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DORIBAX 500 MG POLVERE PER SOLUZIONE PER INFUSIONE
Ogni flaconcino contiene doripenem monoidrato equivalente a 500 mg di doripenem.
Il medicinale non contiene eccipienti.
Polvere per soluzione per infusione. (Polvere per infusione)
Polvere cristallina di colore da bianco a bianco sporco, leggermente giallognolo
Doribax è indicato per il trattamento delle seguenti infezioni in pazienti adulti (vedere paragrafi 4.4 e 5.1):
• Polmonite nosocomiale (compresa la polmonite indotta da ventilazione)
• Infezioni complicate intra-addominali
• Infezioni complicate delle vie urinarie
È necessario tenere in considerazione le linee guida ufficiali relative all’uso appropriato degli agenti antibatterici.
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Posologia
La dose e la somministrazione raccomandate per infezione sono riportate nella seguente tabella:
Infezione | Dose | Frequenza | Tempo d’infusione |
Polmonite nosocomiale, compresa polmonite associata a ventilazione | 500 mg | ogni 8 ore | 1 o 4 ore * |
Infezione complicata intra-addominale | 500 mg | ogni 8 ore | 1 ora |
Infezione complicata delle vie urinarie, compresa pielonefrite | 500 mg | ogni 8 ore | 1 ora |
* Basandosi principalmente su considerazioni di farmacocinetica/farmacodinamica, un tempo di infusione di 4 ore potrebbe essere più adatto per infezione con patogeni meno sensibili (vedere paragrafo 5.1).
Tale schema terapeutico deve essere tenuto in considerazione anche in particolari infezioni gravi.
Per il periodo di validità della soluzione per infusione, vedere paragrafo 6.3.
La durata abituale del trattamento della terapia con doripenem è di 5-14 giorni e dipende dalla gravità, dal sito dell’infezione e dalla risposta clinica del paziente. Negli studi clinici, doripenem è stato somministrato per un periodo che arrivava a 14 giorni e non è stata stabilita la sicurezza di terapie di durata superiore. Dopo l’inizio del trattamento con doripenem per via endovenosa, una volta stabilito il miglioramento clinico, è possibile passare ad una appropriata terapia per via orale per completare il ciclo di trattamento.
Dose nei pazienti pediatrici
Doribax non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 18 anni di età a causa della mancanza di dati sulla sicurezza ed efficacia.
Dose nei pazienti con insufficienza renale
Nei pazienti con insufficienza renale lieve (cioè clearance della creatinina (CrCl) nel range 51-79 ml/min), non occorre alcun aggiustamento della dose. Nei pazienti con insufficienza renale moderata (CrCl 30-50 ml/min), la dose di Doribax deve essere di 250 mg ogni 8 ore (vedere paragrafo 6.6). Nei pazienti con insufficienza renale grave (CrCl <30 ml/min), la dose di Doribax deve essere di 250 mg ogni 12 ore (vedere paragrafo 6.6). Doribax deve essere usato con cautela in pazienti con insufficienza renale grave in quanto i dati derivanti dagli studi clinici sono limitati e ci si aspetta un aumento delle concentrazioni di doripenem e dei suoi metaboliti (vedere paragrafo 5.2).
Dose nei pazienti dializzati
Doribax è emodializzabile. Tuttavia, a causa dell’insufficienza di dati non è possibile raccomandare aggiustamenti di dosaggio nei pazienti dializzati. Pertanto, Doribax non è raccomandato nei pazienti in dialisi (vedere paragrafo 5.2).
Dose nei pazienti anziani (età ≥65 anni)
Nei pazienti anziani non occorre alcun aggiustamento della dose, ad eccezione dei casi di insufficienza renale di grado da moderato a grave (vedere il precedente paragrafo, Dose nei pazienti con insufficienza renale e il paragrafo 5.2).
Dose nei pazienti con insufficienza epatica
Non occorre alcun aggiustamento della dose.
