Pubblicità
DILTIAZEM RATIOPHARM
Diltiazem-ratiopharm 60 mg compresse
Ogni compressa contiene:
Principio attivo: Diltiazem cloridrato 60 mg
Diltiazem-ratiopharm 120 mg capsule rigide a rilascio modificato
Ogni capsula contiene:
Principio attivo: Diltiazem cloridrato 120 mg
Diltiazem-ratiopharm 180 mg capsule rigide a rilascio modificato
Ogni capsula contiene:
Principio attivo: Diltiazem cloridrato 180 mg
Diltiazem-ratiopharm 240 mg capsule rigide a rilascio modificato
Ogni capsula contiene:
Principio attivo: Diltiazem cloridrato 240 mg
Compresse per uso orale in confezione
Capsule rigide a rilascio modificato contenenti microgranuli
-Trattamento dell’angina pectoris da sforzo, post-infartuale e vasospastica (angina di Prinzmetal)
-Trattamento dell’ipertensione arteriosa di grado lieve e moderato.
Pubblicità
Diltiazem-ratiopharm 60 mg compresse
Angina pectoris:
1 compressa tre volte al giorno, ad intervalli regolari. Se necessario, la dose potrà essere aumentata fino a due compresse tre volte al giorno, in base al parere del Medico.
Ipertensione:
Da mezza ad una compressa tre volte al giorno.
Nei pazienti anziani ed in quelli con insufficienza renale od epatica o che necessitano di due farmaci anti-ipertensivi la dose iniziale sarà di mezza compressa tre volte al giorno.
Diltiazem-ratiopharm 120 mg capsule rigide a rilascio modificato:
Angina pectoris e ipertensione:
1 capsula ogni dodici ore
Diltiazem-ratiopharm 180 mg capsule rigide a rilascio modificato e Diltiazem-ratiopharm 240 mg capsule rigide a rilascio modificato:
Angina pectoris e ipertensione:
La dose iniziale consigliata è di 1 capsula da 180 mg al giorno. Tale dose potrà essere aumentata ad 1 capsula da 240 mg al giorno, in funzione della risposta terapeutica e della tollerabilità.
Nei pazienti anziani ed in quelli con insufficienza renale o epatica o che necessitano di due farmaci anti-ipertensivi la dose iniziale sarà di 1 capsula da 180 mg al giorno.
L’ora di assunzione nel corso della giornata è indifferente, ma deve rimanere costante per lo stesso paziente; l’ideale è l’assunzione prima o durante un pasto. Le capsule rigide non devono essere masticate, ma deglutite intere con un po’ di liquido.
Diltiazem-ratiopharm capsule rigide a rilascio modificato da 120-180-240 mg sono forme farmaceutiche indicate per la terapia di mantenimento.
-Ipersensibilità verso i componenti o altre sostanze strettamente correlate dal punto di vista chimico.
-Ipotensione (pressione sistolica inferiore a 90 mmHg).
-Infarto miocardico acuto con congestione polmonare .
-Sindrome del nodo del seno, disturbi della conduzione (blocco seno-atriale, blocco atrioventicolare di secondo o terzo grado in pazienti senza pacemaker), bradicardia grave.
-Insufficienza cardiaca congestizia.
-Associazione con amiodarone e dantrolene
-Gravidanza accertata o presunta, allattamento.
-Generalmente controindicato in età pediatrica (vedere paragrafo 4.4)
E’ necessario un attento monitoraggio nei pazienti con ridotta funzionalità del ventricolo sinistro, bradicardia (rischio di esacerbazioni) o con blocco atrio-venticolare di primo grado (rischio di esacerbazione e raramente di blocco completo). Al contrario, non occorrono speciali precauzioni in caso di blocco di branca isolato.
