Pubblicità
DESBORETEC 1 MG/ML
100 ml di soluzione orale o da nebulizzare contengono:
Principio attivo: fenoterolo bromidrato 0,1 g.
Per l’elenco completo degli eccipienti vedere paragrafo 6.1.
Soluzione orale o da nebulizzare.
Dosberotec è un broncodilatatore indicato per:
il trattamento sintomatico degli attacchi asmatici;
la profilassi dell’asma da sforzo;
il trattamento sintomatico dell’asma bronchiale e di altre affezioni broncopolmonari con broncospasmo
reversibile quali la bronchite cronica ostruttiva. In tali affezioni va considerata l’opportunità di intraprendere una terapia antiinfiammatoria concomitante.
È inoltre indicato:
per la "preparazione" (dilatazione bronchiale) e come coadiuvante della terapia aerosolica con antibiotici, secretolitici, corticosteroidi, acque termali;
per la respirazione artificiale nei pazienti con componente broncospastica;
per effettuare test broncodinamici nella diagnostica della funzionalità respiratoria.
Pubblicità
Se non prescritto diversamente dal medico è generalmente valida la seguente posologia:
Per uso orale:
Bambini
25-50 gocce 3 volte al giorno.
(20 gocce = 1 ml; 1 goccia = 0,05 mg di fenoterolo bromidrato)
Per uso orale, Dosberotec dovrebbe essere assunto preferibilmente prima dei pasti.
Per uso inalatorio:
Adulti (anche anziani) e ragazzi oltre i 14 anni:
Attacchi di asma
0,5 ml (10 gocce) sono sufficienti di solito per alleviare subito la sintomatologia. In casi gravi, dosi più alte fino a 1,25 ml (25 gocce) possono risultare necessarie. In casi particolarmente gravi, fino a 2,0 ml (40 gocce) possono essere somministrate sotto il controllo del medico.
Profilassi dell’asma da sforzo
0,5 ml (10 gocce) per ogni somministrazione fino a 4 volte al giorno.
Asma bronchiale
0,5 ml (10 gocce) per ogni somministrazione fino a 4 volte al giorno, se necessario.
Bambini tra 6 -14 anni
Attacchi di asma
0,25 - 0,5 ml (5 - 10 gocce) sono sufficienti di solito per alleviare subito la sintomatologia. In casi gravi, dosi più alte fino a 1 ml (20 gocce) possono risultare necessarie. In casi particolarmente gravi, fino a 1,5 ml (30 gocce) possono essere somministrate sotto il controllo del medico.
Profilassi dell’asma da sforzo
0,5 ml (10 gocce) per ogni somministrazione fino a 4 volte al giorno.
Asma bronchiale
0,5 ml (10 gocce) per ogni somministrazione fino a 4 volte al giorno, se necessario.
Bambini minori di 6 anni
Circa 50 mcg/kg di peso corporeo pro dose sotto controllo medico: 0,25 - 1,0 mg (5 - 20 gocce) fino a 3 volte al giorno.
Il trattamento dovrebbe comunque essere iniziato alle dosi più basse indicate.
Ipersensibilità al principio attivo, ad altri β – agonisti o ad uno qualsiasi degli eccipienti.
Dosberotec è controindicato nella cardiomiopatia ipertrofica ostruttiva, nelle tachiaritmie e nei soggetti con ipersensibilità individuale accertata verso il principio attivo o verso uno qualsiasi degli eccipienti. L’uso orale è inoltre controindicato nell’ipertiroidismo, nel glaucoma e nell’ipertensione.
Eventuali altri broncodilatatori simpaticomimetici dovrebbero essere usati con Dosberotec sotto diretto controllo medico.
Al contrario, i broncodilatatori anticolinergici possono essere somministrati contemporaneamente a Dosberotec.
Dosberotec dovrebbe essere usato dopo una attenta valutazione del rapporto rischio/beneficio, specialmente quando vengono usate dosi superiori a quelle consigliate, nei pazienti affetti da insufficienza coronarica, diabete mellito non sufficientemente controllato, recente infarto miocardico, gravi alterazioni a livello cardiovascolare, feocromocitoma. In caso di ipertiroidismo occorre cautela nella somministrazione per via inalatoria (mentre la somministrazione orale è controindicata).
In caso di dispnea (difficoltà nella respirazione) acuta o in rapido peggioramento, consultare immediatamente il medico.
