Docetaxel Ratiopharm Italia 20 Mg/Ml Concentrato Per Soluzione P
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INDICE

01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE
02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA
03.0 FORMA FARMACEUTICA
04.0 INFORMAZIONI CLINICHE
04.1 Indicazioni terapeutiche
04.2 Posologia e modo di somministrazione
04.3 Controindicazioni
04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso
04.5 Interazioni
04.6 Gravidanza e allattamento
04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine
04.8 Effetti indesiderati
04.9 Sovradosaggio
05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
05.1 Proprietà farmacodinamiche
05.2 Proprietà farmacocinetiche
05.3 Dati preclinici di sicurezza
06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE
06.1 Eccipienti
06.2 Incompatibilità
06.3 Periodo di validità
06.4 Speciali precauzioni per la conservazione
06.5 Natura e contenuto della confezione
06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione
07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO
09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE
10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO

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01.0 DENOMINAZIONE DEL MEDICINALE -Inizio Pagina

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA 20 MG/ML CONCENTRATO PER SOLUZIONE PER INFUSIONE


02.0 COMPOSIZIONE QUALITATIVA E QUANTITATIVA - Inizio Pagina

Ogni flaconcino monodose contiene 20 mg/ml di docetaxel

Ogni flaconcino monodose da 1 ml contiene 20 mg di docetaxel

Ogni flaconcino monodose da 4 ml contiene 80 mg di docetaxel

Ogni flaconcino monodose da 7 ml contiene 140 mg di docetaxel

Eccipiente: etanolo assoluto 400 mg/ml

Per l'elenco completo degli eccipienti, vedere paragrafo 6.1.


03.0 FORMA FARMACEUTICA - Inizio Pagina

Concentrato per soluzione per infusione

Il concentrato è una soluzione limpida, di colore giallo chiaro.


04.0 INFORMAZIONI CLINICHE - Inizio Pagina

04.1 Indicazioni terapeutiche - Inizio Pagina

Carcinoma della mammella

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA in associazione con doxorubicina e ciclofosfamide è indicato per il trattamento adiuvante di pazienti con tumore della mammella operabile linfonodo positivo.

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA in associazione con doxorubicina è indicato per il trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico che non hanno ricevuto una precedente terapia citotossica per questa patologia.

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA in monoterapia è indicato per il trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di una terapia citotossica. La precedente chemioterapia deve aver compreso una antraciclina o un agente alchilante.

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA in associazione con trastuzumab è indicato per il trattamento di pazienti con tumore della mammella metastatico, con iperespressione di HER2 e che non hanno ricevuto in precedenza un trattamento chemioterapico per malattia metastatica.

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA in associazione con capecitabina è indicato per il trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico dopo fallimento di una chemioterapia citotossica. La precedente chemioterapia deve aver compreso una antraciclina.

Carcinoma polmonare non a piccole cellule

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule localmente avanzato o metastatico, dopo fallimento di un precedente trattamento chemioterapico.

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA in associazione con cisplatino è indicato per il trattamento di pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule non operabile, localmente avanzato o metastatico che non hanno ricevuto precedenti chemioterapie per questa patologia.

Carcinoma prostatico

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA in associazione con prednisone o prednisolone è indicato nella terapia dei pazienti con carcinoma della prostata metastatico ormono-refrattario.

Adenocarcinoma gastrico

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile è indicato per il trattamento dei pazienti con adenocarcinoma gastrico metastatico, compreso l'adenocarcinoma della giunzione gastroesofagea, che non hanno in precedenza ricevuto chemioterapia per la malattia metastatica.

Tumore della testa e del collo

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile è indicato per il trattamento di induzione dei pazienti con carcinoma a cellule squamose localmente avanzato della testa e del collo.



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04.2 Posologia e modo di somministrazione - Inizio Pagina

L'utilizzo di docetaxel deve essere limitato ai reparti specializzati nella somministrazione di chemioterapie citotossiche e la sua somministrazione deve essere effettuata solo sotto il controllo di un medico specializzato nell'utilizzo di chemioterapia antitumorale (vedere paragrafo 6.6).

Dose raccomandata:

Per il tumore della mammella e il tumore del polmone non a piccole cellule, l’adenocarcinoma gastrico e tumore della testa e del collo, può essere utilizzata, se non controindicata, una premedicazione con un corticosteroide orale, quale desametasone 16 mg/die (es. 8 mg BID) per 3 giorni iniziando 1 giorno prima della somministrazione di docetaxel (vedere paragrafo 4.4). La profilassi con G-CSF può essere utilizzata per ridurre il rischio di tossicità ematologica.

Per il carcinoma della prostata, dato l’utilizzo contemporaneo di prednisone o prednisolone, il regime di premedicazione raccomandato è desametasone 8 mg per via orale 12 ore, 3 ore e 1 ora prima dell’infusione di docetaxel (vedere paragrafo 4.4).

Docetaxel viene somministrato in infusione della durata di un’ora ogni tre settimane.

Cancro della mammella

Per la terapia adiuvante del tumore della mammella operabile linfonodo positivo la dose di docetaxel raccomandata è di 75 mg/m² somministrata 1 ora dopo doxorubicina 50 mg/m² e ciclofosfamide 500 mg/m² ogni 3 settimane per 6 cicli (vedere anche Adattamento della dose durante il trattamento).

Per il trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico la dose raccomandata di docetaxel in monoterapia è 100 mg/ m². Nel trattamento di prima linea, docetaxel 75 mg/m² è somministrato in associazione con doxorubicina (50 mg/m²).

In associazione con trastuzumab la dose raccomandata di docetaxel è 100 mg/m² ogni 3 settimane, con trastuzumab somministrato settimanalmente. Nello studio registrativo l’infusione iniziale di docetaxel è stata iniziata il giorno dopo la prima somministrazione di trastuzumab. Le successive dosi di docetaxel sono state somministrate immediatamente dopo il completamento dell’infusione di trastuzumab se la precedente dose di trastuzumab era stata ben tollerata. Per la dose e la somministrazione di trastuzumab vedere il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di trastuzumab.

In associazione con capecitabina la dose raccomandata di docetaxel è di 75 mg/m² ogni tre settimane, in associazione con capecitabina alla dose di 1250 mg/m² due volte al giorno (entro 30 minuti dopo il pasto) per 2 settimane seguite da un intervallo di 1 settimana. Per il calcolo della dose di capecitabina secondo la superficie corporea, vedere il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di capecitabina.

Cancro del polmone non a piccole cellule

In pazienti che non hanno mai ricevuto chemioterapia per il carcinoma del polmone non a piccole cellule, la dose raccomandata è docetaxel 75 mg/m² seguita immediatamente da cisplatino 75 mg/m² in 30-60 minuti. Per il trattamento dopo fallimento di precedente chemioterapia contenente platino la dose raccomandata è di 75 mg/m² in monoterapia.

Carcinoma prostatico

La dose raccomandata di docetaxel è di 75 mg/m². Prednisone o prednisolone 5 mg per via orale due volte al giorno viene somministrato in maniera continuativa. (vedere paragrafo 5.1).

Adenocarcinoma gastrico

La dose raccomandata di docetaxel è 75 mg/m² in infusione della durata di 1 ora, seguita da cisplatino 75 mg/m², in infusione della durata di 1-3 ore (entrambe solo al giorno 1), seguita da 5-fluorouracile 750 mg/m² al giorno somministrato in infusione continua di 24 ore per 5 giorni, a partire dalla fine dell'infusione di cisplatino.

Il trattamento è ripetuto ogni tre settimane. I pazienti devono ricevere una premedicazione con antiemetici ed un’adeguata idratazione per la somministrazione del cisplatino. Deve essere fatta la profilassi con G-CSF in modo tale da attenuare il rischio di tossicità ematologiche (vedere anche Adattamento della dose durante il trattamento).

Tumore della testa e del collo

I pazienti devono ricevere antiemetici come premedicazione ed un’idratazione adeguata (prima e dopo la somministrazione del cisplatino). La profilassi con G-CSF può essere fatta in modo tale da attenuare il rischio di tossicità ematologiche. Tutti i pazienti trattati con docetaxel degli studi TAX 323 e TAX 324 hanno ricevuto una profilassi antibiotica.

- Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia (TAX 323)

Per il trattamento di induzione dei pazienti con carcinoma a cellule squamose localmente avanzato e non operabile della testa e del collo (SCCHN), la dose raccomandata di docetaxel è di 75 mg/m² come infusione di 1 ora seguita dal cisplatino 75 mg/m² per oltre 1 ora, il giorno 1, seguita da 5-fluorouracile 750 mg/m² al giorno somministrato in infusione continua per 5 giorni. Questo schema posologico viene somministrato ogni 3 settimane per 4 cicli. A seguito della chemioterapia, i pazienti devono ricevere la radioterapia.

- Chemioterapia di induzione seguita da chemioradioterapia (TAX 324)

Per il trattamento di induzione dei pazienti con carcinoma localmente avanzato della testa e del collo a cellule squamose (SCCHN) (tecnicamente inoperabile, con una bassa probabilità di riuscita chirurgica, e nell’ottica di una conservazione dell’organo) la dose raccomandata di docetaxel è 75 mg/m² in infusione endovenosa della durata di 1 ora, il giorno 1, seguita dal cisplatino 100 mg/m² somministrato in infusione della durata di 30 minuti fino a tre ore, seguito da 5-fluorouracile 1000 mg/m² al giorno, somministrato in infusione continua dal giorno 1 al giorno 4. Questo schema posologico viene somministrato ogni tre settimane per tre cicli. Dopo la chemioterapia, i pazienti devono ricevere la chemioradioterapia.

Per le modifiche della dose di cisplatino e 5-fluorouracile, vedere gli specifici Riassunti delle Caratteristiche del Prodotto.

Adattamento della posologia durante il trattamento

Generale

Il docetaxel deve essere somministrato quando la conta dei neutrofili è ≥ 1500 cellule/mm³.

In pazienti che abbiano manifestato, durante la terapia con docetaxel, neutropenia febbrile, conta dei neutrofili <500 cellule/mm³ per più di una settimana, reazioni cutanee gravi o cumulative, o neuropatia periferica grave, la dose di docetaxel deve essere ridotta da 100 mg/m² a 75 mg/m² e/o da 75 a 60 mg/m². Se, a 60 mg/m², il paziente continua a manifestare queste reazioni, il trattamento deve essere interrotto.

Terapia adiuvante per il tumore della mammella

Nello studio registrativo in pazienti che hanno ricevuto una terapia adiuvante per il tumore della mammella e che hanno manifestato neutropenia complicata (che comprendeva neutropenia prolungata, neutropenia febbrile o infezione) è stato raccomandato di utilizzare G-CSF per garantire una copertura profilattica (ad es. dal giorno 4 al giorno 11) in tutti i cicli successivi. Le pazienti che hanno continuato a presentare tali reazioni devono continuare il trattamento con GCSF e devono ridurre la dose di docetaxel a 60 mg/m².

Tuttavia, nella pratica clinica la neutropenia potrebbe manifestarsi precocemente. Pertanto, l’uso di G-CSF deve essere considerato in funzione del rischio di neutropenia per la paziente e delle raccomandazioni correnti. Nelle pazienti che manifestano una stomatite di Grado 3 o 4 la dose deve essere ridotta a 60 mg/m².

Associazione con cisplatino

Per i pazienti trattati inizialmente con docetaxel 75 mg/m² in associazione con cisplatino ed il cui nadir della conta piastrinica nel precedente ciclo di terapia è stato < 25000 cellule/mm³, o in pazienti che manifestano neutropenia febbrile, o in pazienti con grave tossicità non ematologica, la dose di docetaxel nei cicli successivi deve essere ridotta a 65 mg/m². Per gli aggiustamenti della dose di cisplatino, vedere il corrispondente Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.

Associazione con capecitabina

• Per l’adattamento della dose di capecitabina, vedere il Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto di capecitabina.

• Nei pazienti che sviluppano la prima comparsa di tossicità di Grado 2 che permane al momento della somministrazione successiva di docetaxel/capecitabina, il trattamento deve essere rimandato fino a risoluzione al Grado 0-1, e successivamente ripreso con il 100% della dose iniziale.

• Nei pazienti che sviluppano la seconda comparsa di tossicità di Grado 2, oppure la prima comparsa di una tossicità di Grado 3 in qualsiasi momento del ciclo di terapia, il trattamento deve essere rimandato fino a risoluzione al Grado 0-1 e successivamente ripreso con docetaxel 55 mg/m².

• Per una qualsiasi comparsa successiva di tossicità o per una qualsiasi tossicità di Grado 4, interrompere la terapia con docetaxel.

Per le modifiche della dose di trastuzumab, vedere il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di trastuzumab.

Associazione con cisplatino e 5-fluorouracile

Se si verifica un episodio di neutropenia febbrile, neutropenia prolungata o infezione neutropenica malgrado l’uso di G-CSF, la dose di docetaxel deve essere ridotta da 75 a 60 mg/m².

Se si verificano ulteriori episodi di neutropenia complicata la dose di docetaxel deve essere ridotta da 60 a 45 mg/m². Nel caso di trombocitopenia di Grado 4 la dose di docetaxel deve essere ridotta da 75 a 60 mg/m². I pazienti non devono essere ritrattati con altri cicli di docetaxel fino a che i neutrofili non ritornino ad un livello>1.500 cellule/mm³ e le piastrine non ritornino ad un livello >100.000 cellule/mm³. Interrompere il trattamento se queste tossicità persistono (vedere paragrafo 4.4).