Durante il trattamento è opportuno eseguire periodici controlli della funzione epatica e renale. Le concentrazioni plasmatiche di diltiazem possono risultare aumentate negli anziani e nei pazienti con insufficienza renale o epatica. La somministrazione concomitante di altri antiipertensivi può potenziare l’effetto ipotensivo del diltiazem. Pertanto, in tutti questi casi, può essere necessaria una modifica della posologia. Le controindicazioni e le precauzioni devono essere osservate scrupolosamente e deve esservi un controllo costante, in particolare delle frequenza cardiaca, all’inizio del trattamento. La brusca interruzione del trattamento può essere associata ad un peggioramento dell’angina. Il diltiazem può essere impiegato senza rischio nei pazienti affetti da disturbi respiratori cronici. In caso di anestesia generale, l’anestesista deve essere informato che il paziente sta assumendo diltiazem. La depressione della contrattilità, della conduttività e dell’automatismo cardiaci e la vasodilatazione associati agli anestetici possono essere potenziati dai bloccanti dei canali del calcio.
Poiché le formulazioni a rilascio controllato di diltiazem sono caratterizzate da un diverso meccanismo per il rilascio del principio attivo e da velocità di dissoluzione differenti, è improbabile che abbiano lo stesso profilo farmacocinetico. Pertanto si sconsiglia la sostituzione di una formulazione a rilascio controllato di diltiazem con un’altra. Non sono state accertate la sicurezza d’impiego e l’efficacia nei bambini. In caso di cardiomegalia o ipotensione il trattamento deve essere intrapreso solo in ambiente ospedaliero. Durante l’anestesia generale, il diltiazem causa generalmente una moderata riduzione della pressione arteriosa, delle resistenze vascolari sistemiche e della frequenza cardiaca. Poiché gli anestetici alogenati tendono a determinare gli stessi cambiamenti di questi parametri, il loro effetto può potenziare quello del diltiazem. La loro dose deve quindi essere adattata alla risposta emodinamica. L’effetto ipotensivo del farmaco richiede cautela nel caso di impiego contemporaneo di nitroderivati per via endovenosa durante l’anestesia. Nei pazienti anziani e in quelli con insufficienza renale o epatica o che assumono contemporaneamente altri farmaci antipertensivi, utilizzare la dose minima efficace. Particolare cautela è richiesta all’inizio del trattamento.
Links sponsorizzati
Associazioni controindicate a scopo prudenziale.
DANTROLENE (perfusione)
Quando verapamil e dantrolene vengono somministrati contemporaneamente nell’animale, si osserva costantemente fibrillazione ventricolare ed esito letale.
L’associazione di un antagonista del calcio e di dantrolene è dunque potenzialmente pericolosa.
AMIODARONE
Il trattamento concomitante di diltiazem e amiodarone aumenta il rischio di bradicardia sinusale e blocco atrioventicolare.
Associazioni che richiedono cautela:
ANTIIPERTENSIVI: aumento dell’effetto ipotensivo, in particolare degli alfa-antagonisti. L’associazione di diltiazem con un alfa-antagonista richiede una stretta sorveglianza della pressione arteriosa.
BETA-BLOCCANTI: possibilità di disturbi del ritmo (forte bradicardia, arresto sinusale), disturbi della conduzione seno-atriale e atrio-venticolare, scompenso cardiovascolare (effetto sinergico).
Tali associazioni non devono essere impiegate se non sotto stretta sorveglianza clinica ed elettrocardiografia, in particolare all’inizio del trattamento.
GLICOSIDI CARDIOATTIVI: aumento della concentrazione plasmatica di digossina; aumento del rischio di bradicardia; occorre prudenza in caso di associazione con diltiazem, soprattutto nei pazienti anziani e se vengono impiegate dosi elevate. Gli effetti elettrofisiologici del diltiazem sul nodo del seno e sul nodo atrio-venticolare potenziano quelli dei preparati a base di digitale.
ANTIARITMICI: poiché il diltiazem ha proprietà antiaritmiche, la co-prescrizione con altri antiaritmici è sconsigliata a causa dell’aumento di effetti indesiderati cardiaci per effetto additivo.
Tale associazione non deve essere impiegata se non sotto stretta sorveglianza clinica ed elettrocardiografia.