Modo di somministrazione
Doribax deve essere ricostituito e dunque ulteriormente diluito (vedere paragrafo 6.6), prima di essere somministrato mediante infusione endovenosa, per un periodo compreso fra una e quattro ore.
• Ipersensibilità al principio attivo
• Ipersensibilità ad uno qualsiasi degli altri agenti antibatterici carbapenemici
• Ipersensibilità grave (ad esempio, reazione anafilattica, grave reazione cutanea) a ogni altro tipo di agente antibatterico beta-lattamico (ad esempio, penicilline o cefalosporine).
In alcuni pazienti trattati con antibiotici beta-lattamici si sono manifestate gravi reazioni (anafilattiche) di ipersensibilità occasionalmente letali. Prima di iniziare la somministrazione di Doribax, è necessario eseguire un’attenta anamnesi storica sulle reazioni d’ipersensibilità ad altri principi attivi di questa classe di antibiotici o di altri antibiotici beta-lattamici. Doribax deve essere impiegato con cautela nei pazienti con un’anamnesi di questo genere. In caso di reazione di ipersensibilità a Doribax, è necessario interrompere immediatamente il trattamento e intraprendere le misure idonee. Gravi reazioni (anafilattiche) di ipersensibilità necessitano di un trattamento di emergenza immediato.
Sono state riportate convulsioni, anche se non frequenti, durante il trattamento con altri carbapenemici.
Con la somministrazione di Doribax, è stata segnalata colite pseudomembranosa, causata da Clostridium difficile, con un range di gravità da lieve a potenzialmente letale. Pertanto, è importante tenere in considerazione questa diagnosi nei pazienti che presentano diarrea durante o successivamente alla somministrazione di Doribax (vedere paragrafo 4.8).
Analogamente ad altri antibiotici, la somministrazione di doripenem è stata associata alla comparsa e alla selezione di ceppi con ridotta sensibilità. I pazienti devono essere attentamente monitorati durante la terapia. Se si manifesta una superinfezione, è necessario intraprendere le misure appropriate. L’uso prolungato di Doribax deve essere evitato.
L’uso concomitante di doripenem e acido valproico/sodio valproato non è raccomandato (vedere paragrafo 4.5).
Quando Doribax è stato somministrato, a fini sperimentali, per inalazione, è insorta una polmonite.
Pertanto Doribax non deve essere somministrato attraverso questa via.
Descrizione della popolazione arruolata negli studi clinici
In due studi clinici condotti in pazienti affetti da polmonite nosocomiale (N=979), il 60% dei pazienti valutabili clinicamente e trattati con Doribax presentava una polmonite indotta da ventilazione (VAP).
Di questi, il 50% ha avuto una VAP a esordio tardivo (inteso come insorgenza della patologia dopo cinque giorni di ventilazione meccanica), il 54% ha evidenziato un punteggio APACHE (Acute Physiology And Chronic Health Evaluation) II >15 e il 32% ha ricevuto in concomitanza aminoglicosidi (il 76% per più di 3 giorni).
In due studi clinici condotti in pazienti con infezioni complicate intra-addominali (N=962), il più comune sito anatomico d’infezione nei pazienti microbiologicamente valutabili trattati con Doribax, è stata l’appendice (62%). Di questi, il 51% ha manifestato peritonite generalizzata al basale. Le altre fonti d’infezioni comprendevano perforazione del colon (20%), colecistite complicata (5%) e infezioni in altri siti (14%). L’11% presentava un punteggio APACHE II >10, il 9,5% presentava infezioni postoperatorie, il 27% aveva ascessi singoli o multipli intra-addominali e il 4% batteriemia concomitante al basale.
In due studi clinici di pazienti affetti da infezioni complicate delle vie urinarie (N=1179), il 52% dei pazienti microbiologicamente valutabili trattati con Doribax, presentava complicazioni alle vie urinarie inferiori, mentre il 48% presentava pielonefrite, di cui il 16% complicata. Nel complesso, il 54% dei pazienti presentava una complicazione persistente, il 9% una batteriemia concomitante e il 23% aveva un’infezione da uropatogeno resistente a levofloxacina, al basale.
