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DEPO-MEDROL
Un flacone da 1 ml contiene:
Principio attivo:
metilprednisolone acetato mg 40.
Sospensione acquosa sterile iniettabile.
A.
Somministrazione per via intramuscolare Quando non è possibile praticare la terapia orale ed il dosaggio, la forma farmaceutica e la via di somministrazione del farmaco rendono il preparato adatto per il trattamento della condizione patologica, l'impiego intramuscolare di Depo-Medrol sospensione acquosa sterile di metilprednisolone acetato è indicato nei seguenti casi:
- Disturbi endocrini Insufficienza adrenocorticale primaria e secondaria (l'idrocortisone o il cortisone rimangono i farmaci di prima scelta; gli analoghi sintetici possono essere impiegati, quando applicabile, in associazione con i mineralcorticoidi; l'integrazione con mineralcorticoidi è di particolare importanza nell'infanzia).
Insufficienza adrenocorticale acuta (l'idrocortisone o il cortisone rimangono i farmaci di prima scelta; l'integrazione con mineralcorticoidi può essere necessaria, particolarmente quando vengono impiegati gli analoghi sintetici).
Prima di interventi chirurgici e in caso di trauma o malattie gravi, nei pazienti in cui sia nota l'insufficienza surrenale o in cui sia dubbia la riserva adrenocorticale.
Iperplasia surrenale congenita, ipercalcemia associata a tumore, tiroidite non suppurativa.
- Affezioni reumatologiche Come terapia aggiuntiva per la somministrazione a breve termine (per far superare al paziente un episodio acuto o un'esacerbazione) nei seguenti casi:
Osteoartrite post-traumatica, sinovite in corso di osteoartrite, artrite reumatoide, compresa l'artrite reumatoide giovanile, casi particolari possono richiedere una terapia di mantenimento a basse dosi, borsite acuta e subacuta, epicondilite, tenosinovite acuta non specifica, artrite gottosa acuta, artrite psoriasica, spondilite anchilosante.
- Malattie del collagene Durante l'esacerbazione o come terapia di mantenimento in casi particolari di:
Lupus eritematoso sistemico, dermatomiositi sistemiche (polimiositi), cardite reumatica acuta.
- Affezioni dermatologiche Pemfigo, eritema multiforme grave (sindrome di Stevens-Johnson), dermatite esfoliativa, dermatite bollosa erpetiforme, dermatite seborroica grave, psoriasi grave, micosi fungoide.
- Stati allergici Per il controllo di condizioni allergiche gravi o invalidanti, non trattabili con terapia convenzionale nei casi di:
asma bronchiale, dermatite da contatto, dermatite atopica, malattia da siero, rinite allergica stagionale o perenne, reazioni di ipersensibilità ai farmaci, reazioni urticarioidi da trasfusione, edema laringeo acuto non infetto (l'adrenalina è il farmaco di prima scelta).
- Affezioni oftalmiche Processi infiammatori e allergici acuti e cronici gravi che interessano l'occhio ed i suoi annessi quali:
herpes zoster oftalmico, irite e iridociclite, corioretinite, uveite posteriore diffusa e coroidite, neurite ottica, oftalmia simpatica, infiammazione del segmento anteriore, congiuntivite allergica, ulcere marginali corneali allergiche, cheratite.
- Affezioni gastrointestinali Per far superare al paziente un periodo critico di malattia nei seguenti casi:
colite ulcerosa, enterite segmentaria.
- Affezioni respiratorie Sarcoidosi sintomatica, berillosi, tubercolosi polmonare fulminante o diffusa, in associazione a chemioterapia antitubercolare appropriata, sindrome di Loeffler non trattabile in altro modo, polmonite "ab ingestis".
- Alterazioni ematologiche Anemia emolitica acquisita (autoimmune), piastrinopenia secondaria nell'adulto, eritroblastopenia (anemia della serie rossa), anemia ipoplastica congenita (eritrocitaria).
- Affezioni neoplastiche Per il trattamento palliativo di:
leucemia e linfomi negli adulti, leucemia acuta dell'infanzia - Stati edematosi Per indurre la diuresi o la remissione della proteinuria da sindrome nefrotica, senza uremia, di tipo idiopatico o da Lupus eritematoso.
