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DECAPEPTYL 3,75 MG/2 ML
Il flaconcino di polvere contiene:
principio attivo: triptorelina 3,75 mg
Per l’elenco degli eccipienti, vedere 6.1.
Polvere e solvente per sospensione iniettabile a rilascio prolungato. Uso intramuscolare.
1. Carcinoma della prostata e dei suoi secondarismi, in cui sia indicata la soppressione della produzione di testosterone;
2. carcinoma della mammella in donne in pre- e perimenopausa in cui risulta indicato il trattamento ormonale;
3. endometriosi genitale ed extragenitale (stadi I-IV);
4. fibromi uterini;
5. trattamento della pubertà precoce, prima degli 8 anni nella bambina e prima dei 10 anni nel bambino;
6. terapia prechirurgica – della durata di tre mesi – degli interventi di miomectomia e isterectomia nella paziente metrorragica; trattamento pre-chirurgico – della durata di un mese – degli interventi di ablazione endometriale e di resezione dei setti endouterini per via isteroscopica;
7. trattamento della infertilità nella donna in associazione alle gonadotropine (HMG, HCG, FSH) nei protocolli di induzione dell’ovulazione.
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- Nel carcinoma della prostata e nel carcinoma della mammella effettuare un'iniezione tassativamente ogni 4 settimane. Non interrompere il trattamento senza consultare il medico curante.
- Nell'endometriosi e nel fibroma uterino non operabile il trattamento deve iniziare nei primi 5 giorni del ciclo. Il ritmo delle iniezioni e' di una ogni 4 settimane per 6 mesi.
- Nella terapia prechirurgica degli interventi di miomectomia, isterectomia, ablazione endometriale e resezione di setti uterini, il trattamento deve iniziare nei primi 5 giorni del ciclo. Il ritmo delle iniezioni è di una ogni 4 settimane per 3 mesi.
- Nell'infertilita' femminile si consiglia la somministrazione di una fiala di Decapeptyl 3,75 mg il secondo giorno del ciclo mestruale; la stimolazione con le gonadotropine puo' essere iniziata quando la concentrazione plasmatica degli estrogeni e' inferiore a 50 pg/ml (solitamente intorno al 15° giorno del ciclo).
- Nella puberta' precoce si consiglia un'iniezione intramuscolare alla dose di 50 mcg/kg ogni 4 settimane.
Nelle donne una somministrazione protratta oltre i 6 mesi deve essere attentamente valutata dal medico specialista affinche' il beneficio atteso sia superiore ai possibili effetti collaterali conseguenti alla soppressione estrogenica prolungata, specie a livello osseo.
Attenersi rigorosamente alla prescrizione del medico; non interrompere il trattamento senza il parere del medico.
Il farmaco si somministra per via intramuscolare dopo preparazione estemporanea.
N.B.: E' importante che l'iniezione sia eseguita in rigoroso accordo con le modalità d'uso.
Ipersensibilità al principio attivo (o analoghi) o ad uno qualsiasi degli eccipienti. Questo medicinale non può essere utilizzato in gravidanza. Interrompere il trattamento in caso di insorgenza fortuita di gravidanza (vedere 4.6).
Negli adulti, l’uso prolungato degli analoghi del GnRH può indurre riduzione della densità minerale ossea che aumenta il rischio di osteoporosi. Può rendersi necessario un aggiustamento della terapia anti-ipertensiva nei pazienti sottoposti a questa terapia.
Prima di prescrivere la triptorelina, è raccomandata la verifica dello stato di non gravidanza della paziente.
Carcinoma della prostata
La triptorelina, come altri analoghi del GnRH, inizialmente causa un aumento transitorio dei livelli sierici di testosterone ed una possibile esacerbazione dei sintomi generalmente associati al cancro prostatico. Può manifestarsi infatti un peggioramento del quadro clinico (comparsa o aggravamento dei segni di ostruzione delle vie urinarie ed ematuria) ed in presenza di metastasi ossee, comparsa o aumento del dolore osseo e fenomeni di compressione midollare (parestesie o senso di debolezza agli arti inferiori). Tali complicazioni regrediscono spontaneamente quando la testosteronemia raggiunge i livelli di castrazione (solitamente entro 20 giorni dalla prima somministrazione).
