2Ml
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

DECAPEPTYL 11.25 mg / 2ml


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Ogni flaconcino di polvere contiene, come principio attivo, triptorelina pamoato corrispondente a 11,25 mg * di triptorelina base.

* Il valore riportato corrisponde alla quantità di 11,25 mg di principio attivo realmente somministrata dopo ricostituzione.

Per l’elenco degli eccipienti, vedere 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato. Uso intramuscolare.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

1. Trattamento del carcinoma della prostata e dei suoi secondarismi, in cui sia indicata la soppressione della produzione di testosterone;

2. carcinoma della mammella in donne in pre- e perimenopausa in cui risulta indicato il trattamento ormonale;

3. endometriosi genitale ed extragenitale (stadi I-IV);

4. fibromi uterini.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

- Nel carcinoma della prostata e nel carcinoma della mammella effettuare un’iniezione tassativamente ogni 3 mesi.

- Nell’endometriosi e nel fibroma uterino il trattamento deve iniziare nei primi 5 giorni del ciclo. La frequenza delle iniezioni è di una ogni 3 mesi.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità al principio attivo (o analoghi) o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Questo medicinale non può essere utilizzato in gravidanza. Interrompere il trattamento in caso di insorgenza fortuita di gravidanza (vedere 4.6).


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Negli adulti, l’uso prolungato di analoghi del GnRH può indurre perdita ossea e aumentare il rischio di osteoporosi.

Nei pazienti trattati con antiipertensivi, può essere necessaria una correzione della terapia.

Prima della prescrizione di triptorelina, è raccomandata la verifica dello stato di non gravidanza della paziente.

Uomini

La triptorelina, come altri analoghi del GnRH, causa inizialmente un aumento temporaneo dei livelli serici di testosterone e una possibile esacerbazione dei sintomi generalmente associati al cancro prostatico. Può manifestarsi infatti un peggioramento del quadro clinico (comparsa o aggravamento dei segni di ostruzione delle vie urinarie ed ematuria) ed in presenza di metastasi ossee, comparsa o aumento del dolore osseo e fenomeni di compressione midollare (parestesie o senso di debolezza agli arti inferiori). Tali complicazioni regrediscono spontaneamente quando la testosteronemia raggiunge i livelli di castrazione (solitamente entro 20 giorni dalla prima somministrazione). I pazienti che presentano ostruzione del tratto urinario o compressione del midollo spinale o a rischio specifico di sviluppo di tali eventi, devono essere tenuti sotto attenta osservazione.

Per contrastare l’aumento iniziale dei livelli di testosterone, è possibile ricorrere, all’inizio del trattamento con Triptorelina, all’uso di un antiandrogeno.

È utile un controllo periodico dei livelli ematici di testosterone, in quanto non dovrebbero superare il valore di 1 ng/ml.

Donne

Al dosaggio raccomandato, la triptorelina causa amenorrea ipogonadotropa persistente inducendo uno stato di ipoestrogenismo confrontabile con quello osservato in menopausa che si mantiene per tutta la durata della terapia. Qualora si manifesti metrorragia dopo il primo mese, sono da raccomandarsi la misurazione dei livelli plasmatici di estradiolo e, se inferiori a 50 pg/ml, indagini sulla presenza di possibili lesioni organiche. La funzionalità ovarica è ripristinata dopo la sospensione del trattamento; l’ovulazione riprende circa 5 mesi dopo l’ultima iniezione.

Una somministrazione protratta oltre i sei mesi deve essere attentamente valutata dal medico specialista per determinare se i benefici previsti superano i possibili effetti collaterali conseguenti a soppressione estrogenica prolungata, specialmente a livello osseo.

Durante il trattamento e nei tre mesi successivi all’ultima iniezione dovrebbe essere adottato un metodo contraccettivo non ormonale.

Nelle pazienti con carcinoma della mammella il trattamento con Decapeptyl 11,25 mg può essere utile nei casi in cui le altre terapie non hanno determinato una risposta clinica oppure hanno perso la loro efficacia; qualora utilizzato come farmaco di prima scelta, il Decapeptyl non riduce l’efficacia delle altre terapie, ove richieste.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Non sono state riferite interazioni clinicamente significative con altri prodotti medicinali.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Gravidanza

Gli studi su animali non hanno evidenziato alcun effetto teratogeno. Durante la sorveglianza post-immissione in commercio e in un numero limitato di donne incinte esposte a triptorelina, non sono stati segnalati casi di malformazione o fetotossicità attribuibili al prodotto. Tuttavia, poiché il numero di pazienti è troppo limitato per consentire una valutazione concludente del rischio di malformazione fetale o fetotossicità, in caso di insorgenza di gravidanza durante la somministrazione di triptorelina, la terapia deve essere interrotta.