Modifiche della dose raccomandata a causa della tossicità gastrointestinale in pazienti trattati con docetaxel in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile (5-FU):

Tossicità Aggiustamento della dose
Diarrea di grado 3 Primo episodio: ridurre la dose del 5-FU del 20%
Secondo episodio: ridurre la dose di docetaxel del 20%
Diarrea di grado 4 Primo episodio: ridurre le dosi del docetaxel e del 5-FU del 20%
Secondo episodio: interrompere il trattamento
Stomatiti/mucositi di grado 3 Primo episodio: ridurre la dose del 5-FU del 20%
Secondo episodio: interrompere il solo 5-FU, in tutti i cicli successivi.
Terzo episodio: ridurre la dose di docetaxel del 20%
Stomatiti/mucositi di grado 4 Primo episodio: interrompere il solo 5-FU, in tutti i cicli successivi.
Secondo episodio: ridurre la dose di docetaxel del 20%

Per le modifiche della dose del cisplatino e del 5-fluorouracile, vedere gli specifici Riassunti delle Caratteristiche dei Prodotti.

Nello studio registrativo SCCHN in pazienti che hanno manifestato neutropenia complicata (comprendente neutropenia prolungata, neutropenia febbrile o infezione), è stato raccomandato l’uso di G-CSF per fornire una copertura profilattica (es. giorni 6-15) in tutti i cicli successivi.

Popolazioni particolari

Pazienti con compromissione epatica

Sulla base dei dati di farmacocinetica con docetaxel a 100 mg/m² somministrato come unico trattamento, nei pazienti con aumenti delle transaminasi (ALT e/o AST) maggiori di 1,5 volte il limite superiore normale (ULN) e della fosfatasi alcalina maggiore di 2,5 volte il limite superiore normale, la dose di docetaxel raccomandata è 75 mg/m² (vedere paragrafi 4.4 e 5.2). Per i pazienti con bilirubina sierica oltre il limite superiore normale e/o ALT e AST > 3,5 volte il limite superiore normale associati con fosfatasi alcalina maggiore di 6 volte il limite superiore normale, non può essere raccomandata alcuna riduzione della dose e il docetaxel non deve essere somministrato se non nei casi in cui sia strettamente indicato.

In associazione con cisplatino e 5-fluorouracile per il trattamento dei pazienti con adenocarcinoma gastrico, lo studio clinico registrativo ha escluso i pazienti con un valore di ALT e/o AST > 1,5 volte il limite superiore normale associato a un valore di fosfatasi alcalina > 2,5 volte il limite superiore normale e a un valore di bilirubina >1 volta il limite superiore normale; per questi pazienti, nessuna riduzione della dose può essere raccomandata ed il docetaxel non deve essere usato a meno che non sia strettamente indicato. Non sono disponibili dati in pazienti con compromissione epatica trattati con docetaxel in associazione nelle altre indicazioni.

Questo medicinale contiene 400 mg di etanolo per ml di concentrato. Ne deve essere tenuto conto nelle popolazioni ad alto rischio, quali i pazienti affetti da epatopatia.

Bambini e adolescenti

L'uso di docetaxel non è raccomandato nei bambini a causa dell'insufficienza di dati sulla sicurezza e/o efficacia.

Anziani

Sulla base di un’analisi di farmacocinetica di popolazione, non vi sono speciali istruzioni per l'uso negli anziani. In associazione con capecitabina per i pazienti di età di 60 anni e oltre, si raccomanda una riduzione della dose iniziale di capecitabina al 75% (vedere il Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto di capecitabina).


04.3 Controindicazioni - Inizio Pagina

Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti.

Pazienti con una conta iniziale di neutrofili < 1.500 cellule/mm³.

Pazienti con compromissione epatica grave (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).

Le controindicazioni per gli altri medicinali valgono anche quando utilizzati in associazione con docetaxel.


04.4 Speciali avvertenze e precauzioni per l'uso - Inizio Pagina

Salvo controindicazioni, per i tumori della mammella e del polmone non a piccole cellule la premedicazione con corticosteroidi orali, come desametasone 16 mg al dì (es. 8 mg BID) per 3 giorni, iniziando 1 giorno prima della somministrazione di docetaxel, può ridurre l'incidenza e la gravità della ritenzione di liquidi così come la gravità delle reazioni di ipersensibilità. Per il carcinoma della prostata, la premedicazione è costituita da desametasone orale 8 mg, 12 ore, 3 ore e 1 ora prima dell’infusione di docetaxel (vedere paragrafo 4.2).

Ematologia

La neutropenia è la più frequente delle reazioni avverse osservate con docetaxel. I nadir dei neutrofili sono comparsi dopo 7 giorni (valore mediano) ma nei pazienti pesantemente pretrattati questo intervallo può essere abbreviato. In tutti i pazienti in trattamento con docetaxel deve essere eseguito frequentemente un controllo dell'emocromo completo. I pazienti non devono essere trattati di nuovo con docetaxel finché il valore dei neutrofili non ritorni a ≥ 1.500 cellule/mm³ (vedere paragrafo 4.2).

Nel caso di neutropenia grave (< 500 cellule/mm³ per sette o più giorni) durante un ciclo di trattamento con docetaxel si raccomanda una riduzione della dose nei cicli successivi di terapia o l’uso di appropriate misure sintomatiche (vedere paragrafo 4.2).

In pazienti trattati con docetaxel in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile (TCF), la neutropenia febbrile e l'infezione neutropenica si sono verificate con un’incidenza più bassa quando i pazienti hanno ricevuto G-CSF in profilassi. I pazienti trattati con TCF devono ricevere il G-CSF come profilassi per attenuare il rischio di neutropenia complicata (neutropenia febbrile, neutropenia prolungata o infezione neutropenica). I pazienti che ricevono TCF devono essere attentamente monitorati (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).

Reazioni di ipersensibilità

I pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per la possibile comparsa di reazioni di ipersensibilità, specialmente durante la prima e la seconda infusione. Entro pochi minuti dall'inizio dell'infusione di docetaxel possono verificarsi reazioni di ipersensibilità perciò devono essere tenuti a disposizione mezzi per il trattamento della ipotensione e del broncospasmo. Se si verificano reazioni di ipersensibilità, sintomi minori come vampate o reazioni cutanee localizzate non è necessario interrompere la terapia. Tuttavia reazioni gravi, come ipotensione grave, broncospasmo o eruzione/eritema generalizzati richiedono l'immediata sospensione del trattamento con docetaxel ed un trattamento appropriato. I pazienti in cui comparissero gravi reazioni di ipersensibilità non devono più assumere docetaxel.

Reazioni cutanee

Sono stati osservati eritema cutaneo localizzato alle estremità (palmo della mano e pianta del piede) con edema seguito da desquamazione. Sono stati riportati sintomi gravi quali eruzioni cutanee seguite da desquamazione che hanno condotto alla interruzione o alla sospensione del trattamento con docetaxel (vedere paragrafo 4.2).

Ritenzione di liquidi

I pazienti con grave ritenzione di liquidi, come versamento pleurico, pericardico e ascite, devono essere monitorati attentamente.

Pazienti con compromissione epatica

In pazienti trattati con docetaxel a 100 mg/m² in monoterapia e aventi livelli di transaminasi sieriche (ALT e/o AST) maggiori di 1,5 volte il limite superiore normale in concomitanza con livelli di fosfatasi alcalina sierica maggiori di 2,5 volte il limite superiore normale, c’è un rischio più elevato di sviluppare reazioni avverse gravi come morte tossica comprendente sepsi ed emorragia gastrointestinale che possono essere fatali, neutropenia febbrile, infezioni, trombocitopenia, stomatite ed astenia. Perciò, in pazienti con test di funzionalità epatica elevati, la dose raccomandata di docetaxel è 75 mg/m² e i test di funzionalità epatica devono essere eseguiti prima di iniziare il trattamento e prima di ogni ciclo di terapia (vedere paragrafo 4.2).

Nei pazienti che abbiano valori sierici di bilirubina maggiori del limite superiore normale e/o valori di ALT e AST superiori di 3,5 volte il limite superiore normale con livelli sierici di fosfatasi alcalina superiori di 6 volte il limite superiore normale non si può raccomandare una riduzione di dosaggio e il docetaxel non deve essere usato se non strettamente indicato.

In associazione con cisplatino e 5-fluorouracile per il trattamento dei pazienti con adenocarcinoma gastrico, lo studio clinico registrativo ha escluso i pazienti con un valore di ALT e/o AST > 1,5 volte il limite superiore normale associato a un valore di fosfatasi alcalina > 2,5 volte il limite superiore normale e a un valore di bilirubina >1 volta il limite superiore normale; per questi pazienti, nessuna riduzione della dose può essere raccomandata ed il docetaxel non deve essere usato a meno che non sia strettamente indicato. Non sono disponibili dati su pazienti con compromissione epatica trattati con docetaxel in associazione nelle altre indicazioni.

Pazienti con compromissione della funzionalità renale

Non vi sono dati disponibili nei pazienti con grave compromissione della funzionalità renale sottoposti a terapia con docetaxel.

Sistema nervoso

La comparsa di neurotossicità periferica grave richiede una riduzione della dose (vedere paragrafo 4.2). Poiché Docetaxel ratiopharm Italia contiene etanolo (400 mg di etanolo per ml di concentrato), occorre tenere in considerazione i possibili effetti a carico del sistema nervoso centrale e altri effetti.

Tossicità cardiaca

Insufficienza cardiaca è stata osservata in pazienti trattati con docetaxel in associazione con trastuzumab, in particolare dopo chemioterapia contenente antracicline (doxorubicina o epirubicina). Questa è risultata essere da moderata a grave ed è stata associata a decessi (vedere paragrafo 4.8).

Quando le pazienti sono candidate al trattamento di docetaxel in associazione con trastuzumab devono essere sottoposte al basale ad una valutazione cardiaca. La funzionalità cardiaca deve essere ulteriormente monitorata durante il trattamento (es. ogni tre mesi) per identificare le pazienti che potrebbero sviluppare disfunzioni cardiache. Per maggiori dettagli vedere il Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto di trastuzumab.

Altro

Devono essere adottate misure contraccettive durante il trattamento sia per gli uomini sia per le donne e per gli uomini per almeno 6 mesi dopo la sospensione della terapia (vedere paragrafo 4.6).

Etanolo

Docetaxel ratiopharm Italia contiene 400 mg di etanolo per ml di concentrato. Questo può essere dannoso nei pazienti che soffrono di alcolismo e ne deve essere tenuto conto nei bambini e nelle popolazioni ad alto rischio, quali i pazienti affetti da epatopatia o altre malattie a carico del sistema nervoso centrale (ad es. epilessia).

La quantità di alcool in questo medicinale può alterare gli effetti di altri medicinali.

Ulteriori precauzioni per l’uso nel trattamento adiuvante del tumore della mammella

Neutropenia complicata

Per le pazienti che presentano una neutropenia complicata (neutropenia prolungata, neutropenia febbrile o infezione) si deve considerare la terapia con G-CSF e riduzione della dose (vedere paragrafo 4.2).

Eventi avversi gastrointestinali

Sintomi come dolore addominale precoce e malessere, febbre, diarrea con o senza neutropenia, possono essere manifestazioni precoci di tossicità gastrointestinale grave e devono essere valutati e trattati immediatamente.

Insufficienza cardiaca congestizia

Le pazienti, durante la terapia ed il periodo di follow-up, devono essere seguite per sintomi che possono ricondurre a insufficienza cardiaca congestizia.

Leucemia

In pazienti trattate con docetaxel, doxorubicina e ciclofosfamide (TAC) il rischio di mielodisplasia ritardata o leucemia mieloide richiede un follow-up ematologico.

Pazienti con 4 o più linfonodi positivi

Il rapporto rischio/beneficio della terapia con TAC in pazienti con 4 o più linfonodi positivi non è completamente stabilito con l’analisi ad interim (vedere paragrafo 5.1).

Anziani

Non sono disponibili i dati su pazienti di età superiore a 70 anni trattati con docetaxel in associazione a doxorubicina e ciclofosfamide.

In uno studio sul carcinoma della prostata, dei 333 pazienti trattati con docetaxel ogni tre settimane, 209 avevano un’età uguale o superiore a 65 anni e 68 pazienti superiore ai 75 anni. Nei pazienti trattati con docetaxel ogni tre settimane, l’incidenza di alterazioni ungueali correlate al farmaco, nei pazienti di età uguale o superiore ai 65 anni, risultava superiore di oltre il 10% rispetto ai pazienti più giovani.

L’incidenza di febbre, diarrea, anoressia ed edema periferico correlabili al farmaco nei pazienti di età uguale o superiore ai 75 anni risultava superiore di oltre il 10% rispetto ai pazienti di età inferiore ai 65 anni.

Fra i 300 pazienti (221 nello studio di fase III e 79 nello studio di fase II) trattati con docetaxel in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile nello studio del carcinoma gastrico, 74 avevano 65 o più anni e 4 avevano 75 o più anni. L'incidenza degli eventi avversi gravi è stata più elevata nei pazienti anziani in confronto a quelli più giovani. L’incidenza dei seguenti eventi avversi (di tutti i gradi): letargia, stomatite ed infezione neutropenica si sono verificate con una frequenza ≥ 10% nei pazienti con 65 o più anni rispetto ai pazienti più giovani.

I pazienti anziani trattati con TCF devono essere monitorati attentamente.