I pazienti che presentano ostruzione del tratto urinario o compressione del midollo spinale o a rischio specifico di sviluppo di tali eventi, devono essere tenuti sotto stretta osservazione. Per contrastare l’aumento iniziale dei livelli di testosterone, può essere preso in considerazione l’uso di un antiandrogeno all’inizio del trattamento. E’ utile controllare regolarmente i livelli di testosterone nel sangue poiché questi non devono superare livelli di 1ng/ml.
Fibromiomi uterini ed endometriosi
Utilizzata alle dosi raccomandate, la triptorelina causa amenorrea ipogonadotropa persistente, inducendo uno stato di ipoestrogenismo confrontabile con quello osservato in menopausa che si mantiene per tutta la durata della terapia. Se si verifica metrorragia dopo il primo mese, è necessario controllare i livelli plasmatici di estradiolo e se i livelli sono inferiori a 50pg/ml, è necessario verificare la possibile presenza di lesioni organiche. Dopo l’interruzione del trattamento, la funzione ovarica riprende e l’ovulazione compare circa due mesi dopo l’ultima iniezione. Di conseguenza ci si aspetta che le mestruazioni ricompaiano circa due settimane dopo. Un metodo di contraccezione non ormonale deve essere usato durante il trattamento e per un mese dopo l’ultima iniezione.
Infertilità femminile
La stimolazione follicolare, indotta dall’uso di GnRH analoghi e gonadotropine, può essere notevolmente aumentata in una minoranza di pazienti predisposte ed in particolare in caso di Sindrome dell’Ovaio Policistico.
La risposta ovarica all’associazione triptorelina-gonadotropina, può variare da una paziente all’altra pur con lo stesso dosaggio e in alcuni casi da un ciclo all’altro nella stessa paziente. L’ovulazione indotta deve essere monitorata sotto stretta supervisione medica con rigorosi e regolari controlli biologici e clinici. Come con altri analoghi del GnRH, ci sono state segnalazioni di sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) associata all’uso di triptorelina in combinazione con gonadotropine. Se la risposta ovarica è eccessiva, si raccomanda di interrompere il ciclo di stimolazione interrompendo le iniezioni di gonadotropina.
Carcinoma della mammella
Nelle pazienti con carcinoma della mammella il trattamento con Decapeptyl 3,75mg può essere utile nei casi in cui le altre terapie non hanno determinato una risposta clinica o hanno perso efficacia; qualora utilizzato come farmaco di prima scelta, non riduce l’efficacia delle altre terapie, ove richieste.
Pubertà precoce
L’iniziale stimolazione ovarica può essere responsabile, nelle bambine, di piccole emorragie genitali.
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Non sono state riportate interazioni clinicamente significative con altri medicinali
Gravidanza:
Studi condotti nell’animale non hanno rivelato alcun effetto teratogeno. Durante la sorveglianza post-marketing ed in un numero limitato di donne gravide esposte alla triptorelina, non ci sono state segnalazioni di malformazioni o tossicità sul feto attribuibili al prodotto. Comunque, poiché il numero delle pazienti è troppo esiguo per trarre conclusioni relativamente al rischio di malformazioni fetali o fetotossicità,in caso di insorgenza di gravidanza durante la somministrazione di triptorelina, la terapia deve essere interrotta.
Allattamento:
L’uso della triptorelina durante l’allattamento è controindicato.
Non sono stati osservati effetti sulla capacità di guidare o usare macchinari.
Esperienza da studi clinici
La popolazione adulta arruolata in studi clinici e trattata con triptorelina da somministrarsi 1 volta al mese (circa 2100 pazienti), comprende uomini trattati per carcinoma prostatico e donne trattate per malattie ginecologiche (fibromiomi ed endometriosi). La popolazione pediatrica trattata per pubertà precoce è stata di circa 350 pazienti. La maggioranza delle reazioni avverse riportate durante le sperimentazioni cliniche era correlata alle proprietà farmacologiche del principio attivo e risultato dell’ipogonadismo ipogonadotropo o occasionalmente dell’iniziale stimolazione pituitaria-gonadica indotte dal farmaco.