L’esperienza in pazienti severamente immunocompromessi, che ricevevano terapia immunosoppressiva, e in pazienti con neutropenia grave è limitata in quanto questa popolazione di pazienti è stata esclusa dagli studi clinici di fase III.
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Doripenem è sottoposto a un lieve metabolismo mediato dal citocromo P450 (CYP450) o non viene metabolizzato dallo stesso. Sulla base degli studi in vitro non ci si aspetta che doripenem inibisca né induca le attività del CYP450. Pertanto, non si attendono interazioni farmacologiche correlate al CYP450 (vedere paragrafo 5.2).
È stato dimostrato che la co-somministrazione di doripenem ed acido valproico causa una riduzione significativa dei livelli sierici di acido valproico al di sotto dell’intervallo terapeutico. I ridotti livelli di acido valproico possono portare ad un inadeguato controllo delle crisi epilettiche. In uno studio di interazione, le concentrazioni sieriche di acido valproico sono state marcatamente ridotte (AUC ridotta del 63%) a seguito della co-somministrazione di doripenem ed acido valproico. L’interazione ha avuto una rapida insorgenza. Siccome ai pazienti in studio erano state somministrate solo 4 dosi di doripenem, non può essere esclusa una ulteriore riduzione dei livelli di acido valproico in caso di una co-somministrazione più prolungata. Diminuzioni dei livelli di acido valproico sono state riportate anche quando questo è stato co-somministrato con altri agenti carbapenemici, provocando una diminuzione dei livelli di acido valproico pari al 60 - 100% in circa due giorni.
Devono perciò essere considerate terapie antibiotiche alternative o terapie antiepilettiche supplementari.
Probenecid compete con doripenem alla secrezione tubulare renale, riducendo la clearance renale di doripenem. In uno studio clinico d’interazione, dopo la co-somministrazione di probenecid, l’aumento medio dell’AUC di doripenem è stato del 75%. Pertanto, la co-somministrazione di probenecid e Doribax non è raccomandata. Non possono essere escluse interazioni con altri farmaci eliminati mediante secrezione tubulare renale.
Per doripenem sono disponibili dati clinici limitati relativi ad esposizione in gravidanza. Gli studi su animali sono insufficienti per evidenziare gli effetti sulla gravidanza, sullo sviluppo embrionale/fetale, sul parto o sullo sviluppo postnatale (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. Doribax non deve essere usato durante la gravidanza, se non in caso di assoluta necessità.
Non è noto se doripenem è escreto nel latte materno. In uno studio condotto nei ratti, è stato dimostrato che doripenem e il suo metabolita vengono trasferiti nel latte materno. È necessario decidere se continuare/interrompere l’allattamento al seno o se continuare/interrompere la terapia con Doribax, tenendo conto del beneficio dell’allattamento per il bambino e del beneficio della terapia con Doribax per la madre.
Non sono stati effettuati studi sugli effetti di Doribax sulla capacità di guidare veicoli e sull’uso di macchinari. Sulla base delle reazioni avverse riportate, non si ritiene che Doribax incida sulla capacità di guidare e di usare macchinari.
In studi clinici di fase II e III, 3.142 pazienti adulti (di cui 1.817 trattati con Doribax) sono stati valutati per quanto riguarda il profilo di sicurezza. Nel 32% dei casi sono state osservate reazioni avverse dovute a Doribax 500 mg somministrato ogni 8 ore. In generale, la somministrazione di Doribax è stata interrotta a causa di reazioni avverse al farmaco nello 0,1% dei pazienti. Le reazioni avverse da farmaco che hanno comportato l’interruzione del trattamento con Doribax, sono state nausea (0,1%), diarrea (0,1%), prurito (0,1%), infezione micotica vulvovaginale (0,1%), aumento degli enzimi epatici (0,2%) ed eruzioni cutanee (0,2%). Le reazioni avverse più comuni sono state cefalea (10%), diarrea (9%) e nausea (8%).
