Didrogyl
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

DIDROGYL


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Principio attivo: calcifediolo 1,5 mg.

Eccipiente: glicole propilenico 10 ml, per un flacone contagocce. 1 ml contiene 30 gocce.

1 goccia = 5 mcg di calcifediolo.           


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Gocce orali.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

BAMBINI: ipocalcemia del neonato, prematuro o immaturo, rachitismo carenziale con ipocalcemia, rachitismo vitamino-resistente, osteodistrofia renale ed emodialisi prolungata, ipocalcemie da corticoterapia, da ipoparatiroidismo idiopatico, da anticonvulsivanti.                

ADULTI: osteomalacia nutrizionale (da carenza o malassorbimento), osteomalacia da anticonvulsivanti, osteoporosi con componente osteomalacica, osteodistrofia renale ed emodialisi prolungata, ipocalcemia da affezioni epatiche, ipoparatiroidismo idiopatico o post-operatorio, spasmofilia da carenza di vitamina D, osteoporosi post-menopausale.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

Per ottenere un dosaggio esatto delle gocce, si tenga il flacone capovolto verticalmente sopra ad un bicchiere. Va assunto in un poco d’acqua, di latte o di succo di frutta. Oltre le 20 gocce, frazionare la posologia giornaliera in due o tre assunzioni.

BAMBINI: (sotto il controllo della calciuria e della calcemia, secondo le precauzioni successivamente indicate)

ipocalcemia del neonato, prematuro o immaturo: 1 o 2 gocce al giorno per 5 giorni, in associazione con una calcioterapia;

rachitismo carenziale con ipocalcemia: 4-10 gocce al giorno, a seconda dei segni clinici e biologici, in associazione con una calcioterapia;

rachitismo vitamino-resistente: 30-60 gocce al giorno, a livelli progressivi in funzione dei risultati biologici (calcemia, calciuria, fosforemia) e clinici;

osteodistrofia renale ed emodialisi prolungata: 4-15 gocce e più al giorno;

ipocalcemia da corticoterapia, da ipoparatiroidismo e da anticonvulsivanti: 5-20 gocce al giorno.

ADULTI: (sotto controllo della calciuria e della calcemia, secondo le precauzioni successivamente indicate)

osteomalacia da carenza o malassorbimento, osteoporosi con componente osteomalacica, osteoporosi post-menopausale e ipocalcemia (da osteodistrofia renale e da emodialisi prolungata, da ipoparatiroidismo idiopatico o post-operatorio, da affezioni epatiche, da anticonvulsivanti): 10-25 gocce e più al giorno;

spasmofilia: 10 gocce al giorno (ridurre eventualmente secondo la calciuria a 3 gocce al giorno, o a 10 gocce alla settimana) in cicli terapeutici di 2-3 mesi, da ripetere al bisogno (Klotz); oppure 30 gocce al giorno, con aggiunta di fosfato (1 g al mattino) e di magnesio (200 mg la sera) per 6 settimane, da ripetere da 3 a 4 volte all’anno (Hioco). Per la spasmofilia: in assenza di risposta terapeutica, non si faranno più di due cicli terapeutici; allo stato attuale delle nostre conoscenze la durata totale del trattamento non dovrebbe superare i 2 anni.


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità alla vitamina D. Donne in periodo di allattamento.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Come per la vitamina D, la somministrazione del Didrogyl richiede un controllo ripetuto della calciuria e della calcemia per evitare qualsiasi rischio di iperdosaggio, per lo meno durante il periodo di definizione della posologia efficace: qualsiasi calcemia pari a 105 mg/l deve fare interrompere il trattamento almeno per tre settimane; se la calciuria ammonta a più di 350 mg/die, occorre consigliare di bere molto (nell’adulto, 2 litri d’acqua non calcarea al giorno); se supera i 500 mg/die, sarà prudente anche interrompere il trattamento per lo meno momentaneamente. Nel bambino, la calciuria normale è inferiore a 5 mg/kg/die.

Quando il Didrogyl verrà utilizzato nelle osteodistrofie renali, sarà opportuno sorvegliare la clearance della creatinina e non fare salire la calcemia oltre 95 mg per litro. II Didrogyl sarà usato con prudenza nei soggetti immobilizzati (dosi forti) ed allorché esista un’ipercalciuria o soprattutto un precedente di litiasi calcica.   

TENERE FUORI DALLA PORTATA DEI BAMBINI.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Si consiglia di tenere conto della dose quando si associa a preparati contenenti vitamina D o derivati.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Durante la gravidanza non prescrivere dosi elevate.

L’uso del prodotto è controindicato durante l’allattamento.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

La sostanza non interferisce sulla capacità di guidare e sull’uso di macchine.        


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Alle dosi terapeutiche consigliate e con le precauzioni d’uso e le avvertenze di cui ai rispettivi punti, non sono stati segnalati sino ad oggi effetti indesiderati.     