- Sistema nervoso Esacerbazioni acute di sclerosi multipla - Altre indicazioni Meningite tubercolare con blocco subaracnoideo o blocco imminente, in associazione con appropriata terapia antitubercolare, richiniasi con coinvolgimento neurologico o miocardico.
B.
Somministrazione per via intra-sinoviale o nei tessuti molli (compresa la via periarticolare e intraborsale) - Vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso".
Depo-Medrol è indicato come terapia aggiuntiva per la somministrazione a breve termine (per far superare al paziente un episodio acuto o un'esacerbazione) nei seguenti casi:
sinovite da osteoartrite, artrite reumatoide, borsite acuta e subacuta, artrite gottosa acuta, epicondilite, tenosinovite non specifica acuta, osteoartrite post-traumatica.
C.
Somministrazione per via intralesionale Depo-Medrol è indicato per l'impiego intralesionale nelle seguenti condizioni:
cheloidi, lesioni infiammatorie, infiltrate, ipertrofiche localizzate (lichen planus, placche psoriasiche, granuloma anulare e lichen simplex cronico, Lupus eritematoso discoide, necrobiosi lipoidea dei diabetici, alopecia areata).
Depo-Medrol può essere somministrato anche intralesionalmente nelle cisti tendinee ed aponeurotiche.
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A causa di
possibili incompatibilità
fisiche,
Depo-Medrol non deve essere diluito o miscelato
con altre soluzioni. Prima
di somministrare i preparati per uso
parenterale deve essere ispezionato
visivamente il contenuto per
escludere la presenza di particelle
o l'alterazione
del colore. Somministrazione
per via locale Questa terapia va intesa come
sintomatica e non causale. 1.Artrite
reumatoide e osteoartriteLa dose per la somministrazione
intra-articolare
dipende dalla dimensione dell'articolazione
e varia con la gravità della condizione nel
singolo paziente.
Nei casi cronici,
le infiltrazioni possono essere
ripetute ad intervalli che vanno da 1 a 5 o più settimane a seconda del grado
di miglioramentoottenuto dalla prima
somministrazione.
Le dosi della
tabella seguente vengono date come
guida generale:
Dimensione della articolazione |
Esempi |
Dosaggio |
Grande |
ginocchia, caviglie, spalle |
20-80
mg |
Media |
gomiti,
polsi |
10-40
mg |
Piccola |
metacarpofalangee,
interfalangee sternoclavicolare, acromioclavicolare |
4.10
mg |
Modalità di somministrazione: si raccomanda
una revisione dell'anatomia
della articolazione datrattare
prima di procedere
all'infiltrazione
intra-articolare.
Per ottenere un'attività
antiinfiammatoria completa,
è importante
che l'infiltrazione
venga praticata nello spazio
sinoviale. Utilizzando la stessa tecnica
sterile in uso per la puntura lombare, inserire
rapidamente
nella cavità sinoviale un ago
sterile del 20-24,
montato su una
siringa asciutta.
L'infiltrazione di
procaina
è facoltativa. L'aspirazione
di poche gocce di liquido sinoviale
assicura l'ingresso
completo dell'ago
nello spazio articolare. Il sito di iniezione per ciascuna
articolazione è
determinato
dalla localizzazione della cavità sinoviale più superficiale e
maggiormente
priva di grossi vasi e nervi. Lasciando l'ago
in sede di iniezione, si sostituirà la siringa contenente le
gocce di liquido aspirato con un'altra
siringa contenente la quantità desiderata di Depo-Medrol.