Le reazioni avverse da farmaco identificate durante gli studi clinici e l’esperienza post-marketing con Doribax sono riportate qui di seguito per classe di frequenza. Le classi di frequenza sono definite come segue: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100; <1/10); Non comune (≥1/1,000; <1/100); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
All’interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Reazioni avverse da farmaco identificate nel corso di studi clinici e durante l’esperienza postmarketing con Doribax
Infezioni e infestazioni | Comuni: candidiasi orale, infezione micotica vulvovaginale |
Patologie del sistema emolinfopoietico | Non comuni: trombocitopenia, neutropenia |
Disturbi del sistema immunitario | Non comuni: reazioni da ipersensibilità (vedere paragrafo 4.4) |
Non noti: anafilassi (vedere paragrafo 4.4) |
Patologie del sistema nervoso | Molto comuni: cefalea |
Patologie vascolari | Comuni: flebite |
Patologie gastrointestinali | Comuni: nausea, diarrea |
Non comuni: colite da C. difficile (vedere paragrafo 4.4) |
Patologie epatobiliari | Comuni: aumento degli enzimi epatici |
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo | Comuni: prurito, eruzioni cutanee |
Non noti: necrolisi epidermica tossica, sindrome di Stevens-Johnson |
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Non sono stati riportati casi di sovradosaggio. In caso di sovradosaggio, Doribax deve essere interrotto e si devono instaurare misure terapeutiche generali di supporto fino all’eliminazione renale del farmaco. Doribax può essere eliminato mediante emodialisi (vedere paragrafo 5.2). Tuttavia, non sono disponibili dati sull’impiego dell’emodialisi per il trattamento del sovradosaggio.
Categoria farmacoterapeutica: Antibatterici per uso sistemico, Carbapenemi, codice ATC: J01DH04.
Meccanismo d’azione
Doripenem è un agente antibatterico carbapenemico sintetico.
Doripenem esercita la sua attività battericida inibendo la biosintesi della parete cellulare batterica.
Doripenem blocca l’attività delle proteine leganti la penicillina (penicillin-binding proteins - PBP) essenziali multiple, il che si traduce nell’inibizione della sintesi della parete cellulare con conseguente morte cellulare.
In vitro, doripenem ha mostrato uno scarso potenziale ad antagonizzare o ad essere antagonizzato da altri agenti antibatterici.
È stata osservata un’attività additiva o una debole sinergia con amikacina e levofloxacina verso Pseudomonas aeruginosa e con daptomicina, linezolid, levofloxacina, e vancomicina verso i batteri gram-positivi.
Relazione farmacocinetica/farmacodinamica
Analogamente agli altri agenti antimicrobici beta-lattamici, negli studi preclinici di farmacocinetica/farmacodinamica (PK/PD) è stato dimostrato che il parametro che fornisce la migliore correlazione con l’efficacia è il tempo in cui le concentrazioni plasmatiche di doripenem rimangono superiori alle Concentrazioni Minime Inibenti l’organismo infettante (%T>MIC). Le simulazioni di Monte Carlo sui risultati di sensibilità dei patogeni degli studi di fase III completati e sui dati di farmacocinetica della popolazione in studio, indicavano che l’obiettivo di un T>MIC (%) pari al 35% era stato raggiunto in più del 90% di pazienti affetti da polmonite nosocomiale, infezioni complicate delle vie urinarie e infezioni complicate intra-addominali, per tutti i gradi di funzionalità renale.