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

L’iperdosaggio può provocare ipercalcemia e a volte ipercalciuria ed il trattamento consiste nella sospensione della terapia fino al raggiungimento dei valori normali di calcemia generalmente entro 2-4 settimane.

Quando è il caso si possono somministrare calcitonina, corticosteroidi o indurre una diuresi forzata.  


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Il calcifediolo o 25-idrossicolecalciferolo, attualmente ottenuto per sintesi, è il primo metabolita della vitamina D3 risultante, allo stato naturale, dall’idrossilazione sul carbonio 25 subita dalla vitamina D3 nel fegato, sotto l’influenza di una 25-idrossilasi microsomiale. II calcifediolo è pertanto la forma circolante della vitamina D. La somministrazione del calcifediolo cortocircuita la fase epatica del metabolismo della vitamina D e porta pertanto direttamente nell’organismo questo primo metabolita. Da questo consegue un’azione

più rapida: il tempo di latenza necessario per la 25-idrossilazione, valutato mediamente in 8 ore, è qui soppresso;

più potente: aggirando il controllo a ritroso della 25-idrossilazione epatica, si possono ottenere dei tassi circolanti di calcifediolo molto più elevati che non mediante la somministrazione della vitamina D;

più sicura: quando la 25-idrossilazione rischia di essere rallentata, durante un’affezione epatica, o disturbata, per esempio dagli anticonvulsivanti, vi si sostituisce il 25-OH-D3;

probabilmente qualitativamente diversa da quella degli altri metaboliti e di conseguenza della vitamina D stessa.

Ne consegue che nei neonati e nei lattanti ipocalcemici il calcifediolo consente di ottenere una risalita precoce della calcemia, con inizio tra la 6a e la 9a ora, mentre, dopo assunzione di vitamina D, la correzione dell’ipocalcemia non avviene se non dopo un periodo di 24-48 ore. Questa azione ipercalcemizzante del calcifediolo si manifesta subito, senza la fase iniziale di ipocalcemia paradossale provocata dalla vitamina D tra la 6a e la 12a ora e che può eventualmente scatenare una tetania. In caso di osteodistrofia renale, il calcifediolo, meglio della vitamina D, diminuisce l’iperparatiroidismo, agisce (in modo variabile) sul riassorbimento osteoclastico; stimola, per lo meno temporaneamente, l’attività osteoblastica, mentre nel contempo aumenta la fosfatasemia alcalina, migliora molto sensibilmente la mineralizzazione del tessuto osteoide. Nell’osteomalacia il calcifediolo diminuisce in modo significativo il volume e la superficie osteoide ed aumenta notevolmente il fronte di calcificazione, normalizza i parametri biologici (calcemia, fosforemia, attività della fosfatasi alcalina del siero) meglio della vitamina D, il che si traduce in clinica in una efficacia notevole. Il Didrogyl si comporta pertanto come un ormone essenziale per la mineralizzazione dello scheletro.


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

La somministrazione peros di 25-OH-D3 alla dose di 5 mcg/kg e di 10 mcg/kg nell’uomo induce un picco sierico alla 4a ora con valori rispettivamente di 90 e di 150 ng/ml. L’emivita plasmatica è dell’ordine di 18-21 giorni e lo stoccaggio nei grassi è molto meno importante di quello della vitamina D in virtù, verosimilmente, della sua minore liposolubilità. La 25-idrossilazione della vitamina D è autoregolata, in quanto il tasso intraepatico del 25-OH-D3 interviene per frenare l’attività della 25-idrossilasi in limiti tuttavia abbastanza vasti. Infine, il calcifediolo subisce nel rene una seconda idrossilazione che da’ origine all’1,25-diidrossicolecalciferolo. Tuttavia, contrariamente allo schema precedente, lavori recenti sembrano dimostrare che il 25-OH-D3 non è soltanto un metabolita intermedio precursore del solo 1,25(OH)2D3, ma potrebbe agire direttamente sul rene, sulle ossa ed indubbiamente sull’intestino; potrebbe inoltre essere il precursore di altri metaboliti attivi.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

I dati tossicologici dimostrano una DL50 di 51 mg/kg nel ratto peros e l’assenza di tossicità per somministrazione prolungata nell’animale a dosi notevolmente superiori a quelle massime consigliate in terapia.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Glicole propilenico


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Non riscontrate.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

3 anni a confezionamento integro e correttamente conservato.

Dopo la ricostituzione del prodotto o dopo la prima apertura del recipiente la soluzione di 30 gocce in circa 15 ml di acqua, tenuta in osservazione a temperatura ambiente per un’ora, non ha evidenziato alcuna degradazione significativa.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Da conservare al riparo dalla luce.    


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Flacone di vetro scuro, munito di contagocce in plastica incolore, con capsula di chiusura in alluminio tipo pilfer-proof.

Flacone di 10 ml


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

Nessuna


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

BRUNO FARMACEUTICI S.p.A. - Via Delle Ande,15 - 00144 ROMA


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

A.I.C. n. 024139014.


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

Giugno 2000


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Giugno 2000