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04.5 Interazioni - Inizio Pagina

Studi in vitro hanno dimostrato che il metabolismo del docetaxel può essere modificato dalla somministrazione contemporanea di composti inducenti o inibenti il citocromo P450-3A o che vengano da questo metabolizzati (e possano perciò inibire competitivamente l’enzima), quali ciclosporina, terfenadina, ketoconazolo, eritromicina e troleandomicina. Di conseguenza, usare cautela nel trattamento di pazienti in terapia concomitante con tali medicinali per il rischio potenziale di un’interazione significativa.

Il docetaxel è altamente legato alle proteine (>del 95%). Anche se non è stata studiata specificatamente la possibile interazione in vivo tra docetaxel e terapie concomitanti, le interazioni in vitro tra farmaci strettamente legati alle proteine quali eritromicina, difenidramina, propranololo, propafenone, fenitoina, salicilati, sulfametoxazolo e sodio valproato non hanno evidenziato influenze sul legame di docetaxel alle proteine. Inoltre il desametasone non modifica il legame proteico di docetaxel. Il docetaxel non influenza il legame della digitossina.

Le farmacocinetiche di docetaxel, doxorubicina e ciclofosfamide non sono risultate condizionate dalla loro co-somministrazione. Dati limitati da un singolo studio non controllato sembrano indicare un’interazione tra docetaxel e carboplatino. Quando utilizzato in associazione con docetaxel, la clearance di carboplatino è stata superiore di circa il 50% rispetto ai valori precedentemente riportati per l’utilizzo del carboplatino in monoterapia.

La farmacocinetica di docetaxel in presenza di prednisone è stata studiata nei pazienti con carcinoma della prostata metastatico. Docetaxel è metabolizzato da CYP3A4 ed il prednisone causa induzione del CYP3A4. Non è stato osservato alcun effetto statisticamente significativo del prednisone sulla farmacocinetica di docetaxel.

Il docetaxel deve essere somministrato con cautela nei pazienti che stanno assumendo contemporaneamente un potente inibitore del CYP3A4 (ad es. inibitori della proteasi come il ritonavir, antifungini azolici come ketoconazolo o itraconazolo). Uno studio di interazione farmacologica condotto in pazienti che assumevano ketoconazolo e docetaxel ha evidenziato che la clearance di docetaxel si riduce della metà a causa del ketoconazolo, probabilmente perchè il metabolismo di docetaxel coinvolge il CYP3A4 come prevalente via metabolica (singola). Può verificarsi una tolleranza ridotta al docetaxel, anche a basse dosi.

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA contiene 400 mg di etanolo per ml di concentrato. A dosi più elevate [7,5 ml di concentrato (150 mg) contengono 3 g di etanolo], la quantità di alcool può alterare gli effetti di altri farmaci.


04.6 Gravidanza e allattamento - Inizio Pagina

Non ci sono informazioni sull’uso di docetaxel nella donna in gravidanza. In studi effettuati sul ratto e sul coniglio, docetaxel risulta embriotossico e fetotossico e riduce la fertilità nel ratto.

Come per altri medicinali citotossici, il docetaxel può provocare danno fetale se somministrato a donne in gravidanza. Per questo motivo docetaxel non deve essere somministrato a donne gravide, a meno che non sia chiaramente indicato

Donne in età fertile/contraccezione:

Le donne in età fertile in trattamento con docetaxel devono essere avvertite di evitare il rischio di una gravidanza e di avvisare immediatamente il medico nel caso in cui ciò avvenga.

Durante il trattamento deve essere utilizzato un efficace metodo contraccettivo.

In studi non clinici, docetaxel ha effetti genotossici e può alterare la fertilità maschile (vedere paragrafo 5.3). Pertanto, agli uomini in trattamento con docetaxel si raccomanda di non procreare durante e fino a 6 mesi dopo il trattamento e di informarsi sulla conservazione dello sperma prima del trattamento.

Allattamento:

Il docetaxel è una sostanza lipofila ma non è noto se sia escreto nel latte materno. Di conseguenza, data la potenziale insorgenza di reazioni avverse nel lattante, l'allattamento al seno deve essere interrotto per tutta la durata del trattamento con docetaxel.


04.7 Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchine - Inizio Pagina

Non sono stati eseguiti studi sugli effetti sulla capacità di guidare o di utilizzare macchinari.

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA contiene 400 mg di etanolo per ml di concentrato. A dosi più elevate [7,5 ml di concentrato (150 mg di docetaxel) contengono 3 g di etanolo], la quantità di alcool può compromettere la capacità di guidare o di utilizzare macchinari.


04.8 Effetti indesiderati - Inizio Pagina

Le reazioni avverse considerate possibilmente o probabilmente correlate alla somministrazione di docetaxel sono state ottenute in:

• 1312 e 121 pazienti che hanno ricevuto 100 mg/m² e 75 mg/m² di docetaxel rispettivamente come monoterapia

• 258 pazienti che hanno ricevuto docetaxel in associazione con doxorubicina,

• 406 pazienti che hanno ricevuto docetaxel in associazione con cisplatino,

• 92 pazienti trattati con docetaxel in associazione con trastuzumab,

• 255 pazienti che hanno ricevuto docetaxel in associazione con capecitabina

• 1,

• 332 pazienti che hanno ricevuto docetaxel in associazione con prednisone o prednisolone (si sono verificati degli effetti indesiderati clinicamente importanti legati al trattamento).

• 744 pazienti che hanno ricevuto docetaxel in associazione con doxorubicina e ciclofosfamide (si sono verificati degli effetti indesiderati clinicamente importanti legati al trattamento),

• 300 pazienti con adenocarcinoma gastrico (221 nello studio di fase III e 79 nello studio di fase II) trattati con docetaxel in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile (si sono verificati degli effetti indesiderati clinicamente importanti legati al trattamento),

• 174 e 251 pazienti con tumore della testa e del collo trattati con docetaxel in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile (si sono verificati degli effetti indesiderati clinicamente importanti legati al trattamento).

Tali reazioni sono state descritte con i criteri NCI Common Toxicity Criteria (grado 3 = G3; grado 3-4 = G3/4; grado 4 = G4) ed i termini COSTART. Le frequenze sono definite come: molto comuni (≥ 1/10); comuni (≥ 1/100, < 1/10); non comuni (≥ 1/1.000, < 1/100); rari (≥ 1/10.000, <1/1.000); molto rari (< 1/10.000); non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).

All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.

Le reazioni avverse riportate più comunemente durante l’uso del solo docetaxel sono: neutropenia (reversibile e non cumulativa; il giorno mediano al nadir era il giorno 7 e la durata mediana della neutropenia grave (< 500 cellule/mm³) era di 7 giorni), anemia, alopecia, nausea, vomito, stomatiti, diarrea ed astenia. La gravità degli eventi avversi di docetaxel può essere aumentata quando docetaxel è somministrato in associazione con altri agenti chemioterapici. Per l’associazione con trastuzumab sono stati riportati gli eventi avversi (tutti i gradi) in percentuale ≥10%. Vi è stato un aumento dell’incidenza di eventi avversi gravi (40% vs 31%) e di eventi avversi di grado 4 (34% vs 23%) nel gruppo trattato in associazione con trastuzumab rispetto alla monoterapia con docetaxel.

Per l’associazione con capecitabina, vengono riportati gli effetti indesiderati correlati al trattamento più frequenti (≥ 5%) osservati in uno studio clinico di fase III in pazienti con tumore della mammella dopo fallimento di una terapia con antracicline (vedere il riassunto delle caratteristiche del prodotto di capecitabina).

Con docetaxel sono state osservate frequentemente le seguenti reazioni avverse:

Patologie del sistema nervoso

Lo sviluppo di neurotossicità periferica grave richiede la riduzione della dose (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). I segni neurosensoriali da lievi a moderati sono caratterizzati da parestesia, disestesia o dolore, compreso bruciore. Gli eventi neuromotori sono prevalentemente caratterizzati da debolezza.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Sono state osservate reazioni cutanee reversibili considerate in genere di grado da lieve a moderato. Le reazioni sono state caratterizzate da eruzioni cutanee, incluse le eruzioni localizzate principalmente ai piedi ed alle mani (compresa la sindrome mano-piede grave), ma anche alle braccia, al viso o al torace, frequentemente associate a prurito. Le eruzioni si sono manifestate generalmente entro una settimana dall’infusione di docetaxel. Meno frequentemente sono stati riportati sintomi gravi come eruzioni seguite da desquamazione che raramente hanno richiesto l’interruzione o la sospensione del trattamento con docetaxel (vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Sono state riportate gravi alterazioni a carico dell’unghia caratterizzate da ipopigmentazione o iperpigmentazione, talvolta dolore e onicolisi.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Le reazioni nel sito di infusione sono state in genere lievi e sono state caratterizzate da iperpigmentazione, infiammazione, arrossamento o secchezza della pelle, flebite o stravaso, rigonfiamento della vena. La ritenzione di liquidi comprende casi di edema periferico e meno frequentemente casi di versamento pleurico, pericardico, ascite e aumento di peso. L’edema periferico di solito si manifesta iniziando alle estremità inferiori e può divenire generalizzato con un aumento di peso di 3 o più kg. La ritenzione idrica è cumulativa per incidenza e gravità (vedere paragrafo 4.4).

Disturbi del sistema immunitario

Reazioni di ipersensibilità si sono manifestate di solito entro pochi minuti dall’inizio dell’infusione di docetaxel e sono state generalmente di grado da lieve a moderato. I sintomi più frequentemente riportati sono stati vampate di calore, eruzioni cutanee con o senza prurito, oppressione toracica, dorsalgia, dispnea e febbre da farmaco o brividi. Le reazioni gravi sono state caratterizzate da ipotensione e/o broncospasmo o eritema/eritema generalizzato (vedere paragrafo 4.4).

Docetaxel 100 mg/m² in monoterapia:

Classificazione sistemica organica MedDRA Reazioni avverse molto comuni in ≥ 10% dei pazienti Reazioni avverse comuni da ≥ 1 a < 10% dei pazienti Reazioni avverse non comuni da ≥0, 1 a < 1% dei pazienti
Esami diagnostici   Aumento (<5%) della bilirubina ematica G3/4; Aumento (<4%) della fosfatasi alcalina ematica G3/4; Aumento AST G3/4 (< 3%); Aumento ALT G3/4 (< 2%)  
Patologie cardiache   Aritmia (G3/4: 0,7%) Insufficienza cardiaca
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia (G4: 76,4%); Anemia (G3/4: 8,9%); Neutropenia febbrile Trombocitopenia (G4: 0,2%)  
Patologie del sistema nervoso Neuropatia sensoriale periferica (G3: 4,1%); Neuropatia motoria periferica (G3/4: 4%); Disgeusia (grave: 0,07%)    
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dispnea (grave: 2,7%)    
Patologie gastrointestinali Stomatite (G3/4: 5,3%); Diarrea (G3/4: 4%); Nausea (G3/4: 4%); Vomito (G3/4: 3%) Stipsi (grave: 0,2%); Dolore addominale (grave 1%); Emorragia gastrointestinale (grave: 0,3%) Esofagite (grave: 0,4%)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia; Reazioni cutanee (G3/4: 5,9%); Alterazioni ungueali (gravi: 2,6%)    
Patologie del sistema muscoloscheletrico e dei tessuto connettivo Mialgia (grave: 1,4%) Artralgia  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia    
Infezioni e infestazioni Infezioni (G3/4: 5,7%; tra cui sepsi e polmonite, fatale nell'1,7%) Infezione associata a neutropenia G4 (G3/4: 4,6%)  
Patologie vascolari   Ipotensione; Ipertensione; Emorragia  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Ritenzione di liquidi (grave: 6,5%); Astenia (grave: 11,2%); Dolore. Reazione al sito d'infusione; Dolore al torace di tipo non cardiaco (grave: 0,4%)  
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità (G3/4: 5,3%)    

Patologie del sistema emolinfopoietico

Raro: episodi di sanguinamento associati a trombocitopenia di grado 3/4

Patologie del sistema nervoso

Dati di reversibilità sono disponibili nel 35,3% dei pazienti che hanno sviluppato neurotossicità dopo trattamento con docetaxel 100 mg/m² in monoterapia. Gli eventi sono stati reversibili in maniera spontanea entro i 3 mesi.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Molto raro: un caso di alopecia non reversibile alla fine dello studio. Il 73% delle reazioni cutanee è stato reversibile entro 21 giorni.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

La dose cumulativa mediana alla sospensione del trattamento è stata di più di 1.000 mg/m² e il tempo mediano di reversibilità della ritenzione idrica è stato di 16,4 settimane (range da 0 a 42 settimane). La comparsa di ritenzione di grado da moderato a grave (dose cumulativa mediana: 818,9 mg/m²) è ritardata nei pazienti che hanno ricevuto la premedicazione rispetto ai pazienti senza premedicazione (dose mediana cumulativa: 489,7 mg/m²); tuttavia, in alcuni pazienti, è stata riportata durante i primi cicli di terapia.