Il prolungamento del tempo d’infusione di Doribax fino a 4 ore, massimizza il T>MIC (%) di una determinata dose e costituisce la base per scegliere infusioni della durata di 4 ore, in pazienti con polmonite nosocomiale, compresa la polmonite associata a ventilazione. In pazienti gravemente compromessi o in quelli con risposta immunitaria compromessa, una infusione della durata di 4 ore può essere più adatta quando la MIC di doripenem per i patogeni conosciuti o sospetti è stata dimostrata o è attesa essere > a 0,5 mg/l, in modo da raggiungere un target del 50% di T>MIC in almeno il 95% dei pazienti (vedere paragrafo 4.2). Le simulazioni di Monte Carlo supportano l’impiego di infusioni da 500 mg per 4 ore, ogni 8 ore, nei soggetti con funzionalità renale normale in presenza di agenti patogeni con una MIC di doripenem ≤4 mg/l.
Meccanismi di resistenza
I meccanismi di resistenza batterica verso doripenem comprendono l’inattivazione del principio attivo mediante enzimi che idrolizzano i carbapenemi, le PBP mutanti, la ridotta permeabilità della membrana esterna e l’efflusso attivo. Doripenem è stabile all’idrolisi da parte della maggior parte di betalattamasi, incluse le penicillasi e le cefalosporinasi, prodotte da batteri gram-positivi e gram-negativi, eccezion fatta per le beta-lattamasi idrolizzanti i carbapenemi, relativamente rare. Specie resistenti ad altri carbapenemi in genere manifestano co-resistenza a doripenem. Gli stafilococchi meticillinoresistenti dovrebbero essere sempre considerati resistenti a doripenem. Come con gli altri agenti antimicrobici, compresi i carbapenemi, doripenem ha dimostrato di selezionare ceppi batterici resistenti.
Breakpoint
I MIC breakpoint, stabiliti dall’EUCAST (European Committee on Antimicrobial Susceptibility Testing) sono i seguenti:
Non specie-correlati | S ≤1 mg/l e R >4 mg/l |
Stafilococchi | deduzione dal breakpoint di meticillina |
Enterobacteriaceae | S ≤1 mg/l e R >4 mg/l |
Acinetobacter spp. | S ≤1 mg/l e R >4 mg/l |
Pseudomonas spp. | S ≤1 mg/l e R >4 mg/l |
Streptococcus spp. diverso da S. pneumoniae | S ≤1 mg/l e R >1 mg/l |
S. pneumoniae | S ≤1 mg/l e R >1 mg/l |
Enterococchi | “target inappropriato” |
Haemophilus spp. | S ≤1 mg/l e R >1 mg/l |
N. gonorrhoeae | evidenza insufficiente (IE) |
Anaerobi | S ≤1 mg/l e R >1 mg/l |
Sensibilità
La prevalenza di resistenza acquisita può variare geograficamente e nel tempo per specie selezionate ed è opportuno disporre di informazioni locali sulle resistenze, in particolare in caso di trattamento di infezioni gravi. Laddove necessario, si dovrebbe richiedere la consulenza di un esperto, quando la prevalenza locale della resistenza è tale da rendere discutibile l’utilità dell’agente almeno in alcuni tipi di infezione.
Nell’Unione Europea sono stati segnalati cluster localizzati di infezioni, dovuti a organismi resistenti ai carbapenemici. Le informazioni che seguono forniscono solo una guida approssimativa sulla probabilità che un microrganismo sia sensibile o meno a doripenem.