NITRODERIVATI: aumento dell’effetto ipotensivo e lipotimie (effetti vasodilatatori additivi). In tutti i pazienti trattati con calcio antagonisti, la prescrizione di nitroderivati deve essere effettuata a dosi gradualmente crescenti.
CICLOSPORINA: aumento dei livelli ematici di ciclosporina libera. Si consiglia di ridurre la dose di ciclosporina, controllare la funzionalità renale, misurare i livelli ematici di ciclosporina e adattare la posologia sia durante la terapia in associazione che dopo la sua sospensione.
CARBAMAZEPINA: aumento dei livelli ematici di carbamazepina libera. Si consiglia di misurare i livelli ematici di carbamazepina e adattare la posologia, se necessario.
FENITOINA: il diltiazem determina un aumento della concentrazione plasmatica di fenitoina; la fenitoina riduce l’effetto del diltiazem.
ANTIDEPRESSIVI: aumento della concentrazione plasmatica dell’imipramina e, probabilmente, anche degli altri triciclici.
ANTIPSICOTICI: aumento dell’effetto ipotensivo.
TEOFILLINA: aumento dei livelli ematici di teofillina libera.
ANTI-H2 (cimetidina, ranitidina): aumento dei livelli ematici di diltiazem. I pazienti in terapia con diltiazem devono essere attentamente controllati quando iniziano o interrompono il trattamento con farmaci anti-H2. Può essere necessaria una modifica della dose giornaliera di diltiazem.
RIFAMPICINA: rischio di riduzione dei livelli plasmatici di diltiazem dopo l’inizio del trattamento con rifampicina. I pazienti devono essere controllati attentamente quando iniziano o interrompono il trattamento con rifampicina.
LITIO: rischio di aumento degli effetti neurotossici del litio.
Il diltiazem è controindicato in gravidanza. In donne in età fertile un’eventuale gravidanza deve essere sempre esclusa prima dell’inizio del trattamento e durante il trattamento stesso deve essere assicurata un’efficace copertura anticoncezionale. Allattamento: poiché il farmaco viene escreto nel latte materno, nelle pazienti che allattano occorre decidere se rinunciare a nutrire al seno il lattante ed iniziare il trattamento o, viceversa, proseguire l’allattamento evitando la somministrazione del medicinale.
Attenzione. Raramente il medicinale può indurre sonnolenza. Evitare, in tal caso, di guidare o di usare macchinari.
Apparato cardiovascolare
Occasionalmente: bradicardia, blocco atrio-venticolare (di primo grado), edema (soprattutto degli arti inferiori), vampate di calore, anomalie elettrocardiografiche. Raramente: blocco seno-atriale, blocco atrio-venticolare (di secondo o terzo grado), palpitazioni, aritmia, asistolia, ipotensione, sincope, insufficienza cardiaca, angina. I fenomeni dovuti a vasodilatazione (in particolare l’edema), sono dose-dipendenti e risultano più frequenti negli anziani.
Apparato gastrointestinale
Occasionalmente: nausea. Raramente: anoressia, dispepsia, vomito, dolori addominali, stipsi, diarrea, secchezza della bocca, alterazione del gusto, iperplasia gengivale, aumento ponderale.
Fegato
Raramente: aumento degli enzimi epatici (transaminasi, lattico deidrogenasi, fosfatasi alcalina, creatinfosfochinasi), epatite.
Cute
Occasionalmente: eritema.
Raramente: dermatite esfoliativa, eritema multiforme, eritema generalizzato (caratterizzato da vasculite leucocitoclastica), eritemi desquamativi (eventualmente febbrili), dermatite esantematica pustolare generalizzata acuta, fotosensibilità, petecchie, orticaria, prurito.
Sistema nervoso
Occasionalmente: cefalea, vertigini.
Raramente: amnesia, depressione, cambiamento della personalità, nervosismo, allucinazioni, sonnolenza, insonnia, sintomi extrapiramidali (disturbi dell’andatura), parestesie, tinnito, tremore.
Generali
Occasionalmente: astenia, malessere.