Uso prolungato:
È preferibile all’uso regolare del prodotto, il trattamento finalizzato al controllo dei sintomi.
Deve essere valutata l’opportunità di intraprendere o incrementare, se già in corso, una terapia antiinfiammatoria (per esempio con corticosteroidi per via inalatoria) per controllare l’infiammazione delle vie aeree e prevenire, a lungo termine, danni polmonari.
Se l’ostruzione bronchiale peggiora, è inadeguato e potenzialmente pericoloso limitarsi ad aumentare la posologia di prodotti contenenti β2-agonisti come Dosberotec oltre la dose raccomandata per periodi di tempo prolungati. L’assunzione di crescenti quantità di prodotti contenenti β2-agonisti come Dosberotec per controllare i sintomi dell’ostruzione bronchiale può portare ad una diminuzione del controllo della malattia. In tale situazione, si dovrebbe rivedere lo schema terapeutico del paziente, e in particolare valutare l’adeguatezza della terapia antiinfiammatoria, al fine di evitare un peggioramento del controllo della malattia che costituisce un potenziale rischio per la vita del paziente.
In seguito al trattamento con β2-agonisti, si può verificare una ipopotassiemia potenzialmente grave. Particolare cautela è necessaria nell’asma grave, poiché questo effetto può essere potenziato da un concomitante trattamento con derivati xantinici, glucocorticosteroidi e diuretici. Inoltre, l’ipossia può aggravare le conseguenze dell’ipopotassiemia sul ritmo cardiaco. In pazienti trattati con digossina l’ipopotassiemia può determinare un aumento della predisposizione alle aritmie.
In queste situazioni si consiglia di monitorare i livelli sierici di potassio.
Il trattamento con farmaci simpaticomimetici, incluso Dosberotec, può indurre effetti cardiovascolari.
Esistono evidenze da dati post-marketing e dati pubblicati in letteratura, di rari casi di ischemia miocardica associata all’impiego di β-agonisti.
I pazienti affetti da preesistenti gravi patologie cardiache (ad esempio cardiopatia ischemica, aritmia o scompenso cardiaco grave), che stanno assumendo Dosberotec, devono essere informati, affinché contattino immediatamente il medico, qualora manifestino dolore toracico o altri sintomi di peggioramento della malattia cardiaca. Particolare attenzione deve essere posta nella valutazione di sintomi quali dispnea e dolore toracico, in quanto potrebbero essere sia di origine cardiaca che respiratoria.
Dosberotec soluzione per inalazione contiene benzalconio cloruro, un conservante (antimicrobico) e disodio edetato, uno stabilizzante. In alcuni pazienti è stato dimostrato, che questi due eccipienti possono causare broncocostrizione.
Links sponsorizzati
I farmaci ß-adrenergici, anticolinergici, i derivati xantinici (quali teofillina) possono aumentare l’effetto terapeutico del fenoterolo. La somministrazione concomitante di altri ß-mimetici, anticolinergici ad azione sistemica e derivati xantinici (come la teofillina) può comportare un aumento degli effetti indesiderati. Durante la somministrazione concomitante di β-bloccanti, può manifestarsi una riduzione potenzialmente grave della broncodilatazione. Agonisti β-adrenergici devono essere somministrati con cautela a pazienti in trattamento con inibitori delle monoamino-ossidasi o con antidepressivi triciclici (anche durante le prime due settimane successive al termine della loro utilizzazione), dato che l’azione degli agonisti β-adrenergici può risultare potenziata. L’inalazione di anestetici a base di idrocarburi alogenati quali alotano, tricloroetilene ed enflurano può aumentare la suscettibilità agli effetti cardiovascolari dei β-agonisti.
I dati preclinici e l’esperienza disponibile nell’uomo non hanno mostrato alcuna evidenza di effetti dannosi in gravidanza.
Nonostante non siano mai stati segnalati effetti tossici, l’uso di Dosberotec durante la gravidanza, specialmente durante il primo trimestre, va riservato ai casi di assoluta necessità e dopo attenta valutazione da parte del medico del beneficio atteso in rapporto al possibile rischio per il feto.
Inoltre si deve tenere conto dell’effetto inibitorio del fenoterolo sulle contrazioni uterine.
Gli studi preclinici hanno mostrato che il fenoterolo è escreto nel latte materno. Non è stata stabilita la sicurezza di fenoterolo durante l’allattamento.
Non sono noti effetti inibitori tali da compromettere la capacità di guidare e l’uso di macchine. Tuttavia va tenuto conto che il prodotto può provocare vertigini.