Specie comunemente sensibili:
Aerobi gram-positivi |
Enterococcus faecalis *$ |
Staphylococcus aureus (solo ceppi sensibili a meticillina) *^ |
Staphylococcus spp. (solo ceppi sensibili a meticillina) ^ |
Streptococcus pneumoniae * |
Streptococcus spp. |
Aerobi gram-negativi |
Citrobacter diversus |
Citrobacter freundii |
Enterobacter aerogenes |
Enterobacter cloacae * |
Haemophilus influenzae * |
Escherichia coli * |
Klebsiella pneumoniae * |
Klebsiella oxytoca |
Morganella morganii |
Proteus mirabilis * |
Proteus vulgaris |
Providencia rettgeri |
Providencia stuartii |
Salmonella species |
Serratia marcescens |
Shigella species. |
Anaerobi |
Bacteroides fragilis * |
Bacteroides caccae * |
Bacteriodes ovatus |
Bacteroides uniformis * |
Bacteroides thetaiotaomicron * |
Bacteroides vulgatus * |
Bilophila wadsworthia |
Peptostreptococcus magnus |
Peptostreptococcus micros * |
Porphyromonas spp. |
Prevotella spp. |
Sutterella wadsworthenis |
Specie per le quali la resistenza acquisita può costituire un problema:
Acinetobacter baumannii * |
Acinetobacter spp. |
Burkholderia cepacia $+ |
Pseudomanas aeruginosa * |
Organismi a resistenza intrinseca:
Aerobi gram-positivi |
Enterococcus faecium |
Aerobi gram-negativi |
Stenotrophomonas maltophila |
Legionella spp. |
* specie verso cui è stata dimostrata l’attività in studi clinici
$ specie che evidenziano una sensibilità intrinseca intermedia
+ specie con una resistenza acquisita >50% in uno o più Stati Membri.
^ tutti gli stafilococchi meticillino-resistenti devono essere considerati come resistenti a doripenem
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La Cmax media e l’AUC0-∞ di doripenem nei soggetti sani, ricavati dagli studi clinici dopo la somministrazione di 500 mg per 1 ora, sono rispettivamente di circa 23 mcg/ml e 36 mcg.h/ml. La Cmax media e l’AUC0-∞ di doripenem nei soggetti sani, ricavati dagli studi clinici dopo la somministrazione di 500 mg e 1 g per 4 ore di infusione, sono rispettivamente di circa 8 mcg /ml e 17 mcg /ml e di 34 mcg.h/ml e 68 mcg.h/ml. Non si è verificato accumulo di doripenem in pazienti con funzionalità renale normale dopo infusioni endovenose multiple di 500 mg o di 1 g, somministrati ogni 8 ore per 7 - 10 giorni.
Distribuzione
Il legame medio di doripenem alle proteine plasmatiche è stato di circa 8,1% ed è indipendente dalle concentrazioni plasmatiche. Il volume di distribuzione allo stato stazionario (steady state) è di circa 16,8 l, analogo al volume dei liquidi extracellulari nell’uomo. Doripenem ha una buona penetrazione in molti fluidi e tessuti dell’organismo, come il tessuto uterino, il fluido retroperitoneale, il tessuto prostatico, il tessuto colecistico e l’urina.
Metabolismo
Doripenem viene metabolizzato principalmente dalle deidropeptidasi-I in un metabolita ad anello aperto, microbiologicamente inattivo. Doripenem è sottoposto a un lieve metabolismo mediato dal citocromo P450 (CYP450) o non viene metabolizzato dallo stesso. Gli studi in vitro hanno dimostrato che doripenem non inibisce, né induce le attività delle isoforme clinicamente significative del CYP umano 1A2, 2A6, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1, 3A4.
Eliminazione
Doripenem viene eliminato prevalentemente per via renale in forma immodificata. L’emivita plasmatica media di eliminazione di doripenem nei giovani adulti sani, è di circa 1 ora e la clearance plasmatica è approssimativamente di 15,9 l/ora. Le clearance renale media è di 10,3 l/ora. La rilevanza di questo valore, unitamente alla significativa riduzione dell’eliminazione di doripenem osservata con la co-somministrazione di probenecid, indica che doripenem è sottoposto a filtrazione glomerulare, secrezione tubulare e riassorbimento. Nei giovani adulti, cui era stata somministrata una dose singola di 500 mg di Doribax, il 71% e il 15% della dose è stato riscontrato nelle urine rispettivamente come principio attivo immodificato e come metabolita ad anello aperto. Dopo somministrazione di una dose singola di 500 mg di doripenem radiomarcato in giovani adulti sani, è stata riscontrata una radioattività inferiore all’1% nelle feci. Il profilo farmacocinetico di doripenem è lineare con un dosaggio compreso fra 500 mg e 1 g, quando somministrato per infusione endovenosa della durata di 1 ora o di 4 ore.