Allattamento

La Triptorelina è controindicata durante l’allattamento


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guida e sull’uso di macchinari.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Esperienza nelle sperimentazioni cliniche

I valori sottoriportati si basano sull’analisi dei dati cumulativi riferiti durante le sperimentazioni cliniche delle formulazioni di 1 e 3 mesi su una popolazione di circa 2400 pazienti. Le reazioni avverse riferite durante le sperimentazioni cliniche hanno prevalentemente interessato le proprietà farmacologiche, come l’ipogonadismo ipogonadotropo o la stimolazione gonadica pituitaria iniziale.

Terminologia di classificazione delle reazioni avverse da farmaco (frequenza):

Molto comune (≥ 10%) - Comune (≥ 1% - < 10 %) – Non comune (≥ 0.1 % - <1%) - Rara (≥ 0.01% - <0.1%) – Molto rara (<0.01%).

Tollerabilità generale negli adulti:

Molto comuni: vampate di calore e iperidrosi da moderate a importanti generalmente non richiedenti la sospensione della terapia.

Tollerabilità generale negli uomini:

Molto comuni all’inizio del trattamento (vedere “Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego”): peggioramento della sintomatologia urinaria inclusi disuria ed ematuria, dolore osseo metastatico e sintomi associati a compressione del midollo spinale da metastasi vertebrali (mal di schiena, astenia, parestesia agli arti inferiori) durante l’aumento temporaneo dei livelli plasmatici di testosterone all’inizio del trattamento. Tali manifestazioni sono transitorie e scompaiono generalmente nell’arco di una o due settimane.

Comune durante il trattamento: diminuzione della libido e disfunzione erettile associate alla riduzione dei livelli plasmatici di testosterone conseguente agli effetti farmacologici della triptorelina. Come conseguenza della diminuzione dei livelli plasmatici di testosterone, può verificarsi diminuzione del volume testicolare.

Tollerabilità generale nelle donne:

Molto comuni all'inizio del trattamento:

- Esacerbazione dei sintomi di endometriosi (dolore pelvico, dismenorrea) durante l’iniziale e transitorio aumento dei livelli plasmatici di estradiolo. Tali manifestazioni sono transitorie e scompaiono generalmente nell’arco di una o due settimane.

- Emorragie genitali, incluse menorragia e metrorragia nel mese successivo alla prima iniezione.

Molto comuni durante il trattamento: durante tutti gli studi clinici effettuati sull’ endometriosi, le reazioni avverse hanno evidenziato un quadro generale di eventi ipoestrogenici associati a blocco ovarico-pituitario, quali turbe del sonno, cefalea, labilità emotiva, secchezza vulvovaginale e dispareunia, diminuzione della libido.

Comuni durante il trattamento con formulazione di triptorelina di 1 mese: dolore alla mammella, spasmi muscolari, artralgia, aumento di peso, nausea, dolore/disturbo addominale, astenia.

Tollerabilità locale:

Comuni: dolore, eritema e irritazione nel punto di iniezione

Esperienza post-immissione in commercio

Negli adulti:

Durante la sorveglianza dopo l’immissione in commercio, sono stati segnalati altri effetti indesiderati molto rari. Gli effetti indesiderati sono classificati per categorie di organi sistemici e in ordine decrescente di frequenza di segnalazione:

Disordini endocrini: ginecomastia

Alterazioni del metabolismo e della nutrizione: anoressia

Disturbi psichiatrici: depressione, disturbi della personalità.

Disturbi del sistema nervoso: vertigini, parestesia negli uomini.

Disturbi della vista: visione sfocata o disturbi visivi.

Disturbi di orecchio e labirinto: vertigini sporadicamente associate a sintomatologia gastrointestinale.

Disturbi cardiaci: palpitazioni

Disturbi di tipo respiratorio, toracico e mediastinico: dispnea.