Come con altri β-agonisti, Dosberotec può causare i seguenti effetti indesiderati, inclusa una ipopotassiemia potenzialmente grave.
Come tutti i medicinali somministrati per via inalatoria, Dosberotec può mostrare sintomi da irritazione locale.
Le reazioni avverse sono di seguito elencate per classificazione per sistemi e organi e per frequenza, secondo le seguenti categorie:
Molto comune ≥ 1/10
Comune ≥ 1/100 < 1/10
Non comune ≥ 1/1.000 < 1/100
Raro ≥ 1/10.000 < 1/1.000
Molto raro < 1/10.000
Non nota la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili.
Disturbi del sistema immunitario:
Non nota: Ipersensibilità, reazioni allergiche.
Disturbi del metabolismo e della nutrizione:
Non comune: Ipopotassiemia.
Disturbi psichiatrici:
Non comune: Agitazione.
Non nota: Nervosismo.
Patologie del sistema nervoso:
Comune: Tremore.
Non nota: Cefalea, vertigini.
Patologie cardiache:
Non comune: Aritmia.
Non nota: Ischemia miocardica, tachicardia, palpitazioni.
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
Non comune: Broncospasmo paradosso.
Comune: Tosse.
Non nota: Irritazione alla gola.
Patologie gastrointestinali:
Non comune: Nausea, vomito.
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
Non nota: Iperidrosi, reazioni cutanee come rash e orticaria.
Non comune: Prurito.
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo:
Non nota: Spasmi muscolari, mialgia, debolezza muscolare, tremori muscolari.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
Senso di debolezza.
Esami diagnostici:
Non nota: aumento della pressione arteriosa sistolica, diminuzione della pressione arteriosa diastolica.
Links sponsorizzati
Sintomi
I sintomi attesi in caso di sovradosaggio sono quelli legati all’eccessiva stimolazione β-adrenergica, compreso l’accentuarsi di effetti farmacologici noti, cioè qualsiasi sintomo elencato tra gli effetti indesiderati, quali tachicardia, palpitazioni, tremore, ipertensione, ipotensione, aumento della pressione arteriosa differenziale, dolore anginoso, aritmie e arrossamenti cutanei improvvisi.
Terapia
Somministrazione di sedativi, ansiolitici, nei casi gravi ricorrere a terapia intensiva.
I farmaci β-bloccanti, soprattutto β1-selettivi, sono indicati come antidoti specifici; tuttavia si deve tenere in considerazione la possibilità di un aumento dell’ostruzione bronchiale e la dose va attentamente valutata nei pazienti affetti da asma bronchiale.
Categoria farmacoterapeutica: agonisti selettivi dei recettori β 2-adrenergici, codice ATC: R03AC04. Il fenoterolo bromidrato è un agente simpaticomimetico ad azione diretta che, nell’intervallo di dosaggio terapeutico, stimola selettivamente i recettori β2. La stimolazione dei recettori β1 si esplica a dosaggi più elevati. L’occupazione dei recettori β2 attiva l’adenilciclasi tramite una proteina Gs stimolatrice. L’aumento dell’AMP ciclico attiva la proteinchinasi A, che poi attua la fosforilazione delle proteine bersaglio nelle cellule della muscolatura liscia. Questo, a sua volta, porta alla fosforilazione della miosinchinasi a catena leggera, all’inibizione dell’idrolisi dei fosfoinositidi e all’apertura dei canali del potassio a larga conduttanza attivati dal calcio. Ci sono evidenze scientifiche che i “maxi-canali del potassio” possono essere direttamente attivati da una proteina Gs stimolatrice.
Il fenoterolo rilascia la muscolatura liscia bronchiale e vascolare. Dopo somministrazione acuta viene inibito il rilascio di mediatori broncocostrittori e proinfiammatori dai mastociti. Inoltre, è stato dimostrato un aumento della clearance mucociliare dopo somministrazione di dosi piuttosto elevate di fenoterolo.
Concentrazioni plasmatiche più alte, che vengono ottenute più frequentemente con la somministrazione per via orale, o meglio ancora per via endovenosa, inibiscono la motilità uterina. Inoltre a dosi maggiori si osservano effetti metabolici: lipolisi, glicogenolisi, iperglicemia e ipopotassiemia, quest’ultima provocata dall’aumento della captazione di K+principalmente nel muscolo scheletrico. Gli effetti β-adrenergici sul cuore, quali l’aumento della frequenza cardiaca e della contrattilità, sono provocati dagli effetti vascolari di fenoterolo, dalla stimolazione dei recettori β2 cardiaci e, a dosi superiori a quelle terapeutiche, dalla stimolazione dei recettori β1. Il tremore è un effetto dei β-agonisti osservato piuttosto frequentemente.