Insufficienza renale
Dopo la somministrazione di una dose singola da 500 mg di Doribax, l’AUC di doripenem è aumentata di 1,6 volte, di 2,8 volte e di 5,1 volte nei soggetti rispettivamente affetti da insufficienza renale di grado lieve (CrCl 51-79 ml/min), moderato (CrCl 31-50 ml/min) e grave (CrCl ≤30 ml/min), rispetto ai soggetti sani della stessa età, con funzionalità renale normale (CrCl >80 ml/min). Ci si aspetta che l’AUC del metabolita ad anello aperto microbiologicamente inattivo sia considerevolmente aumentata in pazienti con compromissione renale grave rispetto ai soggetti sani.
L’aggiustamento della dose si rende necessario in pazienti affetti da insufficienza renale di grado moderato e grave (vedere paragrafo 4.2).
Le AUC di doripenem e del metabolita ad anello aperto microbiologicamente inattivo, sono sostanzialmente aumentati nei pazienti che richiedono un’emodialisi, rispetto ai soggetti sani. In uno studio clinico con sei pazienti emodializzati, affetti da nefropatia allo stadio terminale, cui è stata somministrata una dose singola di 500 mg di doripenem per infusione endovenosa, la quantità di doripenem eliminato durante la seduta di emodialisi di quattro ore è stata di 231 mg (46% della dose).
Insufficienza epatica
Non è stato determinato il profilo farmacocinetico di doripenem nei pazienti affetti da insufficienza epatica. Poiché doripenem sembra non essere soggetto a metabolismo epatico, non si ritiene che il profilo farmacocinetico di Doribax venga modificato in caso di insufficienza epatica.
Anziani
L’impatto esercitato dall’età sulla farmacocinetica di doripenem, è stato valutato in soggetti sani anziani di sesso maschile e femminile, con un’età compresa fra 66 e 84 anni. L’AUC di doripenem ha evidenziato un incremento del 49% nei pazienti anziani rispetto agli adulti giovani. Tali modifiche sono state attribuite principalmente alle modifiche della funzionalità renale, correlate all’età. Nei pazienti anziani, non occorre alcun aggiustamento della dose, eccezion fatta per i casi di insufficienza renale di grado da moderato a grave (vedere paragrafo 4.2).
Sesso
L’effetto del sesso sul profilo farmacocinetico di doripenem è stato valutato in uomini e donne sani.
L’AUC di doripenem dei soggetti di sesso femminile era superiore a quella dei soggetti di sesso maschile del 15%. Non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio in base al sesso.
Razza
L’effetto della razza sul profilo farmacocinetico di doripenem è stato valutato in uno studio di farmacocinetica di popolazione. Non è stata osservata alcuna differenza significativa nella clearance media di doripenem nei gruppi suddivisi per razza. Pertanto, non è necessario alcun aggiustamento della dose in base alla razza.
I dati non-clinici non rivelano rischi particolari per l’uomo sulla base di studi convenzionali di safety pharmacology e genotossicità.Tuttavia, a causa del disegno degli studi di tossicità condotti a dosi ripetute e delle differenze nella farmacocinetica negli animali e nell’uomo, l’esposizione continua dell’animale non è assicurata in questi studi.
Non è stata osservata tossicità riproduttiva negli studi effettuati nei ratti e nei conigli. Tuttavia, questi studi sono di scarsa rilevanza in quanto sono stati eseguiti con dosi giornaliere singole che risultano essere inferiori a 1/10 dell’esposizione giornaliera di doripenem negli animali.
Nessuno
Questo medicinale non deve essere miscelato con altri prodotti ad eccezione di quelli menzionati nel paragrafo 6.3.
3 anni.
Conservazione delle soluzioni ricostituite: una volta ricostituita con acqua sterile per iniezioni o con una soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%), la sospensione di Doribax nel flaconcino può essere conservata per un massimo di 1 ora al di sotto dei 30°C, prima di essere trasferita e diluita nella sacca per infusione.