Docetaxel 75 mg/m² in monoterapia:

Classificazione sistemica organica MedDRA Reazioni avverse molto comuni in ≥ 10% dei pazienti Reazioni avverse comuni da ≥ 1% a < 10% dei pazienti
Esami diagnostici   Aumento (<2%) della bilirubina ematica G3/4
Patologie cardiache   Aritmia (nessuna grave)
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia (G4: 54,2%); anemia (G3/4: 10,8%); trombocitopenia (G4: 1,7%) Neutropenia febbrile
Patologie del sistema nervoso Neuropatia sensoriale periferica (G3/4: 0,8%) Neuropatia motoria periferica (G3/4: 2,5%)
Patologie gastrointestinali Nausea (G3/4: 3,3%); Stomatite (G3/4: 1,7%); Vomito (G3/4: 0,8%); Diarrea (G3/4: 1,7%) Stipsi
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia Reazioni cutanee (G3/4: 0,8%) Alterazioni ungueali (gravi: 0,8%)
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo   Mialgia
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia  
Infezioni e infestazioni Infezioni (G3/4: 5%)  
Patologie vascolari   Ipotensione
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia (grave: 12,4%); Ritenzione di liquidi (grave: 0,8%); Dolore.  
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità (nessuna grave)

Docetaxel 75 mg/m² in associazione a doxorubicina:

Classificazione sistemica organica MedDRA Reazioni avverse molto comuni in ≥ 10% dei pazienti Reazioni avverse comuni da ≥ 1% a < 10% dei pazienti Reazioni avverse non comuni da ≥ 0,1% a < 1% dei pazienti
Esami diagnostici   Aumento (<2,5%) della bilirubina ematica G3/4 Aumento (<2,5%) fosfatasi alcalina G3/4 Aumento AST G3/4 (<1%) Aumento AST G3/4 (< 1%)
Patologie cardiache   Insufficienza cardiaca Aritmia (nessuna grave)  
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia (G4: 91,7%); Anemia (G3/4: 9,4%); Neutropenia febbrile Trombocitopenia (G4: 0,8%)    
Patologie del sistema nervoso Neuropatia sensoriale periferica (G3: 0,4%) Neuropatia motoria periferica (G3/4: 0,4%)  
Patologie gastrointestinali Nausea (G3/4: 5%); Stomatite (G3/4: 7,8%); Diarrea (G3/4: 6,2%); Vomito (G3/4: 5%); Stipsi    
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia Alterazioni ungueali (gravi: 0,4%); Reazioni cutanee (nessuna grave)    
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo   Mialgia  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione   Anoressia  
Infezioni e infestazioni Infezione (G3/4: 7,8%)    
Patologie vascolari     Ipotensione
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia (grave: 8,1%); Ritenzione di liquidi (grave: 1,2%); Dolore. Reazione al sito d'infusione  
Reazione al sito d'infusione; Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità (G3/4: 1,2%)  

Docetaxel 75 mg/m² in associazione a cisplatino:

Classificazione sistemica organica MedDRA Reazioni avverse molto comuni in ≥ 10% dei pazienti Reazioni avverse comuni da ≥ 1% a < 10% dei pazienti Reazioni avverse non comuni da ≥ 0,1% a < 1% dei pazienti
Esami diagnostici   Aumento della bilirubina ematica (2,1%) G3/4; Aumento di AST G3/4 (1,3%) Aumento di AST G3/4 (0,5%); Aumento della fosfatasi alcalina G3/4 (0,3%)
Patologie cardiache   Aritmia (G3/4: 0,7%) Insufficienza cardiaca
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia (G4: 51,5%); Anemia (G3/4: 6,9%); Trombocitopenia (G4: 0,5%) Neutropenia febbrile  
Patologie del sistema nervoso Neuropatia sensoriale periferica (G3/4: 3,7%); Neuropatia motoria periferica (G3/4: 2%)    
Patologie gastrointestinali Nausea (G3/4: 9,6%); Vomito (G3/4: 7,6%); Diarrea (G3/4: 6,4%); Stomatite (G3/4: 2%) Stipsi  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia; Alterazioni ungueali (gravi: 0,7%); Reazioni cutanee (G3/4: 0,2%)    
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Mialgia (grave: 0,5%)    
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia    
Infezioni e infestazioni Infezione (G3/4: 5,7%)    
Patologie vascolari   Ipotensione (G3/4: 0,7%)  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia (grave: 9,9%); Ritenzione di liquidi (grave: 0,7%); Febbre (G3/4: 1,2%) Reazione al sito d'infusione; Dolore.  
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità (G3/4: 2,5%)    

Docetaxel 100 mg/m² in associazione a trastuzumab:

Classificazione sistemica organi MedDRA Reazioni avverse molto comuni in ≥ 10% dei pazienti Reazioni avverse comuni da ≥ 1% a < 10% dei pazienti
Esami diagnostici Incremento ponderale  
Patologie cardiache   Insufficienza cardiaca
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia (G3/4: 32%); Neutropenia febbrile (tra cui neutropenia associata a febbre e uso di antibiotici) o sepsi neutropenica  
Patologie del sistema nervoso Parestesie, cefalea, disgeusia, ipoestesia  
Patologie dell'occhio Incremento della lacrimazione, congiuntivite  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Epistassi, dolore faringolaringeo, nasofaringite, dispnea, tosse, rinorrea  
Patologie gastrointestinali Nausea, diarrea, vomito, stipsi, stomatite, dispepsia, dolore addominale  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia, eritema, eruzione cutanea, alterazioni ungueali  
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Mialgia, artralgia, dolore alle estremità, dolore alle ossa, dolore alla schiena  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia  
Patologie vascolari Linfedema  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia, edema periferico, piressia, affaticamento, infiammazione delle mucose, dolore, sindrome para influenzale, dolore al torace, brividi. Letargia
Disturbi psichiatrici Insonnia  

Patologie cardiache

Insufficienza cardiaca sintomatica è stata riportata nel 2,2% dei pazienti che hanno ricevuto docetaxel in associazione con trastuzumab, rispetto allo 0% dei pazienti che hanno ricevuto docetaxel in monoterapia. Nel braccio docetaxel e trastuzumab il 64% dei pazienti aveva ricevuto precedentemente antracicline come terapia adiuvante rispetto al 55% dei pazienti trattati con docetaxel in monoterapia.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Molto comune: la tossicità ematologica era aumentata nei pazienti trattati con trastuzumab e docetaxel rispetto a quelli trattati con il solo docetaxel (neutropenia di grado 3/4 32% verso 22%, secondo i criteri NCI-CTC). Si noti che questo è probabilmente una sottostima poiché è risaputo che docetaxel, da solo, ad una dose di 100 mg/m² porta a neutropenia nel 97% dei pazienti, di grado 4 nel 76%, basato sulla conta ematica al nadir. L’incidenza della neutropenia febbrile/sepsi neutropenica era anche aumentata nei pazienti trattati con Herceptin e docetaxel (23% verso 17% dei pazienti trattati con solo docetaxel).

Docetaxel 75 mg/m² in associazione a capecitabina:

Classificazione sistemica organica MedDRA Reazioni avverse molto comuni in ≥ 10% dei pazienti Reazioni avverse comuni da ≥ 1% a < 10% dei pazienti
Esami diagnostici   Aumento (9%) della bilirubina ematica G3/4, calo ponderale
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia (G3/4: 63%); Anemia (G3/4: 10%) Trombocitopenia (G3/4: 3%)
Patologie del sistema nervoso Disgeusia (G3/4: < 1%); Parestesia (G3/4: < 1%) Capogiri, cefalea (G3/4: < 1%) Neuropatia periferica
Patologie dell'occhio Incremento della lacrimazione  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche Dolore faringolaringeo (G3/4: 2%) Dispnea (G3/4: 1%); Tosse (G3/4: < 1%); Epistassi (G3/4: < 1%)
Patologie gastrointestinali Stomatite (G3/4: 18%); Diarrea (G3/4: 14%); Nausea (G3/4: 6%); Vomito (G3/4: 4%); Stipsi (G3/4: 1%); Dolore addominale (G3/4: 2%); Dispepsia Dolore addominale superiore; Secchezza delle fauci
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Sindrome mani-piedi (G3/4: 24%); Alopecia (G3/4: 6%); Alterazioni ungueali (G3/4: 2%) Dermatite Eruzione eritematosa (G3/4: < 1%) scolorazione delle unghie; onicolisi (G3/4: 1%)
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Mialgia (G3/4: 2%); Artralgia (G3/4: 1%) Dolore alle estremità (G3/4: < 1%); Dolore alla schiena (G3/4: 1%)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia (G3/4: 1%); Calo dell'appetito Disidratazione (G3/4: 2%)
Infezioni e infestazioni   Candidosi orale (G3/4: < 1%)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia (G3/4: 3%); Piressia (G3/4: 1%); Affaticamento/debolezza (G3/4: 5%); Edema periferico (G3/4: 1%) Letargia; Dolore.

Docetaxel 75 mg/m² in associazione a prednisone o prednisolone:

Classificazione sistemica organica MedDRA Eventi avversi molto comuni in ≥ 10% dei pazienti Eventi avversi comuni da ≥ 1% a < 10% dei pazienti
Patologie cardiache   Diminuzione della funzionalità ventricolare sinistra (G3/4: 0,3%)
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia (G3/4: 32%); Anemia (G3/4: 4,9%) Trombocitopenia (G3/4: 0,6%); Neutropenia febbrile
Patologie del sistema nervoso Neuropatia sensoriale periferica (G3/4: 1,2%); Disgeusia (G3/4: 0%) Neuropatia motoria periferica (G3/4: 0%)
Patologie dell'occhio   Incremento della lacrimazione (G3/4: 0,6%)
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Epistassi (G3/4: 0%); Dispnea (G3/4: 0,6%); Tosse (G3/4: 0%)
Patologie gastrointestinali Nausea (G3/4: 2,4%); Diarrea (G3/4: 1,2%); Stomatite/faringite (G3/4: 0,9%); Vomito (G3/4: 1,2%)  
Patologie della cute e del tessuto gastrointestinali Alopecia; Alterazioni ungueali (nessuna grave) Eruzione esfoliativa (G3/4: 0,3%)
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo   Artralgia (G3/4: 0,3%); Mialgia (G3/4: 0,3%)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia (G3/4: 0,6%)  
Infezioni e infestazioni Infezione (G3/4: 3,3%)  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Affaticamento (G3/4: 3,9%); Ritenzione di liquidi (grave: 0,6%)  
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità (G3/4: 0,6%)

Docetaxel 75 mg/m² in associazione a doxorubicina e ciclofosfamide:

Classificazione sistemica organica MedDRA Reazioni avverse molto comuni in ≥ 10% dei pazienti Reazioni avverse comuni da ≥ 1% a < 10% dei pazienti Reazioni avverse non comuni da ≥ 0,1% a < 1% dei pazienti
Esami diagnostici Incremento o decremento ponderale (G3/4: 0,3%)    
Patologie cardiache   Aritmia (G3/4: Insufficienza cardiaca congestizia  
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia (G3/4: Neutropenia (G3/4: 65,5%); Trombocitopenia (G3/4: 2,0%), neutropenia febbrile    
Patologie del sistema nervoso Disgeusia (G3/4: 0,7%) Neuropatia sensoriale periferica (G3/4: 0%) Neuropatia motoria periferica (G3/4: 0%) neurocorticale (G3/4: 0,3%) Neurocerebellare (G3/4: 0,1%) Sincope (G3/4: 0%)
Patologie dell'occhio   Alterazione della lacrimazione (G3/4: 0,1%) congiuntivite (G3/4: 0,3%)  
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche   Tosse (G3/4: 0%)  
Patologie gastrointestinali Nausea (G3/4: 5,1%) Stomatite (G3/4: 7,1%) Vomito (G3/4: 4,3%) Diarrea (G3/4: 3,2%) Stipsi (G3/4: 0,4%) Dolore addominale (G3/4: 0,5%) Colite/enterite/ ampia perforazione intestinale
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia; Tossicità cutanea (G3/4: 0,7%); Alterazioni ungueali (G3/4: 0,4%)    
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo Mialgia (G3/4: 0,8%) Artralgia (G3/4: 0,4%)    
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia (G3/4: 2,2%)    
Infezioni e infestazioni Infezione (G3/4: 3,2%) Infezione neutropenica. Nessuna morte per sepsi    
Patologie vascolari Vasodilatazione (G3/4: 0,9%) Ipotensione (G3/4: 0%) Flebite (G3/4: 0%) Linfedema (G3/4: 0%)
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Astenia (G3/4: 11%) Febbre (G3/4: 1,2%), edema periferico (G3/4: 0,4%)    
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità (G3/4: 1,1%)    
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella Amenorrea    

Patologie cardiache

È stata riportata anche insufficienza cardiaca congestizia (CHF) (2,3% a 70 mesi di follow-up mediano). Un paziente per ciascun braccio di trattamento è deceduto per insufficienza cardiaca.

Patologie del sistema nervoso

Ad un follow-up mediano di 55 mesi, 9 dei 73 pazienti che avevano manifestato neuropatia sensoriale periferica alla fine della chemioterapia presentavano ancora i sintomi di neuropatia sensoriale periferica.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Ad un follow-up mediano di 55 mesi, 22 dei 687 pazienti che avevano manifestato alopecia alla fine della chemioterapia presentavano ancora i sintomi di alopecia.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Ad un follow-up mediano di 55 mesi, 18 dei 112 pazienti che avevano manifestato edema periferico alla fine della chemioterapia presentavano ancora i sintomi di edema periferico.

Patologie dell’apparato riproduttivo e della mammella

Ad un follow-up mediano di 55 mesi, 133 dei 233 pazienti che avevano manifestato amenorrea alla fine della chemioterapia presentavano ancora i sintomi di amenorrea.