Disturbi gastrointestinali: diarrea, vomito, costipazione.

Disturbi della cute e del tessuto sottocutaneo: reazioni da ipersensibilità, inclusi prurito, orticaria, rash, edema angioneurotico (vedere “Controindicazioni”), perdita di capelli.

Disturbi muscoloscheletrici, del tessuto connettivo e delle ossa: artralgia, mialgia e astenia muscolare in uomini e donne, episodi di dolore osseo negli uomini durante la terapia. Vedere anche “Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego” per quanto attiene al rischio di osteoporosi.

Disturbi del sistema riproduttivo e della mammella: nelle donne, disturbi mestruali prolungati quali amenorrea, menorragia e metrorragia post-trattamento. Vedere il paragrafo relativo a fibromiomi uterini ed endometriosi in “Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego”.

Disordini generali e condizioni del sito di somministrazione: febbre, malessere, edema periferico.

Indagini: aumentata pressione arteriosa.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Non sono state segnalate reazioni avverse conseguenti a sovradosaggio.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Codice ATC: L02AE04

Categoria farmacoterapeutica: analogo dell’ormone liberatore delle gonadotropine

La Triptorelina è un decapeptide sintetico (D-Trp-6-LHRH), analogo del GnRH naturale. La sostituzione della glicina in posizione 6 con D-Triptofano assicura un significativo potere agonista e una resistenza più marcata al degrado enzimatico (numerosi studi in-vivo e in-vitro hanno evidenziato una potenza fino a 100 volte superiore a quella dell’ormone naturale).

Il trattamento continuato con triptorelina causa la soppressione della funzione gonadotropa pituitaria mediante un meccanismo di desensibilizzazione dei recettori pituitari del GnRH.

All’inizio del trattamento, negli uomini può manifestarsi un aumento transitorio della fosfatasi acida.

Studi condotti su animali ed esseri umani hanno dimostrato che l’attività degli analoghi del GnRH è un effetto a due fasi: dopo la somministrazione di triptorelina, una breve fase di stimolazione pituitaria, caratterizzata da un aumento dei livelli plasmatici di gonadotropina e degli ormoni gonadici, seguita da inibizione della secrezione pituitaria di gonadotropina con conseguente soppressione della produzione ormonale gonadica e calo dei livelli plasmatici degli steroidi sessuali al di sotto dei valori di castrazione. I livelli di castrazione sono raggiunti entro 20 giorni dalla somministrazione e rimangono costanti per l’intero periodo di rilascio del principio attivo; l’effetto inibitorio è completamente reversibile una volta sospesa la somministrazione del prodotto.

Diverse osservazioni su animali hanno inoltre evidenziato un effetto gonadico diretto dovuto alla diminuita sensibilità dei recettori periferici di GnRH.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

Dopo iniezione intramuscolare di Decapeptyl 11,25 mg, si osserva nei pazienti un picco iniziale di triptorelina entro le prime 3 ore; dopo una fase di decremento dei livelli plasmatici che perdura per il primo mese, il tasso di triptorelina si mantiene per almeno 3 mesi al livello di castrazione.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

La tossicità acuta è stata valutata nel ratto e nel topo dopo somministrazione unica per via intraperitoneale e sottocutanea. Per quanto riguarda la via intraperitoneale la DL50 è molto bassa, pari a 100 mg/Kg nel ratto e a 160-200 mg/Kg nel topo.

Dopo somministrazione sottocutanea, in entrambe le specie la DL50 è risultata non misurabile anche dopo somministrazioni singole corrispondenti a 150.000 volte (per il ratto) e 250.000 volte (per il topo) la dose normalmente utilizzata nell'uomo.

Gli studi di tossicità cronica condotti nel cane e nel ratto hanno mostrato che le ripetute somministrazioni non inducono modificazioni a carico di organi ed apparati diversi da quello riproduttivo.

Gli studi di tossicologia animale non hanno mostrato tossicità specifica della molecola. Gli effetti osservati sono dovuti alle proprietà farmacologiche del prodotto sul sistema endocrino.

Non è stato evidenziato alcun effetto mutageno indotto dalla triptorelina.