Controllare ulteriormente
mediante aspirazione che l'ago
sia sempre in loco. Dopo l'infiltrazione,
muovere
leggermente l'articolazione
per favorire la dispersione della
sospensione nel liquido sinoviale. Coprire il
sito dell'infiltrazione
con garza
sterile. Siti adatti
per l'infiltrazione
intra-articolare sono il ginocchio,
la caviglia, il polso, il gomito,
la spalla, le articolazioni delle falangi e dell'anca. Poiché occasionalmente
è possibile incontrare delle
difficoltà nel penetrare nell'articolazione
dell'anca, devono essere prese precauzioni
per evitare i grossi vasi presenti nella zona. Le articolazioni inadatte all'infiltrazione
sono quelle anatomicamente
inaccessibili,
come quelle spinali e sacroiliache
prive di spazio sinoviale. I fallimenti
del trattamento sono il
più
frequentemente dovuti alla fallita
introduzione del farmaco nello spazio
articolare.L'infiltrazione
entro il tessuto circostante
porta a scarso o nessun
beneficio. Se il fallimento
si verifica dopo un'iniezione sicuramente
praticata entro lo spazio sinoviale,(verificato
mediante aspirazione del liquido),
è superfluo ripetere l'infiltrazione. La terapia locale non è in grado di
modificare il processo morboso di base,
quindi, quando è possibile, praticare una terapia globale comprendente
la fisioterapia e la revisione ortopedica. Dopo la terapia intra-articolare con corticosteroidi, porre particolare cura nell'evitare
un abuso dell'articolazione,
favorito dal beneficio sintomatico
ottenuto. La trascuratezza di questa
circostanza può consentire un aumento
del danneggiamento
articolare che annulla il beneficio dello steroide. Non devono essere praticate infiltrazioni
nelle articolazioni con processi infiammatori in atto.
Infiltrazioni ripetute possono indurre,
talvolta, un'infiammazione
dell'articolazione.In casi
particolari si consiglia
di controllare
il danneggiamento
mediante raggi X. Se si utilizza un anestetico
locale prima dell'infiltrazione
di Depo-Medrol, leggere prima
attentamente
il foglio illustrativo ed
osservare tutte
le precauzioni suggerite. 2.
Borsite Sterilizzare la zona circostante
il sito da infiltrare
e anestetizzare con una soluzione di
procaina cloridrato all'1%. Utilizzare la stessa tecnica indicata
per l'infiltrazione
intra-articolare. 3.
Cisti tendinee, tendiniti, epicondiliti Nel trattamento
di queste affezioni iniettare la sospensione nella guaina del tendine piuttosto
che nel suo spessore.
Sterilizzare idoneamente la cute
sovrastante
prima
dell'infiltrazione. Il tendine può essere palpato facilmente
quando viene disteso. Per trattare
le epicondiliti è raccomandabile
delineare
accuratamente la zona di
maggior dolorabilità per l'infiltrazione
nell'area. Le cisti tendinee
vanno infiltrate direttamente. In
molti casi è sufficiente una unica infiltrazione per indurre una sensibile diminuzione
delle dimensioni delle cisti
e la eliminazione
dell'effetto. Per ogni infiltrazione devono essere
osservate le usuali precauzioni per operare in sterilità.
La dose da somministrare
nel trattamento
di queste forme
varia da 4 a 30 mg.Nelle affezioni croniche o ricorrenti possono essere necessarie più infiltrazioni.4.Trattamento
locale delle
affezioni dermatologiche Dopo trattamento
antisettico adeguato, infiltrare la
lesione con dosi di 20-60
mg.
A volte può essere utile praticare
una serie
di piccole
infiltrazioni
perilesionali di dosi da 20 a 40
mg. Porre attenzione nell'evitare
l'infiltrazione
di materiale che possa indurre reazione cui potrebbe seguire una piccola escara. Normalmente
vengono praticate da 1 a 4 infiltrazioni ad intervalli variabili secondo il tipo di lesioneda trattare e la durata del
miglioramento
raggiunto con la prima iniezione.
Somministrazione
per via sistemica
intramuscolareIl dosaggio varia in funzione della
condizione morbosa da trattare. Quando è richiesto un effetto
prolungato è possibile praticare una
sola iniezione alla settimana
di Depo-Medrol per via intramuscolare,
calcolando il dosaggio
mediante moltiplicazione
della dose orale giornaliera di metilprednisolone
x 7- Il dosaggio deve essere individuato per ogni paziente in funzione della
gravità dell'affezione e della
risposta al trattamento. Nell'infanzia
il dosaggio raccomandato
deve essere ridotto,
privilegiando però per la scelta del
dosaggio la gravità della condizione
morbosa rispetto al rapporto età
/peso corporeo. La terapia ormonale è un supporto e non
una sostituzione della terapia
convenzionale. Dopo somministrazione del farmaco
per più giorni, il dosaggio deve
essere ridotto o interrotto con gradualità. I criteri fondamentali
di determinazione del dosaggio sono la gravità, la prognosi, la durata prevista della affezione e la
reazione del paziente al trattamento. Se si verificasse un periodo di remissione
spontanea nel corso di una malattia cronica, il trattamento deve
essere interrotto. In corso di terapia prolungata devono
essere controllati i normali
parametri
ematici
ed urinari,
la glicemia postprandiale, la
pressione arteriosa e il peso corporeo; inoltre è opportuna una radiografiadel torace
ad intervalli regolari. Nei pazienti con anamnesi
di ulcere o di notevole dispepsia è
suggeribile un controllo radiografico dell'apparato
gastro-intestinale superiore. In pazienti affetti da sindrome
surrenogenitale può
essere sufficiente
una singola
iniezione intramuscolare di 40
mg di Depo-Medrol ogni due settimane.