Docetaxel 75 mg/m² in associazione a cisplatino e 5-fluorouracile per l’adenocarcinoma gastrico:

Classificazione sistemica organica MedDRA Reazioni avverse molto comuni in ≥ 10% dei pazienti Reazioni avverse comuni da ≥ 1% a < 10% dei pazienti
Patologie cardiache   Aritmia (G3/4: 1,0%)
Patologie del sistema emolinfopoietico Anemia (G3/4: 20,9%); Neutropenia (G3/4: 83,2%); Trombocitopenia (G3/4: 8,8%), neutropenia febbrile  
Patologie del sistema nervoso Neuropatia sensoriale periferica (G3/4: 8,7%) Capogiri (G3/4: 2,3%) Neuropatia motoria periferica (G3/4: 1,3%)
Patologie dell'occhio   Incremento della lacrimazione (G3/4: 0%)
Patologie dell'orecchio e del labirinto   Alterazione dell'udito (G3/4: 0%)
Patologie gastrointestinali Diarrea (G3/4: 19,7%); Nausea (G3/4: 16%); Stomatite (G3/4: 23,7%); Vomito (G3/4: 14,3%) Stipsi (G3/4: 1,0%); Dolore gastrointestinale (G3/4: 1,0%); Esofagite/disfagia/odinofagia (G3/4: 0,7%)
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia (G3/4: 4,0%) Eruzione pruriginosa (G3/4: 0,7%); Alterazioni ungueali (G3/4: 0,7%); Esfoliazione cutanea (G3/4: 0%)
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia (G3/4: 11,7%)  
Infezioni e infestazioni Infezione neutropenica; Infezione (G3/4: 11,7%)  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Letargia (G3/4: 19,0%) Febbre (G3/4: 2,3%) Ritenzione di liquidi (grave/potenzialmente letale: 1%)  
Disturbi del sistema immunitario Ipersensibilità (G3/4: 1,7%)  

Patologie del sistema emolinfopoietico

La neutropenia febbrile e l'infezione neutropenica si sono manifestate rispettivamente nel 17,2% e nel 13,5% dei pazienti indipendentemente dall'uso del G-CSF. Il G-CSF è stato usato per la profilassi secondaria nel 19,3% dei pazienti (10,7% dei cicli). La neutropenia febbrile e l'infezione neutropenica si sono manifestate rispettivamente nel 12,1% e nel 3,4% dei pazienti sottoposti a profilassi con G-CSF e nel 15,6% e nel 12,9% dei pazienti non sottoposti a profilassi con G-CSF (vedere paragrafo 4.2).

Docetaxel 75mg/m² in associazione con cisplatino e 5-fluorouracile per il carcinoma della testa e del collo:

• Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia (TAX 323)

Classificazione sistemica organica MedDRA Reazioni avverse molto comuni in ≥ 10% dei pazienti Reazioni avverse comuni da ≥ 1% a < 10% dei pazienti Reazioni avverse non comuni da ≥ 0,1% a < 1% dei pazienti
Esami diagnostici   Incremento ponderale  
Patologie cardiache   Ischemia miocardica (G3/4: 1,7%) Aritmia (G3/4: 0,6%)
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia (G3/4: 76,3%) Anemia (G3/4: 9,2%) Trombocitopenia (G3/4: 5,2%) Neutropenia febbrile  
Patologie del sistema nervoso Disgeusia/Parosmia; Neuropatia sensoriale periferica (G3/4: 0,6%) Capogiri.  
Patologie dell'occhio   Incremento della lacrimazione; Congiuntivite  
Patologie dell'orecchio e del labirinto   Alterazione dell'udito  
Patologie gastrointestinali Nausea (G3/4: 0,6%); Stomatite (G3/4: 4,0%), diarrea (G3/4: 2,9%) Vomito (G3/4: 0,6%) Stipsi esofagite/disfagia/odinofagia (G3/4: 0,6%) Dolore addominale; Dispepsia; Emorragia gastrointestinale (G3/4: 0,6%)  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia (G3/4: 10,9%) Eruzione pruriginosa Secchezza cutanea Esfoliazione cutanea (G3/4: 0,6%)  
Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo   Mialgia (G3/4: 0,6%)  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia (G3/4: 0,6%)    
Infezioni e infestazioni Infezione (G3/4: 6,3%) Infezione neutropenica    
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi).   Dolore oncologico (G3/4: 0,6%)  
Patologie vascolari   Malattie venose (G3/4: 0,6%)  
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Letargia (G3/4: 3,4%), febbre (G3/4: 0,6%) Ritenzione di liquidi Edema    
Disturbi del sistema immunitario   Ipersensibilità (nessuna grave)  

• Chemioterapia di induzione seguita da chemioradioterapia (TAX 324)

Classificazione sistemica organica MedDRA Reazioni avverse molto comuni in ≥ 10% dei pazienti Reazioni avverse comuni da ≥ 1% a < 10% dei pazienti Reazioni avverse non comuni da ≥ 0,1% a < 1% dei pazienti
Esami diagnostici Calo ponderale   Incremento ponderale
Patologie cardiache   Aritmia (G3/4: 2,0%) Ischemia miocardica
Patologie del sistema emolinfopoietico Neutropenia (G3/4: 83,5%); Anemia (G3/4: 12,4%); Trombocitopenia (G3/4: 4,0%); Neutropenia febbrile    
Patologie del sistema nervoso Disgeusia/parosmia (G3/4: 0,4%); Neuropatia sensoriale periferica (G3/4: 1,2%) Capogiri (G3/4: 2,0%); Neuropatia motoria periferica (G3/4: 0,4%)  
Patologie dell'occhio   Incremento della lacrimazione Congiuntivite
Patologie dell'orecchio e del labirinto Alterazione dell'udito (G3/4: 1,2%)    
Patologie gastrointestinali Nausea (G3/4: 13,9%); Stomatite (G3/4: 20,7%); Vomito (G3/4: 8,4%); Diarrea (G3/4: 6,8%); Esofagite/disfagia/ odinofagia (G3/4: 12,0%); Stipsi (G3/4: 0,4%) Dispepsia (G3/4: 0,8%); Dolore gastrointestinale (G3/4: 1,2%); Emorragia gastrointestinale (G3/4: 0,4%)  
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo Alopecia (G3/4: 4,0%); Eruzione pruriginosa Secchezza cutanea; Desquamazione  
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo   Mialgia (G3/4: 0,4%)  
Disturbi del metabolismo e della nutrizione Anoressia (G3/4: 12,0%)    
Infezioni e infestazioni Infezione (G3/4: 3,6%) Infezione neutropenica.  
Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)   Dolore oncologico (G3/4: 1,2%)  
Patologie vascolari     Malattia venosa
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione Letargia (G3/4: 4,0%); Piressia (G3/4: 3,6%); Ritenzione di liquidi (G3/4: 1,2); Edema (G3/4: 1,2%)    
Disturbi del sistema immunitario     Ipersensibilità

Esperienza post-marketing:

Patologie cardiache

Sono stati riportati casi rari di infarto del miocardio.

Patologie del sistema emolinfopoietico

Sono state riportate soppressione midollare e altre reazioni avverse di tipo ematologico. È stata segnalata coagulazione intravascolare disseminata (DIC), spesso in associazione con sepsi o insufficienza multiorgano.

Patologie del sistema nervoso

Dopo somministrazione di docetaxel sono stati osservati rari casi di convulsioni o perdita temporanea di coscienza. Tali reazioni talvolta compaiono durante l’infusione del medicinale.

Patologie dell’occhio

Si sono manifestati tipicamente durante l’infusione del medicinale casi molto rari di alterazioni visive transitorie (bagliori, lampi di luce, scotomi) e in associazione con reazioni di ipersensibilità. Queste sono risultate reversibili dopo interruzione dell’infusione. Raramente sono stati riportati casi di lacrimazione con o senza congiuntivite, come casi di ostruzione del dotto lacrimale come conseguenza di una eccessiva lacrimazione.

Patologie dell’orecchio e del labirinto

Sono stati segnalati casi rari di ototossicità, alterazione dell’udito e/o perdita dell’udito.

Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

Raramente sono stati riportati sindrome da distress respiratorio acuto, polmonite interstiziale e fibrosi polmonare. Sono stati riportati rari casi di polmoniti causate da radiazioni in pazienti sottoposti a radioterapia concomitante.

Patologie gastrointestinali

Sono stati riportati rari episodi di disidratazione in conseguenza di disturbi gastrointestinali, perforazione gastrointestinale, colite ischemica, colite e enterocolite neutropenica. Sono stati riportati casi rari di occlusione ileale ed intestinale.

Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo

Sono stati riportati con docetaxel casi molto rari di lupus eritematosus cutaneo e di eruzioni bollose come eritema multiforme, sindrome di Stevens-Johnson, necrolisi epidermica tossica. In alcuni casi altri fattori concomitanti potrebbero aver contribuito allo sviluppo di tali effetti.

Tumori benigni, maligni e non specificati (cisti e polipi compresi)

Sono stati riportati casi molto rari di leucemia mieloide acuta e sindrome mielodisplastica quando il docetaxel è utilizzato in associazione con altri agenti chemioterapici e/o radioterapici.

Patologie vascolari

Sono stati segnalati raramente eventi tromboembolici venosi.

Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione

Raramente sono stati riportati fenomeni di «recall» da radiazione.

La ritenzione di liquidi non era associata a episodi acuti di oliguria o ipotensione. Raramente sono stati riportati disidratazione ed edema polmonare.

Disturbi del sistema immunitario

Sono stati segnalati alcuni casi di shock anafilattico, alcuni fatali.

Patologie epatobiliari

Sono stati riportati casi molto rari di epatite, talvolta fatali prevalentemente nei pazienti con patologie epatiche pre-esistenti.


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04.9 Sovradosaggio - Inizio Pagina

Sono stati riportati alcuni casi di sovradosaggio. Non esiste antidoto noto per il sovradosaggio da docetaxel. In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere tenuto in un’unità specializzata e le funzioni vitali strettamente monitorate. In caso di sovradosaggio, ci si può aspettare un’esacerbazione degli eventi avversi. Le complicazioni principali attese in caso di sovradosaggio consistono in soppressione del midollo osseo, neurotossicità periferica e mucosite. I pazienti devono ricevere G-CSF terapeutico al più presto dopo evidenza di sovradosaggio. Devono essere intraprese altre misure sintomatiche appropriate, secondo necessità.


05.0 PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE - Inizio Pagina

05.1 Proprietà farmacodinamiche - Inizio Pagina

Categoria farmacoterapeutica: Agenti antineoplastici, Codice ATC: L01CD 02

Dati preclinici

Il docetaxel è un farmaco antineoplastico che agisce favorendo l'aggregazione di tubulina in microtubuli stabili e inibisce la loro disaggregazione, portando così ad una notevole diminuzione di tubulina libera. Il legame di docetaxel ai microtubuli non altera il numero dei protofilamenti. Il docetaxel in vitro spezza il sistema microtubulare cellulare che è essenziale per funzioni vitali della cellula quali la mitosi e l'interfase.

Il docetaxel in vitro è citotossico nei confronti di varie linee tumorali murine ed umane e di tumori umani asportati recentemente nelle prove clonogeniche effettuate. Docetaxel raggiunge elevate concentrazioni intracellulari con un lungo tempo di residenza cellulare. Inoltre il docetaxel è attivo su alcune delle linee cellulari (ma non tutte) che esprimono un eccesso di glicoproteina-p, codificata dal gene di multiresistenza ai farmaci. In vivo, il docetaxel è indipendente dallo schema posologico e ha un ampio spettro di attività antitumorale sperimentale nei confronti di tumori murini in stadio avanzato, e tumori umani innestati.

Dati clinici

Carcinoma mammario

Docetaxel in associazione con doxorubicina e ciclofosfamide: trattamento adiuvante.

I dati di uno studio multicentrico randomizzato in aperto sostengono l’impiego di docetaxel come trattamento adiuvante di pazienti con tumore della mammella linfonodo positivo operabile e KPS ≥ 80% in età compresa tra 18 e 70 anni. In seguito alla stratificazione in base al numero di linfonodi positivi (1-3, più di 4), 1491 pazienti sono state randomizzate a ricevere docetaxel 75 mg/m² somministrato 1 ora dopo doxorubicina 50 mg/m² e ciclofosfamide 500 mg/m² (braccio TAC) o doxorubicina 50 mg/m² seguita da fluorouracile 500 mg/m² e ciclofosfamide 500 mg/m² (braccio FAC). Entrambi i regimi sono stati somministrati una volta ogni 3 settimane per 6 cicli. Docetaxel veniva somministrato mediante infusione di 1 ora, tutti gli altri medicinali venivano somministrati in bolo endovenoso al giorno 1. Il G-CSF veniva somministrato come profilassi secondaria alle pazienti che presentavano neutropenia complicata (neutropenia febbrile, neutropenia prolungata o infezione). Le pazienti del braccio TAC ricevevano una profilassi antibiotica con ciprofloxacina 500 mg per via orale o un farmaco equivalente due volte al giorno per 10 giorni partendo dal giorno 5 di ciascun ciclo. In entrambi i bracci, dopo l’ultimo ciclo di chemioterapia, le pazienti positive per i recettori estrogenici e/o progestinici ricevevano tamoxifene 20 mg/die per 5 anni. La terapia radiante adiuvante veniva prescritta in accordo alle linee guida valide in ciascun centro partecipante ed è stata somministrata al 69% delle pazienti che hanno ricevuto TAC ed al 72% delle pazienti che hanno ricevuto FAC.

È stata condotta un’analisi ad interim ad un follow-up mediano di 55 mesi. La sopravvivenza libera da malattia è risultata significativamente più lunga nel braccio TAC rispetto al braccio FAC.