Terminologia di classificazione di reazione avversa al farmaco (frequenza): molto comune (≥10%) – Comune (≥1%- <10%) – Non comune (≥0,1% - <1%) – Rara (≥0,01% - <0,1%) – Molto rara (<0,01%).
- Tollerabilità generale negli adulti
Molto comune: da lievi a importanti vampate e sudorazione che di solito non richiedono l’interruzione della terapia.
- Tollerabilità generale negli uomini
Molto comune all’inizio della terapia (vedere “Avvertenze speciali ed opportune precauzioni d’impiego”): aggravamento della sintomatologia a carico dell’apparato urinario, inclusi disuria ed ematuria, dolore osseo di origine metastatica e sintomi associati con la compressione del midollo spinale da parte delle metastasi vertebrali (mal di schiena, astenia, parestesia agli arti inferiori) durante l’aumento temporaneo dei livelli plasmatici di testosterone all’inizio del trattamento. Questi sintomi sono transitori e scompaiono generalmente in 1- 2 settimane.
Comune durante il trattamento: diminuzione della libido ed impotenza, correlati alla diminuzione dei livelli plasmatici di testosterone conseguenti agli effetti farmacologici della triptorelina. Come conseguenza della diminuzione dei livelli plasmatici di testosterone, può verificarsi diminuzione del volume testicolare.
Non comune durante il trattamento: ginecomastia
- Tollerabilità generale nelle donne
Molto comune all’inizio del trattamento: (vedere “Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego”):
• Aggravamento dei sintomi di endometriosi (dolore pelvico, dismenorrea) durante l’iniziale e transitorio aumento nei livelli plasmatici di estradiolo. Questi sintomi sono transitori e scompaiono generalmente in 1-2 settimane.
• Emorragia genitale incluse menorragia, metrorragia o spotting che si verificano nel mese successivo alla prima iniezione.
• Quando utilizzata per trattare l’infertilità, la combinazione con gonadotropine può causare sindrome da iperstimolazione ovarica. Si può osservare ipertrofia ovarica, dolore pelvico e/o addominale.
Molto comune durante il trattamento: reazioni avverse che si configurano come eventi determinati dall’ipo-estrogenismo correlato al blocco pituitario-ovarico quali disturbi del sonno, mal di testa, cambiamento d’umore, secchezza vaginale e dispareunia, diminuzione della libido.
Comune durante il trattamento: dolore mammario, crampi muscolari, dolori alle articolazioni, aumento di peso, nausea, dolore/disturbi addominali, astenia.
- Tollerabilità generale nei bambini
Reazioni allergiche, mal di testa, vampate di calore ed emorragia genitale (vedere anche “Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego”).
- Tollerabilità locale
Comune: dolore transitorio, arrossamento, infiammazione locale al sito di iniezione.
Esperienza post-marketing
- Negli adulti
Durante la sorveglianza post-marketing, sono stati riportati altri effetti indesiderati molto rari. Gli effetti indesiderati sono classificati per categoria di organo od apparato corporeo ed in ordine decrescente di frequenza di segnalazione:
• Corpo nel suo complesso: febbre, malessere, edema periferico
• Alterazioni del metabolismo e della nutrizione: anoressia
• Psichiatrici: depressione, alterazione della personalità
• Sistema nervoso centrale e periferico: stordimento/vertigini associati occasionalmente a sintomi gastrointestinali, parestesia negli uomini.
• Occhi: episodi di visione offuscata o anormale
• Cardiovascolare: aumento della pressione del sangue, palpitazioni
• Respiratorio: dispnea
• Gastrointestinale: diarrea, vomito, costipazione
• Cute: reazioni allergiche incluso prurito, orticaria, rash, edema di Quincke (vedere “Controindicazioni”), perdita di capelli
• Muscoloscheletrico: artralgia, mialgia e debolezza muscolare in uomini e donne, episodi di dolore osseo negli uomini durante la terapia. Vedere anche “Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego” per quanto riguarda il rischio di osteoporosi.