La dose intramuscolare settimanale
di mantenimento
di Depo-Medrol di pazienti affetti da
artrite reumatoide varierà
da 40 a 120 mg.
La posologia
ordinaria per pazienti con affezioni
dermatologiche è di 40-120 mg per viaintramuscolare
ad intervalli di una
settimana
per un periodo da una a quattro
settimane. Nella dermatite
acuta grave causata dall'edera
del Canada, la somministrazione per via intramuscolare
di una unica dose di 80-120 mg può
portare sollievo entro 8-12 ore.Nella dermatite
da contatto cronica possono essere
necessarie iniezioni ripetute ad intervalli di 5-10giorni. Nella dermatite
seborroica, una dose settimanale di 80 mg di Depo-Medrol può
essere adatta a controllare la condizione patologica. Dopo la somministrazione
intramuscolare di 80-120 mg di Depo-Medrol a pazienti
asmatici, si può avere sollievo
entro un lasso di tempo da 6 a 48 ore
con effetto persistente
parecchi giorni
e fino adue settimane.
Analogamente nei pazienti affetti
da rinite
allergica
la somministrazione
intramuscolare di 80-120
mg di Depo-Medrol può indurre
sollievo entro 6 ore con effetto persistente per un periodo di parecchi
giorni fino a tre settimane. Se l'affezione
trattata è accompagnata da sintomi di stress, le dosi di Depo-Medrol devono essere aumentate.
Se si desidera un effetto rapido e di intensità
massima,
si suggerisce la somministrazionedel sale solubile
(metilprednisolone
sodio succinato
- Solu-Medrol) per via endovenosa.
Somministrazione
rettale nella colite ulcerosaLa somministrazione
di Depo-Medrol in dosaggi di 40-120
mg, mediante clistere ritentivo o
gocciolamento continuo da 3 a 7 volte
la settimana, per due e/o più settimane
si è dimostratoun'utile
terapia
coadiuvante
nel trattamento
di alcuni casi di
colite ulcerosa. Molti
pazienti
possono essere controllati
con 40 mg di Depo-Medrol somministrato
in 30-300
ml di acqua secondo l'entità
della
mucosa del colon infiammata.
Devono
comunque essere intrapreseanche altre
misure terapeutiche
idonee.
Infezioni micotiche sistemiche.
Ipersensibilità nota verso i componenti.
Somministrazione endovenosa.
I corticosteroidi iniettati nel derma possono dar luogo a formazione di cristalli che, sopprimendo le reazioni infiammatorie, possono indurre la distruzione degli elementi cellulari e modificazioni fisico-chimiche nella sostanza basale del tessuto connettivo.
Queste modificazioni, che avvengono raramente, nel derma e nel tessuto sottocutaneo possono risultare in depressioni cutanee nel sito di iniezione.
L'entità di queste reazioni dipende dalla quantità di steroide iniettato.
La rigenerazione è usualmente completa entro alcuni mesi o dopo che tutti i cristalli di corticosteroide sono stati assorbiti.
Per minimizzare l'incidenza dell'atrofia del derma e del tessuto sottocutaneo, deve essere posta la massima cura per non superare le dosi raccomandate per le iniezioni.
Quando sia possibile, praticare iniezioni multiple di piccole quantità entro l'area della lesione.
La tecnica di somministrazione per via intra-sinoviale e intramuscolare deve evitare l'iniezione e l'infiltrazione del prodotto entro il derma.
L'iniezione nel muscolo deltoide deve essere evitata per l'elevata incidenza di atrofia sottocutanea.