L’incidenza di recidiva a 5 anni è risultata ridotta nelle pazienti che avevano ricevuto TAC rispetto a quelle che avevano ricevuto FAC (25% vs 32% rispettivamente) i.e. una riduzione del rischio assoluto del 7% (p=0,001). La sopravvivenza globale a 5 anni è risultata anch’essa significativamente aumentata con TAC rispetto a FAC (87% vs 81% rispettivamente) i.e. una riduzione del rischio di morte assoluto del 6% (p=0,008). I sottogruppi di pazienti trattati con TAC in accordo con i principali fattori prognostici definiti in maniera prospettica sono stati analizzati:

    Sopravvivenza libera da malattia Sopravvivenza globale
Sottogruppo di pazienti Numero di pazienti Rapporto di rischio* IC 95% p = Rapporto di rischio* IC 95% p =
Numero di linfonodi positivi              
Totale 745 0,72 0,59-0,88 0,001 0,70 0,53-0,91 0,008
1-3 467 0,61 0,46-0,82 0,0009 0,45 0,29-0,70 0,0002
Più di 4 278 0,83 0,63-1,08 0,17 0,94 0,66-1,33 0,72

*un rapporto di rischio inferiore ad 1 indica che TAC è associato ad una sopravvivenza libera da malattia e ad una sopravvivenza globale superiori rispetto a FAC

Allo stadio dell’analisi ad interim l’effetto positivo di TAC nelle pazienti con 4 o più linfonodi positivi (37% della popolazione) non è stato dimostrato. L’effetto sembra essere meno pronunciato rispetto a quello osservato nelle pazienti con 1-3 linfonodi positivi. Il rapporto rischio/beneficio, dunque, nelle pazienti con 4 o più linfonodi positivi non è stato completamente definito a questo stadio di analisi.

Docetaxel in monoterapia

Sono stati condotti due studi comparativi randomizzati di fase III con docetaxel alle dosi raccomandate e con un regime di 100 mg/m² ogni 3 settimane, su pazienti con tumore metastatico della mammella, di cui 326 dopo fallimento di un trattamento con alchilanti e 392 dopo fallimento di un trattamento con antracicline.

Nelle pazienti nelle quali il trattamento con agenti alchilanti era risultato inefficace, il docetaxel è stato confrontato con doxorubicina (75 mg/m² ogni 3 settimane). Docetaxel ha aumentato la percentuale di risposte (52% verso 37%, p=0,01) e diminuito il tempo di risposta (12 settimane verso 23 settimane, p=0,007), senza variare il tempo di sopravvivenza globale (15 mesi per docetaxel verso 14 mesi per doxorubicina, p=0,38) od il tempo alla progressione (27 settimane per docetaxel verso 23 settimane per doxorubicina, p=0,54). Tre pazienti trattate con docetaxel (2%) hanno dovuto sospendere il trattamento a causa di ritenzione di fluidi, mentre 15 pazienti in trattamento con doxorubicina (9%) hanno dovuto sospendere a causa di tossicità a livello cardiaco (tre casi di insufficienza cardiaca congestizia fatale).

Nelle pazienti nelle quali il trattamento con antracicline era risultato inefficace, docetaxel è stato confrontato con l’associazione di mitomicina C e vinblastina (12 mg/m² ogni 6 settimane e 6 mg/m² ogni 3 settimane). Docetaxel ha aumentato la percentuale di risposta (33% verso 12%, p <0,0001), ha aumentato il tempo alla progressione (19 settimane verso 11 settimane, p=0,0004) ed ha aumentato il tempo di sopravvivenza globale (11 mesi verso 9 mesi, p=0,01).

Il profilo di sicurezza di docetaxel nel corso di questi due studi di fase III era in linea con il profilo di sicurezza riscontrato negli studi di fase II (vedere paragrafo 4.8).

È stato condotto uno studio randomizzato, in aperto, multicentrico di fase III di confronto tra docetaxel in monoterapia e paclitaxel nel trattamento del carcinoma della mammella avanzato in pazienti nelle quali la terapia precedente aveva già compreso un’antraciclina. Sono state randomizzate complessivamente 449 pazienti a ricevere o docetaxel in monoterapia 100 mg/m² in infusione di 1 ora oppure paclitaxel 175 mg/m² in infusione di 3 ore. I due trattamenti sono stati somministrati ogni 3 settimane.

Senza influenza sull'endpoint primario, il tasso di risposta globale (32% vs 25%, p=0,10), il docetaxel ha prolungato il tempo alla progressione mediano (24,6 settimane vs 15,6 settimane; p<0,01) e la sopravvivenza mediana (15,3 mesi vs 12,7 mesi; p=0,03).

Sono stati osservati più eventi avversi di grado 3/4 con docetaxel in monoterapia (55,4%) rispetto a paclitaxel (23,0%).

Docetaxel in associazione con doxorubicina

È stato condotto un ampio studio randomizzato di fase III su 429 pazienti con tumore metastatico, non pretrattate, che confrontava doxorubicina (50 mg/m²) in associazione con docetaxel (75 mg/m²) (braccio AT) a doxorubicina (60 mg/m²) in associazione con ciclofosfamide (600 mg/m²) (braccio AC). Entrambi i regimi sono stati somministrati il giorno 1 ogni tre settimane.

Il tempo alla progressione (TTP) è risultato significativamente più lungo nel braccio AT rispetto a quello del braccio AC, p=0,0138. Il TTP mediano è stato di 37,3 settimane (95% CI: 33,4 – 42,1) nel braccio AT e di 31,9 settimane (95% CI: 27,4 – 36,0) nel braccio AC.

• La percentuale di risposta globale (ORR) è risultata significativamente più elevata nel braccio AT rispetto al braccio AC, p=0,009. Tale percentuale è risultata del 59,3% (95% CI: 52,8 – 65,9) nel braccio AT rispetto al 46,5% (95% CI: 39,8 – 53,2) nel braccio AC.

In questo studio, il braccio AT ha evidenziato una maggiore incidenza, rispetto al braccio AC, di neutropenia grave (90% contro 68,6%), di neutropenia febbrile (33,3% contro 10%), di infezioni (8% contro 2,4%), di diarrea (7,5% contro 1,4%), di astenia (8,5% contro 2,4%), e di dolore (2,8% contro 0%). D’altra parte, il braccio AC ha mostrato una maggiore incidenza di anemia grave rispetto al braccio AT (15,8% contro 8,5%) e una maggiore incidenza di tossicità cardiaca grave: insufficienza cardiaca congestizia (3,8% contro 2,8%), diminuzione assoluta del LVEF ≥ 20% (13,1% contro 6,1%), diminuzione assoluta del LVEF ≥ 30% (6,2% contro 1,1%). La morte tossica si è verificata in 1 paziente del braccio AT (insufficienza cardiaca congestizia) e in 4 pazienti del braccio AC (1 dovuta a shock settico e 3 dovute a insufficienza cardiaca congestizia). In entrambi i bracci la qualità della vita, misurata con il questionario dell’EORTC, è risultata paragonabile e stabile durante il trattamento e il follow-up.

Docetaxel in associazione con trastuzumab

Docetaxel in associazione con trastuzumab è stato valutato nel trattamento di pazienti con tumore della mammella metastatico con iperespressione di HER2 e che non hanno ricevuto precedenti trattamenti chemioterapici per malattia metastatica. Sono state randomizzate centottantasei pazienti a ricevere docetaxel (100 mg/m²) con o senza trastuzumab; il 60% delle pazienti ha ricevuto in precedenza una chemioterapia adiuvante con antracicline. Il docetaxel con trastuzumab era efficace nelle pazienti che avevano o non avevano ricevuto precedentemente terapia adiuvante con antracicline. Il test maggiormente utilizzato per determinare la positività di HER2 in questo studio registrativo è stato la immunoistochimica (IHC). Per un numero minore di pazienti è stato utilizzato il test della ibridazione fluorescente in situ (FISH). In questo studio l’87% delle pazienti presentava una malattia che era IHC 3+ e il 95% delle pazienti arruolate aveva una malattia IHC 3+ e/o FISH positivo. I risultati di efficacia sono riepilogati nella tabella seguente:

Parametro Docetaxel più trastuzumab¹ n = 92 Docetaxel¹ n = 94
Tasso di risposta (IC 95%) 61% (50-71) 34% (25-45)
Durata mediana della risposta (mesi) (IC 95%) 11,4 (9,2-15,0) 5,1 (4,4-6,2)
TTP mediano (mesi) (IC 95%) 10,6 (7,6-12,9) 5,7 (5,0-6,5)
Sopravvivenza mediana (mesi) (IC 95%) 30,5² (26,8-ne) 22,1² (17,6-28,9)

TTP=tempo alla progressione; “ne” indica che non può essere stimato o che non è stato ancora raggiunto.

¹ Popolazione d’analisi totale (intent-to-treat)

² Sopravvivenza mediana stimata

Docetaxel in associazione con capecitabina

I dati di uno studio clinico di fase III multicentrico, randomizzato, controllato, supportano l’utilizzo di docetaxel in associazione a capecitabina per il trattamento di pazienti con tumore della mammella localmente avanzato o metastatico dopo insuccesso di una chemioterapia citotossica che ha incluso un’antraciclina. In questo studio 255 pazienti sono state assegnate per randomizzazione al trattamento con docetaxel (75 mg/m² in infusione endovenosa di 1 ora ogni 3 settimane) e capecitabina (1250 mg/m² due volte al giorno per 2 settimane seguite da un intervallo di 1 settimana). 256 pazienti sono state assegnate per randomizzazione al trattamento con docetaxel da solo (100 mg/m² in infusione endovenosa di 1 ora ogni 3 settimane). La sopravvivenza è stata superiore nel braccio di associazione docetaxel + capecitabina (p=0,0126).

La sopravvivenza mediana è stata di 442 giorni (docetaxel + capecitabina) rispetto a 352 giorni (docetaxel da solo). La percentuale di risposta obiettiva globale riscontrabile nell’intera popolazione randomizzata (valutazione dello sperimentatore) è stata di 41,6% (docetaxel + capecitabina) rispetto a 29,7% (docetaxel da solo); p=0,0058. Il tempo alla progressione della malattia è stato superiore nel braccio di associazione docetaxel + capecitabina (p<0,0001). Il tempo mediano alla progressione è stato di 186 giorni (docetaxel + capecitabina) rispetto a 128 giorni (docetaxel da solo).

Carcinoma polmonare non a piccole cellule

Pazienti precedentemente trattati con chemioterapici con o senza radioterapia

In uno studio clinico di fase III, in pazienti pre-trattati, il tempo di progressione (12,3 settimane contro 7 settimane) e la sopravvivenza complessiva sono significativamente aumentati con docetaxel a 75 mg/m² rispetto al Migliore Trattamento di Supporto (MTS). La percentuale di sopravvivenza ad 1 anno è risultata significativamente superiore con docetaxel (40%) rispetto a MTS (16%). In pazienti trattati con docetaxel a 75 mg/m² è stato fatto minore uso di analgesici a base di morfina (p <0,01), di analgesici non a base di morfina (p <0,01), di altri trattamenti correlati alla malattia (p=0,06) e di radioterapia (p <0,01) rispetto a quelli trattati con MTS.

Nei pazienti valutabili, la percentuale di risposta globale è stata del 6,8%, e la durata mediana della risposta è stata di 26,1 settimane.

Docetaxel in associazione con platino-derivati in pazienti mai trattati con chemioterapia

In uno studio di fase III, 1218 pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule inoperabile di stadio IIIB o IV, con KPS del 70% e oltre, che non avevano ricevuto precedente chemioterapia per questa condizione, sono stati randomizzati a docetaxel (T) 75 mg/m² in infusione di un’ora seguita immediatamente da cisplatino (Cis) 75 mg/m² in 30-60 minuti ogni tre settimane, docetaxel 75 mg/m² in infusione di un’ora in associazione con carboplatino (AUC 6 mg/ml•min) in 30-60 minuti ogni tre settimane, oppure vinorelbina (V) 25 mg/m² somministrata in 6-10 minuti ai giorni 1, 8, 15, 22 seguita da cisplatino 100 mg/m² somministrato il primo giorno del ciclo ripetuto ogni 4 settimane.

Nella tabella sotto riportata sono illustrati i dati di sopravvivenza, tempo mediano alla progressione e tasso di risposta per due bracci dello studio:

  TCis n = 408 VCis n = 404 Analisi statistica
Sopravvivenza globale (Endpoint principale):      
Sopravvivenza mediana (mesi) 11,3 10,1 Rapporto di rischio 1.122 [IC 97,2%) 0.937; 1.342]*
Sopravvivenza a 1 anno (%) 46 41 Differenza del trattamento: 5,4% [IC 95%) -1,1; 12,0]
Sopravvivenza a 2 anni (%) 21 14 Differenza del trattamento: 6,2% [IC 95%) 0,2; 12,3]
Tempo mediano alla progressione      
(settimane) 22,0 23,0 Rapporto di rischio 1,032 [IC 95%) 0,876; 1,216]
Tasso di risposta globale (%) 31,6 24,5 Differenza del trattamento: 7,1% [IC 95%) 0,7; 13,5]

*: Corretto per confronti multipli e aggiustato per fattori di stratificazione (stadio della malattia e regione di trattamento), sulla base della popolazione dei pazienti valutabili.

Gli endpoint secondari comprendevano variazione nel dolore, valutazione globale della qualità della vita tramite EuroQoL-5D, scala dei sintomi del tumore polmonare e cambiamento nel Karnofsky performance status. I risultati di questi endpoint hanno confermato i risultati degli endpoint primari.

Per l'associazione docetaxel/carboplatino, non è stato possibile dimostrare né l’equivalenza né la non-inferiorità dell’efficacia nei confronti del trattamento di riferimento: l'associazione VCis.