A differenza degli effetti sulla muscolatura liscia bronchiale, gli effetti sistemici dei ß-agonisti sono soggetti allo sviluppo di tolleranza.
Links sponsorizzati
La somministrazione di Dosberotec per via inalatoria, provoca entro pochi minuti, nelle affezioni polmonari ostruttive, un effetto broncodilatatore, che dura 3 - 5 ore.
Circa il 10 - 30% del principio attivo liberato dall’inalazione in funzione del metodo e del sistema di inalazione utilizzato, raggiunge il tratto inferiore dell’apparato respiratorio, mentre il resto si deposita nel tratto superiore e nella bocca.
Di conseguenza, parte del farmaco somministrato per inalazione raggiunge il tratto gastrointestinale.
In seguito ad inalazione singola di Dosberotec è stato determinato un assorbimento pari al 17%.
L’assorbimento, infatti, segue un andamento bifasico: il 30% del farmaco viene assorbito velocemente con una emivita di 11 minuti; il restante 70% è assorbito lentamente con una emivita di 120 minuti.In seguito a somministrazione per via inalatoria, non si osserva alcuna correlazione tra i livelli plasmatici e la curva farmacodinamica di risposta nel tempo. L’azione broncodilatatoria che segue alla somministrazione per via inalatoria rispetto a quella che segue alla somministrazione endovenosa non è supportata da livelli sistemici plasmatici.
Circa il 60% del farmaco è assorbito in seguito a somministrazione per via orale. La percentuale di farmaco assorbita subisce il metabolismo di “primo passaggio” che riduce la biodisponibilità orale a circa 1,5%.
Di conseguenza la porzione di farmaco ingerita non influenza i livelli sistemici di farmaco dopo inalazione.
In seguito a somministrazione sistemica, fenoterolo bromoidrato viene eliminato secondo un modello a tre comparti con emivita rispettivamente di ta (1/2) = 0,42 minuti, di tβ (1/2) = 14,3 minuti e di tγ (1/2) = 3,2 ore.
La trasformazione metabolica del fenoterolo bromoidrato nell’uomo avviene quasi esclusivamente mediante coniugazione con solfati, soprattutto nella parete intestinale.
Nel suo stato non metabolizzato, il fenoterolo bromidrato può passare attraverso la placenta ed entrare nel latte materno.
Non ci sono dati sufficienti sugli effetti del fenoterolo bromoidrato nei pazienti diabetici.
La tossicità acuta del fenoterolo bromidrato è stata studiata nel ratto, topo, cane e scimmia per somministrazione orale endovenosa, sottocutanea ed inalatoria.
Nei roditori adulti e nei conigli è stata osservata una DL50 che oscilla fra1600 e 7400 mg/Kg di peso corporeo (BW); mentre nei cani oscilla tra 150 e 433 mg/Kg di peso corporeo (BW).
La DL50 a seguito di somministrazione endovenosa nel topo, nel ratto, nel coniglio e nel cane oscilla fra 34 e 81 mg/kg (BW).
La tossicità acuta per via inalatoria è molto più bassa, fino a 670 mg/kg (BW), in funzione della specie e della messa a punto del metodo sperimentale. Nessun caso di mortalità è stato osservato.
La tossicità cronica è stata studiata nel topo, nel ratto e nel cane fino ad un periodo di 78 settimane e per varie vie di somministrazione tra le quali quella orale, sottocutanea., endovenosa, intraperitoneale e inalatoria.
I principali sintomi di rilevanza tossicologica riscontrati nel cane, coniglio, topo e ratto sono effetti ben noti indotti dai β-simpaticomimetici (per esempio diminuzione dei livelli di glicogeno nel fegato e nel muscolo, riduzione dei livelli di potassio sierico, tachicardia).
A dosaggi più alti, nel ratto, nel topo e nel coniglio sono state osservate ipertrofia e/o lesioni al miocardio somministrando per diverse vie, dosi a partire da 1 mg/kg BW/d e continuando, ad esempio nei conigli, in seguito a somministrazione endovenosa per un periodo di 4 settimane.