Depo-Medrol non è indicato per la somministrazione intratecale, epidurale, intranasale, intraoculare ed ogni altra via non approvata (vedi "Effetti indesiderati - Reazioni avverse osservate con vie di somministrazione non raccomandate").
Nei pazienti in terapia corticosteroidea, sottoposti a particolari stress è indispensabile un adattamento della dose a seconda dell'entità della condizione stressante.
I corticosteroidi possono mascherare alcuni segni di infezione e durante il loro impiego si possono verificare nuove infezioni.
Durante l'impiego di corticosteroidi si può verificare diminuzione della resistenza e incapacità a localizzare l'infezione.
In presenza di infezione acuta non somministrare per via intra-sinoviale, intra-borsale o intra-tendinea a causa dell'effetto locale.
L'impiego prolungato di corticosteroidi può causare cataratte posteriori sub-capsulari, glaucoma con possibile danno ai nervi ottici e può favorire l'instaurarsi di infezioni secondarie oculari dovute a funghi o virus.
Le reazioni allergiche cutanee osservate sembrano apparentemente correlate agli eccipienti della formulazione.
Raramente i tests cutanei hanno rivelato una reazione al metilprednisolone acetato per sé.
Durante il trattamento corticosteroideo i pazienti non devono essere vaccinati contro il vaiolo.
Non effettuare altri procedimenti di immunizzazione in pazienti sotto terapia corticosteroidea, particolarmente a dosi elevate, a causa dei rischi possibili di complicazioni neurologiche e di una diminuita risposta anticorpale.
L'impiego di Depo-Medrol nella tubercolosi attiva va limitato a quei casi di malattia fulminante o disseminata in cui il corticosteroide è usato per il trattamento della malattia sotto un opportuno regime antitubercolare.
Se i corticosteroidi sono somministrati in pazienti con tubercolosi latente o con risposta positiva alla tubercolina, è necessaria una stretta osservazione in quanto si può verificare una riattivazione della malattia.
Durante una terapia prolungata, questi pazienti devono ricevere una copertura chemioprofilattica.
Poiché si sono avuti rari casi di reazioni anafilattoidi in pazienti sottoposti a terapia parenterale con corticosteroidi, devono essere prese le opportune precauzioni prima della somministrazione, particolarmente quando il paziente risulti all'anamnesi allergico a qualsiasi medicamento.
La terapia prolungata e dosi elevate di corticosteroidi possono indurre aumento della pressione arteriosa, alterazioni del bilancio idro-elettrolitico ed aumentata escrezione di potassio.
Possono pertanto essere necessarie restrizioni dietetiche del sodio ed integrazione di potassio.
Sono stati riportati casi di convulsioni conseguenti ad un trattamento combinato di ciclosporine con alte dosi di metilprednisolone.
L'insufficienza surrenalica secondaria indotta dal farmaco può essere minimizzata mediante una riduzione graduale del dosaggio.
Questo tipo di insufficienza relativa può persistere per mesi dopo l'interruzione della terapia; pertanto, se il paziente è soggetto a condizioni di stress durante questo periodo, si deve adottare una idonea terapia ormonale.
Poiché la secrezione di mineralcorticoidi può essere alterata, somministrare in associazione sali e/o farmaci ad attività mineralcorticoide.
Nei pazienti ipotiroidei o affetti da cirrosi epatica la risposta ai corticosteroidi è aumentata.
I corticosteroidi vanno usati con cautela in pazienti con herpes simplex oculare a causa di una possibile perforazione corneale.
Durante la terapia deve essere utilizzata la più bassa dose possibile in grado di controllare lo stato patologico e quando la riduzione del dosaggio è attuabile, deve essere effettuata in modo graduale.
I corticosteroidi possono dar luogo ad alterazioni psichiche quali euforia, insonnia, instabilità emotiva, cambiamenti di personalità, gravi depressioni fino a manifestazioni francamente psicotiche.
Inoltre, una instabilità emotiva preesistente o tendenze psicotiche possono essere aggravate dai corticosteroidi.
L'acido acetilsalicilico deve essere usato con cautela in corso di terapia corticosteroidea nei pazienti con ipoprotrombinemia.
Gli steroidi devono essere usati con cautela in caso di coliti ulcerose non specifiche, se vi è pericolo di perforazione; di ascessi o di altra infezione piogena.