Carcinoma della prostata

La sicurezza e l’efficacia di docetaxel in associazione con prednisone o prednisolone nei pazienti affetti da carcinoma della prostata metastatico ormono-refrattario sono state valutate in uno studio randomizzato multicentrico di fase III. Sono stati randomizzati complessivamente 1006 pazienti con KPS ≥ 60 nei seguenti gruppi terapeutici:

• Docetaxel 75 mg/m² ogni 3 settimane per 10 cicli.

• Docetaxel 30 mg/m² somministrato ogni settimana per le prime 5 settimane di un ciclo di 6 settimane per un totale di 5 cicli.

• Mitoxantrone 12 mg/m² ogni 3 settimane per 10 cicli.

Tutti i tre regimi terapeutici sono stati somministrati in associazione con prednisone o prednisolone 5 mg due volte al giorno, di continuo.

I pazienti che hanno ricevuto docetaxel ogni tre settimane hanno dimostrato una sopravvivenza globale significativamente più prolungata rispetto ai pazienti trattati con mitoxantrone.

L’aumento della sopravvivenza osservato nel braccio trattato con docetaxel ogni settimana non è risultato statisticamente significativo rispetto al braccio di controllo trattato con mitoxantrone. Gli endpoint di efficacia ottenuti nei bracci trattati con docetaxel rispetto al gruppo di controllo sono riassunti nella seguente tabella:

Endpoint Docetaxel ogni 3 settimane Docetaxel ogni settimana Mitoxantrone ogni 3 settimane
Numero dei pazienti 335 334 337
Sopravvivenza mediana (mesi) 18,9 17,4 16,5
IC 95% (17,0-21,2) (15,7-19,0) (14,4-18,6)
Rapporto di rischio 0,761 0,912 --
IC 95% (0,619-0,936) (0,747-1,113) --
valore di p†* 0,0094 0,3624 --
Numero dei pazienti 291 282 300
Tasso di risposta del PSA** (%) 45,4 47,9 31,7
IC 95% (39,5-51,3) (41,9-53,9) (26,4-37,3)
valore di p* 0.0005 <0,0001 --
Numero dei pazienti 153 154 157
Tasso di risposta del dolore (%) 34,6 31,2 21.7
IC 95% (27,1-42,7) (24,0-39,1) (15,5-28,9)
valore di p* 0,0107 0,0798 --
Numero dei pazienti 141 134 137
Tasso di risposta del tumore (%) 12,1 8,2 6.6
IC 95% (7,2-18,6) (4,2-14,2) (3,0-12,1)
valore di p* 0,1112 0,5853 --

†Test log rank stratificato

*Limite per la significatività statistica=0,0175

**PSA: Prostate-Specific Antigen (Antigene specifico Prostatico)

Dato che la terapia con docetaxel ogni settimana ha presentato un profilo di tollerabilità leggermente migliore rispetto alla terapia con docetaxel ogni 3 settimane, è possibile che alcuni pazienti possano beneficiare dalla terapia settimanale con docetaxel.

Non è stata osservata una differenza statisticamente significativa per la Qualità della Vita Globale tra i gruppi di trattamento.

Adenocarcinoma gastrico

Uno studio multicentrico, randomizzato, in aperto è stato condotto per valutare la sicurezza e l'efficacia di docetaxel nel trattamento dei pazienti con adenocarcinoma gastrico metastatico, compreso l'adenocarcinoma della giunzione gastroesofagea, che in precedenza non avevano ricevuto chemioterapia per la malattia metastatica. Un totale di 445 pazienti con KPS > 70 sono stati trattati con docetaxel (T) (75 mg/m² il giorno 1) in associazione con cisplatino (C) (75 mg/m² il giorno 1) e 5-fluorouracile (F) (750 mg/m² al giorno per 5 giorni) oppure con cisplatino (100 mg/m² il giorno 1) e 5-fluorouracile (1000 mg/m² al giorno per 5 giorni). La durata di un ciclo di trattamento è stata di 3 settimane per il braccio TCF e 4 settimane per il braccio CF.

Il numero mediano di cicli somministrati per paziente è stato di 6 (con un intervallo di 1-16) per il braccio TCF e di 4 (con un intervallo di 1-12) per il braccio CF. Il tempo alla progressione (TTP) era l’endpoint primario. La riduzione di rischio di progressione è stata del 32,1% ed è stata associata con un TTP significativamente più lungo (p=0,0004) per il braccio TCF. La sopravvivenza globale è stata inoltre significativamente più lunga (p=0,0201) per il braccio TCF con una riduzione di rischio di mortalità del 22,7%. I risultati di efficacia sono riassunti nella seguente tabella:

Efficacia di docetaxel nel trattamento di pazienti con adenocarcinoma gastrico

Endpoint TCF n = 221 CF n = 224
TTP mediano (mesi) (IC 95%) 5,6 (4,86-5,91) 3,7 (3,45-4,47)
Rapporto di rischio(IC 95%) 1,473 (1,189-1,825)
*valore di p 0,0004
Sopravvivenza mediana (mesi) (IC 95%) 9,2 (8,38-10,58) 8,6 (7,16-9,46)
stimata a 2 anni (%) 18,4 8,8
Rapporto di rischio (IC 95%) 1,293 (1,041-1,606)
*valore di p 0,0201
Tasso di risposta globale (CR + PR) (%) valore di p 36,7 25,4
0,0106
Malattia progressiva come miglior risposta globale (%) 16,7 25,9

*Test log rank non stratificato

Le analisi dei sottogruppi per età, sesso e razza hanno favorito in maniera consistente il braccio TCF rispetto al braccio CF.

Un'analisi aggiornata della sopravvivenza condotta con un tempo mediano di follow-up di 41,6 mesi non ha più mostrato una differenza statisticamente significativa, anche se sempre in favore del regime TCF e ha evidenziato che il beneficio di TCF rispetto a CF è evidente fra i 18 e i 30 mesi di follow-up.

In generale, la qualità della vita (QoL) ed i risultati clinici sui benefici hanno indicato in maniera consistente un miglioramento in favore del braccio TCF. I pazienti trattati con TCF hanno avuto un tempo più lungo al peggioramento definitivo del 5% dello stato di salute globale sul questionario QLQ-C30 (p=0,0121) ed un tempo più lungo al peggioramento definitivo del Karnofsky performance status (p=0,0088) a confronto con i pazienti trattati con CF

Tumore della testa e del collo

• Chemioterapia di induzione seguita da radioterapia (TAX323)

La sicurezza e l'efficacia di docetaxel nel trattamento di induzione dei pazienti con carcinoma a cellule squamose della testa e del collo (SCCHN) sono state valutate in uno studio randomizzato in aperto, multicentrico di fase III (TAX323). In questo studio, 358 pazienti con SCCHN localmente avanzato inoperabile con WHO performance status di 0 o 1, sono stati randomizzati ad uno dei due bracci. I pazienti del braccio docetaxel hanno ricevuto docetaxel (T) 75 mg/m² seguiti dal cisplatino (P) 75 mg/m² seguito dal 5-fluorouracile (F) 750 mg/m² al giorno come infusione continua per 5 giorni. Questo schema posologico è stato somministrato ogni tre settimane per 4 cicli, in caso si fosse osservata almeno una risposta minima (riduzione ≥25% della dimensione del tumore misurata bidimensionalmente) dopo 2 cicli. Alla fine della chemioterapia, con un intervallo minimo di 4 settimane e massimo di 7 settimane, i pazienti per i quali la patologia non era progredita hanno ricevuto la radioterapia (RT), in accordo con le linee guida istituzionali, per 7 settimane (TPF/RT).

I pazienti nel braccio di comparazione hanno ricevuto cisplatino (P) 100 mg/m² seguito da 5-fluorouracile (F) 1000 mg/m² al giorno per 5 giorni. Questo schema posologico è stato somministrato ogni tre settimane per 4 cicli nel caso si fosse osservata almeno una risposta minima (≥25% della dimensione del tumore misurata bidimensionalmente) dopo 2 cicli. Alla conclusione della chemioterapia, con un intervallo minimo di 4 settimane e un intervallo massimo di 7 settimane, i pazienti nei quali la malattia non era progredita hanno ricevuto la radioterapia (RT) secondo la linea guida di riferimento per 7 settimane (PF/RT). La terapia locoregionale con radiazioni è stata applicata ad una frazione convenzionale (1,8 Gy-2,0 Gy una volta al giorno, 5 giorni per settimana per una dose totale da 66 a 70 Gy), o a regimi accelerati/iperfrazionati della radioterapia (due volte al giorno, con un intervallo minimo di frazioni di 6 ore, di 5 giorni per settimana). Un totale di 70 Gy è stato suggerito per i regimi accelerati e 74 Gy per gli schemi iperfrazionati. La resezione chirurgica è stata permessa dopo la chemioterapia, prima o dopo la radioterapia. I pazienti del braccio TPF hanno ricevuto per via orale come profilassi antibiotica ciprofloxacina 500 mg due volte al giorno per 10 giorni iniziando il giorno 5 di ogni ciclo, o farmaco equivalente. L’endpoint primario in questo studio, la sopravvivenza libera alla progressione (PFS), era significativamente più lunga nel braccio TPF che nel braccio PF, p=0,0042 (PFS mediano: 11,4 vs 8,3 mesi rispettivamente) con un tempo complessivo di followup mediano di 33,7 mesi. La sopravvivenza mediana globale era inoltre significativamente più lunga per il braccio TPF rispetto al PF (OS mediano: 18,6 vs 14,5 mesi rispettivamente) con una riduzione del rischio di mortalità del 28%, p=0,0128. I risultati di efficacia sono presentati nella tabella qui sotto:

Efficacia di docetaxel nel trattamento di induzione dei pazienti con SCCHN localmente avanzato inoperabile. (Analisi Intent-to-Treat).

Un rapporto di rischio inferiore ad 1 a favore dell'associazione docetaxel + cisplatino + 5-FU

Endpoint Docetaxel + Cis + 5-FU n = 177 Cis + 5-FU n = 181
Sopravvivenza libera da progressione mediana (mesi) (IC 95%) 11,4 (10,1-14,0) 8,3 (7,4-9,1)
Rapporto di rischio aggiustato (IC 95%) 0,70 (0,55-0,89)
*valore di p 0,0042
Sopravvivenza mediana (mesi) (IC 95%) 18,6 (15,7-24,0) 14,5 (11,6-18,7)
Rapporto di rischio (IC 95%) 0,72 (0,56-0,93)
**valore di p 0,0128
Migliore risposta globale alla chemioterapia (%) (IC 95%) 67,8 (60,4-74,6) 53,6 (46,0-61,0)
***valore di p 0,006
Migliore risposta globale al trattamento di studio [chemioterapia ± radioterapia] (%) (IC 95%) 72,3 (65,1-78,8) 58,6 (51,0-65,8)
***valore di p 0,006
Durata mediana della risposta alla chemioterapia ± radioterapia (mesi) (IC 95%) n = 128 15,7 (13,4-24,6) n = 106 11,7 (10,2-17,4)
Rapporto di rischio (IC 95%) 0,72 (0,52-0,99)  
**valore di p 0,0457

*Modello Cox (aggiustamento per sito del tumore primario, stadiazione su T e N e PSWHO)

**Test log rank

***Chi-square test

Parametri per definire la qualità della vita.

I pazienti trattati con TPF hanno manifestato un deterioramento significativamente minore del punteggio della loro salute globale in confronto a quelli trattati con PF (p=0,01, usando la scala EORTC QLQ-C30).

Parametri per definire i benefici clinici

La scala del performance status, per testa e collo (PSS-HN) che ha inteso misurare la comprensibilità del linguaggio, la capacità di mangiare in pubblico e la normalità della dieta, è risultata significativamente a favore del braccio TPF rispetto al braccio PF. Il tempo mediano al primo deterioramento della condizione delle prestazioni del WHO era significativamente più lungo nel braccio TPF rispetto al braccio PF. La scala di intensità del dolore segna un miglioramento durante il trattamento in entrambi i gruppi, questo sta ad indicare che la gestione del dolore è adeguata.

• Chemioterapia di induzione seguita da chemio-radioterapia (TAX324)

La sicurezza e l’efficacia del docetaxel nel trattamento di induzione dei pazienti con carcinoma della testa e del collo a cellule squamose (SCCHN) localmente avanzato sono state valutate in uno studio clinico multicentrico randomizzato in aperto, di fase III (TAX 324). In questo studio, 501 pazienti, con SCCHN localmente avanzato con WHO performance status di 0 o 1 sono stati randomizzati ad uno dei due bracci. La popolazione in studio ha compreso anche pazienti con malattia tecnicamente inoperabile, pazienti con una bassa probabilità di riuscita della resezione chirurgica, e pazienti che ambivano ad una conservazione dell’organo. La valutazione del profilo di sicurezza e di efficacia ha considerato solamente gli endpoint di sopravvivenza, mentre la riuscita nella conservazione dell’organo non è stata formalmente considerata. I pazienti trattati con docetaxel hanno ricevuto 75 mg/m² di docetaxel (T) in infusione endovenosa il giorno 1 seguito dal cisplatino (P) 100 mg/m² somministrato in infusione endovenosa di durata da 30 minuti a tre ore, seguita da infusione endovenosa continua di 5-fluorouracile (F) 1000 mg/m²/die dal giorno 1 al giorno 4.