• Riproduttivo: nelle donne disordini mestruali prolungati, come amenorrea post-trattamento, menorragia e metrorragia. Vedere il paragrafo relativo ai fibromiomi ed all’endometriosi in “Avvertenze speciali e opportune precauzioni d’impiego”
- Nei bambini:
Sono stati riportati anche i seguenti effetti indesiderati rari:
reazioni allergiche come orticaria, rash ed edema di Quincke (vedere “Controindicazioni”), aumento di peso, aumento della pressione del sangue, episodi di visione offuscata o anormale, disturbi del tratto gastrointestinale con dolore addominale e vomito, epistassi, malessere, mialgia, labilità emotiva, nervosismo.
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Non sono state riportate reazioni avverse come conseguenza di un sovradosaggio.
Codice ATC: L02AE04
Categoria farmacoterapeutica: analogo dell’ormone liberatore delle gonadotropine.
La triptorelina è un decapeptide sintetico analogo del GnRH naturale (ormone liberatore delle gonadotropine).
Studi condotti nell’animale e sull’uomo hanno dimostrato che, dopo una fase iniziale di stimolazione, la somministrazione continua di triptorelina inibisce la secrezione di gonadotropine con conseguente soppressione delle funzioni testicolare ed ovarica. Ulteriori studi nell’animale hanno suggerito un altro meccanismo d’azione con effetto diretto sulle gonadi per riduzione della sensibilità dei recettori periferici del GnRH. La somministrazione di triptorelina può inizialmente aumentare i livelli sierici di LH e FSH (flare-up) e di conseguenza aumentare i livelli iniziali di steroidi gonadici. Il trattamento prolungato riduce i livelli di LH e FSH a concentrazioni tali per cui, entro 2-3 settimane e per tutta la durata del trattamento, i livelli degli ormoni steroidei vengono ad essere compresi nel range di castrazione. Può essere osservato, all’inizio del trattamento, un concomitante e transitorio aumento della fosfatasi acida.
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Nell’uomo:
dopo iniezione intramuscolare, si osserva una fase iniziale di rilascio del principio attivo presente sulla superficie delle microsfere, seguito da un rilascio regolare di triptorelina (Cmax = 0.32 ± 0.12ng/ml) con velocità media di 46.6 ± 7.1 mcg/giorno. La biodisponibilità della sospensione di microsfere ad un mese è di circa il 53%.
Nella donna:
dopo iniezione intramuscolare, la concentrazione massima di triptorelina nel sangue si osserva tra le 2 e le 6 ore dopo l’iniezione, con un valore di picco di 11ng/ml. Non c’è evidenza di accumulo del prodotto dopo 6 mesi di iniezioni. I livelli sierici minimi oscillano tra 0.1 e 0.2ng/ml. La biodisponibilità del prodotto a rilascio prolungato è approssimativamente del 50%.
I dati preclinici, ottenuti dagli studi convenzionali di farmacologia, di tossicità per somministrazioni ripetute, di genotossicità, di carcinogenesi e di tossicità della riproduzione, non hanno rivelato alcun particolare rischio per l’uomo.
La tossicità acuta è stata valutata nel ratto e nel topo per via intraperitoneale e sottocutanea.
Per quanto riguarda la via intraperitoneale la DL 50 è molto bassa e nel ratto è pari a 100 mg/kg, mentre nel topo è pari a 160-200 mg/kg.
A seguito di somministrazione sottocutanea, in entrambe le specie la DL 50 non è misurabile a dosi notevolmente superiori (150.000 volte nel ratto e 250.000 volte nel topo rispetto all'usuale dose terapeutica).
Gli studi di tossicità cronica hanno mostrato che le ripetute somministrazioni non inducono modificazioni a carico di organi ed apparati diversi da quello riproduttivo. Studi condotti sugli animali non hanno messo in evidenza effetti teratogeni.