Cautela è necessaria anche in presenza di diverticoliti; anastomosi intestinali recenti; ulcera peptica latente o attiva; insufficienza renale; ipertensione; osteoporosi e miastenia grave quando gli steroidi rappresentano la terapia diretta o aggiuntiva.
Particolare attenzione deve essere riservata allo sviluppo corporeo di neonati e bambini sottoposti a prolungata terapia a base di corticosteroidi.
Osservare le seguenti ulteriori precauzioni per i corticosteroidi parenterali.
L'iniezione intrasinoviale di un corticosteroide può indurre sia effetti sistemici che locali.
�ˆ quindi necessario esaminare attentamente le articolazioni onde escludere un processo settico.
Un marcato aumento del dolore accompagnato da rigonfiamento locale, da un'ulteriore limitazione del movimento articolare, da febbre e malessere sono indicativi di un'artrite settica; in questo caso istituire un'opportuna terapia antibiotica.
Evitare l'iniezione locale di uno steroide in una articolazione precedentemente colpita da processo settico.
I corticosteroidi non devono essere iniettati nelle articolazioni con processi infiammatori in atto.
�ˆ necessario operare con tecniche sterili per prevenire infezioni o contaminazioni.
Va tenuto presente che la velocità di assorbimento dopo somministrazione intramuscolare è più lenta.
Sebbene sia emerso da studi clinici controllati che i corticosteroidi sono in grado di accelerare la risoluzione delle esacerbazioni acute della sclerosi multipla, non è però risultato che influiscano sulla risposta finale o sulla evoluzione naturale della malattia.
Questi studi mostrano che sono necessarie dosi relativamente elevate di corticosteroidi perché si raggiunga un effetto significativo (vedi "Posologia e modo di somministrazione").
Le complicazioni conseguenti al trattamento con glucocorticoidi sono dipendenti dalla entità del dosaggio e dalla durata, pertanto deve essere effettuata una valutazione rischio/beneficio ed individuata la dose e la durata del trattamento per ogni singolo caso.
Tenere fuori dalla portata dei bambini
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Le interazioni farmacologiche di Depo-Medrol sono quelle dei corticosteroidi.
Tuttavia, a causa delle particolari modalità di assorbimento di Depo-Medrol, le manifestazioni cliniche di tali interazioni possono essere alterate.
I corticosteroidi interagiscono principalmente con:
rifampicina, fenitoina, barbiturici (diminuito effetto corticosteroideo); estrogeni, ketoconazolo, troleandomicina, eritromicina (aumentato effetto corticosteroideo); salicilati (diminuito effetto dei salicilati); acido etacrinico, tiazidici, furosemide (aumentata perdita di potassio); acido etacrinico, indometacina, acido acetilsalicilico, FANS (aumentato rischio di ulcerazione gastrica); ciclofosfamide (diminuito effetto della ciclofosfamide); amfotericina (ipopotassiemia); antidiabetici (diminuzione del controllo della glicemia).
Alcuni studi condotti nell'animale da esperimento hanno evidenziato che i corticosteroidi somministrati alle madri in dosi elevate, possono indurre malformazioni fetali.
Nell'uomo non sono stati condotti sufficienti studi sulla riproduzione, pertanto l'impiego del farmaco durante la gravidanza accertata o presunta e durante l'allattamento richiede un'accurata valutazione dei benefici rispetto al rischio potenziale per la madre ed il feto.
Non essendoci prove sufficienti sulla sicurezza d'impiego del farmaco nella donna gravida, deve essere impiegato soltanto se indubbiamente necessario.
I corticosteroidi attraversano facilmente la placenta, pertanto i neonati da madri che hanno ricevuto dosi consistenti di farmaco durante la gravidanza, devono essere accuratamente osservati e valutati per manifestazioni di insufficienza surrenale.
Non sono noti gli effetti dei corticosteroidi sul travaglio di parto.
I corticosteroidi sono escreti nel latte, pertanto l'allattamento deve essere interrotto durante il trattamento.
Nelle donne in stato di gravidanza e nella primissima infanzia il prodotto va somministrato nei casi di effettiva necessità sotto il diretto controllo del Medico.
Non sono noti dati al riguardo.