Altri
Raramente: ambliopia, irritazione oculare, dispnea, epistassi, nicturia, poliuria, impotenza, ginecomastia, dolore osteoarticolare, iperglicemia.
Links sponsorizzati
Gli effetti clinici del sovradosaggio acuto possono includere grave ipotensione, fino al collasso, bradicardia sinusale con o senza dissociazione isoritmica e disturbi della conduzione atrioventricolare.
Il trattamento da intraprendere in sede ospedaliera consisterà in lavanda gastrica e diuresi osmotica.
I disturbi dell’automaticità e della conduzione possono essere risolti con una induzione elettrosistolica temporanea. I trattamenti farmacologici consigliati sono: atropina, agenti vasopressori quali l’adrenalina, agenti inotropi, glucagone e calcio gluconato.
Il diltiazem è un calcio-antagonista che riduce selettivamente l’ingresso di calcio nel canale lento del calcio della muscolatura liscia vascolare e delle fibre muscolari miocardiche in modo voltaggio-dipendente. Mediante tale meccanismo, il diltiazem riduce la concentrazione intracellulare di calcio nella vicinanza delle proteine contrattili.
Il diltiazem è riconosciuto dall’OMS come prodotto di riferimento per la classe III dei calcioantagonisti.
Studi negli animali
Proprietà anti-anginose: il diltiazem aumenta il flusso ematico coronarico senza indurre fenomeni di furto delle coronarie. Agisce sulle piccole arterie e sui rami collaterali delle grandi arterie. Questo effetto vasodilatatore, che è moderato a livello del sistema arterioso periferico, si rileva a dosi prive di effetto inotropo negativo ed è associato ad un aumento delle resistenze cardiache allo sforzo e alla prevenzione dello spasmo coronario, con conseguente riduzione nella frequenza delle crisi di angina. A livello miocardico, il diltiazem ha un effetto diretto sul metabolismo energetico; inoltre riduce le resistenze coronariche ed il consumo di ossigeno nel muscolo cardiaco. I due principali metabiliti circolanti, cioè deacetildiltiazem e Nmonodemetildiltiazem, inducono una vasodilatazione coronaria pari al 10 e al 20 %, rispettivamente, di quella del principio attivo.
Proprietà antiipertensive: il diltiazem diminuisce il tono della muscolatura liscia arteriosa riducendo l’ingresso di calcio nelle cellule muscolari lisce vascolari e determina vasodilatazione, che, a sua volta, causa una diminuzione nella resistenza periferica totale. Il diltiazem riduce la pressione arteriosa senza determinare tachicardia riflessa in diversi modelli di ipertensione nell’animale, in particolare nel ratto geneticamente iperteso. Non modifica la gettata cardiaca e il flusso ematico renale. Inoltre inibisce preferenzialmente gli effetti vasocostrittori della noradrenalina e dell’angiotensina II. Il diltiazem aumenta la diuresi senza modificare il rapporto sodio/potassio urinario e riduce l’ipertrofia cardiaca nel ratto geneticamente iperteso. Dosi elevate di diltiazem riducono lo sviluppo di calcinosi arteriosa nel ratto trattato con alte dosi di vit. D3 o diidrotachisterolo. I due principali metaboliti circolanti (deacetildiltiazem e N-monodemetildiltiazem) hanno un’attività farmacologica pari al 50% circa di quella del principio attivo.
Studi nell’uomo
Proprietà anti-anginose: il diltiazem aumenta il flusso ematico coronarico riducendo la resistenza coronarica. Grazie al suo moderato effetto bradicardizzante e alla riduzione delle resistenze arteriose sistemiche, il diltiazem riduce il lavoro cardiaco. Dal punto di vista elettrofisiologico, il diltiazem causa moderata bradicardia nei soggetti normali, prolunga marginalmente la conduzione intranodale e non ha effetto sulla conduzione nel fascio di His e nelle strutture infrahissiane.