Dopo la diluizione nella sacca per infusione con una soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) o una soluzione iniettabile di destrosio 50 mg/ml (5%), le infusioni di Doribax conservate a temperatura ambiente o refrigerate, devono essere completate entro i tempi riportati nella tabella che segue:
Tempo in cui occorre completare la ricostituzione, la diluizione e l’infusione delle soluzioni di Doribax
Soluzione per infusione | Soluzione conservata a temperatura ambiente | Soluzione conservata in frigorifero (2°C e 8°C) |
soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) | 12 ore | 72 ore * |
+ soluzione iniettabile di destrosio 50 mg/ml (5%) | 4 ore | 24 ore * |
* Una volta prelevate dal frigorifero, le infusioni devono essere completate entro il tempo di stabilità a temperatura ambiente, a condizione che il tempo di refrigerazione totale, il tempo per raggiungere la temperatura ambiente e il tempo d’infusione non superino il tempo di stabilità della refrigerazione.
+ la soluzione iniettabile di destrosio 50 mg/ml (5%) non deve essere usata per infusioni della durata superiore ad 1 ora
La stabilità chimico-fisica durante l’uso è stata dimostrata per i tempi e le soluzioni riportate nella precedente tabella.
Da un punto di vista microbiologico, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. Se non viene utilizzato immediatamente, i tempi e le condizioni di conservazione prima del suo impiego sono sotto la responsabilità dell’operatore e non dovrebbero superare di norma le 24 ore a 2°C - 8°C, a meno che la ricostituzione/diluizione non sia avvenuta in condizioni asettiche controllate e validate.
Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
Per le condizioni di conservazione del medicinale ricostituito e delle soluzioni per infusione, vedere paragrafo 6.3.
Flaconcini di vetro trasparente Tipo I da 20 ml.
Il medicinale è fornito in scatole di cartone contenenti 10 flaconcini.
Ogni flaconcino è monouso.
Doribax deve essere ricostituito e successivamente ancora diluito prima di essere infuso.
Preparazione di una soluzione per infusione da 500 mg utilizzando il flaconcino da 500 mg 1. Aggiungere al flaconcino da 500 mg, 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili o di soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) e agitarla fino a ottenere una sospensione.
2. Ispezionare la sospensione per individuare eventuali corpi estranei. Nota: la sospensione non deve essere infusa direttamente.
3. Prelevare la sospensione con una siringa e aggiungerla ad una sacca per infusione da 100 ml di soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) o di soluzione iniettabile di destrosio 50 mg/ml (5%), quindi miscelare per completare la dissoluzione. Infondere tutta la soluzione per somministrare una dose di doripenem da 500 mg.
Preparazione di una soluzione per infusione da 250 mg utilizzando il flaconcino da 500 mg 1. Aggiungere al flaconcino da 500 mg, 10 ml di acqua per preparazioni iniettabili o di soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) e agitarla fino a ottenere una sospensione.
2. Ispezionare la sospensione per individuare eventuali corpi estranei. Nota: la sospensione non deve essere infusa direttamente.
3. Prelevare la sospensione con una siringa e aggiungerla ad una sacca per infusione da 100 ml di soluzione iniettabile di sodio cloruro 9 mg/ml (0,9%) o di soluzione iniettabile di destrosio 50 mg/ml (5%), quindi miscelare per completare la dissoluzione.
4. Prelevare 55 ml di questa soluzione dalla sacca per infusione ed eliminarla. Infondere tutta la soluzione rimanente per somministrare una dose di doripenem da 250 mg.
Le soluzioni per infusione di Doribax variano da soluzioni limpide e incolori a soluzioni limpide e leggermente giallognole. Le variazioni del colore entro questa gamma non incidono sulla potenza del medicinale.
Il medicinale non utilizzato o i rifiuti derivati da tale medicinale devono essere smaltiti in conformità alla normativa locale vigente.
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Data della prima autorizzazione: 25 luglio 2008