- Alterazioni del bilancio idro-elettrolitico Ritenzione idrosalina e perdita di potassio, insufficienza cardiaca congestizia in pazienti suscettibili, alcalosi da ipo-potassioemia, ipertensione.
- Muscolo-scheletrici Debolezza muscolare, miopatia, diminuzione della massa muscolare, osteoporosi, fratture da compressione vertebrale, necrosi asettiche della testa omerale o femorale, fratture patologiche delle ossa lunghe.
- Gastro-intestinali Ulcera peptica con possibilità di conseguente perforazione ed emorragia, pancreatite, perforazione dell'intestino, distensione addominale, esofagite ulcerosa, nausea, emorragia gastrica.
- Dermatologici Ritardi nei processi di cicatrizzazione, assottigliamento e fragilità della cute, petecchie ed ecchimosi, eritema facciale, aumento della sudorazione, possono sopprimere le reazioni ai test cutanei.
- Neurologici Convulsioni, aumento della pressione endocranica con papilledema (pseudotumore cerebrale) usualmente dopo trattamento, vertigini, cefalea, cambiamenti di umore (es.
euforia), alterazioni psichiche, attacchi epilettici.
- Endocrini Irregolarità mestruali, manifestazioni cushingoidi, inibizione della crescita nei bambini, interferenza con la funzionalità dell'asse ipofisi-surrene, particolarmente nei momenti di stress (trauma, interventi chirurgici o malattie), diminuita tolleranza ai glucidi, manifestazioni di diabete mellito latente, aumentata richiesta di insulina o di ipoglicemizzanti orali nei diabetici.
- Oftalmici Cateratte posteriori subcapsulari, aumentata pressione intraoculare, glaucoma, esoftalmo.
- Metabolici Negativizzazione del bilancio dell'azoto per aumentato catabolismo proteico.
- Sistema immunitario Mascheramento di infezioni, trasformazione di infezioni latenti in attive, reazioni di ipersensibilità compresa anafilassi, possono abolire le reazioni ai test cutanei.
Inoltre, i seguenti ulteriori effetti collaterali possono manifestarsi a seguito di terapia parenterale con corticosteroidi.
Rari casi di cecità conseguenti a terapia intralesionale riguardante il viso e la testa.
Reazione anafilattica.
Reazioni allergiche o di ipersensibilità.
Orticaria, iper o ipopigmentazione, atrofia cutanea o sottocutanea, ascessi sterili, infezioni localizzate nel sito di iniezione dovute a somministrazione non-sterile (vedi "Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso"), infiammazioni dopo l'iniezione per via intra-articolare artropatia tipo Charcot.
Reazioni avverse osservate con vie di somministrazione non raccomandate - Via intratecale/epidurale Aracnoidite, meningite, paraparesi, paraplegia, disturbi del sensorio, disfunzioni intestinali/vescicali, cefalea, attacchi epilettici.
- Via intranasale Alterazioni temporanee/permanenti del visus compresa la cecità, reazioni allergiche, rinite.
- Via oftalmica Alterazioni temporanee/permanenti del visus compresa la cecità, aumento della pressione intraoculare, infiammazioni oculari e perioculari comprese reazioni allergiche, infezioni, residui o escare al sito di iniezione.
- Altri siti di iniezione (scalpo, tonsille palatine, gangli sfenopalatini) Cecità.
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Non sono riportati casi di sovradosaggio acuto con Depo-Medrol.
L'impiego di dosi ripetute frequentemente, giornalmente o per diverse volte alla settimana, per un periodo protratto nel tempo può indurre la comparsa di una sindrome cushingoide.
Non esiste un antidoto specifico.
Il metilprednisolone è dializzabile.
I glucocorticoidi naturali (idrocortisone e cortisone) che possiedono anche proprietà di ritenzione idrosalina, vengono utilizzati come terapia sostitutiva negli stati di insufficienza corticosurrenale.
I loro analoghi sintetici vengono principalmente impiegati in molte affezioni per la loro potente azione antiinfiammatoria.
I glucocorticoidi inducono importanti e vari effetti metabolici ed inoltre modificano le risposte immunitarie a diversi stimoli.
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Dopo somministrazione i.m.
di 40 mg di metilprednisolone acetato è stato osservato entro 6.8 ore un picco plasmatico medio di 14,8 ng/ml.