Proprietà antiipertensive: a livello vascolare, l’effetto calcio-antagonista del diltiazem produce una moderata vasodilatazione arteriosa e migliora la compliance delle grandi arterie. Tale ben bilanciata vasodilatazione porta ad una riduzione della pressione arteriosa nei soggetti ipertesi, grazie alla diminuzione delle resistenze periferiche, senza determinare tachicardia riflessa. Si osserva anzi un lieve rallentamento della frequenza cardiaca. Le entità dei flussi ematici viscerali, in particolare quello renale e quello coronarico, risultano immodificate o aumentate. Dopo somministrazione acuta, si osserva un moderato effetto natriuretico. Il diltiazem non stimola il sistema renina-angiotensina-aldosterone nel corso della terapia a lungo termine e non causa ritenzione di acqua e di sodio, come evidenziato dall’assenza di variazioni del peso corporeo e nel bilancio idrico ed elettrolitico del plasma. Il diltiazem si comporta nei confronti del cuore come un coronarodilatatore, riducendo l’ipertrofia ventricolare sinistra nei soggetti ipertesi. Ha solo un lieve effetto sulla gettata cardiaca. Il diltiazem riduce il lavoro cardiaco mediante il suo moderato effetto bradicardizzante associato alla riduzione delle resistenze arteriose sistemiche. Nel miocardio sano non si sono osservati effetti inotropi negativi. Il diltiazem riduce moderatamente la frequenza cardiaca e può determinare depressione dell’attività del nodo del seno, se questo è disturbato.
Rallenta la conduzione atrioventicolare e vi è quindi un rischio di blocco AV. Il diltiazem non modifica la conduzione nel fascio di His o a livello infrahissiano. Il diltiazem non influenza la glicoregolazione e non ha effetti negativi sulle lipoproteine plasmatiche e sul metabolismo lipidico.
Links sponsorizzati
Diltiazem-ratiopharm 60 mg compresse
Dopo somministrazione orale nel volontario sano, il diltiazem è ampiamente assorbito (90%). Il picco di concentrazione plasmatica si osserva dopo 3-4 ore dall’assunzione e l’emivita media apparente plasmatica è di 4-8 ore. Le cinetiche del diltiazem sono lineari e non soggette a saturazione. Nel corso della somministrazione a lungo termine, la concentrazione plasmatica di diltiazem in ogni paziente permane costante. A causa dell’effetto di primo passaggio, la biodisponibilità delle compresse da 60 mg è del 40 % circa ed è dose-dipendente. Il diltiazem è legato alle proteine plasmatiche per l’80-85%. Viene estesamente metabolizzato a livello epatico. Il principale metabolica circolante N-monodemetildiltiazem rappresenta circa il 35 % del dltiazem in circolo. Una percentuale di diltiazem compresa tra lo 0,7 % e il 5 % viene escreta immodificata con le urine. Le concentrazioni plasmatiche medie sono più elevate nei pazienti con insufficienza renale ed epatica che nei soggetti sani. Il diltiazem e i suoi metabolici sono scarsamente dializzabili.
Diltiazem-ratiopharm 120-180-240 mg capsule rigide a rilascio modificato
Il Diltiazem viene assorbito bene nel tratto gastrointestinale e, poiché possiede effetto immediato, offre una biodisponibilità assoluta di circa il 40% (rispetto alla somministrazione per via endovenosa).