Polimero dl-lactide coglicolidico, mannitolo, carmellosa sodica, polisorbato 80.
Non risultano dati di incompatibilità' con altri farmaci.
3 anni a confezionamento integro.
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
Confezione costituita da un flaconcino di polvere, una fiala solvente da 2ml, due aghi, una siringa.
L’ago d’iniezione è fornito di una guaina di sicurezza.
Flaconcino di vetro neutro tipo I con capacità utile di 4ml contenente microsfere liofilizzate, chiuso ermeticamente con tappo in elastomero e sigillo in alluminio.
Fiala di vetro neutro tipo I con capacità utile di 2 ml contenente solvente di sospensione.
Siringa sterile monouso in polipropilene per prelevamento del solvente di sospensione e iniezione i.m.; ago rosa per prelevamento del solvente di sospensione; ago verde per iniezione i.m.
La sospensione deve essere iniettata immediatamente dopo la preparazione utilizzando esclusivamente il solvente di sospensione fornito nella confezione. La sospensione ottenuta non deve essere miscelata con altri medicamenti.
N.B.: E' importante che la preparazione dell’iniezione sia effettuata seguendo rigorosamente le istruzioni sottoriportate. Qualsiasi iniezione effettuata in modo scorretto che comporti una perdita di farmaco deve essere immediatamente segnalata al Medico curante.
1 – Preparazione del paziente
Il paziente deve essere in posizione prona e con l’area del gluteo destinata all’iniezione disinfettata
2 – Preparazione dell’iniezione (ago rosa Ø 1.20 mm)
• La presenza di bolle sulla superficie del liofilizzato è normale e non è indice di avaria del prodotto.
• Rompere il collo della fiala (puntino rivolto verso l’alto)
• Prelevare tutto il solvente con la siringa utilizzando l’ago rosa (Ø = 1.20 mm)
• Rimuovere la linguetta verde alla sommità del flaconcino
• Trasferire il solvente nel flaconcino contenente la polvere
• Posizionare l’ago sopra il livello del liquido. Non estrarre l’ago dal flaconcino
• Agitare senza capovolgere il flaconcino fino all’ottenimento di una miscela omogenea
• Prima di prelevare la sospensione, verificare che non ci siano agglomerati (nel caso in cui ci fossero agglomerati, continuare ad agitare il flaconcino fino alla completa omogeneizzazione della sospensione)
• Prelevare tutta la sospensione senza capovolgere il flaconcino
• Rimuovere l’ago rosa. Avvitare l’ago verde (Ø = 0.80 mm) alla siringa (avvitare con forza). Afferrare solo la parte colorata dell’ago per avvitarlo alla siringa.
• Spingere l’aria fuori dalla siringa
3 – Somministrazione (ago verde I.M Ø 0.80)
• Iniettare immediatamente nel muscolo del gluteo.
4 – Dopo l’uso:
Immediatamente dopo l’iniezione, bloccare la guaina di protezione dell’ago usando uno dei seguenti metodi:
• Spingere la guaina di sicurezza in avanti con una sola mano per coprire l’ago e bloccare la guaina. Tenere l’indice o il pollice sempre dietro la punta dell’ago.
oppure:
• Schiacciare la guaina di sicurezza, fare leva sul lato inferiore, su una superficie liscia per coprire l’ago e bloccare la guaina.
• L’ago di sicurezza viene bloccato una volta che la punta dell’ago è completamente coperta. Verificare la posizione di blocco attraverso un controllo sonoro, tattile e/o visivo.
• Afferrare solo la parte colorata per staccare l’ago dalla siringa.
• Riporre gli aghi nel contenitore destinato al loro smaltimento.
Eliminare il materiale utilizzato per l’iniezione, riponendolo nella confezione e non riutilizzare.
Il medico deve essere avvisato in caso di notevole perdita di farmaco, conseguente ad un’iniezione effettuata non correttamente, perché si possa provvedere ad una seconda iniezione a breve scadenza.
IPSEN S.p.A. - Via A. Figino 16 – 20156 Milano
026999021
22.2.2005
Giugno 2009