Il riassorbimento delle microsfere avviene nel sito di iniezione attraverso un processo di digestione macrofagica che si instaura nelle prime ore dopo l'iniezione e si completa entro 120 giorni con una totale restitutio ad integrum del tessuto muscolare.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

a) Flaconcino polvere contenente:

Copolimeri d,l-lactide-glicolide p.b.d., mannitolo, carmellosa sodica, polisorbato 80

b) Fiala da 2ml contenente:

mannitolo, acqua per preparazioni iniettabili


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non risultano dati di incompatibilità con altri farmaci.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

3 anni a confezionamento integro.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Non conservare al di sopra dei 25°C.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Confezione costituita da 1 flaconcino di polvere, 1 fiala solvente da 2ml, due aghi e una siringa.

L’ago d’iniezione è fornito di una guaina di sicurezza.

Flaconcino di vetro neutro tipo I con capacità utile di 4ml contenente microsfere liofilizzate, chiuso ermeticamente con tappo in elastomero e sigillo in alluminio.

Fiala di vetro neutro tipo I con capacità utile di 2ml contenente solvente di sospensione.

Siringa sterile monouso in polipropilene per prelevamento del solvente di sospensione e iniezione i.m.; ago rosa per prelevamento del solvente di sospensione; ago verde per iniezione i.m.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

La sospensione deve essere iniettata immediatamente dopo la preparazione utilizzando esclusivamente il solvente di sospensione fornito nella confezione. La sospensione ottenuta non deve essere miscelata con altri medicamenti.

N.B.: E’ importante che la preparazione dell’iniezione sia effettuata seguendo rigorosamente le istruzioni sottoriportate. Qualsiasi iniezione effettuata in modo scorretto che comporti una perdita di farmaco deve essere immediatamente segnalata al Medico curante.

1 – Preparazione del paziente
Il paziente deve essere in posizione prona e con l’area del gluteo destinata all’iniezione disinfettata
2 – Preparazione dell’iniezione (ago rosa Ø 1.20 mm)
• La presenza di bolle sulla superficie del liofilizzato è normale e non è indice di avaria del prodotto.
• Rompere il collo della fiala (puntino rivolto verso l’alto)
• Prelevare tutto il solvente con la siringa utilizzando l’ago rosa (Ø = 1.20 mm)
• Rimuovere la linguetta verde alla sommità del flaconcino
• Trasferire il solvente nel flaconcino contenente la polvere
• Posizionare l’ago sopra il livello del liquido. Non estrarre l’ago dal flaconcino
• Agitare senza capovolgere il flaconcino fino all’ottenimento di una miscela omogenea
• Prima di prelevare la sospensione, verificare che non ci siano agglomerati (nel caso in cui ci fossero agglomerati, continuare ad agitare il flaconcino fino alla completa omogeneizzazione della sospensione)
• Prelevare tutta la sospensione senza capovolgere il flaconcino
• Rimuovere l’ago rosa. Avvitare l’ago verde (Ø = 0.80 mm) alla siringa (avvitare con forza). Afferrare solo la parte colorata dell’ago per avvitarlo alla siringa.
• Spingere l’aria fuori dalla siringa
3 – Somministrazione (ago verde I.M Ø 0.80 mm)
• Iniettare immediatamente nel muscolo del gluteo.
4 – Dopo l’uso:
Immediatamente dopo l’iniezione, bloccare la guaina di protezione dell’ago usando uno dei seguenti metodi:
• Spingere la guaina di sicurezza in avanti con una sola mano per coprire l’ago e bloccare la guaina. Tenere l’indice (fig H1: attivazione con l’indice) o il pollice (fig. H2: attivazione con il pollice) sempre dietro la punta dell’ago.
oppure:
• Schiacciare la guaina di sicurezza, fare leva sul lato inferiore, su una superficie liscia per coprire l’ago e bloccare la guaina (fig. H3: attivazione mediante superficie).
• L’ago di sicurezza viene bloccato una volta che la punta dell’ago è completamente coperta. Verificare la posizione di blocco attraverso un controllo sonoro, tattile e/o visivo.
• Afferrare solo la parte colorata per staccare l’ago dalla siringa (vedere fig. I: guaina dell’ago bloccata).
• Riporre gli aghi nel contenitore destinato al loro smaltimento.

Eliminare il materiale utilizzato per l’iniezione, riponendolo nella confezione e non riutilizzare.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

Ipsen S.p.A. - Via A. Figino, 16 - 20156 Milano.


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

026999058


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

22.2.2005


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Marzo 2009