Nel plasma il Diltiazem si lega alle proteine nella misura dell’ 80-85%. Livelli plasmatici superiori a 40-50 ng/ml sono associati all’attività farmacologica. Il Diltiazem viene esaurientemente metabolizzato dal fegato e l’emivita nel plasma è in media di 3 - 4,5 ore. I due metaboliti circolanti principali, il desacetil-Diltiazem e l’N-monodemetil-Diltiazem, mostrano un’attività vasodilatatoria sulle arterie coronariche pari a circa il 50% di quella del Diltiazem. Nelle urine si riscontra solo dallo 0,2 al 4% di Diltiazem allo stato non metabolizzato. Nel caso di somministrazione giornaliera singola, i microgranuli ad azione prolungata contenuti nella specialità portano ai massimi livelli plasmati di Diltiazem solitamente tra 6 e 8 ore dalla somministrazione, mentre l’emivita di eliminazione dal plasma del prodotto è di 7 ore circa. La biodisponibilità del Diltiazem-ratiopharm 120-180-240 mg, somministrato una volta al giorno, equivale a quella che si ottiene da una compressa ad effetto tradizionale (60 mg) somministrata 2, 3 o 4 volte al giorno. I dati degli studi condotti su pazienti e volontari sani hanno anche dimostrato che con un dosaggio appropriato è possibile contenere i livelli plasmatici a 24 ore dalla somministrazione nell’ambito dell’intervallo terapeutico minimo. Le concentrazioni plasmatiche dei pazienti anziani e affetti da insufficienza epatica sono generalmente maggiori rispetto ai soggetti di giovane età, a causa di un aumento della biodisponibilità apparente. Nei pazienti affetti da insufficienza renale, si richiede una diminuzione del dosaggio solo in rapporto alla risposta clinica.
Gli studi di tossicità acuta e subacuta nell’animale hanno confermato la buona tollerabilità del farmaco alle dosi terapeutiche impiegate nell’uomo. Gli studi di teratogenesi e di tossicità perie post-natale in diverse specie animali hanno portato a controindicare il farmaco in caso di gravidanza accertata o presunta.
Diltiazem-ratiopharm 60 mg compresse
Eccipienti: Lattosio, polietilenglicole 6000, olio di ricino idrogenato, magnesio stearato.
Diltiazem-ratiopharm 120 mg capsule rigide a rilascio modificato
Eccipienti: microgranuli di saccarosio e amido di mais, povidone (K30), gomma lacca, etilcellulosa , talco.
Componenti della capsula: gelatina, eritrosina (E127), indigotina (E132).
Diltiazem-ratiopharm 180 mg capsule rigide a rilascio modificato
Eccipienti: microgranuli di saccarosio e amido di mais, povidone (K30), gomma lacca, etilcellulosa , talco.
Componenti della capsula: gelatina, eritrosina (E127), indigotina (E132), titanio biossido (E171).
Diltiazem-ratiopharm 240 mg capsule rigide a rilascio modificato
Eccipienti: microgranuli di saccarosio e amido di mais, povidone (K30), gomma lacca, etilcellulosa, talco.
Componenti della capsula: gelatina, eritrosina (E127), indigotina (E132), titanio biossido (E171).
Nessuna
Compresse da 60 mg: 5 anni in confezionamento integro, correttamente conservato.
Capsule rigide a rilascio modificato da 120-180-240 mg: 36 mesi in confezionamento integro correttamente conservato.
Conservare le capsule rigide a rilascio modificato da 120-180-240 mg in luogo asciutto ad una temperatura inferiore a 30°C.
Le compresse sono contenute in blister di PVC opaco e alluminio
Astuccio da 50 compresse da 60 mg.
Le capsule rigide sono confezionate in blister (PVC/PVDC/Alluminio).
Astuccio da 28 capsule rigide a rilascio modificato da 120 mg
Astuccio da 28 capsule rigide a rilascio modificato da 180 mg
Astuccio da 28 capsule rigide a rilascio modificato da 240 mg
Non vi sono particolari istruzioni per l’uso del prodotto. Per le modalità di somministrazione vedi “Posologia e modo di somministrazione”.
ratiopharm GmbH, Graf-Arco Strasse 3, Ulm (Germania)
Rappresentante per l’Italia: ratiopharm Italia S.r.l., viale Monza n° 270 - Milano
Diltiazem-ratiopharm 60 mg compresse AIC n. 033175011
Diltiazem-ratiopharm 120 mg capsule rigide a ril. modificato AIC n. 033175023
Diltiazem-ratiopharm 180 mg capsule rigide a ril. modificato AIC n. 033175035
Diltiazem-ratiopharm 240 mg capsule rigide a ril. modificato AIC n. 033175047
13 luglio 2000/ 12 ottobre 2005
Ottobre 2005