I cicli sono stati ripetuti ogni tre settimane per 3 cicli. Tutti i pazienti che non avevano progressione di malattia dovevano ricevere la chemioradioterapia (CRT) come da protocollo (TPF/CRT). I pazienti nel braccio di confronto hanno ricevuto cisplatino (P) 100 mg/m² somministrato in infusione di durata da 30 minuti a tre ore il giorno 1, seguito da un'infusione endovenosa continua di 5-fluorouracile (F) 1000 mg/m²/die dal giorno 1 al giorno 5. I cicli sono stati ripetuti ogni tre settimane per 3 cicli. Tutti i pazienti che non avevano progressione di malattia dovevano ricevere la CRT come da protocollo (PF/CRT).

I pazienti, in entrambi i bracci di trattamento, hanno ricevuto 7 settimane di CRT dopo la chemioterapia di induzione con un intervallo minimo di 3 settimane e non più lungo di 8 settimane dopo l’inizio dell’ultimo ciclo (dal giorno 22 al giorno 56 dell’ultimo ciclo). Durante la radioterapia, il carboplatino (AUC 1,5) è stato somministrato in infusione endovenosa di un’ora per un massimo di 7 dosi. La radiazione è stata somministrata con uno strumento ad alto voltaggio utilizzando il frazionamento giornaliero (2 Gy per giorno, 5 giorni a settimana per 7 settimane, per una dose complessiva di 70-72 Gy). La chirurgia nel sito primario del tumore e/o del collo poteva essere presa in considerazione in qualsiasi momento dopo il completamento della CRT. Tutti i pazienti in studio nel braccio con docetaxel hanno ricevuto una profilassi antibiotica.

L’endpoint primario di efficacia di questo studio, la sopravvivenza globale (OS) è stata significativamente più lunga (test log rank p=0,0058) con il regime contenente docetaxel rispetto al PF (mediana OS: 70,6 vs 30,1 mesi rispettivamente), con un 30% di riduzione del rischio di morte rispetto al PF (rapporto di rischio (HR)=0,70, 95% intervallo di confidenza (CI)=0,54-0,90) ad un follow-up mediano di 41,9 mesi. L’endpoint secondario, PFS, ha dimostrato una riduzione del rischio di progressione o morte del 29% ed un miglioramento del PFS mediano di 22 mesi (35,5 mesi per TPF e 13,1 per PF). Questo è stato anche statisticamente significativo con un HR di 0,71, 95% CI 0,56 – 0,90; test log rank p=0,004. I risultati sull’efficacia sono presentati nella tabella seguente:

Efficacia di docetaxel nel trattamento di induzione dei pazienti con SCCHN localmente avanzato.

(Analisi Intent-to-Treat).

Endpoint Docetaxel + Cis + 5-FU n = 255 Cis + 5-FU n = 246
Sopravvivenza globale mediana (mesi) (IC 95%) 70.6 (49,0-NA) 30.1 (20,9-51,5)
Rapporto di rischio (IC 95%) 0,70 (0,54-0,90)
*valore di p 0,0058
PFS mediana (mesi) (IC 95%) 35,5 (19,3-NA) 13,1 (10,6 – 20,2)
Rapporto di rischio (IC 95%) 0,71 (0,56 – 0,90)
**valore di p 0,004
Migliore risposta globale (CR + PR) alla chemioterapia (%) (IC 95%) 71,8 (65,8-77,2) 64,2 (57,9-70,2)
***valore di p 0.070
Migliore risposta globale (CR + PR) alla trattamento di studio [chemioterapia ± chemioradioterapia] (%) (IC 95%) 76,5 (70,8-81,5) 71,5 (65,5-77,1)
***valore di p 0,209

Un rapporto di rischio inferiore ad 1 a favore dell'associazione docetaxel + cisplatino + 5-fluorouracile

* test log rank non aggiustato

** test log rank non aggiustato, nessun aggiustamento per comparazioni multiple

***Test del chi quadro, nessun aggiustamento per comparazioni multiple

NA – non applicabile


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05.2 Proprietà farmacocinetiche - Inizio Pagina

La farmacocinetica di docetaxel è stata studiata in pazienti con tumore dopo somministrazione di 20-115 mg/m² in studi di Fase I. Il profilo cinetico di docetaxel è dose-indipendente ed è consistente con un modello farmacocinetico a tre compartimenti, con emivite per le fasi α, β e γ rispettivamente di 4 min., 36 min. e 11,1 ore. La fase tardiva è in parte dovuta ad un efflusso relativamente lento di docetaxel dal compartimento periferico. Dopo la somministrazione di 100 mg/m²

per infusione di un'ora è stato ottenuto un livello medio di picco plasmatico di 3,7 mcg/ml, con una corrispondente AUC di 4,6 h.mcg/ml. Valori medi di clearance totale e volume di distribuzione allo steady state erano rispettivamente 21 1/h/m² e 113 l. Le variazioni interindividuali della clearance totale sono state di circa il 50%. Il docetaxel si lega alle proteine plasmatiche per oltre il 95%.

Uno studio con 14C-docetaxel è stato condotto in tre pazienti con tumore. Docetaxel era eliminato sia nelle urine sia nelle feci tramite metabolismo ossidativo mediato dal citocromo P 450 del gruppo estere tertbutilico; entro sette giorni, circa il 6% ed il 75% della radioattività somministrata viene escreta rispettivamente attraverso le urine e le feci. Circa l'80% della radioattività riscontrata nelle feci è escreta entro le prime 48 ore sotto forma di un metabolita principale inattivo e tre metaboliti minori inattivi e quantità molto piccole del medicinale immodificato.

Uno studio di farmacocinetica di popolazione è stato eseguito su 577 pazienti. I parametri farmacocinetici calcolati attraverso il modello erano molto vicini a quelli osservati negli studi di Fase I. La farmacocinetica del docetaxel non è stata modificata dall'età o dal sesso del paziente.

In un piccolo numero di pazienti (n=23) con risultati biochimici che suggerivano una compromissione epatica da lieve a moderata (ALT, AST ≥ 1,5 volte il limite superiore normale, associate a fosfatasi alcalina ≥ 2,5 il limite superiore normale), la clearance totale è diminuita in media del 27% (vedere paragrafo 4.2). La clearance di docetaxel non è modificata nei pazienti con ritenzione di fluidi lieve o moderata. Non sono disponibili dati in pazienti con ritenzione di fluidi grave.

Quando usato in associazione, docetaxel non influenza la clearance della doxorubicina e i livelli plasmatici del doxorubicinolo (un metabolita della doxorubicina). La farmacocinetica di docetaxel, doxorubicina e ciclofosfamide non è influenzata dalla loro co-somministrazione.

Uno studio di fase I sulla valutazione degli effetti di capecitabina sulla farmacocinetica di docetaxel e viceversa ha dimostrato che non vi è alcun effetto di capecitabina sulla farmacocinetica di docetaxel (Cmax e AUC) e che non vi è alcun effetto di docetaxel sulla farmacocinetica di un metabolita rilevante di capecitabina, 5’-DFUR.

La clearance di docetaxel nella terapia in associazione con cisplatino è stata simile a quella osservata durante la monoterapia. Il profilo farmacocinetico di cisplatino somministrato poco dopo l’infusione di docetaxel è simile a quello osservato con cisplatino da solo.

La somministrazione combinata di docetaxel, cisplatino e 5-fluorouracile in 12 pazienti con tumori solidi non ha avuto influenza sulla farmacocinetica di ogni singolo medicinale.

L’effetto del prednisone sulla farmacocinetica di docetaxel somministrato con una premedicazione standard con desametasone è stato studiato in 42 pazienti. Non è stato osservato alcun effetto di prednisone sulla farmacocinetica di docetaxel.


05.3 Dati preclinici di sicurezza - Inizio Pagina

Il potenziale cancerogenico di docetaxel non è stata studiato.

Il docetaxel si è dimostrato mutageno nel test in vitro del micronucleo e di aberrazione cromosomica in cellule CHO-K1 e in vivo nel test del micronucleo nel topo. Tuttavia docetaxel non è mutageno nel test di Ames o nel test di mutazione genica CHO/HGPRT. Questi risultati sono coerenti con l'attività farmacologica di docetaxel.

Gli effetti indesiderati sui testicoli, osservati nel corso di studi di tossicità nei roditori, suggeriscono che docetaxel può danneggiare la fertilità maschile.


06.0 INFORMAZIONI FARMACEUTICHE - Inizio Pagina

06.1 Eccipienti - Inizio Pagina

Acido citrico anidro

Povidone

Polisorbato 80

Etanolo assoluto


06.2 Incompatibilità - Inizio Pagina

Questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti farmaceutici, ad eccezione di quelli indicati nel paragrafo 6.6.


06.3 Periodo di validità - Inizio Pagina

Flaconcini come confezionati per la vendita:

24 mesi

Dopo l'apertura del flaconcino:

La soluzione deve essere usata immediatamente dopo l'apertura del flaconcino. Tuttavia, la stabilità fisica, chimica e microbiologica del medicinale dopo la prima apertura del flaconcino è stata dimostrata per 28 giorni a 2-8 ° C al riparo dalla luce, e per 28 giorni a 25°C e in condizioni di luce normale.

Dopo la diluizione:

La soluzione diluita deve essere utilizzata immediatamente dopo la preparazione. Tuttavia, è stata dimostrata la stabilità fisica e chimica della soluzione diluita (0,74 mg/ml) nelle soluzioni raccomandate per l'infusione [soluzione per infusione di glucosio 50 mg/ml (al 5%) e soluzione per infusione di cloruro di sodio 9 mg/ml (allo 0,9%)] per 8 ore a circa 25°C e in condizioni di illuminazione normale e per 3 giorni a 2-8 ° C al riparo dalla luce.


06.4 Speciali precauzioni per la conservazione - Inizio Pagina

Conservare a temperatura inferiore a 25°C.

Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.

Per le condizioni di conservazione dopo l’apertura dei flaconcini e del medicinale diluito, vedere il paragrafo 6.3.


06.5 Natura e contenuto della confezione - Inizio Pagina

Flaconcino di vetro trasparente (tipo I) chiuso con un tappo di gomma bromobutilica (tipo I) sigillato con capsula in alluminio e disco in polipropilene. Il flaconcino verrà confezionato con o senza rivestimento protettivo in plastica.

Confezioni:

1 flaconcino monodose da 1 ml

1 flaconcino monodose da 4 ml

1 flaconcino monodose da 7 ml

È possibile che non tutte le confezioni siano commercializzate.


06.6 Istruzioni per l'uso e la manipolazione - Inizio Pagina

DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA è un agente antineoplastico e, come altri composti potenzialmente tossici, occorre prestare attenzione durante la sua manipolazione e la preparazione delle soluzioni di DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA. Gli agenti citotossici devono essere preparati per la somministrazione solo da personale addestrato alla manipolazione sicura di tali preparazioni. Prima di iniziare, fare riferimento alle linee guida locali in materia di sostanze citotossiche. Si raccomanda l'uso di guanti. Se DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA in forma concentrata o in soluzione per infusione dovesse entrare in contatto con la pelle, lavare immediatamente e perfettamente con acqua e sapone. Se DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA in forma concentrata o in soluzione per infusione dovesse entrare in contatto con membrane mucose, lavare immediatamente e perfettamente con acqua.

Preparazione della soluzione per infusione

Per ottenere la dose richiesta per il paziente può essere necessario più di un flaconcino di DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA 20 mg/ml concentrato per soluzione per infusione. Sulla base della dose necessaria per il paziente espressa in mg, prelevare in asepsi il volume corrispondente di docetaxel 20 mg/ml da un numero appropriato di flaconcini per mezzo di una siringa graduata con ago. Ad esempio per una dose di 140 mg di docetaxel si devono prelevare 7 ml di DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA 20 mg/ml concentrato per soluzione per infusione. Per dosi di docetaxel inferiori a 192 mg, iniettare il volume richiesto di DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA 20 mg/ml concentrato per soluzione per infusione in una sacca o un flacone per infusione da 250 ml contenente 250 ml di soluzione per infusione di glucosio 50 mg/ml (al 5%) o di soluzione per infusione di cloruro di sodio 9 mg/ml (allo 0,9%). Per dosi che superano i 192 mg di docetaxel, sono necessari più di 250 ml di soluzione per infusione, perché la concentrazione massima di docetaxel è 0,74 mg per ml di soluzione per infusione.

Miscelare manualmente la sacca o il flacone per infusione con un movimento oscillatorio.

Per le condizioni di conservazione del medicinale diluito, vedere paragrafo 6.3.

La soluzione diluita deve essere deve essere somministrata con una tecnica asettica come infusione di un'ora a temperatura ambiente e in condizioni di illuminazione normali.

Somministrazione

Per istruzioni sulla somministrazione, vedere paragrafo 4.2.

Come per tutti i medicinali per uso parenterale, DOCETAXEL RATIOPHARM ITALIA deve essere esaminato visivamente prima dell’uso e le soluzioni contenenti precipitati devono essere eliminate.

Il medicinale inutilizzato o i materiali di scarto devono essere smaltiti in conformità con le normative locali.


07.0 TITOLARE DELL'AUTORIZZAZIONE ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

ratiopharm Italia S.r.l. – Viale Monza, 270 - Milano


08.0 NUMERI DELLE AUTORIZZAZIONI ALL'IMMISSIONE IN COMMERCIO - Inizio Pagina

1 flaconcino in vetro da 80mg/4ml - AIC n. 040577025/M

1 flaconcino in vetro da 20mg/1ml - AIC 040577013/M

1 flaconcino in vetro da 140mg/7ml - AIC 040577037/M


09.0 DATA DELLA PRIMA AUTORIZZAZIONE/RINNOVO DELL'AUTORIZZAZIONE - Inizio Pagina

25.08.2011


10.0 DATA DI REVISIONE DEL TESTO - Inizio Pagina

Luglio 2011