Nel cane – la specie più sensibile ai farmaci β-adrenergici - le lesioni al miocardio sono state riscontrate a partire da dosi di 0,019 mg/kg BW/d in su.
Gli studi di tossicità subacuta a seguito di somministrazione inalatoria nelle scimmie non hanno rivelato tossicità correlata direttamente alla sostanza.
Gli studi di tossicità riproduttiva, dopo somministrazione per via inalatoria di Dosberotec, a ratti e conigli non hanno evidenziato effetti teratogeni o embriotossici. Fertilità e gestazione non sono compromesse dalla somministrazione di fenoterolo bromoidrato.
Dosi orali fino a 40 mg/kg di BW/die non hanno evidenziato effetti deleteri sulla fertilità dei ratti maschi e femmine. Dosi orali quotidiane fino a 25 mg/kg di BW nei conigli e fino a 38,5 mg/kg di BW nei topi non hanno mostrato effetti embriotossici e teratogeni.
Studi di tossicità pre - e post - natale, a dosi di 3,5 mg/kg (BW/die) e 25 mg/kg (BW/die) nei ratti hanno evidenziato un aumento della mortalità fetale e/o neonatale per effetto dell’attività tocolitica del farmaco.
Dosi estremamente elevate di 300 mg/kg di BW/die per via orale e di 20 mg/kg di BW/die per endovena, hanno rivelato un aumento del rischio di malformazioni.
Nei test in vitro ed in vivo non è stata osservata l’attività mutagena del fenoterolo bromoidrato.
Studi di carcinogenesi condotti nei topi ai quali il farmaco è stato somministrato per via orale per un periodo di 18 mesi e nei ratti ai quali il farmaco è stato somministrato per via orale e per via inalatoria per un periodo di 24 mesi con dosi orali di 25 mg/kg di BW/die di fenoterolo bromoidrato hanno evidenziato un’aumentata incidenza di leiomioma uterino con attività mitotica variabile nei topi e di leiomioma mesovariale nei ratti: effetti noti determinati dall'azione locale di farmaci β-adrenergici sulle cellule della muscolatura liscia dell’utero nei topi e nei ratti.
Considerando il livello attuale di ricerca, questi risultati non sono applicabili all’uomo.
Tutti gli altri casi di neoplasia osservati sono stati considerati di tipo comune, verificatesi spontaneamente nei ceppi utilizzati e non hanno mostrato un’aumentata incidenza biologicamente rilevante dovuta al trattamento con il fenoterolo bromoidrato.
In studi di tolleranza locale la somministrazione endovenosa, endoarteriosa e la somministrazione cutanea con metodo occlusivo e semiocclusivo nei conigli e l’instillazione di una soluzione allo 0,1 o allo 0,05% di farmaco nel sacco congiuntivale dei conigli sono state ben tollerate.
Benzalconio cloruro, sodio edetato, acido cloridrico, acqua depurata.
Non pertinente.
5 anni
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
Flacone di vetro scuro da 20 ml, classe idrolitica III con contagocce.
Uso inalatorio:
Il trattamento deve essere iniziato di solito con la più bassa dose raccomandata.
La dose raccomandata deve essere diluita con soluzione fisiologica fino a un volume finale di 3-4 ml e nebulizzata per inalazione e fino a quando la soluzione non si è esaurita; l’inalazione dura circa 6-7 minuti. La soluzione può anche non essere diluita. La soluzione deve essere preparata ogni volta prima dell’uso; eventuali residui devono essere gettati. Il dosaggio può dipendere anche dalle modalità di somministrazione e dalle caratteristiche del nebulizzatore. In caso si abbiano particelle di 5 mcm i dosaggi potrebbero essere ridotti. Anche la durata dell’inalazione può essere controllata dall’entità del volume di diluizione. La soluzione può essere somministrata usando un ampio range di nebulizzatori. Usando tende ad ossigeno, si consiglia di applicare un flusso di 6-8 litri/minuto.
La soluzione può essere somministrata in concomitanza con anticolinergici e mucolitici per cui è stata dimostrata la compatibilità: Atrovent, Mucosolvan, Bisolvon. La dose può essere ripetuta ad intervalli di almeno 4 ore, se necessario.
BOEHRINGER INGELHEIM ITALIA s.p.a.
Reggello (Firenze) – Loc. Prulli 103/c
AIC n. 023457068
7.6.1984 / 01.06.2005
Determinazione AIFA del 25 Febbraio 2010