Le concentrazioni plasmatiche erano determinabili fino a 11.17 giorni.
Dopo somministrazione intra-articolare, l'assorbimento di Depo-Medrol nell'articolazione è sensibilmente inferiore rispetto alla via di somministrazione i.m.
ed avviene entro alcuni giorni.
�ˆ stato osservato un picco di concentrazione di 178,9 nmol/l dopo 2.12 ore dalla somministrazione intra-articolare di 40 mg di Depo-Medrol.
Il metilprednisolone acetato è idrolizzato dalle colinesterasi sieriche ed è metabolizzato e inattivato principalmente a livello epatico.
I maggiori metaboliti inattivi sono il 20 b-idrossi- metilprednisolone e il 20 b-idrossi-6.a-metilprednisolone.
L'escrezione avviene attraverso l'emuntorio renale e la bile.
L'emivita di eliminazione è compresa tra 2,4 e 3,5 ore nell'adulto sano e sembra essere indipendente dalla via di somministrazione.
La clearance di metilprednisolone è alterata alla somministrazione concomitante di troleandomicina, eritromicina, rifampicina, anticonvulsivanti e teofillina.
Nell'insufficienza renale non è necessario alcun adattamento del dosaggio; il metilprednisolone è emodializzabile.
I corticosteroidi attraversano rapidamente la barriera ematoencefalica e la placenta; sono escreti nel latte materno.
I dati di
tossicità acuta relativi
all'animale
da esperimento
sono i seguenti:
Specie animale |
Via di somministrazione
DL
50(mg/kg) |
Ratto |
i.m. |
2021,2 |
Topo |
i.m. |
1915,2 |
Cane |
i.m. |
> di 800 |
Ratto |
i.p. |
1366,4 |
Topo |
i.p. |
1258,0 |
Ratto |
e.v. |
136,6 |
Topo |
e.v. |
136,8 |
Gli studi di tossicità dopo
somministrazione ripetuta nel ratto e nel cane (0,8-8 mg/kg/die e
48-480mg/kg/die
somministrati
per via i.m.
per 30 giorni
consecutivi)
non hanno evidenziato effetti tossicie la tollerabilità è risultata generalmente
buona.
Depo-Medrol è ben tollerato
dal ratto e dal cane anche a dosi di 0,08.0,8-8
mg/kg/die somministrate per via i.m.
per
180 giorni consecutivi.
Latollerabilità
locale è stata valutata sia nel
coniglio, iniettando 10
mg di Depo-Medrol nell'articolazione
femoro-tibiale,
sia nel ratto e nel cane mediante somministrazione
i.m.
di 0,08.0,8-8
mg/kg/die.
Non sono
state evidenziate significative
modificazioni
a carico delle varie strutture
dell'articolazione e la tollerabilità
nelle masse muscolari
è risultata soddisfacente. Gli studi di teratogenesi hanno evidenziato nel coniglio e nel ratto alterazioni comunemente
osservate con
i corticosteroidi
(palatoschisi,
encefalocele e idrocefalo). Non esistono
evidenze sulla
carcinogenicità
e sulla
mutagenicità
dei corticosteroidi.
Polietilenglicole 4000, sodio cloruro, miristil gamma picolinio cloruro, acqua per preparazioni iniettabili.
Il metilprednisolone acetato è incompatibile in soluzione con diversi farmaci.
La compatibilità infatti dipende da vari fattori quali, ad esempio, la concentrazione dei farmaci, il pH della soluzione e la temperatura.
Pertanto è consigliabile non diluire e non mescolare Depo-Medrol con altre soluzioni.
60 mesi.
Da conservare a temperatura non inferiore a 0 °C.
Flacone di vetro neutro chiuso da un tappo di gomma.
Depo-Medrol 40 mg/ml, 3 flaconi da 1 ml + 3 siringhe monouso.
Non sono richieste.
PHARMACIA & UPJOHN N.V./S.A.
- Puurs (Belgio) Rappresentante per l'Italia:
Pharmacia & Upjohn S.p.A.
- Milano
Depo-Medrol 40 mg/ml:
1 flacone da 1 ml AIC n.
017932017 3 flaconi da 1 ml AIC n.
017932029
Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica.
Giugno 2000
Non soggetto al D.P.R 309/90.
Giugno 2000.